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Autore: Batckas    21/11/2020    0 recensioni
Raul Menendez è stato catturato.
Karma è l'eroina del momento per aver fermato il virus al celerium.
Il lavoro di David "Section" Mason non è ancora finito: diversi gruppi Cordis Die sono ancora attivi e hanno intenzione di portare avanti il piano lasciato in sospeso da Menendez nel tentativo di destabilizzare gli ordini mondiali.
Genere: Azione, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alex Mason, David Mason, Frank Woods
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Non ti ho mai raccontato che il mio cognome doveva essere Miller, il cognome Mason deriva da mia nonna. Nonno era un marine, ha combattuto nel Pacifico insieme alla prima divisione. Proprio all’inizio delle ostilità fu fatto prigioniero, era membro dei Carlson’s Raider. Combatté dalle piccole isole di Atollo Makin fino ad Okinawa. Conobbe mia nonna in Australia, si sposarono ed ebbero mio padre.
Mio nonno non tornò mai da Okinawa con la testa, non ho idea di cosa successe lì perché non lo ha mai raccontato a mio padre. Cominciò ad avere strani incubi e diventò violento e pericoloso. A quei tempi non si parlava di disturbo da stress post traumatico. Quando mio nonno tornò a casa con l’arma carica e cercò di uccidere mia nonna, però, fu la fine. Mia nonna portò via mio padre e fece in modo che il suo cognome fosse Mason e non Miller.
Mio nonno si sparò qualche mese più tardi dopo aver fortificato la casa per difendersi da eventuali attacchi nemici giapponesi.
In un barlume di lucidità scrisse una lettera a mia nonna chiedendole perdono per non essere stato in grado di donarle la vita che le aveva promesso. Scrisse che parte di lui era morta con i suoi compagni in un’isola sperduta del Pacifico, nel fango e nel sangue.
Non ho mai conosciuto mio nonno.
Ma penso che mio padre debba somigliargli tanto.
La guerra scorre nelle vene della mia famiglia.

Le porte si aprirono per far passare il comandante, la sua visita era ricorrente, almeno una volta ogni due mesi.
La prigione di massima sicurezza, locazione sconosciuta, aveva un solo ospite e trenta agenti dei servizi segreti.
Il comandante prese una sedia e si accomodò di fronte alla parete trasparente che segnava il confine della cella. La televisione era spaccata e macchiata da sangue ormai secco.
“Cosa vuoi?”, domandò il prigioniero senza alzarsi dalla sua brandina mentre con un braccio si copriva gli occhi cercando di avere un po’ di conforto dalla luce perenne.
Il comandante trasse un fascicolo, fece un cenno all’agente in servizio notificandolo che avrebbe dovuto consegnare qualcosa al prigioniero.
Il prigioniero non si alzò per raccogliere i fogli che gli erano stati lasciati nella cella.
“Cosa sono?”
Il comandante non rispose, si alzò.
“Parlami!”, sbottò il detenuto alzandosi e calpestando i fogli.
Li guardò, li prese con movimenti lenti.
Li strappò e li stritolò sperando di poter fare lo stesso con l’incubo che stava vivendo.
Cominciò a prendere a pugni la parete invisibile, le nocche, già ferite, cominciarono a sanguinare di nuovo facendo scorrere rivoli.
Il comandante gli dava le spalle.
“Guardami! Non potrai fermarli tutti, non puoi bloccare un’idea, non puoi impedire alle persone di anelare alla libertà! Il mondo è corrotto e io ne sono la cura.”
L’agente segreto colpì con il manganello la parete, ma il comandante fece cenno di fermarsi.
“Non c’è bisogno.”, disse il comandante. “È solo il rantolio di un vecchio pazzo.”
“David!”
“Crosby, in posizione.”
“Section a tutte le unità: iniziare l’attacco.”
“Qui Anderson, ve li ammorbidiamo un po’.”
I caccia bombardarono la zona.
Section ordinò alle unità CLAW di avanzare.
Si mise dietro uno di quelli e avanzò.
“Ostile, centocinquanta metri!”, chiamava i bersagli.
Anderson con il suo caccia offriva fuoco di copertura dall’alto.
King, altro operatore del team, aggiunto dopo la morte di Harper e la cattura di Salazar, attivò una scansione dell’area che fece comparire sui visori dei soldati la posizione degli ostili.
Section diresse il fuoco dei CLAW.
I muli meccanici armati di minigun e lanciafiamme si mossero autonomamente verso i bersagli indicati.
Section si spostò al riparo, aveva otto ostili nel suo campo visivo, si sporse, esplose una raffica e uccise il numero uno. Crosby si avvicinò alla sua posizione, lanciò una granata EMP per impedire ai nemici di attivare il manto dell’invisibilità. Dopo la detonazione Section uscì allo scoperto e con raffiche precise uccise il numero due e il numero tre. Crosby si occupò del numero quattro e cinque. Numeri sei, sette e otto furono uccisi dai CLAW.
“Libero!”, dichiarò Anderson. “Io torno alla base per il rifornimento.”
“Grazie per l’aiuto.”
“Dovere, Section.”
Crosby si avvicinò al comandante mentre guardava il cielo.
“Avere tua moglie come angelo custode deve essere bello.”, scherzò quello.
“Mettiti a lavoro.”
Raven, l’ultimo membro della squadra, si avvicinò ai colleghi.
Si radunarono nel cortile dell’impianto segreto nella periferia di Turmero, in Venezuela, che la CIA aveva individuato come deposito di armi chimiche. Posizionarono le cariche nella zona dove la scansione aveva rivelato la debolezza strutturale, le fecero detonare e si calarono all’interno.
Liberarono l’area.
Del Team originale erano rimasti soltanto Crosby e Section, ma il lavoro aveva dovuto continuare già il giorno successivo alla cattura di Menendez. Dagli altri team erano stati scelti i più capaci e si erano uniti al comandante per dare la caccia a ciò che restava del movimento Cordis Die, tutt’altro che morto dopo la cattura del loro leader e il fallimento dei loro piani.
Giunsero in una sala di controllo.
“Destra libero.”
“Sinistra libero.”
“Libero!”
Cominciarono a trafficare con i computer alla ricerca di qualsiasi informazione che potesse essere utile.
“Karma, ti metto in collegamento, fai la tua magia.”, disse Section.
“Ci penso io.”
Crosby diede accesso remoto ai sistemi.
Karma, dalla USS Obama, iniziò a scavare alla ricerca di dati utili.
Attesero tre minuti.
“Cos’hai per me?”, domandò Section, impaziente.
“Solo cattive notizie.”
“Dimmi.”
“A quanto pare Cordis Die ha un nuovo capo: Salazar.”
“È a Guantanamo, com’è possibile?”
“Secondo questi file non è più lì da ormai cinque mesi.”
Section guardò Crosby, esterrefatto, e si pentì di non aver ucciso l’amico quando ne aveva avuto l’occasione.
“Scarica tutti i dati.”, tagliò corto Section. “Torniamo all’Obama e iniziamo la caccia.”
Nell’uscire Section scaraventò a terra del mobilio in uno scatto di rabbia.
Le unità per neutralizzare gli agenti chimici in loco erano in arrivo.
“Hanno combattuto insieme, deve essere difficile per il comandante.”, parlava Sam “King” Whitney.
“Il peggiore incubo di tutti quanti.”, rispose Matt “Raven” Dickinson.
“Per Mason è personale.”, commentò amaramente Frank “Crosby” Kugler.
 
 
 






 
   
 
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