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Autore: la_pazza_di_fantasy    29/11/2020    0 recensioni
Dangerutis e Normantas sono due mezzivampiri che sono costretti a trasferirsi con la loro famiglia quasi ogni anno da una città all'altra per non farsi trovare dai vampiri che li vogliono morti per via della loro natura.
Sarà nella loro nuova città che finiranno quasi involontariamente per fare amicizia con dei vampiri. Grazie a ciò riusciranno finalmente a farsi accettare dalla comunità di vampiri?
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-ho visto che non te ne vai più in giro con quei tre dementi- Egan si bloccò di colpo prima di girarsi con sguardo tagliente verso Jonas che lo stava seguendo da un po’. Per sua sfortuna ogni mattina era costretto a fare un pezzo di strada che anche il biondo faceva e la cosa non gli piaceva per niente.
-non sono affari tuoi- disse Egan aumentando il passo.
-invece si, mi dispiacerebbe se un così bel ragazzo si ritrovasse da solo. Che ne dici vuoi entrare nel mio gruppo?- chiese Jonas senza demordere e raggiungendo subito Egan che essendo più basso di lui non aveva le sue stesse falcate.
-no grazie- disse Egan pregando di arrivare a scuola il prima possibile. Ma le sue preghiere non furono ascoltate visto che il ragazzo venne preso di peso da Jonas e schiacciato contro il muro dal corpo di quest’ultimo. -cosa vuoi?- chiese Egan cercando di non tremare cosa non facile visto che Jonas non era per niente una persona tranquilla.
-scoparti- disse senza mezzi termini il biondo facendo gelare ancora di più il rosso.
-non sono interessato- e dicendo ciò cercò anche di sgusciare fuori dalla presa di Jonas senza però riuscirci visto che il biondo era molto più forte di lui ovviamente.
-oh e se ti dicessi che tutto il mio gruppo vuole scoparti?- disse ancora Jonas portando le sue labbra vicinissime a quelle del rosso che per quanto era bloccato non riusciva nemmeno a girare la testa.
-la risposta è sempre la stessa- disse il rosso che in un impeto di coraggio riuscì a dare una ginocchiata nelle palle al biondo che lo teneva imprigionato e riuscire quindi a scappare dalla sua presa.
Sapeva che non era stata una mossa intelligente ma quello sarebbe stato capace di scoparlo li. Corse a perdifiato verso la scuola e per sua sfortuna inciampò. Stava per cadere di faccia a terra se solo qualcuno non l’avesse preso in tempo per i fianchi.
-grazie- sussurrò con il fiatone mentre la persona che l’aveva salvato lo aiutò ad alzarsi ed Egan si bloccò di colpo quando notò che era stato proprio Dan a salvarlo.
-come mai così di fretta?- gli chiese il moro accendendosi una sigaretta. Salvando il rosso e arrivandogli abbastanza vicino da fargli venire una sete di sangue assurda. Aveva appena finito di fumare una sigaretta e aveva dovuto accenderne un’altra.
-stavo scappando dal tuo amico che voleva mettermi le mani addosso- disse sinceramente il rosso. Forse era anche arrivato il momento a quel pazzo di Dan capisse con chi voleva far mettere Norman. Si, Egan sapeva di quello che voleva fare Dan visto che Norman si era confidato con lui.
-chi?- chiese Dan non capendo.
-Jonas- gli rispose il rosso per poi ignorare il ragazzo ed entrare velocemente in classe prima dell’arrivo di Jonas che di sicuro non l’avrebbe risparmiato.
Quando Jonas entrò in classe e fece per avvicinarsi al rosso Egan fu salvato dall’ingresso del professore, ma vide chiaramente dallo sguardo del biondo che non era finita li e che avrebbe pagato le conseguenze di quello che aveva fatto.
Rimase in ansia per tutta la durata delle lezioni tanto che non riuscì nemmeno a prendere gli appunti per l’ansia che aveva in corpo. E per sua sfortuna non si accorse nemmeno dei messaggi che gli erano appena arrivata da parte proprio di Norman.
Durante l’ultima visto l’assenza del professore e visto che la classe era stata lasciata bellamente a se stessa decise di farsi una passeggiata nel momento esatto in cui vide Jonas distratto. Non voleva assolutamente che il biondo lo seguisse anche in bagno dove si era andato a rifugiare anche per sciacquarsi la faccia. E soprattutto per ideare un piano per poter scappare dalle grinfie di Jonas più tardi e soprattutto nei gironi a venire.
Saltò in aria quando sentì delle mani suoi fianchi e fece per gridare ma una mano gli finì prontamente sulle labbra.
-ehi non ti faccio niente- e un po’ Egan si rilassò sentendo la voce di Dan e quindi notando che c’era solo il moro in quel bagno insieme a lui.
-mi hai fatto prendere un colpo- disse Egan una volta che la mano di Dan si fu tolta dalle sue labbra.
-volevo capire quanta paura ti avesse messo Jonas questa mattina- si scusò il ragazzo.
-tanta e non lo fare mai più- disse Egan mentre si toglieva la mano del ragazzo che ancora era sul suo fianco.
-scusa. Quindi che sai dirmi di Jonas?- chiese Dan appoggiandosi ad una delle porte dei gabinetti e accendendosi una sigaretta sotto lo sguardo attento e accusatore del rosso.
-cosa vuoi sapere? Ed evita di fumare visto che mi riempi di fumo- disse Egan guardandolo male. Ma era comunque felice che il ragazzo volesse sapere qualcosa in più di quello che riteneva un amico.
-tutto ovviamente. E no, non smetterò di fumare ne va della tua vita- l’ultima frase la sussurrò ma Egan la capì perfettamente ma fece finta di niente.
-e cosa te ne farai di queste informazioni?- chiese Egan che di sicuro non avrebbe accennato al moro che Jonas era un vampiro. Prima voleva parlarne con Norman e vedere come la prendeva e poi nel caso avrebbe anche avvisato Dan.
-voglio capire che genere di persona è. Voglio capire quanto mio fratello avesse ragione e io torto- disse Dan con un leggero sorriso sulle labbra.
-tuo fratello aveva ragione su tutto- e così dicendo Egan spiegò tutto al moro ovviamente ommettendo la parte del vampiro e vide Dan annuire continuando a fumare e accendendosi anche altre tre sigarette nel mentre.
-fantastico- disse Dan alla fine del tutto spegnendo la sigaretta che aveva in mano ormai finita.
-è meglio che gli stai alla larga- concluse Egan incrociando le braccia al petto. Dan annuì ancora e si avvicinò al ragazzo. -che c’è?- chiese con un filo di voce vedendo che il moro si stava avvicinando sempre di più.
-grazie- e così dicendo baciò il rosso che rimase immobile non aspettandosi minimamente una cosa del genere.
 

 
   
 
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