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Autore: Herm_periwinkle    22/11/2020    1 recensioni
Draco ed Hermione si sono sempre odiati ed insultati, finché una punizione li porterà a scoprire che, alla fine, non sono poi così diversi.
Il quinto anno sarà particolarmente turbolento quando si ritroveranno ad essere vittima di una maledizione.
Riusciranno a uscirne illesi o rischieranno di morire perché non riusciranno a spezzarla? Soprattutto, saranno in grado di mettere a tacere le voci malevole che girano su di loro?
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-Dal capitolo 10-
Hermione prese coraggio e gli pose la domanda che da giorni gli ronzava in testa "Ehi Malfoy" alzò lo sguardo verso di lui, fino a guardarlo fisso negli occhi "Volevo chiederti... noi, insomma..."
"Sputa il rospo, Granger"
"Ci odiamo?"
-Dal capitolo 29-
Poi all'improvviso, sentì un urlo sovrastare il ringhio della bestia. "Non azzardare a farti ammazzare, bastardo di un Malfoy!"
Era la voce di Potter.
Malfoy si chiese se non fosse già morto.
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Tutto attorno a lui era bianco. Era morto? Provò a girarsi, ma non aveva la padronanza del suo corpo. Poi, all’improvviso, divenne nuovamente cosciente del dolore, una scarica che lo percorse dalla testa ai piedi. Capì di essere ancora vivo, seppur per miracolo.
Che cosa era successo? Non ricordava nulla, solo l’urlo di Potter che gli intimava di non farsi ammazzare.
A fatica, mosse la testa. Si trovava in infermeria. Quanti giorni erano passati da quella sera? Non era in grado di quantificarlo, non c’era niente in quella stanza che gli potesse dare alcun indizio. Girò appena la testa e quello che vide per poco non lo fece svenire di nuovo.
A pochi letti di distanza dal suo c’era la Granger, di un pallore mortale, addormentata. Come era finita lì? La sera del ballo stava bene, più che bene. Era per colpa sua che si trovava in quello stato? Stava con Potter quando era venuto a salvarlo?
Non sapeva perché, ma sembrava stare in condizioni molto peggiori delle sue.
Aveva bisogno di risposte, di sapere quello che era successo la sera prima. Il mal di testa, però, era troppo forte, chiuse gli occhi e si riaddormentò.
 
Quando li riaprì vide che nella stanza con loro c’era qualcun altro. La prima cosa che individuò fu una massa di capelli rossi. La Piattola. Mise meglio a fuoco e si rese conto che non era lei. Peggio ancora. Era il Lenticchia. E stava stringendo la mano di Hermione.
Li fissò a lungo. Weasley non parlava, non si muoveva, non faceva niente. Si limitava a guardarla, tenendole forte la mano inerme.
Non appena notò che era sveglio e che li stava osservando, indirizzò verso di lui un’occhiata talmente astiosa che l’avrebbe potuto incenerire all’istante. Dopo un lungo minuto in cui si fissarono con odio - difficile a dirsi di chi fosse lo sguardo più tagliente - Ron abbassò lo sguardo verso Hermione. Poi lo guardò di nuovo e gli disse, sputando le parole una ad una, con tutta la cattiveria che poteva “Sarai contento ora, immagino. Guarda che cosa le hai fatto. L’hai quasi uccisa. Giuro che questa me la paghi.”
Draco lo guardò confuso. Lui non aveva toccato Hermione nemmeno con un dito. O meglio, sì, l’aveva stretta a sé al ballo, ma non era accaduto nulla di più. Di cosa era colpevole?
“Cos- io non…” provò a dire, ma Ron, gettandogli un’altra occhiata carica di disgusto, gli voltò le spalle e se ne andò, lasciandolo lì, disteso sul letto, con mille dubbi che lo attanagliavano.
 
Quando li riaprì si sentiva molto meglio. Doveva essere passato almeno un altro giorno, perché il sole era alto nel cielo. Non poteva essere più tardi di mezzogiorno. Hermione aveva ancora gli occhi chiusi e Draco si chiese se li avesse mai aperti. Sperò con tutto se stesso di sì.
Rimase a fissare il soffitto per un bel po’, cercando di non farsi divorare dal ritmo frenetico dei suoi pensieri. Tuttavia, avere la Granger nel letto accanto al suo non lo aiutava affatto. Si sarebbe voluto alzare e andare al suo capezzale, ma non era ancora abbastanza in forze per tirarsi su. Non c’era nulla che poteva fare se non guardare il soffitto e la ragazza che gli giaceva accanto.
 
Dopo un tempo che gli parve infinito la porta dell’infermeria si aprì. Una divisa dei Grifondoro di seconda mano, un viso pieno di lentiggini e dei capelli rossi. Questa volta, però, non era nessuno di cui poter essere geloso. Era la Piattola. Provò a parlarle, ma dalla gola gli uscì solo un roco gorgoglio. Quanto tempo era che non parlava? Giorni, forse anche una settimana. Tossicchiò, cercando di schiarirsi la voci.
“Ehy, Weasley” disse con un rantolo. Si trovava disgustoso da solo, sembrava uno dei vecchi fumatori che frequentavano la Tana di Porco, ma aveva bisogno di risposte.
“Perché tuo fratello dice che è colpa mia se sta così?” le chiese, guardando Hermione. Cercò di mostrare la sua solita indifferenza, ma questa volta non era sicuro di essere stato in grado di mascherare il tremito della sua voce o la preoccupazione nei suoi occhi.
“Perché lo è. E sapresti anche il perché, se solo l’avessi ascoltata quando ha cercato di parlare con te” gli rispose Ginny, con una voce tagliente quasi quanto i suoi occhi. Era seduta accanto ad Hermione ed anche lei, come il fratello, le teneva una mano. Doveva essere un vizio di famiglia.
Aveva una benda attorno al braccio sinistro. Un terribile dubbio passò per la testa di Draco, misto ad una crudele consapevolezza.
“È ferita perché è venuta a salvare me?” chiese, con voce tremante.
Ginny piegò le sue labbra in un ghigno amaro. “No, Malfoy, decisamente no. Ma sarà lei a spiegarti, non io.”
Draco la fissò a lungo e ancor di più fissò il suo braccio. “Tu però sei venuta. Insieme a Potter.”
Ginny annuì. “Già.”
Calò un silenzio imbarazzato tra di loro. “Mi dispiace per la ferita” borbottò tra i denti dopo un lungo momento.
Ginny sollevò la testa sorpresa. Un Malfoy che si dispiaceva? Fantascienza.
“Perché mi avete salvato?”
“Quando parlerai con Hermione capirai.”
Malfoy la fissò a lungo, ma non le fece altre domande. Aveva capito che non avrebbe estrapolato nessuna informazione da lei.
“Grazie” disse alla fine.
Ginny strabuzzò gli occhi. Un Malfoy che ringraziava? Quelle ferite gli dovevano aver in qualche modo intaccato anche il cervello.
“Tutto ok Malfoy? Ho sentito bene? Mi hai ringraziato? Che cosa ti sei bevuto per avermi detto una parola gentile? Forse la prima di tutta la tua vita.”
“E anche l’ultima” bofonchiò, scorbutico come al suo solito, girando la testa dall’altra parte e chiudendo gli occhi per non doverla vedere più. La rossa aveva ragione. Che gli stava succedendo? Si era completamente rammollito.



 
Forse questo capito è un po' più filler del previsto, ma dovevo metterlo. 
avrei voluto scrivere di più, ma temevo che capitoli troppo lunghi potessero non essere il massimo, anche perché io, personalmente parlando, quando mi trovo a leggere capitoli troppo lunghi al computer mi scoraggio e faccio molta fatica, perciò non ci ho messo tutto quello che avrei voluto.
Come al solito pubblico mercoledì. Vi va bene se pubblico due volte a settimana?
Se volete potrei provare a salire a tre, ma non vi assicuro nulla.
Grazie mille a tutti quelli che mi se seguono!
Un bacio e a presto <3

 
   
 
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