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Autore: TonyCocchi    23/08/2009    1 recensioni
L'estate è arrivata! E NaruHina91 vi regala la sua freschissima fanfic estiva! Per farsi quattro risate sotto l'ombrellone: sapevate che anche ai personaggi di Naruto piace andare in vacanza? Si parte per le ferie: passatele in allegria con questa esilarante fic d'atmosfera vacanziera!
Genere: Commedia, Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Naruto Uzumaki
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Naruto Holidays EFP
AVVISO: questa fic è stata scritta l'estate scorsa e pubblicata su Manga.it, ora la posto anche su EFP. I riferimenti dell'autore nelle introduzioni e nei saluti sono stati mantenuti dalla precedente "edizione" ^___^


Nota:
ho fatto del mio meglio per eliminare i segni che cancellano nell'html, perchè su Manga.it si possono inserire tranquillamente, temo però che negli altri capitoli diverse parti siano state spuntate. Se volete sapere i pensieri eliminati correte sull'altro sito, Manga.it ^^







Come si vede che siamo arrivati all’ultimo capitolo: fuori fa fresco, la mattina devo alzarmi presto per andare a scuola, il pomeriggio ho di nuovo dei compiti da fare… Ebbene si, anche a me la scuola è ricominciata: e non avete idea di come ci si senta a scrivere l’ultimo capitolo di una fic di mare e vacanze in queste condizioni! Sigh... si potesse tornare al momento in cui ho cominciato… Basta rimpianti però: l’estate è bella, ma l’uomo non vive solo di essa (ci sono le domeniche, Natale… XD) Da giugno a settembre questa fic vi ha accompagnato: abbiamo passato insieme una bellissima estate, ed ora è giusto tornare ognuno ai nostri doveri e alla nostra vita di sempre in attesa che una nuova estate sorga ^_^ Ora vi auguro buona lettura, cari lettori, come al solito ci si sente alla fine con le considerazioni finali, i ringraziamenti e i saluti! Spero vi piaccia!

PS: NARUTO X HINATA ORA E SEMPRE!


Gli uccelli si svegliano e cominciano a cantare. Ukki si sveglia e comincia a grattarsi la barbetta ispida. Il solerte direttore del lido è abituato a svegliarsi sempre di buon ora, un abitudine a cui non trasgredisce mai: un ultra-cinquantenne attivo come lui non trascura mai i suoi doveri e i suoi tanti lavori. Così, mentre ancora albeggiava, si lavò, fece colazione ed uscì a sgranchirsi un po’ all’aria fresca.
Uscì da casa sua, che era subito dietro la reception da cui passò, ed arrivò nello spiazzale del parcheggio.
Uno sbadiglio, un altro paio di grattatine, si stropicciò un po’ gli occhi e finalmente si accorse di una carriola lasciata vicino l’arco di ingresso. Si avvicinò e ci trovò un bigliettino e…
Jiraya, Orochimaru e Tsunade: “ZZZ… ZZZ…”
La lettera era di uno dei suoi amici del paese: quei tre erano stati trovati a notte fonda addormentati sul muro di un’abitazione, ed equivocati per barboni ubriachi. Però, da un opuscolo trovato nella tasca dello “spilungone con la faccia da Michael Jackson” (come veniva definito nel biglietto), erano riusciti a risalire che erano ospiti da lui e glieli avevano riportati.
Ukki: “Tsk! Devono essersi presi una bella sbronza: li hanno caricati su una carriola, lasciati a dormire qui nel parcheggio e stanno ancora russando.”
Jiraya si rigirò un poco facendo dondolare la carriola, ma nessuno dei tre né si svegliò, né alterò il sorrisetto alcolico che aveva in viso.
Però non potevano restare lì! A parte il fatto che un ospite che veniva da lui lasciato dormire nel parcheggio era cosa inaudita, quello era il giorno in cui sarebbero partiti, o meglio, la mattina in cui sarebbero partiti: il loro soggiorno era ormai terminato.
Ukki: “Ehm, signori?”
Jiraya, Orochimaru e Tsunade: “ZZZ… ZZZ…”
Ukki fu combattuto: la cortesia e il rispetto degli ospiti per lui erano al primo posto… doveva?
Lo fece: calciò la carriola.
Jiraya, Tsunade e Orochimaru: “CHI?! PERCHé!? COME?! COSA!?”
Ukki raccolse la carriola ed andò a mettersela da parte: appena poteva l’avrebbe riportata al suo amico. Intanto quei tre potevano approfittarne per schiarirsi le idee.
Tsunade (massaggiandosi il capo): “Uuuuhhh, che male…”
Jiraya, barcollante, si rimise in piedi: “Ma che succede? Dove siamo?”
Orochimaru si sfregò gli occhi pesti, ruttò e si guardò intorno: “Siamo di nuovo al villaggio, come ci siamo finiti è un mistero.”
Jiraya: “Uh, la testa! Ricordo solo che ieri sera eravamo andati tutti e tre a bere insieme e poi più niente!”
Orochimaru: “Io pure……… Beh, comunque sono contento di non ricordarmi nulla di ieri.” Disse guardando acido il compagno sannin.
Jiraya: “Umpf, vale anche per me: chissà che serata orripilante avrò passato con te!” <>
Tsunade invece ricordava confusamente un gioco chiamato “Io mai”, ed alcune esternazioni d’affetto reciproco che da sobri non si sarebbero mai sentite. Era successo per davvero, o era stato solo un sogno provocatole dall’alcool?
Lei decise che voleva credere alla prima.
Tsunade: “Ah ah ah, quel che è certo è che per esserci ridotti in questo stato dobbiamo aver fatto parecchia baldoria tutti e tre, eh? Ah ah!”
Orochimaru e Jiraya si guardarono un attimo.
Poi, improvvisamente, il sorriso di Tsunade sparì e balzò in piedi.
Tsunade: “Un attimo… Ouch, la testa! Ho bisogno di qualcosa che me la sgonfi e me la ripulisca un po’… Dicevo, dove siamo lo sappiamo, ma “quando” siamo?”
Ukki: “Buongiorno.”
Tsunade: “AAAAAAAHHH!”
Orochimaru: “Utilizza qualche tecnica particolare?”
Jiraya: “Lui sostiene che sia tutto merito dell’attività fisica e dell’alimentazione.”
Ukki: “L’alba sta sorgendo, ahimè, sul giorno della vostra partenza.”
Jiraya mise le mani in tasca: “Che peccato.”
Orochimaru: “Uff… prima o poi doveva accadere.”
Tsunade: “AAAAAAARGH! I bagagli! Non ho preparato nulla, e io ho tonnellate e tonnellate di souvenir e ricordini da mettere in borsa, e poi…”
Jiraya: “Ma a che ora dovremmo partire?”
Tsunade: “Presto! Tra due ore circa, e io sono ancora a zero, e anche tu e anche lui! Cavolo!”
Sopraggiunse Kakashi che si era svegliato presto per dare una scaldatina al pullman prima di partire: “Ehilà, così siete qui. Fatto tardissimo, eh? A che ora siete tornati ieri sera?”
Tsunade: “Kakashi, è un miracolo se siamo tornati! Sigh, che stress: ora devo mettere tutto in borsa, pulire il bungalow, controllare di non essermi dimenticata niente, radunare tutti, consegnare le chiavi, e tutto in pochissimo tempo!” Come non bastasse che le sue ferie fossero appena finite!
Ukki sorrise: “Ehi, ehi, si calmi! Credete che sia un problema per me che voi lasciate i vostri alloggi in orario? Piuttosto, se ha bisogno di tempo, ho una semplicissima soluzione per accomodarla e fare un piacere a tutti!”

Naruto prese un respiro profondo e compì il gesto risolutivo: girare la chiave nella serratura.
Naruto: “……” Contemplò in silenzio la porta per un po’.
Sakura, con voce gentile: “Naruto… Dobbiamo andare.”
Naruto: “…… Si.”
Sistemò meglio lo zaino a tracolla che portava e si girò, andando verso i suoi amici. Sasuke e Sakura, vedendolo così afflitto si affrettarono ad avvicinarsi.
Sasuke gli mise una mano sulla spalla sinistra. Sakura gli mise una mano sulla spalla destra. Sai gli mise una mano sulla testa.
Naruto: “Ehi!”
Sai: “Scusa: avevi finito le spalle, così…”
Sasuke: “Umpf!”
I quattro si allinearono: davanti a loro il sole, arrivando da oltre gli alberi e le capanne e l’ingresso del settore ospiti, li abbagliava un po’, ma loro stavano in piedi, fieri. Poi cominciarono a camminare… mentre un gruppetto di copie-schiave del biondino pensava ai loro bagagli più pesanti, lasciando loro solo i bagagli a mano.
Copie: “TSK!”
Sakura: “Sasuke, ora cosa farai?”
Sasuke: “Non tornerò a Konoha…”
Sakura: “Si lo sapevo…” disse abbattuta “Ma dove andrai?”
Naruto: “……”
Sasuke: “Ho delle cose da fare. Spiacente: ma la vita del vendicatore è molto complicata; non mi interessa se non riuscite a capire le mie ragioni, ma mi dispiace arrecarvi tanto dolore.”
Naruto prima lo guardò serio e poi rise: “Andiamo, non fare la parlata tragica ora! C’è sempre la possibilità che venga a prenderti, ti batta e ti trascini indietro a Konoha!”
Sasuke: “Umpf, pensi di riuscire a sconfiggermi?”
Naruto: “Perché non lo vediamo ora?”
Sasuke: “D’accordo!”
Sakura: “ALT! SIETE ANDATI D’AMORE E D’ACCORDO FINORA, VOLETE SCANNARVI PROPRIO ALL’ULTIMO?!”
Sasuke e Naruto (abbracciati e tremanti): “M-m-ma no, Sakura… Stavamo solo giocando un po’, facendo gli uomini…”
Sai: “E allora perché se ti abbraccia lui è un gioco da uomini e quando ti abbraccio io mi dai del gay?”
Sasuke e Naruto si scollarono all’istante!
Sasuke: “Mi ha fatto piacere incontrarvi qui; ora tutto come prima.”
Naruto: “Amici come prima.”
Sasuke: “…… Si.”
Sakura sorrise, ed anche Sai.
Durante quelle vacanze era stato come essere fuori dal mondo: ora tornavano alla loro realtà, in cui Sasuke non c’è e non ricompare per bontà del caso. La realtà dove dovevano impegnarsi per salvarlo da sé stesso, e dove non vedevano l’ora di tornare!

I ragazzi di Konoha, di Suna e quelli del gruppo Taka, ex-Hebi, con i maestri Jonin e i badanti per anziani (Kabuto e Shizune per intenderci) confluivano tutti insieme verso il parcheggio per caricare i loro bagagli. I loro occhi guardavano ovunque, avidi di dare un ultimo sguardo a quel posto bellissimo e fissare ogni dettaglio per non dimenticarlo mai.
Karin: “Suigetsu, ma noi come facciamo a partire? Non abbiamo più un mezzo di trasporto.”
Suigetsu: “Oh, lo abbiamo eccome: credi che abbia lasciato che la nostra auto venisse portata tra i rifiuti dello scasso?”
Juugo: “E allora dov’è?”
Suigetsu: “Dietro la reception: quell’omino col cappello che lavora qui ha detto che mi avrebbe dato una mano a ripararla.”
Karin: “Tieni tanto al tuo piccolo-grande bolide: come sei carino, ih ih ih!”
Suigetsu: “……”
Nella sua mente partì un filmino di sé stesso al volante della sua auto, a marce ingranate verso l’orizzonte, verso lidi e montagne sconosciute; solo lui e il suo maggiolino color bianco sbiadito, che amorevolmente nutriva, lavava ed abbracciava con tanto di colonna sonora romantica.
“????”: reazione di Juugo e Karin al suo strano sguardo beato.
Poco più avanti a loro, nel assembramento di giovani che si dirigevano al parcheggio, un infiltrato urlava a squarciagola.
Gai: “Oh, gioventù addolorata che a testa bassa cammini verso il mezzo fatale che ti riporterà alle missioni e al duro lavoro: che attimi crudeli son questi per te!”
Neji: “Abbiamo un poeta e non ce ne siamo mai accorti.”
Arrivò Kakashi che si parò innanzi al gruppo.
Kakashi: “Ragazzi, contrordine.”
Sai: “Contrordine?”
Naruto: “In che senso?”
Kakashi: “Vedete, ieri sera qualcuno ha fatto un po’ troppo tardi ed è ancora a zero con bagagli e varie formalità. Quindi il nostro soggiorno è stato prolungato di alcune ore, e la nostra partenza posticipata.” Spiegò il Copia-Ninja.
Sakura: “Quindi non partiamo adesso?” urlò sbalordita.
Kakashi: “No, Sakura, partiremo circa all’ora di pranzo; nel frattempo voi tutti siete liberi di godervi un’altra mattina in spiaggia. Ricordate però di essere tutti pronti quando……”
Incredibile: in un battito di ciglia si era passati da tutti riuniti a nessuna anima viva!
Kakashi: “Ehi, dove sono finiti?”
Tutti in spiaggia ovvio!

Un pagurino viaggiava zampettando sulla spiaggia vuota e silenziosa, pensando che finalmente quei chiassosi umani se ne erano andati e la pace poteva tornare a regnare!
“YEEEEEEEEEEAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHH!!!”
Pagurino: !?!?!?!?!?!
All’urlo seguì il sisma, e il piccolo crostaceo sopravvisse miracolosamente indenne ad una selva di piedi in carica!

Kakashi: “Vado anch’io.”

Ma non tutti erano andati subito ad usufruire di quella seppur piccola proroga al loro tempo lì in quello splendido villaggio. Tsunade e gli altri sannin erano occupati con la preparazione delle loro cose…
Tsunade (cercando di fare quanto più peso possibile sulla sua valigia): “URGH! Non esplodere! Non esplodere!”
Jiraya, sulla porta del bungalow: “Nei guai, eh? Con tutti quei souvenir che voi due spendaccione avete comprato!”
Tsunade: “Tsk! Shizune… Anziché essere qui ad aiutarmi con questo macello si è subito defilata in spiaggia con Ton Ton a gozzovigliare!”
Orochimaru, dalla finestrella: “Umpf, non sai neppure farti rispettare dai tuoi assistenti: io ho ordinato a Kabuto di mettere in valigia tutte le mie cose e così posso andare a divertirmi.”
Jiraya: “Tsk, schiavista.”
Orochimaru: “Umpf! Visto che ho un lecchino perché non approfittarne?”

Bungalow di Orochimaru…
Kabuto: “Lecchino, eh? Devo farle la valigia, eh? Vediamo: spazzolino per i denti… Ups, è finito sotto il letto, non posso vederlo e non posso metterlo in borsa, che sfortuna! Oh, no, la sua tintura per capelli è rimasta nel cassetto! Peccato averla dimenticata, il Maestro dovrà di nuovo fare i conti con quei disdicevoli capelli bianchi, uh uh uh! Cos’altro posso dimenticarmi?”
Ad andare col malefico si impara ad esserlo!

((BOOM!))
Tsunade (sbattuta contro il muro con un calzino sulla testa): “Sigh, lo sapevo, è esplosa!”
Jiraya cominciò a raccogliere le sue cose: “Ti aiuto io, dai.”
Tsunade: “Grazie, sei gentile.”
Jiraya: “Chissà se così non possa imbattermi in qualche tuo reggiseno?”
Tsunade: “Ci ho ripensato, non voglio il tuo aiuto!”
Jiraya però continuava a raccogliere ridacchiando i suo vestiti sparpagliati dall’esplosione per tutto l’ambiente. Intanto Orochimaru aveva recuperato un suo pezzo di biancheria finito fuori la capanna e glielo stava porgendo… con la lingua.
Tsunade: “Bleah, tienitelo!”
Jiraya: “Quanta robaccia: dove avevi intenzione di ficcare questo bonsai?”
Tsunade si grattò la guancia ridendo d’imbarazzo. A malincuore avrebbe dovuto regalare qualche ricordino (un bel po’ di ricordini) ai suoi due amici per riuscire a sbrigarsi. Non potevano mica metterci tutta la mattinata a rassettare e a sistemare!
Tsunade: “Dunque, a Jiraya do questo fermacarte-ranocchio, mentre ad Orochimaru la scodella di pregiata ceramica Zheng. Jiraya si prende l’acquerello con il paesaggio locale, molto artistico, e ad Orochimaru…”
Orochimaru (sussurro): “Dove la mettiamo tutta questa roba?”
Jiraya (sussurro): “Almeno tu puoi ficcarti qualcosa in gola…”
Tsunade, con un sorrisone: “Chi lo vuole questo samurai di terracotta di dimensioni naturali?”
Jiraya ed Orochimaru: “………”
Non erano i soli ad essere con le mani legate.
Nel frattempo infatti il signor Ukki lavorava alacremente con Suigetsu alle riparazioni più che necessarie di quel bolide che tanto aveva resistito alle avversità e che tanto aveva conquistato il cuore dei suoi passeggeri e del suo guidatore. Il garage del proprietario dello stabilimento faceva da officina.
Suigetsu (facendo roteare in mano una chiave inglese): “Juugo, mi dici dove sono Karin e Sasuke?”
Juugo, che assisteva al loro lavoro seduto su una cassa di legno vicino una delle pareti: “Molto probabilmente in spiaggia.”
Suigetsu: “Umpf! Noi qui a sgobbare…” Guardò un attimo Juugo in panciolle sul cassone e si rese conto che quel “noi” era un modo di dire! Se non altro almeno lui era rimasto ad assistere.
“… e quelli a fare i loro comodi, che razza di fannulloni, come dopo non mi riconoscono un bel ringraziamento è la volta buona che meno qualcuno, tsk! Non hanno il minimo rispetto per Jenny!”
Juugo: “JENNY!?!?!? Ora anche un nome? Manca solo che si metta a parlare!”
Suigetsu: “Tsk, le macchine non parlano: rombano! E tra poco sarò di nuovo in grado di sentire la sua possente voce!”
Juugo: “Beh, possente non proprio…”
Ukki: “Mi serve una chiave del dodici…”
Suigetsu: “Invece di polemizzare grosso pigrone, dacci una mano e prendi quello che ci serve.”
Juugo si alzò: “Ok.”
Il motore venne così rimesso in sesto, al prezzo dell’ordine e della pulizia dei loro vestiti, ora tutti macchiati di nero: la macchina poteva ancora camminare, ma ridotta com’era, incrostata di crostacei e con cerchioni e specchietti mancanti non la si poteva ancora definire automobile.
Ukki: “Dobbiamo anche riattaccare tutti i pezzi che avete staccato per alleggerire il carico durante il viaggio in mare. Per fortuna tengo sempre dei pezzi di riserva per la mia carretta; come dico sempre: “non si è mai sicuri di nulla, quindi meglio tenere qualcosa da parte”.”
Suigetsu: “Più a fagiolo di così!”
Ukki: “è ancora nel baccello, ah ah ah… Scusate, non faceva ridere.”
Juugo: “Alla fine tutto si aggiusta… ma non un tenero orsetto tutto infeltrito! (sniff)”
Suigetsu: “Uffa, pensavo te ne fossi scordato di quel coso!”
Ukki: “Orsetto? Qualche tempo fa ho recuperato un peluche tutto infeltrito alla foce di un fiume qui vicino: l’ho strizzato due volte, asciugato, ricucito ed ora se non è come prima almeno si capisce che è un orsetto.”
Juugo: “………………………”
Suigetsu: “Potrebbe andarlo a prendere?”

“ORSEEEEEEEETOOOOOOOOOOOOOO!!! SEI VIVO!!!”
La provvidenzialità del signor Ukki era più che stupefacente!

L’urlo venne avvertito fino in spiaggia.
Karin: “Hai sentito?”
Sasuke: “Sembrava Juugo.”

Solo sbrigate le loro faccende anche loro poterono raggiungerli (Juugo appariva particolarmente felice e rincuorato), e concedersi il lusso di un ultima spiaggia.


Naruto inspirò: “Dunque, questi sono gli ultimi momenti con i piedi in ammollo dell’ultimo bagno dell’ultima mattina. È un momento da vivere intensamente!”
Naruto, fermo con l’acqua ai polpacci stava dando l’ultimo saluto al mare. Visto che ne sarebbe passato di tempo prima di un altro bagno di piacere, bisognava assolutamente fare le cose nel modo giusto.
Passò lì fermo lunghi minuti di preparazione psicologica. Solo quando si sentì in pace con sé stesso poté voltarsi e cominciare ad avanzare, fino a quando non sentì più l’acqua salata intorno a sé.
Con i piedi di nuovo all’asciutto diede un respiro profondo e riaprì gli occhi: “Va bene, il rituale è finito. Ora sono pronto.”
Tsunade battè le mani: “Su, ragazzi ed adulti, ora dobbiamo metterci in viaggio.”
Sakura: “Maestra, e per il pranzo?”
Tsunade: “Ci fermeremo a sgranocchiare qualcosa ad un autogrill lungo la via, tranquilla; così allungheremo anche un po’ le gambe.”
Ukki: “Un momento!”
Tsunade: “AAAAAAAAAAAHHH! Beh, l’ultimo spavento ci voleva.”
Ukki: “Ora che siete tutti riuniti potete farvi una bella foto di gruppo, che ne dite?”
Tsunade: “Stupendo! Tutti in posa, e il primo che si rifiuta perché dice che in foto viene male farà i conti con me!”
Salirono sull’alto della spiaggia fino al recinto che la delimitava dal resto del villaggio. Subito dietro di loro c’era il verde dei cespugli e delle fronde degli alberi a fare da sfondo alla fotografia.
Ukki puntò l’obiettivo: “Sorridete! Pronti?”
Sasuke: “Smettila di farmi le corna, idiota!”
Naruto: “Eh eh eh!”
Sakura: “Calmi voi due!”
Shino: “Ha detto di sorridere, non di ringhiare.”
Kiba: “è l’unico sorriso che ho!”
Hinata: <>
Ino: “Presto, prima che scatti, qual è il mio profilo migliore?”
Jiraya: “Su, sorridi “vecchio mio”.”
Orochimaru: “Bah, dopo di te.”
Tsunade: “Pronti! Dite: “holidays”!”
Tutti: “HOLIDAYS!”
E la macchina immortalò quell’assembramento di compagni di vecchia e nuova data in un’immagine ricca di luce e colori: i sorrisi e le smorfie dell’ultimo secondo avrebbero testimoniato la buona riuscita di quella lunga gita fuori porta!

C’era assembramento attorno al pullman: stavolta i passeggeri caricarono da soli i propri bagagli per risparmiare fatica al conducente-tuttofare, che in quel momento era un po’ occupato sul retro del mezzo.
Anko: “Cosa fai?”
Kakashi: “Aggancio l’auto di Sasuke al nostro pullman: i suoi compagni hanno deciso che vogliono farsi comodamente almeno una parte del viaggio.”
Suigetsu: “Ah, la nostra Jenny è di nuovo a posto!”
Karin: “E pensare che all’inizio mi hai urlato di tutto perché volevi prendessimo il camper: devi ringraziare me se l’abbiamo affittata! Ehi, è vero, ora che mi ricordo! Dobbiamo restituirla al proprietario.”
Suigetsu: “Errore: ormai è nostra per adozione affettiva!”
Sasuke: “E dove la mettiamo? Non mi sembra abbiamo un garage. E poi non si sono mai visti ninja che scorrazzano in maggiolino: tornati a casa non la useremo quasi mai.”
Suigetsu: “Anche a costo di tenerla chiusa in un garage che costruiremo per lei, io non la riporto da quello che ce l’ha affittata: primo perché essendo cattivi ragazzi non avremmo alcuna riserva morale a rubarla, secondo perché quel cattivone non la trattava con le dovute cure!”
Sasuke alzò le braccia al cielo: “Oh, basta! Fa come ti pare, sposatici pure, che me ne frega, non ne posso proprio più!”
Suigetsu: “Si!” Ed corse ad abbracciare Jenny come Juugo abbracciava il suo orsetto.
Provò ad allontanarsi ma Karin lo seguì: “Sasuke-kun, quegli idioti ti stanno stressando, ci penso io a tirarti su!”
Orochimaru: “Sasuke-kun! Ma come, non vuoi dare un passaggio a me e Kabuto per il ritorno? Potresti fermarti da casa mia per un tè!”
Sasuke: “Vi prego, un attimo di tregua!” Stava diventando isterico!
Suigetsu: “Voi sulla mia macchina non ci salirete né ora né mai! Tornatevene a casa a piedi!”
Orochimaru: “E sia! Andiamo Kabuto, chi non ci vuole non ci merita!”
Kabuto: “Che ho fatto per meritarmi questo?”
Il ninja leggendario evocò un serpente limousine su cui salì come fanno le star come Michael Jackson.
Orochimaru: “Sasuke, tu sarai mio, ricordalo! Muuhuhuhahahahahahhaaaahh!!!”
Salì anche Kabuto e i due strisciando oltre l’ingresso uscirono di scena.
Anko: “E il Kazekage e i suoi fratelli?”
Kakashi: “Faranno un tratto con noi, poi a metà percorso li lasceremo ad aspettare la prima corriera per il Paese del Vento. Il problema è che come sempre accade al ritorno ci sono più bagagli e… Cavolo, ora che ci penso, saranno riusciti a stiparli come si deve?” Corse con la fidanzata verso il fianco col portabagagli.
Trovò Gai e Yamato che spingevano a denti stretti un ondata di borsoni che rischiava di riversarsi fuori, mentre c’era chi non aveva ancora neanche messo i suoi.
Kakashi: “Bah, ho capito, ci penso io.”
Alla reception Shizune, Tsunade e Ton Ton sbrigarono le formalità e pagarono quanto dovuto al loro ospite.
Ukki: “Tenete: in questa busta ci sono le foto che ho scattato con i negativi. Ne ho fatto delle copie da tenere per me se non vi spiace.”
Tsunade: “Si figuri: grazie di questi preziosi ricordi.”
Ukki: “Un’ultima cortesia: posso usare le foto di voi e i vostri ragazzi per pubblicizzare la mia attività? Sarebbero perfetti per degli opuscoli promozionali del mio lido e della regione.”
Tsunade: “Senz’altro: e con la bellissima Hokage a farvi da testimonial vi riempirete di clienti!”
Kakashi si passò una mano sulla fronte dopo la faticaccia dei bagagli: “TUTTI A BORDO!”
Il signor Ukki si alzò dalla sedia dietro il banco della reception per andare a salutare.
Ukki: “è stato un piacere per me farvi da ospite: siete tutti dei bravi ragazzi.”
Naruto: “Può scommetterci.”
Tsunade: “E lei è stato un albergatore professionale e cortese come pochi, ce ne vorrebbero di più di lei.”
Shizune: ((Decine di Ukki che ti spuntano all’improvviso da tutte le parti? Oh, cielo!))
Ukki: “Beh, ragazzi, mi piange il cuore, ma è il momento di salutarci. Fate buon viaggio e state lontani dai guai!”
Naruto: “Ehm, quello non so se glielo possiamo promettere.”
Kakashi strinse la mano all’uomo, molto più basso di lui: “è stato un piacere. Forse torneremo anche l’anno prossimo.”
Ukki: “Mi farebbe molto piacere!”
Stavolta il problema dell’andata si manifesto alla rovescia: niente ressa e spintonate, stavolta nessuno voleva salire, preferendo osservare con aria sconsolata la porta scorrevole del pullman spalancata che li invitava a salire sghignazzando malefica. Chi altri poteva aprire quella lenta e quasi funerea processione di teste basse se non Shino e Gaara? Andati loro due, gli altri seguirono senza fretta.
Naruto prese anche stavolta posto nella zona centrale e nella stessa fila della volta prima. Girò la testa verso destra, ed oltre il suo riflesso per guardare un po’ dal finestrino, con l’amaro in bocca.
Sai: “Ciao Naruto! Sembra che saremo compagni di posto anche stavolta!”
Naruto: “Sembra di si…” Non lo fece sentire meglio!
Il biondino si sgranchì un po’ e tornò a guardare fuori. Si cominciava proprio bene: se l’umore sarebbe stato quello per tutto il viaggio allora non doveva vedere l’ora di partire ed arrivare per togliersi il pensiero. Si diede finalmente una scossa, dicendosi che a Konoha c’erano un sacco di cose che lo aspettavano e che senza accorgersene gli erano mancate (una doccia tutta propria tra le altre!), e che quelle vacanze erano state anche più belle di quanto avesse sognato all’andata!
Tsunade: “Animo ragazzi, non potete camminare un po’ più rapidamente? Le lumache riuscirebbero ancora a sorpassarvi! Di questo passo finiremo di salire tra un paio d’ore!”
Naruto si alzò per guardare gli altri che salivano. Ad un certo punto però le sue sopracciglia balzarono su! Con uno spintone scaraventò Sai direttamente sui posti liberi dell’altra fila, dopodiché gli tirò dritto addosso il suo zaino, facendo svolazzare un po’ di fogli!
Sai: ?
Naruto: “Hinata-chan!”
Hinata si fermò: “Uh?”
Naruto: “Qui è libero, vieni a sederti vicino a me?”
Hinata ebbe quasi un infarto: “N-Na-Na-ruto…”
Siccome si era bloccata, Sakura dietro di lei pensò bene di darle una spintarella.
Sakura (occhiolino): “Andiamo Hinata, che combini?”
Karin, dietro di lei, sbottò: “Già, lo spazio è già poco, muoviti a sederti!”
Quelli in fila sul davanti del pullman dovevano ancora mettersi comodi, quindi Hinata diede loro ascolto e liberò il passaggio: “E-eccomi…”
Si sedette guardandosi rossa le gambe, mentre Naruto la salutava con una risata. Quel ritorno cominciava davvero in maniera diversissima rispetto all’andata!
Sakura trovò il suo posto nell’altra fila un paio di sedili più avanti. Ma mentre sistemava il suo zainetto vicino i piedi…
Lee e Sasuke: “Sakura, è libero qui?”
I due si guardarono imbarazzati.
Lee: “Oh oh..”
Sasuke: “E ora?”
Sakura però sorrise ed incrociò le braccia: “Andiamo ragazzi! Secondo voi qual è la risposta?”
I due ci pensarono e si guardarono con uno sguardo d’intesa. Poi dissero insieme: “Nessuno dei due.”
Sakura: “Esatto, eh eh eh!”
Nonostante ciò, Sasuke e Lee presero posto col sorriso sulle labbra: il primo sui sedili davanti a lei, l’altro su quelli appena dietro!
Sai: “Ehm, e io posso? Sarei esule: Naruto mi scacciato…”
Sakura: “Tu si!” disse facendogli spazio.
Sai: “Eh eh!”
Ino: “FORZA! IL GRUPPO INO-SHIKA-CHO DEVE SI IMPOSSESSERà DEI SEDILI IN FONDO!”
Shikamaru: “Ehi, calmati!”
Ino era salita a bordo correndo e tirandosi dietro un braccio del povero Shikamaru che se lo sentì quasi staccare! Choji dietro di loro li seguiva a passo svelto. I tre come un bulldozer liberarono il corridoio centrale a spintoni, costringendo gli indecisi a prendere posto, volenti o nolenti, con degli spintoni! Alla fine si piazzarono sui posti in coda che Shikamaru aveva fatto suo personale materasso alla partenza!
Ino: “Ih ih ih, presi!”
Shikamaru, scosso: “Anche io volevo questi posti ma che bisogno c’era di essere così irruenti?”
Choji: “Ora abbiamo dei passeggeri in più, non si poteva correre rischi!”
Ino: “E poi in questo modo posso controllarti meglio: già sei musone di tuo, figurati ora che si torna a casa. Così potrò tenere il tuo morale ad alti livelli!”
Shikamaru: “Ma chi te lo ha chiesto?”
Choji ed Ino: “Ah ah ah!”
Karin: “Io vicino Sasuke-kun!”
Naruto: “Spiacente, ci sono già io!”
Sasuke: “Credo dovrai sederti vicino Juugo o Suigetsu.”
Karin e Suigetsu: “NOOOOOOOOO!!!”
Juugo: “……”
Hinata: “Uh? Ma… Naruto…”
Naruto: “Cosa ci fa lì una mia copia? Un piacere che mi ha chiesto Sasuke per evitare di avere vicino spasimanti troppo affettuose!”
Come all’andata, nei posti più avanti si misero la fidanzata dell’autista, il capo-spedizione e la sua assistente… stavolta però c’era anche Jiraya che si mise subito dietro Tsunade naturalmente, promettendo di non dare fastidio.
Yamato: “Mi raccomando: se succede qualcosa, qualunque cosa, io il mio l’ho già fatto.”
Shizune congiunse le mani in preghiera: “Almeno il ritorno mandacelo buono!”
Kakashi salì per ultimo e prese posto: “Chi non c’è lo dica.”
Tsunade: “Sempre la solita battuta idiota…”
Kakashi: “Eh eh eh! Bene ragazzi, se tutto è pronto possiamo partire!”
Guardò dal vetro alla sua sinistra il signor Ukki e lo salutò. Il pullman cominciò a muoversi e tutti si spostarono verso il fianco sinistro per salutare.
Sakura: “Ciao!”
Naruto: “Arrivederci!”
Lee: “Lei è un mito!”
Jiraya: “Tutti quelli che leggono i miei libri lo sono!”
Ukki sventolò la mano, sorridendo a ciascuno di loro.
Kakashi: “Usciremo dall’arco del villaggio tra tre, due, uno…”
Tutti: “SIIIIIIIIIIIIIIIIIGH!”
Qualcuno, parecchi per la verità, continuò a guardarsi indietro, proprio come il signor Ukki continuava a guardare avanti, diventando, lui che era già basso, minuscolo, e poi puntiforme…

Shizune sussurrò: “C’è silenzio, eh?” Oltre al rumore continuo del motore.
A momenti a qualcuno, pur di non perdere di vista il mare, sarebbe venuto il torcicollo! E dire che ce ne voleva di tempo prima che non fosse più visibile dai finestrini.
Tsunade: “C’era da aspettarselo. Kakashi, per evitare crisi depressive penso sarebbe meglio mettere un po’ di musica allegra. Qualcosa che contrasti un po’ con l’occasione.”
Kakashi annuì ed accese lo stereo.

I used to think maybe you love me, now baby I'm sure
And I just cant wait till the day, when you knock on my door
Now every time I go for the mail box, gotta hold myself down
'cos I just cant wait till you write me, you're coming around
(“Walking on sunshine” di Aly and AJ)


Qualche tono un pò più melodico e commovente sarebbe stato più intonato, ma non era quello che serviva. Invece quella canzoncina simpatica leniva leggermente la tristezza.
Il guidatore prese il suo microfono: “Salve a tutti, signori passeggeri. L’andatura è scorrevole e sostenuta e tutto và per il meglio nel nostro ritorno a Konoha. A metà percorso è prevista una sosta in modo da rifocillarci e lasciar scendere chi è di passaggio; tenendo conto di ciò l’arrivo si prevede per dopo le venti circa. I divieti dell’ultima volta sono ancora validi: sgarrate e vi farete il resto del viaggio nel portaoggetti. Detto questo vi auguro buon viaggio.”

I'm walking on sunshine (whoa oh)
I'm walking on sunshine (whoa oh)
I'm walking on sunshine (whoa oh)
And don't it feel good
And don't it feel good
All right now yeah! (HEY!)


L’umore per fortuna migliorò dopo poco. Cominciarono le chiacchiere, i giochi, gli scherzi; le guardate cariche di drammaticità fuori dai finestrini divennero sempre meno e la differenza di quel viaggio da quello d’andata si assottigliò parecchio.

Naruto ed Hinata si erano momentaneamente isolati ad ascoltare il lettore cd di lei.
Naruto (dondolando la testa): “Simpatica! Comunque il mio hobby è…” si guardò intorno e poi sussurrò “In realtà sarebbe il giardinaggio, però non dirlo a nessuno!” Nessuno si sarebbe mai aspettato un simile passatempo da lui: per questo se ne vergognava un po’!
Hinata: “D-davvero? Io colleziono fiori pressati.”
Naruto: “Wow, abbiamo hobby simili!”
Hinata: “Un pochino… si…”
Lee, sporgendosi in avanti: “Cos’hai lì, Sakura?”
Sakura: “Ah ah, sono le foto che il signor Ukki ci ha scattato durante la vacanza! Guarda questa: che faccia da scemo che fa Naruto!”
Naruto (la copia): “Ehi, ti ricordo che sono anche qui!”
Sasuke: “Umpf, si vede che è così che vieni preso al naturale.”
Naruto: “Grrrr!”
Alcuni si alzarono e si avvicinarono per vedere con loro.
Naruto: “Guarda, c’è anche la foto di quando Karin è caduta addosso a Sasuke… Ehi, fermo lì!” Con un sonoro ceffone sulla mano fermò Sasuke che aveva cercato di agguantarla, di certo non con le migliori intenzioni.
Sakura disse a denti stretti: “Andiamo avanti…” e sfogliò.
Naruto ed Hinata che mangiavano ghiaccioli sulla spiaggia.
Naruto: “UH, CAVOLO!”
Si sentì addosso gli occhi di molti…
Yamato, anche se non era lì con loro: “… (sniff)…”
Naruto: “Ehm… andiamo avanti!”
Gaara: “Il mio castello…” Con uno sguardo sognante lo riportò alla mente.
Kankuro annuì: “Un capolavoro!”
Choji: “Yum! Il mio sfilatino di due metri!”
Kiba: “Che ti abbiamo aiutato a mangiare, eh eh!”
Sakura: “E questa che foto è? È quasi tutta bianca.”
Gai, dalla parte anteriore: “Quello sono io, o meglio il mio sorriso: è così scintillante che è come il signor Ukki avesse fotografato un altro flash, ah ah ah ah! Tenetemela da parte, ah ah!”
Kakashi: “Roba da matti…”
Sakura: “Guardate! In questa foto c’è Shino senza occhiali: quando la porteremo a Konoha nessuno ci crederà… AAAAAHHH!”
Con rumore di mandibole, una gruppetto di bacherozzi sgranocchiò la foto non lasciandone traccia.
Shino: “Scusate, ma ho una certa immagine; le foto della mia faccia scoperta d’accordo, ma i miei occhi, i miei bellissimi occhi… mai.”
Tutti: -__-

Dopo un paio d’ore di viaggio il mare non si vedeva più, da qualunque finestrino e da qualunque bizzarra e contorsionistica angolazione si guardasse. Kakashi avvistò una pompa con tavola calda annessa e cominciò la manovra di svolta.
Kakashi: “Ci siamo ragazzi: ci fermiamo qui.”
Suigetsu: “Che strano, questo posto mi sembra familiare…”
Juugo: “Anche a me.”
Karin: “Non sarà mica…”
Il mezzo si fermò. Kakashi scese per primo e gli venne incontro sorridendo…
UN BENZINAIO COI BAFFI!
Sasuke, Karin, Suigetsu e Juugo (dai finestrini): “AAAAARGH! È LUI!!!”
Naruto: ???
I tre si fiondarono giù dal pullman inferociti!
Tsunade: “……… Su, ragazzi! Scendiamo anche noi e sgranchiamoci un po’ le gambe!” Tutti si alzarono e le andarono dietro.
Kakashi: “Il pieno, per favore.”
Benzinaio baffuto: “Subito.”
Suigetsu (spada alla mano): “TU!”
Karin: “LASCIATELO A ME!”
Juugo (semi-trasformato): “GRRRRR!”
Kakashi: “Uh?”
Ma Sasuke, velocissimo, comparve per frapporsi tra loro tre e il malefico ometto.
Sasuke: “Fermi dove siete. È vero che per lui abbiamo passato due giorni che dimenticheremmo più che volentieri, ma è anche grazie a lui che siamo approdati al lido dove si trovavano i miei compagni e dove anche voi vi siete divertiti. Quindi purtroppo gli siamo debitori, e chi non è d’accordo se la vedrà con me.”
Juugo e Suigetsu si calmarono: “Uffa!”
Karin (X3): “COME SEI COOOOOL!!! ♥♥♥”
Il Benzinaio coi baffi era un ometto basso e stempiato, coi baffi grigi e pochi capelli dello stesso colore; portava una maglietta bianca macchiata di sudore e un pantalone di stoffa: “Ma voi siete i ragazzi dell’altra volta.”
Suigetsu: “Fa piacere vedere che ti ricordi di noi, maledetto bugiardo!”
Choji: “Un po’ deserto, ma bello il posto.”
Tsunade: “Mi scusi, la toilette delle donne?”
Benzinaio baffuto: “In fondo a sinistra.”
Karin, Suigetsu e Juugo (ruggendo): “CI PRESTI ATTENZIONEEEE!!!”
Benzinaio coi baffi: “Appena tornati dalle ferie, eh? E sembra che siate rimasti soddisfatti del nostro bel paese. Dove siete stati di bello?”
Shizune: “Un posto bellissimo! Un villaggio vacanze prima del Villaggio del Mare, gestito da un simpatico omino di nome Ukki.”
Anko: “E siamo tutti ben felici di consigliarvelo!”
Il Benzinaio baffuto infilò la pompa nel serbatoio del loro mezzo: “Ukki? Ma è impossibile!”
Kakashi: “In che senso?”
Benzinaio baffuto: “Quel lido ha chiuso i battenti da anni! Da quando il proprietario, questo Ukki, morì.”

°______________________________________°

Si udì solo il vento soffiare e spazzare polvere, ma non era quello a gelar loro il sangue nelle vene e far percorrere la loro schiena da brividi!
Possibile che quel vecchietto che gestiva da solo, con la facoltà di comparire ovunque, un intero villaggio vacanze in cui a pensarci bene non si erano visti molti clienti fosse…
Nessuno osava parlare…



Benzinaio baffuto: “AH AH AH! Che facce!”
“Lo credo: li hai spaventati davvero per bene!” disse Ukki, comparendo da dietro la tavola calda.
Tutti: “AAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHH! IL FANTASMAAAAAAAAA!!!”
Ukki e il benzinaio si guardarono: davvero parecchio suggestionabili…

Ukki: “Ah ah ah ah! Tranquilli, non sono un fantasma, sono proprio io. E questo benzinaio coi baffoni qui è mio fratello: Ikku!”
Tsunade: “CI AVETE TERRORIZZATI A MORTEEEEE!!!”
Ikku: “Già! Di solito sono io il burlone, ma stavolta è stato il fratellino a proporre lo scherzo!”
Ukki: “L’ho fatto solo perché mi siete simpatici e volevo salutarvi ancora!”
Naruto, che aveva rischiato di farsela sotto, ora rideva spaccone: “Io l’avevo capito!”
Neji: “UuUuUuUuHhHhH!!! (verso da fantasma)”
Naruto urlò e saltò addosso ad Hinata, a cui si avvinghiò.
Neji: “SCOLLATI DA LEI, IMBECILLE!”
Hinata: ^////^
Sasuke: “ALT! Un momento! Bello scherzo davvero, ma qui ci sono un bel po’ di cose che dovete spiegarci!”
Ten Ten: “è vero: è molto facile credere che un vecchietto con l’apparente dono di potersi materializzare ovunque ce ne sia bisogno sia un fantasma! Lei deve ancora spiegarci come è possibile!”
Karin: “Ad esempio: come ha fatto ad essere qui prima di noi che siamo partiti prima e per giunta in pullman!?”
Naruto: “è il momento che ci riveli i suoi segreti!”
Si assembrarono tutti intorno i due, scrutandoli accigliati.
Ikku: “Io devo tenere d’occhio la pompa, veditela tu.”
Ukki: “Cosa volete che vi dica?”
Sakura si fece avanti: “Se, come dice lei non è un fantasma e non è neppure in ninja, come fa a fare quello che fa?”
Ukki portò una mano al mento e l’altra al fianco. Sembrava pensoso.
Sasuke: ((Tecniche spazio-temporali?))
Gaara: ((Mucchi di sosia sparsi ovunque?))
Lee: ((è un alieno?))
Ukki: “Come faccio a fare quello che faccio?”
Batté leggermente il piede sulla terra polverosa un paio di volte, facendo aumentare ancora la tensione.
Poi alzò gli angoli della bocca in un sorrisetto:
“Ce la faccio perché sono giovane dentro!”

Cornacchia: ((CRA! CRA!))

Tutti: “……”
Ukki, sorridendo: “Volevate una risposta? E io ve l’ho data!”
((SDONG!)) Tutti i presenti si lasciarono crollare a terra con il loro morale! Tutti tranne Kakashi che invece gli strinse la mano per la bella risposta.
Davvero era solo merito di una vita sana e attiva? Chi lo sa…
Il segreto di Ukki sarebbe rimasto un affascinante mistero della loro estate!
Dopo il pranzo, o meglio lo spuntino di metà pomeriggio, i ragazzi si sparpagliarono un po’ qui un po’ la per la stazione di sosta prima del nuovo “tutti a bordo”.
Il Benzinaio coi baffi poté finalmente affrontare faccia a faccia il team Taka, ex Hebi: “Ragazzi, vogliate scusarmi per la mia scorrettezza con voi, ma io sono un tipo a cui piace far scherzi e il mio mi è sembrato abbastanza innocente: la strada che dico a chiunque mi chieda informazioni è quella che porta dritta al villaggio di mio fratello, così gli procuro un po’ di clienti, eh eh eh!”
Karin: “Dritta da suo fratello? Ma che dice?!?!?”
Suigetsu: “Per causa sua siamo stati naufraghi in mezzo al nulla marino con la nostra auto!”
Ikku: “C-come? Ma non avete preso la strada di destra al bivio?”
Suigetsu: “Ehm, no… La strada di destra era chiusa, così abbiamo preso quella di sinistra per provare a tornare dopo sul percorso indicato.”
Ikku si mise le mani tra i capelli ed urlò: “QUELLA A SINISTRA?!?!?!?!?!?!? OH MIO… S-state tutti bene, vero? N-non è successo nulla a nessuno, giusto?”
Juugo: “Deve ringraziare che siamo comunque arrivati al lido di suo fratello, altrimenti non sarebbe stato bello quello che sarebbe successo…”
Ikku si asciugò la fronte tutta sudata con un fazzoletto e sorrise forzatamente: “Eh eh eh…”
Sasuke: “Non gli badi, comunque era in buona fede si può dire.”
Intanto, suo fratello era ancora tra i suoi affezionati clienti.
Ukki: “Signore e signori, signorine e ragazzi, eccovi dei ciondoli in madreperla: un regalino da parte mia.”
Shizune: “Sono bellissimi! Non doveva!”
Ukki: “Figuratevi! Grazie a voi ora so persino che nome dare al mio lido! Ero così indeciso che tutti ormai lo conoscono solo come “il lido di Ukki”; dopo questa estate si chiamerà “Lido degli Incontri”, con l’augurio di un estate piena di piacevoli sorprese e buone compagnie!”
Hinata: “Gran bel nome!”
Gai gli lanciò la sua famosa posa: “Le procureremo un sacco di clienti!”
Ukki: ^___^

Gaara: “Io e i miei fratelli restiamo qui. La corriera per Suna arriverà tra circa un oretta.”
Naruto: “D’accordo allora. Mi raccomando però, anche se sei il Kazekage fatti sentire ogni tanto!”
Gaara: “Ci proverò.”
Temari: “Stammi bene Ino, e prenditi cura di Shikamaru!”
Shikamaru: “Mi sono perso qualcosa?”
Ino: “Ih ih ih!”
Kankuro salutò inclinando la tesa del proprio cappello di paglia, da bravo figo: “Insettaro. Uomo-cane. Cane.”
Akamaru: “Wof!”
Kiba: “Salutami Kuroari!”
Shino: “Se dei miei insetti ci hanno deposto le uova dentro prenditene cura.”
Kankuro: “Che?!”
Suigetsu fece squillare il clacson di Jenny, con un tuffo al cuore ad ogni “grido”: “Ah, Jenny… Su ragazzi, andiamo anche noi!”
Karin: “SASUKE è MIO!”
Sakura: “CREPA!”
Juugo: “Ciao, ragazza pucciosa ^_^”
Hinata: “Ciao Juugo, ciao orsetto! ^_^”
Il gigante mosse la manina del peluche a saluto e si infilò in auto.
Sasuke: “Ragazzi… A presto.”
A presto. Valeva più di milioni di saluti per loro.
Naruto e Sakura: “A presto!”
Sai: “Tieni, li ho disegnati per te, così li terrai sempre al tuo fianco.”
Sasuke: ?!?!?!?
Nel disegno c’erano solo Naruto in forma di ragazza seminudo/a e lui sotto di lei…
Sai: “Ops, disegno sbagliato. Ecco.”
Un immagine del gruppo 7 tutto unito (si era messo anche lui), ben fatta.
Sasuke: “Grazie.”
Senza dire altro, il moro salì sul sedile anteriore ed allacciò la cintura.
Suigetsu: “Senti come canta il motore!”
Sasuke: “Meno chiacchiere e partiamo.”
La macchina lasciò l’area sotto gli occhi di tutti. Salirono di nuovo a bordo e partirono anche loro, in una direzione diversa.
Ukki ed Ikku: “Ciao!”
Il rombo del motore si fece sempre più lontano. A distanza minore però i due vecchi sentivano il trio di Suna mormorare seduto sulle proprie valige.
Temari: “Gaara, che facciamo per un ora fin quando non arriva il pullman?”
Gaara: “Il gioco del silenzio?”
Kankuro: “Ti ho mai detto che sei deprimente?”
Gaara: “Ti ho mai detto che ti trucchi da schifo?”
Temari: “Finitela voi due!”
Gaara e Kankuro: “Scusa.”

Il viaggio del pullman, con qualche passeggero perso per strada proseguì per il resto del pomeriggio, monotono e lungo. Il viaggio d’andata al confronto era sembrato a tutti quasi un fulmine: invece questo andava via lento, accompagnato da stanchezza e da un allegria un po’ spenta. Il ritorno è sempre un po’ traumatico.
Ma chi vorrebbe una vacanza che duri in eterno? Il senso della vacanza è ricaricare le pile del corpo e della mente, ma la vacanza addolcisce la vita, non bisogna vivere per essa. Ci sono responsabilità e doveri a cui bisogna far fronte ogni giorno, a cui non possiamo sottrarci in eterno. Ecco che finalmente arrivava nei cuori dei viaggiatori anche la nostalgia di casa, di chi e cosa è rimasto indietro. La loro vita stava per tornare la solita, con i suoi alti e bassi, finalmente. E man mano che il pullman si avvicinava sempre più a destinazione, sempre più la loro mente si acclimatava, e il mare e l’ozio non erano più il primo dei loro pensieri. Non erano più vacanzieri.
Erano di nuovo ninja!
Kiba: “Ah ah ah, bella questa!... Hinata? Che c’è?”
Hinata sorrise rassicurante: “Nulla tranquillo Kiba, è che pensavo alla Maestra Kurenai che non è venuta. Mi dispiace per lei.”
Kiba: “Si, si sarebbe proprio divertita. Peccato.”

Si, ma in realtà, se vi ricordate bene, non la si era lasciata del tutto sola…
Asuma: “Ah, mi mancherà questo tè, grazie per avermelo fatto gustare un’ultima volta!”
Kurenai sorrise.
Si alzò: “Il mio periodo di permesso è finito. Devo andare…”
Kurenai annuì rassegnata, ma non triste. Gli si avvicinò, gli prese una mano, e la portò sul suo pancione.
Asuma: “Mi raccomando, eh? Non fare come me da giovane che sapevo solo far arrabbiare i genitori, eh eh eh…”
Guardò la donna amata e la baciò.
Kurenai: “……” Niente ultime parole. Riluttante smise di guardarla e si voltò. Si girò ancora una volta per un altro sorriso, poi uscì dalla finestra.
O per meglio dire, sparì attraverso la finestra, facendosi evanescente…


Quando arrivò il tramonto, finalmente la vedetta diede l’annuncio!
Come furono in vista, Kakashi afferrò rapido il microfono ed alzò la musica a palla per attirare l’attenzione:
“Ragazzi… SIAMO A CASA!”
Naruto: “Konoha!”
D’improvviso il pullman di animò di una nuova frenesia! Tutti cominciarono ad alzarsi, a girare per i posti, a mettere a posto i propri zaini, a rendersi presentabili per il loro amatissimo villaggio natale!
Naruto: “Sakura, non trovo lo zaino, mi fai cercare sotto i sedili?”
Sakura: “Fa pure, ma prova a sbirciarmi sotto la gonna e frantumerò il tuo cranio a pedate!”
Gai: “Ah ah ah, una bella abbronzatura bronzea: ora le Bestie Verdi della Foglia saranno ancora più magnifiche!”
Lee: “Siii!”
Shizune: “Non sfoggiate troppo la pelle scura: rispetto per chi è rimasto qui a morire di caldo.”
Kakashi: “Ragazzi, ci siamo: varcheremo il grande portone d’ingresso tra tre, due, uno…”
Tutti: “Ooooooooooooooooo… OOOOLé! SIGH!”
Il mezzo percorse la via principale del villaggio per qualche minuto a passo lento, per poi fermarsi (momento di grande pathos) di fronte al portone del Palazzo dell’Hokage.
Kakashi: “Destinazione raggiunta, grazie per averci scelto.” Aprì la porta scorrevole e sospirò: finalmente il suo lavoro era finito. Tolse il berretto da guidatore e lo poggiò sul cruscotto.
Tsunade: “Bene ragazzi, la nostra vacanza finirà ufficialmente non appena avrò messo il piede a terra.”
Kiba: “E basta con queste cavolate drammatiche!”
Ino: “Fateci scendere!”
Tsunade: “ E va bene, con ordine e con calma.”
Scesero tutti. Le vie del villaggio erano tranquille: il sole calando aveva reso l’atmosfera rossiccia e calda. E a proposito di caldo, si notò subito il cambio di temperatura.
Naruto: “Sigh… Da domani torneremo a cuocere.”
Kiba: “Eh, già, l’estate non è ancora finita: c’è ancora tutto luglio e tutto agosto.”
Shino: “Ma stavolta dovremmo sopportare il caldo e ricominciare con le missioni: non penso il villaggio si possa permettere altra inattività.”
Tsunade: “Shino ha ragione. L’estate non è finita, ma le ferie si; quindi tutti pronti a riprendere servizio. Detto questo, siete liberi, ognuno a casa propria su!”
La donna prese in braccio Ton Ton e si avvicinò all’assistente.
Tsunade: “Su, Shizune, andiamo anche noi.”

Le due kunoichi si diressero verso il palazzo.
Shizune: “Vuole davvero far già riprendere servizio ai ragazzi?”
Tsunade: “Certo che no! Almeno una settimana di stacco gliela concederò, non sono barbara. Sono io quella che deve riprendere subito il lavoro!”
Shizune: “Ora saranno guai per lei: il consiglio non sarà affatto contento di questa sua scappatella.”
Tsunade: “Se penso a quello che mi aspetta, sigh!”
Shizune: !!!
Tsunade: “Tsk, mi sembra già di sentire le voci di quei due vecchiacci bisbetici di Homura e Koharu che ridono perfidamente dalla gioia di avermi di nuovo qui per potermi fare la più grande ramanzina della storia, sigh!”
Shizune: “Ehm, signorina Tsunade, credo dovrebbe guardare da quella parte…”
Tsunade: “Eh?”

“Ah ah ah! Delle vacanze magnifiche!” disse la vecchia Koharu rinfrescandosi con un ventaglio in una mano mentre con l’altra trascinava il suo trolley.
“Ma ci pensi a Tsunade? Lei qui a sgobbare e morire di caldo e noi al mare a far nulla, eh eh eh! E non lo saprà mai, ah ah ah!” rincarò il vecchi Homura, con gli occhiali da sole e la carnagione scurita dal sole.
Le loro facce cambiarono di colpo trovandosi davanti…
Tsunade e Shizune: “……”
Homura e Koharu: “……”

Ton Ton guardò i due vecchi, le sue padroncine, e fece: “Oink!”
Homura e Koharu: “……”
Tsunade e Shizune: “……”
Homura: “Noi non abbiamo visto niente.”
Tsunade: “Neppure noi.”
Ed andarono ognuno per la propria strada.

Ah, le vacanze! Meno male che vengono una volta l’anno!



Mi sono tormentato per giorni chiedendomi cosa fare per la scena finale, mi sono scervellato fino al mal di testa e guardate cosa sono riuscito a tirar fuori dal cilindro! Spero piaccia anche a voi! In questo modo, come era cominciata, col sorriso sulle labbra, si và a chiudere la mia fanfic estiva. Per loro l’estate non è ancora finita, ma purtroppo qui da noi si, ed era anche ora… La fic doveva finire a luglio, poi ad agosto ed alla fine ho addirittura sforato nell’autunno! Si vede che le scadenze non sono il mio forte, ma almeno così è stato per davvero un gran ciclo estivo che ha rallegrato e sollazzato la nostra bella stagione!
Era un progettino da poco all’inizio, ma come è accaduto anche con “Le prime volte…” ho cominciato a partorire sempre più scene, sempre più storie intrecciate, ed anche molta serietà si è accompagnata alla comicità; naturale che abbia dovuto trattare la cosa per bene. Quello che ne è nato è la mia terza fic per lunghezza, bel risultato!
Ad ogni storia sento di maturare un pochino, sia dal punto di vista dello stile che dell’ispirazione, e comincio ad usare sempre più esperienze personali per arricchire le mie opere. Il gradimento di voi lettori, invariato, o forse aumentato, nel tempo credo testimoni questi miei progressi e ne sono felice! ^_^
Per il futuro ho in mente di scrivere ancora tranquilli! Solo che, siccome ormai siamo in tempo di scuola, sarò costretto a concentrarmi su storie brevi, one-shot soprattutto; forse scriverò qualcosa anche su altre serie, chissà… Credo che quindi potrei anche non farmi sentire per un po’ di tempo.
Beh, non penso di dover aggiungere altro, se non che sono contento di essere di nuovo al termine, per poter dire di aver compiuto il mio dovere di far sorridere e pensare, e per poter ricominciare ancora!
Ed ora i ringraziamenti!
Nonostante un calo nei commenti, i miei lettori di sempre, gli affezionati, sono ancora con me e li ringrazio: Killkenny84, Era87, Hina22688, Beckill, Zengar, HinaNaru, hinata1993, il caro Mauro e gli altri della “vecchia guardia”!
Voglio ringraziare poi i tanti lettori che sono arrivati con questa fic e che si sono affrettati a rimettersi in pari con la mia produzione (leggere la mia prima fic in 3 giorni non è da poco!): grazie dunque a Grano89, reiko85 (mia illustratrice personale), Yameta62, Lusca, Eshi, Dark-Angel-7…
Grazie anche a tutti coloro il cui nome non viene qui riportato e quelli che anche leggendo non hanno mai commentato: tutti i lettori sono artefici del successo delle mie fic, questi miei piccoli-grandi capolavori ^__^

Spero abbiate passato una buona estate, e vi auguro anche un buon resto dell’anno!

Ciao a tutti!

By NaruXHina

PS: NARUTO X HINATA ORA E SEMPRE!

FINE






  
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