Anime & Manga > Boku no Hero Academia
Segui la storia  |       
Autore: MIV93    21/11/2020    2 recensioni
La storia di "Our Hero Academia" narra di 3 nuove studentesse ritrovatesi, per i motivi più disparati, a frequentare la U.A. High School. L'arco narrativo segue quello della storia ufficiale e si intreccerà con la vita delle nuove tre studentesse con nuove e vecchie avventure.
[Raiting giallo: presenza di un linguaggio volgare] [Coppie HET] [OC] [OCC per togliere le paranoie] [Fanfiction scritta a più mani] [SPOILER dal capitolo 8]
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: All Might, Izuku Midoriya, Katsuki Bakugou, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 7: Round finale!
 
That’s the price you pay
Leave behind your heartache, cast away
Just another product of today
Rather be the hunter than the prey
And you’re standing on the edge, face up ‘cause you’re a…

Natural
A beating heart of stone
You gotta be so cold
To make it in this world
Yeah, you’re a natural
Living your life cutthroat
You gotta be so cold
Yeah, you’re a natural

[Imagine Dragons – Natural]




 
La pausa per i giovani eroi era finita. Ora arrivava il momento più difficile: la prova in cui ogni studente avrebbe dovuto dare il mille per mille per vincere, per mettersi in mostra agli occhi dei pro hero e per superare i propri limiti.
L’ultima prova non era difficile, non aveva regole complicate o limiti particolari: bisogna affrontarsi in uno scontro 1vs1. Per vincere bisognava buttare fuori dalla linea del ring l’avversario, oppure bisognava stremarlo a tal punto da essere giudicato sconfitto dal giudice. Non c’erano limiti di quirk, anche se ovviamente, per evitare di mettere in pericolo la vita dell’avversario, bisognava in un qualche modo limitarsi.

“Ora vedremo sul monitor i primi accoppiamenti per la prima fase di scontri” disse Midnight mentre faceva svolazzare il suo frustino nella direzione del monitor.

Sullo schermo comparve un grosso tabellone in cui, alle prime posizioni, vi erano gli scontri di tutti gli studenti che avevano passato la seconda prova. Ovviamente gli accoppiamenti erano stati casuali e non tutti erano stati così fortunati da partire con uno scontro facile.

“Shinso?” disse a bassa voce Kokoro, mentre guardava sul monitor lo studente che avrebbe dovuto affrontare.

“È uno studente della sezione C, Shinso Hitoshi” disse prontamente Atsuko che, nonostante ci fosse scritto il nome sul monitor, lei ricordava a memoria tutti i partecipanti in gara. “Non ho idea di che quirk abbia, non si è fatto molto vedere nei combattimenti.”

“Ma che destino infame” sussurrò Reiko, mentre guardava il suo accoppiamento.

“Hai detto qualcosa Reiko? - chiese Atsuko attenta come un felino – Oh, Bakugou”

“Meglio, no? Almeno gli faccio il culo il prima possibile” disse beffarda, come se lo scontro non la tangesse minimamente.

La realtà dei fatti era diversa, molto diversa. Reiko non dubitava delle sue capacità e di certo ne aveva viste tante nella sua breve vita per preoccuparsi di uno scontro simile. Però c’era anche da dire che lo scontro non sarebbe stato facile e, dentro di sé, nascosto da qualche parte, l’idea di poter sfigurare le metteva una certa ansia.

“Oh Kokoro, visto che non sappiamo nulla di Shinso, potresti chiedere a Ojiro, lui è stato in squadra con lo studente della C nella seconda prova” disse improvvisamente Atsuko.

“Non sarebbe una cattiva idea – disse pensosa – Tu sei contro Kirishima! Sarà uno scontro a chi ha più resistenza, eh?” disse poi guardando il suo compagno dai capelli a punta rosso fuoco.

“Sarà tosta” concluse Atsuko, che già stava elaborando una strategia per battere Kirishima.

Gli scontri si sarebbero susseguiti uno dopo l’altro, salvo qualche imprevisto come rottura del ring o qualche soccorso particolare. Le tre ragazze non erano proprio nei primi scontri, quindi potevano godersi ancora un po’ il riposo, anche se la tensione per quella prova si stava facendo sentire.


 
[...]

 
“Tra poco tocca a noi Atsuko-chan” disse un Kirishima sorridente mentre scendeva gli scalini delle tribune per dirigersi verso Atsuko.

“Sono pronta” disse atona la ragazza, mascherando a dir poco perfettamente la sua tensione.

“Metticela tutta Atsuko!” gridò Kokoro esibendo due pollici all’insù.

“Picchiatevi per bene” sbottò Reiko con le braccia conserte.

“Ma che augurio è Reiko??” sbottò Kaminari ridendo.

“Eh? Pikachu, non siamo qui a berci il tè delle cinque, siamo qui per combattere” ringhiò la rossa.

“Preparatevi per andare in guerra allora!” concluse Kokoro ridendo.

Nonostante lo scontro mettesse una certa pressione, c’era da dire che tra Atsuko e Kirishima girava buona aria, quindi la tensione fu smorzata anche da quello.             
Atsuko era una ragazza impassibile, certo, ma le emozioni che le turbinavano dentro le sapeva solo lei. Provava emozioni, eccome se le provava, semplicemente aveva perso la capacità di esprimerle. Da quando era arrivata alla Yuuei questo blocco si stava sempre di più affievolendo, ma la strada era ancora molto lunga.
Una volta arrivati nei camerini i due sfidanti iniziarono a fare un po’ di stretching per sciogliere la tensione e per preparare i muscoli allo sforzo fisico. Sarebbe stato uno scontro interessante. Atsuko era molto versatile, poteva mutare forma e sfruttare le caratteristiche degli animali per diventare più veloce, più forte oppure più resistente. Kirishima non poteva certo contare su una enorme velocità, ma sicuramente aveva una difesa e una resistenza molto elevata.

“Atsuko-chan, sono contento di potermi sfidare con te – annunciò Kirishima mostrando i suoi 32 denti appuntiti – ma non te la darò vinta” scherzò poi.

“Mi offenderei se non mi affrontassi con tutte le tue forze” rispose Atsuko abbozzando un leggero sorriso.

I due si rispettavano troppo per farsi scrupoli. Volevano diventare eroi dopo tutto, non potevano dormire sugli allori. Atsuko era una ragazza, certo, ma aveva dato prova di una enorme resistenza e forza fisica, quindi sarebbe stato irrispettoso per Kirishima non dare il 100% per paura di ferirla.
 



“Prossimo scontro: Atsuko Katsuo vs Eijiro Kirishima, entrambe della classe A-1” annunciò Present Mic dalle tribune.
 
I due entrarono insieme dentro al ring, mostrandosi tanto amici quanto determinati nel vincere lo scontro. Per qualche minuto, i due avrebbero messo da parte la loro scuola, i loro legami e si sarebbero affrontati come due sconosciuti.

“Plus ultra” disse Kirishima levando al cielo il suo pugno destro.

“Plus ultra” ribattè Atsuko, imitando il gesto di Kirishima.

“Vi vedo belli carichi – annunciò Midnight mentre si leccava le labbra con fare piuttosto ambiguo – che l’incontro abbia inizio!” proclamò infine, abbassando il suo frustino vero il basso per dare inizio allo scontro.

Kirishima indurì le proprie braccia e scattò, senza farselo ripetere due volte, contro Atsuko. Quest’ultima trasformò velocemente le sue braccia in quelle di un gorilla e scattò anche lei verso Kirishimma. Si ritrovarono faccia a faccia, mani contro mani, in mezzo al ring, mentre iniziavano un piccolo scontro di forza utilizzando solo le braccia.

“Beast-girl, dai il meglio di te” disse Kirishima, facendo spostare il corpo di Atsuko di due passi indietro.

“Contaci” sussurrò Atsuko con gli occhi che le scintillavano di determinazione.

A quel punto lo scontro sembrò farsi più movimentato: Atsuko ritrasse le braccia, che vennero trasformate in due arti felini, e iniziò una sequenza di pugni in direzione di Kirishima. Il ragazzo li evitò abilmente e contrattaccò con altrettanti cazzotti volanti.

“Sono più veloce io, di questo ne sono certa – pensò Atsuko mentre schivava i colpi di Kirishima – ma la sua resistenza fisica potrebbe farmi stancare più del previsto”

Non sarebbe stato facile per Atsuko rompere le sue difese, il suo quirk le dava parecchi vantaggi fisici, ma nulla di così potente da contrastare in breve tempo l’indurimento di Kirishima. La ragazza doveva fare i conti con il suo limite di tempo nelle trasformazioni, anche se Kirishima aveva un punto debole: dopo un tot di danni subiti il sui quirk iniziava a perdere potenza e di conseguenza diventava più vulnerabile. Atsuko doveva quindi stringere i denti e colpirlo senza tregua per farlo stancare.
Atsuko fece due saltelli indietro, per allungare le distanze dal ragazzo. A quel punto trasformò anche gli arti inferiori in quelli di un felino e, portandosi su quattro zampe, balzò come una tigre alla destra del ragazzo.
Kirishima si voltò verso Atsuko, portandosi gli arti induriti davanti a sé per formare una “x”. Atsuko attaccò frontalmente il ragazzo con un braccio, ma all’ultimo decise di scattare ulteriormente di lato per eseguire una finta e attaccare Kirishima all’altezza delle costole, strappandogli la maglietta a causa dei suoi artigli da felino.

“Pensavi di scalfirmi con così poco?” la schernì divertito Kirishima.

Il rosso scattò verso Atsuko, esattamente nel momento in cui il suo corpo era tornato in forma umana, attaccandola senza sosta con una raffica di pugni. Atsuko riuscì a difendersi bene, ma l’ultimo colpo la colpì al braccio, causandole una piccola escoriazione. Non contento dello scontro, il ragazzo continuò con la raffica di pugni, per cercare di mettere con le spalle al muro Atsuko.

“Devo difendermi e attaccarlo improvvisamente”

La ragazza si trasformò, molto più velocemente di prima, in un orso bruno. Grazie al grasso presente sotto la pelliccia, riuscì ad attutire qualche colpo di Eijiro, ma ovviamente non poteva giocare in difesa per sempre. Atsuko rugliò in direzione di Kirishima, per poi caricarlo con tutto il suo peso e contrattaccare con delle enormi zampate dotate di affilati e forti artigli. La forza di Atsuko era notevolmente aumentata, tanto da far indietreggiare Eijiro, ormai costretto alla difesa.

“Che figata” brontolò il rosso.

Katsuo si ritrovò di nuovo in forma umana, stremata dalla trasformazione completa. Sia Atsuko che Kirishima si ritrovarono ad ansimare a pochi metri l’uno dall’altro, l’energia della ragazza si stava affievolendo sempre di più e le difese di Eijiro stavano piano piano indebolendosi.

“Devo colpirlo il più possibile, lui non è bravo con i combattimenti in aria” pensò Atsuko.

A quel punto trasformò le sue braccia in quelle di un airone e si alzò di circa 3 metri da terra. Da quell’altezza decise di atterrare con le sue gambe contro il ragazzo, per attaccarlo direttamente con la sua parte inferiore del corpo. Kirishima si protesse da quell’attacco con le braccia, le uniche due cose che poteva utilizzare per fronteggiare un nemico che gli piombava dall’alto.
Iniziarono a susseguirsi una serie di colpi potenti: Atsuko che lo attaccava con i calci dall’alto, cercando di sfondare le difese del rosso, mentre Kirishima si ritrovava costretto alla difesa. Era stata una buona strategia attaccarlo dall’alto, ma quanto avrebbe retto Atsuko trasformata?

“Le braccia…” pensò Atsuko lasciandosi sfuggire una piccola smorfia di dolore nel sentire una fitta alle braccia trasformate in ali. Il tempo della trasformazione stava finendo e la calcificazione ossea stava iniziando. Ma Atsuko non voleva mollare. Strinse i denti e continuò ad attaccare Kirishima.

Kirishima, che nel corso del tempo aveva iniziato a capire il suo quirk, non appena vide la smorfia di dolore della ragazza, decise di abbassare le difese per afferrarla velocemente per la caviglia. Katsuo ne approfittò per tempestarlo di calci: finalmente anche sul volto del ragazzo comparve una smorfia di dolore, segno che le sue difese si stavano abbassando.
Kirishima, con la mano attorno alla caviglia di Atsuko, si spostò di qualche passo vicino al limite del ring e, molto velocemente e con un notevole sforzo fisico, perché ormai anche lui era allo stremo, lanciò Atsuko fuori dal ring. Atsuko provò a sbattere velocemente le ali, per evitare di toccare con i piedi il ring, ma i suoi muscoli sembravano quasi atrofizzati e le ossa le dolevano come non mai. Sbatté due volte le ali, ma alla fine la fatica la inghiottì, facendola finire per terra fuori dal ring.

“Atsuko Katsuo è fuori dal ring! Vince Eijiro Kirishima” decretò Midnight.

Il rosso, un po’ barcollante, si diresse verso la sua compagna di classe, offrendogli una mano per alzarsi da terra.

“Grazie Kirishima-kun” sussurrò lei con una smorfia di dolore, mentre prendeva la mano del ragazzo per sollevarsi.

È stato un combattimento eccezionale!” Esultò lui.

Nonostante le ferite di entrambi, i due decisero di uscire di scena a testa alta, sorreggendosi l’un l’altro come due fidati amici.


 
[...]
 

“Sono riuscita a sistemarti le braccia senza romperti le ossa. La prossima volta stai più attenta al limite” disse pacatamente Recovery girl.

“Grazie Recovery-sensei” Atsuko fece un piccolo inchino con il capo per ringraziare la donna.

Sia Kirishima che Atsuko non avevano riportato ferite gravi, ma comunque avevano avuto bisogno dell’aiuto della dottoressa per ristabilirsi.

“Che scontro suuuupeeer” entrò Kokoro di corsa, piena di energie e con gli occhi che le scintillavano. Era dispiaciuta che Atsuko avesse perso, ma comunque la sua amica aveva dato il meglio di sé e per questo era contenta.

“Uno scontro virile” eruppe Eijiro.

“Questo è un combattimento, impara Kaminari” lo schernì Reiko, mentre entrava nell’infermeria assieme a Kaminari. Quest’ultimo aveva perso miseramente contro una studentessa della B.

 
“Ehh? Come sei cattiva Reiko-chan – piagnucolò lui – mi ha ingannato quella Ibara Shizoaki” proseguì mogio.

“Potete andare se volete – disse Recovery girl – Katsuo-chan, vedi di non muovere troppo le braccia” proseguì.

“D’accordo, grazie ancora” con un piccolo inchino Atsuko uscì dall’infermeria, seguita da tutti gli altri quattro.


 
[...]
 

Era finalmente arrivato il momento dello scontro tra Bakugou Katsuki e Reiko Kobayashi, il che lasciava pensare che se le sarebbero date di santa ragione.
Non si era ancora ben capito che razza di rapporto avessero quei due, ma di una cosa era certa: non si stavano per niente simpatici. Reiko odiava il suo modo di fare, il credersi perennemente superiore a tutti, il suo dannato modo di mettersi sempre in mostra e di essere, inevitabilmente, sempre il migliore. Bakugou non sopportava la sua sfacciataggine nei suoi confronti, il suo parlare senza un minimo di freno, il suo continuo scontrarsi con lui senza cedere minimamente; la faceva assomigliare dannatamente a lui.

“Reiko-chan, stai attenta, Bakugou-kun non si risparmierà..” disse Kokoro qualche gradino più in su nelle tribune dell’arena, seguita da Uraraka e Atsuko.

A giudicare dallo sguardo dei suoi compagni, tutti sembravano un po’ preoccupati per quel combattimento. Forse non credevano che Reiko fosse abbastanza forte da poter tener testa a Bakugou? Al solo pensiero, Reiko cercò di sopprimere una valanga di insulti che avrebbe voluto risvolgere a tutti.

“Se solo dovesse provare a risparmiarsi, giuro che non vedrà l’alba di domani” ringhiò la rossa poco prima di dirigersi negli spogliatoi per aspettare il suo scontro.

Reiko non era di certo il tipo di ragazza che si tirava in dietro a quel genere di situazioni, amava combattere, forse alcune volte non proprio con l’intenzione di un eroe, ma non si sarebbe risparmiata in quel combattimento, specialmente contro quella testa calda di Bakugou.
 



“Prossimo scontro: Bakugou Katsuki vs Reiko Kobayashi, entrambe della classe A-1” annunciò Present Mic.
 
Reiko e Bakugou si ritrovarono faccia a faccia sul campo da combattimento, entrambi sembravano aver iniziato già una gara a chi dovesse fare la miglior faccia da “ti spezzo le ossa”.

“Faccia da schiaffi, da dove vuoi iniziare ad essere preso a calci?” lo provocò lei, sorridendo sorniona.

“AH? Stronza di merda, vuoi proprio morire allora” ringhiò il biondo di rimando emettendo delle piccole esplosioni sui palmi delle mani.

Il segnale con il frustino di Midnight segnò l’inizio dello scontro. Katsuki, già imbestialito come pochi, scattò in avanti grazie alla propulsione delle sue esplosioni generate dalle mani, Reiko invece decise di scattare prontamente di lato: sapeva bene che uno scontro così diretto l’avrebbe svantaggiata.

“Scappi, stronza?” disse Katsuki, puntandole contro i suoi occhi color cremisi e uno sguardo a dir poco famelico.

“Devo sfruttare la mia velocità per colpirlo prima io, lui non è veloce come me, ma una forza fisica maggiore della mia, senza contare che utilizzerà le sue esplosioni del cazzo per tenermi lontana” pensò Reiko mentre cercava di elaborare una strategia contro il suo avversario.

Katsuki si gettò nuovamente contro di lei: non aveva nessuna intenzione di lasciarle il tempo di pensare o di scappare. Si ritrovò nuovamente a cercare uno scontro frontale con Reiko e la rossa non riuscì ad evitarlo, ritrovandosi a dover fronteggiare le sue esplosioni a pochi metri di distanza. Reiko balzò in avanti per schivare l’esplosione alla sua destra, facendo perno sulla spalla di katsuki per portarsi dietro al ragazzo e colpirlo alle spalle. Con uno scatto fulmineo Katsuki le afferrò il braccio che aveva usato come trampolino di lancio per il suo balzo, scaraventandola per terra a qualche metro di distanza.

“Pensavi di non farti niente toccandomi, eh? Stronzo” un piccolo sorriso divertito comparve sul volto di Kobayashi.

Il braccio di Katsuki, che aveva usato per afferrarla e lanciarla via, era entrato a contatto con la sua pelle, prendendosi una bella scarica elettrica.

“Tks, sei proprio una rompi coglioni. Come se bastassero due scariche elettriche per mettermi fuori gioco” disse il giovane mentre cercava di muovere il braccio e la mano per levarsi in qualche modo l’intorpidimento che gli aveva causato la scarica elettrica. Ovviamente la scarica non era stata lanciata con un voltaggio troppo alto, dopo tutto era pur sempre un suo compagno di classe. Nonostante il voltaggio basso, Katsuki aveva intuito che, almeno per un po’, le sue esplosioni con quel braccio sarebbero state più lente.

Una volta accertatosi che il braccio potesse per lo meno muoversi, scattò nuovamente contro Reiko, senza nemmeno preoccuparsi se la giovane si fosse completamente rialzata. Era visibilmente incazzato, quella ragazza era riuscita a colpirlo comunque, e la cosa gli aveva fatto pure male, quindi ora non le avrebbe dato un minimo di tregua.     
Bakugo accorciò subito le distanze e Reiko dovette fronteggiarlo nuovamente corpo a corpo. La forza fisica del giovane era maggiore, ma per fortuna Reiko riusciva a tenerlo a qualche metro di distanza grazie alle sue scariche elettriche color cremisi.   
Reiko provò ad allungare le distanze tra di loro, ma Bakugou non era minimamente intenzionato ad allontanarsi. La polvere creatasi dalle esplosioni avevano reso l’aria irrespirabile, in modo particolare a Reiko, che ora si trovava dentro ad una nube nera.

“Raidou!” disse a bassa voce poco dopo aver lanciato una freccia elettrica contro Katsuki, sfruttando le nubi nere per nascondere il suo colpo fino all’ultimo.

Bakugou schivò per un pelo il colpo, ritrovandosi una piccola ciocca di capelli vagare nell’aria. Aveva schivato veramente per poco quel colpo e, indubbiamente, non si sarebbe aspettato un attacco simile visto come era andato lo scontro fino a quel momento.
Ma lo scontro non era di certo finito con quel colpo: Reiko apparve dietro a Bakugou completamente ricoperta di elettricità, Katsuki si voltò verso di lei e riuscì a sparare una serie di esplosioni per tenerla il più possibile lontana.           
Si susseguirono diversi scontri frontali, in cui questa volta era proprio Reiko a portare avanti lo scontro, mentre Katsuki si era ritrovato, per la prima volta, a doversi difendere. Reiko sembrava non dargli tregua, anche se il giovane riusciva a tenergli testa molto bene. Nonostante le piccole ustione causategli da Bakugou, Reiko non aveva nessuna intenzione di demordere. La giovane infatti riuscì a colpire il ragazzo alla spalla che, a contatto con la pura elettricità del suo quirk, si beccò una bella scarica elettrica; Katsuki però, per interrompere il flusso elettrico, riuscì a generare un’esplosione tale da allontanare Reiko dal suo corpo e, di conseguenza, anche la sua mano.

“Divertente, eh?” sorrise la rossa, alquanto contenta di essere riuscita a colpirlo.

“Muori” sibilò Bakugo poco prima di scattare verso di lei.

Nonostante la scarica elettrica, i colpi di Bakugou non avevano perso potenza, ma la velocità del giovane iniziava a vacillare, questo a causa dell’effetto negativo dell’elettricità sul sistema muscolare. I colpi di Reiko però iniziarono a farsi sempre più lenti, la lucidità mentale veniva sempre meno e, in men che non si dica, si ritrovò vicino al bordo del ring. Il display posizionato sul polso iniziò a lampeggiare, segno che il suo corpo stava iniziando a risentire dell’utilizzo del quirk e, in particolare, della sua tecnica “Raidou”. Bakugou si posizionò di fronte a lei, pronto a colpirla con una delle sue esplosioni e Reiko si ritrovò a chiudere istintivamente gli occhi, ma, con gran stupore della rossa, il colpo che aveva visto poco prima non arrivò.

“T..i o..dio” disse a bassa voce, mentre fissava negli occhi Katsuki.

Provò a prenderlo per la maglietta, quasi a volergli dire che non voleva arrendersi, che voleva ancora combattere, ma la voce di Midnight la riportò alla triste realtà.

“Reiko Kobayashi è fuori dal ring! Vince Bakugou Katsuki!”

Reiko cadde in avanti contro il ragazzo, quest’ultimo rimase immobile per evitare di lasciarla cadere a peso morto per terra. Forse la grinta di quella ragazza l’aveva lasciato senza parole? Sicuramente Reiko non si era risparmiata, ma aveva ancora molto da imparare.

“Tks” borbottò poi, non appena Midnight si fosse avvicinata per prendere Reiko, ormai diventata più piccola a causa della troppa elettricità prodotta.


 
[...]


Reiko si svegliò un po’ intontita nell’infermeria dell’Arena, dove pochi minuti prima Recovery girl si era presa cura di lei. Da quando era stata ricoverata era passata circa una mezz’oretta e da quel momento non aveva più avuto notizie di come stavano andando gli scontri.
La sconfitta le bruciava parecchio, specialmente perché a batterla era stata quella testa calda di Katsuki. Non le piaceva mostrarsi debole, anche se sapeva bene che poteva migliorare, poteva migliore ancora molto. Quella sconfitta era stata una sorta di nuovo punto di partenza, anche se da una parte continuava a punzecchiare il suo orgoglio. Forse non era tanto la disfatta il suo problema. Fin dal primo giorno di scuola si era ritrovata a bisticciare con lui, così troppo simile a lei e così dannatamente arrogante da farle venire il nervoso. Nonostante il suo caratteraccio, dentro di sé aveva sempre ammirato il suo carattere, la sua grinta, la sua inarrestabile forza davanti a qualsiasi problema, come se qualsiasi cosa che facesse l’avesse scritta nel DNA.
La porta dell’infermeria si aprì all’improvviso, sbattendo sonoramente contro il muro. Chi diavolo era entrato con così tanta irruenza in una camera per gente debilitata?

“Ma che cazzo…” borbottò Reiko mentre osservava, piuttosto incredula, la figura che le si era palesata davanti.

“Che cazzo hai da guardarmi così? - sbottò un Bakugou parecchio inviperito - Non sei morta. Bene, puoi anche andartene a cagare allora” proseguì poi, come se fosse la frase più naturale di questo mondo. Era forse preoccupato per lei? Sinceramente nemmeno Reiko riusciva a spiegarsi quella visita; e sicuramente non c’era Kirishima dietro a quella storia. Bakugou faceva quello che voleva e quando lo voleva.

“A quanto pare le botte che ti ho dato non ti hanno sistemato il cervello” sbottò Reiko piuttosto divertita da quella scena.

“AHH? Hai ancora le forze per parlare?” ringhiò il biondo.

“Sei seriamente venuto a vedere se stessi bene?” chiese improvvisamente Reiko, strabuzzando gli occhi dallo stupore.

“Fanculizzati” rispose lui senza troppi giri di parole.

Effettivamente non era proprio un comportamento da Katsuki. Da quando lo aveva visto preoccuparsi per qualcuno che non fosse se stesso? La realtà dei fatti però era diversa.

“La tua velocità non serve a nulla se poi non reggi nemmeno un cazzotto, stupida Kobayashi” disse appoggiato all’ingresso improvvisamente serio, mettendo da parte quella sua solita espressione da pazzo omicida.

Da quando Bakugou aveva iniziato a chiamarla per cognome? Da quando lo aveva conosciuto l’aveva sempre apostrofata con qualche strambo nome dispregiativo, eppure, quel giorno, apparentemente normale, qualcosa sembrava essere cambiato.          
Bakugou aveva il suo modo di vedere il mondo, dove ovviamente lui era al centro di esso unico e magnificamente potente, ma una cosa era certa: sapeva riconoscere il valore delle persone e sicuramente in Reiko aveva visto qualcosa di più di una semplice pazza sclerata.

“Stupida a chi? Pezzo di merda!” gli urlò di rimando lei poco dopo che Katsuki le voltò le spalle per andarsene, mentre schivava abilmente la bottiglietta di acqua che Reiko gli aveva lanciato addosso.

“Se urli ancora una volta ti sedo!” la riproverò Recovery girl minacciandola con una siringa in mano.

Qualche secondo dopo, quasi come se avessero aspettato dietro qualche porta, comparvero un gruppo di studenti della 1-A dentro alla stanza, desiderosi di sapere come stasse la loro compagna di classe.

“Reiko-chaaaan! Cosa ci faceva Bakugou qui?” chiese prontamente Kokoro, come se quella risposta fosse di vitale importanza per qualche sua storia immaginaria.

 “STO BENE EH” ringhiò la rossa, cercando di portare l’attenzione su di lei. Era lei quella che stava male, dovevano preoccuparsi per lei, non per Bakugou.

“Abbiamo fatto tutti il tifo per te!” disse una timida Ochaco mentre sfoggiava uno dei suoi sorrisi più sinceri.

“Te le ha date di santa ragione” precisò Atsuko, beccandosi diverse occhiatacce da parte della sua amica Reiko.

“Fanculo Atsuko” le rispose molto pacatamente, imitando il suo stesso tono di voce.

“Hai una tecnica interessante, per fortuna sono riuscito a prendere abbastanza appunti” si intromise Midorya, visibilmente provato dal suo ultimo scontro e ricoperto di bende.

“Chi ti ha fatto il culo?” chiese Reiko.

“Ho affrontato Todoroki, ma ho perso..” si grattò la nuca con la mano sana.

“Gli ha fatto usare il suo lato di fuoco! È stato uno scontro incredibili” disse Kokoro.

“Hanno distrutto persino il ring” proseguì Ochaco, mentre il ragazzo diventava sempre più rosso per l’imbarazzo; non era di certo abituato a tutte quelle lusinghe dal gentil sesso.

Una volta che Recovery Girl le diede l’ok, Reiko uscì dall’infermeria assieme ai suoi compagni, per dirigersi verso le tribune: mancava solo Kokoro nelle fasi finali dello scontro.


 
[...]

 
Kokoro aspettava solo che venisse chiamato il suo nome per salire sul ring mentre, di fronte a lei, dall’altra parte dell’arena, Hitoshi Shinso la fissava con quel suo solito sguardo annoiato e vagamente inquietante. La ragazza tuttavia non era troppo spaventata da quello sguardo, quanto piuttosto dall’avvertimento che aveva ricevuto, seppur di sfuggita, da Ojiro.
Il compagno di classe, seppur nel poco tempo che le era stato concesso per prepararsi a quell’incontro preliminare, le si era avvicinata con viso sconvolto e mesto, volendole dare un unico avvertimento.

“Non rispondere mai a nessuna delle sue domande o delle sue provocazioni... non so cosa faccia, ma il suo quirk... è spaventoso...”

Il ragazzo non era riuscito a dare altre spiegazioni a Kokoro, se non che qualsiasi cosa Shinso facesse implicava anche la cancellazione della memoria. Kokoro non aveva mai incontrato persone con un quirk che permettesse il controllo mentale o simili, nonostante lei stessa avesse un quirk che si basava su poteri mentali, per quanto molto più diretti e meno subdoli.
Con questi pensieri, e determinata a tenere la bocca ben chiusa durante lo scontro, finalmente la voce di Present Mic chiamò il suo nome.

“Signore e signori, avanti col prossimo scontro! Kyoriido Kokoro vs Shinso Hitoshi! La prima dalla classe 1-A, il secondo dalla 1-C!”

Kokoro salì i gradini che portavano al ring, deglutendo rumorosamente ma tenendo stretti i pugni mentre si posizionava di fronte al suo avversario, quindi Midnight diede il segnale di inizio dello scontro e la folla esultò mentre Kokoro scattava in avanti per assestare un pugno al suo avversario.

“Che grinta, Kyoriido-chan... – disse pigro il ragazzo, sorridendole appena mentre evitava quel poderoso pugno – Non mi aspettavo tutta questa carica... del tuo gruppetto non sembravi di certo quella più aggressiva!”

La ragazza grugnì mentre Shinso, con incredibile agilità, evitava i colpi di Kokoro, dal canto suo determinata a non usare troppo i suoi poteri dalla lunga distanza in modo da evitare distrazioni e contare sulla forza fisica potenziata dalla telecinesi.
Un pugno, poi un calcio al fianco e ancora un montante, tutti portati con forza e rapidità crescente, ma solo l’ultimo colpo andò effettivamente a segno, parato però dalle braccia incrociate di Shinso. Il ragazzo arretrò a causa della spinta e la sua tuta si strappò, lasciando scoperta anche un’abrasione sul braccio dovuta al colpo... ma a parte quel danno di lievissima entità, Shinso era perfettamente in salute e le sorrideva.

“VAI COSì, KOKOROOOOOOOOOOOOOOOOO!” si sentì ululare ancora dagli spalti, con Katsuro che, ancora al fianco del suo datore di lavoro, incitava la sua ragazza emanando getti di fuoco da ogni suo poro, non suscitando l’approvazione di Endeavor.

“Ragazzo, un po’ di contegno...” gli ringhiò contro l’eroe numero 2, ma Katsuro, sempre ridacchiando, rispose ancora al suo mentore: “Capo, davvero, la voglio vedere tra un po’, quando sarà il turno di Todoroki-kun, se saprà davvero contenersi come mi sta ordinando di fare!”

Nel frattempo, Kokoro, sul ring, era ormai fin troppo innervosita dall’atteggiamento di Shinso che, mostrando una straordinaria agilità, evitava o parava ogni colpo, spesso avvicinandosi alla caduta del ring ma mai effettivamente arrivando a perdere il match. E tra un pugno e un calcio e uno scatto, Kokoro doveva stringere i denti e sforzarsi di non rispondere mentre il ragazzo la incalzava con le sue parole, sempre più velenose e taglienti.

“Hai anche il tifo, eh, Kyoriido-chan... come sei fortunata! E hai un quirk così potente! Eppure, non pensavo... visto che avete sempre fatto affidamento l’una all’altra, non pensavo davvero che valeste qualcosa in singolo! D’altronde le tue compagne hanno per... OHI!”

Shinso non fece in tempo a finire quella provocazione perché una forte spinta lo allontanò dalla ragazza e quasi non lo butto fuori. Kokoro, rossissima in viso, aveva finalmente ceduto e, allungando la mano, lo aveva spintonato con forza grazie alla telecinesi.
Kokoro ringhiò la sua frustrazione e, sforzandosi di non rispondere al ragazzo, cominciò a tempestarlo di spinte telecinetiche e cercò in ogni modo di buttarlo fuori dal ring, afferrandolo con la sua telecinesi. Le mani della ragazza si muovevano nell’aria freneticamente e vaghi bagliori di energia violetta baluginavano appena nell’aria ad ogni sferzata telecinetica, ma Shinso scattava a destra e sinistra, avanti e indietro, arrivando persino a incalzare la ragazza in uno scontro più ravvicinato.
La frustrazione continuava ad aumentare, sempre e sempre di più, nella testa di Kokoro, mentre Shinso continuava a sciorinare provocazioni con quel suo tono di voce basso e monocorde che ormai le stava penetrando nel cervello.

“Sei davvero formidabile Kyoriido-chan! Non sei davvero un fallimento come pensavo! Magari sono solo le tue amiche ad esserlo, visto che dopo tanti sforzi hanno perso così miseramente... e forse neanche tutti i tuoi poteri potranno salvarti dal fallimento delle tue amiche!” concluse il ragazzo, cercando di darle un pugno, ma la ragazza, ormai al limite, urlò: “BASTAAAAAAAA!” ed emanò una forte ondata di energia telecinetica... prima di fermarsi all’istante, immobile come una statua.
Shinso fu sbalzato quasi fuori dal ring, però con una capriola improvvisata riuscì ad ammortizzare il colpo, rialzarsi ben saldo sul ring e sorridere verso la sua avversaria: “Ben caduta nella mia trappola, Kyoriido Kokoro-chan... mi dispiace aver insultato te e le tue amiche, davvero non penso tutte quelle cose... ma dovevo far breccia nella tua resistenza e farti parlare. Ora sei sotto il mio controllo...  – il ragazzo sorrise, quasi mestamente – e adesso, potresti cortesemente camminare e uscire fuori dal ring della prova?”

La mente di Kokoro era dominata totalmente e il corpo prese a muoversi, ma i suoi occhi si muovevano freneticamente, in preda al panico. Cosa stava accadendo al suo corpo? Perché non riusciva a muoverlo? Dove fare qualcosa! Doveva rompere quel... controllo mentale?! Perché? Perché?! Perché?!
Kokoro provò a muoversi mentre la sua coscienza lentamente svaniva, lasciando il posto solo ad una sgradevolissima sensazione di puro terrore. Passo dopo passo, il panico aumentava ma il suo corpo non rispondeva in alcun modo, anzi! Il cuore batteva lento, i passi erano decisi, i muscoli rilassati... nulla tradiva cosa stesse passando la psiche di Kokoro, che cercava di evocare le potenzialità del suo quirk con tutto quel poco controllo che le rimaneva... finché un ruggito familiare le rimbombò prima in testa, e poi tra le labbra.

“Nononononononononononononononoooooo....” pensò disperatamente Kokoro, prima di ruggire a pieni polmoni, emanando energia di un viola intenso da tutto il corpo, gli occhi bianchi e privi di consapevolezza, raggelando il sangue in tutti i presenti, soprattutto in Katsuro.

“Oh no... è andata in Berserk...” balbettò il giovane eroe in prova mentre la sua fidanzata, terminando il ruggito, apriva i palmi delle mani come se fossero stati artigli e evocava due grossi globi di energia violetta che, con un ulteriore ruggito, scagliò contro uno Shinso fin troppo allibito.

Il ragazzo della 1-C, sconvolto dal vedere il suo controllo rotto da quella selvaggia e pericolosissima manifestazione di potere, provò a scappare a gambe levate, ma i due globi atterrarono a pochissimi centimetri dai suoi piedi e l’enorme spinta telecinetica che generarono lo spinse quasi fuori dal ring e lo frastornarono così tanto da rendergli impossibile rialzarsi.
Eppure, lo spettacolo terrificante che gli si parava davanti lo obbligava continuamente a tentare di rimettersi sui gomiti e rialzarsi: con incedere pesante e selvaggio, Kokoro ringhiava e quasi schiumava dalla bocca mentre lanciava grossi globi di energia violetta in giro per l’arena, demolendola; ciottoli, sassi e frammenti interi di pavimentazione fluttuavano attorno al suo corpo mentre si avvicinava al suo avversario e i suoi occhi, bianchi come il latte, fissavano con una muta minaccia il manipolatore mentale, inerme e sbalordito.
Il pubblico era nel panico e alcuni presero a scappare via mentre sempre più globi di energia telecinetica volavano fuori dal ring e vicini agli spalti; nel frattempo, Kokoro era ormai vicina a Shinso, piazzò un piede di forza sulla gabbia toracica del ragazzo e tese una mano verso di lui, ruggendo ancora la sua furia e caricando un ultimo, probabilmente letale, colpo. Fu a quel punto che i Pro intervennero.

 “KYORIIDO, FERMA!” urlò il professor Aizawa, levandosi le bende dal collo e cominciando a fissare intensamente la ragazza, ma nel frattempo qualcuno si era letteralmente catapultato a razzo dagli spalti ed era corso da Lei, abbracciandola da dietro le spalle.

“Kokoro... ti prego... basta, torna in te... ci sono io... ci sono io...” le bisbigliò Katsuro nell’orecchio mentre le spinte telecinetiche emesse dal corpo della ragazza gli stavano lentamente graffiando e danneggiando il costume.

Che fosse stato a causa del potere di Eraserhead o per le parole del suo ragazzo non è dato saperlo, ma in quel momento Kokoro riprese coscienza di sé e la devastazione che aveva creato fu finalmente arrestata. La ragazza, smarrita, capì immediatamente cosa fosse successo e, imbarazzata e abbattuta, corse via, coprendosi il volto, inseguita da Katsuro e dal suo professore.

Sugli spalti gli animi si calmarono, e in molti addirittura fecero uno standing ovation per lo spettacolo a cui avevano assistito mentre un più che smarrito Hitoshi veniva proclamato vincitore visto che, effettivamente, Kokoro era caduta fuori dal ring, correndo via dallo sguardo della folla.
Lo scontro finale di quella fase preliminare aveva quindi suscitato un enorme interesse, specie di Endeavor che, con un sorriso malizioso, aveva assistito a quella scena, eppure i suoi protagonisti ne erano rimasti profondamente turbati; tanto che, in un impeto di apprensione, Hitoshi Shinso, proclamato vincitore, corse via, verso gli spogliatoi, perdendosi nel buio del corridoio di ingresso.


 
[...]


Quando Shinso trovò Kokoro, ella era negli spogliatoi con Katsuro, tra le sue braccia. Aveva forse pianto ma in quel momento era più calma. Eppure, si vergognava. 
Non aveva voluto che le amiche la vedessero, tant’è che erano entrambe fuori dallo spogliatoio, impazienti e preoccupate, Atsuko che aveva le orecchie tese a sentire qualsivoglia suono, e Reiko che passeggiava impazientemente su e giù per il corridoio. Shinso tuttavia non chiese di entrare ed entrò molto lentamente nella stanza, incontrando lo sguardo, cagnesco, di Katsuro, che si era tolto la maschera e consolava la ragazza accarezzandole la schiena. 

Kokoro sollevò lo sguardo e con occhi arrossati incrociò lo sguardo di Shinso solo per un secondo prima di distoglierlo e nascondersi il viso tra le mani. Katsuro sospirò: “Cosa vuoi, Shinso-kun?”

Shinso si avvicinò a Kokoro di un passo, torturandosi le mani mentre parlava: “Kyoriido-chan... sei stata grandiosa, davvero, e il tuo potere è fenomenale...”

Katsuro, quasi inconsciamente, annuì, ma Kokoro scosse la testa: “Ho perso di nuovo il controllo... mi sono comportata come un...”

“Come un Villain, lo so... – la interruppe Shinso – Fin da quando sono bambino, tutti hanno sempre pensato che il mio quirk fosse adatto solo ad un Villain... ero quasi destinato a diventare un cattivo e sempre tutti ci hanno scherzato su. Io... io so cosa significa non avere sempre il controllo, come sono sicuro che lo sappiate anche tu e Moyashimasu-san... e si, conosco un po’ della tua storia, senpai” disse il ragazzo, rivolto anche a Katsuro. 

Kokoro alzò la testa: “Non pensi che sia un mostro? Non hai paura di me?”

Katsuro fece per obiettare ma Shinso lo precedette, grattandosi la tempia e parlando con voce nuovamente monotona e più calma: “Da quando sono entrato nella U.A., oltre a rendermi conto di quanto peso abbiamo certe raccomandazioni, ho capito che il potere non determina cosa faremo da... grandi, ecco. E visto il motivo per cui hai perso il controllo, di certo non sei tu ad aver fatto la figura del Villain, bensì io, che ho insultato le amiche che ti aspettano qui fuori”

Kokoro lo fissò, stupefatta, mentre il suo ragazzo continuava ad accarezzarle la schiena e cominciava a sorridere. Shinso quindi le tese la mano: “È stato un piacere essere stato sconfitto dal tuo potere, Kyoriido-chan... se avrai mai bisogno di una mano... beh, diciamo che ti devo un favore!”

Shinso abbozzò un sorriso e Kokoro, più sollevata, si alzò e gli strinse la mano: “Grazie mille, Hitoshi-kun! E puoi chiamarmi Kokoro!”

E per la prima volta da fin troppe ore, Kokoro sorrise per davvero, di gusto, per non essere stata, almeno quella volta, giudicata male per quella parte di lei che, nonostante i suoi sforzi, non era ancora riuscita a domare. 
Ma ci stava lavorando, assieme a Katsuro prima e poi assieme alle sue compagne e a tutti quegli amici che, col passare del tempo, si stavano rivelando molto più comprensivi di quanto avesse mai osato sperare. 
Per la prima volta in tutta la sua vita, finalmente, nessuno le aveva detto che era un mostro e, anzi, era stata lodata e accettata per quello che era. E ciò valeva più di mille vittorie. 









♚Angolo autrici! ♚

Eh sì, ormai sembra impossibile pubblicare i capitoli con una frequenza impostata, perdonateci! Questo capitolo è lunghetto, ma ci dispiaceva dividere i tre scontri, quindi li abbiamo messi tutti insieme tanti saluti. Ci siamo divertite molto a scrivere questa parte e, benchè sia sempre il nostro obiettivo mantenere i personaggi canon, capisco che forse certe volte non ci riusciamo. Ma siamo aperte e consigli, sempre e comunque, ecco perchè teniamo molto alle recensione che ci fate!
 
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Boku no Hero Academia / Vai alla pagina dell'autore: MIV93