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Autore: Ace of Spades    29/11/2020    2 recensioni
“Mio padre non era così, prima di perdere mia madre era un'altra persona. Di sicuro non una dolce e carina, ma almeno era una persona. Dopo la morte di sua moglie è diventato un mostro senza sentimenti, animato solo da ciò che ci potrebbe essere di più oscuro dentro un cuore vuoto.”
Degli occhi neri lo fissarono.
“Come se avessero aperto il Vaso di Pandora”
“Aperto? Direi più che è caduto al suolo e si è frantumato. Quando si perde una persona amata in modo traumatico è come perdere il sostegno che ti teneva sulla retta via, come la colonna su cui posava il Vaso. Senza quella, le piaghe dentro al tuo cuore prendono vita e ti divorano da dentro”
“Ho sempre trovato quel mito abbastanza insulso”
“Come mai?”
“Sai perchè esiste il detto ‘la speranza è l’ultima a morire’? Perchè è l’ultima che esce dal Vaso di Pandora. Ma perchè dovrebbe essere l’ultima se è ciò di cui si ha più bisogno?”
“Perchè le speranze le hanno le persone, ma i destini li distribuisce il diavolo.”
•••
DoflaCroc + Mihawk / AkaTaka/ KiddLaw/ KillerPenguin.
Genere: Angst, Demenziale, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Crocodile, Donquijote Doflamingo, Drakul Mihawk, Eustass Kidd, Trafalgar Law | Coppie: Shichibukai/Flotta dei 7
Note: AU, Lemon, What if? | Avvertimenti: nessuno
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60) "L'etica dei ricordi è pari a quella dei pirati: l'unica differenza è quello che ti rubano"









 

Doflamingo tornò in camera trovando Crocodile ancora sdraiato a pancia in giù.

"Chi era?" Mugugnò muovendo leggermente la testa.

Si sdraiò di fianco a lui spingendoselo contro, in modo da far combaciare la schiena al suo petto.

"Il Falchetto, ma è andato via subito"

"Sei andato ad aprire senza vestiti, cosa ti aspettavi"

"Una standing ovation"

Crocodile sbuffò mentre l'altro riprendeva a leccargli e a mordergli il collo e le orecchie; ora che aveva avuto di nuovo accesso al corpo dell'altro dubitava fortemente di non sviluppare una nuova dipendenza. 

Dopo poco sentì il respiro del moro farsi più lento e regolare e sorrise, districandosi senza svegliarlo.

Prese in prestito la doccia e si concesse un bel bagno, poi raccolse i vestiti che indossavano il giorno prima e li mise in lavatrice, infine si diresse in cucina.

"Vediamo se mi ricordo ancora come si fa" disse fra sé e sé guardando la moka.

 

Acqua, coperchietto, togli acqua in eccesso, caffè che forma una montagnetta, non schiacciare, chiudere.

 

Nel mentre guardò in frigorifero cosa potesse esserci di commestibile, pensando di trovarlo vuoto, e invece era ben fornito. Conoscendo le abitudini quotidiane del moro non pensava di trovare del cibo in casa, ma si sbagliava.

Pulì e lavò della frutta, la tagliò aggiungendo poco zucchero un po' di limone, poi scaldò il pane nel forno e prese burro e marmellata di fragole dal frigorifero. Trovò addirittura yogurt bianco non zuccherato e muesli, che mischiò aggiungendo un cucchiaio di miele e mezza banana a testa.

Spense la moka e si girò, trovandosi davanti un Crocodile meno sveglio del solito con addosso una maglia a maniche corte.

Dopo la colazione finalmente il moro sembrava essersi riappropriato delle sue funzioni mentali.

"I vestiti?"

"In lavatrice"

"Ah, ecco perché hai dei miei pantaloni addosso"

"Sono un po' corti ma almeno non scandalizzo il prossimo che suona alla porta." Commentò sarcastico il biondo sorseggiando il suo latte macchiato.

"Credo farò una doccia"

"La prossima volta rimani a letto"

Il moro si voltò assottigliando lo sguardo.

"Perché?"

"Così ti porto la colazione"

"Questo tuo lato romantico a quest'ora mi fa venir voglia di vomitare tutto"

"Abituatici"

Crocodile sbuffò ancora scuotendo la testa e dirigendosi verso il bagno. A questo punto non si sarebbe stupito se il pennuto avesse già in mente matrimonio e viaggio di nozze.

 

Lui odia il freddo quindi destinazioni calde, matrimonio semplice… ahahah assolutamente no, matrimonio enorme, in spiaggia, in una villa?

Una villa al mare. Sono una genio.

Magari con i fuochi d'artificio, pieno di fiori, con buffet a tema pesce, potremmo usare il Moby Dick, e alcool. Tanto alcool. Perfetto.

Intanto è meglio finire di pulire.



 

-


Mihawk tornò a casa e si diresse verso in cucina, estrasse una bottiglia di whisky e cominciò a bere.

"Bhe Buongiorno, che stai facendo?" Chiese Shanks fissandolo incuriosito.

"Bevo per dimenticare"

"Cosa devi dimenticare"

"Doflamingo nudo a casa di Crocodile con succhiotti, graffi e lividi, per non parlare dei segni di corda nei polsi" e con una smorfia ricominciò a bere.

Shanks invece scoppiò a ridere.

"Era ora! Finalmente forse ci sarà un po' più di pace adesso"

Mihawk rise.

"Pace? Tu non hai idea di cosa voglia dire quei due che fanno squadra. Pace non è sicuramente il termine adatto. Armageddon, Ragnarok, Apocalisse, questi sono i termini giusti."

Il Rosso si avvicinò e gli tolse la bottiglia dalle mani, appoggiandola sul ripiano.

"Non preoccuparti, ti faccio dimenticare io quello che hai visto"

"Non sono proprio dell'umore per il sesso"

"E chi parlava di sesso? Guarda, ho trovato un profilo su instagram pieno di video di cuccioli di animali" commentò tirandosi dietro lo spadaccino fino ad arrivare al tavolo.


Zoro e Perona fissavano la porta d'ingresso da qualche minuto.

"Dici che entriamo e basta oppure dobbiamo farci sentire così hanno tempo per rivestirsi?" Chiese Perona.

"Ma Shanks non ha una casa?" Commentò Zoro alzando le braccia al cielo.

"Credo di sì, ma immagino preferisca stare dove si trova Mihawk piuttosto che in una casa vuota. Alla fine anche noi viviamo qui abusivamente"

"Vero"

"Bhe, allora direi di aprire e fare casino"

"Opzione migliore"

I due ragazzi presero coraggio e aprirono la porta.

"Siamo a casa rivestitevi!"

"Guarda che non siamo sempre nudi" gli rispose una voce dalla cucina.

"Meglio mettere le mani avanti, non si sa mai" borbottò Zoro appoggiando lo zaino in camera sua.

"Oddio ma sono video di gattini!" Sentì esclamare Perona, e allo spadaccino junior venne voglia di schiacciare un pisolino. 

Lui era venuto in quella città per sfidare Mihawk e ora era finito ad abitarci insieme, con una ragazza che lanciava malefici e malocchi, e uno degli uomini più influenti in circolazione.

E stanno guardando video di gattini in cucina.

 

"Zoro guarda ci sei tu! Un leoncino che va a sbattere contro un muro!"

 

La mia vita è uno scherzo.



 

-



 

Rocinante chiuse silenziosamente la porta, lasciando Kidd e Law a dormire avvinghiati sul divano. Ogni tanto nel sonno si tiravano delle gomitate o si strattonavano ma per il resto erano adorabili.

L'uomo si sedette fuori su una vecchia sedia in legno e cominciò a fumare; non era il caso di aggiornare suo fratello sui recenti sviluppi considerando che il tipo di sviluppo non gli sarebbe piaciuto.

Avrebbe atteso ancora qualche giorno, magari una settimana, oppure avrebbe direttamente aspettato la chiamata.


Doflamingo starnutì.

"Oh? Ti sei ammalato?" lo rimbeccò Crocodile sbuffando una boccata di fumo in faccia all'altro, che da circa mezz'ora se ne stava seduto sulla sua scrivania cercando di distrarlo.

"No, qualcuno starà pensando a me" rispose il biondo arricciando il naso. 

"Non ti dovevano fischiare le orecchie se qualcuno pensava a te?"

"Quando penso a te non mi fischiano certo le orecchie" commentò Doflamingo appoggiando il gomito sul ginocchio della gamba destra sorridendo.

"No" disse il moro alzandosi in piedi e afferrandogli i capelli alla base della nuca, "immagino di no."

Doflamingo venne coinvolto in un bacio aggressivo, in cui gli sembrò di star venendo divorato e la foga gli provocò una vampata calda all'altezza dello stomaco; la sola cosa che lo distrasse fu un pizzico sul collo.

"Mi hai spento il sigaro sulla pelle" affermò staccandosi leggermente dalla bocca dell'altro uomo.

"Tra noi è la stessa cosa" sibilò Crocodile strattonando nuovamente la nuca all'indietro per leccare il punto rosso sul suo collo.

E Doflamingo pensò che avesse ragione, alla fine per loro spegnere sigari sulla pelle equivaleva a lasciarsi succhiotti. Dolore e piacere vanno sempre a braccetto, e uno non esisteva senza l'altro nella loro relazione.



 

-


Rocinante si alzò e si rese conto che in quella casa c'era troppo silenzio. Uscì e trovò sotto il portico i due ragazzi seduti, con zaini appoggiati sui gradini in legno.

"Quindi avete deciso di tornare?" Chiese appoggiandosi alla porta mentre si accendeva una sigaretta. In realtà anche lui stava finendo i giorni di permesso, ma si sarebbe volentieri inventato una scusa se Law avesse avuto bisogno di lui.

"Non possiamo restare qui per sempre" rispose il moro alzandosi e posizionandosi lo zaino in spalla, imitato dall'altro. "E poi ho una conversazione in sospeso con Doflamingo e ho tutta l'intenzione di finirla."

Rocinante e Kidd si guardarono incuriositi.

"Grazie mille Cora-san" disse, e lo abbracciò. "Andiamo Eustass-ya"

Kidd lo fissò allontanarsi, poi si rivolse al minore dei Donquixote.

"Il mio numero ce l'hai"

"Non preoccuparti, appena mi arriva il messaggio di sconto da Sephora ti chiamo. E nel caso tu abbia bisogno di scappare in Messico…" concluse il biondo sorridendo.

"Non preoccuparti, io non vado da nessuna parte. Doflamingo al contrario andrà all'ospedale, quel brutto stronzo, pezzo di merd-"

"Kidd, ti muovi?"

 

Il rosso sbuffò e salutò di nuovo il biondo, raggiungendo Law.

Rocinante rimase fuori anche dopo aver finito la sigaretta, si lasciò cullare dal rumore del vento tra le foglie degli alberi e dal canto delle cicale.

Era davvero contento per il suo figlioccio, magari, se avesse smesso di uccidere così tanta gente nei modi più svariati, lui sarebbe riuscito a far dimenticare ai suoi superiori la sua esistenza.

"Ci manca solo che scoprano che lui e la Rana sono la stessa persona e potrebbero davvero ordinarmi di arrestarlo" disse rivolto al vento, mentre, ridendo, si ricordò di un piccolo Law con in mano una rana morta e un'espressione cupa.

"Spero davvero che tu sia felice."



 

-


Law riuscì a convincere Kidd a staccarsi da lui, promettendogli di raggiungerlo in serata. Sapeva che Doflamingo non si aspettava certo di vederlo davanti alla porta del suo ufficio, e infatti il biondo lo fissò sorpreso quando se lo trovò davanti.

"Come mai sei tornato? Non ti avevo detto di-"

Law non lo lasciò finire, bloccandolo alzando una mano.

"Io e te abbiamo una conversazione in sospeso."

Doflamingo inclinò la testa da un lato, in un gesto incuriosito. "È vero."

"Bene. Ho capito perché hai insistito tanto, ma non devi più metterti in mezzo, ho intenzione di continuare a vedere Eustass-ya, e se proverai a fermarmi allora dovrò passare alle maniere forti, e lo sai che non ti conviene avermi come nemico."

"Ok."

"Diventerò una spina nel fianco e- aspetta, cos'hai detto?" Domandò il moro fissando l'uomo che se ne stava seduto in maniera rilassata di fronte a lui.

"Ho detto, ok. Mi fido del tuo giudizio, ma non pensare nemmeno per un secondo che ci andrò d'accordo o che non proverò a rompergli qualche osso" concluse Doflamingo. Non ricevendo risposta, appoggiò la biro sulla scrivania e alzò lo sguardo per poi scoppiare a ridere.

"Law, sei ridicolo, che faccia è quella?"

 

Law non lo sapeva che faccia stesse facendo, ma era abbastanza certo che se gli fosse passato di fianco un venditore di pane non avrebbe mosso un muscolo.

"Ok. Quindi ora vado a casa di Kidd" disse non distogliendo lo sguardo dal capo dei Donquixote, che per tutta risposta annuì.

"Sì, sì, divertiti, mangia, uccidi, nascondi i cadaveri dove non possono trovarli, le solite cose insomma."

 

Probabilmente sono morto e mi sto immaginando tutto. O forse mi sta prendendo in giro, all'ultimo momento mi dirà che sta scherzando e che lo ucciderà nel modo più doloroso possibile.

 

Il moro si voltò lentamente dando le spalle all'uomo, con tutta l'intenzione di uscire da quella stanza alla velocità della luce.

 

"Ah, Law?"

Ecco, lo sapevo.

 

"Sì?"

"Chiudi la porta quando esci"

 

Trafalgar chiuse la porta alle sue spalle e rimase a fissare il vuoto per una ventina di secondi, poi decise che Doflamingo aveva ricominciato a drogarsi e non era un suo problema, se i risultati sono questi, pensò, gliela compro io la droga.



 

.


Dopo aver ricevuto una chiamata da Kidd, in cui lanciava improperi non ripetibili e affermava con sicurezza che, testuali parole, 'se quel piccione colorato come Peppa Pig prova ad entrare ancora in casa mia nei prossimi giorni, io lo uccido', Crocodile decise che il suo ruolo era concluso.

Con Kidd e Law di nuovo in giro, era questione di tempo prima che il dottore e Doflamingo si confrontassero ancora, e sperava davvero che non finisse in un disastro.

 

Si massaggiò le tempie ricordandosi di avere ancora addosso la maschera di bellezza che Eustass gli aveva regalato per natale. Non lo avrebbe mai ammesso, ma facevano davvero miracoli.

La porta d'ingresso si aprì senza che nessuno bussasse o si facesse riconoscere, e lui ebbe il tempo solo di alzare gli occhi verso la fonte del rumore prima di ritrovarsi un Doflamingo nervoso davanti.

Crocodile lo fissò indispettito.

"Non ti chiederò perché hai addosso una maschera per i punti neri se me ne dai una."

"E io non ti chiederò come hai fatto ad entrare in casa mia."

"Ho fatto una copia delle chiavi, ovvio."

 

Il moro sbuffò e si decise ad alzarsi, mentre il biondo si toglieva il cappotto e si slacciava i primi bottoni della camicia.

"E poi perché sei sempre di cattivo umore?"

"Per esperienza" grugnì Crocodile lanciandogli un contenitore.

Doflamingo si sedette di fianco a lui sul divano e si tolse gli occhiali, appoggiandoli sul tavolino di fianco al bracciolo.

"Ho detto a Law che può vedere quel mostro del tuo sottoposto" affermò spalmandosi la sostanza nera sul volto. Crocodile, seduto di fianco a lui, distese le gambe sopra il divanetto di fronte.

"Direi che puoi anche lasciar loro un po' più di libertà."

"Sì ma non mi piace"

 

Dopo qualche secondo di silenzio, in cui il biondo finì di spalmarsi la maschera su tutto il volto, Crocodile inspirò profondamente e parlò, rivolto al soffitto.

"Sai cos'ho pensato quando sono stato a casa tua per la prima volta? Ricordi le vacanze?"

Doflamingo annuì.

"Ho pensato che fosse un bel posto, ma molto sterile. Tutto era enorme, grandi spazi e poche persone, e quelle che c'erano, erano del tutto insignificanti. Ho capito perché ti comportassi in quel modo da sbruffone; anche io stando molto per i fatti miei ho dovuto abituarmi a condividere il mio tempo con il silenzio e me stesso, e questo mi ha portato ad interiorizzare qualsiasi cosa. Tu, al contrario, hai deciso di espanderti in tutto lo spazio che avevi a disposizione, dominando ogni stanza in cui decidevi di entrare, pensando che se fossi stato all'altezza e avessi controllato tutte le persone che avevi accanto, nessuno ti avrebbe mai più abbandonato. Il più delle volte però finivi per non lasciarti coinvolgere, così da non rimanere deluso. La delusione deriva dall'aspettativa dopotutto, e se non ti aspetti nulla da qualcuno non puoi rimanere ferito."

 

Il biondo si era voltato a fissarlo con gli occhi sgranati. Sentendoli pizzicare cominciò a sbattere le palpebre più volte.

 

"So che Law ti ha sempre ricordato te stesso, e che, impedendogli di vedere Kidd, volevi evitargli una delusione, ma so anche che, in fondo, se ti piace qualcuno, lo stai anche ad ascoltare. Non succede mai, ma capita" concluse voltandosi finalmente a guardarlo. "Sapevo avresti fatto la scelta giusta, ed è per questo che ho mandato Kidd dove tu avevi mandato Law, perché a volte bisogna perdere per vincere."

 

"Ah sì?" Commentò con una voce troppo roca per appartenergli. Si schiarì la gola.

"Perdendo il controllo della situazione hai vinto un po' del suo rispetto." Concluse il moro sorridendo e chiudendo gli occhi.

"Devi smetterla di leggere Sun Tzu sul gabinetto, Croco-chan"

"Devi ancora capire quando tenere la bocca chiusa però."

Doflamingo si rizzò a sedere. 

"Dato che ci stiamo facendo la maschera è il caso di esagerare, non ti pare?"

Crocodile lo fissò. "Ho quasi paura a chiederti cosa intendi dire"

"Non preoccuparti" sorrise il biondo "la mia filosofia di vita è 'Go big or go home', quindi tanto vale provare"

Crocodile continuò a fissarlo sempre più preoccupato.






 

Shanks stava insegnando a Zoro come giocare a poker, mentre Perona aveva deciso di fare una mega torta a tre strati con cioccolata e menta. I tre sentirono vibrare un cellulare, videro passare dall'ingresso una scheggia e sentirono chiudersi la porta.

"Quello era Mihawk?" chiese Perona con il cucchiaio sporco di mascarpone in mano.

"Non so cosa sia successo ma vedrete che tornerà presto" disse Shanks scoppiando a ridere, "quando c'è una torta in forno non si allontana mai troppo."




 

Mihawk si stava allontanando troppo dalla torta in forno, ma aveva ricevuto un messaggio da Crocodile che parlava di un'altra torta ed era schizzato in auto come se lo avesse punto un alveare di vespe.

 

Parcheggiò e si precipò fuori, aprendo la porta e chiudendosela alle spalle con una spinta. Si tolse le scarpe e si diresse in salotto.

"Crocodile dov'è la t-"

 

Si trovò davanti il padrone di casa, sì, ma con una fascia per capelli bianca su cui svettavano un paio di orecchie da gatto, una maschera per il viso e due cetrioli sugli occhi, sdraiato per terra, con la nuca appoggiata al divano, mentre Doflamingo con i capelli tirati indietro da una decina di mollette colorate e la stessa maschera, gli stava mettendo dello smalto.

In mezzo a loro un portatile e un contenitore con dentro della frutta tagliata.

 

"Oh, hai visto che ha funzionato?" Commentò divertito il biondo mentre Crocodile si alzava un cetriolo dagli occhi con la mano prostatica.

"Io non centro niente, lui mi ha preso il cellulare"

 

Mihawk inspirò profondamente e fece finta di non vedere Doflamingo che lo invitava a sedersi con loro. 

"Mi hai scritto che avevi fatto la torta di mele" disse lo spadaccino, ricordandosi di quanto fosse buona.

"Sì, bhe, ho mentito" gli rispose il maggiore dei Donquixote, "ma volevo farti venire qui, immagino tu sia stressato."

 

Dopo qualche minuto, i tre uomini erano appoggiati spalla a spalla a guardare un horror su Netflix, tutti con una maschera di bellezza in faccia e con la manicure fatta. Mihawk aveva tra i capelli alcune di quelle stupide mollette rosa, gialle e verdi, e, mentre mangiava un pezzo di melone e commentava un film davvero brutto, sorrise.









 

Angolo dell'Autrice:

Salve a tutti! Inizio dicendo che questa doveva essere la fine della storia, in quanto tutti i personaggi hanno concluso le loro vicende.

Non so se vi ricordate la Rana, nominata da Killer nei primi capitoli, quando enunciava a Kidd le persone più pericolose in circolazione. Una era Law e l'altra era la Rana, che, appunto, è sempre Law 🤣

Inoltre c'è un'altra domanda a cui viene data risposta, anche se dopo una quarantina di capitoli: quando Crocodile entra in casa di Doflamingo e pensa di aver capito una cosa importante sull'altro… ma non viene mai detta. Fino ad ora.

L'altra cosa che mi piaceva era far finire tutto come è iniziato, con il Golden Trio insieme che ride.
Da notare che Mihawk non si fa domande ma si mette anche lui la maschera in faccia ehehe. 

Comunque.
Questo doveva essere l'ultimo capitolo MA come in ogni mia long metterò un extra, quindi aspettatevi la fine vera e propria.

 

Che dire, grazie a tutti e già mi piange il cuore sapendo che anche questa storia, piena di mie avventure, battute e ricordi, stia volgendo al termine.

Come sempre, ringrazio le mie due migliori amiche per continuare ad essere la mia ispirazione nonostante siano passati anni, senza di loro Doflamingo e Mihawk non sarebbero così simpatici.

 

A presto con l'ultima parte!

  
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