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Autore: lynn12    23/08/2009    3 recensioni
Dopo l'episodio di Kaibara, è successo qualcosa che ha portato Ryo e Kaori a separarsi...Ma quando lei torna a Tokyo, tutto è rimesso in discussione...
Genere: Romantico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kaori/Greta, Ryo Saeba/Hunter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 8 – Truth

Kaori si svegliò il giorno dopo, alle prime luci dell’alba, sentendosi come se quella notte avesse dormito veramente, di un sonno vero e ristoratore, dopo due anni di notti agitate e sonni popolati da incubi.

Poi, tutto quello che era successo la sera prima le tornò alla mente e si maledì per la sua stupidità. Aveva fatto l’amore con Ryo. Si era lasciata andare alla passione e ai sentimenti che provava ancora per lui. Si erano amati con furia selvaggia, contro la parete, dando sfogo al desiderio che si portavano dentro, e poi con più dolcezza, lentamente, come se il mondo esterno si fosse fermato per lasciare a loro due il tempo di donarsi completamente l’uno all’altro.

Si voltò verso l’altro lato del letto e vide Ryo ancora addormentato, un braccio che la teneva fermamente contro di lui. Si alzò e si rinchiuse in bagno. Fece scorrere l’acqua nella vasca e iniziò a spogliarsi, aveva bisogno di tempo per riflettere su quella notte. Decidere come comportarsi con l’uomo che in quel momento dormiva nel suo letto.

Sentendola muoversi e avvertendo poi il rumore della doccia, Ryo a poco a poco si svegliò. Si sentiva davvero bene. Anzi, si sentiva alla meraviglia. Era stata la notte più bella della sua vita. Tenere di nuovo Kaori tra le braccia era stato come rinascere. Per due anni si era maledetto ogni giorno per come l’aveva trattata, senza tuttavia trovare il coraggio per andare da lei e chiederle di perdonarlo, ma ora il destino gli aveva dato un’altra possibilità e lui non aveva nessuna intenzione di sprecarla. Doveva parlarle, farle promettere che non lo avrebbe più lasciato…

Si alzò e iniziò a rivestirsi. Se dovevano parlare era meglio farlo con i vestiti addosso…Nel farlo però, urtò la borsa di Kaori che si trovava sul comodino e gran parte del suo contenuto si rovesciò sul pavimento. Ryo stava raccogliendo e rimettendo via tutto quando gli capitò tra le mani una foto. Ritraeva un bambino di circa due anni. A quella vista, il suo cuore si fermò.

 

Kaori uscì dalla doccia e si rivestì, cercando di raccogliere il coraggio per parlare con Ryo. Gli avrebbe detto che quella notte era stata un errore che non sarebbe mai dovuto accadere e che nulla era cambiato tra loro. Lei se ne sarebbe tornata a New York e alla sua vita. Punto. Non poteva permettersi di rimettere in gioco tutto un’altra volta, questa volta il prezzo da pagare sarebbe stato troppo alto.

Una volta pronta, aprì la porta e tornò nella camera da letto. Ma fatti pochi passi si fermò. Ryo era seduto sul letto, pallido e sconvolto, e fissava una foto che teneva in mano. Vedendo la sua borsa a terra, Kaori non ci mise molto a capire. C’era una solo foto che teneva nella borsa e che teneva sempre con lei, ovunque andasse. Raggelò al pensiero che Ryo avesse scoperto di suo figlio. Del loro bambino. Perché non c’erano dubbi che lui avesse capito immediatamente che Hideyuki era anche figlio suo. Nonostante avesse solo poco più di un anno, la somiglianza con il padre era impressionante.

-Ryo…- sussurrò tremante

Lui alzò lo sguardo verso di lei. Uno sguardo freddo e vuoto.

-Tu non me lo avresti mai detto, vero?- le chiese con voce gelida

-Io…volevo solo proteggerlo…- tentò di giustificarsi Kaori

-Proteggerlo da chi? Da me?- la interruppe Ryo –Questo è mio figlio, Kaori, e io non sapevo nemmeno della sua esistenza!-

-Ryo, ti prego, lascia che ti spieghi…-

-Ho già sentito abbastanza bugie per oggi-

Detto questo, si diresse alla porta e la sbatté alle sue spalle.

Kaori si lasciò cadere a peso morto sul letto. Che cosa aveva fatto?

 

Ryo vagò per le strade della città per un tempo che gli parve infinito, finché non si ritrovò al porto. Ovunque posasse lo sguardo nel quartiere, immagini di lui e Kaori gli balzavano alla mente e quel luogo non fece differenza. La serata trascorsa insieme quando lei si era travestita con l’aiuto di Eriko e si era fatta passare per una sconosciuta in cerca di una serata di libertà era ancora impressa a fuoco nella sua mente.

Mentre osservava l’ondeggiare del mare e l’incessante viavai delle navi, un po’ alla volta il suo animo si calmò e il tumulto di emozioni che sentiva dentro si placò. Quando aveva saputo di avere un figlio di cui non sospettava nemmeno l’esistenza, aveva reagito con violenza, rifiutandosi di ascoltare Kaori e le motivazioni che l’avevano spinta ad agire in quel modo. Tuttavia, dentro di se sapeva bene che non l’aveva fatto per ragioni egoistiche o per una qualche forma di vendetta. Era stato lui il primo a sbagliare, rifiutandola dopo aver fatto l’amore, creando delle speranze che poi aveva infranto. Kaori si era sentita rifiutata nel peggiore nel modo, perciò non c’era da stupirsi se, una volta scoperto di aspettare un bambino, si fosse sentita insicura e spaventata.

Doveva parlare con lei, ma prima di tutto doveva capire quello che voleva lui. Un figlio era una grande responsabilità e lui era uno sweeper, viveva in mezzo al pericolo, di sicuro l’ambiente meno adatto per un bambino. E lui, era in grado di essere un buon padre? Lui, che come unico esempio di genitore aveva avuto un uomo che aveva cercato di ucciderlo…

Sicuramente Kaori non aveva voluto metterlo di fronte ad una scelta: la sua vita di sweeper o suo figlio?

 

 

  
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