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Autore: occhiverdi1972    18/12/2020    4 recensioni
"Perchè lui l' amava perdutamente, al di sopra di tutto, contro ogni umana comprensione, nessuna barriera o ceto sociale avrebbe oscurato tale sentimento, perchè solo lei era l' amore."
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: André Grandier, Axel von Fersen, Oscar François de Jarjayes
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo
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Anime belle buonasera!! Finalmente riesco a postare un nuovo capitolo di "Sogno" , vi ringrazio per la fedeltà e la dedizione con cui ne avete atteso  la pubblicazione .
Buona lettura!!♥️
 
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Sogno capitolo 133
 
 
 
Oscar con gli occhi ancora chiusi fece vagare la mano sul lato opposto del materasso , poi sbuffò, Andrè era già andato al lavoro .
 
Aprì gli occhi, la luce che entrava oltre le tende la colpì di botto , era una splendida giornata .
 
Scostò il lenzuolo e poggio' i piedi per terra , alzò le braccia stiracchiandosi , poi si avvio' verso lo specchio .
 Si guardò , era ancora compleamente nuda  dopo l'ennesima notte di passione con Andrè.
 
Si fissò il seno piu' pieno ed il pancino che cominciava a farsi notare , sorrise, lo accarezzò piano.
Si  portò una mano alla bocca sorridendo  maliziosa , ripensò alla notte con il suo uomo , a quelle mani calde sul suo corpo ,a quella bocca audace e gentile che aveva percorso ogni fibra della sua pelle.
 
Ansimò eccitata , ripensò a quelle parole dolci sussurrate sul suo viso , al corpo caldo sul suo .
 
- Oddio! - arrossì ridendo , la gravidanza le sconvolgeva ancora di più gli ormoni .
 
Si sciacquo' con l'acqua del catino , indossò l'uniforme e si apprestò a scendere.
Rimase di sasso quando, raggiungendo le scale notò due occhi di ghiaccio osservarla .
 
 
 
Gunnar alzò gli occhi e quello che vide fece risvegliare la sua mascolinità celata sotto i calzoni .
 
Madamigella Oscar scendeva le scale ,elegante e fiera  come un giunco , lo sguardo corse a quei fianchi stretti e le lunghe gambe ,  a quegli occhi blu come il mare Gunnar immagginò che non fossero solo quelle le meraviglie che celava quell'uniforme.
 
Oscar si fermò ad un metro da lui , sorrise dolcemente .
 
Il giovane sentì scorrere vorticosamente il sangue in ogni singola vena.
 
- Buongiorno! - sussurrò avvicinandosì  - vi siete già alzato? Sarebbe stato meglio foste rimasto a letto .
 
- Buongiorno!- rispose lui alzandosi con galanteria  - mi sentivo meglio ed ho pensato che sarebbe stato piu' bello godere di questa bellissima vista! - esclamò indicando il panorama dietro la grande vetrata .
 
Oscar sorrise:
 
- Beh...In effetti!
 
Con fare galante lui le scostò la sedia :
 
- So che non è casa mia ma...Potrei invitarvi a far colazione con me?- sorrise mostrando i denti bianchi.
 
Oscar annuì e si accomodo' , la mano corse verso la teiera ma Gunnar la bloccò:
 
- Faccio io! - sorrise afferrandola e riempiendole la tazza .
 
Lei sorseggio' il liquido caldo , tornò a guardarlo mentre gli occhi di ghiaccio erano sfacciatamente fissi su lei.
 
- Allora, come state? Avete ricordato qualcosa?
 
_- Sto bene - rispose lui - a parte un leggerissimo mal di testa che deduco, sia piu' che comprensibile .Per quel che concerne la memoria ...beh...no..., non ricordo ancora nulla!E' come se non fossi mai esistito ! - esclamò
 
- Sono sicura che ricorderete ! - sussurro' lei sorridendo.
 
Gunnar poggio' la mano sulla sua :
 
- Grazie madamigella, grazie davvero per tutto quello che state facendo! - sussurrò guardandola serio.
 
Oscar ritrasse la mano immediatemente :
 
- Non ringraziatemi, non avrei mai lasciato nessuno sul ciglio della strada ferito e smemorato per giunta!- cercò di sdrammatizzare - comunque sia , chiederò in giro e fra i miei soldati di spargere la voce che siete a palazzo , magari qualcuno vi cerca e si farà vivo.
 
- Già...- annuì lui - Speriamo che sia qualcuno che sarei comunque felice di vedere!
 
risero entrambi , poi Gunnar la fissò in un modo che ad Oscar non piacque affatto, un modo che la mise abbastanza a disagio.
 
La mano forte ma candida si scostò in un gesto elegante i lisci capelli dalla fronte, lo sguardo chiaro corse nuovamente su  lei, mentre le labbra si aprirono in un tenero sorriso:
 
- Amate davvero vostro marito?
 
Le dita di Oscar lasciarono quasi la presa e fecero vacillare per un momento la tazza, i suoi occhi si sbarrarono stupiti:
 
- Certo che lo amo!! Non vi nascondo che questa domanda mi suona alquanto inopportuna !-esclamò alterata.
 
Gunnar poso' la tazzina sul piatto, si asciugò le labbra con il tovagliolino di seta, poi sorrise:
 
- Oh...non lo è!  - affermò incurvando il labbro con convinzione - vi assicuro che non lo è affatto!!!
- non alteratevi, ve ne prego! so che non è raro combinare matrimoni fra i nobili qui in Francia e mi chiedevo se il vostro con Andrè non lo fosse!
 
- Beh...Vedo che non avete dimenticato proprio tutto! - sibilò lei con una punta di cattiveria,  poi si rilassò immediatamente, i suoi occhi brillavano quando parlò:
 
- Il mio non è un matrimonio di interesse , io e mio marito ci amiamo, ed anche molto! Si...ci ho messo molto a capire che fosse l'uomo della mia vita , anche perchè prima di essere il mio uomo è stato il mio migliore amico, il mio confidente, il mio angelo custode. Siamo praticamente cresciuti insieme ! lo amo infinitamente, Andrè è un uomo meraviglioso!
 
- Beh...anche voi lo siete! - sbottò.
 
Oscar lo guardò cercando di capire se fosse un complimento garbato o uno sfacciato tentativo di seduzione.
 
Gunnar parlò :
 
- Siete una donna bellissima, una donna che tutti vorrebbero avere al loro fianco!
 
Oscar si alzò:
 
- Dite? In realtò sono molto impegnativa  Gunnar, sono testarda e non ascolto i consigli. Solo Andrè puo' sopportarmi! - lo troncò immediatamente  - adesso vi saluto - aggiunse - vado a compiere il mio dovere.
 
Lui la bacio' sulla mano continuando a guardarla sfacciatamente.
 
Oscar scosse la testa :
 
- Se continuate così mi costringerete a mandarvi via ! - sdrammatizzò .
 
- Suvvia...! un uomo non puo' ammettere di apprezzarvi?
 
- No...anche perchè sarebbe inutile dal momento che sono felicemente sposata ! - sussurrò .
 
Quindi si avvio' verso l'uscita , poi si girò un'ultima volta a guardarlo :
 
- Ahhh...Gunnar...dimenticavo, quella camicia che avete addosso...
 
- Si...? - esclamò lui speranzoso.
 
Oscar alzò un sopracciglio :
 
- Sta meglio a mio marito, molto meglio!! - sorrise
 
Gunnar scosse la testa , poi rise , quella donna era davvero un portento.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
- Ma...Comandante, io credo che ...
 
- Che...?
 
Girodelle si rimangiò la frase quando notò Oscar fissarlo alterata.
 
- Ditelo tenente!! Ditelo anche voi che è pericoloso e da incosciente ospitare uno sconosciuto in casa!!
 
- Io...Scusatemi!!- sussurrò - lo sapete che dico sempre quel che penso.
 
Oscar sospirò :
 
- Ed io vi ringrazio per la vostra franchezza Victor ma so badare a me stessa e poi...Dimenticate che a casa non sono sola , c'è mio marito con me! - tuonò.
 
- Certo! Certo! Scusatemi comandante! - asserì affranto.
 
- Bene! Chiedete a chiunque di vostra conoscenza e spargete la voce che a palazzo Jarjayes c'è un giovane Nordico alla ricerca del suo passato.
 
- Nordico...? - Victor sbarrò gli occhi ma non diede a vedere il suo stupore, un nordico a palazzo jarjayes , senza passato, senza identità. Coincidenza? Fatalità o...macchinazione "Fersiana"?
 
L'arrivo di una guardia troncò la conversazione:
 
- Comandante! Ci sono dei disordini per le strade di Parigi , dobbiamo sedarli, Ordini del Re!
 
Oscar e Victor si fissarono :
 
- Comandante...bisognerà usare la forza, forse sparare...- sussurrò il tenente.
 
- no...Cercheremo di non farlo! - sbottò lei
 
-- Sarà difficile!
 
- Ma non impossibile!- esclamò
 
- Sarà rischioso, tornate a casa comandante, andrò io e...
 
- No! - sussurrò lei avviandosi verso la porta
 
Victor imprecò sottovoce, quella donna era la testardaggine in persona, adesso oltre a cercare di non sparare sul popolo avrebbe avuto un altro infausto compito, quello che non sparassero sul suo Comandante.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
- Charlotte, mi state ascoltando? - esclamò Andrè chiudendo il libro.
 
La sua alunna si riscosse :
 
- Scu...Scusatemi maestro, io...
 
Andrè la fissò , Charlotte aveva gli occhi cerchiati .
 
- Charlotte, non potete continuare così! - sussurrò Andrè  - dovete chiarire con Florence, spiegargli che è davvero lui l'uomo che amate!
 
La giovane si portò una mano alla testa:
 
- E' facile a dirsi maestro, ma non vuole ascoltarmi, anche ieri son stata a casa sua ma non ha voluto ricevermi.
 
Andrè sorrise :
 
- Beh...Se non vuole ascoltare voi...Ascolterà Robespierre!
 
- Cosa...? - lei alzò la testa e sorrise , il suo maestro era un genio!
 
- Convincete Max a parlargli, a spiegargli tutto. Se non crede a voi crederà di certo a Max, del resto...Robespierre non avrebbe nessuna intenzione di farvi riconciliare se foste davvero la sua donna, non credete?
 
Sul viso della ragazza apparve un tenero sorriso, in uno slancio euforico abbraccio' fraternalmente Andre':
 
- Grazie Maestro! , vi ringrazio immensamente ! - sorrise
 
 
 
 
 
 
 
La folla inferocita contro le carrozze dei nobili era uno spettacolo sconfortante. Oscar sparò due colpi in aria  credendo in quel modo di spostare l'attenzione su di lei, ma la folla aveva talmente astio ed odio che non sentì nemmeno i vostri .
 
Imperturbabile lei si girò verso i suoi uomini intimando di non sparare.
 
Un uomo si avvicinò a lei con un lungo bastone , Oscar lo disarmò facilmente .
 
I soldati vennero presi d'assalto e lei comprese di avergli chiesto troppo , dovendo rinuncire a difendersi erano troppo sotto attacco.
 
Chi riceveva un colpo alla testa, chi al torace, chi alle gambe, mentre dentro le carrozze i nobili tremavano impauriti.
 
Fra la confusione Victor fissò Oscar , faceva da un capo all'altro della strada come una forsennata cercando di disarmare senza ferire .
 
Si chiese se tutta quella foga non potesse farle male nelle sue condizioni.
 
Tremò per ben due volte quando rischio' seriamente di farsi male .
 
Aspettava un figlio, diamine! un figlio! ma spesso sembrava non rendersene conto.
 
Il  labbro ferito, una mano sanguinante, combatteva imperterrita come se fosse nata solo per quello.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Andrè vagava da un capo all'altro della stanza, non aveva trovato Oscar a casa , era di sicuro successo qualcosa a Versailles.
 
Decise che avrebbe  aspettato due minuti , poi si sarebbe recato alla Reggia.
 
- Buonasera Grandier! - la voce di Gunnar lo fece girare di botto.
 
Stava li , la fronte fasciata , un sorrisetto ironico sul volto e la sua camicia addosso.
 
- Buonasera Gunnar! - esclamò con distacco.
 
- Vostra moglie non è ancora tornata! - asserì lui.
 
- Lo vedo!- sbottò lui alterato.
 
- Non vi piaccio molto , eh...Grandier? - asserì afferrando con sicurezza un acino d'uva dalla fruttiera e portandoselo alla bocca.
 
- Perdonatemi ma ho cose piu' importanti del discutere sul se mi piacete o no!
 
- State tranquillo Andrè, Oscar sa badare a se stessa, è una donna forte!
 
Lui si girò a fissarlo :
 
- E' un tentativo per tranquillizzarmi o un ennesima dichiarazione di guerra! - chiese alterato.
 
- Beh...vedetela come volete! Non nego che...un pò vi invidio..- sussurrò alzando un sopracciglio - una donna simile accanto, huhmmm...! - sussurrò' rabbrividendo.
 
Andrè strinse le nocche furioso, poi si precipito' su lui , lo afferrò per il bavero della camicia.
 
- Siete un farabutto!! - sbottò
 
- Sono solo un uomo sincero e voi non potete toccarmi...- rise - non vorreste  alzare le mani su uno smemorato ferito, vero...?
 
Andrè lo lasciò, respirò a fondo cercando di controllarsi.
 
Lo fissò :
 
- Potete fare leva sul buon cuore di mia moglie, potete abbindolarla con la vostra falsa gentilezza e la vostra falsa smemoratezza ,ma a me...a me non la date a bere! - sbottò
 
- Infatti...Non sto affatto nascondendovi di essere attratto da vostra moglie...- sibilò
 
Andrè scosse la testa :
 
- Non è solo quello, vero Gunnar? - si avvicinò guardandolo dritto negli occhi.
 
Il giovane lo fissò dubbioso:
 
- Cosa volete dire!?
 
Andrè incurvò il labbro:
 
- L'amnesia, la ferita alla testa, la nazionalità Svedese...tutte bugie!!
 
- Cosa..? - il giovane rise divertito
 
- Già Gunnar...ammesso che vi chiamiate così..
 
- Beh...quello non so dirvelo neanch'io
 
- Si invece!! Voi non avete nessuna amnesia, avete mentito per insediarvi in questa casa , siete una spia di Fersen, ammettetelo!
 
Lui gli rise esageratamente in faccia _
 
- Fersen? E chi sarebbe costui ? hahahah!
 
Andrè lo fissò furioso.
 
Lui si avvicino':
 
- Voi vi fate troppi problemi Andrè. Io non  ho mentito affatto, sono solo un uomo che esterna quel che prova,la mia amnesia, il mio non ricordar nulla del mio passato mi fa vivere con nuovo slancio il presente , chissà quanti ammirano vostra moglie eppure...eppure si nascondono dal dirlo, io...io sono solo piu' sincero. Non sono la spia di nessuno e non vi permetto di insinuarlo!!
 
- Ammesso che non lo siate , dovete rimanere al vostro posto! Oscar è mia moglie ed in grembo porta mio figlio!
 
- Bene...allora non avete di che preoccuparvi! - sussurrò sorridendo e lasciandolo solo in cucina, rise per tutto il tempo in cui percorse l'atrio per recarsi fuori.
 
Andrè poggio' le mani sul tavolo e inarcò le spalle in un gesto di sconforto, quel giovane lo faceva andare in bestia.
 
 
 
 
 
 
 
Gunnar uscì fuori, l'aria fresca lo rivitalizzò di colpo, quel Grandier era troppo indisponente e dubbioso convenne.
 
Sbuffo' alzando gli occhi al cielo , si infilò distrattamente le mani dentro le tasche dei calzoni e alzò un piede colpendo un sassolino e scaraventandolo un pò piu' avanti.
 
Ad un tratto fu attirato dallo scalpitio di un cavallo, aguzzò la vista e riconobbe il purosangue di Madamigella Oscar.
 
Avanzò al galoppo, superò il cancello e si fermò in prossimità delle scuderie.
 
Gunnar la raggiunse, Oscar stava di spalle , aveva appena tolto la sella a Cesar e gli stava carezzando il muso:
 
- Buonasera! -  saluto'
 
La giovane si girò di botto, Gunnar rimase sorpreso , aveva il viso stanco, l'uniforme sporca ed una vistosa ferita ai lati del labbro destro.
 
- Oscar...State bene? - sussurrò
 
- Si...sono solo stanca! - rispose lei.
 
- Ma...Siete ferita! - esclamò preoccupato avvicinandosi a lei
 
- Non temete, è solo un graffio!
 
- Venite dentro! - continuo' lui - vi medicherò la ferita.
 
Oscar fissò sconvolta quegli occhi di ghiaccio:
 
- Non occorre, vi ringrazio . Quello che voglio adesso è solo ripos...
 
Non ebbe il tempo di concludere la frase, si portò la mano alla testa  e vacillò, un capogiro la investì di botto, per un breve, fuggevole secondo un piede perse aderenza col terreno .
 
Gunnar scattò in avanti trattenendola per un braccio.
 
Oscar alzò lo sguardo, le girava ancora tutto vorticosamente.
 
- Togliete immediatamente le mani da addosso a mia moglie!!
 
La voce di Andrè li fece sobbalzare .
 
Andrè avanzò adirato, Oscar si fermò a guardarlo  mentre Gunnar le lascio' il braccio e strinse un pugno alterato:
 
- Diamine Andrè, non avrei mai osato se vostra moglie non avesse avuto un mancamento !!
 
Andrè fissò Oscar e solo allora si accorse dello sguardo stanco e della ferita.
 
- Amore ...che...
 
Lei alzò le spalle:
 
- Sto bene! - sussurrò
 
Andrè si avvicinò e indugio' con lo sguardo sulla figura di sua moglie cercando di carpirne lo stato di salute.
 
- Cos'è successo amore mio ? Sei sicura di star bene?
 
- Si...sto bene tesoro - sorrise debolmente lei - sono solo stanca ed ho avuto un capogiro, tutto qui!
 
Gunnar incrocio' le braccia :
 
- Per fortuna ero qui!
 
Andrè scatto':
 
- Voi non dovete impicciarvi, dovete stare zitto! - tuono'
 
- Io invece mi impiccio eccome! - sbottò lui - Oscar mi ha soccorso ed è normale che io mi preoccupi per lei.
 
I due si sfidarono con lo sguardo stringendo i denti.
 
Oscar passo fra i due , li allontano' con i palmi :
 
- Adesso smettetela, sono stanca e non ho tempo di sentire le vostre inutili lagne.
 
Si girò verso Gunnar :
 
- Buonanotte !
 
Poi guardò Andrè :
 
- Io sono in camera, ti aspetto li, se non hai nulla di meglio da fare che discutere ! - sbottò
 
Andrè la fisso' e capí che in quel momento la cosa piu' importante fosse il benessere di sua moglie.
 
Le afferro' la mano, la bacio' sulla fronte :
 
- Hai ragione...andiamo! - sussurrò avviandosi con lei mano nella mano  davanti lo sguardo furioso di Gunnar .
 
Andrè si girò poco dopo aver superato la porta della scuderia, guardò l'ospite nordico :
 
- Ah....dimenticavo !! - sbottò poi  - il discorso con voi  e' solo rimandato.
 
- Quando volete Grandier....! - sbottò lui incurvando il labbro in un    sorrisetto.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Oscar entrò in camera , Andrè la segui' e si chiuse la porta alle spalle.
 
- Che diavolo ti è saltato in mente! - sbottò alterata - fare una scenata per una mano sul braccio.
 
Andrè la fissò :
 
- Quell'uomo non mi piace!
 
Oscar scosse la testa , si avvicinò al suo uomo, gli carezzò i capelli
 
- Te l'ho detto miriadi di volte, devi fidarti di me!
 
Andrè si addolci :
 
- Mi fido tesoro, mi fido ciecamente di te ma ho paura che quell'uomo possa farti del male !
 
Oscar sbarrò gli occhi :
 
- Ma cosa dici?? Perchè mai dovrebbe farmene ??
 
Andrè sospiro' :
 
- Ragiona amore mio, lo trovi agonizzante sull'asfalto, nessun passato, nessun motivo apparente per stare a Parigi
 
- E allora ?
 
- E se l'avesse mandato Fersen? ci hai pensato? se fosse una sua spia , se aspettasse solo il momento buono per rapirti o che so...vendicarsi?
 
Oscar si sedette al bordo del letto :
 
- No...non è possibile!
 
- Scusami...non volevo spaventarti o metterti addosso anche quest'ansia , ma ho imparato che da Fersen possiamo aspettarci di tutto!
 
Oscar si porto' la testa fra le mani sconvolta ed Andrè...Andrè rimpianse di non essersi morso la lingua , adesso oltre che stanca era sconfortata .
 
Si inginocchio' davanti a lei.
 
- Amore...
 
Una lacrima scese furtiva dagli occhi blu
 
- Scusami - sussurrò Andrè . non avrei dovuto ...
 
Oscar alzò lo sguardo :
 
- sono stanca Andrè, tanto stanca...!
 
Andrè poggio' la sua fronte sulla sua, la cullò.
 
Poi le sciacquo' il viso con una salvietta, le disinfettò la ferita al labbro , lei sussultò per il bruciore.
 
- Adesso puoi spiegarmi perchè sei ridotta in questo stato, cos'è successo? - chiese lui
 
- I soliti scontri , abbiamo dovuto difendere dall'assalto del popolo alcuni nobili, abbiamo cercato di non sparare ma...ma è stato il caos
 
- Il popolo è stanco Oscar e...mi dispiace dirlo ma ha ragione!
 
- Lo sò! - sussurro' lei.
 
Andrè rimase a bocca aperta , quel lo so' detto da lei , una nobile,  aveva una valenza grande .
 
- Succederà vero Andrè....?- chiese - la rivoluzione è sempre piu' vicina.
 
- Si...è inevitabile Oscar - sbottò -  ma non pensarci ora. Adesso devi solo pensare a riposarti , a lavorare di meno, ad essere meno...incosciente!
 
Andrè aveva ragione, ogni fibra del suo essere esigeva riposo, era stanca, stanca fisicamente, mentalmente .
 
Si distese a faccia in giu' mugugnando di dolore.
 
- Che fastidioso mal di schiena.
 
Andrè si sedette accanto alla sua figura distesa :
 
- Ci penso io - sussurrò dolcemente, quindi le sfilò la camicia dai pantaloni , la alzò e comincio' a massaggiarle la schiena.
 
- Oddio...che bello! - sussurrò lei godendosi le dita di Andrè sulla pelle, ad ogni tocco sentiva sciogliere le contratture ed era divino.
 
- Ti piace tesoro!? - sussurrò lui premuroso.
 
- Si...uhmmm...continua! - sussurrò rimanendo a faccia in giu' godendosi il tocco
 
Andrè continuo' per lunghi minuti, poi notò Oscar assopirsi, la bacio' sulla guancia e la coprì col lenzuolo.
 
- Riposa amore mio, fra qualche ora ti sveglierò per cenare.
 
- Grazie...- mugugnò lei addormentandosi di botto.
 
Andrè si sdraio' accanto a lei, Oscar non poteva continuare con quel ritmo , era un suicidio per lei e per il bambino pensò affranto.
 
 
 
 
 
Andre' aprì gli occhi, la sua mano vago' per il materasso alla ricerca del corpo di sua moglie, ma trovò solo la fresca seta  del lenzuolo. Preoccupato il giovane  balzò a sedere sul letto ,si girò e la trovò lì.
 
Oscar stava seduta ai lati del letto e gli volgeva le spalle. Aveva lo  sguardo basso ,la testa fra le mani ,sembrava immersa in tristi pensieri 
 
- Amore che succede stai male? - sussurro' pervaso da uno strano presentimento.
 
Piano lei si girò:
- No...- sorrise  - ho solo fame Andrè ,  scendo giu' in cucina a prendere qualcosa
 
- Mia nonna ti ha lasciato la cena in caldo.
 
- No.... credo che prendero' solo della frutta - sorrise alzandosi - ma...tu non hai cenato?
 
- No -  sorrise lui andandole vicino e togliendole una ciocca dalla fronte - non mi andava da solo , però...adesso della frutta non sarebbe male.
 
Oscar annuì , si staccò da lui per scendere giu' ma Andrè la fermò
 
- Lascia amore, vado io! - sussurrò baciandole la fronte .
 
Oscar si rimise sotto le lenzuola, non aveva detto nulla a suo marito ma era stata svegliata da una fitta al basso ventre. 
Respirò cercando di calmarsi, il dolore era sopportabile ma le metteva addosso un'ansia pazzesca , decise di non andare a Versailles il giorno dopo.
 
 
 
 
 
 
 
Andrè afferrò il piatto, vi adagio' la frutta e si apprestò ad uscire dalla cucina, ma l'ombra di Gunnar acquattato al muro lo fece sobbalzare.
 
- Diamine! Volete farmi prendere un colpo!
 
Lui sorrise avanzando, Andrè lo fissò , aveva i capelli scompigliati e la camicia semiaperta.
 
- No...Non sono così sadico Grandier! - rise
 
- Cosa ci fate in giro per casa?
 
- Stavo venendo a prendere un pò d'acqua..Non si puo'? - sorrise perfidamente alzando le spalle.
 
Andrè storse la bocca:
 
- Non mi piace sapervi in giro .
 
- Davvero?? - lo sfidò lui - non credo di essere un prigioniero, volete chiudermi dentro una stanza ? - rise
 
Andrè lo ignorò, il giovane fissò il piatto con la frutta:
 
- Come sta vostra moglie ? - chiese
 
- Meglio - sbottò lui
 
- Spero vivamente che  l'abbiate lasciata dormire ...- sussurrò malizioso.
 
Andrè lo fissò furioso :
 
- Quel che faccio con mia moglie non vi riguarda! - sbottò
 
Il giovane con aria da sbruffone alzò le spalle :
 
- Calmatevi...era solo una battuta!
 
-Beh...le vostre battute lasciatele per voi. Siete troppo invadente Gunnar, vi consiglio di riacquistare la vostra falsa memoria al piu' presto, ho seriamente intenzione di convincere mia moglie a mandarvi via  il prima possibile.
 
- Vi faccio così paura?? - sorrise lui
 
Andrè lo ignorò e salì su per le scale, piu' lo conosceva, piu' parlava con lui, piu' non si fidava di quel giovane.
Sospirò preparandosi ad entrate nella stanza , decise di non raccontare nulla ad Oscar, aveva già abbastanza ansia per i dubbi che gli aveva confidato prima.
 
Indossò il suo miglior sorriso quando entro'.
 
Lei  lo accolse gioiosa.
 
Mangiarono allegramente imboccandosi a vicenda ma Oscar era strana, troppo.
 
- Amore...sicura di star bene? - sussurrò
 
- Si...si...solo che...non ho sonno - sussurrò carezzandogli la guancia - credo che scenderò a passeggiare un pò fuori.
 
Andrè trasalì , pensò a Gunnar che si aggirava per la casa, non poteva lasciarla sola.
 
Si alzò :
 
- Beh...il sonno è passato anche a me, credo che ti farò compagnia.
 
Oscar lo abbraccio' contenta.
 
 
 
 
 
 
 
- Sei sicura di non sentir freddo? - sussurrò Andrè guardando sua moglie.
 
- Si...tranquillo! - rispose lei guardando il cielo.
 
- E' bellissimo essere qui con te, mano nella mano a guardare le stelle! - sbottò gioiosa.
 
Andrè la guardò, era bellissima anche con quello sguardo stanco e preoccupato.
 
- Perdonami! - sussurrò avvicinandosi e carezzandole il viso - non avrei dovuto gettarti addosso i miei dubbi.
 
- Non fa niente! . sussurrò lei guardandolo con amore.
 
- Si invece...Sei preoccupata, lo vedo!
 
Oscar lo abbraccio', lo bacio' piano, a lungo, dolcemente.
 
Gli mordicchio' le labbra dolci, gli affondò le dita fra i capelli.
 
Andrè mugugnò :
 
- Huhmmm... Comandante !
 
Lo sguardo corse involontario verso il vialetto, gli sembrò di vedere Gunnar intento a spiarli.
 
Si staccò da Oscar come una furia:
 
-Adesso basta! - urlò catapultandosi verso una siepe.
 
Intercettò il giovane , lo afferrò per il bavero della giacca, lo sbattè al muro.
 
Oscar sbarrò gli occhi inorridita, i due si dibattevano a terra colpendosi a vicenda.
 
-Basta! Smettetela! - urlò gettandosi in mezzo a loro .
 
Ma i due non accennavano a fermarsi.
 
Ad un tratto Oscar si fermò, sentì qualcosa di umido scorrerle fra le gambe.
 
Sbarrò gli occhi in preda ad un brutto presentimento, lo sguardo corse giu':
 
- No...no....Aiuto...Andrè..! - sussurrò con un filo di voce.
 
Andrè si bloccò, la fissò.
 
Gli occhi di sua moglie sbarrati, lo sguardo inorridito, fissò giu' verso i suoi calzoni , e poi...poi fu come morire.
   
 
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