Ho appena scoperto perchè sono nato prima di te
Jacklyn aveva undici anni e stava accompagnando con lo sguardo ogni dannatissima foglia che cadeva. Fuori dalla finestra il cielo le sembrava così grigio e spento da metterle una certa angoscia, sicuramente non ne avrebbe giovato il suo rendimento scolastico.
In autunno diventava pigra. Con la P maiuscola.
Era così concentrata a guardare fuori che si accorse di Ashton solo quando questo le sventolò una mano davanti agli occhi. «Ehilà?! Terra chiama Jackie!»
Come se si fosse improvvisamente risvegliata da uno stato di trance, Jacklyn strizzò gli occhi prima di rispondergli. «Non ti stavo ascoltando... dicevi?»
Ashton di anni ne aveva quattordici ma i suoi neuroni (e questa era l’opinione del suo tesoro più prezioso: sua sorella) ne avevano circa la metà.
Solo allora Jacklyn posò gli occhietti su di lui e si trattenne dal mettersi a urlare. Suo fratello maggiore si era presentato in soggiorno con addosso solo le mutande e un sorriso che andava da un orecchio all’altro.
Lei si accigliò, irritata da tanto buonumore. «Perché sei felice?»
«Ho appena capito perché sono nato prima di te, sorellina» disse.
Jacklyn sentì qualcosa dentro di lei incrinarsi non appena udì quella parola che mai, mai, era stata pronunciata da Ashton. Sorellina. Lui la chiamava Sgorbio o Faccia-Arrabbiata, perché cambiare?
«Hai mangiato i pancakes della Signora Myer? La mamma ce l’avrà detto un milione di volte di non accettare nulla che sia preparato da lei!» lo rimproverò con un’espressione che sembrava urlare: “è un vero spreco condividere i miei geni con questo qui”.
Ashton scosse la testa e in questo modo i suoi capelli troppo lunghi e troppo biondi gli si appiccicarono sulla fronte perché ancora gocciolanti d’acqua. Doveva essere appena uscito dalla doccia.
«Macché! Non li mangerei mai!» quasi gridò, perché offeso che lei potesse solo pensare che fosse tanto stupido da ingoiare tali schifezze.
Ancora.
Jacklyn sbuffò una risata ma non andò oltre. «Allora? Perché sei felice?»
Sogghignò, Ashton, avvicinandosi a piccoli passi verso il divano su cui era seduto lo scricciolo dall’espressione confusa. Poi le fece cenno di avvicinarsi e lei, stranamente incuriosita, allungò il collo nella sua direzione come ad aspettarsi di venir messa al corrente del segreto più segreto del mondo.
«Visto che sono stato io il primo a nascere è mio compito proteggerti» disse, oltremodo euforico.
Jacklyn mise su una smorfia di disgusto. «Che cosa?!»
«Ti aiuterò non solo con chi ti infastidisce a scuola ma da qualsiasi cosa! Per esempio, hai fatto la cacca oggi?»
Come se fosse stata appena punta da una vespa, si alzò dal divano e scappò via.
Lui, ovviamente, la inseguì fino in cucina. «Eddai, che ti costa rispondere?»
Allora alzò gli occhi al cielo e sbuffò un: «Sì» a bassissima voce.
«Guardami negli occhi e dimmi la verità, Jackie!»
Spazientita, batté violentemente le mani contro il tavolo da pranzo che li divideva facendolo sobbalzare e strillò il suo «Sì!» con tutta la voce che aveva in corpo.
«Sono tuo fratello maggiore, devo assicurarmi che tu stia bene sempre» sentenziò.
Lei scosse la testa. «È una minaccia?»
Ashton non diede segni di averla sentita ma anzi, continuò a tirare fuori una stupidaggine dopo l’altra, neanche fosse una mitragliatrice. «Ma sei sicura? E se stanotte ti viene il mal di pancia?»
«Magari viene a te il mal di pancia!» gridò lei.
«E se stanotte poi vomiti?»
Batté nuovamente i palmi sul tavolo, Jacklyn, non sentendo neanche male tant’era occupata a litigare. «Ma che stai dicendo?! Che c’entra se vomito? Papà! Ash è impazzito, fallo smettere!»
Prompt 23: «Non ti stavo ascoltando... dicevi?»
#Buonsalve *^* Era da un po' che non scrivevo niente su Jackie e ne sentivo la mancanza.
In verità questa OS avrebbe dovuto partecipare a un Contest ma non riuscivo proprio a darle forma all'epoca, oggi l'ho trovata quasi per caso tra le mie cartelle e... voilà!
Mi sono divertita ad aggiustarla e a riscriverla in alcuni punti, spero che possa divertire anche voi, specie in questo periodo folle ^^
rosy