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Autore: missgenius    14/12/2020    1 recensioni
Shota è disposto a tutto pur di tenere Eri con sé. Anche a chiedere aiuto a LEI.
EraserJoke
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Eri, Fukukado Emi, Shōta Aizawa
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Perché nessuno notava l’enorme elefante a forma di Joke che si trovava al centro della stanza? 

Era il momento della riunione annuale dei docenti appena prima delle finali e del diploma e la maggior parte del personale si era riunita per discutere i piani dell’anno in corso. Più che altro cose basilari, come formazione di classi o piani di studio, ma alcuni argomenti contenevano dati sensibili e dovevano essere visti solo dai docenti. 

Allora perché diavolo Joke era entrata a chiacchierare con Nemuri come se fossero migliori amiche da una vita e poi si era seduta di fronte a lui sorridendogli in maniera sfacciata? 

Toshinori, alias All Might, era seduto in un angolo senza commentare nella sua forma reale, tanto che a volte dimenticava che quell’uomo era stato il simbolo della pace e pilastro della giustizia per decenni.  Hizashi invece seduto accanto a lei, la fissava in posti non appropriati, tanto che se non fossero stati amici lo avrebbe preso a pugni.  

Si fermò. Perché voleva proteggerla? No, no, doveva ritornare in sé. 

Si concentrò su Nezu, seduto su una sedia troppo grande per lui sorseggiando un thè. 

“Perfetto!”Nezu alzò il braccio. “Ora che siamo tutti, possiamo...”  
“Perché lei è qui?” La fissò, pronto a usare il suo quirk se lei avesse provato a usare la sua. 

Quelle che gli fece fu peggio. Gli sorrise. Un sorriso dolce e caldo che non nascondeva nessun rancore o secondo fine. Immediatamente quella visione gli si tatuò nelle retine, sicuro che sarebbe stata l’ultima cosa a cui avrebbe pensato prima di andare a dormire. Sentì un mortificante rossore bruciargli sulle guance. 

“Oh, dai non fare così Eraser” il sorriso di Joke crebbe di nuovo appoggiando il gomito sul tavolo, il suo compiacimento a livelli quasi letali. Qualunque colpo stesse per sferrare non era pronto. “In realtà saremo partner in molte cose adesso.” 

“Che cosa?” la fissò, prima di rivolgersi a Nezu. “Che cosa?” ripetè più lentamente. 

“La signorina Fukukado si unirà a noi come insegnante di autodifesa per il corso generale!” Nezu sollevò una delle sue zampe, con la sua voce acuta che credeva lo rendesse carino. Non lo era. “In questo modo pensiamo di poter aprire la strada al corso per eroi anche ai ragazzi meritevoli del corso generale, come è successo con Hitoshi Shinso.” 

“Il mio periodo di prova alla Ketsubutsu era terminato, quindi ho fatto domanda qui.” Fece una mezza scrollata di spalle. “Perché pensi che indossassi un abito da colloquio a cinque minuti da casa tua?”  Tirò fuori un distintivo da qualche parte. “E ho l’accesso di sicurezza per venire a vedere Eri quando voglio?” 

Avrebbero dovuto fare una assemblea di approvazione prima di essere accettata. Lei era, non importa quanto gli pesasse dirlo, il suo unico contatto di emergenza. Ma adesso sarebbero dovuti andare più a fondo. Adesso sarebbe stata una sua collaboratrice. Il che significava che le poche ore di tempo che aveva per sé stesso per meditare, mangiare e non parlare con nessuno sarebbero state solo un ricordo. 

Lanciò un’occhiataccia all’animale ratto-cane-orso. 

“Perché non sono stato informato?” 

“Conosci Emi da anni, è nella tua lista di contatti di emergenza e saresti stato di parte.” Vide Toshinori annuire distrattamente accanto a lui. “Ecco perché sei stato escluso dalla assemblea di approvazione, e comunque, dalle parole di Present Mic, sappiamo che le dai dato un ottimo giudizio.” 

I suoi occhi si contrassero. “Quando?” 

Hizashi assunse un’aria innocente e gli puntò gli indici. “Ti ho chiesto di lei qualche mese fa. Hai detto che era fastidiosa ma poteva essere seria quando era necessario, ah, sì e anche che era una grande combattente e una bravissima insegnante, tanto che i suoi studenti erano delle macchine da guerra.” 

“Yeah!” Joke imitò il gesto di vittoria finale di Present Mic, prima di prendersi il viso tra le mani e dimenarsi da una parte all’altra. "Era così romantico che sembrava una confessione d’amore.” 

Aizawa si lasciò sprofondare nella sedia, fissando il soffitto. Erano le dieci del mattino e voleva andare a dormire. Per sempre. 

“Guarda il lato positivo Eraser, sarà molto più facile per te vedermi ogni volta che vuoi!” 

 

********************************************************************************* 

“Come è andata la tua giornata all’asilo?” chiese a Eri, la sua piccola mano stretta intorno alle sue dita mentre tornavano alla UA. Era raro per lei non ricevere qualche nota per il suo comportamento, ma questa era stata la prima settimana in cui non aveva ricevuto niente. 

“Divertente!” Eri saltellò accanto a lui, l’altra mano stretta al disegno che aveva fatto. “Oggi ho pranzato con Mimi, poi abbiamo giocato a fare gli eroi, e poi abbiamo dipinto con le dita!” il sorriso di Eri era raggiante. Più ampio di quanto non fosse mai stato mentre tornava dall’asilo. “Posso mostrare a Emi il mio disegno dell’unicorno?” 

“Sono sicuro che potrai farglielo vedere la prossima volta che verrà.” il che sarebbe accaduto molto presto visto che sarebbe diventata una nuova insegnante della UA, e che quindi avrebbe alloggiato nei dormitori. Si era pentito di averle dato una copia delle chiavi della sua stanza per qualsiasi emergenza con la bambina. “In questi giorni potrebbe essere impegnata, quindi non so quando la vedremo.” 

Sperava che il trasloco, il nuovo lavoro e tutte le seccature burocratiche la tenessero lontana almeno per qualche giorno. 

“Oh.” Eri fece il broncio per un secondo prima di rianimarsi. “Va bene, poi glielo farò vedere.” 

“Allora lo metterò in un posto sicuro.” Avrebbe dovuto metterlo sul frigorifero? Avrebbe dovuto procurarsi dei magneti. “Ma chi è Mimi?” 

“Lei è mia amica!” disse Eri saltellando su una crepa del cemento. “Ha cinque anni, e presto inizierà la scuola.” 

Tra una settimana. 

“Che bello.” Almeno alla fine si era fatta un’amica della sua età. “Eri, pensi che ti piacerebbe andare a scuola?” 

 

“Posso andare a scuola con Mimi?” 

Questo era il suo intento. "Beh, se la scuola non è troppo lontana. Ma perché ciò accada dobbiamo fare buona impressione al signor Teddy, quindi avrò bisogno che tu...” fece una pausa. Cosa avrebbe dovuto fare? Comportarsi bene? E se avesse soltanto finto il suo comportamento? Cosa avrebbe detto Joke?  

“...avrò bisogno che tu sia felice e che sia buona amica con Mimi, okay?” 

“Va bene.” 

 

 

Aprì la porta della loro casa nei dormitori e subito avvertì che qualcosa non andava. Non solo i riscaldamenti erano accesi, ma c’erano un paio di odiose scarpe colorate lanciate a casaccio vicino la porta. Il profumo di spaghetti alla salsa riempiva l’aria. Leggermente bruciato. 

“Oh” udì la voce di Joke provenire dalla cucina. Pochi istanti dopo la sua testa spuntò fuori dal corridoio. Indossava una tuta arancione e aveva i capelli verdi legati in una coda. Non l’aveva mai vista in una tenuta così poco... irritante. “Siete tornati prima di quanto pensassi! Non preoccupatevi, ho quasi finito di preparare la cena!” 

Da quando era diventata una casalinga? 

Eri si staccò dalla sua mano e corse verso Joke. “Emi! Guarda! Ho disegnato un unicorno! E papà ha detto che se continuo ad essere felice posso andare a scuola con la mia amica Mimi!” 

Woah! È fantastico Eri!” Joke prese il disegno in una mano mentre con l’altra abbracciò Eri. “Oh, wow, guarda, il suo corno sembra proprio come il tuo! So dove dovrebbe metterlo tuo padre, prendo del nastro adesivo e lo mettiamo sul frigo, ok? Ah, ti piacciono gli spaghetti croccanti, vero?” 

Almeno per stasera però non avrebbe dovuto cucinare. 

 

 

Joke entrò in cucina mentre stava finendo di lavare i piatti. 

“Si è addormentata.” 

Fece un cenno di ringraziamento con la testa. Joke si accoccolò sul divano, stiracchiandosi tutta come un gatto.  

“Grazie.” 

Joke spalancò gli occhi girandosi verso di lui.  

“Per quello che stai facendo per Eri. Non posso fare finta che non sia merito tuo il suo miglioramento.” 

Joke sorrise. Di nuovo quel sorriso. Quello caldo e dolce che gli faceva perdere un battito. “E’ una bambina deliziosa. Sul serio. Se mai avessi una figlia vorrei che fosse come lei.”  

Poi lo guardò serio negli occhi. Ed ebbe paura. 

“Ti va di raccontarmi la sua storia? Perché ha tutte quelle cicatrici sulle braccia e sulle gambe? Sono quasi impercettibili, ma le ho notate mentre facevamo la doccia.” 

Aizawa fece un lungo sospiro. Si sedette vicino a lei sul divano, pronto a iniziare un discorso che continuava a fargli male. 

“Eri....è una bambina speciale. Il suo quirk è... davvero assurdo. Ed è la maledizione che le è quasi costata la vita. Hai sentito parlare di Overhaul, il villain che abbiamo arrestato dopo...” 

“Sì. Ho letto su internet. Continua.” 

“Eri... è stata letteralmente fatta a pezzi per utilizzare il suo sangue. Questa bambina è morta e risuscitata centinaia e centinaia di volte.” 

Vide Joke impallidire. 

Sarebbe stata una lunga serata. 

 


vi lascio sempre il link originale
https://www.archiveofourown.org/works/18660910/chapters/44684368?view_adult=true

  
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