Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: NoThing_Personal    29/11/2020    0 recensioni
Questa storia ha come protagonista una ragazza molto timida, molto più del normale o forse ha solo paura, una paura tanto assurda quanto reale... Ciò che le serve è solo qualcuno di cui fidarsi, ma si sa che la persona giusta non è mai la più semplice da accettare.
Dal 13°cap: «Tu credi nei sogni Haley? Forse eravamo davvero destinati a trovarci» le impedì di muoversi
«Come fai ad essere così sicuro dei sogni? Come hai fatto a non perdere te stesso dopo quello che hai passato?» mi chiese curiosa
«Non puoi mai essere certo di nulla Haley, ogni tanto devi solo crederci con tutto te stesso e quello che cerchi troverà il mondo per raggiungerti.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 Haley 

 

21 – Somewhere i belong
 

I wanna heal, I wanna feel like I'm close to something real
I wanna find something I've wanted all along
Somewhere I belong
 
Io voglio guarire, voglio provare sensazioni, sentirmi vicino a qualcosa di vero
Voglio trovare quello che ho voluto per tutto questo tempo
Un posto a cui appartenere
 
(Linkin Park- Somewhere I Belong)
 


Il giorno successivo avrei voluto andare in classe cercando di evitare le persone come la mia olita routine ma questo mi fu letteralmente impossibile.
Si avvicinò come ogni giorno, ma più veniva verso di me più mi rendevo conto del sogno.
Se non fosse stato per quel giorno non lo avrei mai incontrato, sarei ancora lì d aspettare invano un po’ di aiuto, un aiuto che lui mi ha dato anche se non so come abbia fatto, ad entrare nella mia vita così velocemente e a lasciare un segno così indelebile.
Forse non capirò mai cos’è stato a spingerlo a venire proprio da me una ragazza invisibile, anonima per nulla divertente, con nemmeno un briciolo di speranza. In tutto questo tempo io non ho fatto altro che donargli il mio dolore e lui lo ha accettato e lo ha trasformato nel suo sorriso.
Lo vidi in compagnia di Blake ed iniziarono a salutarmi da distante e urlare il mio nome, Nathan sapeva benissimo quanto questo mi mettesse a disagio, abbassai la testa consapevole dei molti occhi puntati su di me, avrei voluto scappare da quella situazione imbarazzante.
Sentì delle voci fare dei commenti sprezzanti su di me ma prima che queste potessero raggiungere il mio cuore lo raggiunse la sua risata, che lo alleggerì.
Il suo semplice gesto cancellò tutto il resto.
«Buongiorno scheggia» sussurrò appoggiando leggero la sua mano sopra la mia testa, sentii la sua risata mentre mi scompigliava la frangia e l’imbarazzo crescere ancor di più fino a poterlo scorgere anche sulle guance.
«Bravi i miei cuccioli di leone, avete trovato il coraggio entrambi» disse Blake facendomi l’occhiolino
«Lascialo perdere, vieni ti accompagno in classe» disse semplicemente cercando di evitare altre frecciatine di Blake, imbarazzata quanto lui annui.
Mi aveva preso di nuovo alla sprovvista, gli avevo promesso di essere il più normale possibile ma credo che lui stesse pretendendo un po’ troppo da me, non mi restava che seguirlo.
Per la prima volta mi incamminai tra la folla con lui, mi resi subito conto del disastro che combinai.
«Nathan è proprio caduto in basso se il suo nuovo giocattolo è quella schizofrenica, non vedo l’ora che la smetta di seguirlo come un cane» questo è ciò che le voci dicevano mentre passavo in mezzo a quella folla che amava lui ed odiava me.
Nathan si avvicinò, sentì la sua mano destra stringere la mia e avvicinarmi a lui, tenni lo sguardo basso consapevole della mia situazione.
«Patetiche arpie, hanno solo paura delle novità» lo vidi sorridere lieve 
«Se è per questo ce l’ho anch’io» commentai sottovoce
Restai con lui finché non suonò la campanella delle lezioni, e nel salutarmi mi diede un leggero bacio sulla fronte
«Mi trattengo solo perché tu non mi rivolgeresti più la parola se ti baciassi di fronte a tutti…» mi sussurrò all’orecchio «Ma ti do solo un giorno per abituarti» mi prese in giro poi
Io arrossi e annui e cercai di seguire le lezioni anche se non ci riuscivo molto. Non facevo altro che pensare a lui.
E come se lui avesse avuto i miei stessi pensieri si presentò nella mia classe durante la pausa pranzo
«Sapevo che ti avrei trovata qui» mi sorrise avvicinandosi
«Quale altro posto conosci per evitare la gente?» gli chiesi alzando le spalle
«Stare in mezzo alla gente, più ti confondi, più non ti si nota, così ti esponi…» mi fece notare «Ma visto che non c’è nessuno posso fare questo» continuò sorridendo prendendomi la mano e avvicinandomi al suo viso
Mi accarezzò la guancia e si chinò su di me per colmare la distanza delle nostre labbra
«Vedi di non allargare troppo le ali se non vuoi che il pulcino precipiti» ghignò una voce alle spalle di Nathan
Nathan si girò bruscamente infastidito per essere stato interrotto
«Tu… stai lontano da Haley quante volte te lo devo ripetere» disse Nathan minaccioso nei confronti di Shade che in risposta si mise a ridere
Nathan lo addossò al muro minacciandolo
«Prova a ridere ora…» disse Nate in tono di sfida
«Vedo che i vecchi modi li usi ancora» lo provocò incurante di essere messo alle strette da Nathan
«Il mio era solo un suggerimento comunque» replicò Shade alzando le spalle «Tienila stretta perché temo ci sarà un po’ di vento» continuò calmo «Ora lasciami questa è la mia classe. Sei tu a dovertene andare» concluse ascoltando il suonò della campanella
Afferrai il braccio di Nathan e feci allentare la presa su Shade
«Non parlare con lui e non ascoltare quello che dice, ogni sua parola è veleno» mi sussurrò Nathan all’orecchio prima di darmi un live bacio sulla guancia
Vidi Shade guardare Nathan lasciare la classe e poi osservare sorridendo me, ricambiai il suo sguardo con disprezzo.
 
 
Al termine delle lezioni qualche giorno dopo raggiusi Nathan e Blake vicino alla palestra degli allenamenti, ma evidentemente ero in anticipo perché non c’era traccia di loro.
Mi sedetti sulla panchina ad aspettarli cercando qualche libro nello zaino
«Sola come un cane, la tua natura riemerge alla fine» senti la voce di Elisabeth alzai gli occhi e me la ritrovai davanti che mi squadrava dall’alto con le bracca poste lungo i fianchi
Mi guardai attorno e notai che ero totalmente circondata da persone
«Raccogli e indossalo» mi ordinò Elisabeth buttando a terra un collare e facendomi notare il guinzaglio tra le sue mani, trattenni il respiro cercando di controllare il mio corpo
«Oh loro non verranno, li ho un attimino impegnati» continuò notando che io cercavo di scorgere Nathan o Blake tra la gente
Non avevo problemi a difendermi corpo a corpo, era lo scontro verbale che io non riuscivo proprio a tenere testa
«Lasciami in pace Elisabeth» cercai di temporeggiare
Sentivo il cuore che cominciava a martellare nel petto e il respiro farsi più corto.
Lo sguardo di Elisabeth si incupì un attimo prima che la mia mano destra fosse tenuta salda dalla mano di Nathan che cercava di riprendere fiato
«Elisabeth ora basta si ragionevole. Vai a casa e facciamo finta che questo non sia mai successo» propose Nathan guardandomi e cercando il mio appoggio con lo sguardo, io annui e lo lasciai parlare
«Ti piace perché la tratti come la tua schiavetta personale?» domando acida Elisabeth «Così ho pensato di regalarvi un collare, la puoi portare a spasso un po’ più spesso, anche se credo che poi ti dovresti portare anche una museruola, ha il vizio di mordere e nessuno di noi vuole essere contagiato dalla rabbia» continuò con parole velenose, lasciando una scia di risate dopo le sue parole
Mi sentivo a disagio, una sensazione di inadeguatezza si insinuò dentro il mio corpo e aggredì lo stomaco, non sapevo come reagire. Volevo solo andarmene perché sentivo le lacrime premere per uscire, Nathan mi strinse a se
«Stai facendo del male solo ad Haley in questo modo, se porti così tanto rancore nei miei confronti non riversarlo su di lei» disse pacato Nathan tenendo bassi i toni
Cercava di farla ragionare ma non ci riusciva lo sentivo agitato, la sua mano era sudata
«Quanto siete patetici!» intervenne Shade fischiando
Lo sguardo di Nathan andò dritto sull’interessato e lo senti imprecare a denti stretti contro Shade
«Tempo scaduto! Facciamola finita perché siete di una noia mortale, mi fate venire il latte alle ginocchia» Sorrise beffardo
Lo vidi guardare Elisabeth e poi me, si fermò su di me e si avvicinò a distanza di sicurezza da Nathan che mi mise dietro di lui
«Tu non meriti nulla» disse puntandomi il dito contro «Ti ho dato mille possibilità di annientarla, di usare le sue stesse armi conto di lei eppure preferisci veramente subire tutto questo? Che razza di persona sei?» mi chiese
«Lei non è come te o lei, quindi non rivolgerle nemmeno più una parola o giuro che te ne pentirai»
«E’ una causa persa come te Wayne?» lo provocò Shade sorridendo
Nathan strinse i pugni al suo fianco mentre Blake gli teneva la spalla per calmarlo
«E tu che mi dici miss perdente? Ti piace farti salvare dal fesso di turno, non riesci proprio a cavartela da sola?» mi puntò di nuovo
«Io mi so difendere da sola» ritrovai finalmente la voce che mi uscì un po’ rauca spostando Nate «Te l’ho dimostrato molte volte» gli feci notare  
Shade si avvicinò a me con un maledetto ghigno provocatore
«Non quando sei sola contro due od erano tre?» mi chiese  sottovoce sprezzante lo guardai allibita e frastornata
Come faceva a saperlo? In quanti lo sapevano? E se lo avessero sempre saputo ma non mi fosse mai arrivata quella voce perché da quel giorno ero sempre rimasta solo con gli amici di Nathan
Feci un passo indietro terrorizzata all’idea che tutti si mettessero a ridere ma a quanto pare quella frase era solamente rivolta a me, voleva la mia reazione
Shade mi guardò sorridendo e chinò per un secondo la testa per poi rivolgersi verso Elisabeth
«Purtroppo mia cara, io non sono codardo come Haley» disse «Poteva essere tuo questo momento, guarda e impara» mi disse
«Elisabeth Cooper ti conviene utilizzare tutta la tua più fervida immaginazione oppure usare i soldi di tuo padre per andartene da questa scuola perché ho appena consegnato al nostro caro preside un video molto spinto di una giovane studentessa che si apparta con il proprio insegnate di chimica. E che poi non contenta si diverte a passare il suo tempo libero a tormentare altre ragazze della scuola, con minacce e giochetti sporchi. È tutto in una chiavetta usb che ho consegnato personalmente. Quale delle tue assurde storie sceglierai?» concluse guardando l’espressione deformata di Elisabeth
Io ero rimasta a bocca aperta stavo ancora cercando di capire perché Shade si fosse preso la briga di prendere le nostre difese
Oppure non era così? non riuscivo a capire quel ragazzo
«Tu non… puoi» cercò di dire Elisabeth «Io sono..»
«Finita» scandì bene la parola Shade
«Hai rovinato la mia vita» cercò di dire Elisabeth crollando a terra tra i singhiozzi
«Benvenuta nel club…» sussurrai io guardando Shade e sapendo che non aveva ancora finito
Vidi Elisabeth correre via ricoperta da risate, le stesse che sarebbero state riservate a me
«Haley….» mi sussurrò Nathan all’orecchio
«Va da lei …» dissi a denti stretti cercando di non pensare che stava per andare a consolare una persona che mi voleva distruggere la vita
«Grazie…» mi disse sfiorando i miei capelli con un bacio
Lo vidi allontanarsi seguito da Blake, mentre Shade ancora mi guardava, ma se ne stava zitto.
Aspettò che non ci fosse più nessuno e si avvicinò a me
«Avresti potuto essere tu….» mi disse con voce sottile
«La carnefice o la vittima?» chiesi scuotendo la testa
«Non ho ancora capito quale delle due ti piace più essere» mi disse ghignando «Tranquilla non lo dirò a nessuno» mi fece l’occhiolino
«Perché lo hai fatto? Non è da te, tu adori vedermi umiliata. Cosa vuoi da me?» gli chiesi un po’ perplessa scatenando una sua fragorosa risata
«Non mi piace condividere i miei giochi per molto tempo mettiamola così» disse incrociando le braccia dietro la schiena estraendo qualcosa dalla tasca dei jeans
«Sai…» cominciò avvicinandosi «Vedere te e quello stupido di Nate insieme, mi fai quasi pena. Non sai quando ma lo sai benissimo dentro di te. Lui sceglierà sempre quello che appartiene al suo di mondo, ora da chi è corso?» mi disse maligno  «Ricordati le mie parole quando verrai lasciata indietro da sola, ricordati che lo sei sempre stata. Non ho messo il tuo video ne le tue foto con le altre in caso volessi qualche ricordo, oppure le puoi consegnare al preside ed aggiungerle alla collezione di Elisabeth…. » concluse porgendomi una chiavetta usb «Tu…quando?» lo guardai non capendo
Come era possibile? Mi sentivo tremendamente strana
«Ci vediamo in classe Parkinson…»
Stavo per fermarlo e chiedere che stava a significare tutto ciò ma poi mi chiesi se veramente volevo capire il suo comportamento.
Tornai a casa il più velocemente possibile, mandando un messaggio a Nathan dicendoli che avevo preferito tornare a casa e che ci saremmo visti il giorno dopo al campetto, essendo sabato.
Mi misi al computer indecisa se inserire la chiavetta usb.
Aprire i file sarebbe stato come aprire il mio vaso di Pandora personale.
Nathan mi rispose quasi subito chiedendomi se andasse tutto bene, risposi al messaggio affermativamente continuando a rigirarmi tra le mani la chiavetta di Shade.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: NoThing_Personal