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Autore: LudwigGhost    30/11/2020    1 recensioni
In un mondo dove i Quik non sono la normalità sono state inventate delle strutture di contenimento per i portatori di essi. Midoriya una guardia si ritrova a lavorare in una di queste strutture ma subito si accorge che c’è qualcosa che non va: il precedente personale è morto, alcune celle sono vuote e dei documenti spariti. Qualcuno gli nasconde una segreto: e i portatori di Quirk ne sanno qualcosa? O il suo collega Shoto? E c’è veramente qualcosa di umano nei portatori? O sono solo bestie assassini come e le dipingono? Allert: BakuKiri, TodoDeku, HawksxDabi
Genere: Angst, Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Izuku Midoriya, Kaminari Denki, Katsuki Bakugou
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Il forti rumori lo spaventavano ma non sembravano turbare Kirishima.

Quella cella era diversa da tutte quelle viste fino ad allora: entrati c’era un’anticamera piuttosto spaziosa di metallo, agli estremi di essa però non c’erano muri ma ringhiere infatti era rialzata come un balcone di una ventina di metri dal pavimento della cella.

 Guardò oltre la ringhiera d’acciaio per seguire l’origine del suono, sotto di loro guardie e scienziati correvano cercando di regolarizzare la situazione.

C’erano bottoni, leve che facevano strani suoni, schemi e pannelli di controllo; ma una cosa spiccava più delle altre: un’enorme cubo scuro di metallo.

Non aveva finestre ne aperture ma Izuko intuiva che il soggetto fosse lì dentro.

Un’altra guardia li raggiunse facendoli entrare in una porta non notata che dava sull’anticamera.

Entrarono in una sala piena di schemi dove il rumore era ancora più forte.

Alcuni sulla sinistra erano oscurati, e altri proiettavano l’interno della cella.

La cella sarebbe sembrata una normale stanza con bagno se non ci fosse stato un ragazzo che continuava a lasciare esplosioni contro le pareti, sempre più forti, rischiando di rompere tutto.

-Perché fa così?- chiese Izuko allarmato dalla situazione, -ha saputo dell’incendio ha detto che se non gli avessimo portato questo soggetto sarebbe uscito lui per vederlo- mi girai verso il rosso che nonostante tutto era tranquillo.

Erano amici?

-Pronti con i monitor e l’altoparlante- comunicò uno, -ok partiamo- ci fu un suono roco e poi delle luci verdi si accesero.

Il ragazzo si bloccò iniziando a guardare uno schermo -ciao Bakugo!- sorrise il rosso, il biondo lo scrutava -ti sei ferito?- fu la prima cosa che disse -non troppo, sono riuscito a indurmi completamente anche se ero circondato e poi Midoriya mi ha salvato- ora il biondo guardava lui -Midoriya…-sussurrò e dei brividi di avvertimento attraversarono il corpo del piccolo -visto non serviva sfondare la cella, te l’abbiamo portato- commentò uno scienziato ancora spaventato.

-E’ ferito…avete permesso che si ferisse voi luridi…!- -va tutto bene, hanno fatto il possibile- lo interruppe Kirishima -se ti rifai male per colpa loro io gli ammazzo Eijiro- Eijiro? Midoriya lanciò uno sguardo confuso al rosso che era stranamente arrossito. Il nome era una cosa molto strana da usare, in genere di faceva solo se si aveva un rapporto particolarmente stretto, sempre che Eijiro fosse il nome.

-In realtà è stato Dabi ad appiccare l’incendio- Bakugo continuava ad analizzare l’altro soggetto cercando altre ferite ma tutto sommato era vero, non stava troppo male.

-Allora ucciderò anche Dabi- fu il suo commento finale -smettila, non serve…- il tono era stranamente dolce ma l’altro era troppo disinibito per calmarsi anche se aveva smesso di lanciare esplosioni.

Sembrava che solamente guardandosi parlassero, si sussurrassero “va tutto bene”.

-Non è arrivato qui l’incendio?- -secondo te lo saprei?- il prigioniero indicò il muro, -te la sei cercata, potevamo stare ancora in celle vicine- l’altro sputò a terra -sei tu che sei troppo ubbidiente, e ritornando a lui…- fissava propio Midoriya! Fece un passo indietro -è la nuova guardia, carino vero?- il tono di entrambi era diverso adesso -no, disgustoso direi- il rosso lo guardò e gli fece un cenno di scuse.

-Tempo finito, deve tornare nella sua cella- Bakugo strinse i pugni e si morse il labbro, Il rosso si avvicinò al monitor e sorrise -ci sentiamo dopo su Skype, ok?-ma il biondo non sembrava convinto, annuì comunque con lo sguardo basso.

-Ti chiamo io…c’è una sorpresa sta sera- il rosso si mise sull’attenti e per un secondo strabuzzò gli occhi -d’accordo- era tornato serio.

Izuko non si fece sfuggire quello strano scambio di parole.

-A dopo…- sussurrò il biondo prima che le luci verdi si spegnessero.

Kirishima era rimasto con lo sguardo sullo schermo che invece ancora mostrava Bakugo, il suo sguardo era perso, il volto di una persona a cui è rimasta solo la speranza.

Izuko strinse più forte la cima mettendosi leggermente dietro di lui e comunicando -dobbiamo andare-.

Si bloccò quando sentì il soggetto fare un singhiozzo, -a dopo…- disse di nuovo con la voce incrinata.

A Izuko sembrò che una coltellata lo prendesse in pieno petto e non vedeva nient’altro che quel ragazzo che piangeva legato e gli scienziato che lo guardano storto invece di consolarlo.

Bakugo se ne stava accucciato sul letto con le ginocchia con petto, non sapeva neanche se lo stavamo ara guardando, non sapeva che Kirishima piangeva, ma si sforzava di non disperare.

Forse era solo orgoglio ma qualcosa nella testa del ragazzo gli sussurrava che stava cercando di esser forte per il rosso, che fingeva solo che andasse tutto bene.

-Midoriya aventi riportalo in cella!- le voci delle altre guardie erano le stesse. Solo a lui veniva da piangere all’idea di separarli.

Si avvicinò di un passo con calma -dobbiamo tornare- sussurrò per non dare fastidio ai pensieri dell’altro.

Il rosso gli rivolse lo sguardo perso e annuì piano poi cominciò a camminare verso la porta.

-Tutto bene?- chiese il verdino dopo che la porta si era richiusa dietro di loro ed erano nuovamente in corridoio -sono così stanco di stare qui…- non sembrava una promessa di fuga, solo tristezza -se non possiamo vederci vorrei smettere di pesarlo e basta…- parlava di Bakugo.

-Lui mi ha detto che non sarò mai solo, ma io mi sento così quando sono in cella…con tutto quel bianco, richiuso…- piangeva ancora e Midoriya era troppo sconvolto per sapere cosa fare -c’è semplicemente troppo, troppo che il tempo non potrà mai cancellare. Troppo spazio tra le nostre celle-.

In quel momento si sentì vicino a Kirishima, era così umano, così disperato e lui non sapeva che fare per aiutalo -non voglio morire, non voglio morire da solo!- si bloccò per cadere in ginocchio piangendo.

Alla guardia tornò in mente l’incendio, aveva avuto paura…aveva avuto paura di morire, aveva bisogno di Bakugo per stare tranquillo.

Ai un civile dopo un’emergenza era consigliato stare con i propri fidati, ma Kirishima non poteva, nessuno dei soggetti poteva.

E rimanevano soli con se stessi, in quelle stanze semi-buie e bianche.

Anche se c’era qualcuno che gli avrebbe potuto tenere la mano rimanevano soli con le loro paure.

Un ricordo gli attraversò la mente come una scossa elettrica -sarei disposto ad infrangere qualsiasi regola per stare con te- ricordava di aver letto quel messaggio, dove o perché non lo sapeva ma si sentiva incredibilmente vicino al rosso.

 -Voi state insieme?- non voleva sembrare indiscreto ma odiava il silenzio che si stava venendo a creare -è complicato…- -ti chiamavi Eijiro? Prima di venire qui?- il rosso sorrise -allora l’hai notato, sì, ma solo Bakugo mi chiama così. Sono entrato nella struttura a cinque anni e dopo nessuno mi ha più chiamato per nome- la guardia provò una certa pena.

Non gli era più neanche concesso avere un nome, amare, vedersi; non erano più trattati come persone.

-I tuoi genitori?- -loro hanno paura di me, sono spariti- -mi dispiace- abbassò lo sguardo -mi è andata meglio di altri. I genitori di Bakugo l’hanno menato e provato a richiudere il casa. Aveva solo undici anni, ha demolito involontariamente il posto- -involontariamente?- -capita che chi ha un’unicità non riesca a controllarla, specialmente da piccolo. Guarda la cicatrice che ho all’occhio, me la sono fatta da solo- Izuko si ritrovò per l’ennesima volta a riflettere osservando per un attimo la cicatrice quando il rosso si era girato -come Dabi?- -non lo so, dice che sono state le fiamme di un’altro a fargli quelle cicatrici ma…- mi guardò esitando -…insomma nessun altro a un quirk simile-.

Arrivammo finalmente davanti alla cella  -il tuo turno è quasi finito- Kirishima intravide l’orologio in corridoio mentre entrava -già, è stata una giornata piena- -vado a riposare- salutò con la mano e si mise sul letto.

La guardia chiuse la porta e tirò un sospiro di sollievo poi con un telecomando che gli era stata affidato disattivò i meccanismi che tenevano insieme la corda e il rosso si slegò.

Andò in spogliatoio ma poi si ricordò di dover ridare la tessera a Kayama e quindi tornò indietro.

Passò nuovamente dinanzi alla cella di Kirishima, il corridoio era deserto, tutti stavano probabilmente in cucina o a sistemare i danni dell’incendio.

La voce del rosse gli arrivò all’orecchio -lo so, lo so, ma non ce la faccio più- era un sussurro a mala pena udibile -perché non può farlo ora?- parlava al telefono, forse con Bakugo visto quella che aveva detto ore prima.

-Ho bisogno di vederti- singhiozzava ancora -aspetterò, ti prometto che non farò cose stupide. Ok, sì- di che stavano parlando? -no, non voglio rovinare tutto. Io…voglio solo vederti- ridacchiò poi -ok calmati. Spero solo che in un universo diverso dove le unicità vengono accettate io e te…siamo liberi- deglutì rumorosamente, non capiva di che stavano parlando -sì io ci conto, dovresti fidarti anche tu di Aizawa, il piano è perfetto- Aizawa? Stava progettando una fuga di massa?

-Ok, sì ho capito ci sentiamo domani- Izuko camminò all’indietro e sbatté contro qualcosa -va tutto bene?- Todoroki lo guardava in modo strano, come se sapesse -certo, cercavo Kayama per ridargli la card- la mostrò -ah- fu la risposta mentre ancora lo analizzava -se vuoi gliela do io- aggiunse poi -d’accordo- gliela consegnò di buon grado e poi salutò andando finalmente via.

Era stato il suo primo giorno e anche il più strano della sua vita.

 

(((angolino: Ciao a tutti, finalmente la BakuKiri! Izuko a capito che Aizawa centra qualcosa e noi prossimi capitoli continuerà ad indagare per fermare l’evasione, e Todoroki avrà notato che ha origliato e da che perte sta in realtà?

 Scusate se è un po’ breve ma questa settimana ho tanto da fare e non volevo lasciarvi a bocca asciutta. Comunque spero che vi sia piaciuto! Alla prossima)))

   
 
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