Harry Potter, 'Torneo Tremaghi- Rose Weasley' di fra

Ridiculous Astonishment

“Ho letto sul Profeta che quest’anno Hogwarts ospiterà di nuovo il Torneo Tremaghi”.
Nonno Arthur era sempre molto pacato nell’annunciare le sue letture.
“Papà!” Ginny alzò la voce “Lo sai che…”
“Va tutto bene, Ginny” Harry sorrise alla moglie “I ragazzi non hanno da temere alcun mago oscuro questa volta”.
“Ma non è stato così terrible” esclamò Fleur.
“Non mi pare che la tua prova sia stata così memorabile” rispose Hermione, piccata.
Fleur scoccò la lingua, indispettita.
“Sûrement, tra tutti i nostri figli, Rose avrebbe meno possibilità di essere scelta come échantillon”.

La predizione di zia Fleur si era rivelata errata.
Rose camminava lenta, tesa come una corda di violino, nella stanza buia, con la bacchetta in mano pronta a scagliare qualsiasi incantesimo.
Lei era la campionessa di Hogwarts ed era la prima a dover fronteggiare la prima prova del Torneo Tremaghi. Sentiva una forte pressione addosso che a malapena riusciva a controllare.
“Non ti preoccupare” le aveva detto il professor Paciock quando l’aveva sorpresa in biblioteca studiare tutto ciò che riguardava la storia del Torneo e le sue prove “Questa volta non ci saranno draghi”.
Questo l’aveva leggermente tranquillizzata, ma l’ansia la assalì nuovamente quando le annunciarono che avrebbe dovuto affrontare un Molliccio nella prima prova.
“Lumos”.
La punta della bacchetta illuminò fiocamente la stanza.
Scrutava attentamente gli angoli alla ricerca di bauli o armadi chiedendosi cosa la stesse aspettando.
Un rumore improvviso attirò la sua attenzione e Rose punto velocemente la bacchetta nella direzione del suono, illuminando un vecchio armadio malconcio.
Il mobile cominciò a oscillare convulsamente, pronto ad aprirsi.
Il Molliccio era lì e stava mutando la sua forma pronto ad attaccarla.
Rose cominciò a temere che la luce proveniente dalla sua bacchetta non fosse sufficiente e che potesse rivelarsi un ostacolo per la sua impresa e ciò le diede un’idea, seppur azzardata.
Levò il braccio destro in alto e urlò “Incendio!”
L’armadio prese velocemente fuoco e un’ombra nera, appartenente alla creatura, schizzo fuori, veloce.
Rose si piegò sulle gambe, in attesa che il Molliccio le rivelasse la sua più grande paura per poter scagliagli contro l’incantesimo Riddikulus.
La figura nera si sollevò lentamente e Rose vide non una, bensì due corpi in lotta tra loro.
Il Molliccio aveva assunto l’aspetto di suo padre, Ronald Weasley, che stringeva le mani intorno al collo di un ragazzo di cui non riusciva a vedere nulla oltre a una chioma biondo platino. A sua volta, la figura di spalle pugnalava il corpo dell’uomo sul fianco; più colpiva più le dita di Ron si stringevano intorno alla gola.
“Papà!” urlò Rose, sentendo l’impulso di correre e dividere i due combattenti, ma la consapevolezza che si trattasse della proiezione delle sue paure la trattenne.
“Pensa Rose, pensa!”
La mente della ragazza corse veloce ai giochi d’infanzia alla Tana e a sua nonna Molly con i pruriginosi e discutibili maglioni di lana che le mandava ogni anno.
Doveva provarci.
“RIDDIKULUS!” urlò con quanto fiato aveva in gola e assistette in trepidante attesa alla veloce mutazione dell’aspetto dei due litiganti.
L’arma nelle mani del ragazzo divenne una paperella di gomma che suonava ridicola al contatto con lo spesso maglione color glicide indossato dal padre. Il finto Ron liberò il collo del ragazzo per intraprendere una lotta forsennata tra il togliere la maglia urticante e il grattarsi violentemente, facendo emettere il primo risolino alla ragazza.
Anche il biondo sconosciuto, con ancora in mano il giocattolo, cominciò a imitare l’uomo avendo anche lui addosso un maglione di nonna Molly verde acido e, nel divincolarsi, rivelò il suo volto.
Si trattava di Scorpius Malfoy e questa scoperta fece scoppiare la ragazza dalle risate.
Il Molliccio non sapeva più dove andare.
I finti Ron e Scorpius cercarono di correre verso un angolo lontano dalla luce delle fiamme e Rose pensò di averli visti fondersi in una sola cosa dai colori bizzarri.
Rose si ritrovò a sorridere soddisfatta della sua opera, emozionata per aver superato la prima prova e anche molto perplessa. Perché la sua più grande paura erano suo padre e Scorpius che si uccidevano a vicenda?
“La prova è superata?” urlò verso un non specificato interlocutore, cercando di scacciare quel pensiero che tentava di oscurare la sua euforia.
“Direi proprio di sì”
La voce stridula di un anzianissimo professor Vitius precedette la sua minuta figura. L’anziano mago, direttore della casa di Corvonero, raggiunse la studentessa e ammirò il falò brioso di quel che rimaneva dell’armadio.
“Le chiederei di essere meno distruttiva nelle prossime prove” disse “Ora chissà dove si sarà nascosto quel molliccio! Che cosa faranno i suoi avversari?”
Rose abbassò il capo.
“Non se ne preoccupi, Weasley” ridacchiò l’uomo allegro “Un altro Incedio come il suo e la coppa Tremaghi ce la portiamo a casa!”
E Rose lo seguì fuori dalla stanza accompagnata dalle sue perplessità.

NdA: Per questo contest ho pensato a un personaggio non conosciuto (o meglio, conosciuto in parte) nell’opera canonica e di metterla ad affrontare una paura a lei sconosciuta. Quando ho letto il bando del contest avevo pensato ad altri personaggi, ma ho un debole per la nuova generazione che mi permette di spaziare e creare delle combinazioni delle caratteristiche dei genitori nei figli.
Mi piace pensare che Rose sia seria come la madre ma al tempo stesso insicura come il padre e presenti un pizzico di impulsività che caratterizza entrambi i genitori. Spero di essere riuscita nel mio intento.