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Autore: Cesca_Haibara20    01/12/2020    1 recensioni
[Denki x OC]
X: Giù le mani, sono troppo pazzo per l'amore.
Y: Con gli occhi chiusi, sto pensando a te.
X: Perché non sai chi ero prima di te.
Y: Sei nella mia mente.
X: Immagino di essere un po’ innamorato di te.
Y: E non sarò mai la prima a dirlo.
X: Premerei il grilletto milioni di volte per te.
Y: Continua a evitare tutte le domande.
X: Potresti insegnarmi molte cose.
Y: Ho solo paura di capire i miei sentimenti per te.
X: Sembra così giusto e così sbagliato. Mi chiedo dove sia il mondo.
Y: Penso di sapere che sei l'unico più vicino a me.
Ayla Sato è una semplice ragazza di 19 anni che non ha mai trasgredito le regole e non ha mai infastidito nessuno. Dopo aver ricevuto un due di picche da colui che credeva essere l’amore della sua vita, è restia riguardo l’amore. Che ci troverà in lei? È totalmente il suo opposto: lei è bianco, lui è nero, lei è impaurita, lui è sicuro di sé. Il colpo di fulmine esiste davvero o è solo infatuazione? Cosa succederà ad Ayla dopo aver incrociato, anche se per sbaglio, il suo sguardo?
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Kaminari Denki, Nuovo personaggio
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti
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Sono in strada, purtroppo arriverò in ritardo di pochi minuti, non è un problema, vero?
Certo che no tesoro! Non c’è motivo di correre così tanto.
Non farò tanto ritardo, lo giuro!

Ripongo il cellulare in tasca così che possa correre al meglio e senza investire qualcuno.
Mi sono lasciata prendere dal drama, mannaggia a me! La scuola media è abbastanza lontana da casa mia, se partivo di casa alle due ci arrivavo senza dover fare tutta questa corsa!

Anche se mi maledico col pensiero non serve a nulla, non si può tornare indietro col tempo e la frittata ormai è fatta. L’importante è che li hai avvisati del tuo ritardo evitando malintesi.

Alle 14:34 raggiungo, finalmente, la scuola media e mi fermo per prendere fiato.
Nemmeno alle lezioni di educazione fisica correvo così tanto… sto facendo tutto questo per te, ragazzo dagli occhi color oro!
Faccio un profondo respiro, mi sistemo i vestiti e mi avvicino a passo tranquillo allo Starbucks accanto alla scuola.
Oggi non c’è in giro tanta gente… sarà perché è sabato? Bah!” scrollo le spalle e raggiungo il luogo dell’incontro cercando Minshido.

«Sei tu Ayla, giusto?»

Una voce femminile sconosciuta mi fa sobbalzare, mi volto e dietro di me scorgo una figura.

«S-sì… tu devi essere Minshido, giusto?»

La figura si avvicina a me di un paio di passi in modo che la possa vedere bene. Indossa un parka simile al mio, la sua differenza è che verde col pelo rosa, il suo viso è completamente rosa come i capelli dalla quale fuoriescono due piccola corna gialle, i suoi occhi sono completamente neri, si può solo vedere il giallo dell’iride ed entrambe sono attraversati da una lunga cicatrice.

«Vedendoti dal vivo mi chiedo cosa ci abbia trovato di così speciale in te...» mormora squadrandomi dall'alto in basso.
«Intendi il tuo amico dagli occhi gialli…?»
Alla mia domanda sorride.
«Ci tieni davvero così tanto ad incontrarlo?»
Ritraggo le labbra sentendomi in imbarazzo.
«In verità sì… non so spiegare bene il perché, ma quando l’ho guardato negli occhi, mi sono sentita rapita dal suo sguardo. Mi hanno catturata subito… quel colore così acceso poi...»
«Sì, fa a tutte quell'effetto.» annuisce. «Be’, ora puoi finalmente scambiarci due chiacchiere, non sei contenta?»
«Oh, lo sono molto.» mi affretto a dire. «E voglio anche chiederli scusa per essergli andata addosso… non l’ho scusato come si deve.»
«Oh, di quello non devi affatto preoccuparti!»
«Davvero?»
«Certamente, non se l’è presa per così poco, figurati!»
Quella frase mi ha fatto sentire meglio.
«Allora, sei pronta per incontrarlo?»
«Sì.» annuisco. «Lui dov'è?»
Minshido sorride ma non mi sembra molto rassicurante.
«Fidati, è molto più vicino di quanto pensi.» posa lo sguardo dietro di me. «Sei pronto?»
«Cosa…?»

Improvvisamente sento un braccio bloccarmi da dietro.

«Che succede?! Che volete farmi?!»
«Rilassati, andrà tutto bene. Non vogliamo farti del male.»
Una voce maschile sconosciuta mi fa tremare di paura, questa situazione non mi piace.
Che cosa mi accadrà ora?

Cerco di dimenarmi ma la stretta diventa sempre più forte ed il ragazzo alle mie spalle avvicina un fazzoletto alla mia bocca. Sposto velocemente il viso evitando il più possibile il fazzoletto.

«Lasciatemi andare!»
Ogni mio tentativo è inutile.
«Mi vuoi dare una mano o preferisci stare lì a guardarmi?»
È sua complice?” 
«Sarebbe più divertente rimanere qui a guardarti ma siccome se non la portiamo ci romperà le palle per un’altra settimana, ti do una mano.»
Da chi mi portano? Io non voglio!
Provo nuovamente divincolarmi ma la ragazza mi blocca il viso e mi costringe a respirare la sostanza nel fazzoletto.
«Non preoccuparti, andrà tutto bene.»

Sono le ultime parole che sento prima che diventi tutto nero.

Quando comincio a riprendere conoscenza mi sento la testa pesante e confusa.

«Mmmh...»

È tutto ciò che la mia bocca riesce ad emettere mentre mi metto seduta. Mi guardo intorno e mi rendo conto di essere in una camera da letto e, devo ammettere, che è molto confortevole.
La stanza è tutta bianca, il letto su cui sono è situato all'angolo tra due muri, la parete di fianco a me è decorata con dei fili luminosi dove sono attaccate delle mollette, probabilmente per appendere delle polaroid, la parete dietro di me ha un quadro di un mare in burrasca mentre le restanti due pareti sono spoglie. Il letto su cui mi trovo ha il copri materasso bianco come il piumino che mi avvolge. Ci sono svariati cuscini di ogni forma e dimensione, alcuni sono di colori neutri e varie tonalità di rosa mentre un cuscino è nero e l’altro è giallo ha il simbolo di una saetta cucita. Come mobili c’è un comodino anch'esso bianco, un grande armadio grigio chiaro e una postazione in legno chiaro con sopra un portatile ed il mio cellulare.
Scendo dal letto per recuperare il mio cellulare quando, all'improvviso, la porta si apre. Mi blocco spaventata e mi copro con la coperta.

«Ehi… sei sveglia…?»

Questa voce l’ho già sentita.

Scopro lentamente il viso e di fronte a me trovo un ragazzo dai capelli metà bianchi e metà rossi e dagli occhi diversi, l'occhio destro è grigio mentre quello sinistro è azzurro come il ghiaccio.

«Chi sei tu…?» domando impaurita.
«Non devi avere paura di me.» si avvicina lentamente al letto. «Il mio nome è Shoto Todoroki.»
«Shoto Todoroki…?»
Ma è il nome del ragazzo negli annuari della U.A.! Ed è anche il fratello minore di Dabi! Ora che lo guardo da vicino è proprio lui…
Mi rannicchio all'angolo tremando come una foglia.
«Stai tranquilla, davvero. Non ti faremo alcun male.»
«Perché mi avete portata qui…? Che c’entrate voi col ragazzo che dovevo incontrare?»
Il ragazzo fa un sospiro e si siede sul letto.
«Ti spiegherò tutto ma tu di devi fidare di me, okay?»
Annuisco anche se impaurita.
«La ragazza che hai incontrato oggi, non si chiamava Minshido. Il suo vero nome è Mina Ashido, ha unito il suo nome ed il suo cognome per far in modo che non la potessi riconoscere.»
«Mina Ashido...»
È un nome familiare…
«Lei è un’ex studentessa della U.A., giusto? Come te...»
«Come me e come gli altri miei amici. Vieni con me e te li farò conoscere.»
Tende la sua mano ma non mi sento molto sicura nell'afferrarla.
«Conoscerai anche il ragazzo dagli occhi giallo, te lo prometto.»
Mi porge un lieve sorriso e ciò mi rassicura, anche se di poco.

Prendo la sua mano e mi aiuta a scendere dal letto, mi accompagna fuori dalla stanza e solo ora mi accorgo di essere in un vero e proprio appartamento.

«Allora Bastardo a metà, si è svegliata?»

Una voce proviene da un’altra stanza e mi provoca brividi lungo tutto il corpo.

«Sì, è sveglia.» risponde con tono seccato. «Però mi devi promettere che non le salti addosso.»
La voce ride.
«Saltarle addosso? Per chi mi hai preso, per un pervertito?»
«Vuoi una bugia o una verità?»
«Stai tranquillo, non le faccio niente e poi lo sai che le santarelline non mi eccitano.»

Alla fine del corridoio arriviamo in un salotto dove c’è Mina seduta sul divano ed accanto è seduto un ragazzo dalla chioma bionda, occhi rossi come lava e sulle sue gambe si trova una ribelle chioma rossa, con anche lui occhi color lava ed al collo un choker rosso con delle borchie.

«È lei?» ridacchia il biondo indicandomi. «Sembra uscita dalla chiesa!» mi schernisce.
«Sii carino con lei, in fondo è attraente.» replica il rosso.
«Ma ci vedi?!»
«Meglio di te sicuramente.»
Il ragazzo dalla chioma rossa alza la testa dalle gambe del biondo, scende dal divano e si avvicina a me.
«Eijiro Kirishima, è un piacere conoscerti.»
   
 
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