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Autore: Kira Nikolaevic    20/12/2020    1 recensioni
Tutto ciò che Brylee Aelin Black vuole, è scoprire chi è e chi fossero i suoi genitori.
Sarà l'addozione da parte dei Malfoy ad aiutarla o l'arrivo della sua lettera per Hogwarts?
se vi va, scopritelo assieme a lei, rivivendo, per l'ennesima volta, o forse la prima, un'avventura di sette anni ad Hogwarts, vista dagli occhi di una Serpeverde.
Ebbene sì, gente! Purtroppo per voi, non sono ancora morta e sono tornata con un'altra nuova ff, su cui "lavoro" da anni. (Quindi, sì. Questa la finisco. Poco ma sicuro ;D)
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Famiglia Malfoy, Il trio protagonista, Nuovo personaggio, Voldemort
Note: AU, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Triangolo, Violenza | Contesto: Più contesti
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7. Chapter seven
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Strange sensations
                                                             
 
Nonostante le poche ore di sonno, Brylee si sentiva stranamente riposata, così si diresse silenziosamente nel dormitorio. Arrivata accanto al suo letto, capì dalla meridiana magica illuminata da una tenue luce argentata che mancava poco alle sei. Decise di non stare nemmeno a mettersi a letto e prima di indossare la divisa, pensò non le avrebbe fatto affatto male fare un po’ di riscaldamento e allungamento per i muscoli com’era solita fare all’orfanotrofio. Una volta finito iniziò a indossare la sua nuova divisa con tanto di cravatta dalle strisce verde e argento e mantello dagli alamari argentati e foderato di verde smeraldo.
Mentre indossava attentamente gli indumenti, una strana sensazione si impadronì di lei. Non era ancora abituata ad avere abiti nuovissimi e di ottima qualità e fattura, dato che all’orfanotrofio le erano sempre toccati, soprattutto negli ultimi cinque anni, i vestiti rovinati e consunti delle altre ragazzine che erano state adottate, o che erano state prese dalla Royal Ballet School di Londra, a cui era affiliato il suo orfanotrofio.
Passò una decina di minuti e anche le sue compagne di stanza iniziarono a svegliarsi. Pansy, appena si accorse della rossa seduta sulla cassapanca ai piedi del proprio letto, si ricordò di quello che anche lei la sera prima aveva letto dalla lettera dei prefetti e si sentì un po’ in colpa per come aveva trattato la compagna durante il banchetto. Decise che nel corso della colazione le avrebbe chiesto scusa e avrebbe provato a diventare sua amica.
Dall’altro lato della stanza anche Daphne si svegliò e avvertì subito la presenza della rossa, ed emise uno sbuffo stizzito quando quella le rivolse il buongiorno con un sorriso tranquillo e sereno sulle labbra.
Da quando Brylee aveva fatto il suo ingresso nel mondo della magia, i suoi pasti erano diventati più regolari ed abbondanti. Quella mattina si diresse con calma in Sala Grande, con la speranza di poter incrociare Hermione o Kassandra e anche di poter parlare con loro di quello che era successo dopo il banchetto di benvenuto. Almeno avrebbe avuto qualcuno con cui parlare mentre mangiava, dato che Draco stava molto probabilmente ancora dormendo e che con le sue compagne la sera prima era andata piuttosto male.
Le lunghe tavolate erano già ben apparecchiate e le pietanze per la colazione già pronte per essere servite e consumate dagli studenti. Intravide Hermione, ma stava già in compagnia di altri Griffondoro. Un po’ amareggiata, si accomodò al primo posto un po’ più isolato e mentre si stava risedendo col piatto riempito da un po’ di uova strapazzate, un muffin salato, qualche fungo e del bacon croccante, venne richiamata dalla voce di Pansy Parkinson. Brylee sospirò ruotando gli occhi, per poi voltarsi nella sua direzione e sorriderle educatamente.
“Dimmi tutto, Pansy” disse la rossa mentre si sedeva.
“Mi chiedevo se posso sedere qui con te, Brylee...” disse con fare un po’ timido la mora.
“Certo. A patto che non mi riprenda a parole come ieri sera” rispose con tono freddo Brylee. Quella frase venne seguita da un risolino nervoso da parte della mora, la quale prendeva posto accanto a Brylee.
Stava tranquillamente bevendo del succo di zucca quando Pansy disse una cosa che mai si sarebbe aspettata.
“Riguardo a ieri sera, Brylee... volevo dirti che mi dispiace per come mi sono comportata. Non ho pensato al fatto che avresti potuto avere un motivo per presentarti a quel modo con Daphne.” A sentire quelle parole, a Brylee per poco non andò di traverso il succo. Poi accadde d’improvviso: come se niente fosse e senza fare nulla, Brylee, si ritrovò a vedere proiettati nella sua mente i pensieri della mora. Solo dopo qualche attimo si accorse di starle leggendo la mente e grazie a ciò riuscì a capire che Pansy fosse sincera, e decise di darle una seconda possibilità. Non seppe quanto durò questo tipo di connessione che ebbe con la compagna. Forse qualche secondo, forse un minuto. Nessuna delle due ci fece caso.
“Ti credo, Pansy. E se vuoi, sono pronta a rispondere a tutte le domande che hai da farmi” le rispose Brylee con un sorriso sereno e fissando i suoi occhi grigi in quelli scuri della mora. Passarono il resto della colazione, fino alle 9:45 mentre si dirigevano verso l’aula di pozioni, nei sotterranei, a parlare di loro. “Ho sentito dire che Piton non sia proprio il professore più simpatico della scuola, ma se vai bene nella sua materia e soprattutto hai la fortuna di essere di Serpeverde, come noi modestamente, di cui lui è direttore, c’è la possibilità che non ti schifi completamente.” Disse la mora mentre entravano in classe assieme agli altri compagni del primo anno. Draco, Brylee e Pansy presero posto in uno dei banchi in prima fila. Misero in ordine il materiale che gli sarebbe servito per quell’ora giusto poco prima che il professore facesse il suo ingresso nell’aula. Brylee, girandosi notò Hermione in uno dei banchi poco più dietro assieme ad altri due Grifondoro, gli amici di Draco Tiger, Goyle e Zabini in un banco dietro di loro e Kassandra, tra un Grifondoro e un Corvonero, in un banco accanto.
Una volta giunto alla cattedra, tirò fuori il registro per poter fare l’appello, anche sul registro, notò Brylee, era segnata come Malfoy-Black e al suo nome il professore alzò lo sguardo come a volerla studiare. Era un uomo abbastanza giovane, forse sulla trentina, dalla pelle giallastra, gli occhi neri e freddi e i capelli neri dall’aspetto unto. Indossava una lunga cappa nera con un mantello altrettanto nero. Capitò che facesse un commento sarcastico una volta arrivato a leggere il nome di Harry Potter, provocando dei risolini da parte di alcuni Serpeverde, tra cui Draco.
Finito di fare l’appello chiuse il registro, alzò lo sguardo freddo sulla classe ed iniziò a parlare con la voce quasi sussurrata.
“Non aspettatevi agitamenti insulsi di bacchette in quest’aula. Siete qui per apprendere la fine e delicata arte delle pozioni” nonostante il volume di voce così basso, agli studenti non sfuggì neanche una parola, presi com’erano dal capire come si sarebbe svolto il corso del professor Piton. “Tuttavia, non mi illudo che molti di voi possano comprendere fino in fondo la bellezza di un calderone che ribolle a fuoco lento, i vapori dei suoi contenuti che si innalzano quasi corposi e scintillanti, o la delicatezza dei potenti liquidi che potreste crearvi. Comunque sia, parlando ai pochi privilegiati dal fato alla predisposizione, io vi posso insegnare ad incantare la mente intorpidendone i sensi, ad imbottigliare la fama, a disfare la gloria, la morte addirittura... sempre che non vi riveliate essere una classe di zucche vuote, come mi capita fin troppo spesso.”
Brylee era rimasta a dir poco ammaliata da tutte quelle cose che avrebbe potuto imparare, ma i suoi sogni ad occhi aperti di Maestra indiscussa delle pozioni vennero interrotti dalla sottile e sussurrata voce di Piton. “Eppure, sembra che alcuni di voi siano venuti in questa scuola, con il dominio di abilità così impressionanti da sentirsi talmente completi da non ritenere necessario prestare attenzione” a quelle parole il silenzio che era interrotto solo dal rumore emesso da una piuma sfregata su una pergamena, divenne totale.
“Non avrete problemi se iniziamo con qualche domanda, allora” sentenziò mentre si allontanava dalla cattedra. “Cosa si ottiene se si versa della radice di asfodelo in polvere in un infuso di artemisia?” di colpo, pur non conoscendone prima la risposta, Brylee tirò su la mano, in contemporanea con Hermione. Non sapeva spiegarsi come, ma la rossa aveva la netta sensazione di conoscere la risposta a quella domanda. Erano le uniche mani alzate in tutta la classe. Consapevole del fatto che Piton non l’avrebbe chiamata, Brylee iniziò a scrivere domanda e risposta sulla sua pergamena.
“Potter, cosa risponderesti?” chiese Piton al ragazzino che scosse la testa in segno di ignoranza a riguardo.
“Peccato” disse rivolgendo uno sguardo gelido alla classe, ignorando bellamente sia Hermione che Brylee. “Riproviamo: dove si dovrebbe guardare se vi venisse chiesto di cercare un bezoar?”
Di nuovo la stessa sensazione di poco prima, e di nuovo la mano di Brylee scattò verso l’aria in contemporanea a quella dell’amica Grifondoro, beccandosi un paio di occhiate interrogative e stranite da parte di Draco e Pansy, in mezzo ai quali era seduta. Di nuovo il professore non prese in considerazione le due sole mani alzate e di nuovo Potter non seppe rispondere, facendo ghignare maliziosamente Draco e i suoi amici dietro di loro.
“E qual è la differenza tra aconito e luparia?” la scena si ripeté per la terza volta, al ché il ragazzino preso dal coraggio, o dalla stupidità pensò Brylee, caratterizzante di Griffondoro rispose per le rime al professore.
“Non lo so signore, ma sembrerebbe che Hermione e una di Serpeverde conoscano la risposta. Perché non chiede a loro?” quindi Piton si voltò nella direzione di Brylee, notando che oltre ad avere la mano alzata aveva la pergamena già segnata da appunti. L’uomo si avvicinò al banco del trio Grifondoro e dopo aver intimato ad Hermione e Brylee di mettere giù la mano, si mise a rispondere alle sue stesse domande.
“Per tua informazione, Potter. Asfodelo e artemisia mischiati insieme creano una pozione soporifera talmente potente da essere conosciuta come Distillato della Morte Vivente. Un Bezoar è una specie di sassolino che si trova all’interno dello stomaco delle capre ed è usato come antidoto contro molti veleni. Aconito e Luparia sono due nomi diversi per la stessa pianta, ed infine, perché nessuno al di fuori di Black ha preso appunti?” a quell’ultima domanda tutti si affrettarono a prendere l’inchiostro con la piuma e a scrivere sulla propria pergamena, Brylee, invece controllò le sue risposte e si stupì nel constatare di aver saputo dare l’esatta soluzione ai tre quesiti di Piton. Si ritrovò ancora più colpita nel sentire Piton averla chiamata col suo cognome di appartenenza e non con quello di adozione. Per colpa dell’audace risposta di Potter, i Grifondoro si videro sottratti via cinque punti. Col proseguire della lezione, Piton assegnò ad ognuno di loro la realizzazione a coppie di un’elementare pozione Curabolle, nel mentre si aggirava per i banchi con il mantello nero che svolazzava leggermente di qua e di là ad ogni suo passo per osservarli mentre pesavano le ortiche secche o sbucciavano le zanne di serpente, criticando quasi tutti tranne la coppia dei cugini Malfoy che sembravano essergli simpatici. Brylee si stupì di tale simpatia nei suoi confronti, mentre Draco sembrava se lo aspettasse. Soprattutto quando Piton fece notare all’intera classe con quale perfezione i due avessero stufato le lumache cornute, facendo così guadagnare cinque punti a Serpeverde. Fu in quel momento che Brylee sentì di appartenere davvero alla Casa di Serpeverde, quando vide gli occhi dei suoi compagni di Casa guardarla quasi con adorazione. E quando incrociò lo sguardo del professore non più freddo e vuoto, ma quasi caldo e con una punta d’orgoglio.
Finita la lezione Piton mancò poco che buttasse fuori dalla classe in malo modo tutti gli altri studenti, chiedendo a Brylee di restare.  Sia la mora che il biondo scambiarono uno sguardo preoccupato con l’interessata.
“So che tra poco avrai un’altra lezione, Black, quindi sarò breve.” Disse non appena l’aula si svuotò del tutto. Quindi Piton andò a posizionarsi dietro la cattedra, tirò fuori qualcosa da uno dei cassetti a lato. E riavvicinandosi a Brylee, glielo porse. Era un pacco avvolto da un panno verde dai ricami viola pervinca. “Questo è il libro di pozioni di tua madre. La conoscevo, Nimue Rhiannon. Anche lei, come te, era portata per pozioni, nonostante sostenesse sempre di non ricordarsi niente a riguardo. Pensava fosse per via della discendenza quasi diretta con Merlino, e sia io che tuo padre eravamo arrivati alla stessa conclusione.” Disse lasciandola di stucco e con la testa ancora più piena di domande riguardo ai suoi genitori e alle sue origini.
La lezione successiva, Storia della Magia, si rivelò essere l’esatto opposto di quello che Brylee, da appassionata di storia quale era, si aspettava. L’insegnante era il professor Rüf, un fantasma. Giravano voci a suo riguardo che dicevano che non si fosse ancora accorto di essere morto: una sera si era addormentato davanti al camino nella sala dei professori e la mattina dopo andò a fare lezione come suo solito, lasciando il corpo sulla poltrona. Parlava con voce monotona, cosa che portava gli occhi degli studenti a chiudersi il più delle volte, ma ognuno fece il possibile per prendere appunti in maniera decente cercando di non fare confusione tra date e nomi riguardanti la Conferenza Internazionale dei maghi del 1289. Brylee trovò l’argomento piuttosto interessante nonostante la voce soporifera del fantasma e riuscì a prendere appunti in maniera piuttosto ordinata e chiara.
Finalmente suonò la campanella ed arrivò l’ora di pranzo e gli studenti del primo anno uscirono dall’aula mezzi addormentati e mezzi rintontiti dall’aver provato a seguire la lezione. Brylee camminava per i corridoi in mezzo a Draco e alla nuova amica Serpeverde, Pansy. Si sedettero a tavola nello stesso ordine, con Tiger, Goyle e Zabini di fronte a loro. La rossa si stava gustando il suo roast- beef con patate arrosto quando notò Draco che le rivolgeva occhiate stranite e piene di curiosità un momento sì e l’altro pure. La ragazzina decise di non indagare e continuare a godersi il pasto, avrebbe parlato col cugino una volta finito, nonostante avesse già una mezza idea di cosa volesse chiederle il biondo. A prendere la parola però fu Pansy.
“Brylee, ho visto che sei stata forse l’unica a prendere degli appunti decenti durante la lezione di Rüf, non è che dopo possiamo copiarli?” chiese la mora anche a nome del trio davanti a loro.
“Certo, nessun problema” rispose Brylee sorridendo al gruppetto.
Draco dal canto suo ribolliva dalla curiosità riguardo a tutta quella conoscenza all’apparenza innata in Brylee durante la lezione di Pozioni, voleva anche sapere perché Piton l’avesse trattenuta in classe a fine lezione ma decise di chiedere spiegazioni alla rossa accanto a lui una volta finito di mangiare. Appena ebbe formulato quel pensiero, sentì Pansy parlare dall’altro lato di Brylee e chiederle anche per i suoi amici seduti davanti a loro gli appunti di Storia della Magia che la cugina aveva preso in maniera comprensibile.
Arrivò l’una e con questa il momento di andare alla lezione di incantesimi, mentre si avviavano alla torre est del terzo piano del castello, trovandosi entrambi su una scala che aveva deciso di muoversi in quell’istante, lasciando indietro gli altri compagni Serpeverde, Draco decise di prendere parola.
“Brylee.” La chiamò per attirarne l’attenzione “Cos’è successo durante la lezione di pozioni? Voglio dire, nemmeno io che ho ricevuto approfondimenti riguardo le varie materie per quasi sei anni lo sapevo...”
Brylee che si aspettava quella domanda dal pranzo se non da prima, si girò verso l’altro e con uno sguardo confuso che le offuscava gli occhi grigi rispose con la voce tremante dall’emozione.
“Non ne ho assolutamente idea, Dra. Mi sono sorpresa da sola. Non avevo la benché minima idea di cosa stessi scrivendo fino a che Piton non ha dato le giuste risposte alle sue stesse domande!” emise una leggera risata cristallina per poi continuare “ma credo che sia di famiglia. Hai presente, sì, quando Piton mi ha chiesto di restare a fine lezione?” attese il cenno d’assenso da parte di Draco per poter andare avanti “Ecco, mi ha consegnato questo” disse, tirando fuori il pacco consegnatole da Piton dalla sua tracolla in pelle in cui teneva pergamene e libri per le lezioni. “Ha detto che apparteneva a mia madre, e a quanto pare anche lei capitavano le stesse cose che sono successe a me, e sia lei che mio padre e Piton hanno trovato risposta a questa cosa nella discendenza di Merlino” finì di spiegare, condividendo sia la confusione che l’eccitazione riguardo a tutto ciò con il cugino.
Intanto erano stati raggiunti dai loro amici ed Hermione e Kassandra avevano subito affiancato la rossa, evitando gli sguardi malevoli del gruppetto di Serpeverde, per parlare delle loro impressioni riguardo alle prime lezioni lì ad Hogwarts.
“Incredibile quanto entrambe sappiamo, nonostante la nostra ignoranza riguardo a questo mondo, vero Herm?”disse Brylee sorridendo divertita all’amica castana, la quale le rispose con un energetico sì con la testa.
Il professor Vitious si rivelò essere un ometto di piccola statura, tanto che per farsi vedere dai suoi studenti dalla cattedra, doveva salire su di una pila di grossi libri posti sulla sedia. Anche ad incantesimi Brylee, grazie alla sua predisposizione alla magia -almeno questo fu quello che pensarono sia lei che Draco- riuscì in maniera a detta anche del professore, impeccabile a riprodurre l’incantesimo accendi-bacchetta, Lumos, e grazie a ciò fece guadagnare altri punti alla sua Casa. Per il momento si sentiva alquanto esaltata da quelle lezioni e non vedeva l’ora di passare alle prossime. Tutto il suo entusiasmo sparì però una volta messo piede dentro l’aula di Difesa contro le Arti Oscure, quando una zaffata di aria carica d’odore di aglio la investì e con lei tutti gli altri studenti del primo anno. Il professore, Raptor, si scusò e giustificò tutta quella presenza di aglio per un suo trascorso con un vampiro avvenuto in Romania e di cui temeva un possibile ritorno. Dopo una lunghissima spiegazione sui Ghoul, per la gioia delle narici di Brylee la campanella infine suonò e al suo suono i ragazzini del primo anno si riversarono nel corridoio, speranzosi di andare a farsi una doccia, per poi andare a studiare prima della cena, e così fece Brylee. Mentre si dirigeva di gran carriera verso la biblioteca, con i libri e gli appunti delle lezioni di quella giornata, andò a sbattere contro le ampie schiene di un paio di Grifondoro che la guardarono storta per non averli notati ma l’aiutarono a tirarsi su in piedi e a recuperare le cose che le erano cadute di mano. Li riconobbe subito: erano Fred e George Weasley. Fred in particolare continuava a guardarla storta. “Come mai in treno non hai detto di essere una Malfoy?” chiese con tono piatto. “I-io... bhe, ecco...” iniziò a balbettare Brylee, che venne soccorsa dall’altro gemello “Avrà avuto i suoi motivi per non dircelo, non credi, Fred?” disse con un tono seccato ma al tempo stesso gentile. Brylee annuì lentamente con il capo fissando negli occhi Fred. Per poi dire con tono altrettanto piatto “Tutti a dire o pensare cosa sia, solo perché sono una Serpeverde, uh? Allora facciamo che voi badate agli affari vostri ed io ai miei, okay?” quindi si strinse i libri al petto e li superò passandoci in mezzo, per poi sentir dire a George “Non ha tutti i torti, sai?” seguito da uno sbuffo da parte dell’altro mentre svogliatamente si incamminavano dietro di lei in quanto anche loro dovevano andare in biblioteca.  Una volta entrata, Brylee cercò un posto abbastanza isolato dove poter riguardare gli appunti presi tra quella mattina e quel pomeriggio. Una volta finito pensò di buttare giù una lista di cose importanti da poter raccontare alla zia, sia su lei che su Draco. Ma trovò più urgente scrivere alla zia riguardo a quella mattina, quindi prese quasi con urgenza piuma e calamaio e scrisse su un foglio di pergamena quanto accaduto, e di quella che le era sembrata una vera e propria sessione di legimanzia. Poco prima di cena corse verso la gufiera e usando il gufo di Draco spedì la lettera a Villa Malfoy, alla zia. 
A cena, davanti ai vassoi colmi di arrosti, verdure grigliate, pesce al cartoccio, patate arrosto e molto altro senza contare i vari dolci, quasi non si accorse della mano pallida che Draco le sventolava davanti agli occhi presa com’era dal fantasticare riguardo ai giorni di scuola dei genitori, ma soprattutto dalla faccenda della lettura della mente di Pansy.
“Black? Tutto bene? Sembra che stia ascoltando un Fwooper, e che impazzirai da un momento all’altro” disse Draco con fare preoccupato dall’aria assente di Brylee, avvicinandosi a lei per farsi sentire solo dalla rossa.
“Hm? Sisi. Tutto bene, Dra. Tranquillo” affermò Brylee una volta riscossasi dai suoi pensieri. “beh, in realtà, non proprio tutto tutto, ecco...” inizio a raccontare al cugino davanti alla sua faccia stranita “ho preso in prestito il tuo gufo per mandare un messaggio alla zia... riguardo una cosa particolare, credo?”
“Cosa intendi dire, Bry?” le chiese il biondo completamente preso da quello che gli stava rivelando la cugina.
“Questa mattina, a colazione, Pansy mi ha raggiunta e mentre mangiavamo mi ha chiesto scusa per come si è comportata con me ieri sera e all’improvviso, non chiedermi come ho fatto, ma era come se i suoi pensieri fossero entrati nella mia mente... penso di averle letto la mente senza accorgermene. Cosa può stare a significare secondo te, Dra?” chiese infine preoccupata la ragazzina, non riuscendo a capire la situazione. Draco capì quasi subito e pensava di sapere cosa fosse sua cugina.
“Non vorrei sbagliarmi, ma credo proprio che tu sia una legilimens... roba da occlumanzia. La mamma è una potente occlumante e penso tu abbia fatto bene a mandarle una lettera, ma temo che fino a che non torniamo a casa, almeno per le vacanze non potrà aiutarti più di tanto.” Sostenne Draco, per poi continuare con un consiglio per la cugina “conosco una persona qui a scuola che penso possa aiutarti con questa cosa...” fece una pausa prima di continuare “Piton. Mi madre ha sempre parlato di come anche lui fosse un ottimo occlumante.” Brylee annuì pensierosa.
“Grazie Dra” disse sorridendogli di cuore “penso di parlarci appena possibile”.
  
 
 
 
 
~Angolo della miseria~
Ed eccoci al primo giorno di lezioni e ad un altro aggiornamento!
Cosa ne pensate? Se vi dovesse sembrare che Brylee sia troppo “overpower” fatemelo sapere con un bel commento :3
Bene! Detto questo, vi saluto che gli altri capitoli aspettano di essere revisionati e corretti.
A presto!
Un bacione, Kira! 
  
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