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Autore: Spirit734    02/12/2020    1 recensioni
[FIC IN REVISIONE]
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Jack Frost viene spedito per errore nel passato, causando un inverno perenne. Lungo il sentiero Merida fa conoscenza di Hiccup e Sdentato, atterrati nel suo territorio in seguito ad una brutta tempesta di neve, Rapunzel riceve la "spiacevole" visita di una famosa intagliatrice e chiedendole aiuto per vivere una bella avventura, la strega la spedisce da una sua vecchia conoscenza dai capelli rossi.
Ma un nuovo e potente nemico minaccia di distruggere il clan Dumbrock, riusciranno i quattro ragazzi a collaborare e fermarlo prima che sia troppo tardi?
Spero di avervi incuriositi!
Genere: Azione, Fantasy, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hiccup Horrendous Haddock III, Jack Frost, Merida, Rapunzel, Sorpresa
Note: Cross-over, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Cap 32:
 

Tempo di cambiamenti: parte 1



 
 

Ho fatto la revisione dell'intera fic, ho risistemato dei pezzi e per chi se lo fosse perso, ho aggiunto un breve dialogo tra loro nel capitolo di Angus il Folle.
Mi sembrava carino mettere un momento in cui i Big Four chiacchieravano e si raccontavano qualcosa, come inizio della loro amicizia.
E quello era l'unico momento "tranquillo" prima di intraprendere l'avventura contro Fafnir.
Comunque sia, ho sistemato un po' qua e la, aggiunto qualche frase.

 

 



 
Fu una sensazione davvero strana, diversa da quando giunse in Scozia, il viaggio e soprattutto l'impatto furono immediati, Rapunzel atterrò proprio dove scomparve la prima volta, non fece in tempo a riaprire gli occhi che subito perse l'equilibrio per via del volo e sbatté con il gomito contro il tavolo facendo cadere un piatto e due libri, per fortuna non si ferì ulteriormente o la mancanza dei suoi amici sarebbe stato l'ultimo dei suoi problemi.
La vista si fece offuscata e le venne un mal di testa allucinante, istintivamente si portò una mano al capo mentre con l'altro braccio si aiutò a rialzarsi "Ma cosa.." Non fece tempo a far mente locale che subito vide il dolce musetto di Pascal davanti a lei, lui la guardava con gli occhietti spalancati, quasi come se non credesse ancora di vederla sana e salva davanti a lui. 
"Pascal..?" Si lasciò sfuggire un lamento per via del dolore alla testa, ma subito dopo gli sorrise e cercò di rassicurarlo "Sto bene. Solo un pessimo atterraggio"
Tuttavia il piccolo camaleonte continuò a fissarla confuso, forse non ancora completamente conscio di quello che le sia successo, e soprattutto agitato, in fondo la vide sparire davanti ai suoi occhi poco tempo prima.
Rapunzel si alzò da terra e unì le mani per raccogliere il suo amico, appoggiandolo delicatamente sul tavolo, nel mentre Pascal si sistemò, lei raccolse quei pochi oggetti caduti, pensando a tutto quello che le capitò in quei giorni.
Perché passarono diversi giorni, o almeno fu quello che credette.
"Sono tornata" Sospirò, il suo sorriso dapprima vivace si spense mano a mano "Sono tornata..."
Si voltò dunque verso il piccolo Pascal, che nel frattempo continuò ad osservarla preoccupato, lei gli mostrò un dolce sorriso e si strinse le spalle "Doveva andare così"
Ma l'animale sembrò ancora non capire, continuò a fissarla con aria dubbiosa, Rapunzel gli si avvicinò un pochino e col dito gli diede una leggera carezza alla testa "Oh sapessi Pascal. Ho vissuto un'avventura incredibile! Ho visto draghi, orsi, fuochi fatui! Ed ho incontrato delle persone fantastich.." Ma improvvisamente abbassò lo sguardo, sentendo gli occhi diventare lucidi e Pascal le si avvicinò ancora, appoggiandole la zampina su una mano per confortarla. Lui non poteva conoscere tutta la storia, ma vedendola in quello stato si affrettò subito ad aiutarla, essendo suo amico.
Rapunzel gli rivolse un sorriso pieno di gratitudine e si asciugò velocemente le guance "Scusa. E' che.. devo ancora riabituarmi a tutto questo" Tirò un lungo sospiro, guardando malinconicamente davanti a sé "Ti racconterò tutto e ti parlerò di loro!"
Le mancarono già molto, tutti quanti, ma come disse la sera precedente, le restarono i bei ricordi e la vaga speranza di un nuovo incontro.
"Ma dimmi" Abbassò dunque lo sguardo verso il piccolo amico "Mia madre si è preoccupata? Come ha preso la mia sparizione? Oh!" Improvvisamente si girò si scatto e diede una veloce occhiata alla sua stanza "La strega che fine ha fatto?! Lei e quel corvo sono spariti!" Corse verso la finestra e controllò al di fuori, nella speranza di trovare qualche traccia di quella strana donna, ma niente, sembrò completamente sparita nel nulla.
Come se non fosse mai stata li.
Se l'atterraggio non fosse stato così doloroso, avrebbe pensato che tutto questo fosse frutto di un bizzarro sogno.
"Rapunzel!" 
Quando la ragazza abbassò lo sguardo, vide la figura di sua madre farle cenno di sciogliere i capelli per permetterle di salire, inizialmente fu un po' spaesata, non si aspettò di vederla così tranquilla e sorridente, la pensava ormai in panico e tremendamente preoccupata, dopotutto era sparita per dei giorni senza lasciar nessuna traccia.
Ma una volta che Gothel entrò nella torre, Rapunzel si accorse con sorpresa che portava gli stessi abiti del giorno in cui era sparita.
Rimase a fissarla con la bocca aperta per qualche minuto, mentre la donna nel frattempo sistemò per bene le sue cose e si avvicinò allo specchio per darsi una breve sistemata ai capelli.
"Ma...Ma..."
Gothel le rivolse distrattamente un'occhiata "Si, mam-ma. E' così che mi chiami" Notando finalmente lo stato d'animo della giovane, riprese a fissarla, aggrottando le sopracciglia "Non è per niente carino rimanere imbambolati in quel modo"
Rapunzel chiuse la bocca di scatto e distolse lo sguardo "Io...Io.."
"Ma..Ma..Io..Io" Gothel le si avvicinò, squadrandola dal capo ai piedi e dandole finalmente la completa attenzione "Che ti succede? Ti lascio da sola qualche ora e dimentichi come rivolgerti a tua madre?"
"Q_Qualche...Ora?" Ripeté incredula
Lei continuò a fissarla "Sì. Perché?"
"N_Niente" Disse frettolosamente, cercando di ricomporsi e tirando fuori un enorme, falso sorriso "E' solo che...Che mi sei mancata così tanto!!" 
Finse un'ulteriore risata ed istintivamente la abbracciò forte. In effetti non mentì del tutto, sua madre e Pascal le mancarono davvero.
Ma sperò che non indagasse oltre, non avrebbe retto tutta quella pressione, e soprattutto se avesse saputo della sua scappatella fuori dalla torre non l'avrebbe mai fatta più uscire in futuro.
Quei secondi di abbracci per Rapunzel sembrarono ore, Gothel la fissò incredula e, dopo un istante di esitazione, sembrò cascarsi e rispose all'abbraccio "Oh che dolce" Le diede una veloce carezza ai capelli e poi si allontanò, permettendo così alla ragazza di riprendere fiato da tutta quell'ansia accumulata.
Rapunzel rilassò le spalle e si scambiò una veloce occhiata con Pascal che la guardò sospettoso, senza farsi notare da sua madre gli si avvicinò e lo portò distante da lei per potergli parlare "Non posso dirle niente, lo sai. Impazzirebbe" Sussurrò preoccupata "Deve restare tra noi"
Pascal le rivolse un ultima occhiata e poi annuì, mimandole con la zampina la bocca chiusa, Rapunzel gli sorrise, ma pochi istanti dopo si irrigidì alle successive parole di sua madre
"E questo cosa sarebbe?"
Quando si girò, vide Gothel con in mano la statuetta di Sdentato, sembrò abbastanza incuriosita, non avendolo mai visto prima d'ora "Non ricordavo di aver comprato una cosa simile"
Evidentemente doveva essere caduto durante il brusco atterraggio.
Rapunzel dovette pensare ad un piano e velocemente, o sarebbe scoppiata e avrebbe rivelato tutto, così istintivamente si gettò verso di lei e glielo strappò di mano "L'ho fatto io!"
Gothel inarcò un sopracciglio "Tu?" Si mise a fissare con ancora più curiosità l'oggetto "Da quando intagli il legno?"
"D_da sempre!" Rispose prontamente.
Ripensandoci, questo viaggio la aiutò a diventare una bugiarda migliore, prima sarebbe scoppiata e avrebbe rivelato ogni cosa, ma inaspettatamente resse abbastanza bene la pressione, seppur con qualche titubanza. 
Merida sarebbe stata fiera di lei, di sicuro.
Inizialmente dubitò le avesse creduto, ma poi la vide alzare le spalle e rivolgerle un debole sorriso "E cosa sarebbe? Una lucertola?"
"E' un drago" Disse sorridente "Ho...Cercato di immaginarmelo dai racconti che leggo" passò delicatamente un dito sul muso dell'animale, ripensando dunque al simpatico Sdentato e a tutti quei draghi di Berk.
Le sarebbe davvero piaciuto visitare quel villaggio.
Chissà, forse in un futuro.


 
****************




"Sei pronto?" Domandò Tempo, rivolgendo un'ultima occhiata a Jack "Nord mi ha detto che hai sistemato quel gradasso"
"Non solo io" Si affrettò a dire lo spirito "E' stato un lavoro di squadra"
"Ma tu lo hai congelato!" Disse compiaciuto Tempo, Jack rispose alzando le spalle e mostrando un sorriso amaro.
"Vedo che hai imparato a controllarti" Continuò il vecchietto.
Jack non capì il motivo di tutto quel chiacchierio, Tempo sembrava un tipo molto dedito al lavoro, si aspettava di essere spedito immediatamente al suo periodo e a stento di ricevere un ultimo saluto. Forse sarà stato il suo atteggiamento ad aver attirato la sua attenzione, perché tutta l'euforia e l'energia che di solito lo caratterizzavano sembrarono spariti da quando rimise piede in quel luogo.
Pensava a Rapunzel, al fatto che sarebbe stata nuovamente sola in quella torre per chissà quanto tempo.
Ad Hiccup e Sdentato di ritorno a Berk con tutti gli altri e a quanti altri draghi avrebbero scoperto in futuro.
Ai sentimenti per Merida e al fatto che non avesse mai avuto amici prima di loro.
Era strano non averli più attorno.
Non si rese conto di quanto tempo stesse fermo a fissare probabilmente il vuoto e ripensare a loro, il vecchio gli lanciò giusto un'occhiata di sfuggita mentre armeggiò con il marchingegno per il viaggio del tempo, una volta che il varco si aprì, Jack sembrò riprendere il controllo dei suoi pensieri "Scusa. Ho la testa altrove" Disse di sfuggita
Tempo gli rivolse stranamente uno sguardo molto più gentile, sembrò quasi si fosse ammorbidito dall'ultima volta che lo vide, fece cenno a Jack di entrare nel varco e lui lentamente avanzò, rivolgendogli un'ultima occhiata prima di entrarvici "Grazie di tutto, nonnetto"
"Che impertinente" Ridacchiò l'uomo e prima di poter dire altro diede una spinta al ragazzo.
L'inaspettato gesto di Tempo fece perdere l'equilibrio a Jack, una volta uscito dal varco non fece in tempo a controllarsi che atterrò malamente a terra, per fortuna il pessimo atterraggio venne attutito da un bel mucchio di neve, anche se il colpo fece comunque male, soprattutto al suo orgoglio, era la seconda volta che faceva un pessimo atterraggio temporale.
Ne avrebbe volentieri dette quattro a quel vecchietto, ma una volta che alzò gli occhi, vide attorno a lui un panorama completamente diverso. Si aspettò di finire nel Polo Nord, eppure vide un ambiente per nulla del suo periodo, dalle case ai vestiti delle persone.
Iniziò a pensare seriamente che Tempo dovesse andare in pensione, fu la seconda volta che lo spedì in tutt'altra epoca senza rendersene conto.
Jack si guardò attorno, cercando di capire almeno in parte in quale periodo lo avesse spedito, in un primo istante sperò di essere tornato da Merida, ma osservando attentamente gli abiti e soprattutto il luogo, dovette amaramente ricredersi.
Non ricordava zone simili durante la sua permanenza in Scozia.
Ma più osservò quei bambini giocare tra loro, quelle case e viali, più avvertì un senso di dèjàvu, diverse immagini offuscate occuparono la sua mente. Si alzò da terra e con calma passò per quelle vie tanto famigliari, guardò con attenzione ogni casa, ogni persona, cercando di capire il perché avesse quella piacevole sensazione.
Poi ad un tratto la vide.
Si sentì mancare il respiro, le gambe tremare e se non fosse stato appoggiato con la schiena su un tronco probabilmente sarebbe nuovamente caduto a terra.
"Emma" Disse appena, mentre osservò la ragazzina dai lunghi capelli castani correre allegra verso altri bambini della sua età. Sembrò avere una decina d'anni. Nonostante fosse passato del tempo, non poteva scordare quel viso, lo avrebbe riconosciuto tra mille.
Ora quelle immagini si fecero più nitide e finalmente capì dove fosse atterrato.
Quella era la sua sorellina, non poteva credere ai suoi occhi, era lei, in carne ed ossa. Se solo avesse avuto con sé quel medaglione probabilmente si sarebbe gettato tra le sue braccia per salutarla.
Questo gli fece ancora odiare maggiormente Fafnir.
"Quale sarebbe?" Una voce alle sue spalle lo fece voltare di scatto e Jack vide Tempo rivolgergli un'occhiata divertita, sulla spalla aveva come sempre il fedele Moris e con un veloce gesto della mano indicò i bambini davanti a loro.
In breve quel gruppetto iniziò a giocare nella neve, Emma rideva e scherzava in compagnia di un'altra bambina e si mise a lanciare una palla di neve addosso ad un altro ragazzino poco più grande di lei.
Jack la guardò dolcemente, indicandola con un lieve cenno del capo "E' lei, quella coi capelli castani che ha appena colpito il bambino"
Tempo si lasciò sfuggire una risatina, passando lo sguardo tra lui e la bambina "Ti assomiglia"
Il ragazzo continuò a tener gli occhi puntati su Emma "Lo credi?" Si poté sentire una punta di orgoglioso in quella domanda.
Il bambino colpito da Emma iniziò a rincorrerla e provò ad acchiapparla, ma lei prontamente lo schivò in tempo e gli lanciò un'ennesima palla di neve, andandosi poi a nascondere in un piccolo fortino assieme alla sua amica.
"E da come vedo è un'attaccabrighe te" Concluse l'uomo con una sonora risata.
Jack gli lanciò un'occhiataccia e finalmente gli diede completa attenzione "Io? Tu mi hai gettato di proposito!"
Tempo scosse debolmente il capo "Ti ho dato solo una spinta" Si fermò qualche istante "Sembravi davvero giù di morale"
L'albino lo guardò sospettoso, ma il debole broncio si trasformò presto in un sorrisetto "Ma perché? Non eri stato tu a dire che mi sarei dovuto scordare la famiglia?"
L'uomo alzò le spalle e si scambiò una veloce occhiata con Moris "Dico tante cose ragazzo. Ma per quello che hai fatto con quel Fafnir, direi che ti meritavi una ricompensa"
Jack continuò a fissarlo incredulo "Quindi non ce l'hai più per il medaglione?"
"Oh ma certo!" Rispose scocciato Tempo.
"Dovresti avercela con Fafnir, non con me" Ghignò lui
"Era una tua responsabilità!" Borbottò l'uomo
"Prometto che rimedierò" Si affrettò a dire Jack "Solo...non so come" 
Tempo inarcò le sopracciglia e in breve gli si formò un piccolo sorrisetto "Perfetto allora. Ho già in mente un paio di lavoretti da farti fare"
Jack lo guardò perplesso "Lavoretti?"
Tempo lo osservò divertito e gli diede una leggera spallata "Se mi verrai ad aiutare di tanto in tanto, potrei anche perdonarti. Inoltre a Moris serve un assistente"
Il piccolo uccellino volò energicamente verso Jack e con un veloce battito d'ali atterrò sopra la sua testa, il ragazzo portò gli occhi al cielo senza nascondere il suo disappunto. Non solo avrebbe lavorato per quello strano vecchietto, sarebbe dovuto anche essere l'assistente del SUO assistente. Di bene in meglio.
"D'accordo vecchietto" Disse Jack, anche se non molto convinto.
La sua attenzione venne poi attirata dalla voce di una donna che si affrettò a chiamare la piccola Emma, la bambina salutò dunque i suoi amici e si diresse verso di lei con calma, prendendole la mano e raccontandole del fortino che aveva creato con gli altri.
Jack ebbe un altro tuffo al cuore, quella donna era sua madre. Non ricordava con precisione il suo volto, ma poteva ricordare con nostalgia la sua voce.
Istintivamente si allontanò da Tempo e fece una breve corsa per raggiungere le due. Anche se non poterono vederlo, per lui fu comunque un momento incredibile, cercò di memorizzare tutto, ogni lineamento, ogni dettaglio, non avrebbe mai scordato i loro volti, i sorrisi, li avrebbe tenuti sempre nella sua mente.
Tempo gli diede qualche minuto per sé, osservò Jack di spalle e si scambiò un veloce sguardo complice col piccolo Moris. Non sarebbero potuti stare molto, ma non si pentì di aver fatto quel regalo al ragazzo. 
Jack rimase per sempre grato a Tempo, non solo per quel piccolo regalo ma per tutto quello che ne susseguì, senza il suo aiuto non avrebbe potuto nemmeno conoscere Merida, Hiccup e Rapunzel.
In fondo non sarebbe stato poi così male lavorare per lui, anche da assistente.
Aveva perso il suo bastone, ma in compenso sentì di aver ottenuto qualcosa di più grande, il ricordo di Emma, di sua madre, dei suoi migliori amici.
Li avrebbe portati nel cuore per sempre.


 
****************



Una settimane dopo la neve si sciolse del tutto, lasciando spazio al calore della primavera, i lavori al castello iniziarono e tutto sembrò procedere senza troppi intoppi, grazie soprattutto alla speranza di essere aiutati dai Clan alleati.
Nonostante il pericolo scampato, si respirava ancora un clima di tensione tra gli abitanti, e mentre per Merida la vista di una sagoma in cielo suscitava una speranza dell'arrivo di Hiccup ed Astrid, per altri creava ancora disagio. Purtroppo non si sarebbero mai lasciati completamente alle spalle l'accaduto.
Ma quello fu l'ultimo dei suoi problemi.
Inaspettatamente Merida iniziò a sentirsi strana, diversa.
Più passavano i mesi, più quei presentimenti aumentavano, non capiva con esattezza cosa stesse succedendo, avvertiva solo la costante sensazione di essere nel posto sbagliato, di non star facendo quello che avrebbe dovuto fare. Troppe cose le affioravano la mente, il ritorno di Fafnir, la preoccupazione di non sapersela cavare senza Hiccup e gli altri, cosa avrebbe fatto?
Non sarebbe riuscita a spiegarlo neppure a sua madre, probabilmente l'avrebbe presa per pazza, ma sentiva di star cambiando.
Si sporse verso la finestra per poter osservare al di fuori delle mura, istintivamente portò il suo sguardo sulla foresta, come se fosse attratta.
"Eccoti qua" Fu talmente rapita da quella sensazione che non si accorse dell'arrivo di sua madre "Ultimamente ti vedo distante"
Merida non rispose.
Elinor le scostò una ciocca di capelli dal viso, fissandola "Tutto bene?"
Quel contatto la fece risvegliare "S_si!" La fissò, ma subito distolse lo sguardo "Io.. Non lo so'"
La regina le sorrise dolcemente "Hai problemi a dormire? Forse dovremo spostare la stanza e.."
"Nessun problema, in quel senso" Ammise la ragazza.
Fafnir le distrusse gran parte della sua stanza quando attaccò il castello, con i lavori in corso la camera di Merida venne fatta spostare in un'altra ala del castello.
"Allora cosa ti succede?" Domandò curiosa la madre. Merida boccheggiò qualcosa ma non seppe davvero cosa rispondere. 
Elinor inarcò un sopracciglio "...Ti mancano molto?" Probabilmente riferendosi ai suoi amici.
"Si ma..." Disse piano, osservando in lontananza la foresta "Non è per quello adesso..."
"Tutta questa faccenda deve averti scombussolato" Disse l'altra "Vedrai, col tempo tornerai come prima"
Merida la guardò, forzando un sorriso.
Col tempo.
Ripensò davvero a quelle parole. Al futuro.
Avrebbe sposato davvero qualcuno e avrebbe continuato a regnare su quelle terre? Per quanto si sforzasse, non sentiva di far parte di quello schema.
Rimase probabilmente così tanto ferma a pensare che Elinor iniziò seriamente a preoccuparsi, la squadrò, aggrottando la fronte "Sicura di stare bene?"
Lei annuì ripetutamente, finché non le venne facile mentire.
Ma la regina sembrò non cascarci "Merida.."
"Sto bene" Si sforzò a dire
"Io non credo"
"Senti" Iniziò "E' complicato, d'accordo? Io non so cosa mi stia succedendo" Si allontanò dalla finestra, dietro lo sguardo perplesso della madre.
"E' semplicemente nostalgia" Sospirò Elinor.
La figlia scosse il capo "No, cioè...Sì mi mancano. Ma questa cosa è diversa. Io mi sento diversa.." Alla fine si allontanò e si sedette sul letto, passandosi una mano nella folta chioma rossa "Non lo so, ho in testa un sacco di cose.."
"Forse hai solo bisogno di uscire" Elinor la guardò, con un mezzo sorriso "Una volta che arriveranno i figli dei Lord potresti parlare un po' con loro"
A quel punto Merida alzò il capo "Cosa?" Ma non le diede il tempo di dire altro che subito riprese a parlare "Ancora? Sul serio?"
"Non è quello che stai pensando" La corresse "Cercavo solo di dire che non dovresti stare tutto il giorno chiusa in queste mura. Dovresti uscire, parlare con qualcuno"
A quel punto si alzò dal letto, sorpassandola e dandole le spalle "Con i figli dei Lord immagino" Il suo tono cambiò notevolmente, segno che da li a poco sarebbe letteralmente scoppiata. Non aveva voglia di ripetere quel discorso, non più, era stanca "Avevi detto che non ne avremo più discusso!"
"Ed infatti non lo faremo" Elinor tuttavia rispose con fermezza ed una strana calma, al contrario della figlia che parve sul punto di esplodere "I figli dei Lord potrebbero anche essere semplici amici" Insistette "Ne hai bisogno, Merida"
Ma lei sembrò non ascoltarla, incrociò le braccia, seccata e stufa di tutta questa situazione "Ora non posso decidere nemmeno con chi essere amica?" 
"Non ho detto questo" Il tono della donna sembrò aumentare, ma sul suo volto non trasparì alcuna rabbia.
"Non lo so nemmeno io di cosa ho bisogno!" Sbottò "Ma di sicuro non ho bisogno che tu mi cerchi dei nuovi amici, ho i miei" Rispose con fermezza 
"Lo sai che ti è concesso avere più di un amico?" Domandò incredula "Non puoi aspettare Hiccup e quei vichinghi in eterno"
"Ti dimentichi di Rapunzel!" Fece Merida "Potrebbe essere laggiù, da qualche parte chiusa in una torre!" 
"Può darsi" Disse Elinor, ma la sua espressione si rattristò lievemente "O potrebbe anche non essere di questo tempo. Rifletti una buona volta" le si avvicinò, provando a posarle una mano su una spalla "Non essere cocciuta"
Ma Merida si scostò, esausta e stufa "Perché non vuoi ascoltarmi?".
Elinor la guardò accigliata "Ascoltarti? Ma ti senti?! Sei tu che non mi ascolti!" la fissò severa "Fai sempre di testa tua, come con quel Fafnir, e...e quando hai deciso di tenermi nascosti quei draghi e..." iniziò con le dita delle mani ad indicare velocemente le volte che la figlia nascose qualcosa ".. E non mi hai detto delle origini di Hiccup e... Nonostante sapessi che non avrei approvato, hai comunque passato la serata da sola con quel ragazzo"
Ora si che Merida avrebbe davvero voluto uscire. Tutto pur di evitare ancora quel discorso.
"Per l'ultima volta, era solo un'appuntamento!" Disse esasperata.
"Cosa ti é saltato in mente?" Esclamò, questa volta il suo tono combaciò perfettamente con l'espressione "Un giorno ti sposerai. Sei una nobile e lui.." 
Quelle semplici frasi fecero voltare finalmente Merida verso di lei "E con questo?"
Elinor si limitò a scuotere debolmente il capo, borbottando qualche frase sconnessa "Non voglio neanche immaginare.."
Merida arrossì e si voltò seccata dall'altra parte "La smettiamo di parlarne?!"
"Abbiamo già rinviato per troppo" Si limitò a dire con un veloce cenno della mano.
"Tanto se n'è andato" Disse amaramente la ragazza "Se ne sono andati tutti"
"E' proprio questo il punto!" Sospirò Elinor "Se n'è andato" 
"Anche se fosse rimasto non sarebbe cambiato nulla"  lei riprese a guardarla furente, riducendo gli occhi a due fessure "Tu lo odi"
La regina rispose al suo sguardo "E' uno spirito, per l'amor del cielo! Come speravi di sposarlo?!"
"E' questo il tuo problema?!" Merida la guardò incredula, per poi sospirare esasperata "Perché pensi sempre e solo a quello stupido matrimonio?!"
"Il mio problema è che sapevo avresti sofferto!" La indicò seccata "Guardati!"
L'altra esitò.
Forse aveva ragione, forse se si fosse frenata non avrebbe preso la partenza di Jack così male, ma d'altra parte si sarebbe pentita per non averci provato, anche solo per poco.
"Non me ne pento" Disse piano, incrociando le braccia, ma Elinor sentì bene e si limitò a tirare un lungo sospiro, massaggiandosi nervosamente la fronte "Merida..cerco solo di.."
Lei alzò dunque il capo, fissandola seriamente negli occhi "Non capisco quale sia il tuo problema" Ma prima che Elinor potesse rispondere lei continuò "Se ti avessero detto che la persona che ami sarebbe partita per sempre, non avresti passato tutto il tempo possibile con lui prima di vederlo andare via?"
Silenzio.
Quelle frasi lasciarono completamente senza parole la donna, con un braccio si affrettò a cercare il letto e sedersi immediatamente per far mente locale su quelle parole. Merida la fissò stranita, aspettandosi forse un altro tipo di reazione, di certo non una scenata muta.
"...Amare?" Furono le uniche parole che riuscì a pronunciare, la ragazza si rese finalmente conto di quello che aveva appena detto e distolse immediatamente lo sguardo da lei, diventando quasi del colore del suoi capelli per l'imbarazzo.
Rimasero in silenzio per un po', entrambe senza sapere cosa dire e soprattuto come. 
"Amare..." Ripeté ancora debolmente Elinor, guardandola "Sul serio?"
Merida tornò a fissarla "Cosa pensavi che fosse?" 
"Non lo so, credimi io.." Si fermò, confusa "..E' tutto così complicato, Merida"
"Credi che l'abbia fatto apposta?"
"Voglio solo che tu capisca che non odio nessuno dei tuoi amici, ti ho vista così felice con loro, ma non voglio che rinunci a nuove amicizie per questo"
Merida non disse nulla, ma il suo sguardo sembrò più rilassato.
"E soprattutto non odio Jack. Forse sarebbe stato tutto più facile da accettare se solo fosse...Beh...Di quest'epoca, tanto per cominciare." 
"Lo so.. " Disse piano la figlia. 
"Volevo solo evitare che tu soffrissi" Continuò.
A quel punto lo sguardo serio di Merida si rilassò "E' stata una mia scelta. Non puoi sempre proteggermi da tutto"
"Hai ragione" Ammise, guardandola dolcemente.
La ragazza ricambiò il sorriso "Devo fare le mie scelte, come tu hai fatto le tue, ricordi?"
"Ognuno deve trovare l'amore coi propri tempi" Elinor sospirò, ripensando al discorso che fece l'anno prima ai Capi Clan "Ma se mai ci sarà una prossima volta, fa che sia almeno di quest'epoca" Si fermò "Ti prego"
Quel breve silenzio venne interrotto da una lieve risata della figlia. Elinor a quel punto si alzò dal letto e si diresse verso di lei, accarezzandole debolmente il viso "Sarà impossibile per me non preoccuparmi" Si fermò, scostandole una ciocca di capelli dagli occhi "Sono tua madre, sarò sempre preoccupata per te, qualunque cosa tu faccia ed ovunque tu decida di andare "
Merida la guardò ed istintivamente portò l'attenzione fuori "Devo fare le mie scelte.." Sussurrò.
Elinor la fissò confusa, al che Merida si scostò da lei e si avviò velocemente alla porta "Devo andare! Torno presto, te lo prometto!"
La regina non fece in tempo a dire altro che subito l'altra si dileguò, si sporse nella finestra in tempo per vederla allontanarsi dal castello in groppa ad Angus e dirigersi in tutta fretta nella foresta.
Non capiva cosa stesse passando per la mente di sua figlia, ma sperò con tutto il cuore che si sarebbe ripresa.


 
****************



Una volta tornati a Berk, tutto tornò alla normale routine e finalmente gli incubi di Hiccup non si fecero più presenti, non quelli su Fafnir per lo meno. Anche la sua tensione sembrò svanita e non ebbe più timore a lasciare Sdentato da solo.
"Finalmente ti vedo tornato in forma!" Disse allegro Stoick, Hiccup e Sdentato tornarono da un veloce giro di spedizione attorno al villaggio, niente di particolarmente complesso, dopo l'avventura di giorni fa il padre gli chiese di non intraprendere viaggi esagerati, almeno per le prossime settimane.
"Eh già!" Disse Hiccup con un mezzo sorriso "Finalmente non rischio più di crollare per il sonno durante il volo"
"Ancora non ci credo a tutto quello che hai passato" Sospirò il padre "Non deve essere stato facile"
"Assolutamente" Hiccup si scambiò un'occhiata serena con la furia buia "Ma per fortuna non eravamo soli"
Stoick lo fissò "E per fortuna è finita"
"Qualcuno ha visto quelle tre piccole pesti?" Domandò Skaracchio guardandosi attorno " Non li vedo da un po' "
"Credo avessero nostalgia di casa" Rispose sorridente il ragazzo
Skaracchio gli rivolse un'occhiata confusa "Casa? Ma non era stata distrutta dalla tempesta?"
Hiccup guardò Sdentato e poi sorrise divertito "Non quella"
L'uomo puntò lo sguardo verso Stoick per cercare spiegazioni, ma lo vide confuso tanto quanto lui. 
Successivamente Hiccup riprese a camminare, facendo cenno alla furia buia di seguirlo "Ora vado, a più tardi" Il padre continuò a fissarlo dubbioso, forse non completamente convinto che suo figlio stesse bene. Trovava Hiccup strano ultimamente, sebbene gli avesse raccontato tutto, gli veniva comunque difficile comprendere quel legame che sembrava averlo unito così tanto a quei ragazzi.
Nel tragitto Hiccup passò a fianco alla statua di Angus e si dedicò qualche secondo ad osservarlo, ripensando automaticamente all'avventura con Fafnir, alla paura di aver perso quasi Sdentato, alle scoperte che fece con Merida nella grotta, al dolore quando pensò che Jack fosse morto, al terrore che gli fece provare l'inaspettato volo con Rapunzel, e alla sensazione di pace che percepì quando si trovò ad osservare il cielo con i suoi amici.
Sotto alla statua vide anche gli altri vichinghi, intendi in una discussione alquanto particolare.
"Fatemi capire" Iniziò confuso Moccicoso "Angus era scozzese?"
"Beh, apparteneva al Clan di Merida, perciò direi di si" Disse convinto Gambadipesce
"Quindi bisognerà modificare la statua?" Domandò lui
"E perché mai?" Si intromise Testaditufo, seguito dalla sorella
"Non hanno quella sottospecie di gonna?"
Gambadipesce alzò gli occhi al cielo, mentre i gemelli si limitarono a sghignazzare divertiti.
Sentendo quel discorso Skaraccio non poté fare a meno di unirsi al gruppo "Vuoi scherzare? La statua rimane così com'è!" Sbuffò seccato "Tzé, questa poi..."
"Perché una gonna poi?" Domandò stupito Testaditufo "Mica è una femmina!"
"Guarda che il re la indossava" Disse la sorella.
Testaditufo rifletté qualche istante per ricordare quel particolare e rabbrividì disgustato "Non farmici pensare"
Hiccup osservò brevemente la scena divertito, per poi riprendere a camminare per allontanarsi dal gruppo, finche' entrambi videro Astrid atterrare con Tempestosa "Ehi dove stai andando?"
"Ehm...Niente di particolare, facciamo solo un giro" Le rivolse un sorriso impacciato e riprese il tragitto, Sdentato lo affiancò come sempre, forse l'unico che riusciva pienamente a capire il suo stato d'animo.
Astrid si limitò a scambiarsi un'occhiata con gli altri.
"Sapete che gli sta succedendo?" 
Loro la fissarono confusi quanto lei, finché Gambadipesce prese parola "Forse ha nostalgia di quei ragazzi?"
Moccicoso borbottò qualcosa ed incrociò seccato le braccia "Figuriamoci! Non ha sentito nostalgia di noi, deve averla per quelli?"
"Di te di sicuro non sentiva la mancanza" Ghignò Testabruta, seguita dal fratello.
Astrid si limitò ad osservare Hiccup e Sdentato allontanarsi sempre di più, domandandosi se le sensazioni di Gambadipesce fossero vere.







ANGOLO AUTRICE:

Okay non scrivo più che sto per finire, perché ogni volta mi dilungo così tanto che mi tocca dividere i capitoli, come appunto è successo anche questa volta.
Spero di non essere andata troppo OOC con Merida ed Elinor, erano quelle che maggiormente mi preoccupavano, avrò riscritto le loro parti 4 volte.
Semplicemente ho immaginato Elinor abbastanza protettiva nei confronti dei sentimenti di sua figlia, non odia Jack e se fosse stato umano e di quel periodo FORSE lo avrebbe accettato, nobile o meno
E comunque la regina me la immagino abbastanza bigotta in quei casi, considerando il periodo, non ce la vedo che approva la scappatella notturna della figlia col ragazzo, ma Merida fa la ribelle, giustamente
Jack ha finalmente incontrato la sua sorellina e sua madre yeee! Anche se purtroppo non gli è possibile parlare con loro, le ha almeno viste! Ho voluto lasciargli questa piccola gioia.
Hiccup si sta comportando in modo un po' strano, sia lui che Rapunzel stanno affrontando il distacco a modo loro.
Mi fa male comunque pensare che purtroppo a Rapunzel tocca stare ancora con quella serpe di Gothel, adoro incredibilmente quel personaggio ma la detesto con tutta me stessa. Quasi al pari di Lady Tremaine xD
La seconda parte arriverà a breve, è quasi pronta.

 
  
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