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Autore: SweetLuna    13/12/2020    2 recensioni
Mettete per un attimo da parte vampiri e lupi mutaforma, e immaginate un contesto in cui i personaggi di Twilight sono tutti umani. Se Renesmee e Jacob fossero stati entrambi umani, se l'imprinting non fosse esistito, le loro strade avrebbero trovato ugualmente il modo di incrociarsi?
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Renesmee ha diciotto anni e vive a Jacksonville con i suoi giovanissimi genitori, Edward e Bella. Un'occasione speciale, il matrimonio di suo nonno Charlie, la porterà a rinunciare ad un viaggio con i suoi amici per trascorrere due settimane a Forks. Lì farà la conoscenza di Jacob Black, un ragazzo della tribù Quileute più grande di lei e terribilmente affascinante.
Ma come reagirà Renesmee nello scoprire che Jacob anni prima era stato innamorato di sua madre?
E come reagirà Jacob nello scoprire che Renesmee è proprio la figlia della ragazza che gli aveva spezzato il cuore?
Leggete e scopritelo!
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N.B. Poiché la storia è una Alternative Universe che si svolge in un futuro non raccontato nella Saga di Twilight, alcuni personaggi potrebbero essere lievemente OOC.
DISCLAIMER: La seguente storia non è a scopo di lucro. I personaggi originali di Twilight e il materiale fotografico appartengono ai rispettivi proprietari.
Genere: Introspettivo, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Jacob Black, Renesmee Cullen | Coppie: Jacob/Renesmee
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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CAPITOLO 16
 
Renesmee
Era l'una di notte, e nonostante fossi piuttosto stanca, non riuscivo ancora a prendere sonno. Dopo essermi fatta una doccia veloce, mi infilai il pigiama e mi buttai sul letto, mentre mille pensieri si affollavano nella mia mente...
Mamma e Jacob si erano finalmente parlati, dopo ben diciotto anni di silenzi. E un po', il merito, era anche mio. Era un passo avanti notevole, no? 
Sì, era anche vero che mamma gli aveva dato dello stronzo, e che una piccola discussione c'era stata... Ma lo aveva perdonato, era quella la cosa importante. Mamma non era mai stata capace di portare rancore alle persone a cui voleva bene, e nonostante tutti quegli anni l'affetto reciproco era rimasto intatto.
Un giorno avrebbe capito, se la storia tra Jake e me fosse andata avanti...
Ma certo che andrà avanti, scema!
Mi rifiutavo categoricamente di pensare il contrario. E comunque, nonno Charlie e il padre di Jake ci avevano davvero visto lungo. Mi sarebbe piaciuto parlarne con il nonno, ma lui e Sue erano partiti per il fine settimana: una sorta di mini viaggio di nozze, visto che il nonno voleva passare il più tempo possibile con me e mia madre, prima che tornassimo a Jacksonville.
Per quanto riguardava papà, invece, non sapevo bene cosa pensare... Vedendo lui e Jake insieme, avevo avuto l'impressione che papà provasse ancora un certo astio nei suoi confronti, e la cosa mi preoccupava. Per evitare di mettere in imbarazzo Jake avevo fatto allontanare papà con una scusa, e da quel che Jake mi aveva raccontato, durante la giornata non avevano più avuto modo di restare da soli. 
Nelle ultime ore, avevo preso una decisione importante: per la mia sanità mentale, avrei parlato di me e Jake a mamma e papà soltanto dopo il mio ritorno dal viaggio a Los Angeles. Se non altro, qualche ora d'aereo avrebbe materialmente impedito a papà di andare da Jacob e incazzarsi con lui...
In quel preciso istante, la notifica di un nuovo messaggio mi fece distrarre dai miei pensieri.
 
Jacob: Ti ho chiamata Nessie di fronte ai tuoi, secondo te hanno capito qualcosa? Che figura di merda! Avranno sicuramente pensato che siamo abbastanza in confidenza... Ti prego di scusarmi!
 
In effetti, per poco non mi era preso un colpo, quando Jake se n'era uscito con quel "Nessie" davanti ai miei. Quando eravamo rimasti da soli, papà aveva provato a farmi qualche strana domanda, sulla quale ero stata piuttosto evasiva: "Sì, Jacob è simpatico", "Tutti gli amici di Seth lo sono", e cose così. Non aveva insistito troppo, raccontandomi solo del fatto che lui e Jacob si conoscevano poco, perché era un'amico d'infanzia di mamma. Ma conoscevo bene mio padre, e avevo la vaga sensazione che, vedendoci insieme, avesse avuto qualche sospetto sul fatto che Jake ed io fossimo usciti da soli. Senza Seth e gli altri. In fondo, sapeva già che in quei giorni ero uscita con un ragazzo, e papà non era di certo uno stupido... Inoltre, non aveva più tirato in ballo l'assurda storia del voler conoscere il ragazzo con cui stavo uscendo, e forse c'era stato lo zampino di mamma o delle zie. Oppure... gli era bastato vedere Jake e me insieme per capire ogni cosa. Sperai nella prima opzione, perché non ero affatto pronta ad affrontare un putiferio. Ero certa che, almeno inizialmente, papà non l'avrebbe presa bene. Neanche mamma probabilmente, ma con papà sarebbe stato decisamente peggio.
Non sapevo proprio come uscirne indenne, qualcuno avrebbe sofferto inevitabilmente.
 
Renesmee: Mamma ha fatto quel commento sul soprannome del mostro di Loch Ness, perciò non credo che abbia capito! Papà non lo so... Io dico sempre, per scherzare, che secondo me sa leggere nel pensiero...
 
Jake mi rispose subito: Bella ha avuto la tua stessa reazione, questo mi ha fatto sorridere... Giuro, non ti avrei mai dato volontariamente il soprannome del mostro :( ♡
 
Sorrisi al cellulare, come una scema. Ero proprio cotta a puntino.
 
Renesmee: Ma dai smettila, lo sai che Nessie mi piace :) E invece non hai niente da dire sul fatto che mio padre legga nel pensiero?
 
Attesi qualche secondo, mettendomi più comoda.
 
Jacob: A dire la verità, ora ho seriamente paura! 
Scherzi a parte, ti prometto che farò tutto il possibile per farmi accettare da Edward. Se mi metto nei suoi panni, non deve essere affatto semplice... Ma mi sono innamorato di te, e sono pronto a tutto pur di stare con te.
"All I Ever Wanted"... Questa frase vale anche per me, Renesmee.
 
Non sapevo più cosa dire, avevo il cuore che mi batteva a mille. Jacob era una di quelle persone che, se si ha la fortuna, si incontra una sola volta nella vita. Ero stata incredibilmente fortunata, perché si era innamorato proprio di me...
 
Renesmee: Ed io farò tutto il possibile per stare con te, Jake. Te lo prometto... E sono una che mantiene sempre le proprie promesse ;)
 
Poco dopo, ci demmo la buonanotte. Stavo per uscire da WhatsApp, ma mi ritrovai a guardare di nuovo l'ultimo messaggio di quel Trevor. Trevor Faccia da Maniaco, soprannome con il quale avrei continuato a chiamarlo se avesse insistito con delle avances inopportune: Non ci credo che sei fidanzata, su Instagram non hai neanche una foto con lui... Dillo che ti sto antipatico! Comunque non voglio assillarti, se ne riparla quando torni a Jacksonville. Non mollo...
E quindi, l'essere fidanzati o single lo si poteva dedurre dalle foto postate su un social network? Bella considerazione che dava alle relazioni, considerando che potrei avere avuto centinaia di motivi per non esporre il mio fidanzato. O quasi fidanzato. In primis, un padre iper apprensivo come il mio...
Feci una mossa azzardata, perché detestavo che Trevor avesse avuto l'ultima parola. Mi dava fastidio "utilizzare" Jacob per togliermi Trevor dai piedi, ma non sapevo cos'altro fare. Scelsi dalla galleria del cellulare una delle foto che in quei giorni avevo fatto con Jake, una foto scattata in spiaggia in cui ci davamo un bacio sulle labbra. E la inviai a quello stupido di Trevor.
 
Renesmee: Questo è il mio ragazzo. Visto che mi dai della bugiarda, ecco qui... ora ci credi?
 
Nonostante il fuso orario, Trevor visualizzò subito il messaggio e mi rispose: Sarà un tuo amico o il tuo ex, non sono mica scemo :) C'è n'è vuole di tempo per corteggiarvi, voi ragazze siete tremende...
Di bene in meglio... Aveva scritto "c'è n'è vuole" al posto di "ce ne vuole", il che stava a significare che era anche ignorante. I ragazzi che fanno errori di grammatica nei messaggi mi irritavano come poche cose al mondo.
 
Renesmee: pensala come vuoi, non ti conosco e non devo di certo dare conto della mia vita a te. Impara ad accettare i no, e magari dai una ripassata al libro di grammatica ;)
 
Detto questo, decisi che non gli avrei più risposto. Avrei aspettato che visualizzasse, e, più tardi, avrei anche bloccato il numero. Sapevo che non era una soluzione permanente, ma se non altro non avrebbe potuto scrivermi ancora su WhatsApp.
Decisi di mandare un messaggio alle mie amiche Christina e Stella, a Jacksonville erano le dieci di sera e pensai che sicuramente dovevano essere sveglie.
Chris non era online, ma dopo alcuni minuti Stella mi chiamò direttamente.
Ehi Ness, allora? Com'è andata oggi? ‒ mi disse, salutandomi. ‒ Ho visto la foto con il vestito blu, stavi benissimo! 
‒ Grazie, Stella... Comunque, Jake ha parlato con mamma. E anche con papà, più o meno ‒ le raccontai. 
Oddio, e com'è andata? Che cosa si sono detti? 
‒ Jake le ha chiesto scusa, e sembra che mia madre abbia accettato. Papà invece era strano, non sono così ottimista... ‒ Sbuffai.
Non posso dire che sia una situazione semplice, ma è assolutamente risolvibile. Tu non hai colpa, Jacob nemmeno. E' stata una coincidenza, vi siete conosciuti e piaciuti. E conoscendo i tuoi gusti, Ness, anche se non conosco Jacob sono sicura che è speciale ‒ mi rispose. ‒ Dai tempo ai tuoi, lo capiranno. 
‒ Ti ringrazio per il tuo ottimismo, ne ho davvero bisogno. Sono... un po' nervosa, anche per via di un altro problema ‒ le confidai.
Che tipo di problema? ‒ mi domandò. ‒ Riguarda sempre Jacob e i tuoi, o c'è dell'altro? 
‒ In realtà, c'è dell'altro. Oggi mi sono ritrovata un messaggio da parte di un numero sconosciuto, un ragazzo. Mi ha detto di chiamarsi Trevor, e di essere un amico di Ethan. Vuole conoscermi, e nonostante io gli abbia detto chiaramente di non essere interessata, mi ha scritto - testuali parole - "Non mollo". ‒ Forse era una cosa stupida, ma mi aveva messo agitazione.
Cavolo, Ness... Non credo di conoscerlo, il nome non mi dice nulla. Mi sembra strano che Ethan gli abbia dato il tuo numero, sai? Non è da lui comportarsi così... Se vuoi, domani posso scrivere a Ethan e chiedergli qualcosa. Potremmo dirlo a Thomas, che ne dici? ‒ Thomas era il ragazzo di Chris. Stella stava solo cercando di rassicurarmi, e gliene ero grata... ma al tempo stesso non volevo mettere in mezzo troppe persone in quella stupida faccenda.
‒ No, lascia stare. Gli scrivo io, oppure ci penserò quando torno a casa. Bloccherò il numero su WhatsApp, per ora. 
Vedrai che si stancherà ‒ mi disse. ‒ Se non gli sono bastati i messaggi, allora vorrà dire che resterà deluso anche di persona. Io e Chris sappiamo essere molto stronze con i ragazzi che si accollano. ‒ Sorrisi.
‒ Credo che si stancherà da solo, e non sarà necessario ‒ risposi, tenendo per me la considerazione che Trevor mi aveva trasmesso una strana sensazione di inquietudine... E se fosse stato davvero uno stalker? 
Non fasciarti la testa prima del tempo, mi dissi.
Restammo al telefono per un'altro po', e prima di terminare la chiamata Stella mi disse anche un'altra cosa. 
Comunque, ci vieni alla festa di Ray Mason?
‒ Chi? ‒ domandai.
Dai, Renesmee! Quel ragazzo della classe accanto alla nostra. Viene anche Julian, quello che mi piace... 
‒ Mi stai proponendo di imbucarci? ‒ domandai, tenendola sulle spine per qualche secondo. ‒ ... Be', sai che ti dico? Se ci siete voi, ci sono anch'io! ‒ risposi. ‒ Ma... Se è una di quelle feste di merda in cui la gente si ubriaca e poi vomita ovunque, ce ne andiamo via. Okay?
Ci sto, Ness! Da te sarà tardi, ora ti lascio dormire... Aggiornami su Jacob, soprattutto se ci sono novità scottanti! ‒ mi disse, facendomi ridere. Non volevo dirle che Jake era stato categorico... Lui diceva che era troppo presto per il sesso, e che lo faceva per me. Ma io credevo che a frenarlo fosse anche il senso di colpa del dover nascondere la nostra storia ai miei. Brutto o no, dovevo accettare che il fatto di essere la figlia di Bella e Edward lo mettesse a disagio. 
Diedi la buonanotte alla mia amica, dopodiché provai a dormire...
 
***
 
Il giorno dopo, mi svegliai stranamente presto. Avevo fatto un brutto sogno e non volevo riaddormentarmi, così aspettai le nove e a quel punto decisi di scendere in cucina per fare colazione. Nell'incubo, Trevor mi diceva che Jacob non era quello giusto per me, e che aveva parlato con i miei. Papà e mamma lo adoravano. C'erano anche i miei genitori che litigavano con Jake... Scacciai quelle fastidiose immagini dalla mente, provando a pensare ad altro.
Ero sola in casa di nonno Charlie con mamma e papà, e sperai che tutto quel tempo a disposizione per stare insieme non li avrebbe portati a farmi altre domande sul "ragazzo misterioso" con cui ero uscita. Ero quasi sul punto di scendere in cucina, quando sentii le loro voci. 
‒ Bella, non so cosa pensare. ‒ La voce di papà. Non volevo origliare di nuovo, ma fu inevitabile...
‒ Tu dici che c'è qualcosa di strano? ‒ rispose mamma. ‒ Edward, ti rendi conto di quello che stai dicendo? Nostra figlia e Jacob? ‒ proseguì a dire. Mi coprii la bocca con le mani, a quel punto volevo sapere. Rimasi accucciata sulle scale, pronta a fuggire via.
‒ Sì, Bella. Me ne rendo conto perfettamente... Com'è che l'ha chiamata? Nessie? ‒ Sembrava piuttosto nervoso. 
‒ Nessie, Ness, non c'è molta differenza ‒ rispose mamma. 
‒ Fidati, Bella. Secondo me c'è qualcosa sotto. Davvero ti fidi di qualcuno che non si è più fatto sentire per diciotto anni? ‒ Merda, papà sembrava davvero arrabbiato. Iniziai a preoccuparmi, e mi venne la tipica nausea ansiosa. 
‒ Calmati, Edward. Credi che per me sia stato semplice accettare le sue scuse, o anche solo rivederlo? Eppure, penso che non lo sia stato neanche per lui. Era più che consapevole di aver sbagliato, gli si leggeva negli occhi.
‒ A me quel tipo non è mai piaciuto, Bella. ‒ Quella frase fu come una coltellata nel petto. "Quel tipo"... Papà aveva davvero chiamato Jake "quel tipo". ‒ E' inutile rivangare il passato, no? O devo ricordarti del fatto che quando eri incinta sono andato da lui per dirgli che ti mancava il tuo migliore amico? Che anche se tu non me ne parlavi, vedevo quanto ci stessi male? ‒ Senza accorgermene, mi ritrovai con il viso bagnato dalle lacrime. Le parole di mio padre erano cariche di risentimento. 
‒ Edward, basta. Lui ha sbagliato, ma ho sbagliato anch'io... Gli ho detto di amarlo, e il giorno dopo mi è bastato sapere che eri tornato per cancellare tutto! Sono sparita per giorni, perché sapevo che gli avrei spezzato il cuore. ‒ Mamma aveva alzato la voce. E quindi, lei gli aveva detto di amarlo... Jacob non me ne aveva parlato. Perché non me lo aveva detto? Forse aveva avuto paura di mettermi a disagio...
‒ Tu sei sparita per qualche giorno, ma lui è sparito per diciotto anni. Ti ha detto di scegliere tra me e lui. E in ogni caso i tuoi sbagli non lo autorizzano a girare intorno a nostra figlia. Renesmee ha diciotto anni, e lui ne ha sedici più di lei. Sedici, non due. Ness è una ragazzina, lui è un uomo. E' folle, lo capisci? ‒ disse mio padre. 
‒ Proverò a parlarne con Renesmee, okay? ‒ rispose mia madre. 
‒ Okay, Bella. Tanto con me non vorrà farlo... ‒ A quel punto, mamma cambiò velocemente discorso. Una piccola parte di me sperava che almeno lei avrebbe capito, per quanto assurdo potesse essere.
‒ Comunque Ed, sai chi mi ha scritto? ‒ disse. ‒ Jessica. Le farebbe piacere vedermi, ti va di venire? Ha detto di aver incontrato Renesmee, ma lei non mi ha detto nulla. 
‒ Jessica? Quella che mi chiamava "Bei capelli"? ‒ commentò papà. ‒ Forse Ness non te lo ha detto perché sa che non ti andava a genio.
‒ Proprio lei ‒ rispose mamma. 
Avevo ascoltato abbastanza. Sarei andata anche io all'appuntamento con Jessica, così quella pettegola ci avrebbe pensato due volte prima di raccontare a mia madre di avermi vista all'officina di Jake. 
Ero delusa dalle parole dei miei genitori, ma non ne ero sorpresa. Sarebbe stato difficile, ma non mi sarei arresa per nessun motivo al mondo.

***
Ciao! Ci tengo a ringraziare di nuovo le ragazze che mi hanno lasciato delle recensioni, e come sempre spero che continuerete a farmi conoscere le vostre impressioni e le vostre supposizioni.
Guai in vista per Renesmee, nonostante Edward in questo universo sia umano ha capito molte cose... 
Alla prossima settimana!
Greta
  
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