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Autore: Rohhh    29/11/2020    1 recensioni
Ashley ha 21 anni, vive con gli zii da quando ne ha 8 perchè ha perso i genitori in un incidente e lavora nel ristorante dello zio in attesa di trovare la sua strada. la sua vita adesso è tranquilla e lei crede di essere diventata immune ai cambiamenti dopo la tragedia che ha vissuto. Un giorno, però, a casa arriva un nuovo inquilino, Matt, che le dimostrerà che ci si può ancora sconvolgere positivamente per qualcosa che cambia.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Ciao  tutte!
Anche stavolta con un bel po' di ritardo ma cel'ho fatta!
Grazie a chi leggerà.
Alla prossima!

CAPITOLO 7 - IL FUTURO

 

"Cosa vuoi fare nella vita?"

Primo o tardi arriva il momento in cui ogni essere umano è costretto a porsi questa fatidica domanda.

C'è chi ha le idee ben chiare fin da bambino e prosegue dritto verso quell'obiettivo senza esitazioni e chi invece semplicemente non sa che pesci pigliare e si ritrova a rimandare, cambiare idea continuamente o far finta che gli anni non passino per poi finire sbattuto spalle al muro dalla vita stessa, obbligato a scontrarsi con quel dilemma cruciale.

In realtà la vita aveva già messo Ashley di fronte a prove molto dure fin da piccola e quella maledetta domanda le era pesata addosso molto prima dei suoi coetanei.

Quando i compagni di scuola pensavano ancora a giocare, scambiarsi figurine e bambole e rincorrersi nei cortili, lei piangeva già la morte dei suoi genitori e passava il tempo a rimuginare e chiedersi cosa mai avrebbe fatto nella vita.

Nella sua fervida immaginazione da bambina si era già vista un po' come le orfane di qualche cartone animato giapponese, rinchiusa in un severo istituto a fare la sguattera e subire le angherie di tutti, sperando che prima o poi un'anima pia l'avrebbe salvata, regalandole un lieto fine.

Quello era il suo peggiore incubo e a ripensarci adesso le viene quasi da sorridere.

I suoi angeli custodi erano arrivati presto, molto prima che quelle paure potessero divenire realtà ed Ashley aveva trascorso un'adolescenza piuttosto serena con i suoi zii, tra le prime storie d'amore e le ramanzine se tornava dieci minuti più tardi dell'orario stabilito, come una normalissima teenager.

Quegli eventi però l'avevano segnata profondamente, l'incertezza del futuro e di ciò che può accadere le aveva continuato a fare paura nel profondo dell'anima e così si era ritrovata dopo il diploma con una gran confusione in testa.

L'unica cosa che le era venuta naturale era stata lavorare per il ristorante dello zio, aiutare la sua famiglia la rendeva felice e orgogliosa e quell'impegno aveva oscurato il resto.

Dentro di sé sapeva però che non era ciò che avrebbe voluto fare per tutta la vita.

Insomma, adorava il locale, la baraonda quotidiana, il caos continuo e il contatto con la gente ma...non lo vedeva come un vero e proprio lavoro ma più come una questione di famiglia.

Quel ristorante era un pezzo della loro vita e per lei era normale lavorarci ma, quei rari momenti in cui osava farsi delle domande, scopriva che ciò che desiderava per realizzare se stessa non era quello.

Si guarda allo specchio prima di uscire dalla camera e sospira. 

"Forza, un bel sorriso! Avanti, puoi farcela!" si ordina a voce alta, stringendo i pugni per darsi la carica.

Deve andare a casa di Thomas e non può rimandare.

Da quando lui ha ricevuto la notizia che cambierà la sua vita ha cercato di evitarlo con ogni scusa immaginabile ma non può più farlo.

Ecco, Thomas ad esempio era il classico tipo che non aveva mai avuto dubbi sul suo futuro e lei in un certo senso lo invidiava.

Chissà come doveva essere bello e rassicurante sapere con certezza quale strada prendere!

Scuote la testa, prende la borsa e si fionda giù per le scale.

La aspetta una dura prova, fingere che sia felice per lui, affrontare il discorso convivenza, dimenticare che qualche giorno prima ha spudoratamente desiderato di farsi un altro ragazzo, complice qualche sorso di alcool che comunque non la giustifica.

Arriva alla fine delle scale ed eccolo l'oggetto del peccato, comodamente seduto sul divano a leggere un libro con quella sua solita aria calma e composta.

Ashley si blocca, lo fissa e riesce a rimanere indifferente al suo fascino soltanto perché stavolta è sobria e nel pieno controllo delle sue emozioni.

Matt solleva lo sguardo istintivamente, un angolo delle sue labbra si piega in un mezzo sorriso, come fosse un saluto silenzioso, ed Ashley, anche se perfettamente lucida, vacilla un secondo e perde un battito.

"Allora? Siete pronti?" domanda subito a Katya e John, scrollandosi di dosso quella sensazione e addentrandosi nella sala dopo aver fatto un rapido cenno di saluto a Matt.

"Diciamo di sì" risponde tentennando sua zia, ha un tono di voce stranamente agitato che il biondo coglie ma che non comprende.

"Dai! Incrocio le dita fortissimo!" esclama Ashley, accompagnando le parole al gesto delle mani e abbracciando la zia. Sembra emozionata anche lei.

"E tu dove vai?" Chiede Katya, osservandola di soppiatto.

"Sono da Tom stasera" risponde svogliata Ashley mentre ficca la testa rossa dentro il frigo e ne sbuca fuori con una fetta di anguria tra i denti.

"Oh, sono così contenta per lui...e per te! Per voi, insomma! - cinguetta Katya, poi inarca un sopracciglio con fare allusivo - e dimmi..festeggiate, quindi?" infierisce, senza avere il minimo sospetto di cosa frulli nella testa incasinata di Ashley.

Il suo tono malizioso in altri tempi l'avrebbe fatta ridere, dato che con lei si è sempre confidata su tutto, persino sulla sua prima volta, come con una buona e saggia amica.

 Adesso invece si sente terribilmente a disagio.

Non ha la minima voglia di festeggiare in quel senso con il suo ragazzo ma ben presto si ricorda che esiste anche Matt in quella stanza in quel momento e non ha intenzione di passare per una sfigata che non vuole nemmeno stare col suo fidanzato, soprattutto dopo la chiacchierata sul suo balcone di qualche giorno prima.

"Già" dice frettolosa, cercando di sembrare entusiasta ed evitando accuratamente di guardare dalla parte del divano.

Matt, distoglie un attimo lo sguardo dalla lettura e la scorge, rigida e impegnata a finire la sua anguria in maniera troppo nervosa.

Sorride ma si copre il viso col libro per non farsi vedere.

"Stasera ho detto a Frank di stare attento al locale e anche tu Matt, tieni gli occhi aperti al posto mio, di te mi fido come se fossi un figlio" precisa John, è quasi emozionato quando lo dice perché Ashley è per lui come una figlia e la adora ma immaginare un figlio maschio è un sogno che non lo abbandona, anche perché a tal proposito stanno per fare un viaggio importante quella sera.

Katya gli passa una mano sulla spalla che nasconde tanto amore e sorride.

"E tu Matt rimani qui da solo? Non esci prima di andare a lavoro? Ho notato che ultimamente ti sei fatto degli amici, mi fa davvero tanto piacere!" commenta Katya, mentre armeggia con una serie di cartelline e documenti.

"E amiche soprattutto" precisa Ashley ammiccante mentre si appollaia sul bracciolo accanto a lui, accavallando le gambe senza curarsi del suo vestito corto.

Sembra aver perso ogni insicurezza ed è di nuovo quella ragazza diretta e fresca che con la sua spontaneità travolgente e sensuale comincia ad attrarlo.

"Smettila!" la ammonisce lui, fingendo un tono di rimprovero mentre la ragazza scoppia a ridere a sua volta, si sporge e cerca  di infastidirlo scompigliandogli i capelli.

"Non negare! È verissimo! Le ragazze in paese sbavano per lui" racconta alla zia, rincarando la dose.

"Beh, è normale, Matt è  proprio un bel ragazzo" asserisce Katya, voltandosi un secondo verso di lui.

Quella sera devono essersi messe d'accordo per farlo sentire in imbarazzo.

Per fortuna esiste John che gli si avvicina e prende le sue difese.

"Ehi, ragazze! Avete finito di metterlo a disagio? Siete tremende!- commenta per poi dare al malcapitato una leggera pacca di solidarietà sulla spalla - non te la prendere, sai come sono fatte le donne!- bisbiglia infine, credendo di non essere sentito ma Ashley ridacchia accanto a lui e John si accorge di quanto in quel momento sembri felice, cosa assai rara in quel periodo ora che ci pensa - comunque sono contento che voi due andiate d'accordo" dice ai due ragazzi, con uno sguardo sereno.

Matt annuisce, Ashley abbassa gli occhi poi sorride.

"Allora noi andiamo!" annuncia trionfalmente Katya, è finalmente riuscita a fare entrare tutto il necessario nella borsa.

Ashley le manda un bacio da lontano poi sente la porta di casa chiudersi e un rilassante silenzio avvolgere la casa.

"Allora, che leggi di bello? Fa' vedere!" ordina subito dopo a Matt, scivolando dal bracciolo per sedersi accanto a lui, costringendolo a spostarsi verso sinistra per farle spazio e non finire schiacciato dalla sua esuberanza.

"È chimica, studio per il test di ammissione" risponde con la spalla di Ashley appiccicata alla sua e il profumo della ragazza che lo invade di colpo.

Ashley si avvicina ancora di più per sbirciare dentro il libro e scorge delle formule, un sacco di numeri, sigle e lettere di chissà quale alfabeto.

"Che orrore, sono solo numeri e...numeri. si può sapere come fai a capirci qualcosa?" domanda con una faccia attonita e disgustata, allontanandosi da quel libro infernale.

Lei e la matematica sono sempre state su due pianeti differenti.

"Veramente per me è tutto chiaro e comprensibile" afferma sicuro Matt con gli occhi che brillano di interesse.

Ashley lo osserva mentre con fare soddisfatto sfoglia quelle pagine a lei incomprensibili, riesce a sentire la passione che lui prova per quella materia, un senso di profonda calma la inonda e poggia d'istinto la testa sulla sua spalla.

"Beh complimenti, davvero. Io se vedo dei numeri vado in corto circuito!" esclama, sprofondando nel divano come se non volesse più smuoversi da lì - eppure non ti facevo un secchione, sai?" lo provoca di getto, sembra non avere più fretta di andarsene.

"Bah, voi comuni mortali non potete capire! - obietta Matt, con fare scherzoso poi le rivolge uno sguardo incuriosito, Ashley ha ancora la testa su di lui - e poi tu non avevi un appuntamento importante? Che ci fai ancora qui a importunare la scienza?" domanda ironico ma Ashley sobbalza e non si sforza nemmeno di fingere di aver completamente dimenticato l'incontro con il suo ragazzo.

"Cavoli, è vero!" esclama mentre scatta in piedi, si sistema le pieghe del vestito e poi passa le mani sui suoi capelli per lisciarli.

Aveva rimosso dalla sua testa Thomas e il resto.

Prende un respiro e fissa Matt, che è rimasto seduto col libro poggiato sulle ginocchia e la guarda con un'aria strana, sembra preoccupato o forse è soltanto pensieroso.

Ha un nodo alla gola, si impone di muovere le gambe che invece non ne vogliono sapere di collaborare.

Quanto vorrebbe poter rimanere sul quel divano con lui, a mangiare patatine e commentare qualche serie TV, senza alcun pensiero negativo, libera e priva di costrizioni.

"Allora buona serata, Ashley! Divertitevi!" Le augura il biondo, il suo tono di voce è incerto, amaro, non lo fa apposta ma ad Ashley quelle parole hanno l'effetto di mille chiodi sulla schiena.

"Grazie" mormora con un fil di voce poi si allontana svelta, prima che il suo cuore prevalga e la faccia rimanere dove davvero si sente felice.


"E dunque brindiamo a me, al mio nuovo lavoro e ovviamente a noi due!" pronuncia solennemente Thomas stringendo tra le mani una bottiglia di spumante. 

Il rumore secco del tappo che vola via risuona tetro come un colpo di pistola nelle orecchie di Ashley che però si sforza di sorridere e solleva il bicchiere verso il ragazzo.

Il liquido color oro arriva a riempire metà del calice mentre dell'abbondante schiuma raggiunge l'orlo, lei ne butta giù giusto qualche sorso, più per dare sollievo alla sua gola arsa che per la voglia di festeggiare.

Si sente fuori posto, sbagliata, e sa che non è normale sentirsi così con la persona amata.

Dovrebbe essere al settimo cielo, avere il cuore che batte pieno di felicità dentro al petto e invece...il nulla.

"Finalmente una serata romantica io e te da soli. Da quanto non succedeva?" domanda Thomas teneramente, prendendole la mano e ridestandola dalle sue congetture.

"Già, siamo stati molto impegnati in questo periodo, tu con i colloqui di lavoro e io a fare gli straordinari al locale" balbetta distratta, quei gesti intimi e romantici la mettono in difficoltà perché non sente di poterli ricambiare.

Thomas è perfetto, quella sera è tornato ad essere il ragazzo brillante e gentile che le aveva fatto perdere la testa tre anni prima ma troppe cose sono cambiate in Ashley e non si sente più una diciottenne col cuore leggero e le gambe molli...o per lo meno, non con lui.

Gli occhi castani della ragazza vagano per la stanza con un velato disagio, si posano ovunque tranne che in quelli del suo fidanzato, che ardenti invece li attendono invano.

La stanza è in penombra, qualche candela è accesa per fare atmosfera, l'ambiente è confortevole e reso fresco dall'aria condizionata, ogni cosa è al posto giusto ed Ashley stringe i pugni tra le pieghe del suo vestito e si odia perché invece di sorridere e buttarsi tra le braccia del suo ragazzo vorrebbe scappare a gambe levate.

Passa un secondo e d'improvviso sente le labbra di Thomas sulle sue, la sta baciando lentamente, con molta dolcezza, non è pronta a quel contatto ma prova a ricambiare, si sforza, dischiude le sue, sfiora con la lingua quella di Thomas.

Sembra funzionare per un po' ed Ashley quasi si convince di aver superato la strana sensazione che la sta attanagliando in quei giorni.

Forse è tornato tutto come prima e si è preoccupata per nulla.

Thomas la abbraccia, si piega verso di lei, Ashley, sotto il suo peso,  sprofonda di più sul materasso del suo letto, i baci continuano.

"I miei faranno tardi stasera, abbiamo la casa tutta per noi" sussurra poi Thomas al suo orecchio, mentre con una mano le sfiora la scollatura e scende fino a carezzarle la coscia nuda e insinuarsi sotto il vestito.

Per Ashley è come ricevere una secchiata d'acqua gelida.

Di colpo spalanca gli occhi e ritorna a percepire una freddezza a cui purtroppo si sta abituando.

Non ha voglia di stare con lui, non lo desidera.

In maniera un po' troppo brusca si scosta da lui e gli blocca la mano.

Tom la guarda stranito e deluso, quegli occhi la feriscono.

"C'è qualcosa che non va?" chiede confuso, le sopracciglia aggrottate.

"Ehm, niente è solo che...ho il ciclo, ecco tutto" mente, cercando una scusa qualunque per evitare di andare a letto con lui.

Come si è ridotta!

La sua mente corre a Matt e a quanto le direbbe che aveva ragione sulla sua vita sessuale pessima.

"Cosa? Ma non è stato dieci giorni fa? " Obietta Thomas, è quasi sicuro di averla sentita lamentarsene.

"Ma che dici? Ti sarai sbagliato!" si affretta a zittirlo Ashley, nel goffo tentativo di liquidare la cosa.

"Ok, ci rifaremo presto" si rassegna il ragazzo ma dal suo tono di voce traspare un mezzo sospetto e troppa incredulità.

Percepisce che Ashley è diversa, scostante e fredda, e non lo desidera come un tempo.

È stato troppo impegnato a studiare per accorgersene ma adesso è evidente.

In ogni caso oggi non gli va di rovinarsi l'umore.

"E poi presto vivremo finalmente nella stessa casa, soli e senza parenti a disturbare quindi…anzi stavo già pensando di fare un salto in città per dare un'occhiata agli affitti, tu preferiresti un monolocale in centro oppure una casetta di periferia in una zona più tranquilla?" 

Thomas si mette subito d'impegno per fare tornare l'ansia alla sua ragazza indecisa e per Ashley è come ripiombare in un incubo.

Le mani le tremano e sudano freddo, deglutisce amaramente e dischiude le labbra senza sapere cosa dire.

Se solo ci fosse Matt lì con lei, invisibile per gli altri ma visibile solo a lei, a stringerle la mano e darle la forza per continuare, per farsi valere.

Glielo ha promesso, deve trovare il coraggio di parlare a Thomas, fare almeno un tentativo.

"Ehm...non saprei ...in realtà non ci ho proprio pensato. - balbetta, come inizio sembra più il pigolio di un pulcino che il ruggito di una tigre combattiva - ma...a tal proposito...sei proprio convinto che sia la cosa giusta?" mormora insicura, forzando un sorriso nervoso.

Vede il viso del ragazzo rabbuiarsi e si sente ancora più in colpa e spaventata.

"In che senso, scusa? Ashley...non capisco...ne avevamo già parlato. Se vado a lavorare fuori verrai anche tu con me. Mi sembrava fossimo d'accordo e poi...sul serio vuoi continuare a vivere in questo paesino e a fare la cameriera nel locale di tuo zio per il resto della tua vita? Con tutto il rispetto ma...non credo sia la tua massima ambizione!" sbotta con un tono denigratorio che risveglia la forza di Ashley. 

Non sopporta che qualcuno prenda in giro o sminuisca la sua famiglia.

"Lavorare per mio zio è una delle cose più belle e gratificanti che io possa fare nella vita! - ribatte decisa, nelle sue iridi sembrano risplendere delle fiamme e non sono quelle flebili delle candele nella stanza - anche se magari un giorno vorrò fare altro, questo non vuol dire che ciò che faccia adesso sia meno importante!" Ci tiene a precisare, facendolo sbiancare per un attimo.

Thomas ammutolisce, la fissa in silenzio poi ridacchia "Si, va bene, scusa, non te la prendere così! E comunque intendevo dire che qualunque altra cosa tu voglia fare, nella città in cui ci trasferiremo avrai molte più opportunità. Potresti approfittarne per dare una svolta. Mi sembra logico!" conclude senza lasciarle spazio per ribattere.

È vero, in fondo Thomas non ha tutti i torti, trasferirsi le darebbe l'occasione di capire davvero la strada che vuole prendere ma il punto è che Ashley dubita possa farlo se diventerà la sua compagna.

Sa che Tom si aspetta altro, non lo dice chiaramente ma è così e lei finirebbe per diventare una casalinga repressa già a 22 anni, tutta presa a occuparsi della casa e del fidanzato che torna stanco da lavoro, senza tempo da dedicare a se stessa.

Sa benissimo che probabilmente un giorno sarà costretta a lasciare il suo nido, la dolce routine della casa e del ristorante, i volti amati degli zii per spiccare il volo altrove ma non vuole farlo solo perché il suo ragazzo ha deciso quando e dove. 

Vuole farlo perché sarà pronta e quando sarà il momento giusto.

Rimane immobile, senza sapere bene cosa rispondere, sembra annaspare in cerca d'aria.

Thomas approfitta di quella fragilità, le si avvicina, poggia le mani sulle sue spalle e la guarda dritta negli occhi.

"Ehi, amore! Sta' tranquilla. Se stiamo insieme andrà tutto bene, ok?- le dice con voce calda e rassicurante ed Ashley pare calmarsi - e poi abbiamo ancora del tempo per parlarne con calma, se la cosa ti fa stare meglio" 

Ashley annuisce, le parole dolci di Thomas non la convincono al cento per cento ma in quel momento non riesce a controbattere. 

Gli dà il beneficio del dubbio e per l'ennesima volta preferisce infilare la testa sotto la sabbia e rimandare la questione.


La porta d'ingresso scricchiola quando Ashley la spinge per entrare.

O è diventata di colpo fatta di pesantissimo ferro battuto o è lei a non avere più forze in corpo.

Si sente svuotata, debole, delusa.

Pensava di riuscire ad affrontare il problema con Thomas, di avere un dialogo costruttivo, di dirgli ciò che pensa e prova veramente e invece tutto si è risolto in un fare finta che ogni cosa vada bene.

Una luminosità soffusa attira la sua attenzione mentre sta per imboccare le scale del piano superiore, la luce piccola della cucina è accesa, deve esserci qualcuno.

Sono le due di notte e sa per certo che i suoi zii non sono ancora tornati, avrebbero fatto molto tardi quella notte.

Fa capolino timorosa e scorge Matt in piedi davanti al frigo con una bottiglia di acqua in mano.

Lui si gira, ha il volto illuminato dalla luce del frigo, il contorno dei suoi lineamenti definito da quei giochi di luci e ombre ed è una visione quasi celestiale.

"Ehi, sei tornata" 

Ashley annuisce debolmente e si accascia su una sedia al tavolo.

Sembra stanchissima.

Matt si prende un bicchiere, lo riempie e prende posto anche lui, la osserva in silenzio.

Ashley ha lo sguardo basso, i gomiti poggiati sul tavolo e le mani che si reggono il volto, pallido, infelice.

Matt ha un sussulto, vorrebbe prendere quel viso triste tra le mani e gridarle che non deve sopportare qualcosa che non la rende felice, che può avere molto di più e sta sprecando il suo meraviglioso potenziale dietro un tizio che spegne tutto il suo entusiasmo.

Eppure rimane lì fermo, in attesa.

"Che ci fai ancora sveglio?" domanda dopo qualche minuto Ashley, soffocando uno sbadiglio.

"Ho finito da poco al locale e avevo una sete tremenda. Pensavo di trovare John e Katya a casa invece non sono ancora tornati a quanto pare" le fa sapere, poi porta il bicchiere alle labbra.

Matt sembra essere preoccupato dell'assenza dei due a quella tarda ora ma Ashley sorride.

"Fanno sempre tardi quando vanno a uno dei loro viaggi della speranza. Passano a trovare degli amici in zona e così…" spiega Ashley, tracciando distrattamente sul tavolo delle linee invisibili con la punta delle dita.

La sua spiegazione getta però Matt ancora più in confusione.

"Viaggi di cosa?" domanda incuriosito, aggrottando le sopracciglia.

Ashley ride, finalmente il suo viso torna a illuminarsi.

"I viaggi della speranza, o almeno, così li chiamo io!" ribadisce, la faccia confusa di Matt la diverte troppo.

"Ti dispiacerebbe spiegare un po' meglio? Sai, sono ancora nuovo di qui…" le fa presente, con quel suo tono ironico che Ashley adora.

"Scusami, tu giustamente non puoi saperlo! John e Katya sono andati in clinica per l'ennesimo tentativo di avere un bambino. In questi anni hanno fatto tanti di questi viaggi sperando di riuscirci che alla fine li ho soprannominati così." risponde Ashley, facendo luce finalmente su quel mistero.

"Adesso capisco perché sembravano così tesi oggi pomeriggio prima di andare" 

Matt ricorda i visi e alcuni scambi di battute che non aveva compreso.

"Già. Oggi è solo una visita preparatoria per effettuare delle analisi e monitorare la situazione. Il tentativo vero e proprio potranno farlo solo alla fine di tanti controlli e cure, passerà almeno un mese o più. Hanno già fatto vari tentativi tutti andati male, questo è un percorso lungo e doloroso che ti logora dentro e ti mette a dura prova ma loro hanno una determinazione e una forza enorme. Sono fenomenali, io non so se riuscirei a reggere tutte queste delusioni." mormora Ashley, ha gli occhi leggermente lucidi al pensiero di quanto sia ingiusto che delle persone meravigliose come i suoi zii debbano attraversare tutta quella sofferenza per poter sperare di avere un figlio tutto loro.

"Deve essere terribile, è difficile anche solo immaginarlo. - dice Matt a bassa voce, con gli occhi bassi che presto rivolge ad Ashley - loro però non sono soli, hanno te e tu hai una grande forza. Forse ti sottovaluti, Ashley e non dovresti farlo" 

Ashley solleva lo sguardo e si perde in quegli occhi chiari che le conferiscono una serenità misteriosa. 

Una sensazione di benessere la invade, si sente di nuovo come stretta in un caldo abbraccio, protetta.

Le brutte sensazioni di prima sembrano allentare la morsa su di lei e qualcosa preme sulle sue corde vocali per fare uscire fuori le sue paure.

Matt non ha chiesto, come sempre aspetta che sia lei a decidere se aprirsi, ma con quelle poche frasi ha dimostrato di aver capito come si è sentita prima da Thomas, senza bisogno che lei dovesse nulla.

Scuote la testa poi appoggia la schiena alla sedia.

"Sono legati anche da un fortissimo amore...e quando ami qualcuno davvero...riesci ad affrontare ogni cosa, anche quella che fa più paura" afferma sicura, come se lo stesse ripetendo a se stessa, con una nota amara nella voce e lo sguardo perso nel vuoto.

Comincia a capire che le sue insicurezze derivano solo dal fatto che forse non ama più Thomas ed è l'ennesimo fallimento per lei.

"Anche questo è vero" conferma Matt, seduto di fronte a lei.

Si guardano solo un secondo, ma con un'intensità che parla più di mille parole.

Ashley si schiarisce la voce, prende a torturarsi le mani.

"Sai, da Tom...beh, non sono riuscita a dire tutto quello che avrei voluto. Non so perché ma, semplicemente le parole non sono venute fuori come speravo e...ho preferito aspettare. Che cosa poi non lo so, forse che sia troppo tardi" gli rivela di colpo, come se fosse un suo caro amico.

"Ti ha ribadito di voler andare a vivere con te?" chiede lui, i suoi muscoli sono tesi, qualcosa in quella frase gli dà uno strano fastidio.

"Già...mi sento così stanca, Matt" sospira Ashley esausta, e lui capisce che non parla solo di stanchezza fisica.

Poi si mette in piedi, prende la borsa e fa per allontanarsi dal tavolo, il biondo la raggiunge, stanno fermi, l'uno accanto all'altra.

C'è un profondo silenzio a casa, una tranquillità che annulla ogni difesa e dona una sensazione di libertà.

Ashley si spoglia di ogni barriera o muro, si avvicina a lui, lo tira senza troppa forza per la maglia e si appoggia al suo petto, esausta ma con naturalezza, come se insieme al suo corpo stesse abbandonando anche l'enorme peso che si porta dentro, per potersi riposare anche solo per due minuti.

"Non voglio andare a vivere con lui- dice con la voce tremula, mentre ancora ha la guancia poggiata sul suo torace e Matt le stringe dolcemente la vita, facendola sciogliere definitivamente - non voglio, Matt! E non so come farglielo capire senza rovinare tutto!" confessa d'un fiato col cuore che batte a mille.

Matt la stringe, Ashley si muove leggermente sopra di lui, respira il suo profumo, chiude gli occhi e solleva la testa fino a sentire la sua guancia a contatto con la pelle del suo collo, calda e confortante.

Sta bene e vorrebbe abbandonarsi a quello che prova, anche se non è razionale.

Se solo Thomas avesse visto il modo intenso e vagamente erotico con cui sta stringendo quel ragazzo come non è lontanamente riuscita a fare con lui quella sera, di sicuro gli sarebbe preso un colpo.

"Sono sicuro che troverai il modo, devi avere fiducia in te stessa" 

La voce di Matt è musica, è una medicina.

Ashley sorride, si stacca da lui e si accorge di quanto sia vicino e bello il suo viso, illuminato da quella tenue luce notturna.

"Scusami, chissà cosa pensi di me. Insomma, tu sei venuto qui per lavorare e realizzare il tuo sogno e ti ritrovi a sentire i piagnistei di un'idiota che non sa nemmeno prendere una decisione decente nella sua vita! " si prende in giro e Matt capisce che sta tornando la Ashley che sta imparando a conoscere, quella che gli suscita una serie di sentimenti contrastanti.

"Io so solo che qui non conoscevo nessuno e ho trovato una famiglia e un'amica che mi ha fatto subito sentire a casa - obietta, sfiorandole una guancia con la mano - Se poi qualche volta diventa un po' troppo melodrammatica posso anche fare uno sforzo e sopportarla"

Ridono entrambi, poi si separano del tutto e si avviano verso le scale.

"Però c'è una cosa che ancora non so di te" dice Matt all'improvviso, quando sono giunti davanti alla porta della camera di Ashley.

Lei si volta con un'espressione interrogativa.

"Non mi hai detto cosa vuoi fare nella vita"

La solita domanda che ritorna e alla quale Ashley si vergogna un po' a rispondere.

"Vuoi mettermi ansia anche tu? Beh, accomodati pure, allora!" scherza, mentre gli fa cenno di entrare nella sua stanza.

Ha voglia di parlare quella sera e non vuole restare da sola con i suoi mostri.

Ashley accende la TV per rendere l'atmosfera più rilassata, poi si nasconde dietro l'anta aperta dell'armadio e si spoglia per mettere una canotta e un paio di shorts che usa per dormire.

Si sporge mentre infila la maglietta e vede Matt seduto su una sedia scomoda che ha vicino alla cassettiera.

"Mettiti pure comodo sul mio letto, non mi scandalizzo mica se c'è un altro ragazzo sdraiato sopra le mie lenzuola e comunque tranquillo, non ho intenzione di saltarti addosso." scherza, ha finito di cambiarsi e richiude l'armadio.

Matt segue il suo consiglio e si siede con le spalle poggiate sulla testata morbida del letto.

Lei lo raggiunge, si butta sul materasso accanto a lui e incrocia le gambe, facendo zapping col telecomando, annoiata.

"Beh, ci credo. Ti sarai già data da fare col tuo ragazzo stasera" la prende in giro Matt, si aspetta che lei reagisca alla provocazione ma Ashley lo sorprende.

"Non abbiamo fatto proprio un cavolo, se vuoi saperlo - ammette candidamente, non le importa più di fingere che vada bene - io non ho voluto, ho trovato una scusa idiota - precisa subito, senza scollare gli occhi dal televisore - ti ho mentito l'altra sera. Ultimamente non va più bene neanche quello. Avanti, adesso puoi compatirmi!" lo esorta ma Matt si volta serio verso di lei.

" Mi dispiace Ashley" le dice con uno sguardo che non ha nulla a che vedere con una presa in giro.

"Beh, sarà una fase. Passerà, suppongo" si sforza di dire lei, cercando di conservare un po' di speranza.

La stanza è buia, solo i bagliori intermittenti della TV li illuminano.

Ashley appoggia la testa sul cuscino un po' sollevato, sono quasi le 3 ma non ha sonno.

Le piace la compagnia di Matt, l'ha desiderata tanto e le sembra così naturale stare con lui a guardare qualche programma trash in TV.

"Allora, dimmi...rimarrai per sempre qui a lavorare con John o hai in mente qualcos'altro?" le chiede, riprendendo l'argomento.

Ashley fissa un punto davanti a sé, pensierosa, poi si mette di fianco, in direzione di Matt.

"Adoro lavorare al locale...ma c'è dell'altro anche se...mi sento un po' stupida a parlarne" 

"Come mai?" Insiste Matt, avvicinandosi e poggiando il viso sul braccio, adagiato sull'altro cuscino.

Ashley si morde le labbra, indecisa.

"Alla gente di solito sembra una di quelle cose campate in aria, uno di quei sogni da ragazzina" mormora, giocherellando con il telefono, un po' imbarazzata.

"Sono curioso adesso" 

Ashley fissa gli occhi di Matt, così vicini e rassicuranti e si fida.

"Beh, hai presente le decorazioni del ristorante, i centrotavola, i quadri, le composizioni? Ecco, sono tutte opera mia" dice infine, la stanza è buia e Matt non riesce a vedere che Ashley è persino arrossita.

Quelle creazioni per lei sono importanti e parlarne è come rivelare una parte nascosta di se stessi, preziosa, che vuoi condividere solo con qualcuno di fidato.

"Davvero hai fatto tutto tu? Sei bravissima, sono davvero belle e ben fatte, hai del talento! Quindi è questo che vorresti…" comincia ma Ashley lo interrompe.

"Già, mi piacerebbe poter arredare le case, i negozi, creare e portare un po' del mio nei luoghi cari alle altre persone. Quando ho del tempo, cosa rara di questo periodo, mi rilasso e comincio a sperimentare. So che dovrei studiare, fare corsi specifici, aggiornarmi e imparare le tecniche perché per farne un lavoro non basta la creatività ma...questo tipo di attività spesso viene visto da molti più come un passatempo e non è preso sul serio...così non ho avuto il coraggio di decidermi" ammette, sembra così fragile ora che si è aperta con lui.

Matt la guarda, anche se ciò che amano è così diverso, si rivede in lei quando sognava di poter studiare ciò che gli piaceva e aveva paura che lo prendessero in giro.

"Anche la chimica spesso è vista come qualcosa di poco concreto, di economicamente poco vantaggioso, un po' da nerd senza speranze...quindi ti capisco perfettamente e se gli altri non apprezzano, chi se ne frega, no? Sei bravissima Ashley, secondo me dovresti darti una chance, dovresti almeno provare" la incoraggia, Ashley sorride.

Thomas non le hai mai rivolto nemmeno delle semplici parole di incoraggiamento.

Studia ingegneria e per lui ruota tutto su solide basi che non hanno niente a che vedere con i sogni, con l'arte.

"Hai ragione ma...non è facile e io non sono ancora sicura"

"Prenditi del tempo allora, tutto quello che ti serve- dice lui, ma Ashley abbassa lo sguardo - Thomas non è d'accordo forse, non ti appoggia?" 

Matt centra la questione.

Ashley si alza di scatto.

" Lui non la vede come un' attività redditizia per cui valga la pena perdere del tempo. Ovviamente la decisione spetta a me e non me lo impedirebbe ma se vado a vivere con lui...credo proprio che non avrò più la serenità giusta per provarci. Lui vorrà le mie attenzioni, il mio tempo...e io mi perderò per strada. È di questo che ho paura...ed è questo che lui non capisce."  si sfoga, stringe i pugni sulle lenzuola poi avverte le mani di Matt sul suo viso.

Dolcemente Matt la avvicina a sé, ha lo sguardo deciso, bellissimo.

"Allora se non capisce è proprio uno stronzo, scusami se te lo dico. Se ti ama dovrebbe lasciarti libera di provare anche sbagliando e dovrebbe capire quando farsi da parte" dice deciso, poi pian piano lascia il suo viso mentre Ashley ha ancora il fiato corto.

Le sue mani, il calore, sente di nuovo quell'attrazione sconvolgerla.

Il rumore della porta d'ingresso li riscuote.

"Cazzo, sono tornati!" esclama la ragazza,  saltando in aria e correndo a spegnere la luce.

"Dici che John mi uccide se mi trova qua al buio con te?" Domanda Matt con fare innocente ma sa già la risposta.

"Io dico che potresti ritrovarti senza un tetto sulla testa stanotte quindi ti conviene stare zitto e fare finta di non essere mai entrato in questa stanza" lo ammonisce, ridendo sottovoce, poi a tentoni lo raggiunge, aggrappandosi alle sue spalle per non inciampare ora che è buio pesto e solo un lieve chiarore proviene dal balcone.

Aspettano in silenzio, fermi, solo a stento riescono a scorgere i loro rispettivi lineamenti del viso, tanto quanto basta per capire di essere troppo vicini.

Sentono i passi di John e Katya attraversare il corridoio e i battiti dei loro cuori, all'unisono.

Poi avvertono solo il loro respiro, lento, caldo, regolare, si concentrano su quello e persino la paura di essere trovati in quella situazione compromettente sparisce.

Di colpo esistono solo loro due, Ashley istintivamente poggia la mano sul braccio di Matt, lo percorre lentamente mentre sente la sua mano avvolgersi ai suoi fianchi.

Scivola giù sul letto, portandoselo dietro lentamente per evitare qualsiasi fruscio sospetto, il contatto col suo corpo le provoca un respiro più profondo degli altri, Matt ne approfitta, osa di più, Ashley sente la punta del  naso di lui scontrarsi col s

Ashley sa che il prossimo passo sarà toccare quelle labbra che tanto la incuriosiscono per poi passare al togliersi i vestiti di dosso e fare quello per cui ha trovato una scusa idiota poco prima col suo fidanzato. O almeno questo è quello che la sua irrefrenabile fantasia sta immaginando.

Le verrebbe da ridere se non fosse impegnata a trattenere quella voglia inspiegabile di lasciarsi andare con lui.

Una vibrazione e una luce accecante nel buio li interrompe e salva Ashley da un tradimento quasi certo.

"Ma vaff... è il mio telefono" 

Matt si allontana da Ashley e afferra il suo cellulare per leggere.

Sono i suoi nuovi amici che lo invitano al mare solo che non sanno di aver scelto il momento più inopportuno per farlo.

"Tranquillo tanto saranno già in camera, pericolo scampato! " Cerca di riprendere il controllo la rossa, mettendosi a sedere ricomponendosi.

L'unico pericolo che ha davvero scampato è tradire il suo ragazzo come mai avrebbe immaginato nella vita.

Si alza mentre Matt si passa una mano sui capelli, altrettanto sconvolto, e va ad accendere la luce.

I due strizzano gli occhi per abituarsi al cambio repentino dal buio profondo alla luminosità del lampadario poi lentamente si mettono a fuoco ed è come se si vedessero diversi.

Sanno benissimo cosa stava per succedere ma fanno finta che non sia così.

Quello che succede al buio è come se non fosse mai esistito.

"Mi conviene sbrigarmi a sparire da qui" afferma mentre Ashley sorride, incredula per quella situazione al limite dell'assurdo.

"Hai dimenticato però che devi salire su per quella scaletta che sembra posseduta da un branco di cani che si lamentano" gli fa presente Ashley e Matt impreca.

"Non posso dormire qui con te, comunque" dichiara e ha ragione, soprattutto dopo quello che stava per succedere.

"No, infatti" si affretta a dire Ashley, mettendosi una ciocca di capelli dietro le orecchie per nascondere un certo imbarazzo.

"Beh, posso sempre dire di essere andato in bagno"

"Sì, è vero! Semplice! Perché non ci abbiamo pensato prima? Allora buonanotte!" gli augura mentre lo accompagna alla porta.

Lui si volta e la fissa, ha le guance arrossate e l'espressione sconvolta di chi si sente in colpa.

Non la biasima, Ashley è impegnata e qualunque diamine di cosa le frulli in testa non dovrebbe riguardarlo, eppure…

In ogni caso, dimenticare cosa stava per succedere è facile e lo farà.

"Buonanotte - dice in un soffio- ah, prima al telefono erano i miei amici...domani andiamo al mare...se ti va puoi venire anche tu" 

" Grazie ma domani devo vedermi con Ellie, se non le racconto della serata con Tom mi scoverà e verrà a prendermi con la forza ovunque io sia. Magari sarà per la prossima!" 

Matt annuisce poi fa per andare ma Ashley gli tira timidamente la t- shirt.

"Ah, Matt... è stato bello raccontare di me a qualcuno che non si metta a ridere e non cerchi di scoraggiarmi." trova il coraggio di dire anche se si sente ancora più in imbarazzo di prima, quando il suo unico pensiero era togliergli le mutande.

È molto più intimo quello che gli ha confessato e il fatto di averlo potuto fare senza essere giudicata è stato liberatorio.

"Nessuno dovrebbe scoraggiarti...e se lo fa sai dove mandarlo" le raccomanda, Matt è proprio quello di cui ha bisogno ora, un amico fuori dalle righe e con quella mentalità aperta che tanto invidia.

Lo vede sparire al buio, torna in camera e sospira 

Si rimette a letto, su quel letto che sembra ancora avere la forma del suo corpo sdraiato e una parte di lei vorrebbe ancora che fosse lì.

Il cellulare lampeggia, un messaggio di Thomas recita "Ti amo" .

Lei lo legge con apatia e mette via il telefono senza rispondere.

Una bugia, con l'odore di Matt ancora addosso, stavolta non riesce proprio a dirla.

  
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