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Autore: Kimly    09/12/2020    1 recensioni
Michael Corner, Sophie Fawcett, Padma Patil, Anthony Goldstein e Terry Steeval sono amici, ma stanno crescendo, e i tipici dilemmi di ragazzi e ragazze inizieranno a far capire loro quanto in realtà siano persone diverse.
Se a tutto questo ci aggiungiamo Lisa Turpin, timida e insicura; Calì Patil, l'irrefrenabile sorella di Padma; Roger Davies con le sue battutine irriverenti; Cho Chang con la sua bellezza disarmante e due Serpeverde costretti con la forza, i poveri Corvonero capiranno che nei libri non c'è sempre la risposta a ogni problema.
[Personaggi principali: Michael Corner, S. Fawcett, Anthony Goldstein, Padma Patil, Terry Steeval, Lisa Turpin, Calì Patil, Roger Davies, Cho Chang, Selina Moore, William Harper]
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anthony Goldstein, Cho Chang, Corvonero, Michael Corner, Roger Davies
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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Capitolo 17
 
 
 
Dalla fine della Seconda Prova sembrava essere tornato tutto alla normalità.
Marzo si rivelò essere un mese relativamente tranquillo: Sophie divideva il suo tempo fra il suo gruppo e Roger, Selina e William; Michael era riuscito a incontrarsi qualche volta con Ginny Weasley e Terry era sempre più felice di trascorrere le giornate con Calì.
Padma, Anthony e Lisa davano l’impressione di essere sereni, ma ogni tanto, durante i pomeriggi insieme, i loro sguardi vagavano, così come i loro pensieri.
Michael, Sophie e Terry, non sapendo come comportarsi, avevano deciso di comune accordo di lasciare loro del tempo: se avessero avuto bisogno di loro, probabilmente l’avrebbero chiesto.
Quel tardo pomeriggio, però, Michael non tenne fede al suo petto e, seduto in Biblioteca accanto a Padma, non poté non provare a parlarle.
«Tutto bene?»
Padma, intenta a leggere un capitolo sulla rivolta dei goblin del 1546, alzò lo sguardo concentrato.
«Uh?»
«Stai bene?»
«Questo capitolo non mi entra in testa» spiegò lei, sbuffando. «È la terza volta che rileggo sempre la stessa riga».
Erano solo loro due: Anthony stava facendo uno dei suoi riposini, mentre Terry, Lisa e Sophie avevano preferito godersi il flebile sole nel Parco.
Padma e Michael, rimasti indietro con i compiti, avevano invece deciso di studiare insieme.
«Passa ad un’altra materia» suggerì Michael, chiudendole il libro. «Se devi affannarti, è meglio occuparsi di altro».
«Gli esami sono sempre più vicini e non vorrei farmi bocciare dal Professor Rüf».
«Padma».
Il tono serio di Michael mise in allarme la ragazza che posò i suoi occhi scuri sul volto di lui.
«Sei strana ultimamente».
«Strana come?» domandò lei, sulla difensiva.
«Strana. Sei spesso sovrappensiero, hai degli sbalzi d’umore notevoli ed è da un po’ di tempo che non assisto agli abituali battibecchi fra te e Ant».
Padma abbassò lo sguardo per pochi secondi, prima di rialzarlo con sicurezza.
«È un periodo un po’ così» ammise con sincerità. 
«C’entra Kiran, per caso?»
«Anche». Sbuffò di nuovo, provando ad essere più chiara. «Per me è tutto nuovo, Mike. Non mi era mai piaciuto nessuno in quel modo. Sto solo provando a far quadrare le cose».
Michael aggrottò le sopracciglia.
«Padma, non è scienza, né un capitolo da studiare. Non devi sforzarti».
«Quindi dovrebbe essere naturale?»
«Certo, guarda Terry e tua sorella. Anche per lui era tutto nuovo, eppure sta andando a meraviglia».
Padma sembrò rifletterci su e Michael le prese una mano.
«Però tu e Terry siete diversi. Sei sempre stata molto razionale, penso sia difficile cambiare da un giorno all’altro».
«Quindi non è così assurdo essere un po’ confusi?»
Michael sorrise e negò con il capo.
«L’amore ci rende molto confusi».
Padma non sembrò convinta di quelle parole, ma non poté non ringraziarlo con un sorriso.
«… Sì, è quello che ti dicevo, Nanette. Oramai mi sembra abbastanza chiaro che non siano solo amici, no?»
La voce di Marietta Edgecombe era poco meno di un sussurro, ma Padma e Michael erano abbastanza vicini da udire le sue parole.
«Ma Roger ce l’avrebbe detto. Non ha mai avuto problemi a parlarci delle sue ragazze» stava dicendo quella che doveva essere Nanette Desford*, una Corvonero della corte di Cho Chang.
La risatina di scherno di Marietta portò Michael e Padma a scambiarsi un’occhiata rassegnata.
«Fino a quando le sue ragazze non sono state le migliori amiche di Michael Corner».
«Pensi davvero che il nostro Roger si potrebbe mai interessare a una come Sophie Fawcett?»
«Perché no? Dopotutto non ha mai frequentato tanto la Moore e Harper come in questo periodo. E in quel gruppetto strampalato chi poteva mancare, se non quella simpaticona della Fawcett?»
Michael fece per alzarsi, ma Padma lo trattenne per un braccio e gli fece segno di non fare rumore.
«Ma una cosa è certa, Nanette» insistette Marietta, spietata. «Non ho mai visto Roger in questo stato. Neanche per Cho».
Michael spalancò leggermente gli occhi e guardò Padma, che fece spallucce: anche lei non aveva idea da cosa derivassero le supposizioni di Marietta.
Padma fece segno a Michael di prendere le loro cose e uscire dalla Biblioteca, in modo da poter parlare liberamente.
«Sophie ti ha detto nulla?» domandò Michael, mentre camminavano lungo il corridoio.
«No, Mike, nulla».
«Ma me lo diresti se ti avesse parlato?»
Padma piegò le labbra in un mezzo sorriso.
«No, non lo farei. Manterrei il segreto di Sophie».
«Quindi non sei affidabile».
«Oh, Mike, per favore. Stiamo parlando di Marietta Edgecombe! Adora fare gossip su qualsiasi persona, lo sai».
«Però è vero che ultimamente Roger e Sophie passano molto tempo insieme. E spesso sono anche stati da soli».
«D’accordo, ma questo non significa quello che pensi. Fino allo scorso anno quei due a malapena si sopportavano. Dovresti essere felice che siano diventati amici».
Michael si sistemò meglio la borsa carica di libri e salì le scale con Padma, diretti alla Sala Comune.
«Lo sono, e molto anche, ma non… Non credo che Marietta direbbe quelle cose se non le pensasse davvero».
«Ma quello che pensa lei non implica la verità».
«E se chiedessi ai diretti interessati?»
Padma sorrise, la rassegnazione dipinta sul volto.
«Sophie ti ucciderebbe anche solo per averlo pensato e Roger ci riderebbe su. Perché non provi a comportarti da persona matura e lasci perdere?»
«Grazie, eh. Cinque minuti fa ti ho fatta sentire meglio e mi becco pure dell’immaturo» brontolò Michael, ma Padma gli prese una mano e rise.
«Va bene, perdonami, ma prova a fidarti di loro, Mike. Sono tuoi amici».
Padma risolse l’indovinello ed entrò nella Torre dei Corvonero con Michael.
«Ok, farò il bravo. Andiamo a svegliare Ant?»
«No, preferisco ributtarmi su quel capitolo. Ci vediamo a cena» disse lei, quasi correndo verso il suo dormitorio.
Michael la seguì con lo sguardo, oramai convinto di non averla affatto sentire meglio in Biblioteca.
 
 
 
«Non solo hanno annullato il Quidditch quest’anno, adesso pure il Campo è fuori uso» brontolò Selina, sistemandosi meglio i calzettoni sulle gambe. «Odio questo stupido Torneo».
«Non è poi così male» commentò William, sfogliando la Gazzetta del Profeta. «Certo, Silente potrebbe almeno fingere di non essere di parte».
«Per quello ho detto che lo odio. Sappiamo già che sarà Harry Potter a vincere. Non importa che tu sia più preparato o che abbia più esperienza, Harry Potter arriverà sempre primo».
«Il cocco del preside».
«Quanto siete brontoloni oggi!» commentò Roger, seduto accanto a Sophie che seguiva il dialogo con divertimento. «Ammazzate proprio l’umore».
Erano nel Parco, stava calando la sera, e Sophie, dopo aver passato tutto il pomeriggio con Lisa, Terry e Calì, aveva notato i tre vicino al Campo di Quidditch e aveva deciso di fermarsi per due chiacchiere.
«Non posso credere che la Fawcett mi abbia rallegrato la giornata» disse ancora Roger, facendola quasi ridere.
«Lieta di essere stata d’aiuto, Davies».
«Dovevamo giocare la nostra partita» si lamentò ancora Selina, schioccando le dita per farsi notare. «Noi ragazze contro voi ragazzi».
«La giocheremo prima della fine della scuola» promise Roger, dandole un buffetto sulla guancia. «Oppure quest’estate».
«Quest’estate?» ripeté Sophie.
«Certo. Me lo concederei un giorno della tua estate, Fawcett?»
«Può darsi».
William la vide sorridere a Roger e non si trattenne.
«Mi sembri quasi guarita, Sophie».
«Guarita da cosa?»
«Da quell’ombra scura che avevi spesso sul volto».
«L’ombra di nome Michael Corner?» lo stuzzicò Selina e Sophie le lanciò un’occhiata ammonitrice.
«Non ho mai detto che fosse causata da Michael, però ti ha fatto bene stargli un po’ lontano. O forse è solo una mia impressione» chiarì William, mettendo da parte il giornale.
«A me sembri più serena e rilassata» confessò Selina, dandole un’occhiata dall’alto in basso. «Ma è anche vero che ti conosco da meno tempo».
I due cugini si voltarono verso Roger, che sicuramente conosceva meglio Sophie e poteva dare un’opinione più azzeccata.
«Credo che tu stia meglio solo quando sei con noi, Fawcett». Sophie aprì la bocca per parlare, pronta all’attacco, ma Roger la bloccò. «E non perché noi siamo migliori dei tuoi amici».
«Beh…» commentò Selina, facendo sorridere William.
«Ma solo perché con noi riesci ad essere più te stessa. Non hai nulla da nascondere».
Sophie si morse le labbra e Roger fece finta di non notarlo.
«Ti guardavo oggi, con i tuoi amici, ed eri esattamente come sei con noi».
«Perché Mike non c’era» concluse Sophie, triste.
«Perché Mike non c’era» ripeté Roger, sapendo di darle un dispiacere, ma non potendo non essere onesto.
«Sophie, perché semplicemente non glielo dici? Risolverebbe tutto» propose Selina, cercando consensi che non arrivarono.
Era la più piccola, quella che meno capiva i problemi amorosi.
«Non devi dirglielo, devi solo non pensarci quando sei con lui» disse William, facendole un sorriso.
Non erano discorsi nuovi, ne avevano già parlato altre volte, ma l’argomento Michael era stato toccato poco ultimamente.
«È molto più facile non pensarci adesso» ammise Sophie con sincerità. «Ho accettato la sua cotta per Ginny Weasley meglio di quanto avessi creduto. Forse sto crescendo».
«O forse ti sei messa l’animo in pace» disse William, lapidario.
Sophie non si offese per quelle parole. Non sarebbe poi stato così strano mettere da parte per sempre i suoi sentimenti per Michael. Era chiaro, oramai, che non sarebbero mai stati ricambiati.
La ragazza si sentì osservata da Roger, che sembrava analizzare la sua reazione al commento di William.
«Tranquillo, Davies, non me la sono presa. Forse Will ha ragione, Mike non mi guar…»
Sophie si bloccò a metà frase. Aveva notato che Michael li osservava da lontano.
Faceva finta di camminare da solo e fare il vago, ma era chiaro che li stesse tenendo d’occhio.
«Ma che…?» disse Selina, dopo aver visto anche lei il ragazzo. «È diventato il tuo cane da guardia adesso?»
«Avevi detto che non aveva problemi con noi» disse William, guardando anche lui verso Michael.
«Ed è così, ve l’assicuro. È strano».
«È geloso» commentò Roger, piegando la testa per controllare meglio gli atteggiamenti di Michael. «Riconosco quello sguardo».
«Geloso? E di chi?»
«Va’ a chiederglielo» disse William, senza tanti giri di parole.
«Ti aspettiamo qui».
Il tono di Roger era diverso dal solito, ma Sophie non se ne preoccupò e si alzò in direzione di Michael.
«Mike, è successo qualcosa?»
«No, no. Prendevo solo un po’ d’aria». Il ragazzo guardò il cielo, che si stava via via scurendo. «Accidenti, non mi ero reso conto di quanto fosse tardi. Rientriamo e andiamo a cena, ti va?»
«Mike, se sei venuto a controllarmi, ti giuro che…»
«Non ti stavo controllando!»
Sophie incrociò le braccia al petto e lo fissò. Lo sguardo carico di accuse.
«Volevo solo essere certo che stessi bene. Lisa e Terry sono rientrati senza di te».
«La tua sta diventando un’ossessione».
«Va bene, scusami; però in effetti oramai è sera e potremmo iniziare ad avviarci a cena».
Sophie non trattenne una risata e l’agitazione di Michael sparì.
«Hai vinto tu, Mike, ma dovrai presentarti a Selina e Will prima».
«Solo questo? Che problema c’è?»
Michael le prese una mano ed insieme tornarono dagli altri tre, che si erano alzati in piedi.
«Ciao, Roger».
«Michael».
Sophie lanciò uno sguardo confuso a Roger che scrollò le spalle, come se niente fosse.
«Selina, William, lui è Michael».
«Piacere di conoscerti» disse William, stringendogli una mano.
«Piacere mio» rispose Michael con un sorriso. «Piacere, Selina».
«Piacere. Hai visto com’è bella stasera la nostra Sophie?»
Sophie arrossì e, da dietro Michael, le fece segno di smetterla.
«Sophie è sempre bella» dichiarò solenne lui e Selina quasi alzò gli occhi al cielo.
«D’accordo, andiamo a cena. Devo abbassare gli zuccheri nel mio sangue dopo questa frase» disse Roger, incamminandosi per primo alla volta del Castello.
Entrarono tutti e cinque insieme nella Sala Grande, poi Selina e William andarono verso il tavolo dei Serpeverde, mentre Michael, Sophie e Roger verso quello dei Corvonero.
Michael e Sophie si sedettero vicino ai loro amici, mentre Roger proseguì poco più avanti e prese posto accanto a Cho.
Bastarono pochi secondi per far capire al ragazzo che lo sguardo di Marietta, seduta di fronte a lui, lo scrutava con fin troppa curiosità.
«Devi dirmi qualcosa, Mary?»
Cho si schiarì la gola e Marietta scrollò le spalle e si riconcentrò sul suo pollo.
Roger diede un’occhiata a Cho, che gli fece un piccolo sorriso, e poi vide Eddie, Mandy, Nanette e Isobel MacDougal* osservarlo senza dire una parola.
«Qual è il problema?» sbottò Roger, già di per sé nervoso. «Ho qualcosa sulla faccia? E che fine ha fatto Marcus?»
«Lo sapresti, se passassi più tempo con noi» commentò perfidamente Marietta.
Roger le fece un ghigno divertito.
«Ah, ecco il problema. Sei gelosa, Mary?»
«Affatto» rispose lei. «Ma credevo che avessi gusti migliori. Passare dalla Delacour alla Fawcett… Non pensavo che avrei mai assistito alla caduta di Roger Davies».
«La Fawcett? Di che accidenti stai parlando?»
«Avere come amici dei Serpeverde è un conto, ma uscire con una come lei».
Roger guardò Cho, che in silenzio consumava la sua cena.
«Vuoi tradurre?»
Cho si scambiò uno sguardo con Marietta e posò la forchetta sul tavolo.
«Si sentono tante cose in giro, Roger. Volevamo solo capire la verità».
«Sarebbe bastato chiedere. Cosa si dice in giro?»
«Passi molto tempo con Sophie Fawcett» spiegò Eddie e Roger notò Mandy quasi rimproverare il ragazzo con gli occhi. «Fai due più due».
«Non sono molto bravo con la matematica» ironizzò Roger. «Perché non me lo dite e basta?»
«C’è qualcosa fra te e Sophie?» domandò allora Cho, stanca di girarci intorno.
«No», rispose lui con sincerità. «Ma qualsiasi cosa dirò, non mi crederete, dico bene?»
«Sei diverso ultimamente». Il tono di Marietta era accusatorio. «Non ti avevo mai visto così».
«Impiega meglio il tuo tempo, Mary. Non perderlo nel tentativo di scoprire cose che non esistono».
Nanette e Isobel presero a parlottare a bassa voce.
«E anche voi due. Lo so che amate i pettegolezzi, ma potreste almeno evitare di spettegolare sui vostri amici?»
Nanette e Isobel annuirono, ma Marietta era ancora sospettosa e non aveva l’aria di una che avrebbe ceduto.
Roger, però, considerò l’episodio chiuso.
 
 
 
La domenica successiva, Roger passò il suo tempo sui libri.
Il sesto anno si stava rivelando sempre più duro e il ragazzo si sentiva già male al pensiero dell’anno successivo, quello dei M.A.G.O.
Quando uscì dal dormitorio, il pomeriggio era quasi finito e Roger notò Cho, Eddie e Mandy seduti vicino al caminetto.
Marcus Belby*, che aveva fatto parte del loro gruppo fino all’inizio dell’anno, passava sempre meno tempo con loro.
Per quanto a Roger dispiacesse che lui, Eddie e Marcus si fossero allontanati, ultimamente il ragazzo aveva compreso quanto fossero cresciuti diversamente in quegli anni.
«Ciao, ragazzi».
«Ciao», disse Cho, facendogli un sorriso. «Hai finito di studiare?»
«Sì, per fortuna» disse, sedendosi teatralmente su una poltrona libera. «Domani non ricorderò nulla, già lo so».
Cho e Mandy risero, mentre Eddie lo studiò con lo sguardo, scuotendo la testa.
«Dove sono le tre pettegole?»
«Roger!»
Roger rise divertito.
«Scherzavo. Dove sono Mary, Nanette e Isobel?»
«In Biblioteca, credo» rispose Mandy, tirando a indovinare.
«Uhm» commentò Roger, vagando con lo sguardo per la sala.
Il gruppetto di Michael stava osservando Anthony e Terry giocare a scacchi. Sophie, stranamente, non c’era.
Roger allora si alzò in piedi.
«Vado a farmi un giro».
«Vuoi compagnia?» chiese Cho, desiderosa di trascorrere un po’ di tempo con lui.
«No, grazie lo stesso. Ci vediamo più tardi, eh».
Roger uscì dalla Torre dei Corvonero e decise di andare alla ricerca di Sophie.
Provò in Biblioteca e nel Parco, ma quando vide che il tempo prometteva pioggia, comprese che Sophie non avrebbe mai rischiato di stare all’aperto e quindi Roger tornò sui suoi passi.
Rientrò nella Sala Comune e, dopo aver individuato Michael e i suoi amici, li raggiunse.
«Quarto anno, buonasera».
«Roger» lo salutò Michael, mantenendo lo sguardo sulla scacchiera. «Sei venuto a guardare il loro torneo? Va’ avanti da ore e sono ancora pari».
«Questa sarà l’ultima partita, Mike, e sarò io a vincere» dichiarò Terry, dopo aver fatto la sua mossa. La Torre di Anthony venne fatta a pezzi.
«Ant è troppo bravo per farsi battere da te» ironizzò Lisa, mentre Padma osservava in silenzio.
«Capisco quanto tutto questo possa essere emozionante, ma avete visto la Fawcett?»
«Sarà in Biblioteca» disse Michael, come se la domanda fosse stupida.
«Ho controllato, non è lì».
Michael lo guardò e corrugò la fronte.
«Hai cercato Sophie per tutto il Castello?»
«Non proprio ovunque».
«Ti starà evitando, Roger. Non sarebbe la prima volta» scherzò Michael, mentre Anthony faceva la sua mossa.
«Da quant’è che non la vedete?» insistette lui, sentendo la pioggia che picchiettava sulle finestre.
«Stamattina è scesa con noi a fare colazione» disse Padma, provando a ricordare. «Poi doveva andare in Biblioteca per riconsegnare un libro e poi…»
«Io dopo la colazione non l’ho più vista» la interruppe Terry.
«Neanch’io» dissero Lisa e Anthony all’unisono.
«E non siete preoccupati?»
Michael studiò la sua reazione con un occhio attento.
«Non sembravi così turbato lo scorso mese, quando era a Cho a non trovarsi più».
«E questo cosa c’entra?»
«Dà da pensare».
Dopo la frase di Michael, tutti si voltarono a guardare Roger. Persino Anthony e Terry misero da parte la loro partita.
Roger non si scompose affatto.
«Mike, vieni con me a cercarla? Non credo che eviterebbe anche te».
Michael sospirò e, stiracchiandosi, si mise in piedi.
Padma fece lo stesso e fece cenno a Lisa, Terry e ad Anthony di alzarsi con lei.
«Andiamo tutti. Dodici occhi vedono meglio di quattro».
Roger le fece un sorriso e uscì con loro dalla Sala Comune, ignorando Marietta che con un sorriso gli chiese se avesse perso qualcosa.
Cercarono Sophie per ore, dividendosi anche in gruppi per controllare più in fretta, ma non riuscirono a trovarla da nessuna parte.
Oramai erano tutti preoccupati, ma Padma suggerì di tornare alla Torre per vedere se magari Sophie fosse tornata nel proprio dormitorio.
Lo fecero, ma quando i ragazzi videro Padma e Lisa scendere le scale del dormitorio scuotendo la testa, iniziarono davvero a temere che le fosse successo qualcosa.
«Roger, hai perso qualcosa?» domandò nuovamente Marietta, provocando le risatine di Nanette e Isobel.
Il ragazzo comprese finalmente il senso di quella frase e si voltò verso il proprio gruppo, che si era riunito in un angolo della Sala Comune.
Michael e i suoi amici lo seguirono e Roger si avvicinò a Cho e alla sua corte.
«Cos’avete fatto?»
«Di che parli?» domandò Marietta, sbattendo le palpebre con finta innocenza. Isobel e Nanette avevano quasi le lacrime agli occhi.
Eddie non trattenne un mezzo sorriso e Roger si scagliò su di lui, inchiodandolo al muro con una mano.
«Roger!» sbottarono Cho e Mandy, mentre lui si metteva faccia a faccia con Eddie, stupito dalla reazione dell’amico.
«Cos’avete fatto a Sophie?»
«Eddie non c’entra nulla, Roger» disse Mandy, provando a strattonargli il braccio che teneva ancora bloccato Eddie. «Te lo posso assicurare».
«Ah, sì? A quanto ne so, potreste essere tutti coinvolti».
«Eddie ed io siamo stati insieme tutto il giorno» continuò Mandy, rossa in viso per quella confessione. «Poi siamo stati con Cho e ci hai anche visti».
Roger sembrò calmarsi nel sentire quelle parole. Mandy non aveva mai assecondato Marietta e le altre, ma era rimasta se stessa anche dopo essere entrata nel loro gruppo. E Marietta non l’aveva mai davvero accettata, soprattutto dopo che Eddie aveva mostrato un interesse per lei.
Lasciò andare il ragazzo che si massaggiò una spalla. Mandy gli prese una mano per farlo stare calmo.
«Tu c’entri qualcosa, Cho? Non ti è mai piaciuta davvero Sophie!»
«Come puoi pensare una cosa del genere?» replicò Cho, ferita dall’accusa.
«Lascia stare Cho. Non ha fatto nulla» disse Marietta, ergendosi in difesa dell’amica. «Siamo state noi tre, ma era solo uno scherzo innocente. Non c’è bisogno di reagire così».
«Cosa le avete fatto?» domandò Padma, pratica. Era inutile stare lì a litigare: occorreva trovare Sophie.
Michael, sconvolto della reazione rabbiosa di Roger, non riusciva a capire perché il gruppo del ragazzo dovesse avercela a tal punto con Sophie.
«L’abbiamo solo rinchiusa fuori dalla Torre di Astronomia. Niente di che» spiegò Marietta, guardando con occhi arrabbiati Roger. Stava decisamente prendendo male quello piccolo scherzo.
«Da quanto è là fuori?» domandò Anthony, provando ad analizzare la situazione con raziocinio.
«Da stamattina» spiegò Nanette, senza nascondere una risatina. «Ma un po’ di pioggia non ha mai ucciso nessuno».
«Siete proprio stupide» commentò Roger, furioso. «Provate a crescere un po’».
Il tono duro di Roger stupì tutti, ma non c’era tempo di preoccuparsi dell’ira del ragazzo. Dovevano andare a liberare Sophie.
Tutto il gruppo della ragazza uscì assieme a Roger, cercando di camminare il più veloce possibile.
«Non possiamo correre» disse Terry, provando a fermare Roger. «Ci toglierebbero dei punti».
«Oggi ha piovuto tutto il giorno» spiegò Roger, scansando la mano del ragazzo. «Conoscete tutti la fobia di Sophie, giusto?»
Michael iniziò a correre e Roger gli stette dietro. Terry si arrese e corse con i loro amici verso la Torre di Astronomia.
Arrivati davanti alla torre, i ragazzi erano esausti dalla corsa. Terry si appoggiava ad Anthony, mentre Padma e Lisa provavano a riprendere fiato.
«È chiusa» soffiò Michael, tenendosi il fianco.
«Non è il solito lucchetto» disse Roger, tirando fuori la bacchetta. «Quelle tre hanno usato uno degli scherzi di Zonko».
«Cosa facciamo?» domandò Lisa, prendendo anche la sua bacchetta.
«Allontanatevi tutti».
Roger puntò la bacchetta sul lucchetto.
«Bombarda
L’esplosione distrusse completamente la porta e Terry si voltò verso Anthony.
«Credo che questo costerà a Corvonero ben più di pochi punti».
Anthony lo ignorò e vide Roger e Michael uscire fuori per primi.
I ragazzi fecero un incantesimo di protezione per evitare che la pioggia battente li bagnasse da capo a piedi. Era difficile individuare Sophie con quel tempo e a quell’ora. Accesero tutti le bacchette per contrastare il buio della sera.
Iniziarono ad urlare il suo nome, fino a che Michael non la vide.
Era rannicchiata a terra, le braccia circondavano le gambe e il volto era nascosto fra le ginocchia. Era chiaramente terrorizzata.
«Sophie!» urlò lui e lei alzò la testa di scatto per guardarlo.
Era in lacrime e Michael notò la paura nei suoi occhi.
Fu questione di pochi secondi: l’attimo prima Sophie era seduta a terra, l’attimo dopo si era alzata e correva verso di loro. 
Michael aprì le braccia, pronto ad accoglierla, quando comprese che Sophie non stava guardando lui. Stava guardando Roger.
Michael rimase paralizzato di fronte a quella scena: Roger la prese fra le sue braccia e la strinse a sé con una tenerezza tale da dargli il voltastomaco.
Cosa c’era davvero fra quei due?
 
 
 
«Mi dispiace, Sophie. Questa volta hanno davvero esagerato» disse Roger, allungandole la sua bacchetta. «Cho è riuscita a farsela ridare».
«Oh, grazie».
Il ragazzo le aveva asciugato i vestiti con un incantesimo e l’aveva fatta sedere davanti al fuoco. Le aveva messo una coperta sulle spalle e stava provando a scaldare le mani con le proprie.
«Almeno ti hanno fatto questo scherzo di domenica. Non hai perso alcuna lezione» ironizzò Roger, facendola quasi ridere.
«Almeno quello. Però vorrei tanto strozzarle quelle tre».
«È colpa mia. Credono che ci sia una storia fra noi due».
Sophie fece uno sbuffo.
«Ma è ridicolo! Comunque, anche se fosse, quale sarebbe il loro problema? È così terribile avere una storia con me?»
«Non ti conoscono» replicò Roger con un sorriso. «Sono un po’ prevenute nei confronti degli estranei, ma non sono cattive».
«Non giustificarle» borbottò Sophie, soffiandosi il naso. «Domani mattina mi toccherà andare da Madama Chips per questo raffreddore».
«Poteva andarti molto peggio, Sophie. Un raffreddore non è nulla».
Lei lo studiò con un mezzo sorriso e gli lasciò le mani.
«È la seconda volta che mi chiami per nome, Davies. A cosa devo l’onore?»
«Oramai siamo amici» puntualizzò lui, allungando nuovamente le mani verso di lei. «Potresti iniziare a chiamarmi per nome anche tu».
«D’accordo, Roger» disse lei, prendendogli le mani. Quelle di Roger erano davvero calde. «Ma vorrei che mi raccontassi la storia del tuo anello, in nome della nostra amicizia».
Roger, stupito, indicò il suo anello nero e lei annuì. Era curiosa di conoscere quella storia da mesi.
«È il mio portafortuna, un po' come la tua collana. Appartiene a mio fratello Chester*. Lui lavora al Ministero».
Sophie gli fece cenno di continuare e Roger piegò le labbra, cercando le parole per riassumere tutto.
«Me lo regalò per il mio primo anno ad Hogwarts. In quel periodo i miei non andavano più d’accordo come prima e non avevano tempo per stare dietro alle mie compere per la scuola. Fu Chester ad accompagnarmi a Diagon Alley, si comportò come un padre con un figlio. Chester mi ha praticamente cresciuto, Sophie, a lui devo ogni cosa».
«Da fuori non sembravi avere tutti questi problemi in famiglia» ammise Sophie con sincerità.
«Non mi piace crogiolarmi» disse lui, facendole un sorriso. «In fondo, ognuno ha i suoi problemi, ma è come reagisci che fa la differenza».
«Sei così diverso da come credevo che fossi» si stupì Sophie e Roger rise, felice di quella dichiarazione.
«Te l’avevo sempre detto quanto fossi magnifico, ma tu non ha mai voluto darmi retta».
Sophie sorrise e poi alzò gli occhi al cielo.
«Per certe cose, invece, sei proprio come credevo che fossi».
«Tipo?»
«Sei un vero idiota».
Micheal stava osservando da lontano Roger e Sophie che ridevano e scherzavano, quando Padma si avvicinò a lui.
«Mike, che cos’hai?»
Dopo aver riportato Sophie al sicuro nella Sala Comune, Lisa, Terry e Anthony erano andati a dormire, mentre il gruppo di Roger non si era più fatto vedere.
Padma era stata sicura che Michael avrebbe fatto il diavolo a quattro una volta tornati alla Torre dei Corvonero e che avrebbe giurato vendetta su Marietta e le sue amiche.
Invece, contro ogni previsione, era rimasto in silenzio tutto il tempo e non aveva provato ad avvicinarsi a Sophie neanche una volta.
«Perché me lo chiedi?»
«Perché ci dovresti essere tu laggiù a confortare Sophie e invece hai lasciato il posto a Roger».
«Sembra che lei preferisca la sua compagnia alla mia» borbottò Michael, offeso.
Padma sospirò e prese posto accanto a lui.
«Ancora con questa storia? Mike, sai quanto Sophie tenga a te».
«Io e Roger eravamo vicini, Padma. Lì sulla Torre. E Sophie ha guardato entrambi, prima di decidere di correre verso di lui». Michael si voltò verso di lei, con un’espressione così fragile da colpire la ragazza. «Poteva scegliere e ha scelto Roger».
«Aveva passato tutto il giorno sotto la pioggia, fuori al freddo. Non ha di certo riflettuto quando è andata da lui».
«Ha agito d’istinto, lo so. La dice lunga sul loro rapporto. Se non dovesse seguire la ragione, il cuore la porterebbe da Roger».
Padma rise di fronte a quelle parole, non potendo farne a meno.
«Sophie non si innamorerebbe mai di Roger».
«E perché no? In fondo, Stebbins era molto simile a lui».
Padma scosse la testa con un sorriso e posò gli occhi su Sophie e Roger, ancora intenti a chiacchierare vicino al fuoco. Michael fece lo stesso, l’espressione corrucciata di chi continua a riflettere sulla cosa.
«Non succederà mai, Mike. Hai mai visto coppia più improbabile di Sophie Fawcett e Roger Davies?»
Padma tornò a guardare Michael e lui ricambiò lo sguardo.
«Cosa ti turba davvero?»
«Il gesto di Sophie mi ha fatto riflettere».
«Te lo ripeto, non c’è niente fra di loro».
«No», chiarì Michael, provando a farle capire. «Mi ha fatto pensare a quello che provo. La gelosia che ho sempre e solo nei confronti di Sophie».
Padma trattenne la curiosità e cercò di mantenere il tono neutro quando gli chiese di spiegarsi meglio.
«Padma, credi che io possa essere innamorato di Sophie?»






Note:

* = Per evitare di mantenere l'anonimato delle altre amiche "ridoline" di Cho, questa volta le ho fatte comparire anche in scena.
Nanette Desford è una Corvonero che compare nei videogiochi di Harry Potter, mentre Isobel MacDougal compare durante una delle cerimonie di Smistamento. Nella mia storia fanno parte della corte di Cho, ma sono più legate a Marietta.
Gli unici componenti maschili del gruppo di Cho sono Roger Davies, Eddie Carmichael e Marcus Belby, che compare nel sesto libro. In questo capitolo si capisce che Roger si è via via più allontanato, ma questo suo rapporto con Eddie e Marcus sarà più chiaro anche in seguito.
E infine ho preso in prestito Chester Davies da "Hogwarts Mystery", dove è appunto presentato come fratello maggiore di Roger.
Chariti gli asterischi, in questo capitolo Marietta, Nanette e Isobel giocano un brutto tiro a Sophie e vedremo se lei lascerà correre o risponderà per le rime.
Senza saperlo, quelle tre hanno riportato a galla la gelosia di Michael che, dopo il gesto di Sophie di "preferire" Roger, si è trasformata in un campanello d'allarme per lui.
Che sia davvero innamorato della sua migliore amica? Chi lo sa!
Alla prossima! 

 
   
 
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