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Autore: StephEnKing1985    02/12/2020    1 recensioni
A causa di un equivoco, Vegeta scopre che sua moglie Bulma è stata erroneamente pedinata da un investigatore privato assoldato dal suo padrone di casa, il diplomatico ambasciatore Crilin, sospettoso che sua moglie lo tradisse. Attraverso la visione dei DVD prodotti dall'investigatore, Vegeta viene così a scoprire tutti i segreti che la sua brava mogliettina Bulma gli nasconde... (Liberamente tratto dall'omonimo film di e con Alberto Sordi e Monica Vitti)
Genere: Commedia, Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: 18, Altri, Bulma, Trunks, Yamcha | Coppie: Bulma/Vegeta, Goten/Trunks
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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7.

 

- Arrivederla, Onorevole. Grazie della piacevole chiacchierata. Ossequi… - Vegeta chiuse il cancelletto dell’ascensore a vista, che subito dopo ricominciò la sua corsa, diretto verso l’attico.

- Vegeta – mormorò Bulma, facendo capolino dalla porta del loro appartamento – Vieni qui. Che è successo? Fuori c’è il finimondo. -

- Una cosa abbastanza brutta – rispose, entrando in casa. Bulma rimase ancora un po’ a spiare fuori attraverso lo spiraglio tra i due battenti, poi si ritrasse e la chiuse quando vide che dall’attico scendevano altri personaggi vestiti elegantemente, forse politici o funzionari di stato.

In quel momento, suonò il telefono. Vegeta prese in mano la cornetta e rispose.

– Pronto? Ah, ciao Junior, sei tu – Una pausa. – Come dici? –

Bulma si avvicinò per cercare di capire cosa si stessero dicendo, ma non riuscì a sentire nulla a causa del suono delle sirene e del televisore acceso. Sullo schermo intanto, la voce di Emilio Fede commentava le immagini.

- …L’ambasciatore è stato trovato riverso sul pavimento, freddato da un colpo di pistola alla tempia. Scotland Yard sta indagando sulla pista dell’omicidio politico, ma finora non ci sono state rivendicazioni… - mentre il giornalista parlava, scorrevano le immagini, e quando la sequenza si fermò su una foto del suo padrone di casa Crilin, a Bulma venne la pelle d’oca e prese il braccio sinistro di suo marito, spaventata.

- D’accordo, allora è come dicevamo prima – confermò Vegeta annuendo – Dobbiamo fare finta di niente, come se non esistessero. – Altro cenno affermativo del capo – Sì. Certo. Grazie. Ciao, avvocato. Ciao, ciao… - poi riagganciò.

- In che senso dobbiamo fare finta di niente? Hanno ucciso l’ambasciatore, hai visto? Oh Mio dio, mio dio…! –

- Junior ha visto la televisione, per cui mi ha telefonato per consigliarmi. Stavamo parlando dei DVD che l’agenzia ha girato su di te. –

- Ma-ma-ma – balbettò Bulma – Se c’entrano qualcosa con l’omicidio del dottor Crilin, allora bisogna farli sparire, bisogna distruggerli! –

- Nooo amore, tutto il contrario…! Li dobbiamo assolutamente ignorare. Fare finta che non esistano. Chiaro? –

- Sì ma io… io non sono tranquilla – mormorò, per poi accasciarsi lentamente sul divano, con una mano sulla bocca.

Vegeta si chinò, le prese lentamente e dolcemente le mani: erano fredde come il ghiaccio.

- Bulma – le disse – Guardami negli occhi. –

Lei si girò, i suoi occhi erano lucidi.

- Te lo richiedo: hai fatto qualcosa di cui ti devi vergognare? –

- No! Io non ho fatto niente. Te lo giuro! –

Quando Vegeta fece per chiederle altro, s’interruppe a causa del campanello.

- Chi è, adesso? – domandò lei.

- Non lo so. Tu aspetti qualcuno? –

- No. Vado ad aprire – disse, alzandosi dal divano.

- Oh! Mi raccomando, eh…! Noi non sappiamo niente. –

- Sì. Sì. Va bene. – rispose lei, allontanandosi verso la porta.

Da tergo, Vegeta la osservò aprire l’uscio, per vedere chi avesse suonato.

- Buonasera signora – la salutò una voce gentile – Mi scusi se la disturbo, ma avrei bisogno di fare una telefonata. È possibile? –

- Certo, prego – rispose Bulma, ed entrò un giornalista che Vegeta riconobbe subito.

- Ma lei è Hitoshi Kinomiya, vicedirettore del Corriere della Sera! –

- Eh sì, sono proprio io – rispose il giovane giornalista con un sorriso.

- Prego, si accomodi! Il telefono è da questa parte. –

- Grazie mille. –

- Sì, amore, il dottor Kinomiya farà una telefonata e poi se ne va, eh? – disse Bulma, nell’intento di evitare che il giornalista restasse più del necessario in casa loro.

- Beh, magari desidera un caffè? –

- Ah, vuole … un caffè? – domandò Bulma, con un’espressione a metà tra lo sconcertato e il sorpreso.

- Un giornalista non rifiuta mai un caffè. Lo prendo volentieri, grazie. –

- Bene, allora tesoro: vai pure a fare il caffè. –

- Va bene… - disse, allontanandosi verso la cucina.

Il giornalista si sedette sul divano e compose un numero sulla tastiera dell’apparecchio. Vegeta gli si sedette accanto e gli offrì una sigaretta, che il ragazzo accettò, ringraziando.

- Buonasera, sono Kinomiya – salutò, quindi disse – Il caporedattore, per favore. –

Vegeta tese l’orecchio per ascoltare la conversazione.

- Ciao, sono stato dalla signora C18. Mi ha riferito che ha avuto l’ultima telefonata con suo marito ieri… - una pausa – Sì. A sentire la vedova, la telefonata è stata tranquilla… -

A quell’affermazione, Vegeta sghignazzò silenziosamente e scosse il capo, mentre buttava fuori il fumo della sigaretta.

- Aspetta, aspetta. C’è qui un vicino di casa della signora che nega che sia stata proprio tranquilla. Eh… sì. –

Pentendosi del suo commento, Vegeta si alzò lentamente e andò verso la cucina.

- Porca put… - mormorò a mezza voce – Mi sa che ho fatto un cazzata – disse a Bulma, che sorvegliava il caffè sul gas.

- Ho visto… Mannaggia a te. Zitto, sentiamo cosa dice – rispose lei, senza smettere di spiare il giornalista seduto sul suo divano.

Intanto, la conversazione del ragazzo continuava.

- …La signora ha tutto l’interesse ad avallare la tesi di un omicidio politico, ma io credo che si tratti di una questione tutta familiare… Sì, credo che il marito sia morto per un movente diverso, ecco. Un intrigo a sfondo passionale. - Una pausa – …Lo penso perché quando abitavano a Milano, lui l’aveva fatta seguire da un investigatore… - poi si girò verso il televisore – Eh, guarda un po’: Emilio Fede ne sta giusto parlando in televisione. Come avevo scoperto io, nei tabulati telefonici dell’albergo dove alloggiava, compariva per tre volte il numero di un’agenzia investigativa di qui, l’agenzia Occhio Discreto. Sì… -

- Cristo – bestemmiò Vegeta, portandosi una mano alla faccia.

- Santo cielo – gli fece eco Bulma.

- Sì, certo. Ci vediamo in redazione più tardi. Ciao, grazie. Ciao. – e riappese la cornetta.

Quasi contemporaneamente, marito e moglie uscirono dalla cucina, lei reggendo in mano un vassoietto con sopra una tazzina di caffè e una zuccheriera, che poggiò sul tavolino davanti al divano.

- Quanto zucchero? – domandò Bulma.

- Niente, grazie. Io lo prendo amaro – e prese la tazzina, poi si mise a guardare i coniugi, in piedi davanti a lui: - Voi siete molto amici della contessa, giusto? –

- Sì – disse Bulma

- No – disse Vegeta, e allora si guardarono per un momento.

- Avevate mai sospettato di nulla, per caso? –

- Eh, se parliamo di sospetti… - attaccò Vegeta, facendo un gesto con le mani che indicava hai voglia quanti.

- Ma che cosa stai dicendo? – lo riprese Bulma – Lo scusi dottor Kinomiya, ma mio marito non sa quel che dice. –

- Ma mi sembra che suo marito stesse avallando la tesi dei sospetti. Secondo voi c’erano dei dissapori tra la contessa e suo marito? –

- Beh… - fece per rispondere Vegeta, ma Bulma gli tirò un leggero calcio con la caviglia.

- No, non credo. Li abbiamo sempre creduti una coppia affiatata. –

- Capisco. Posso farvi qualche altra domanda? –

- Sì certo – Bulma fulminò con lo sguardo il marito, che la guardò preoccupato.

- No, dottor Kinomiya. Non abbiamo più intenzione di rispondere ad alcuna domanda, abbiamo anche già detto troppo. Le abbiamo offerto il caffè e il telefono, ora se vuole scusarci… -

- Ma una domanda sola…? –

- Ci scusi dottore, non è per mandarla via, ma non approfitti della nostra gentilezza, la prego – disse Vegeta porgendogli il soprabito che si era tolto.

- Va bene – sorrise Kinomiya, alzandosi dal divano e rivestendosi – Vi ringrazio di tutto e arrivederci. –

- Oh, dottor Kinomiya…? Per favore non divulghi i nostri nomi sul suo articolo. –

- Stia tranquilla signora. Non comparirete da nessuna parte. –

- Prego, da questa parte – disse Vegeta, scortando l’ospite alla porta.

- Buona serata e arrivederci – salutò il giornalista, prima di girarsi e prendere le scale.

Vegeta chiuse delicatamente la porta. – Perché mi guardi così? ho sbagliato qualcosa? –

- E me lo chiedi pure? Tutto hai sbagliato, tu! Ma mi vuoi spiegare perché ogni volta che io dico “No”, tu devi dire “Sì”? –

- Eh, mi sono sbagliato, scusami… ero confuso. –

Si sedettero entrambi sul divano.

- Tu… tu mi devi spiegare che cosa è successo. E… e lascia stare ‘sto caffè, adesso! –

Vegeta posò la tazzina da cui stava per bere il poco caffè lasciato da Kinomiya e guardò la moglie.

- Tu poi mi devi spiegare che cosa vuol dire intrigo a sfondo passionale. –

- Un movente a sfondo passionale è quello a cui ho pensato anch’io ricollegando tutto. Allora… tu prendi un marito, che ha una moglie bella come la signora C18. Una signora ancora giovane. Cosa fa una signora ancora giovane e bella, quando il marito è via di casa per lavoro? Esce, frequenta certi giri… artisti, letterati, gente di un certo livello… e magari scoppia anche la scintilla della passione… mi segui? –

Bulma annuì.

- …però la bella signora non sa che il marito ha un informatore che spia le sue mosse. L’informatore vede… e riferisce al marito che sta a Londra. Gli fa una telefonata e gli dice “Guarda che tua moglie non è stata molto fedele”. E il marito una sera, va in bagno, allo specchio… e anziché finire di farsi la barba… prende la pistola… - formò una pistola con la mano e se la portò alla tempia - …e PUM! Si spara una revolverata. È normale. Un suicidio a sfondo passionale. –

Bulma gemette – Sì… ma… l’investigatore non stava seguendo la signora C-18…! L’investigatore stava seguendo me! –

Vegeta spalancò gli occhi. Guardò sua moglie e poi saltò su dal divano come se avesse preso la scossa.

- Bulma! Ma tu allora mi stai dicendo che quel poveraccio si è suicidato… per te? Assassina! Che cos’hai fatto?!

- No! no! Io non ho fatto niente! Non ho fatto niente! – piagnucolò, alzandosi anche lei – Non è come dici tu, è stato un omicidio a sfondo politico! È un complotto! –

Per poco Vegeta non si mise a piangere. Prese Bulma e l’abbracciò – Sì amore mio, io ti credo! È un omicidio politico, noi non c’entriamo niente! –

- Sì! Sì! Te lo giuro, amore! Te lo giuro sulla mia vita! –

Stringendo sua moglie nell’abbraccio, non visto, Vegeta spalancò gli occhi, pensando: Non me la racconta giusta… c’è qualcosa che non va. E devo scoprire che cosa.

   
 
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