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Autore: Jenny80_big    18/12/2020    0 recensioni
Charlie e Don vogliono recuperare un vero rapporto fraterno tra loro. Per farlo ripercorreranno il loro passato, imparando dagli errori fatti, per essere, finalmente, una famiglia.
Genere: Angst, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Charlie Eppes, Don Eppes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 24

Don vide che suo fratello si era addormentato, così si alzò per sistemargli le coperte.
Ripensò alla giornata appena trascorsa, rendendosi conto che, per la prima volta, aveva passato del tempo con Charlie senza che fosse coinvolto il lavoro e aveva davvero goduto della sua compagnia.
Averlo quasi perso, gli fece capire che era ora di smetterla di tergiversare, se voleva creare un rapporto con suo fratello doveva darsi da fare e, come aveva dimostrato il tempo passato insieme, la cosa non richiedeva nemmeno uno sforzo.
Era però necessario parlare con suo fratello delle cose di cui era venuto a conoscenza riguardo il loro passato e alle conclusioni a cui era giunto. Non doveva però aspettare troppo a lungo, aveva già perso fin troppo tempo.
Decise così di prendersi un'altra giornata libera l'indomani, come avevano suggerito sia Megan che il vicedirettore. Avvisò l'ufficio e disse a suo padre che sarebbe rimasto per la notte, dormendo nella sua vecchia camera. Per suo padre era sempre una gioia avere entrambi i figli sotto lo stesso tetto.
La mattina dopo si alzò di buon'ora e sentì provenire dalla cucina un ottimo profumo di pancake e caffè: suo padre aveva deciso di viziarli.
Scese rapidamente le scale, trovando suo fratello sveglio e pronto per la colazione sulla sedia a rotelle
"Ciao Don, ben svegliato! Scommetto che è stato questo delizioso profumino a tirarti giù dal letto! Devi sbrigarti o farai tardi in ufficio!"
"No Charlie, oggi mi sono preso una giornata libera da passare in famiglia."
Fu ricompensato da uno sguardo di pura felicità di suo fratello e seppe di aver fatto la cosa giusta.
Si sedettero tutti a tavola e consumarono la loro colazione tra chiacchiere e risate. Chiese come si sentiva Charlie che disse
"Solo per il fatto di essere a casa va decisamente meglio! Le costole mi danno un po' di noia, ma niente che non riesca a gestire."
Quando ebbero terminato la colazione Alan, capendo che i suoi figli avevano bisogno di parlare, li lasciò da soli uscendo per fare alcune commissioni.
Don chiese a suo fratello se volesse uscire un po' vista la bella giornata, magari stare vicino al laghetto dei koi, che da sempre era il suo posto preferito. Charlie era entusiasta dell'idea e Don approfittò del tempo necessario ad aiutare suo fratello ad uscire per mettere in ordine i suoi pensieri.
Arrivati sul laghetto, il matematico si guardò intorno, godendosi la calma e la serenità che quel luogo gli aveva sempre dato, fin da quando era bambino. Don ruppe il silenzio
"Charlie, sono andato al raduno della nostra classe l'altra sera... c'erano quasi tutti".
La postura di Charlie si irrigidì, ma il suo tono rimase cortese.
"Davvero? Ti sarai divertito a rivivere i bei vecchi tempi."
"In realtà mi ha fatto riflettere molto. È da un po' che sto rivalutando la mia vita e mi sono reso conto che non sono stato per niente un buon fratello maggiore.".
Charlie, con uno sguardo sconvolto, lo interruppe
"Ma cosa stai dicendo! Sei la persona migliore che io conosca! È vero, la nostra adolescenza non è stato semplice. Non era certo facile dover convivere con uno come me"
"Hai ragione, non è stato semplice per me, ma per te è stato molto più difficile e me ne sono reso conto solamente da poco. Avrei dovuto esserti più vicino e aiutarti di più."
"No Don, mi hai sempre difeso dai bulli a scuola ed eri lì per me quando serviva."
"Non da tutti... ho parlato con Tom alla riunione e mi ha raccontato tutta la verità, come ti trattavano. Gesù Charlie, mi dispiace tantissimo di non essermi reso conto di nulla! Non posso credere di essere stato proprio io ad averti affidato a persone così subdole!"
Le lacrime riempirono gli occhi di Don, sentendosi oppresso dal senso di colpa. 
Charlie, dal canto suo, guardava stupito il fratello ed era dispiaciuto dalla colpa che emergeva dalle sue parole e dal suo sguardo.
"Non devi sentirti in colpa, avrei dovuto dirti quello che stava succedendo…"
Don lo interruppe "è questo il punto! Il modo in cui ti trattavo ti ha fatto credere di non poter chiedere il mio aiuto. E la parte peggiore, quella che davvero mi fa soffrire, è che, se tu mi avessi detto quello che succedeva, non sono sicuro che ti avrei creduto!"
"Don, ascolta. Eravamo ragazzini e abbiamo affrontato quello che ci capitava nel miglior modo possibile. Abbiamo fatto entrambi errori, ma comunque è nel passato. È inutile rivangare queste vecchie questioni. Ultimamente anche io ho riflettuto molto sulla mia vita e sulla nostra famiglia. Mi sono reso conto che davvero, nel momento del vero bisogno, tu eri lì per me e mi hai aiutato e sostenuto. A me non piace molto stare con le persone, non le capisco e preferisco rintanarmi nella mia matematica. Questo è molto egoistico da parte mia e ho capito che devo sforzarmi di più per costruire rapporti con chi mi sta intorno. Voglio davvero iniziare a far parte della tua vita, se ti va bene, e ad avere un vero rapporto tra fratelli."
Sorpreso di quanto fosse effettivamente maturato suo fratello, Don si commosse per le parole di Charlie.
Aveva iniziato questo discorso pensando di doversi impegnare per ottenere il perdono di suo fratello.
Charlie però lo aveva già perdonato e non solo, si sentiva in parte responsabile.
Non era sicuro di meritarsi un'assoluzione così veloce, però, in quel momento, decise di seguire il suggerimento di suo fratello: lasciare il passato alle spalle e imparare dagli errori fatti per iniziare a migliorare le cose tra loro.
Guardò suo fratello per alcuni istanti, poi si alzò deciso, e abbracciò suo fratello, con la consapevolezza che sarebbe stato il primo di molti

FINE.
   
 
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