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Autore: SweetLuna    30/11/2020    3 recensioni
Mettete per un attimo da parte vampiri e lupi mutaforma, e immaginate un contesto in cui i personaggi di Twilight sono tutti umani. Se Renesmee e Jacob fossero stati entrambi umani, se l'imprinting non fosse esistito, le loro strade avrebbero trovato ugualmente il modo di incrociarsi?
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Renesmee ha diciotto anni e vive a Jacksonville con i suoi giovanissimi genitori, Edward e Bella. Un'occasione speciale, il matrimonio di suo nonno Charlie, la porterà a rinunciare ad un viaggio con i suoi amici per trascorrere due settimane a Forks. Lì farà la conoscenza di Jacob Black, un ragazzo della tribù Quileute più grande di lei e terribilmente affascinante.
Ma come reagirà Renesmee nello scoprire che Jacob anni prima era stato innamorato di sua madre?
E come reagirà Jacob nello scoprire che Renesmee è proprio la figlia della ragazza che gli aveva spezzato il cuore?
Leggete e scopritelo!
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N.B. Poiché la storia è una Alternative Universe che si svolge in un futuro non raccontato nella Saga di Twilight, alcuni personaggi potrebbero essere lievemente OOC.
DISCLAIMER: La seguente storia non è a scopo di lucro. I personaggi originali di Twilight e il materiale fotografico appartengono ai rispettivi proprietari.
Genere: Introspettivo, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Jacob Black, Renesmee Cullen | Coppie: Jacob/Renesmee
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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CAPITOLO 14
 
‒ Nonno, io... veramente ero venuta in cucina perché mi è venuta fame, e... poi ho sentito che c'eri tu al telefono, e non volevo interromperti ‒ gli risposi. Nonno Charlie smise di tenere il broncio, e riprese in mano il telefono.
‒ Buonanotte, Billy... Sì, è tutto a posto... Okay, a domani. ‒ Terminò la chiamata, poi mi rivolse un sorriso. Ero confusa, non era arrabbiato con me perché avevo ascoltato la sua telefonata?
‒ Billy Black ti saluta ‒ mi disse. 
‒ Billy... mi saluta? ‒ ripetei, confusa.
‒ Ness, non fare quella faccia. E' tutto a posto ‒ mi rassicurò. ‒ Piuttosto, non è una buona abitudine mangiare a quest'ora di notte... Ma per oggi, faremo un'eccezione. ‒ Ricambiai il sorriso.
‒ Solo per oggi. Domani ti sposi, sarai emozionato ‒ gli dissi, cercando i biscotti nella credenza. 
‒ Lo sono, ma non cambiare discorso ‒ ribatté. Impossibile fregare un nonno poliziotto. 
Mi sedetti al tavolo della cucina, e lui si mise seduto accanto a me. Nonostante qualche capello grigio, dimostrava meno della sua età ed era un tipo molto giovanile. 
‒ Ness... Posso chiederti che cosa hai sentito? ‒ mi domandò. 
‒ Be', ho sentito che parlavi di mamma e... di me ‒ gli risposi. 
‒ Ti ricordavi di Billy? ‒ proseguì a domandare, tranquillo. ‒ Sono tanti anni che non lo vedi... ‒ Capii che il nonno mi stava mettendo alla prova.
‒ Be', ad essere sincera non mi ricordavo di lui. Ma l'ho incontrato a La Push con suo figlio, che è amico di Seth.
‒ Vi siete incontrati perché eri in compagnia di Jacob ‒ rispose. 
‒ Sei arrabbiato con me, vero? ‒ domandai. ‒ Dovrei esserlo io, perché Billy ha fatto la spia ‒ aggiunsi, infastidita. Eppure dovevo aspettarmelo, ero pur sempre la nipote del suo amico di vecchia data. E la figlia di Bella, colei che aveva fatto soffrire suo figlio. 
‒ Non sono arrabbiato con te, Ness. E Billy non lo ha fatto perché ti facessi la ramanzina... Se tu e Jacob in questi giorni avete fatto amicizia e siete usciti insieme, per me e per Billy non è assolutamente un problema. E' vero, Jacob è più grande, ma solo poco più di Seth ‒ mi rispose, con ovvietà. Ero sorpresa, ed io che credevo di essermi cacciata nell'ennesimo guaio... Non immaginavo che nonno Charlie fosse così di mente aperta, tanto da approvare che uscissi con un ragazzo che aveva sedici anni più di me. Addentai un biscotto, mi sentivo già più tranquilla.
‒ Jacob è un bravo ragazzo ‒ aggiunse. ‒ Ma c'è qualcun altro a cui questa storia potrebbe dare fastidio, anche se ormai mi sembra assurdo.
‒ Mamma e papà, lo so. Jacob mi ha raccontato tutto ‒ gli risposi. 
‒ Tutto...? ‒ proseguì a domandare il nonno. Annuii, per poi riprendere il discorso. ‒ So che lui e mamma erano amici, ma Jacob aveva una cotta per lei. E questo ha rovinato la loro amicizia, perché mamma scelse papà. ‒ Nonno sembrava sorpreso, non si aspettava che conoscessi tutta la storia.
‒ E' stato lui a stare accanto a Bella quando tuo padre andò a New York con tuo nonno Carlisle. In quei mesi, tua madre si svegliava durante la notte per gli incubi... ma grazie a Jacob, a poco a poco l'ho vista stare meglio. 
‒ Di' la verità, nonno... Preferivi Jacob a papà ‒ dissi, assumendo una smorfia. Jacob sarebbe potuto essere mio padre, e quel pensiero mi fece passare la fame. 
‒ Be', non ho detto questo... Ma quando Edward è tornato, non mi andava a genio. Aveva fatto soffrire mia figlia, e ha dovuto riconquistare la mia fiducia.
‒ E poi mamma è rimasta incinta... ‒ Mi venne da sorridere. ‒ Scommetto che quando lo hai scoperto hai desiderato picchiarlo.
‒ Be', diciotto anni non sono l'età migliore per avere dei figli, Ness. Ma tu sei un raggio di sole, e ad oggi sono contento che le cose siano andate in questo modo. ‒ Lo vidi intenerirsi, per poi tornare sulle sue. ‒ Ovviamente non desidero che tu... segua le orme dei tuoi genitori. Suppongo che Bella ti abbia già fatto questo discorso...
‒ Svariate volte, nonno ‒ risposi. 
‒ Comunque non dovremmo parlare di certe cose, Ness. E' vero, Bella mi ha fatto prendere un colpo e avrei voluto picchiare Edward, ma stiamo parlando pur sempre dei tuoi genitori. Di tuo padre... e di mia figlia ‒ aggiunse, facendosi serio.
‒ Non c'è niente di cui io possa scandalizzarmi, mamma e papà non mi hanno mai nascosto nulla ‒ risposi. ‒ Cambiando discorso, nonno... Come mai hai deciso di risposarti dopo tutti questi anni? ‒ gli domandai. 
‒ A tua nonna Renée il secondo tentativo è andato a meraviglia, no? ‒ mi disse, senza alcun rancore. Sapeva che consideravo Phil al pari di un nonno, e non aveva nulla in contrario. ‒ Vedi, tesoro... Sue ed io ci abbiamo pensato molti anni. Harry, il papà di Seth e Leah, era un mio carissimo amico. Non volevamo che i ragazzi potessero prenderla a male... Ma ormai sono adulti, so che mi vogliono bene e che sanno che non era mia intenzione prendere il posto di Harry. Forse è stupido risposarsi a sessant'anni, ma volevo che Sue sapesse quanto io la ami. ‒ Nonno Charlie sembrava quasi commosso. 
‒ E' bello sentirti parlare così, nonno. Io non sogno il matrimonio, ma se a chiedermelo fosse qualcuno che mi fa brillare gli occhi in questo modo, allora forse accetterei... C'è ancora questo luogo comune per cui le ragazze debbano sognare un anello al dito e l'abito bianco, come se noi donne potessimo aspirare soltanto a questo. Ma non è affatto così... ‒ dissi. ‒ E poi, penso che l'amore sia... complicato. Può farti soffrire, a volte. Anzi, direi spesso. Perciò bisogna sposarsi solo per qualcuno per cui vale davvero la pena. Come mamma e papà, o come te e Sue.
‒ Sei fin troppo matura per la tua età, Ness. ‒ Mi sorrise. ‒ E sei molto più chiacchierona di Bella ‒ aggiunse.
‒ Con i nipoti è diverso ‒ risposi. ‒ E... Tornando a Jacob... credi che lui e mamma faranno pace? ‒ gli domandai.
‒ Ho sempre pensato che prima o poi si sarebbero perdonati a vicenda. In ogni caso, domani Jacob sarà al matrimonio... e Billy è il mio testimone di nozze. E' di questo che parlavamo al telefono, stavo dicendo a Billy che il fatto che tu e Jacob vi siate conosciuti è una curiosa coincidenza. 
‒ Spero tanto che sia come dici tu, nonno... Che mamma e Jacob facciano pace. ‒ Abbassai lo sguardo, iniziando ad arricciarmi i capelli attorno al dito indice.
‒ Di' la verità, Ness... Jacob ti piace ‒ mi disse, facendomi arrossire.
‒ Jacob... be', mi sta simpatico. Siamo... amici. 
‒ Okay, okay... Stai balbettando, non ne vuoi parlare. Ma voglio che tu sappia una cosa, tesoro: sono dalla tua parte. ‒ Lo abbracciai.
‒ Ti voglio bene, nonno. 
‒ Anche io, Ness. Ora vai a dormire, domani ci aspetta una giornata impegnativa! ‒ Gli sorrisi e salii le scale, sentendomi più leggera. Se dirlo a zia Rose era stato complicato, nonno Charlie mi aveva assolutamente sorpresa.
 
***
 
Il giorno dopo
 
‒ Charlie e Sue, io vi dichiaro marito e moglie. Charlie, puoi baciare la sposa! ‒ In quel momento, mi emozionai. Nonno Charlie baciò Sue, ed io mi scambiai uno sguardo fugace con mamma, anche lei commossa. Indossavamo entrambe un bellissimo abito color blu accesso, l'abito delle damigelle. La location scelta per le nozze era ovviamente La Push, e zia Alice aveva fatto come sempre un ottimo lavoro. Seduto tra le panche notai Jacob, che subito incrociò il mio sguardo e mi sorrise. Poi, vidi i suoi occhi spostarsi su mia madre, e cambiare subito direzione. In quel momento, cominciai a sentirmi agitata. 
Per il ricevimento ci spostammo tutti nel ristorante scelto da nonno e da Sue con il benestare di zia Alice, che si trovava sempre a La Push. Come previsto dalla zia, il tempo quel giorno aveva deciso di essere clemente, così il ricevimento si svolse per lo più in giardino. Gettai un'occhiata al pianoforte, lo stesso a cui mi sarei seduta poco dopo per il mio "regalo speciale" agli sposi. 
Nonno e Sue non avevano voluto una cerimonia con tanti fronzoli, e zia Alice era riuscita a fare le cose in grande senza però esagerare. Il ristorante scelto per il ricevimento era molto elegante, e con un meraviglioso giardino. C'era anche una fontana, che catturò subito la mia attenzione. Mi sedetti da sola al bordo della fontana, osservando i pesci che vi erano all'interno: delle piccole carpe koi, di diversi colori, che spuntavano da sotto le ninfee. 
‒ Che ci fai qui tutta sola? ‒ sentii dire da una voce familiare: era Seth, che era venuto a farmi compagnia. 
‒ Ehi, Seth. Sei molto elegante! ‒ gli dissi, notando il suo completo. 
‒ Anche tu, Ness.
‒ Comunque, sto guardando i pesci... Sono carini ‒ risposi, mentre si sedeva accanto a me. 
‒ Quello laggiù ha dei bellissimi colori ‒ mi disse, osservando un pesce che aveva delle sfumature color oro.
‒ Allora... Hai avuto modo di salutare Jake? ‒ mi domandò. 
‒ Non ancora... E' brutto dover fare finta di non conoscerlo, ma non voglio in alcun modo rovinare la festa al nonno ‒ dissi.
‒ Be'... Jake è mio amico, perciò quando vuoi venire a salutarlo fammi un fischio e sarò da te ‒ mi disse in risposta. ‒ Io e Leah saremo i tuoi complici. Anche Embry, Emily, Rachel, Paul, Quil e Sam sono dalla tua parte.
‒ Lo sanno proprio tutti, eh? Altro che segreto ‒ constatai. ‒ Lo sa persino nonno Charlie. Glielo ha detto Billy ‒ raccontai a Seth.
‒ E' per questo che sei così pensierosa? Charlie non l'ha presa bene? ‒ mi domandò.
‒ Tutt'altro... E' stato più difficile dirlo a zia Rosalie.
‒ Ness, conosco Jacob da tanti anni e non l'ho mai visto così preso... Qui siamo tutti dalla vostra parte. ‒ Avrei voluto rispondergli che la situazione era complicata, e che la distanza sarebbe stata un grosso ostacolo. Ma quel giorno non volevo pensarci.
‒ Grazie, Seth... ‒ mi limitai a dire. ‒ Saresti così gentile da scattarmi anche una foto? ‒ gli dissi, porgendogli il mio cellulare. 
‒ La foto da mettere su Instagram, eh? ‒ mi prese in giro, facendomi sorridere. Gli feci la linguaccia, ma subito mi misi in posa per la foto. 
‒ Ecco fatto ‒ mi disse, tornando accanto a me. Ci scattammo anche una foto insieme, dopodiché postai una delle foto su Instagram e Facebook, scrivendo la prima frase che mi passava per la mente: "Damigella per un giorno". 
‒ Ness, se mi cerchi sono laggiù, okay? ‒ mi disse Seth, prima di raggiungere i suoi amici. 
‒ Okay, Seth. Grazie per tutto. ‒ Dopo aver postato la foto, aprii WhatsApp e mi accorsi che tra i messaggi ce n'era anche uno proveniente da un numero sconosciuto.
 
Ciao Renesmee, sono Trevor, un amico di Ethan. Non ci conosciamo di persona, ma era da tanto che volevo scriverti... Ethan mi ha dato il tuo numero. Sei una bellissima ragazza e mi piacerebbe molto conoscerti meglio. Se ti va, quando torni a Jacksonville ci possiamo vedere...
 
Per finire, c'era l'emoticon di un cuore. Sbuffai, nervosa. Era lo stesso ragazzo che, da un po' di tempo, mi spiava su Instagram. Ethan era un mio compagno di scuola, con cui andavo piuttosto d'accordo. Però, senza chiedermi il permesso aveva dato il mio numero a quel Trevor. Mi sentii tremendamente infastidita da quel gesto, così decisi di tagliare corto.
 
Ciao Trevor, spero di non offenderti, ma non mi sembra il caso di sentirci... Sono fidanzata e non sto cercando nuove amicizie. Buona fortuna per tutto.
 
Misi via il telefono, e in quel momento mi si avvicinò Leah. Anche lei indossava l'abito blu da damigella, ed era raggiante. Avevo sempre pensato che fosse bellissima, e la ammiravo per il suo carattere forte. 
‒ E' tutto okay, Renesmee? ‒ mi disse, premurosa. 
‒ Sì, se escludiamo il fatto che un mio compagno di scuola ha dato il mio numero ad un suo amico, che ora mi ha scritto un messaggio in cui dice di volermi conoscere... ‒ Leah sbuffò. 
‒ Almeno è carino? ‒ mi rispose, facendomi sorridere.
‒ Non voglio essere cattiva, ma... no, non è per niente carino. Ha l'espressione da maniaco. ‒ Ci mettemmo a ridere. 
‒ Lascia perdere i casi umani. Piuttosto, vieni con me... Ti porto da Jacob. Mi ha mandata qui in qualità di messaggera, visto che non vi siete ancora salutati ‒ mi disse. Sentii il telefono vibrare di nuovo, e dando un'occhiata fugace mi accorsi che era di nuovo quel Trevor, che mi aveva risposto alla velocità della luce. Forse avrei dovuto bloccarlo...
‒ Ehi, Ness... dico sul serio, lascia perdere il cellulare. Se tu non vuoi conoscere faccia da maniaco, lui non può e non deve insistere. Vuoi che gli risponda io? ‒ mi disse Leah.
‒ Sei gentile, Leah, ma purtroppo devo sbrigarmela da sola. Spero che capisca con le buone.
‒ Jacob è là dietro ‒ aggiunse pochi istanti dopo, quando ci ritrovammo davanti ad una piccola costruzione in legno che doveva essere una specie di ripostiglio.
‒ Vi lascio da soli ‒ mi disse Leah, rivolgendomi un sorriso. 
‒ Tu stai bene? ‒ le domandai, ‒ non vorrei che ti affaticassi.
‒ Sto benissimo, Ness. Sono solo incinta, posso sopportare dei tacchi di cinque centimetri ‒ mi rassicurò.
Si allontanò di poco, per permettere a me e a Jake di stare qualche minuto da soli. Finalmente potei godere a pieno della sua bellezza, mi venne incontro rivolgendomi il più radioso dei sorrisi. Era bellissimo, e dovevo ammettere che lo era tanto in smoking quanto con i vestiti sporchi di grasso di automobile che usava al lavoro. 
‒ Nessie, sei stupenda ‒ mi disse, mentre mi soffermavo su ogni dettaglio. Indossava un completo con pantaloni blu scuri e camicia bianca, e teneva la giacca in mano. La camicia, appena slacciata, lo rendeva ancora più sexy. Si era messo un po' di gel sui capelli, quel poco che bastava a tenere a bada il ciuffo ribelle che di solito gli ricadeva sulla fronte. 
‒ Sei tu ad esserlo, spero che Jessica non sia nei paraggi! ‒ scherzai, sperando davvero di non ritrovarmela davanti. 
‒ Fai poco la spiritosa! ‒ mi rispose, spalancando le braccia. Mi ci gettai senza pensarci due volte, lasciando che mi sollevasse da terra. 
‒ Fare finta di non conoscerti è una vera tortura ‒ dissi, avvicinando il mio volto al suo. 
‒ Anche per me, credimi... Posso baciarti? ‒ mi domandò. ‒ Non voglio toglierti il rossetto...
‒ Al diavolo il rossetto, ce l'ho in borsa insieme alle salviette struccanti. 
‒ Sei un genio del male! Come fa ad entrare tutta quella roba lì dentro? ‒ mi domandò notando le dimensioni della mia borsetta, rigorosamente abbinata al vestito. 
‒ Basta fare domande, okay? ‒ Le mie labbra incontrarono di nuovo le sue, e cercai di contenermi solo per non lasciargli il segno del rossetto. Era uno di quelli a lunga tenuta, che mi aveva consigliato zia Rose.
‒ "Damigella per un giorno", eh? ‒ mi disse, dopo avermi baciata.
‒ Vedo che sei andato subito a controllare il mio profilo ‒ gli risposi, lusingata.
‒ Senti, Ness... Sto aspettando il momento giusto per avvicinarmi a Bella ‒ mi disse a quel punto, tornando serio. ‒ Augurami buona fortuna, ne avrò bisogno. Sempre che tuo padre non mi uccida prima. ‒ Feci una smorfia.
‒ Buona fortuna, Jake. Spero che tu riesca a non scannarti con mio padre ‒ dissi, scherzando. 
‒ Sei di grande incoraggiamento, Ness ‒ mi rispose, ed entrambi ci mettemmo a ridere. Ma ero ancora tesa, stavo ripensando al messaggio di Faccia da Maniaco. Jake lo notò. ‒ E' successo qualcosa? ‒ mi chiese.
‒ No, non è niente ‒ mentii. Non volevo utilizzare Jacob per togliermi Trevor dai piedi. ‒ Sono solo nervosa per questa cosa di te e mamma, e anche perché tra poco suonerò e canterò davanti a tutti...
‒ Andrà bene, ne sono certo. Non vuoi proprio dirmi in anteprima che cosa canterai? ‒ mi domandò. 
‒ Aspetta... Ti do un indizio. La conosci ‒ gli dissi. Dalla mia borsetta, tirai fuori una penna. ‒ Dammi il braccio.
‒ Che vuoi fare? ‒ mi domandò, tirandosi su una manica della camicia.
"All I Ever Wanted" (tutto ciò che ho sempre voluto), scrissi, con la mia calligrafia ordinata.
‒ E' una frase della canzone... Penserò a te mentre la canto, mi aiuterà ‒ gli dissi. Posai la penna e intrecciai le mie dita tra le sue, avvicinando di nuovo le mie labbra al suo viso. 
‒ Adesso vai, o si chiederanno che fine hai fatto ‒ mi disse Jake, sfiorandomi appena le labbra con un bacio sfuggente e delicato.
Mentre mi allontanavo con Leah, mi voltai di nuovo a guardarlo. 
Aveva capito, glielo leggevo negli occhi. Si sfiorava la pelle del braccio, lì dove avevo scritto con la penna, e aveva capito
.


***
Ciao! Ringrazio le nuove persone che hanno aggiunto la storia alle preferite/seguite/ricordate, ma mi piacerebbe ricevere anche qualche recensione... E' piuttosto frustrante pubblicare un capitolo e non avere alcun riscontro, pur sapendo che la storia è seguita. Spero di poter conoscere le vostre opinioni, la storia è già completa e la sto postando una volta a settimana per permettervi di leggerla con calma. Non deludetemi!
P.S. Dalla prossima settimana aggiornerò tra sabato e domenica, non più di lunedì. 
A presto, 
Greta
  
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