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Autore: Demy77    06/12/2020    2 recensioni
Ad un anno di distanza dalla messa in onda delle ultime puntate della quinta stagione di Poldark sono stata ispirata proprio da questa parte della storia.
La vita dei Romelza si intreccia con le trame dei rivoluzionari francesi e ne è messa a dura prova…ma ho immaginato un possibile sviluppo alternativo ed un finale diverso da quello visto in tv.
Bugie, inganni, colpi di scena rischieranno di allontanare per sempre i nostri eroi, ma il vero amore, si sa, trionfa sempre!
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Demelza Carne, Nuovo personaggio, Ross Poldark
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La gendarmeria di Alençon si trovava all’interno di un edificio basso, di colore grigiastro, ed era di dimensioni molto ridotte; vi era una stanza per le guardie, un’altra per l’ufficio del comandante, e nell’ultima erano state ricavate due celle per contenere i detenuti: segno evidente che i crimini più gravi che venivano commessi in zona erano furti di bestiame o di galline. Per fortuna di Ross, il capo della polizia era uno di quei classici funzionari di paese, ligi al regolamento ed all’osservanza delle procedure burocratiche, che parve piuttosto seccato di doversi occupare di quel caso che appariva da subito spinoso.
Fece raccogliere dai suoi sottoposti in un verbale le dichiarazioni dei due francesi, ma al di là di quelle e dell’articolo di giornale non c’era alcuna prova a carico di Ross. Nell’attesa di procurarsene altre, gli disse che avrebbe dovuto trattenerlo in custodia in una di quelle celle.
Ross decise allora di giocarsi il tutto per tutto, sfoderare tutta la sua astuzia e la sua sfrontatezza per tirarsi fuori d’impaccio. Sapeva che durante il periodo del Terrore in Francia vi erano stati processi sommari, condanne ingiuste, esecuzioni fin troppo facili. Sapeva anche che Napoleone, attuale primo console, era sensibile al tema della legalità, tanto che aveva incaricato degli esperti di redigere sia una nuova costituzione che il codice civile.
“Chiedo di poter fare anche io delle dichiarazioni, ma nella mia lingua - rispose – e voglio essere difeso da un avvocato che comprenda bene l’inglese. Inoltre, essendo un membro del Parlamento, chiedo che l’ambasciatore inglese in Francia sia immediatamente informato del mio arresto. Non vorrei che la pace da poco raggiunta tra i nostri due paesi venisse turbata da indagini poco accorte, svolte senza il rispetto delle dovute procedure. Vi avverto che se mi sarà riservato un trattamento illegittimo non lascerò correre, renderò la notizia di dominio pubblico, fino alla punizione di tutti i responsabili”.
Non si trattava di richieste usuali e non era neppure facile accontentare Ross; eppure le sue insistenze furono tante e tali che il gendarme dovette attrezzarsi e riuscì a trovare un difensore che conosceva abbastanza bene l’inglese e che gli poteva fare da interprete. Furono quindi messe a verbale anche le dichiarazioni di Ross: affermò che aveva effettivamente conosciuto quei due francesi in Cornovaglia, insieme ad un gruppo di altri connazionali, ma che non era lui il parlamentare inglese cui si faceva riferimento nell’articolo; che le dicerie a suo carico, riferite dai due uomini di Lagrande, erano state diffuse da una donna che un tempo lavorava come cameriera in casa sua e provava risentimento nei suoi confronti perché era stata licenziata: una donna ignorante e bugiarda, che aveva rubato e tentato di danneggiare la sua proprietà, e che lui e sua moglie non avevano denunciato per pura carità cristiana.
Ross spiegò che aveva lasciato in fretta e furia la Cornovaglia solo per ragioni personali, con l’intenzione di raggiungere la famiglia a Lisbona, dove viveva una cugina che gli era molto cara; aggiunse che prima di partire era stato a Londra per una seduta in Parlamento , ma non aveva avuto contatti con nessun altro e tanto meno con i servizi segreti inglesi, come avrebbe facilmente potuto dimostrare tramite numerosi testimoni. Il fatto che Lagrande e gli altri fossero stati imprigionati non era dunque opera sua.
In quel momento dichiarare che per vari mesi aveva dato il suo appoggio ai francesi avrebbe potuto giovargli per riacquistare la libertà, dipingendolo come un sostenitore della politica francese, uno che condivideva le medesime idee di chi ora voleva arrestarlo, ma Ross pensò che non fosse prudente rendere pubblica, in un atto ufficiale, la sua consapevolezza delle intenzioni dei francesi. Se quell’atto, per qualsiasi ragione, fosse giunto alla giustizia britannica sarebbe stata un’ammissione di colpevolezza utilizzabile contro di lui; adesso che i francesi erano stati arrestati, e sulla base delle maldicenze di Tess lo credevano un traditore, poteva anche darsi che Lagrande avesse deciso di trascinarlo sulla forca insieme a loro. Doveva negare, strenuamente negare.
Precisò quindi che, per quanto ne sapeva lui, quei francesi non intendevano affatto invadere le coste britanniche; li aveva incontrati un giorno sulla spiaggia di sua proprietà e gli avevano chiesto alcune informazioni sulle possibilità di commercio nel luogo, dal che aveva desunto che fossero mercanti; li aveva rivisti di tanto in tanto al porto o sulle coste, ma non aveva mai nutrito alcun sospetto nei loro confronti, pertanto neppure aveva motivo di denunciarli. Concluse che, se lo avessero trattenuto senza prove, da innocente, sarebbe scoppiato uno scandalo internazionale di enorme portata.
Il capo della gendarmeria, a fronte di quegli avvertimenti e soprattutto considerando che era stata raggiunta la pace mettendo fine alle lunghe ostilità fra Inghilterra e Francia, decise di togliersi dai piedi quel rompiscatole, che certamente gli avrebbe portato più grane che gloria. Così lo liberò, e cedette all’insistenza di Ross anche sotto un altro aspetto:  per non andare incontro ad ulteriori intoppi, l’uomo chiese che il gendarme gli consegnasse un lasciapassare con il quale potersi muovere all’interno del territorio francese.
Ottenuto ciò che desiderava, Ross si rimise subito in viaggio.
Era riuscito a procurarsi un cavallo, ma ciò che si proponeva non era facile: non conosceva le strade, e poi se voleva mangiare e dormire adeguatamente doveva fare delle soste, rischiando di terminare il denaro che gli aveva dato Trencrom. In teoria avrebbe potuto procurarsi un lavoro, magari dando aiuto a qualche contadino, oppure come tuttofare in qualche officina, ma avrebbe solo perduto tempo prezioso e non sarebbe mai riuscito a guadagnare rapidamente la somma necessaria per pagare il viaggio in Portogallo.
Una sera, esausto, si era fermato in una locanda ed aveva consumato la prima cena decente da giorni. L’oste era un uomo allegro e gioviale e Ross si sentì ispirato dal chiedergli aiuto per reperire un po’ di denaro. Costui però non aveva bisogno di servitori e non conosceva nessuno nei dintorni che potesse offrire a Ross un’occupazione.
Scoraggiato dal fallimento di quel tentativo fece per ritornare al suo tavolo, ma un uomo attempato, ben vestito, che poco prima stava sorseggiando un bicchiere di vino accanto al bancone, gli si avvicinò, parlandogli nella sua lingua.
“Perdonatemi, siete inglese, vero? Ho sentito che avete bisogno di un lavoro. Posso chiedervi come mai? Mi sembrate un uomo di una certa posizione e non un manovale”.
Ross non aveva intenzione di dare troppe spiegazioni e si limitò a rispondere che nel corso di un viaggio di affari era stato derubato dei suoi averi da alcuni briganti, che aveva necessità di imbarcarsi al più presto per il Portogallo e stava cercando di reperire le risorse per il viaggio.
“Che combinazione! – rispose il vecchio – anche io e mia nipote - e così dicendo indicò con la mano una fanciulla seduta in fondo alla sala - ci stiamo recando sulla costa occidentale, a Quimper, per imbarcarci per la Spagna! Vedete, Mireille ha sedici anni, e da poco ha perduto sua madre, mia nuora, che era di origine spagnola; io sono il suo unico parente vivente in Francia, e non voglio che una ragazza giovane e bella come lei appassisca giorno dopo giorno insieme ad un vecchio come me! La sto accompagnando in Spagna, dove potrà vivere con i suoi zii, i fratelli della sua povera madre, cui è molto legata. Viaggiamo con una carrozza e potremmo darvi un passaggio fin là; dietro qualcosa in cambio, è ovvio”.
Ross lo scrutò. Gli sembrava un uomo perbene, e si domandò cosa potesse pretendere in cambio da lui, che ben poco aveva da offrire in quel momento.
“Come voi stesso avete vissuto sulla vostra pelle – proseguì l’uomo – questa zona è infestata dai briganti, il viaggio è lungo ed io sono troppo anziano e debole per proteggere la mia Mireille. Lo stesso il mio cocchiere, un uomo fidato che lavora da decenni alle mie dipendenze. Voi mi sembrate un uomo sveglio: potreste farci, per dire così, da guardia del corpo durante il viaggio; arrivati a Quimper poi ognuno prenderà la sua strada. Ho con me un paio di pistole, mi auguro che le sappiate usare in caso di bisogno.”
Dopo tutto quello che aveva passato Ross era diventato sospettoso, ma a conti fatti non aveva grandi possibilità di scelta e quel passaggio in carrozza costituiva un aiuto insperato.
“In effetti in gioventù sono stato un soldato, me la cavo a maneggiare sia la pistola che la spada – rispose – potrei anche accettare la vostra proposta, monsieur….?”
“Lorrain. Alphonse Lorrain – rispose quello, tendendogli la mano – avvocato in pensione. E quella è Mireille, la figlia del mio Claude, morto dieci anni fa nel corso dei disordini successivi alla rivoluzione. Mireille è la mia unica nipote, la luce dei miei occhi… ma venite, ve la presento. Anche Mireille conosce l’inglese, sapete? Ha studiato sia la vostra lingua che lo spagnolo, oltre al francese, naturalmente. È una ragazza molto colta ed intelligente, ve ne accorgerete presto.”
Era un fiume di parole, l’avvocato Lorrain, e Ross pensò che non si sarebbe annoiato durante il viaggio con lui. Appena si avvicinarono al tavolo la nipote alzò lo sguardo e Ross si trovò di fronte una delle più belle ragazze che avesse mai visto. Una cascata di morbidi riccioli castani incorniciava un visino perfetto, con grandi occhi verdi, ciglia da cerbiatta, labbra carnose e denti bianchissimi. Compunta nel suo abito nero da lutto, una volta fatta la presentazione la fanciulla gli rivolse un cenno di saluto calando il capo. Era meno loquace del nonno, ma comunque affabile, e non si mostrò troppo sconcertata dall’idea di dividere la carrozza con uno sconosciuto.
In realtà, durante il percorso ci fu modo di approfondire molto la conoscenza. Il vecchio non perdeva occasione per raccontare episodi della sua vita, ed il tutto fu interessante poiché consentì a Ross di conoscere tramite le parole di un osservatore privilegiato fatti storici di grande rilievo come la rivoluzione francese, che era scoppiata circa un decennio prima. Ross stesso raccontò parecchio di sè: la partenza per l’America, le infauste battaglie contro i rivoluzionari, il ritorno in Cornovaglia, la passione per le miniere, l’ingresso in politica, omettendo soltanto i trascorsi dell’ultimo periodo.
Mireille, da brava adolescente, era più interessata agli aspetti romantici delle storie e chiese a Ross se avesse moglie e figli.
Ross, senza scendere in troppi particolari sul modo in cui si fossero conosciuti, raccontò di Demelza e dei loro due figli… anzi tre, contando la piccola Julia, e della loro vita insieme. Omise le ragioni per cui erano, negli ultimi tempi, separati e dipinse la loro vita insieme come serena e ricca di soddisfazioni.
L’avvocato si congratulò, osservando che la famiglia era la ricchezza più importante per un uomo; aggiunse che sua nipote era ormai in età da marito ed avrebbe voluto che in Spagna trovasse un bravo giovane che si prendesse cura di lei e la rendesse felice: solo così avrebbe potuto morire tranquillo.
Trascorsero così vari giorni, tra amene conversazioni e allegre mangiate e  bevute lungo il percorso, per fortuna senza alcun assalto di briganti e senza nessuna complicazione, finchè monsieur Lorrain, sua nipote e Ross giunsero a Quimper.
Pioveva e c’era ben poca gente in strada. Ross aiutò il cocchiere a scaricare tutti i bagagli di Mireille e di suo nonno, mentre costui suggeriva di cercare qualche anima viva per avere informazioni sul luogo e sull’orario dell’imbarco.
Ad un tratto Mireille si sentì tirare la mantella. Una giovane donna, coperta di stracci, con i capelli talmente sporchi da sembrare unti, le chiese la carità. La ragazza infilò la mano nella propria borsetta di stoffa e ne tirò fuori un paio di spiccioli; ma la mendicante, anziché prenderli, fissandola con occhi spiritati le afferrò un polso e la trasse leggermente in disparte. “L’uomo che è con voi, quello giovane… è un inglese?” – domandò.
“Sì – rispose esitante Mireille – ma perché me lo domandate?”
“Ha fatto crescere la barba, si è legato i capelli in un codino, come va tanto di moda adesso, ma è lui, lo riconosco: è Ross Poldark  – mormorò la donna in inglese, non immaginando che Mireille comprendesse la lingua, e poi aggiunse, in francese: Quell’uomo è un criminale! Il porto è pieno di guardie che lo stanno cercando!”
Mireille rimase a bocca aperta fissando quella strana donna dallo sguardo malvagio che accusava Ross con tanta sicumera; intanto Ross e suo nonno l’avevano raggiunta per chiederle se ci fosse qualche problema. La ragazza esitò, ma fu ancora più sbalordita nel vedere il capitano Poldark e la mendicante scambiarsi reciprocamente uno sguardo carico di odio.
“Cosa ci fai qui?” – le chiese lui.
“Lo stesso potrei chiedere io a te, Ross. Chi è questa graziosa bambolina? Come mai sei insieme a lei e a questo vecchio? Sanno che cosa hai combinato, o devo spiegarglielo io?”
“Io non ho fatto nulla Tess, tu lo sai bene, se i francesi credono che li abbia traditi è solo colpa tua! Ti farò tirare fuori tutta la verità, maledetta!”
Tess gli rise in faccia. “Quello che io ho riferito a Lagrande non ha niente a che vedere con i tuoi problemi attuali! Quell’idiota, pensando che tu avessi già avvertito i servizi inglesi, ha spostato tutto il materiale sulla tua spiaggia, Warleggan non so come li ha scoperti, ed ora sei accusato di alto tradimento alla Corona! Hanno messo una taglia sulla tua testa, e qualcosa mi dice che sarò io a guadagnarla.”
Come un puzzle che si ricomponeva, Ross comprese che la menzogna di Tess aveva dato l’innesco a qualcosa di molto più grande e pericoloso.
“Vorrei tanto sapere come diavolo hai fatto a fiutare il pericolo prima di tornare a Sawle! Comunque, da quando si è diffusa la notizia del tuo tradimento, tutti i porti della zona sono vigilati, ci sono guardie inglesi ovunque, dove credi di andare? Appena ti avvicinerai ad una nave ti arresteranno… a meno che io non ti denunci prima! Quando mi sono imbarcata come clandestina su una nave e sono venuta qui in Francia speravo di poter avere una vita migliore; ma purtroppo avevo fatto male i miei calcoli, nessuno vuole dare lavoro ad una straniera, ed io sono più povera di prima! Tu sei la mia grande occasione per cambiare vita e non me la lascerò sfuggire!”
Così dicendo, la donna corse via sotto la pioggia e sparì dalla loro vista dietro alcuni palazzi.
Ross sapeva che avrebbe dovuto dare qualche spiegazione ai Lorrain, che avevano sentito e compreso tutto, ma era talmente sconsolato che le parole gli si spezzavano in gola. Era arrivato ad un passo dalla meta, e di nuovo il mondo gli crollava addosso.
Immaginava che l’avvocato fosse molto contrariato nei suoi confronti, ma in realtà Lorrain continuava ad osservarlo con la sua solita espressione bonaria.
“Allora, capitano Poldark, non credo che abbiamo molto tempo a disposizione, vista la furia con cui quella donna se l’è data a gambe… se non ha mentito, tornerà a breve in compagnia di qualche gendarme. Non credete che sia l’ora di raccontarci la verità sulla vostra storia?”
  
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