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Autore: supersara    12/12/2020    2 recensioni
Inuyasha aveva sempre saputo di non essere come tutti gli altri. Fin da bambino si era reso conto della differenza fra lui e i cuccioli di essere umano normali. Sua madre e suo padre avevano sempre cercato di proteggerlo, avevano sempre avuto paura che potesse trasformarsi davanti agli altri bambini. Sesshomaru era diverso, nonostante la sua freddezza lo sentiva più simile a lui. Con Kagome era tutto diverso...
Ma non era comunque facile scegliere se essere un uomo o un lupo...
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: inu taisho, Inuyasha, izayoi, Kagome, Sesshoumaru | Coppie: Inuyasha/Kagome, Rin/Sesshoumaru
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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L’eredità del lupo



CAPITOLO 2

 
Inuyasha prese la rincorsa e si catapultò verso la palla, dandole un calcio che la fece schizzare via.
Sorrise fiero di quel tiro e assunse la sua forma di lupo, correndo all’inseguimento della palla. Non era un gioco divertente, ma quel giorno era solo, perché suo padre era andato in città a fare chissà cosa, e sua madre se ne stava in casa a dedicarsi alle pulizie.
Il piccolo lupo si avventò sulla palla, bucandola con le zanne. Ringhiò contrariato, tornando ad assumere forma umana, tranne che per le orecchie. Le toccò, come se volesse verificare se fossero umane o meno.
-Ma perché non ci riesco?- si chiese ringhiando leggermente. Era riuscito a farle diventare umane due o tre volte al massimo. Erano la parte di lui più difficile da camuffare. Persino con la coda riusciva ad andare meglio, ma le orecchie proprio non volvano saperne di sparire.
La palla ormai era andata, come la maggior parte dei giochi che gli venivano regalati. Inuyasha si rimise addosso i pantaloni della tuta, persi durante la trasformazione, e si accovacciò a terra, abbracciandosi le ginocchia al petto.
Vicino a lui c’era un piccolo fiumiciattolo d’acqua fredda e limpida. Era abbastanza lontano dalla casetta nel bosco, ma fino lì aveva il permesso di andare. Oltre il fiume invece gli era stato vietato. Suo padre poteva distinguere il suo odore a grandi distanze, ma al di là di un corso d’acqua non era possibile, quindi non poteva andarci, anche se il suo spirito libero e avventuroso di cucciolo avrebbe voluto.
Quel giorno in particolare si annoiava molto, e suo padre non sarebbe tornato prima di cena. Prese la palla sgonfia fra le mani e la lanciò dall’altra parte del fiume, poi corse verso alcuni sassi che fuoriuscivano dalla superficie dell’acqua e li utilizzò per attraversare.
Iniziò ad annusare tutto, felice che ci fossero odori diversi: piante, animali e persino uomini. Si tirò su il cappuccio della felpa per coprire le orecchie e mise le mani in tasca, per evitare che qualcuno potesse vedere i suoi artigli. Non aveva portato con sé le scarpe, ma poco importava.
Seguì l’odore degli uomini perché voleva osservarli. Con suo padre si divertiva a farlo, erano molto più interessanti degli animali, anche perché Inuyasha non si era mai potuto relazionare con persone diverse dai suoi genitori, quindi era curioso.
Nascondendosi silenziosamente di cespuglio in cespuglio li raggiunse e la sorpresa per lui fu grande. Non si trattava di uomini come cacciatori o taglialegna: erano dei bambini, cuccioli più o meno come lui. Inuyasha non ne aveva mai visti, restò affascinato da loro in un primo momento, poi si accorse che stessero litigando.
-No! Cattivi! Lasciatemi stare!- una bambina era con le spalle contro un grosso albero e sembrava in seria difficoltà, mentre altri quattro ragazzini l’avevano accerchiata, e uno di loro le puntava addosso un bastone su cui era arrotolato un piccolo serpente. Non era una specie velenosa, Inuyasha lo sapeva bene, era totalmente innocuo, ma la bambina sembrava non esserne al corrente per quanto piangesse.
Gli atri bambini ridevano a crepapelle mentre le avvicinavano il serpente al volto.
-Aiuto! Per favore!- piangeva la piccola.
Inuyasha era combattuto. Voleva aiutarla perché gli faceva pena, ma d’altra parte sapeva che non doveva intromettersi nelle faccende degli altri uomini. Non doveva essere visto perché avrebbero potuto scoprire il suo segreto. La ragazzina intanto continuava a urlare disperata, e lui non riusciva ad essere indifferente a quelle grida. Si decise a intervenire trasformandosi in lupo.
Perse i pantaloni già al primo balzo per raggiungere il gruppo, ma la felpa gli rimase addosso. Quando si frappose fra i quattro bulletti e la bambina, lo scambiarono per un cane.
-Vattene via bestiaccia!- ordinò quello con il bastone fra le mani.
Inuyasha scattò in avanti e gli morse il polso, facendogli mollare la presa. Mentre il ragazzino gridava impaurito il serpente scappava, probabilmente felice di essersi liberato da quella situazione.
Inuyasha lasciò il ragazzino e si avventò sulla gamba di un altro, mordendo anche lui. I piccoli canini da latte erano estremamente appuntiti, infitti penetrarono la carne senza problemi, facendo sanguinare i ragazzini malcapitati, anche se non si trattava di ferite gravi o profende.
I bulletti fuggirono fra le grida, per ultimo quello che aveva ancora Inuyasha attaccato alla gamba, che riuscì a correre via solo dopo che il piccolo lupo decise di risparmiarlo.
Inuyasha li guardò allontanarsi mentre ringhiava, e smise solo quando non li vide più. Si voltò verso la bambina, che lo guardava stupita, ancora con le lacrime agli occhi. Si avvicinò a lei con fare amichevole, voleva vedere come stesse, ma non poteva tornare umano, altrimenti lo avrebbe scoperto.
-Grazie, piccolo- disse la bimba, sembrava fidarsi di lui.
Inuyasha fu sollevato di vedere che non fosse ferita, e si sedette a terra.
La ragazzina allungò la mano verso di lui, voleva accarezzarlo, ma Inuyasha capì male: pensava che gli stesse dando la mano per ringraziarlo, da pari a pari, perciò alzò la zampa e gliela porse. La piccola sorrise entusiasta per quel gesto.
-Ma sei bellissimo!- disse sincera.
Inuyasha sarebbe arrossito in un’altra occasione. Non si aspettava certo di sentirsi dire una cosa del genere da una bambina.
-Dov’è la tua mamma?- quello fu troppo per il piccolo lupo, che non riuscendo a trattenersi rispose.
-Potrei farti la stessa domanda!-
La bimba lanciò un grido e si strinse contro l’albero, e a quel punto anche Inuyasha si spaventò e uggiolò.
-Ma tu parli!- fece la bambina riprendendosi per prima dallo spavento.
-No!- Rispose Inuyasha -I lupi non parlano!-
-Ma lo stai facendo!- gli fece notare lei assottigliando lo sguardo.
Il cucciolo capì solo in quel momento di essere nei guai. Assunse la sua forma umana in un ringhio, ma sia la coda che le orecchie restarono quelle di un lupo. La bambina lo guardava esterrefatta. Per fortuna che la felpa era abbastanza lunga da coprirlo più o meno tutto, ma Inuyasha recuperò immediatamente i suoi pantaloni.
-E va bene, hai scoperto il mio segreto- le disse dandole le spalle -Per questo ora non posso lasciarti andare-
La bambina, per nulla spaventata, lo aveva raggiunto. Era poco più alta di lui, ma dovevano avere la stessa età.
-Io mi chiamo Kagome!- gli disse.
Lui le prese la mano e la trascinò con sé verso il fiume.
-Io sono Inuyasha-
Quando furono in riva al fiume da cui era venuto il piccolo lupo, si sedettero e parlarono a lungo. Kagome era una gran curiosa: gli chiese se ci fossero altri lupi, come facesse a trasformarsi, se fosse doloroso e via dicendo. Inuyasha non rispondeva a tutte le sue domande, anche perché era più interessato a fargliene altre sui bambini che l’avevano attaccata, su come fosse la città, ecc.
Kagome non aveva mai visto un lupo mannaro e Inuyasha non aveva mai parlato con un altro bambino o bambina, quindi entrambi volevano sapere molto l’uno dall’altra.
-Quindi ora mi hai rapito?- chiese Kagome per nulla preoccupata.
-Sì- rispose schietto Inuyasha -Ora che sai il mio segreto non ti posso lasciare andare!-
La bambina lo guardò intensamente negli occhi, gli piaceva tanto come era fatto Inuyasha.
-Ok- gli disse. Trovava giusto il fatto che lui la rapisse -Posso toccarti le orecchie?-
Il piccolo non capiva molto bene quella strana richiesta, ma finì con l’accettare.
Il tempo passò molto velocemente. I due bambini erano passati dalla conversazione, al gioco, e ora giravano avanti e indietro vicino al fiume. Inuyasha le stava spiegando di come si sarebbero costruiti una capanna su un albero per poterci vivere al sicuro, senza che nessuno li trovasse. Kagome si era fatta prendere dalla situazione, anche se non comprendeva fino in fondo il fatto che Inuyasha volesse a tutti i costi che nessuno li trovasse.
-Mi verranno a cercare quando capiranno che sono stata rapita, ci sarà la polizia!- gli disse preoccupata -Ci dobbiamo mimetizzare bene fra gli alberi!-
Inuyasha annuì dicendo: -Copriremo il legno con delle foglie!-
Entrambi erano entusiasti di quel tempo che stavano trascorrendo insieme. Kagome era contenta di aver trovato un amico così fantastico, mentre a Inuyasha non sembrava vero di poter giocare in quel modo con qualcuno. Con suo padre si divertiva, certo, ma Kagome era un’altra cosa.
Erano tutti e due stanchi ed esausti quando si accorsero che il sole ormai stava tramontando. Inuyasha pensò che suo padre sarebbe tornato a momenti e che probabilmente sua madre lo stesse cercando.
-Senti, io ora devo tornare a casa- disse a Kagome.
La bambina lo guardò un po’ imbronciata.
-Ma non mi avevi rapita?-
-Sì, è vero- rispose il piccolo lupo -Ma non dovrei essere qui, mio padre e mia madre si arrabbierebbero molto se lo sapessero-
Kagome in un primo momento pensò di proporgli di portarla a casa con lui, ma poi immaginò che i genitori di Inuyasha dovessero essere dei lupi grossi e spaventosi, e lasciò perdere.
-Ovviamente non dire a nessuno di me, mi raccomando!- le disse Inuyasha.
Kagome alzò la mano destra verso di lui e gli porse il mignolo. Il bambino non conosceva quel gesto, ma la imitò e si ritrovarono a stringersi i mignoli intrecciati fra loro.
-Te lo prometto!- disse solennemente Kagome -Ci rivediamo qui domani?-
Inuyasha sapeva che sarebbe stato difficile attraversare il fiume con suo padre a casa, ma voleva rivedere Kagome, quindi le disse di sì.
Si separarono con la promessa di rivedersi il giorno successivo.



 
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SSS (SuperSaraSpace): Eccomi qua come promesso XD strano ma vero! Spero che questo capitolo, leggermente più lungo vi sia piaciuto! Intanto grazie a chi segue questa storia <3 Spero vi stia piacendo! Un bacio!
  
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