Remus era tornato da Villa Conchiglia ancora euforico, forse anche a causa del vino che aveva bevuto. Si sentiva al settimo cielo.
Aveva davvero un figlio, per Merlino! Ancora non ci credeva! Per un piccolo momento desiderò avere James e Sirius al suo fianco per condividere quella gioia con loro. Durante gli anni della scuola si erano spesso chiesti chi sarebbe diventato papà prima, chi si sarebbe sposato prima. Nessuno avrebbe mai immaginato quello che poi era successo.
Remus non avrebbe mai potuto immaginare di perdere prima James, poi Peter e Sirius per poi ritrovarli e perderli di nuovo definitivamente. In quel momento di particolare euforia pensò che manco la Cooman avrebbe potuto fare una previsione talmente funesta come si era rivelata la vita.
Ma adesso era contento mente osservava Dora addormentata abbracciata al bambino. Erano seduti sulla poltrona profondamente addormentati entrambi. Guardò di nuovo suo figlio Teddy con il volto pieno di gioia. Era vero che la vita gli aveva riservato un bel po’ di dolore fin da quando era bambino, ma guardando quelle due persone non poteva che sorridere e incominciare ad immaginare quando Teddy avrebbe iniziato a camminare o la prima volta che l’avrebbe chiamato papà. Chissà se sarebbe stato bravo a Quidditch o una frana come lui. Chissà in quale casa sarebbe stato smistato ad Hogwarts. Chissà cosa avrebbe provato a vedere suo figlio salire sul treno per la prima volta e scendere per l’ultima volta.
Remus aveva dimenticato che il mondo fuori da quella casa stava combattendo una guerra, era a casa sua e tanto bastava a farlo evadere dalla realtà.
Prese una coperta e coprì sia Tonks che Teddy. Sapeva che non avrebbe chiuso occhio così uscì fuori a guardare il cielo senza luna e nel cielo stellato cercò, inconsapevolmente, i suoi amici.