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Autore: _akane89_    15/05/2005    1 recensioni
Akane parte per un viaggio- studio in america. al suo ritorno molte cose sono cambiate e dovranno cambiare...
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Rieccomi con il secondo capitolo! Spero che vi sia piaciuto il primo!! Non sono molto brava…cerco comunque di fare il mio meglio!! Buona Lettura!

P.S: ringrazio particolarmente tutti quelli che hanno commentato!

CAP. 2

LA PARTENZA

I primi raggi di sole erano entrati nella camera, svegliando Akane. Era il giorno della partenza! Si sedette sul letto, alzò le braccia per stiracchiarsi un po’, poi si avvicinò alla finestra, l’aprì e fece un respiro profondo, e sorrise involontariamente: New York la stava aspettando! Uscì dalla camera e andò in bagno, si lavò e poi indossò un paio di jeans, un maglione rosso, delle scarpe da tennis e scese a fare colazione.

K: buongiorno Akane! Dormito bene?- la chiese la sorella maggiore con uno dei suoi splenditi sorrisi.

A: buongiorno a tutti!- disse con un sorriso- certo! Sono così agitata!- rispose ridendo. Questo alla sorella fece molto piacere: pensava che la sorella minore aveva fatto questa scelta solo per ripicca, ma evidentemente si era sbagliata! Akane guardò il padre: la sua faccia era nascosta da un giornale. Gli si avvicinò e gli tolse il giornale da davanti, come sospettava: in silenzio, ma stava piangendo!

A: papà smettila! Non sto andando in guerra!

N: papà! Ha quasi 18 anni, non è più una bambina! Sa badare a sé stessa!

S: ma..sigh..non ti vedrò..per..UN ANNOOOOOOO!!! Buaaaaa!- scoppiò a piangere. Kasumi cercò di tranquillizzarlo, ma non ci riuscì. Allora Akane lo abbracciò, lasciando scorrere qualche lacrima sul suo viso. Il padre ricambiò l’abbraccio, conosceva sua figlia: nessuno le avrebbe fatto cambiare idea! dopo qualche minuto, Akane sciolse l’abbraccio, si asciugò le lacrime e finì la colazione. Poi, prima di tornare in camera sua per mettere a posto le sue cose, chiese:

A: qualcuno ha visto Ranma?

K: io no!- e il signor Genma tirò fuori un cartello con scritto “io neanche!”, poi qualcuno bussò alla porta; Akane andò ad aprire:

A: signora Saotome! Buongiorno!

N: buongiorno cara! Allora, agitata per la partenza?

A: nooo…- la madre di Ranma la guardò perplessa- sono agitatissima!!- e le due donne si misero a ridere e l’accompagnò nella sala pranzo, dove c’era la sua famiglia- ora se non le dispiace, io vado di sopra a finire di prepararmi!

N: certo, vai, non ti preoccupare!

A: posso farle una domanda?

N: dimmi!

A: ha per caso visto Ranma stamattina?

N: ehm…no! Perché?

A: niente! Vado in camera!- disse e salì in camera.

Dopo mezz’ora, si sentì un clacson dalla strada.

A: è il mio taxi!- urlò Akane dalla sua camera- ehm…qualcuno potrebbe aiutarmi?- disse trascinandosi dietro due valigie, un borsone e un beauty.

N: ti aiuto io! Perché hai chiamato un taxi? Non vuoi che ti accompagniamo?

A: è meglio di no, conoscendo le crisi di pianto di papà!

N: come vuoi!- le due sorelle portarono tutti i bagagli dall’autista e, mentre quest’ultimo le caricava sul taxi, Akane iniziò a salutare la famiglia.

A: è arrivato il giorno della partenza!- e notando gli occhi lucidi del padre disse:- papà, basta, smettila! Non mi succederà niente!

K: mi raccomando, stai attenta e fatti sentire ogni tanto!

A: va bene!

N: e attenta a come spendi i soldi!

A: non ti preoccupare! Vi porterò dei souvenir dalla Grande Mela! Arrivederci signor Genma e signora Nodoka!

N: arrivederci cara!- le disse, mentre con un fazzoletto bianco si asciugava le lacrime.

G: arrivederci Akane! Mi dispiace solo che quell’idiota di Ranma non sia qui per salutarti!

A: non si preoccupi! Sarà ancora arrabbiato con me e con la scelta che ho fatto…vabbè…ora vado, se no arrivo in ritardo all’aeroporto, ci vediamo fra un anno! Ciaooo!- disse mentre saliva sul taxi- ciaoooo!- salutava con un braccio fuori dal finestrino, con il vento tra i capelli e qualche lacrima che le scendeva dagli occhi. Poi, quando la sua famiglia scomparve dalla sua vita, chiuse il finestrino e si godé il viaggio.

Arrivata all’aeroporto, scaricò i bagagli dal taxi, li mise su un carrello e si avvicinò a una grande vetrata, dalla quale si vedevano gli aerei partire e arrivare. Era pensierosa: perché Ranma non era venuto a salutarla? Possibile che fosse ancora arrabbiato? O magari era già andato a “consolarsi” da Shampoo o Ukyo! Che scemo…appoggiò la testa sul vetro e sussurrò: “Ranma…”

R: ciao!- quella voce, la conosceva bene, non si poteva sbagliare: era Ranma! Si girò verso di lui, e notò il suo leggero rossore sulle guance:

A: Ranma! Cosa ci fai qui?

R: ehm…volevo farti una sorpresa!- Akane rimase a bocca aperta- ho riflettuto su quello che mi hai detto quel pomeriggio- e le fece segno di sedersi vicino a lui, e lei obbedì- e.. hai ragione.- Akane sbarrò gli occhi, non era possibile: Ranma che dava ragione A LEI?

R: nel senso che è meglio se stiamo lontani per un po’, magari la lontananza ci permette di capire i nostri veri sentimenti…

A: ascolta Ranma, ti devo chiedere una cosa…

R: dimmi!

A: ecco…da dove arriva tutta questa saggezza?- gli chiese con tono scherzoso. Ranma iniziò a guardarla in cagnesco:

R: senti tu…- ma la mano di lei si appoggiò sulla bocca di lui.

A: scherzavo! Scherzi a parte, cosa farai adesso, mentre io sarò via?- e tolse la mano dalla sua bocca.

R: non lo so…pensavo di partire per un allenamento, e chi ti dice che non riesco a trovare una cura per la mia maledizione?!- contemporaneamente, abbassarono gli sguardi, sospirarono e diventarono rossi come due pomodori!

V: ultima chiamata per il volo 748 per New York!- disse una voce metallica, che riecheggiò per tutto l’aeroporto.

A: è il mio volo!- disse alzandosi. Prese i bagagli e si girò per salutare Ranma, quando lo vide in piedi dietro di lei, vicinissimo.

R: ascoltami: io sarò qui ad aspettarti al tuo ritorno! Mi raccomando, sta attenta!- detto questo, le diede un lieve bacio sulla guancia, sufficiente per far tornare di colore rosso fuoco i due ragazzi. In quel dolce bacio erano racchiusi tutti i “mi mancherai tanto, ti voglio bene” che i due non si erano detti.

A: ora devo andare!- si girò e iniziò a camminare verso la zona imbarco. Poi si fermò. Ranma sperò che ci avesse ripensato, finché non la vide girarsi, correre da lui e stampargli un bacio sulla guancia, lo guardò per un attimo negli occhi, con uno sguardo che diceva “grazie”, poi si girò, riprese il carrello con i bagagli e se ne andò. Ranma rimase lì a guardare l’aereo della fidanzata partire, mentre si accarezzava con una mano il punto dove Akane l’aveva baciato, sorridendo e giurando a sé stesso che, quando lei sarebbe tornata, avrebbe messo a posto le cose una volta per tutte…

  
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