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Autore: NotAdele_    20/11/2020    2 recensioni
Anna ha 27 anni, una relazione stabile, il lavoro dei suoi sogni, un appartamento a New York e tutta la sua vita è andata secondo i programmi, fino ad ora.
Dalle storia:
Non era pronta ad avere dei figli, e non li voleva neanche, di sicuro non ora, forse mai.
La storia è un sequel de: "La giusta decisone" la lettura è fortemente consigliata!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Anna'
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Capitolo 1 

 

Sapere

 

 

Anna aveva scoperto due cose sulla sanità americana quella mattina.

 

Prima di tutto se hai una carta di credito a portata di mano non c’è bisogno di prendere un appuntamento per un’ecografia.

 

In secondo luogo, al contrario dell’Italia, a New York l’aborto è consentito fino all’ultimo giorno di gravidanza.

 

Lei non aveva idea di cosa avrebbe deciso, ma certo, sapere di avere questa possibilità, e che non c’era un limite per decidersi, le stava facendo venire il mal di testa.

 

Era sabato mattina, Andrea era a giocare a baseball con i suoi colleghi e lei era uscita con la scusa di una passeggiata sulla fifth Avenue.

 

Odiava con tutta se stessa quella situazione, la foto in bianco e nero che aveva gettato malamente nella borsa rappresentava un problema che non aveva giuste soluzioni.

 

Tenere il bambino e mettere fine alla parola libertà? Non era pronta a farlo, era in lizza per la promozione dei suoi sogni, no poteva permettersi ostacoli.

 

Abortire? Si sentiva male al pensiero, aveva sempre visto l’aborto come un’azione da fare in casi estremi, solo se non c’è altro modo, solo se la vita del bambino sarebbe così miserabile da preferirne la morte.

 

Eppure che bimbo sarebbe stato con una mamma che non lo voleva? 

 

E il padre? Andrea parlava di una famiglia, ma non avevano mai deciso i tempi, e se fosse stato contrario all’aborto? E se l’avesse costretta a tenerlo? Non voleva dirglielo, ma doveva. Il corpo era suo e così l’ultima parola, ma non trovava giusto tenere il suo ragazzo all’oscuro, infondo il feto aveva il DNA di entrambi.

 

 

L’ora di pranzo arrivò presto, Anna si era fermata lungo la strada per il ritorno a comprare due Cesar salad, meglio discutere a stomaco pieno.

 

Aveva appena finito di mettere le cose sul tavolo quando sentì due mani sui fianchi e un morbido bacio sul collo.

 

Si girò velocemente verso Andrea rivolgendogli un sorriso, di quelli che solo lui riusciva a tirarle fuori.

 

-Sei stato silenzioso, di solito ti sento aprire la porta.- Lui si accomodò al suo posto alzando le spalle.

 

-Probabilmente eri soprappensiero, anche ieri sera non sembravi molto presente, c’è qualche problema Nana? E’ il lavoro?- Era davvero preoccupato, mentre si sedeva di fronte a lui, potè valutare che in quello sguardo c’era più di semplice apprensione, era vera e propria angoscia.

 

Non poteva ignorare la vocina che nella sua testa le diceva di fare la cosa giusta, quindi prese un profondo respiro e fissò gli occhi verdi in quelli castani del ragazzo.

 

-Devo dirti una cosa, e non so come reagirai, ancora devo capirlo io come devo comportarmi e lo so da qualche giorno.- Appoggiò le mani incrociate sul tavolo per evitare di gesticolare, trucchi da diplomatica, imparati sul campo, proprio come quel tono sostenuto che stava mantenendo.

 

-Se vuoi dirmi che sei incinta, già lo so tranquilla.- Anna strabuzzò gli occhi confusa, lo sapeva? Non aveva fatto test a casa, e l’unico referto delle analisi del sangue era in suo possesso, come era possibile?

 

Prima che potesse formulare una domanda, il ragazzo riprese a parlare, evidentemente l’espressione confusa della giovane doveva essere molto palese.

 

-Ti conosco bene Nana, faccio la spesa tutte le settimane e ho notato che è passato più di un mese da quando ho preso l’ultimo pacco di tampax, inoltre permettimi di dirti che gli ormoni ti stanno facendo venire un seno meraviglioso.- 

 

Le fece l’occhiolino ammiccando nella sua direzione, e lei sentiva di essere sul punto di non ritorno, stava iperventilando.

 

-Oddio, da quanto lo sai? Perchè non mi hai detto nulla? Come hai fatto a notare queste cose? A malapena me ne sono resa conto io.- Lui sospirò con uno sguardo quasi divertito, aveva l’espressione di un bambino che sa un segreto e non vuole dirtelo.

 

-Ho cinque fratelli più piccoli, e ho visto mia madre scoprire ogni gravidanza, alla fine ho imparato a riconoscere i segnali, lo sospettavo da un paio di settimane, ne ho avuto la conferma quando l’altro giorno hai avuto la nausea a causa della tisana alla cannella che ti piace tanto, e non ti ho detto nulla perchè immaginavo che fosse giusto per te affrontare il momento, non volevo toglierti la sorpresa.- 

 

Perchè diceva sempre la cosa giusta? Non poteva semplicemente dare di matto e dire che non era pronto a fare il padre? Con tutta quella padronanza dell’argomento lei si sentiva ancora più inadatta.

 

-Ehm tu ne sei felice?- A questo punto voleva capire se era tutta una scena oppure se era davvero così tranquillo all’idea di essere chiamato papà.

 

-Certo che sono felice Nana! E’ una notizia splendida! Un figlio tutto nostro, ho sempre voluto averne!- Si alzò andandole incontro e abbassandosi alla sua altezza, le prese il viso tra le mani e la guardò mordendosi un labbro.

 

-Tu non sembri molto contante invece, hai una faccia sconvolta.- Muoveva il pollice sulla sua guancia lentamente, era rilassante e la faceva sentire bene, ma non abbastanza da toglierle quella voglia di vomitare.

 

-N-non so se lo voglio Andrea, forse dovrei semplicemente interrompere la gravidanza, non sono pronta a fare la madre.- Non stava piangendo, ma avvertiva le avvisaglie, nodo in gola, occhi umidi, naso che pizzicava.

 

Andrea aveva l’aria di uno che non crede a quello che ha appena sentito, e probabilmente era esattamente quello che stava pensando visto che a quanto pare il sogno della sua vita era avere la famiglia del mulino bianco.

 

-Nana ma cosa stai dicendo? Vuoi abortire? Non c’è nessun motivo per farlo, stiamo insieme da anni, abbiamo una casa e più soldi di quelli che possano servirci, quale sarebbe il momento più opportuno per costruire una famiglia?- Le poggiò le mani sulle ginocchia mentre rimaneva accovacciato per guardarla negli occhi, non sembrava arrabbiato, più che altro era preoccupato per lei forse.

 

-Non è una questione economica Andre, è perchè io ho ancora così tante cose da fare, ho una promozione da ottenere, e sono una diplomatica santo cielo! Il mio lavoro consiste nel viaggiare, stare lontana da casa per settimane a volte! Non è così che si cresce un figlio!- Si era alzata in piedi mentre parlava e adesso andava avanti e indietro nel salotto, sentiva una specie di carica addosso.

 

-Anna, qual’è il vero problema? Sai che anche quando dovrai viaggiare io ci sarei sempre, troveremo una buona tata, come hanno fatto Fede e Jo, nessuno dei due ha sacrificato la carriera ed entrambi passano del tempo con i bimbi.- L’aveva raggiunta mettendole le mani sulle spalle, erano calde e confortanti, ma non abbastanza.

 

-Sembra tutto bello visto da fuori, io sono stata la figlia di due genitori sempre lontani da casa, e ti assicuro che non è bello, passi le giornate a sentirti sbagliato, fuoriposto e solo. Cosa succederebbe se ci lasciassimo? Verrebbe sballottato da una parte all’altra come un pallone.- 

 

Si morse il labbro, non aveva ancora riflettuto su quell’evenienza, ma era possibile, lo aveva realizzato solo ora.

 

-Noi non ci lasceremo Nana, siamo fatti per stare insieme, lo sai.- Le si avvicinò lasciandole un bacio a stampo sulle labbra, ma lei dopo qualche secondo si spostò.

 

-Anche i miei genitori dicevano così, ed è vero, sono rimasti insieme nonostante tutto, ma a che prezzo?- Andrea sembrava confuso, a giusta ragione, non aveva mai raccontato a nessuno quella storia, ma forse era il momento di farlo, se avesse spiegato le sue ragioni, forse lui avrebbe capito.




Note: 

Ecco il nuovo capitolo! Spero che vi sia piaciuto e che l'attesa non sia stata eccessiva!
Fatemi sapere cosa ne pensate e grazie per essere passati!!!

Alla prossima!
  
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