Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: alexptt    30/11/2020    2 recensioni
Quattro potenti maghi, fra loro sconosciuti, si uniscono per il fine comune di proteggere il futuro della loro stirpe dai babbani, durante il periodo della caccia alle streghe. Nasce cosí la scuola di magia e stregoneria di Hogwarts, un luogo di rifugio e di apprendimento per giovani maghi e streghe. Le storie dei giovani fondatori si intrecciano a quelle dei primissimi studenti della scuola. Amori, intrighi e discordie porteranno ad una frattura, che cambierà inevitabilmente il destino di tutto il mondo magico.
Genere: Fantasy, Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Godric Grifondoro, Priscilla Corvonero, Salazar Serpeverde, Tosca Tassorosso
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

“Alya non sono sicura che questa sia una buona idea” bisbigliò Guinevere affannosamente mentre si precipitavano all’inseguimento della misteriosa figura. Alya non la ascoltava, l’adrenalina pervadeva tutto il suo corpo e la cosa le piaceva da impazzire. Era più che determinata ad andare avanti. Le altre due si scambiavano occhiate preoccupate e incerte nella penombra. 

Quando svoltarono l’ennesimo angolo cieco Alya si bloccò improvvisamente , cosí che le compagne le finirono addosso. Si lasciarono sfuggire un “oh” di sorpresa quando si trovarono difronte due ragazzi  avvolti in mantelli di colori diversi, uno rosso e l’altro giallo. Quello col mantello rosso teneva in alto una lanterna ad illuminargli il volto. 

“Accidenti ragazze, ci avete spaventati seriamente”

“Possiamo dire lo stesso” rispose Sibyl sorridendo sfacciatamente al ragazzo dagli occhi verdi. Alya sollevò un sopracciglio.

“Sono Elias Willoughby comunque e questo...” illuminò il volto paffuto dell’altro ragazzino “è mio cugino Edwin”. 

“Tanto piacere, davvero, ma abbiamo una questione importante da sbrigare, quindi...buona notte” disse Alya sbrigativa poi cercò di passare oltre i due ragazzi, ma le compagne non la seguirono. “Alya aspetta, non è meglio essere in tanti? Non voglio che affrontiamo quella cosa da sole...”

La ragazza sollevò gli occhi al cielo e poi sospirò “E va bene... stiamo seguendo una specie di fantasma grigio, avete visto niente del genere?”

“Stavamo fuggendo proprio da quello”

“Coraggiosi...” borbottò Alya sprezzante. Elias non ci fece caso e proseguí “crediamo sia salito nella torre di osservazione”

“La torre di cosa?”

“Siamo nell’ala Nord, vicino alle stanze dei Revenclaw e alla biblioteca. C’è una torre molto alta che serve da luogo di osservazione degli astri”

“Come fate a sapere tutte queste cose?”

“Ci siamo già venuti nel pomeriggio....” ammise Elias con una punta di soddisfazione nella voce. Sibyl gli sorrise e ciò irritò Alya ancora di più. 

“D’accordo fateci vedere dove si accede alla torre. Saliremo fino in cima se serve”.

Edwin ed Elias fecero loro strada fino all’inizio della ripidissima scala a chiocciola. Salirono cautamente, illuminando gli scalini con le lanterne per non inciampare. Una caduta da quella scala sarebbe potuta essere fatale. Quando arrivarono in cima, nello studiolo della torre, rimasero impietriti non dalla visione del fantasma, che era fermo in un angolo della stanza, ma dalla vista di due figure in piedi intorno al vecchio tavolo. Salazar e Rowena sollevarono lo sguardo dalle pergamene e per rivolgerlo verso cinque ragazzini appena piombati lassù nel cuore della notte. 

Salazar sorrise sollevando le sopracciglia in una espressione piacevolmente stupita. Rowena continuava a fissare gli studenti con sguardo inquisitorio. Alya sentí di dover dire qualcosa in loro difesa “noi stavamo solo..hem... seguendo lei, il fantasma” poi puntò il dito verso la figura tremolante nell’angolo. “Questo non spiega cosa ci facevate nei corridoi a quest’ora. In ogni sala comune è affisso il regolamento della scuola, e voi avete violato una delle regole principali”. Le parole di Rowena fecero rabbrividire i ragazzi che abbassarono lo sguardo verso il pavimento. 

“Suvvia, Rowena, la scuola è un luogo sicuro, non c’è niente di male nel fare una passeggiatina notturna. Io stesso cammino spesso di notte. Immagino che i ragazzi fossero solamente curiosi, la prima notte in un posto nuovo è sempre difficile addormentarsi”

“Salazar, il regolamento è stato stilato per una ragione. Se non vengono ammoniti i trasgressori, chiunque potrà liberamente ignorarlo. Una regola non è efficace se non è garantita e applicata una punizione per chi la viola.”

“Ragazzi, purtroppo Lady Revenclaw ha sempre ragione... ma è giusto che siano i rispettivi professori a stabilire la giusta punizione. Miss Black, lei e le sue compagne domani dopo le lezioni rimarrete con me anziché recarvi nella sala grande per il pranzo. Quanto a voi due...” guardó dritto negli occhi Elias ed Edwin “...saranno il sir Gryffindor e Lady Hufflepuff a stabilire la punizione. Ah...prima che andiate, mi dispiace che mia sorella vi abbia spaventati nei corridoi... stava cercando me”. Tutti e cinque i ragazzini sgranarono gli occhi inorriditi a quella rivelazione. Alcuni di loro erano a conoscenza del fatto che la sorella del loro professore fosse morta bruciata sul rogo. Fu Rowena ad intervenire per tranquillizzarli :”Vedete ragazzi, ci sono maghi e streghe che...quando sopraggiunge la morte... non si sentono pronti ad accettarla...e rimangono sulla terra sotto forma di..fantasmi...emanazioni non corporee di loro stessi. Ci sono ancora molti dubbi riguardo a ció, coloro che restano semi-morti non ricordano  esattamente come lo siano diventati. Quel che è certo è che soltanto coloro che hanno sangue magico hanno questa possibilità...i babbani...beh loro muoiono e basta. Adesso filate dritti nei vostri dormitori”. 

I ragazzi rimasero qualche istante fermi come a cercare di elaborare la cosa. Poi si avviarono lentamente giú per la scala a chiocciola.

 

 

Il fantasma di Eva si mosse dall’angolo in cui era rimasta per tutto il tempo e parló con voce flebile, appena udibile : “Non credo di poter restare in questo castello. Ho come la sensazione che qualcuno o qualcosa non mi voglia qui. Anzi...non vuole qui nessuno, né voi, né gli studenti. Noi defunti possiamo percepire delle forze che ai vivi rimangono sconosciute. Dovete fidarvi.”

“Eva...noi apprezziamo il tuo aiuto, davvero, ma prima di prendere una qualsiasi decisione dobbiamo capire precisamente in cosa consistano queste forze che dici di sentire. Puoi indagare per noi?”

“Certamente...non ho molto da fare per il resto dell’eternità. Adesso devo lasciarvi...”

“Dove devi andare? Ero così perso senza di te....resta,ti prego.”

“No, non posso Salazar... vorrei,davvero. Mi sei mancato tanto fratellino, ma so che non sei da solo, hai qualcuno che tiene a te” poi si rivolse a Rowena “stategli vicina, Lady Revenclaw, fatelo per me”. 

Poi, come una nube di fumo spostata dal vento, voló fuori dalla finestra per poi scendere in picchiata verso il basso. Poco prima di toccare il suolo si dissolse nel niente. 

Rowena e Salazar sospirarono come se avessero trattenuto il fiato per tutto il tempo. La donna prese la mano di lui dentro la sua. Salazar era visibilmente scosso, non era arrabbiato, anzi era sollevato di aver rivisto la sorella dopo tanto tempo , ma deluso dal poco tempo che lei gli aveva riservato. Guardó Rowena negli occhi “voglio che resti con me stanotte”

“Ti staró vicina, sempre. Ma non perchè me lo ha detto tua sorella...” si avvicinó a lui, ma Salazar distolse lo sguardo e si allontanó ritraendo la mano “Perchè? Perchè lo fai allora? Io non sono come credi, non posso darti quello che cerchi...”

“Lo faccio perchè è quello che desidero adesso, non mi interessa avere niente in cambio. Lasciati avvicinare di nuovo, come quella notte...proprio in questa torre.”

Lui la guardò negli occhi, ricordava quella notte, era chiaro, ma ugualmente non le rispose. La verità era che quella donna lo lasciava senza parole, era sempre lei a prendere l’iniziativa e la cosa lo spiazzava ogni volta.

Rowena sorrise, come suo solito, cercando di apparire rassicurante. Le incertezze di lui non sembravano scalfirla affatto. Prese nuovamente la sua manoi e si smaterializzarono nella camera di Salazar. 

L’uomo si avvicinò al caminetto che aveva lasciato acceso e che si stava ormai spegnendo. Ravvivó la fiamma,poi si giró nuovamente verso Rowena e si accorse che la donna aveva  già sfilato il prezioso vestito di velluto blu, che ora ricadeva sul pavimento. Lei lo scavalcó e si diresse, completamente nuda, verso di lui. Camminava lenta, per lasciarsi ammirare in tutto il suo portento. Sciolse la treccia e lasció che i lunghissimi capelli neri come pece le avvolgessero il corpo. Anche Salazar si sfiló a sua volta la tunica e i due rimasero a contemplare l’uno la perfetta anatomia dell’altra. Poi accadde quel che di solito accade fra due individui che si desiderano, anima e corpo. I loro corpi si muovevano in perfetta armonia,non c’era rimorso o pentimento, era semplicemente la scelta più giusta al momento giusto. Non si pensava al futuro, si pensava solo a quel momento, alla luce del fuoco in una notte d’autunno.

Rimasero così per diverse ore distesi davanti al caminetto su una pelliccia di lupo bianca. La testa di lei era appoggiata sul petto di lui che si alzava e si abbassava regolarmente. “Quando vivevo nella bottega, rinchiusa fra quelle pareti stipate di libri.... potevo solo provare ad immaginare cosa si provasse... cosa fosse...tutto questo.”

Salazar sospiró ma non le rispose.

“Adesso mi dirai che non devo farci l’abitudine?” chiese lei sorridendo e tirandosi su in modo da guardarlo in faccia.

Lui le scostó una ciocca di capelli dal viso. Sorrise inclinando un solo angolo della bocca. “Perchè non dovresti?”. 

 

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: alexptt