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Autore: vannagio    22/08/2009    2 recensioni
Albus ha appena conosciuto Scorpius. Suo zio Ron gli ha consigliato di non frequentarlo. Perchè? Perchè tutti sembrano sapere qualcosa che ha a che fare con suo padre e di cui lui, invece, non è a conoscenza?
Spero di avervi incuriosito...
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Albus Severus Potter, Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Aggressione



Le giornate trascorrevano velocemente e in un batter d’occhio, settembre era già passato, lasciando il posto ad ottobre.
La prima partita di Quidditch della stagione si sarebbe tenuta all’inizio di novembre. Scorpius era sempre impegnato con gli allenamenti. Emily Moon, il capitano, era molto irascibile sull’argomento, perché quella sarebbe stata la sua prima partita come capitano. Per lei era vitale vincere.
Ma anche per Scorpius si trattava di una prova importante. Avrebbe giocato nella squadra di Grifondoro contro i Serpeverde: se avesse vinto, avrebbe finalmente dimostrato a tutti di meritarsi un posto tra i Grifondoro. Se avesse perso… i Serpeverde avrebbero avuto la loro rivincita.
Dopo tutto quel tempo, Scorpius non aveva ancora raccontato la verità ai suoi genitori.
<< Fammi capire una cosa: che cosa gli hai detto di preciso? >>, chiese Albus mentre facevano colazione.
<< Proprio niente! >>, rispose tranquillo Scorpius.
<< Come? >>.
<< Hai capito bene. Non mi hanno fatto una domanda diretta e quindi li ho lasciati credere quello che volevano! >>, spiegò Scorpius sorridendo, come se avesse compiuto una gran bravata.
Albus era allibito, quasi disgustato.
<< Vuoi dire che gli hai fatto intendere di essere stato smistato a Serpeverde? >>.
Non voleva crederci.
<< Non gli ho detto un bel niente. Sono stati loro a trarre le conclusioni sbagliate. Per il momento sono contenti così, non sarò certo io la causa della loro infelicità! >>, replicò Scorpius con quell’aria soddisfatta.
<< Tu ti vergogni di essere un Grifondoro! >>, esclamò Albus arrabbiato.
<< Cosa? Non è vero, io adoro essere un Grifondoro! >>, rispose scandalizzato Scorpius.
<< Allora perché ti comporti come un vigliacco? >>, chiese Albus accigliato e prima che Scorpius potesse ribattere, Albus se ne andò.
Entro l’ora di pranzo, però, i due ragazzini fecero la pace.

<< Bene ragazzi! Credo che per oggi sia tutto. Datevi una ripulita e poi filate dritto a cena. Scorpius? Complimenti per il tuo tema sul Tranello del Diavolo. È articolato e preciso, soprattutto nella parte in cui descrivi i modi per non farsi stritolare. Ti sei guadagnato venti punti per Grifondoro! >>, disse il professor Paciok, che era sempre molto allegro e cordiale con tutti gli studenti.
Albus sapeva che si trattava solo di una facciata: Neville soffriva per il padre, ma non voleva scaricare il suo dolore sugli alunni.
<< Grazie professore! >>.
Scorpius sorrideva felice.
<< Frank? Puoi rimanere un attimo? Devo parlarti… >>, chiese il professore a suo figlio, mentre gli altri studenti uscivano dalla serra. Frank con aria sorpresa rimase indietro.
Dieci minuti più tardi, Albus e Scorpius camminavano tranquilli in corridoio, diretti alla Sala Comune.
Improvvisamente qualcuno urlò: << WINGARDIUM LEVIOSA! >>.
Prima che i due ragazzini potessero rendersene conto, qualcosa di duro, grosso e pesante atterrò sulla spalla di Scorpius, che per il peso dell’oggetto cadde a terra.
Albus si rivolse verso l’aggressore e rimase pietrificato per lo stupore.
A qualche metro di distanza, Frank Paciok ansimava affannosamente e teneva stretta in un pugno la sua bacchetta. Il volto era stravolto da una smorfia di disprezzo. Sembrava che il ragazzo stesse provando un vero e proprio dolore fisico.
<< Frank, sei impazzito? >>.
A giudicare dalla sua faccia, pareva proprio di si.
Albus si chinò su Scorpius per aiutarlo ad alzarsi. Frank aveva fatto volare l’elmo di un’armatura proprio sulla spalla dell’amico.
Il giovane Potter non poteva crederci. Non era da Frank colpire qualcuno alle spalle. Era come se il suo vecchio amico si fosse trasformato in un’altra persona.
<< PACIOK! >>.
Fu strano sentire la voce di Neville chiamare suo figlio per cognome.
Il viso di Frank divenne immediatamente pallido.
<< Come ti sei permesso di fare una cosa del genere? Sono veramente deluso da te. Non ti ho insegnato a colpire alle spalle, tanto meno ad aggredire le persone! >>.
Adesso Neville era veramente il professor Paciok!
Frank non parlava. Aveva lo sguardo fisso sul pavimento.
<< Venti punti in meno per aver usato la magia in corridoio che, come ben sai, è vietato dal regolamento della scuola. Inoltre verranno tolti alla tua casa altri venti punti per aver aggredito alle spalle un compagno di scuola! >>, decretò il professor Paciok.
<< Ma papà! >>, si lamentò debolmente Frank.
<< Devi ricordarti che qui non sono solo tuo padre. Vai dal direttore della tua casa e digli che deve assegnarti una punizione. Ti aspetto dopo cena nel mio ufficio: dobbiamo fare una chiacchierata! >>, disse tutto di un fiato il professor Paciok.
Quando Frank fu andato via, Neville chiese a Scorpius: << Come ti senti? >>.
<< Mi fa male la spalla! >>, rispose il biondino.
<< Allora andiamo: ti portiamo in infermeria >>, concluse Neville.

Un’oretta dopo, Albus e Neville uscirono dall’infermeria.
Scorpius avrebbe passato la notte lì, per ordine di Madama Chips.
Mentre percorrevano insieme il corridoio, Albus chiese a Neville: << Come sta tuo padre? >>.
Non riusciva a dargli del lei: per Albus, Neville era come uno zio.
<< Harry te l'ha raccontato, non è vero? >>, domandò a sua volta Neville.
Albus annuì.
L’uomo sospirò.
<< È peggiorato. Non credo che gli rimanga molto da vivere >>.
Nel sentire quelle parole, Albus rabbrividì.
Poi rivolse lo sguardo all’amico di suo padre: il suo viso lasciava trasparire una grande sofferenza.
<< Dopo la lezione l’ho comunicato a Frank e come hai potuto vedere, non l’ha presa bene >>, spiegò il professore.
<< Mi dispiace tanto >>, disse Albus.
<< A me dispiace che Frank si comporti in questo modo >>, replicò tristemente Neville.
<< Perché se la prende con Scorpius? >>
La domanda gli era scivolata fuori dalla bocca, senza che nemmeno se ne rendesse conto.
Neville e Albus si fermarono contemporaneamente.
Il professore guardò dritto negli occhi il ragazzino e rispose: << Devi chiedere a tuo padre, non è compito mio raccontarti queste cose, mi dispiace. Adesso ti devo lasciare: Frank mi sta aspettando >>.
<< Si, certo! Buona notte >>.

Albus era veramente irritato.
Perché tutti conoscevano quel misterioso segreto e lui no?
Perché suo padre non gli aveva raccontato nulla?
Era veramente stufo di questa storia.
Perso nei suoi pensieri, per poco non andò a scontrarsi contro sua cugina Rose.
<< Al! È una vita che ti cerco! >>, esclamò lei affannata.
<< Che cosa è successo? >>, chiese Albus allarmato.
Quante cose ancora doveva sopportare quella sera?
<< Ti volevo comunicare che ho finito la mia ricerca… >>, rispose lei abbassando la voce.
<< Secondo te, cosa me ne può importare a me, se hai finito di fare i compiti?, domandò Albus con tono sarcastico.
<< Che cosa hai capito!? Ho trovato notizie sul Marchio Nero! Sono settimane che mi faccio in quattro per te e tu… >>.
<< Il Marchio Nero! >>, esclamò Albus colpendosi la fronte.
<< Andiamo in biblioteca… >>, propose Rose seccata, rivolgendo gli occhi al cielo.

<< Ricapitoliamo: mi stai dicendo che… >>.
<< Il Marchio Nero è il simbolo di Lord Voldemort, il più potente mago oscuro mai esistito. I suoi seguaci, noti come Mangiamorte, portavano quel simbolo impresso a fuoco sulla pelle. Lo usavano per comunicare tra loro o chiamare il loro padrone >>, recitò a memoria Rose per la terza volta.
Albus avrebbe voluto scomparire.
Scorpius era figlio di un Mangiamorte?
<< Al? >>, lo chiamò Rose preoccupata.
<< Uhm… >>, rispose lui, perso nei suoi pensieri.
<< Perché mi hai chiesto di fare questa ricerca? >>, chiese lei.
Albus non rispose ma, imbarazzato, rivolse lo sguardo verso Madama Pince, che stava spolverando alcuni scaffali.
<< Riguarda Scorpius, non è vero? >>, tentò lei.
Albus si voltò immediatamente verso la cugina.
<< Come fai a saperlo? >>, domandò stupito.
<< Credo che tu dovresti leggere questo. Nemmeno io ne sapevo nulla. Non capisco perché i nostri genitori abbiano deciso di non raccontarcelo! >>.
Così dicendo Rose porse un libro ad Albus.
Il ragazzo ne lesse il titolo: << Storia della Magia Contemporanea >>.
<< Vai al capitolo dodici >>, gli consigliò la ragazzina.
Emozionato ed intimorito, Albus aprì il libro e lesse ad alta voce il titolo del capitolo dodici: << Lord Voldemort e Harry Potter, Colui Che Ha Liberato Il Mondo Magico >>.

_______________

Note Autore:
Come sempre, ringrazio tutti quelli che inviano le recensioni e che continuano a seguire la mia ff.
Per Natalia: hai capito alla perfezione il personaggio del mio Scorpius. Sono contenta che le mie intenzioni vengano capite.
Sono affezionata a questo ragazzino, dal passato difficile e ho cercato di descrivere la sua personalità al meglio. Spero di esserci riuscita.
Continuate a leggere.
Baci Vannagio
   
 
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