Serie TV > Supernatural
Segui la storia  |       
Autore: Natsumi92    10/12/2020    2 recensioni
Dean Winchester adorava partecipare alle feste; un po' meno doverle organizzare.
E la cosa più assurda era che il destino beffardo aveva deciso, non solo di appioppargli la croce dell’organizzazione della festa di Natale, ma anche di affiancarlo al collega che detestava di più in assoluto là dentro.
DESTIEL AU
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Castiel, Charlie Bradbury, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 2



«Natale è annullato.»

C’era questa tradizione che andava avanti da prima che Dean e Sam prendessero il posto dei genitori: ogni 24 Dicembre tutta la Campbell&Co (dai magazzinieri fino ad arrivare ai tipi incravattati dei piani alti) partecipava ad una grandissima festa di Natale organizzata da due impiegati scelti a sorte. Nessuno se ne era mai lamentato e, anzi, il morale generale nell’ultimo mese dell’anno tendeva ad alzarsi notevolmente. Che tipo di festa sarà? Ordineranno il roast-beef? Ci sarà abbastanza alcool? Potrò evitare di far venire mia moglie quest’anno? erano più o meno le domande che occupavano la mente dei dipendenti durante le due settimane che precedevano la festa in questione.

Dean, il precedente anno, aveva partecipato volentieri e ne aveva approfittato per presentarsi con la sua conquista di quel periodo, Anna Milton. Ricorda bene come era stato facile finire sui sedili posteriori della sua auto a fine serata.

Tuttavia, quest’anno era diverso perché il destino beffardo aveva deciso, non solo di appioppargli la croce dell’organizzazione della festa, ma anche di affiancarlo al collega che detestava di più in assoluto là dentro. Perciò, il mattino successivo alla dolorosa scoperta, Dean Winchester era arrivato in ufficio e aveva annunciato a gran voce che, quest’anno, il Natale alla Campbell&Co. non s’ha da fare.

«Cosa?!» chiedono in coro Rowena, Charlie e Garth.

«Che palle,» esordisce Bobby, senza alzare gli occhi dal suo computer. Jack lo guarda confuso, con il capo inclinato da un lato.

«Sei completamente fuori di testa!» urla Balthazar, il responsabile del controllo qualità dei prodotti che vendono. «Che ne sarà del vestito che ho comprato per l’occasione?»

Arthur Ketch, che solitamente non si allontana mai dalla sua postazione -- sempre impegnato in qualche telefonata con i loro fornitori -- si avvicina al gruppo e lancia uno sguardo preoccupato a Rowena.

«Mi dispiace tanto, ma quest’anno per l’organizzazione sono stato sorteggiato io e non ho assolutamente nessun momento libero per farlo,» mente spudoratamente il direttore generale.

Charlie, dalla sua scrivania all’ingresso dell’ufficio, balza in piedi: «Guarda che non hai nessun appuntamento dopo le 17 di nessun giorno fino al 14 Gennaio!»

«Beh, sono il capo, non devo darvi alcuna spiegazione,» distoglie lo sguardo, mentre inizia a togliersi il cappotto pesante e avvertendo gli sguardi insistenti dei suoi dipendenti tutti su di lui.

La porta dell’ufficio si apre, poi, rivelando l’ingresso dei fratelli Novak, pronti ad iniziare la loro giornata lavorativa. Castiel mormora un “Buongiorno” senza prestare particolarmente attenzione a nessuno, con gli occhi cerchiati di sonno e la cravatta storta. Gabriel, invece, non fa neanche in tempo a richiudersi la porta alle spalle, che subito capisce che qualcosa non va.

«Cosa hai fatto, Dean-o?» chiede, con il solito sorrisetto irritante. Dean sa che prima o poi riuscirà a toglierglielo dalla faccia, con le buone o con le cattive.

«Comunicavo il mio ordine,» dice, col petto gonfio, fiero della sua decisione. «Quest’anno la festa di Natale non ci sarà.»

Le reazioni che si dipingono sul viso dei Novak sono completamente opposte, l’una dall’altra, ma Dean, che si aspettava la risata sguaiata che sputa Gabriel, di certo non avrebbe scommesso un dollaro sull’espressione impanicata di Castiel.

«Oh, ma non puoi mica fare una cosa del genere!» dice poi il Novak più basso, asciugandosi una lacrima con fare teatrale, «Non sei tu quello che prende queste decisioni; infatti, ci sono parecchi motivi per cui tuo fratello è il tuo superiore.»

«Quali sarebbero questi motivi?» chiede Dean, irritato. 

«Beh, prima di tutto, sa quanto sia importante mantenere alto il morale generale durante il mese di Dicembre. Sa anche che una tradizione del genere non può essere spezzata dal primo che passa...»

«Il primo che--»

«Ed infine, Sam è il cervellone della famiglia, scelto appositamente dai vostri genitori perché non mandi all’aria il lavoro di una vita. Dean-o carissimo, tutto ciò è fuori dal tuo controllo.»

Se si fossero trovati all’interno di un cartone animato dalle orecchie di Dean sarebbe decisamente uscito del fumo, accompagnato da alcune risate fuori campo. Oltretutto, dopo quella sfuriata arrivata dal capo delle risorse umane, ci sarebbe stato un taglio di scena che avrebbe risparmiato l’imbarazzo generale che sta investendo l’ufficio in quel preciso momento.

Dean non sa come rispondere e, dentro di sé, è consapevole che quel nanetto vestito male ha dannatamente ragione. Ma col cazzo che glielo dirà in faccia. Così, decide di fare una cosa molto matura e razionale: sbuffa stizzito e si ritira nel suo ufficio personale, sbattendo la porta, sotto gli occhi di tutta la Campbell&Co.

 

§

 

Uno strano silenzio della durata di qualche minuto segue la dipartita del capo ed il primo ad interromperlo è proprio Gabriel.

«Ehi, Balthe, parlaci del tuo vestito.»

Castiel, accanto a lui, aggrotta la fronte e scuote la testa nella sua direzione, non riuscendo a comprendere come quella domanda possa essere appropriata in quell’esatto momento.

«Oh, l’ho preso a Parigi un paio di settimane fa! Sarò il Billy Porter della Campbell&Co.!»

«Scusami, quando saresti andato a Parigi?» si intromette Charlie colta da un’improvvisa ondata di panico, perché è lei quella che si occupa di segnare le assenze da lavoro e di certo non ricorda di aver segnato alcuna assenza di Batlhazar nelle due settimane precedenti.

«Oh, sono partito venerdì sera e sono rientrato a New York domenica mattina,» si spiega lui, agitando una mano per liquidare in fretta la questione. «Comunque, dicevo--»

«Ma Billy Porter non è quello che ha indossato una gonna agli Oscar dell’anno scorso?» chiede Jack, sinceramente curioso e dal tono per nulla giudicante.

«Oh, sì! Ricordo di aver salvato tutte le sue foto per inviarle a Stevie!» risponde Charlie, approfittando dell’occasione per nominare la sua ragazza, «Secondo lei voleva solo mettersi in mostra, di certo non voleva combattere le disuguaglianze di genere.»

«Io l’ho trovato molto inclusivo, invece!» interviene Garth, guadagnandosi qualche verso d’approvazione, «Un uomo che indossa una gonna alla cerimonia del cinema più prestigiosa del mondo?! Se non era una provocazione, non so come altro definirla!»

«Balthazar, caro, anche tu vuoi combattere gli stereotipi di genere?» gli chiede Rowena, con tono canzonatorio. Ketch ride sotto i baffi e lei gli lancia un’occhiata complice.

«Ma solo io non capisco come abbia fatto ad andare in Europa e tornare nel giro di due giorni?!» Bobby parla per la prima volta, sorprendendo tutti. Nessuno ci avrebbe scommesso un centesimo sul suo interesse a quella strana conversazione.

Castiel, infine, decide di dire la sua: «Chiedo scusa, ma quindi la festa si farà o...?»

«Fratellino! Presta attenzione!» Gabriel gli tira una gomitata un po’ troppo forte nel fianco e Castiel si accarezza la parte dolorante, guardandolo di traverso, «Il grande capo non può decidere un accidenti in proposito.»

«Però non trovo corretto ignorare il suo disagio--»

«Il mio vestito sta provando del disagio perché voi lo state ignorando!» Balthazar si volta, tremendamente offeso, per dirigersi verso l’area relax, dall’altra parte dell’ufficio.

Bobby sbuffa: «Veramente ne abbiamo parlato anche troppo per i miei gusti.»

Mentre gli altri continuano ad interloquire riguardo viaggi in Europa, disuguaglianze di genere e l’improbabile montagna di soldi che nasconde Balthazar sotto al materasso, Castiel si estranea totalmente, pensando che forse Dean Winchester possa sul serio avercela con lui. Sospira e, indeciso sul da farsi, lascia la stanza principale per recarsi all’interno dell’ufficio delle Risorse Umane.

§

 

Allo scoccare dell’ora di pranzo qualcuno trova finalmente il coraggio di bussare alla porta di Dean. La chioma rossa della sua segretaria fa capolino all’interno, un sorriso imbarazzato -- che non calza per niente bene sul viso della sua migliore amica -- è proprio la cosa che non voleva vedere in quel dannato momento.

«Dean, ti lascio le copie della contabilità da firmare entro fine giornata,» dice, posando i moduli sul tavolino accanto alla porta. «Poi, qua fuori c’è Castiel che vorrebbe parlare con te. Lo faccio entrare?»

«Cos’è, gli hanno tagliato la lingua? Non sa annunciarsi da solo?» domanda stizzito e Charlie trattiene a stento un sorriso. Saluta Dean con la mano e se ne va, lasciando il posto al suo collega che, a quanto pare, ha trovato il tempo di sistemarsi la cravatta blu.

«Volevo scusarmi per averti provocato del disagio, anche se non direttamente,» dice, di punto in bianco, con l’espressione sinceramente mortificata.

«Non hai fatto niente,» Dean cerca in qualche modo di essere educato, anche se gli costa una fatica disumana.

«Fino a stamani non sapevo che la situazione fosse così seria, perciò chiederò a qualcun altro di sostituirmi. Non voglio rovinarti il Natale con la mia presenza. Non ho alcuna intenzione di essere la causa del tuo malessere.»

Ecco, in quel momento, Dean non si aspetta per niente quelle parole. Aveva sempre trovato forzata quella sua educazione, tanto da definirla quasi finta, perché nei suoi ricordi Castiel è quello che si era rivolto in maniera brusca e maleducata il giorno della festa di pensionamento di suo padre. Era convinto che il minore dei Novak indossasse semplicemente una maschera per il quieto vivere e che, sotto di essa, si celasse il vero Castiel, più sfacciato ed irritante. Eppure adesso, mentre lo guarda con gli occhi da cane bastonato, Dean sente come se avesse sbagliato più di qualche calcolo.

Sospira, sistemandosi meglio contro lo schienale della sua poltrona e facendo un cenno all’altro in direzione della sedia di fronte alla scrivania. Castiel capisce l’antifona e, dopo aver chiuso delicatamente la porta, si accomoda.

«Senti, siamo partiti col piede sbagliato, io e te. L’anno scorso ti sei comportato da stronzo e io ti sto trattando di conseguenza...»

«Cosa--»

«...Posso sorvolare solo per il tempo necessario ad organizzare questa stramaledetta festa e poi, ognuno per la propria strada. Affare fatto?» Dean gli rivolge un sorriso forzato, di quelli solitamente indirizzati ai suoi superiori durante le riunioni di lavoro.

Castiel, dal canto suo, sembra essere confuso e il cipiglio che ha sulla fronte parla chiaro: sta cadendo letteralmente dalle nuvole. «Io non capisco. Cos’è successo l’anno scorso?»

«Niente che valga la pena riportare alla luce. Allora?» incalza, sperando di concludere il più in fretta possibile quell’assurda sceneggiata. Inizia seriamente ad avere fame.

«D’accordo,» mormora, con la fronte corrugata. «Se ti va, possiamo trattenerci un paio d’ore oggi, così da buttare giù un piano e incominciare a fare una lista delle cose che servono. Sam mi ha inoltrato l’elenco degli invitati, quindi potrei iniziare a scrivere le e-mail di invito, e poi dovremmo chiamare il catering per prenotare--»

«Woah! Frena i cavalli, cowboy!» Dean sbatte le palpebre, completamente colto alla sprovvista.

«Le mie scuse. Natale è il periodo dell’anno che amo di più in assoluto, e mi lascio sempre prendere la mano...»

Dean potrebbe aver accennato un sorriso, immaginando quest’uomo impacciato e con una perenne scopa nel culo con indosso un orribile maglione natalizio. Indossato sotto al suo caratteristico trench beige, ovviamente.

Scaccia in fretta quell’immagine assieme al calore fuori luogo provocatogli, e conclude: «È deciso, Castiel. Organizzeremo la miglior festa che questa fottuta casa editrice abbia mai visto.»


Quando rientra a casa, in tarda serata, Dean si getta stancamente sul sofà in mezzo alla stanza e si porta un braccio a coprirsi gli occhi. Buttare giù un piano decente era stata un’impresa più ardua del previsto ma, fortunatamente per lui, Castiel aveva fatto il novanta percento del lavoro. Da solo era riuscito a contattare in poco tempo il catering, la migliore enoteca della città, un dj che si sarebbe occupato dell’animazione e, in ultimo, il fioraio per le decorazioni. 

Dean, invece, era solo riuscito a scrivere una sottospecie di invito -- poco esauriente -- e ad inoltrarlo via e-mail a tutti i contatti che Sam aveva individuato. Eppure, si sente letteralmente a pezzi.

Il motivo può essere strettamente collegato al fatto che vedere Castiel Novak così dinamico -- come non lo aveva mai visto sul posto di lavoro -- e così di buon umore, aveva spiazzato il direttore generale. Oppure può essere dovuto al caldo sorriso che gli aveva rivolto quando Dean lo aveva supplicato di inserire tre tipi di crostata nel menù. O, meglio ancora, il motivo della sua stanchezza poteva essere stato causato dalla frase “Gabriel porterà la sua ragazza, mentre io non porterò nessuno.”

Dean decide che continuare a ripensare alla serata appena trascorsa non è per niente una buona idea così, dopo una doccia veloce ed un tramezzino riscaldato nel microonde, si fionda sotto le coperte.

“Ci vediamo domani, Dean” è l’ultimo ricordo cosciente che lo accompagna prima di scivolare nell’oscurità.



 


Nota dell'autrice: Bene! Siamo nel pieno della storia! Ho fatto del mio meglio per la caratterizzazione dei personaggi, perché ci tenevo troppo che fossero realistici e divertenti al tempo stesso. Fatemi sapere cosa ne pensate e, soprattutto, se vi sta piacendo!
Alla prossima settimana! Un bacio <3

 

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Supernatural / Vai alla pagina dell'autore: Natsumi92