“Sto solo cercando di essere quella che non sono.”
Se lo ripete, a volte, quando resta sola. Quando la assalgono pensieri astrusi. E immagina una versione di se stessa che percorre i corridoi di una scuola babbana, studiando cose da babbani, frequentando persone babbane.
E si chiede perché sia toccato a lei.
“Essere speciale, essere una strega, essere la migliore.”
Anche se lei non è come loro.
Glielo dice sempre, quella serpe di Malfoy. Non le lascia tregua. Le ricorda in continuazione che lei è nata in un altro mondo. Che il suo sangue non vale niente. E che il destino deve essersi sbagliato.
E lei se lo ripete, anche se non troppo spesso, perché poi Harry e Ron capirebbero che ha pianto. E lei non vuole.
Allora tira su la testa e rispolvera la sua faccia migliore. Quella a cui non importa di un albero genealogico che non conosce maghi.
Perché c’è sempre un punto d’inizio.
E lei è speciale. È una strega. È la migliore.