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Autore: Teemo Omegasquad    07/12/2020    0 recensioni
Due esistenze collisero l'uno contro l'altro, dando vita a un evento storico che cambiò il mondo: la scoperta delle razze magiche.
Si pensò che si potesse coesistere insieme, all'inizio.
Portò a grandiose scoperte, ma purtroppo, anche disgrazie. Questo portò a crisi sparse a livello globale e continui conflitti, facendo capire che gli umani non erano più la razza dominante.
Per fortuna qualcuna non rimase ferma, muovendosi di conseguenza per porre fine a tutto ciò. I suoi ideali non si fermarono di fronte a nulla, appoggiata da persone a lei fidate.
Questo portò alla pace e fondazione di un ordine di cavalieri e paladini, votati a mantenere la tregua tra le razze, passando da testimone a testimone.
Però non tutti erano d'accordo su questo, trovandosi scomodi, pensando anche di essere nel giusto.
Questa storia racconta della nuova generazione e delle loro avventure e di quello a cui andranno incontro, lungo il loro cammino.
Genere: Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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RIUNIONE DEI REAMI

(scusatemi, ma vi avverto che sarà decisamente lungo, perché ci tenevo a mettere tutte queste informazioni utili per la storia)

-Come alla Riunione dei Reami?! Solo i sovrani del regno, quelli alleati e i capitani possono andarci! Perché noi...?!- Iris si alzò di soprassalto dalla scrivania, sconvolta dalla notizia.

-Non lo so Iris. Solo... che riguarda un possibile problema con l'accademia e vuole parlare direttamente con voi. Non so altro.- era dispiaciuto del non poter dir altro, ma gli era stato detto solo quello.

Il fatto di questo fantomatico problema con l'accademia e che direttamente il re voleva parlare con loro... fece presurre che era qualcosa di grave e che voleva risolvere la cosa. Ma addirittura a un evento così importante?

-E i ragazzi...?- si risedette con calma sulla poltrona, tornando a mente lucida.

-Servono come testimoni per far capire agli altri regnanti della gravità del problema. Sono stati riscontrati altri eventi simili e tutti cercavano qualcosa. Specialmente se si sono spinti fino nel cuore delle terre a ovest... qualcosa potrebbe bollire in pentola.-

-Ovvero che qualcuno potrebbe attentare alla Pace di Amalia.- Iris si fece seria.
 
Già pensava che qualcuno non sarebbe stato d'accordo sulla cosa, è impossibile che tutti quanti lo siano. Ma addirittura un possibile attentatore alla pace?

-Esattamente. Voi stessi sapete la fatica fatta per raggiungerla.- lo sguardo di Calien si soffermò sopratutto su Dante, per poi tornare sulla Preside.

-Probabilmente vorrà fare una sorta di collaborazione con l'accademia.-

-Quando...?-

-Tra una settimana. Il giorno dopo la festa di Halloween.-

-Va bene. Ci saremo. Informa il comandante supremo.- Iris si appoggiò alla scrivania con un braccio.

Calien fece cenno con la testa per poi andar via.
Lei si lasciò abbandonare sullo schienale della poltrona, massaggiandosi le tempie. Calò il silenzio nell'ufficio.

-La cosa è seria a quanto pare, se vogliono anche Dante. Addirittura il re...- anche Scarlett si era fatta seria, mettendo da parte lo scazzo che la permaeva sempre.

-Lo faremo. Non ho intenzione di lasciare al primo terrorista che passa rovinare il lavoro di Amalia.- Dante sembrava essere calmò, ma si poteva sentire un cenno di fastidio e rabbia.

-Così sia allora. Non gli permetteremo di fare i comodi loro.- Iris battè il pugno sulla scrivania determinata.

L'elfa sorrise, venendo contagiata dall'amica.
Non avevano intenzione di lasciare che succedesse.

*****
Douglas stava facendo i bagagli per lasciare l'ospedale, dopo i giorni passati in guarigione e finalmente dimesso.
Mentre prendeva dei vestiti qualcosa cadde a terra: sembrava una piccola lucina dal design semplice, con una catenella attaccata a una estremità.
Si chinò per raccoglierla e guardarla. La accese, sembrando che avesse un'espressione malinconica.

-Ti ritroverò, ora che so che sei viva...- la mise nello zaino sospirando.

Sulla porta si ritrovò Mirai.
Non sembrava fosse lì per caso, anzi, sembrava che lo stesse cercando.

-Douglas... ecco... v-volevo dirti grazie.- teneva chinato il capo verso il basso, spiccicando a malapena qualche parola.

-Per...?- non capiva a cosa si stava riferendo, col suo solito sguardo freddo.

-Quando tentasti di allontanare me e Will a Terhs... e mi dispiace se siamo tornati.- si imbarazzava ricordando quel momento, quando erano tornati indietro per aiutarlo, ma furono di poco aiuto.

-Non preoccuparti... eravamo contro una persona oltre le nostre capacità.-

La ragazza voleva chiedere se quella donna era una sua parente, ma pensò che era meglio di no.
Ad un tratto un uomo elegante, coi capelli tendenti all'arancione tirati all'indietro, apparve dal fondo del corridoio. Aveva un'espressione seria.

-Mirai! Ti sei ripresa del tutto!- si abbassò alla sua altezza tenendola per le spalle, controllando come era messa anche se era ovvio la sua condizione.

-S-sto bene zio, non preoccuparti.- a quelle premure si sentiva una bambina piccola, ma vide che Douglas era scomparso.

-Penso che sia il caso di rivalutare la questione della scuola.- il momento premuroso passò subito, passando alla serietà, rialzandosi in piedi.

-C-cosa?!- Mirai saltò subito per quella notizia, avendo il cuore alla gola per quanto riguarda il futuro all'accademia.

Douglas era già sparito, ormai aveva già raggiunto la reception.
Shauna era seduta lì vicino, con le gambe accavallate.

-Quella ragazza chi era? Per caso... ti piace?- fece un sorriso sornione con fare ammiccante per saperne di più.

-è solo una conoscente. Non siamo nemmeno amici e forse è meglio che mi stia lontana.- continuò a camminare senza fermarsi.

La sorellastra si alzò dalla sedia prendendolo per un braccio, bloccandolo, e gli diede un bel scapellotto dietro la testa.

-Ahia! Perché?!- con lei sembrava avere più emozioni ed infatti era arrabbiato.

-Perché sei scemo! Ecco perché! Piantala di sminuirti così!- incrociò le braccia sotto il seno, guardandolo seria con fare ammonitorio.

-Mh... perché sei vestita così?- mugolò, notando il suo abbigliamento nuovo.

-Sono appena tornata dall'Ovest... un inferno.- ricordandosi di quello che aveva affrontato si sentì male.

Douglas le fece segno con la testa di andare.
Shauna sospirò esasperata, mettendosi al suo fianco per ritornare all'accademia mettendogli un braccio attorno al collo. Tentava di liberarsi da lei.

******

Più tardi Simon e Natalia ritornarono alla struttura, parcheggiando la moto vicino al suo dormitorio.

-Non sapevo che avessi parenti famosi.- Nata si tolse il casco, sistemandosi i capelli.

Ad un tratto sentirono uno strano rumore in lontananza, che si faceva pian piano più forte. Dall'angolo apparve Anastasia, scoprendo che era lei l'artefice.
Si lanciò sul ragazzo placcandolo con prepotenza buttandolo a terra. Lo bloccò per i polsi.

-Ora mi dirai tutto su Hori!- sembrava posseduta, ma dallo spirito della fan.

Greyson la prese per la collottola sollevandola, infastidita.
Iniziò a stringere la presa per farle capire che aveva esagerato.

-Cosa diavolo stai facendo?- strinse forte, come avvertimento.

-P-piano! Sono una fan di Hori e volevo saperne di più su come la conoscesse! Pietà!- Anastasia si ammansì implorando perdono.

Andarono nel dormitorio insieme a tutte. Almeno in un posto comodo in cui parlare.
Simon iniziò a spiegare che si conoscevano da molto tempo e che sono molto legati.

-Quindi la conosci fin da quando era piccola?! Com'era?! Dimmi di più!- lo prese per le spalle emozionata, avida di sapere e quasi scuotendolo.

Era in preda all'agitazione, misto eccitazione. Una sorta di fangirl che ha appena trovato una miniera d'oro riguardo il suo idolo. Per farvi un esempio.

-Calmati...! Ad Halloween ci sarà per il concerto...!- tentava di fermarla per rimanere intero.

-Facci entrare nel backstage! A te lo lascerà di sicuro!- si stava lasciando andare sempre di più e Nata stava per fermarla.

Ad un tratto dei fili bloccarono la lucertola, imbavagliandola.
Venne sollevata dal divanetto, venendo legata peggio di un salame, formando un bozzolo bianco.

-Non ce di che. Simon, sono tornati i tuoi amici dall'Ovest. E sono ancora interi. Li troverai presso l'infermeria.- Adelie lo aveva salvato dalle sue grinfie, riferendogli della notizia e scherzandoci anche sopra.

Natalia lo prese spingendolo per andare.
Non se lo fece ripetere per andare. Non voleva ritornare al terzo grado di Anastasia.
Seguendo le indicazioni datogli riuscì a trovarli, riconoscendo la schiena di Itsupiki.
Sorrise andandogli incontro senza che se ne accorgesse.

-Okami! è bello rivederti tutto intero!- Simon posò la mano sulla spalla di Okami, ottenendo una reazione esagerata.

Sobbalzò per la paura afferrandolo per il polso e buttandolo a terra con forza.
Quando si accorse di quello che aveva fatto si impanicò aiutandolo. Lo aveva trattato peggio di un sacco di patate o di un polpo sbattuto contro una roccia.

-Mi dispiace Simon! Ho ancora i nervi a fior di pelle dopo essere tornato!- era dispiaciuto, tentando di scusarsi.

-Ho notato...- aveva accusato parecchio il colpo, dolorante.

Era spalmato contro il muro a testa in giù

Ad un tratto l'altoparlante della scuola si azionò, nominando i ragazzi di Terhs e a Ovest, chiamandoli nell'ufficio della preside e specificando che era importante.
Si stranirono sentendoli chiamare, anche perché non avevano fatto niente.
Fecero come gli venne detto e trovando anche gli altri davanti alla porta.

-Ehi, Okami! Sai che sta succedendo? Siamo appena tornati e già siamo stati chiamati dalla preside?- Alkatar non ci stava capendo molto bene di quello che stava succedendo.

Si interrogarono sulla vicenda, per poi presentarsi a tutti.
Dopo alcuni minuti le porte si aprirono e l'atmosfera sembrava si fosse fatta seria.
Iris era dietro la sua scrivania, con accanto Dante da un lato e Calien dall'altro, invitandoli ad entrare.
Spiegò a tutti la situazione, ovvero che erano stati convocati per la Riunione dei reami.  Ciò che avevano affrontato a Terhs e a Ovest, a quanto pare, sembrava essere qualcosa di più di ciò che sembrava. Dovevano rilasciare direttamente alla sede dell'Ordine un rapporto dettagliato.
Erano stati chiamati all'evento più importante della storia. Avrebbero visto i regnanti alleati e del regno di Icatiel, persino il re. I pezzi grossi insomma.
Si agitarono di fronte a quella prospettiva.

-Non preoccupatevi. Non dovrete far nulla di complicato. Intanto godetevi questi giorni e il concerto di Halloween per stendere i nervi.- sorrise per infondergli calma.

Li rassicurò che non era nulla di grave e che avrebbero fatto tutto quanto in fretta.
Mentre uscivano Will si fece largo tra il gruppo.

-Mi scusi Preside. Ma Mirai...?- vedendo che non era presente si era preoccupato per l'amica.

Douglas si era fermato un momento, allungando l'orecchio per sentire.

-è stata trattenuta per motivi familiari. Ora stiamo tentando di risolvere la cosa.-

Sigraph collegò la cosa con quello che aveva assistito in ospedale per pochi istanti, con lo zio di Mirai.
Con Will ottenne l'effetto opposto, non aiutandolo. Si era solo preoccupato di più.
Alla fine lasciò anche lui l'ufficio.

Shauna mise un braccio attorno al collo di Douglas, tirandolo verso di lei.

-Preoccupato per lei...?- continuò a insistere sulla cosa.

-Ti ho già detto che siamo solo conoscenti... posso chiederti se puoi allenarmi...?-

-Aspetta... davvero?! Per una volta vuoi che tua sorella ti aiuti?!- era intenerita, non era mai successo che le facesse una richiesta simile e lo abbracciò.

-Piano...! Te lo chiedo per svariati motivi...!- quando lo abbracciò si sentiva in imbarazzo anche se lo dava a vedere.

-Ihih! D'accordo, ma dopo la questione della Riunione.-

Gli andò bene quella condizione, senza obiettare.
Le aveva fatto quella richiesta per quel potere che aveva sprigionato contro Xolodal. Lo sentiva come qualcosa di misterioso, ma profondamente oscuro.
Ma quella sensazione di potere... quell'energia oscura... non sembrava appartenere a quel mondo. Voleva capirne la natura, per capire cosa fare.

Thomas raggiunse Tsuki e sembrava agitato.

-Tsuki...! Temo di aver combinato un guaio con gli animali!- a sentirlo la ragazza sobbalzò.

Le venne un piccolo attacco di panico. Non solo aveva dovuto sopportare i problemi a Ovest, ora pure questo.
Si trascinò dietro Okami e Thomas e vide la situazione. Erano tutti fuori e molte cose erano in disordine.
Il prof si stava facendo piccolo iniziando a vergognarsi a morte per il casino che aveva combinato. Infatti rimase in silenzio per tutto il tempo.

Ci misero alcune ore per rimettere apposto tutto quanto. Tsuki sembrava come essersi isolata.
Okami la stava guardando preoccupato, mentre spazzava distrattamente. Thomas gli picchiettò il braccio con un gomito, facendogli segno con la testa di andare da lei sorridendogli e facendogli un occhiolino.
Il giovane lupo quasi arrossì, seguendo il "consiglio" che gli aveva dato.
La ragazza era seduta, con vicino il peluche Bunny, davanti al recinto dei conigli. Si sedette accanto a lei.

-Tsuki...? Tutto bene...?- le chiese, per venire a capo della cosa.

-...non lo so. Ti senti mai... oppresso da qualcosa...? Quando pensavo che stavo colmando un divario... se ne è presentato un'altro...- le tornarono in mente i ricordi delle terre a Ovest e dei nemici che aveva visto in azione, come Zhagul

In parte poteva capirla. Anche lui si sentiva spesso così, ma per motivi dovuti alla famiglia e ai suoi fratelli.

-Come vedi sono piccolina e ne risento in battaglia. Sempre protetta per la mia statura minuta... nemmeno con Bunny e la mia abilità riesco a far molto...- si prese Bunny abbracciandolo stretto a se e il peluche ricambiò l'abbraccio.

-Non è vero, Tsuki.-

Eh...?- udendo le sue parole alzò lo sguardo verso di lui per capire.

-Se non fosse stato per Bunny e te forse non saremmo nemmeno tornati. E pure io per via di quella donna.- la guardò sorridendole rassicurante, carezzandole la testa.(headpat time bitches)

Tsuki si sentì meglio, sentendosi gratificata per quello che era. Nascose il viso sulla pancia di Bunny.

-Grazie, Okami...- lo nascondeva, ma contro il pupazzo stava sorridendo.

Il fine settimana sopraggiunse velocemente e la scuola era addobbata in stile Halloween.
La maggior parte dell'istituto era raggruppato davanti al palcoscenico, in attesa che Hori si esibisca. Erano in defibrillazione. Qualcuno provò anche a intrufolarsi dietro le quinte, ma la sorveglianza era ben serrata intorno al perimetro.
Si potevano sentire un gran fragore di persone urlanti, pur di vedere la loro star.
Quel gran pubblico era giunto in gran anticipo. Erano lì ad aspettare da ore.

Dall'alto Leon stava guardando la scena e sembrava stizzito.

-Non vi sembra un comportamento esagerato questo, prima che il concerto inizi?- lo trovava molto strano.

-Beh, i fan sono disposti un po' a tutto pur di vedere i propri idoli. Come lei...- Mikage indicò dietro di lei una Anastasia in defibrillazione.

Indossava capellini, sciarpe, bandierine, magliette e cintura del brand di Hori. Non riusciva a stare ferma nemmeno un secondo da quanto era agitata, sfoderando un sorriso ebete.
Incarnava il concetto di fan sfegattato.

-Lo hai, vero Simon?! Non te lo sarai mica dimenticato!!!- prese il ragazzo per il colletto della maglietta, minacciandolo con lo sguardo per assicurarsi che lo avesse.

-Sì, lo ho il pass. Però così mi stai facendo paura.- si sentiva a disagio nel averla così vicina alla faccia e addosso.

-A cuccia!- Natalia lo salvò di nuovo, prendendola per la collottola e la coda per tenerla ferma.

-Piano! PIANO CON LA CODA!-

-Voi volete venire?- Simon si rivolse a Leon e Mikage, invitandoli.

-Passo. Troppo rumore e gente per me.- era appoggiato sul muretto, quasi stravaccato con un sorriso rilassato, facendo segno con la mano di no.

-Idem. Non ne sono interessata.- Mikage, che era in piedi accanto a Squallearth, rifiutò insieme a lui.

Croel si rivolse anche a Okami e Tsuki, ovvero gli ultimi presenti. Gli altri gli avevano già detto di no. Di Douglas, invece, neanche l'ombra.

-Non è il mio genere, però sono curioso di sentire com'è.- accettò l'invito con un sorriso.

-Io invece mi sento a disagio lì. Troppa gente per me.- la piccoletta, come aveva detto, non si sentiva a suo agio, declinando l'invito.

-ASPETTATE!- una voce femminile giunse dall'ingresso della scuola.

Si scoprì essere Shauna, che lo stava salutando con una mano. Si stava trascinando dietro qualcosa.
Si accorsero che era Douglas, tirato a forza per il colletto della giacca, a braccia incrociate.

-Veniamo anche noi!-

-Ho già detto di no.-

-Tu verrai comunque! Non puoi isolarti così per sempre!- Shauna lo rimproverò.

Simon e Douglas si scambiarono per un secondo un'occhiata, ma quest'ultimo distolse gli occhi subito, facendo capire il suo distacco.

-Vengo pure io, altrimenti sta qui ti salterebbe addosso.- Natalia si riferì ad Anastasia, mentre la teneva ferma.

Andarono al concerto, nel dietro le quinte, passando dal retro. Hori stessa aveva dato istruzioni alla sicurezza di lasciarli passare, anche senza il pass.(a sto punto che serviva, scusa?)
Videro gli operatori al lavoro mentre finivano gli ultimi allestimenti.
Li portarono nei camerini e una coda afferrò Croel all'improvviso.

-SIMON!- Horizon lo trascinò verso di se, esultando nel rivederlo e lo abbracciò.

Era vestita in modo semplice e casual.
La sua truccatrice, una ragazza polpo, usò ogni suo tentacolo per continuare a metterle il trucco anche mentre si muove.

-Erano anni che non ci vediamo! Fatti vedere! Sei diventato un ometto ormai!- gli tastavala faccia come se fosse un marshmallow.

Era una bambina che aveva appena trovato un enorme cesto di caramelle dolciumi. Gli altri stavano guardando la scena sentendosi venire il diabete. Douglas stava quasi per vomitare da quanto zucchero emanavano.

-Però sembri trascurato! Vieni qui che la mia truccatrice è una maga col trucco! Candy!- lo sollevò da terra facilmente, per poi metterlo sulla sedia per il trucco, chiamando la truccatrice.

-Fermati! Sta ferma e calma Horizon!- fece segno di time-out con le mani.

Una volta calmata la situazione potè tirare un sospiro, per poi sorridere.

-è bello rivederti Hori.- si alzò dalla sedia, riabbracciandola, ma stavolta con fare affettuoso.

La draghessa ricambiò lentamente, sorridendo appena, stavolta assaporandolo.
Si staccò per guardarlo per un momento, per poi girarsi verso gli altri.

-Scusatemi! Mi sono lasciata prendere dall'entusiasmo. è un piacere conoscervi!- si presentò anche agli altri, stringendogli la mano.

Al turno di Anastasia quasì volò dall'emozione nel stringerle la mano. Aveva davanti la sua diva della musica e cominciò ad elencarle tutti i motivi per cui la adorava.
La tenne occupata per un bel po', approfittando anche di farsi qualche autografo e foto.
Nel mentre Natalia si sedette vicino a Simon, che stava guardando la scena.

-Non è meglio se la tiri fuori dalle sue grinfie? Non vi vedete da un po'.- accavallò le gambe, posando una mano sul ginocchio.

-Dopo avremo tutto il tempo per parlare. Al momento stiamo aspettando un'altra persona.- mentre parlava sorrise, guardandola con la coda dell'occhio.

Ad un tratto qualcuno bussò alla porta del camerino.
Era un ragazzo appoggiato allo stipite della porta. Aveva degli hakama lunghi quasi fino al ginocchio tendenti a un fiebile azzurro, sandali orientali, maglietta arancione con maniche larghe e che gli arrivano a metà avambraccio.
I capelli, rispetto agli abiti, erano semplici e corti, con due ciuffi in avanti che lasciavano scoperta la fronte, ricordando un color terra. Mentre gli occhi, in fatto di cromia, erano l'ooposto dei capelli richiamando il blu.
Si poteva intravedere che aveva anche un poco di muscoli lì sotto.

-Yo. Disturbo forse?- li salutò, sfoggiando un sorrisetto.

Teneva per una cinghia un grosso contenitore nero dalla forma curiosa.
Quasi Hori e Simon gli saltarono addosso, ma lei aveva più priorità in quanto non lo vedeva da molto tempo, intrappollandolo in un abbraccio.

-Sono felice di rivederti Hori! Non sembri più la stessa di 10 anni fa!- si stacca guardandola meglio.

-Non dirlo come se all'epoca ero piccola. Ero e rimango la vostra sorella maggiore!- gonfiò le guance, premendogli sulla testa la mano a mo' di pugno.

-Mentre tu Simon? Tutto bene? Vedo che stai finalmente stai allenando quei budini di muscoli che hai!- non appena si rivolse a lui lo prese in giro scherzosamente, dandogli un gran sorriso.

-Ahahah! Mi sorprende trovarti qui, Mori! Il Gran Anziano ti ha lasciato venire? Uno dei Guardiani?-

-In vista della Riunione di domani mi ha permesso di venire su prima. Approposito della riunione...- l'aura di amicizia che emanava prima cambia istantaneamente in una severa, guardandolo con durezza.

-Un uccellino mi ha detto che sei stato chiamato anche tu... cosa diavolo hai combinato?- aveva un atteggiamente ammonitorio verso Croel.

-Cosa?!- anche Hori si unì a lui, ma più severa.

In passato, quando facevano così Simon si spaventava. Invece  gli faceva ben poca impressione, quasi le loro auree oscure gli rimbalzavano contro.
Rimasero sorpresi che non sortiva alcun effetto. Gli spiegò che aveva vissuto un'esperienza simile, ma ben peggiore. Si ricordò di quando si confrontò con Dante per la prima volta.
Iniziarono a fargli il terzo grado, ignorando gli altri.

-Ehi! Piacere, sono Natalia!- si mise in mezzo, traendolo in salvo dalle loro domande.

Dopo la sua presentazione Mori fu curioso di conoscere gli altri. Con Douglas, invece, ebbe problemi nel conoscerlo, in quanto gli disse solo il nome e nient'altro.
Spiegarono meglio che non erano fratelli di sangue, ma bensì spirituali. Nonostante la loro diversità si sentivano uniti.
Passarono un po' di tempo insieme prima dello spettacolo nel backstage.
Il fratello si sentì sollevato. Temeva che, una volta lasciata casa, si sarebbe sentito solo. Invece era felice di vedere che non lo era. Specialmente con quella Natalia.

Si fece tardi. L'inizio del concerto mancava poco.

-Ah sì! Prima che inizi il concerto, tieni. Tua madre ti saluta e mi ha chiesto di portarti questo.- Mori passò a Simon il contenitore nero.

-Grazie! Quando torni ringraziamela!- lo riconobbe subito e ne fu estasiato, aprendola appena.

Natalia, curiosa, tentò di avvicinarsi per sbirciare. Ma non riuscì a vedere nulla, se non un fiebile color dorato.

-SI VA IN SCENA!- Hori uscì dal camerino con un costume di scena sfavillante, tipico delle popstar.

-LE MIE RETINE!- Mori fu il primo a dire qualcosa, prendendola in giro, accasciandosi al suolo con le mani sugli occhi.

Anastasia era in estasi nel vederla così, sbiandierando le bandierine con la faccia della draghessa. A Shauna piacque molto.
Mentre Okami e Nata la trovarono molto esagerata.
Lo spettacolo ebbe inizio. Ebbero la possibilità di godersi lo spettacolo nel dietro le quinte.

Ci fu un gran tremore ed esultanza quando salì sul palco, cantando canzoni a tema, tra cui la più iconica "This is Halloween".
Persino i professori e i fondatori si accostarono alla finestra per ascoltare.
Per un momento poterono vedere Alkatar con una ragazza a disagio.
Grande tripudio e gioia, una gran esperienza. Un momento di spensieratezza ci voleva, dopo quello che avevano passato.

Ad un tratto Hori picchiettò sul microfono per avere l'attenzione di tutti, ottenendo silenzio assoluto.

-Adesso... questa canzone voglio dedicarla a delle persone a me cara.- girò la testa verso di loro, guardandoli con la coda dell'occhio, sorridendogi.

(la canzone è one small step dall'anime Dr.Stone)

Iniziò lentamente, andando con voce soave, andando a crescere. In poco tempo riaccese gli animi, facendoli risuonare in risonanza con la sua voce.
Sul secondo ritornello ebbe una gran risposta dal pubblico. Fece diventare lospettacolo ancor più grandioso.
Alla fine del brano ottenne un fragoroso appaluso, per poi scendere dal palco.

Mori, Simon e Anastasia le fecero i complimenti per la performance appena eseguita.
Si salutarono lì. Non avrebbero avuto modo di vedersi il giorno seguente, in quanto dovevano partire presto.

-Abbiate cura di voi ragazzi. E Simon... vedi di far brillare la tua stella.- gli sorrise per dargli forza.

-Grazie Hori. Spero che ci rivedremo presto, tutti insieme!- si rivolse ad entrambi, speranzoso.

Gli si stringeva il cuore nel doverli salutare e lasciare. Avevano passato l'infanzia insieme, creando un legame profondo di fratellanza.
In quel momento gli tornarono in mente loro da bambini. Gli scese una lacrimuccia malinconica, per poi asciugarla e dividersi da loro.

Il giorno seguente si erano preparati e messi in tiro, perché non potevano fare una brutta figura in quanto di fronte alle persone più importanti del mondo.
Anche Calien si era messo la sua divisa di lavoro e non la tipica felpa rubata a Lignas.
Durante il viaggio in treno si potè percepire la tensione. Erano nervosi  e si vedeva.

-Papà, secondo te cosa ci potranno chiedere...?- Olivia si rivolse a lui.

-Non lo so. Forse vorranno ogni dettaglio, anche se forse superfluo.- le rispose freddo, con le braccia incrociate senza guardarla e sembrava patire questa cosa.

-Vorrano sapere da te alcune cose, per quello che ti è successo. Non preoccuparti, vedrai che si farà in fretta.- Iris provò ad addolcire la pillola per toglierle via un po' di tristezza.

Olivia distolse subito lo sguardo da lei, rimettendosi seduta accanto al padre.
Iris voleva avvicinarsi a lei, ma si sentiva sempre più lontana. Non capiva il motivo di tale distaccamento. Forse stava sbagliando qualcosa? Il modo di approcciarsi?
Scacciò questi pensieri, pensando alla Riunione, per fare in modo di vegliare sulla loro incolumità.

Alkatar volle mettere fuori la testa da un finestrino per vedere quanto mancasse all'arrivo.
Sopra di lui una gigantesca ombra lo coprì passandogli velocemente, notando che era un dragone, accompagnato da altri 3 che gli fungevano da scorta.
Altre creature volanti stavano volando in cielo, con tutte la stessa destinazione, Icatiel. Era uno spettacolo a cui che non si poteva assistere tutti i giorni.
Varie specie di tutto il mondo riunite in un unico luogo.

Quando arrivarono rimasero sbalorditi. Icatiel non sembrava più una grande metropoli, ma bensì una gigantesca fortezza inespugnabile.
A ogni ingresso c'erano guardie armate e corazzate e in più dei mech, che sorvegliavano strettamente ogni porta.

La stazione era parecchio affollato. Delle sardine in scatola stavano più comode. Quell'enorme quantità di gente era lì più per turismo che altro. Non era semplice vedere così tante razze differenti l'una dall'altra.
Normalmente sarebbe stato impossibile passare, ma siccome erano accompagnati da Calien poterono godere di usufruire di una strada differente: un soldato della Convocazione era lì ad attenderli, portandoli in un mezzo alternativo.

-Avrei preferito evitare di venire sinceramente. Ci saranno tutti i capitani?- Leon sbuffò, lasciandosi scivolare sul sedile del velivolo con una smorfia di fastidio.

-No. Ad alcuni gli è stato affidato un incarico importante.- Calien gli rispose subito.

Già da prima era restio a venire alla capitale per qualche motivo. E vedendo le persone ammucchiate di prima sembrava non gradire molto.
Rimasero a bocca aperta  quando attraversarono l'arco della cittadella. La sua grandezza sembrava voler dare sicurezza e protezione. Era uno dei primi monumenti costruiti da quando fu stipulata la pace, eretta dalle prime razze alleate.
Fondamenta fatte dagli umani, rocce rifinite e portate dai giganti, costruite con mani naniche, decorato finemente dagli elfi e rinforzato dalle fiamme draghi. Una costruzione degna di nota e di eccellente manifattura.

Lungo il tragitto poterono vedere un gruppo di manifestanti, ma quando videro i cartelli capirono che non era nulla di buono.
"Abbasso le bestie magiche!", "Non devono mischiarsi con gli umani!", "Ingabbiateli", "Umani in cima, lor in fondo!" e così via. Non solo erano scritti sui cartelli, ma anche urlati.
La polizia provava a sedare la manifestazione, cercando di fare in modo che non peggiori. Quando li videro provarono ad andargli addosso, ma, per fortuna, riuscirono a fermarli prima.
Alla maggior parte dei presenti quasi gli venne un colpo, tranne a pochi: Douglas, Calien, Leon e Dante.
Loro tre sembravano impassibili, mentre gli altri preoccupati.

-Purtroppo non tutti possono essere d'accordo su tutto.- Calien disse una verità, triste e agghiacciante.

Se fosse possibile sarebbe un mondo utopico, ma che almeno non ci sarebbero questi problemi pensarono.
Giunsero all'Ordine senza altri intoppi. Più avanti, ad attenderli c'era Mirai, con Xidra che le faceva compagnia in attesa del loro arrivo. Will, vedendola, le venne incontro sentendosi il cuore sollevato. Douglas osservò da lontano.

-Mirai! Tutto bene?!- le chiese subito preoccupato.

-Sì. Non è stato semplice convincere mio zio! Iris è stata brava a fargli cambiare idea.- era grata alla preside per l'aiuto che le aveva dato.

-Ehi... Spero... non sia successo nulla di grave.- Douglas, nel parlarle, sembrava un po' impacciato, come per nascondere qualcosa.

Non lo dava a vedere, ma Shauna capì che c'era qualcosa con lei e decise che avrebbe investigato sulla cosa.

-Grazie Xidra, per essere rimasto con lei.- Iris la ringraziò per la gentilezza fatta.

-è il minimo che possa fare per voi.- guardò Iris e Dante con rispetto, per poi soffermarsi su Olivia.

Si avvicinò a lei, facendola sobbalzare.
Per un momento vide Amalia al suo post, per via della sua incredibile somiglianza facendole tornare a galla alcuni ricordi. Sorrise, come se avesse rivisto un suo caro amico dopo molto tempo.

-Sembri proprio come tua madre Olivia. Sei cresciuta molto.- l'ultima volta che la aveva vista aveva solo 2 anni e ora era una giovane donna.

-Scusatemi. A breve inizierà la Riunione. Preparatevi.- Xidra ritornò alla sua freddezza, allontanandosi da loro, andando ad unirsi agli altri.

Lungo il tragitto le scese una lacrima, ch asciugo col pollice.
-Amalia, tua figlia è diventata una bella donna...- si concesse un'altro sorriso, parlando tra se e se.

Quella attesa sembrava snervante. Ogni minuto sembrava interminabile.
Dopo un'ora furono chiamati. Entrarono in una grande sala bianca, ritrovandosi al centro di un grande cerchio con attorno delle poltrone inalzate. Su di esse sedevano i reali e rappresentanti delle razze magiche.
Ognuno aveva una sedia personalizzata e con lapropria dimensione. Ogni persona era vestita con abiti eleganti e raffinati, intessuti e decorati secondo le usanze del proprip popolo.
C'erano draghi, nani, troll, giganti, elfi, fate, elfi oscuri, driadi e altri.
Solo il reale draconico era nella sua forma originale. Un maestoso drago, imponente, con durissime scaglie nero ossidiana e il ventre, fino al collo, il colore del magma in cui soccreva il suo potere magiche facendole quasi brillare. Non aveva alcuna decorazione o corona.
Posò subito gli occhi su Dante, per poi andare su Olivia, alquanto incuriosito.

La ragazza lo sentì subito. Si sentiva oppressa e le mancava il respiro. Si aggrappò al braccio del padre sorreggendosi a lui. Thomas si preoccupò vedendola così, ma Drake la avvolse con un braccio, alzando la testa verso il suo rappresentante.
Ci fu uno scontro di sguardi, in cui Dante ebbe la meglio. Il dragone sbuffò lasciando perdere.
Al di sotto di loro c'erano i capitani, ma 3 posti vuoti: Yogar, che aveva una protesi, Xidra, Siegfald e poi Calien.
In una delle sedie vuote sedeva una donna dal fisico scolpito. Dagli abiti sembrava un'artista marziale, con una cintura di stoffa intorno alla vita, con capelli neri e una frangia viola.

Vicino al rappresentante delle terre orientali, il Gran Anziano, potè vedere Mori. Indossava una maschera Tengu di volpe e una divisa che ricordava i samurai tendente al viola, con le spalle leggermente allungate e guanti che gli ricoprivano mani e avambracci con sfumature di rosso. Ai fianchi aveva due katane con il manico finemente decorato con intarsi particolari.
Salutò appena Simon con una mano, senza far molto in quanto era in servizio.

A capo di quel cerchio c'erano il re e il Maresciallo.
Il primo si notava subito che era il re dagli abiti dal viola sgargiante e tunica lunga. Il mantello, tenuto unito da una collana, gli cingeva il collo con una folta pelliccia bianca e una corona dagli intarsi complessi e particolari. Era un uomo sui 35 anni, con capelli erano tirati all'indietro di un castano tendente al moro e gli occhi verdi.
L'altro, invece, era un uomo anziano, ma con un bel fisico sano e forte. I capelli bianchi e uno sguardo quasi tagliente che ne mostravano la sua potenza. La sua divisa era un tutt'uno con la maglietta grigia, con incorporati degli spallacci e dei guanti. Attaccato alla cintura aveva una mantellina che gli pandeva da un lato sui pantaloni neri e dall'altro una spada dal manico e elsa semplici.

-Io, re Argus I, dichiaro aperta la Riunione dei reami di quest'anno.- Argus si alzò dalla propria sedia, andando al centro del cerchio.

-Ho avuto la premura di avere tutti quanti voi qui. Abbiamo saputo di terroristi che sembrano voler minare la Pace di Amalia.- tutti quanti sussultarono a quella notizia, parlando tra di loro.

-Lo so. Per voi sembrerà strano e che sia solo una possibilità. Ma grazie a questi ragazzi siamo riusciti a imprigionare una loro collaboratrice, venendo a sapere che è il loro obiettivo.-

-E dove si trova ora questa collaboratrice? Alle volte la sicurezza umana lascia a desiderare.- a parlare fu il re degli elfi, da sopra la sua poltrona, guardandolo con arroganza.

-è ancora sotto la nostra cura. O meglio era... nel momento in cui stava dando i nomi è stata sventrata dall'interno da un lupo demoniaco.- calò all'improvviso il silenzio, lasciando tutti ammutolitì.

Ai ragazzi gli saltò il cuore. Qualcuno era disposto a queste soluzioni estreme, pur di avere silenzio.

-Abbiamo saputo solo un nome e due lettere del secondo. Burattinaio e Na. Quando stava per pronunciare il secondo morì e il lupo se la svignò in una nuvola di fumo. Ma abbiamo un nome e dei loro obiettivi. Stanno raccogliendo dei prismi intrisi di una grande magia misteriosa. Abbiamo già mobilitato i capitani della compagnia del Gatto e della squadra meccanica per la loro ricerca.-

-Ho voluto chiamare i ragazzi che hanno avuto a che fare con dei loro seguaci direttamente, che così potessero darci dei dettagli che potrebbero esserea noi sconosciuti.- rivolse la mano verso gli studenti della Braveheart, dandogli completa fiducia.

I reali protestarono a gran voce, alcuni rimasero in silenzio. Pensarono che dei semplici "bambini" non potevano essere di chissà quale aiuto solo perché hano avuto una esperienza in particolare.
Simon stava per parlare, ma Iris lo fermò prendendolo per una spalla per poi passargli davanti.
Fece un profondo respiro, battendo il tacco con gran forza ottenendo l'attenzione di tutti e il silenzio.

-Signori! Vi rendete conto di cosa state dicendo? Amalia, la donna che ha dato origine a tutto, ha fondato la pace basandola anche sulla fiducia reciproca e voi, ora, state infrangendo tale fiducia! Non possono essere utili? Ma fatemi il piacere! In un prossimo futuro questi "bambini" pareranno i vostri cari e delicati culi regali! Perciò abbiate rispetto verso di loro! Diventeranno lo scudo della Pace e meritano più di questo!- urlò a gran voce le sue parole con grande convinzione, difendendo a spada tratta i suoi studenti.

Qualche rappresentante non gradì tale discorso, prendendolo come un insulto, invece altri rimasero solo ad ascoltare.

-Ihihih! Questa donna ha le palle quadrate!- la regina delle driadi, che sembrava più a una bambina, ridacchiava, agitando le gambe divertita.

Argus applaudì alla preside per le parole che aveva appena detto.

-Tsk! Vedi di tacere donna!- un lindwurm rosso si fece avanti, parandosi davanti a lei.
-Pensi di poter parlare solo perché hai Dante che ti para le chiappe! Vedi di stare al tuo posto donna!- la guardava dall'alto in basso, con disprezzo.

-Questa donna... ti straccerebbe in un solo istante. Faresti meglio a tornare a bere il latte da tua madre.- Dante replicò, prendendolo in giro e schernendolo.

-COME TI PERMETTI, TRADITORE DELLA TUA RAZZA?!- si gettò contro di lui con gran furia, ma venne subito bloccato da Iris che lo teneva per la coda.

-Toccalo... e ti ammazzo.- girò appena la testa verso di lui, mostrando un occhio verde iniettato di sangue.

-Avevamo un conto in sospeso noi due, Elg.- Drake portò un pugno dietro di se, caricandolo.

Colpì il lindwurm con forza, scaraventandolo dall'altra parte della sala, facendogli sputare sangue e gli caddero addosso alcuni pezzi di parete.

-Sei vivo perché sono voluto essere educato.- il pugno ancora fumava dalla potenza emessa in quel singolo colpo.

Stava rodendo dalla rabbia, mentre si leccava il sangue dalla bocca. Stava per intervenire, ma si fermò di colpo.

-Basta Elgasta. Accetta le conseguenze delle tue azioni e patisci il dolore in silenzio.- il dragone nero parlò severo e  duro.

Non ebbe altra scelta se non obbedire e chinare la testa, ritornando al suo fianco zoppicante e dolorante.

-Se non ci sono altre questioni direi di andare avanti.- Argus fece proseguire la riunione.

Spiegò che questi prismi sembravano essere importanti per questo Burattinaio. Aveva già avviato delle ricerche, ma chiese la collaborazione di tutti per poter semplificare il lavoro e raggiungere l'obiettivo.
Fecero delle domande anche ai ragazzi. Dissero quello che avevano visto e affrontato in prima persona, le esperienze dirette e chi avevano incontrato, descrivendone l'aspetto. Parlarono di Zhagul e Jack.
Parlarono anche della morte inspiegabile di Ciar, ma venne ipotizzato che era solo un modo per toglierlo di mezzo.
Ci misero qualche ora prima della fine, finchè Yogar non volle fare un annuncio. Argus gli lasciò il palco.

-Signori e signore. Ho preso una decisione importante, che di sicuro vi interesserà. Ho deciso che darò le dimissioni, dopo la cattura di questo Burattinaio. Ormai sono troppo vecchio per questo lavoro e voglio dedicarmi solo alla mia biblioteca per aiutare le prossime generazioni.- quella notizia fece scalpore.

Tutti i reali parlarono con i propri accompagnatori. Ci sarebbe stato un posto libero tra i capitani dell'Ordine. Ciò voleva dire prestigio per la propria immagine per qualunque razza ne facesse parte.
Una grande opportunità che non volevano assolutamente sprecare. Chissà cosa sarebbe successo in futuro.
La Riunione giunse al termine. Iris, una volta fuori da quella sala, si sciolse per la tensione accumolata dal suo discorso. Parlare così di fronte a tutti quei re e rappresentanti. Forse non era stata una buona idea, ma sempre meglio che lasciarlo fare a un suo studente.
Dante la teneva su, sembrava che stesse per svenire.

-Calien, per favore, riportali a scuola. Io e Dante vi raggiungeremo più tardi...- parlò sfinita e senza forze apparenti.

-Certo. Forza bambini! SI torna a casa!- ora sembrava il solito Calien, portandosi dietro il gruppo.

Poco dopo vennero chiamati per parlare in privato col re nei suoi uffici.
Era un ufficio pieno di libri e documentazioni di vario tipo. Era elegante e sfarzoso, degno di un re. Era seduto sulla scrivani con al suo fianco il Maresciallo.
Gli fece segno di lasciarli soli, eseguendo l'ordine.

-Prego, sedetevi. Volevo parlarvi di una cosa in privato. Temo... che ci possa essere una talpa sia alla Braveheart e alla Convocazione.- Iris sgranò gli occhi, non capendo il motivo di tale informazione.
-Abbiamo scoperto che l'incarico da voi registrato, quello di Terhs, non era nei nostri archivi. Qualcuno deve o averli manipolati o agito direttamente all'accademia.-

-Hai la nostra completa collaborazione Argus!- a lei premeva molto questo.

Al pensiero che ci fosse qualcuno che manipolava la sua scuola la faceva sentire male, ma al tempo stesso arrabbiata.
Dante le posò una mano su un braccio per calmarla.

-Avete indizi...? Abbiamo centinaia di studenti e decine di professori.-

-Per questo vorrei avviare una indagine interna. Mi fido di voi e del rapporto che avete. Odio che gente possa pensare di fare i propri comodi. Posso contare su di voi?- conosceva già la risposta, ma voleva sentirla da loro, che lo volessero per rimediare alla cosa insieme.

-Certo. Non ho intenzione di lasciarli fare.- parlò Dante, che attraverso la sua apatia, si poteva sentire una nota di determinazione misto fastidio.

-Molto bene. Nei prossimi giorni ci metteremo d'accordo sul come fare e che piani dovrete attuare nel frattempo. Non dovrete farne parola con nessuno. Segretezza assoluta.- lo raccomandò, in quanto una semplice fuga di informazioni avrebbe mandato in malora il piano.

Poco tempo dopo, da qualche parte in una base nascosta nel regno...

Jack stava aiutando col traspoto del grosso prisma, facendolo riporre accanto ad altri 5.
Venne chiamato in una sala conferenze, in cui trovò Zhagul, Elasia ed Eurasia intorno a un tavolo ovale e con al centro un telefono.
Più altri due nascosti nell'ombra.

-Che sta succedendo?- chiese Jack stizzito.

-Ci sono delle complicazioni. Alla Riunione hanno fatto i nostri nomi e volti, Jack.- Zhagul gli riferì la notizia, appoggiato al tavolo.

-Lo sapevo che dovevamo ucciderli! Ma te hai preferito tenerli come ostaggi!- urlò contro l'elfo oscuro aspramente, infastidito dal suo atteggiamento.

-Erano più utili da vivi che da morti.-

-Adesso come facciamo, eh?!-

-Ma sei una testa di minchia Jack! Appartieni a un popolo di cervelloni, eppure non sembri prenderne nemmeno una!- Eurasia stava rigirando il cucchiaino nella tazzina da te, col suo sorrisetto dolce, ma irritante.
-è bollente!- sorseggiò la bevanda, scottandosi.

-Ma che ne vuole sapere una bambina?! Faresti bene a giocare con le bambole e basta!- a quelle parole la ragazza ruppe la tazzina che aveva tra le mani, guardandolo male.

-Ora sta bambina ti rompe il culo...!- stava per saltargli addosso, ma squillò il telefono.

Elasia prese la cornetta mettendo in vivavoce, emettendo una voce modificata.

-Non preoccupatevi. I nostri piani non cambieranno.- la voce li fermò.

-Ma...! Signor Burattinaio!- Jack provò a replicare, ma senza successo.

-Jack, mio caro Jack. Non preoccuparti. Risolveremo anche questa. Dovremo fermarci per un po' affinchè le acque si calmino. Intanto metteremo appunto alcuni dettagli nuovi.-

-Ovvero, signore?- chiese Elasia suadente.

-Abbiamo dei nuovi obiettivi, se vogliamo avere la vittoria assicurata. Rendere inoffensivo Dante Drake, bloccare l'essere umano più forte del mondo il Monkey King e recuperare o annientare la Triade Arcana.- sussultarono, il primo obiettivo sembrava impossibile
-Chiedete aiuto ai nostri "uccellini". Signorina Laja. I suoi servizi saranno ancora richiesti.-

-Si. Per il mio popolo e il Generale.- Laja sbucò dall'ombra, inchinandosi a testa bassa.

-Che i giochi abbiano inizio.-

ANGOLO AUTORE
Oooooooooooh! Le cose si stanno facendo interessanti! Praticamente ho messo sul fuoco una bistecca talmente grande che una griglia non basta! E forse non avrei dovuto...
L'ho fatto lungo perché volevo mettere tutte queste informazioni importanti in un solo capitolo. E me ne sono pentito amaramente perché ora sto morendo dentro dalla spossatezza. Ho dovuto pensare un po' a tutto, come reazione di alcuni personaggi come quello di Xidra, i grandi complotti e tutto.
Tipo che una martellata sullo scroto è più piacevole in confronto. Però, beh... mi sento soddisfatto. Finalmente la trama inizia dopo 13 DANNATI CAPITOLI! Faccio prorpio schifo e sono troppo lento. Complimenti, davvero.
Spero che il contenuto vi abbia incuriosito ancora di più, specialmente gli obiettivi dei cattivoni. Il prossimo non uscirà presto per vari motivi di lavoro, masopratutto voglio lprovare a lavorare ai design dei miei personaggi, ora che ne ho, in parte, le capacità per farlo e anche i programmi! Devo solo prenderci la mano... aspettatevi sorprese!

SCENA TAGLIATA


Dopo che Thomas vide che Tsuki si era calmata si rilassò.

-Il mio lavoro qui è finito.- stava per lasciare cadere la scopa e andarsene, ma qualcosa si parò davanti al suo cammino.

Sponf.
Era qualcosa di morbido, ma al tempo stesso rigido. Guardando meglio aveva la faccia su degli addominali morbidosi.
Alzò la testa vedendo che era un grosso peluche super pompato di un leone(anche se la testa ricordava più un sole), con la criniera color marroncino scuro e il pelo arancione giallo. Era parecchio arrabbiato.
Lo afferrò per la capoccia rigirandolo e rimettendolo al lavoro.

-Ma non posso proprio...?- il leone fece segno di no con la mano.
-Che palle...- ritornò a spazzare e pulire.
   
 
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