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Autore: Arvistloe    23/12/2020    0 recensioni
L'angelo Samael che bramava il libero arbitrio, entrò in un incubo, ordito dal gemello Michael, un essere più oscuro dell'inferno, che voleva prendere il posto del padre Dio.
Genere: Dark, Hurt/Comfort, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Molti in paradiso, erano certi che l'idea dell'inferno fu data a Dio dalla prigione dell'angelo Michael.

La prigione dell'angelo Michael era facile da individuare, perché era l'unica zona del paradiso avvolta da una eterna notte. Una eterna notte dominata da una enorme piramide nera, con una sola porta per entrare. Un luogo solo di sofferenza, dove ogni cella usava le paure dei prigionieri come tortura infinita. Ancor peggio delle celle era la camera di tortura dell'angelo Michael. Luogo dove Michael usando la magia bianca e nera, portando i prigionieri alla follia o alla morte.

Una prigione che Dio voleva cancellare, vedendola come una parte del paradiso troppo pieno di dolore. Ma la ribellione del figlio Samael, gemello dell'angelo Michael, con la sua sconfitta, amareggio così tanto Dio da non voler più parlare con nessuno, lasciando a Michael il compito di punire il figlio ribelle. Una concessione che rese felice Michael, pieno di risentimento verso il suo gemello. Ma non potendo occuparsi lui stesso di trascinare Samael in una cella, ferito dal gemello alla spalla e all'ala destra, ordinò di farlo ai soldati angelici più arrabbiati con il fautore della ribellione. I soldati legarono le caviglie di Samael con delle corde, trascinandolo su una strada verso la piramide nera, dove fu chiuso in una cella.

Negli eoni che passarono, Dio lasciò quasi tutta la gestione del paradiso a Michael e Amenadiel. Una decisione che provocò ancora più rabbia nella moglie, la Dea. Ma Il padre dell'angelo ribelle Samael, risentito dalla ribellione di quel figlio con altri della famiglia, si dedicò del tutto alla sua creazione più grande, un universo per gli esseri umani. Quel Dio che creò anche l'inferno e il purgatorio, per rinchiudere lì dentro gli esseri umani se fossero stati cattivi come il figlio Samael.

Nella cella della prigione di Michael, Samael rimasse eoni, urlando e piangendo. In alcuni casi, il fratello Michel lo guardava compiaciuto dalla piccola apertura alla porta della cella, vedendolo preda dei suoi incubi.

Una nuova ribellione scosse Dio. La moglie, la Dea, che voleva il commando concesso a Michael e Amenadiel tentò di organizzare l'omicidio del marito, ma fu scoperta.

La Dea si trovò di fronte al marito in ginocchio nella sala del trono. Tentando di non essere giustiziata, mentì sulla ragione del suo tentato omicidio, dicendo che voleva solo liberare dalla prigione suo figlio Samael. Ricordandosi del figlio, Dio domandò a Michael come stava quel figlio ribelle, se era pentito della sua ribellione fallita. L'angelo Michael, oramai lesionato per sempre alla spalla e all'ala destra, disse al padre Dio con finta rassegnazione
"Padre, lui non si piega, ammettendo i suoi errori. Urla contro tutti noi, odio terribile"

Un collaboratore di Michael, un mezzo gargoyle di sua creazione, cercò di celare una risata compiaciuta. Tutti nella piramide nera sentivano Samael urlare nella cella. Il figlio di Dio, urlava disperato chiedendo perdono al padre Dio. Quel servo di Michael vide Dio credere nuovamente al suo padrone, dicendo alla moglie, la Dea, sempre in ginocchio
"Moglie, tu andrai in una cella dell'inferno. Solo se supererai la tua colpa, potrai essere redenta. Ricorda, la cella conosce la tua anima…"
Scomparendo la Dea in un luccichio, Dio si rivolse nuovamente a Michael
"Porta tuo fratello qui al mio cospetto. Voglio interrogarlo"
Michael piegò il capo, dicendo
"Padre, comprendi che dovremmo pulirlo? Donami almeno qualche ora per renderlo presentabile"
Dio annuì di si.

Nella piramide nera.

Samael era sul pavimento della cella, una grotta senza finestre, completamente nudo raccolto in posizione fetale, mentre intorno gli incubi non gli davano un attimo di pace.

Un soldato angelico aprì la porta, facendo scomparire gli incubi di Samael. Quel soldato, con un ghigno afferrò Samael dai lunghi capelli neri, trascinandolo fuori dalla cella. Lo portò nella camera di tortura di Michael, dove due grossi gargoyle lo gettarono con malagrazia su un tavolo operatorio, legandolo supino con forti cinghie. Michael entrò poco dopo, dicendo al fratello sconvolto
"Fratello non ti vedo bene"

I suoi collaboratori mostruosi risero. Samael non osava neanche parlare, così era stanco, con un terrore enorme di tornare nella cella. Nel suo animo sconvolto Samael sperava, agognava che il Padre Dio potesse averlo perdonato. Ma quella situazione non gli faceva ben sperare. Soprattutto quando Michael prese in mano un affilato bisturi. Samael con la bocca arsa dalla sete, gracchio disperato al fratello
"Mi...Michael...sono stato avventato...Non dovevo usare la spada ma parlare con nostro padre"

Lo sguardo che Michael gli rivolse lo gelo. Uno sguardo pieno di odio. Il comandante dell'esercito angelico ordinò
"Fategli bere la pozione che gli blocca la lingua. Non voglio sentire la sua orribile voce"

Un gargoyle afferrò i capelli di Samael, buttandogli in bocca il liquido chiaro in una boccettina di vetro. Quel liquido paralizzo la lingua di Samael.

Non sentire parlare Samael, riportò alla calma Michael, che tasto il petto del fratello, dicendogli
"Forse nostro padre vuole mandarti via..."
Ridacchio
"...tu così avrai l'onore di portarmi al trono"
Con un bisturi aprì il petto di Lucifer in corrispondenza del cuore. Senza tener conto delle urla di dolore del fratello, più mugugni avendo la lingua bloccata, gli strappò il cuore, dicendo mentre lo sostituiva con un cuore meccanico
"Fratello, appena incontrerai il tuo vero primo amore, quando dirai con sentimento le tre parole che l'angelo Valentino adora, cioè…"
Lo guardò con un finto broncio
"Io ti amo..."
Rise
"...le porte dell'inferno si apriranno. Solo io potrò chiuderle, in cambio della reggenza. Non ti preoccupare, non morirai, anzi diventerai il mio servo personale. Caro fratello"

Un gargoyle porse a Michael una siringa con del liquido nero. L'angelo disse all'orecchio destro del fratello Samael, mentre la ferita nel petto si chiudeva scomparendo
"Devi pagare questo obbrobrio di ala e spalla che porterò per sempre. Non smetterà mai la tua punizione. Ma ora…"
Fece uscire delle gocce nere dalla punta della siringa
"...si tratta di un mio preparato. Dimenticherai questo mio regalo nel tuo petto. Di fronte a nostro padre sarai molto sgarbato. Così ti manderà via"
Inserì il grosso ago nella fronte di Lucifer, dicendogli mentre faceva scendere il liquido nero, tra i mugugni di dolore di Samael
"Non ricorderai nulla. Aspetto con ansia che ti innamori veramente"

Il resto fu per Samael solo sprazzi di ricordi. Lui in ginocchio di fronte al Padre Dio, diceva cose che non pensava. In seguito, Michael lo trascinava fuori il cancello del paradiso buttandolo nel cielo, con le ali legate da catene magiche, dicendogli
"Sia gloria al re dell'inferno, se sempre esci dalla fossa infernale"

Nella caduta, Samael sentì solo dolore. Vide le ali divenire polvere, ma non le voleva più odiando l'essere un angelo. Vide la sua pelle scaldarsi fino a scomparire come sabbia. Il peggio doveva arrivare. Finì nella fossa infernale più grande, scomparendo nella lava che ribolliva.

Nulla c'era nella Terra, l'inferno o il purgatorio. Le urla di Samael, che solo la testa bruciata riusciva nel tenere fuori la lava ribollente della fossa, si perdevano inascoltate.

Eoni dopo, una creazione di Dio, ribellatasi alla sua volontà, con orgoglio camminava sulla Terra completamente nuda.

Quella donna, Lilith, trovò i primi ibridi di esseri umani unendosi a loro. In poco tempo, essendo una creazione che Dio aveva creato per popolare la Terra con miliardi di figli, deposito piccole uova grigie che crescevano in pochi secondi, uscendo neonati che diventavano subito adulti. Ma quei figli erano diversi, non puri come generati con il marito Adamo assegnato da Dio. Quei figli erano mezzi demoni.

Ogni dozzina di uova, Lilith per non sentirsi obbligata nei loro confronti, li portava all'inferno, dicendogli
"Siate padroni di questo regno"

Una delle figlie di Lilith, la più feroce, la più veloce, la più astuta, la trovò un giorno vicino una fossa infernale, che fidava una testa bruciata che urlava. La madre le domandò
"Ti interessa? Dovrebbe essere il re dell'inferno, ma non uscirà mai"
La figlia, nuda come tutti in quel mondo appena creato, con mezzo viso ammuffito, entrò nella fossa infernale, non subendo danni.

Samael smise di urlare. Quella donna di fronte a lui, lo afferrò per le spalle, dicendogli mentre lo trascinava fuori
"Re dell'inferno io ti aiuto. Quindi diventò il tuo primo demone. Mi chiamo Mazikeen"

Buttato sul bordo della fossa, Lilith disse alla figlia
"Credi che gli altri tuoi fratelli e sorelle lo accetteranno? Guardalo, non si regge in piedi"
Maze sorrise, abbassandosi su quello che doveva essere il suo re, dicendo
"Lo rimetterò in sesto. Vedrai"

Qualche eone dopo.

Lilith guardò degli angeli creare l'altissimo trono del re dell'inferno. Sul fondo la guerra tra i fedeli del nuovo re e gli altri imperversava. La madre dei demoni, vide un angelo planare vicino a lei, domandandogli
"Samael diventerà il re?"
Una spada si conficcò ai piedi dell'angelo. Il re era lì. Indossava un'armatura, fatta di scaglie di draghi neri. Era ancora nella sua forma bruciata, con occhi di fuoco. Disse a Lilith, sfoderando ali di pipistrello
"Vinti tutti i ribelli. Io sono il re"
Urlando al suo esercito, mentre volava al trono dell'inferno
"Io sono il re"
Giù Mazikeen era orgogliosa del suo re. Quel re che abbandonò il nome Samael, scegliendo di essere solo re Lucifer. Quel re pieno di risentimento verso il paradiso, verso la sua famiglia.
In millenni, l'ormai Lucifer, riuscì nel tornare al suo aspetto angelico, nascondendo la sua versione bruciata, che tornava quando era arrabbiato. Una rabbia che lo portò a entrare nel giardino dell'eden, con l'intento di distruggere l'opera del suo odiato padre Dio. Ma appena fu dentro il giardino, optò per sedurre Eva, la nuova moglie di Adamo. Conseguenza di quel gesto, sia Adamo che Eva furono mandati sulla Terra, per popolarla. Un soddisfatto re Lucifer tornò nel suo oscuro regno.

Nell'inferno, re Lucifer lavorò alla preparazione delle celle per i dannati. Memore della cella nella prigione del fratello Michael, modifico le celle dell'inferno. Non furono più solo un luogo di tortura senza senso. Ogni cella, al dannato o alla dannata, in un loop continuo mostrava le loro colpe più grandi, finché l'anima non trovava pace, volando in purgatorio o in paradiso. Invece le anime più oscure, non trovavano mai una via di uscita, divenendo preda dei demoni che li torturavano.

Fuori dell'inferno la storia dell'umanità, della Terra andò avanti. Lucifer osò tornare fuori quando sentì parlare di un certo Gesù. Era certo di poter rovinare anche quella creazione di suo padre Dio. Ma Gesù, diversamente da Eva che era molto ingenua, conosceva il bene e il male della vita. Il re dell'inferno cade più volte di fronte alla sua luce. Stanco tornò nel suo mondo oscuro.

Nuova curiosità portò il re dell'inferno fuori dal suo dominio, questa volta assieme a Maze, incuriositi da tutte le anime piene di colpe che arrivavano. Si trovarono nella seconda guerra mondiale. Soprattutto Lucifer trovò, con suo orrore, tutti i riferimenti a lui che gli esseri umani avevano ideato, quasi senza conoscerlo. La due cose che odiava di più, era dargli la nomea di bugiardo e tentatore, dicendo a Maze con rabbia
"Io non mento mai! Sono l'essere eterno che mantiene sempre la sua parola. Eppoi gli esseri umani da soli si dannano all'inferno. Maze non voglio essere veleno, io posso essete amato, posso amare. Perché non viene concesso anche a me di trovare pace? perché?"
Finendo la maggior parte delle volte, scosso da singhiozzi di pianto nelle braccia della sua demone. Come un pipistrello accecato dalla luce, Lucifer accecato dal mare di dissacramento su di lui, vedendolo solo come il male, tornò all'inferno con Maze. Lilith invece andò via per sempre dall'inferno.

Solo che la Terra, gli esseri umani, nonostante tutto affascinavano Lucifer. La cosa che trovava più piacevole era la musica, mancante completa mente all'inferno. Soprattutto adorava il pianoforte, riuscendo nel diventare un vero professionista nel suonarlo.

Lui, il re dell'inferno, agognava un po' di normalità. Desiderava qualcuno che lo amasse sul serio, senza usare il suo potere di affascinare, facendo rivelare i desideri più inconfessabili. Un desiderio che si infrangeva ogni volta contro la realtà della paura e disgusto quando mostrava chi era, con la sua versione bruciata.

Durante uno dei viaggi, capitò a Los Angeles. Entrò per caso in un night club di terzo grado, il Lux. Un locale notturno luogo di lussuria e droga. In quel luogo, Lucifer comprese quanto poteva legare gli esseri umani a lui, distribuendo favori, da riscattare a suo piacimento. In quel mondo per la prima volta, trovò persone che lo accettavano, ma fuori da quel mondo non lo conoscevano. Decise di farselo bastare. Comprò tutta la torre del Lux, lasciando l'inferno con Maze, tagliando le ali.

In quegli anni, Dio inviò un angelo per benedire una coppia con un figlio tanto desiderato. Michael, seduto accanto a lui, gli domandò perché. Dio non rispose, l'amarezza per il re dell'inferno era ancora fresca. Rispose Gesù
"Da molto, nostro padre invia la benedizione di figli, per coloro che purtroppo moriranno da giusti. Un modo per farli venire qui in paradiso più in pace"
Michael non era d'accordo, lui non sopportava gli umani.

Nell'attico, sopra il Lux, Lucifer delle volte si specchiava guardando il centro del suo petto. Si chiedeva perché gli sembrava che qualcosa non andava.

Qualunque pensiero, enigma che attanagliavano il cervello di Lucifer, si persero una notte. La notte nel quale conoscete una detective, Chloe Decker. Una donna che Lucifer trovò subito bellissima, forte, determinata, nonostante tutto.

Grazie a quell'umana, diventando il suo consulente civile, il re dell'inferno percepì sensazioni che aveva dimenticato di conoscere, sentimenti di amore accantonati in un angolo buio.

La detective e il diavolo si avvicinarono, si allontanarono. Destinati ad amarsi, essere felici, il loro destino diventò un tornado. Tutto sembrava mettersi tra di loro per allontanarli, ma inevitabilmente tornavano insieme.

Chloe, una detective divorziata, divenne una guida per Lucifer, riscoprendo il re dell'inferno varie sensazioni, come l'amore, l'amicizia, anche un certo senso di paternità per Trixie, la figlia della detective. In quel mondo, Lucifer portò anche Maze.

Quella storia d'amore cosi complicata per Lucifer, stava esasperando Michael In paradiso. Perché l'oscuro angelo, sapeva che Chloe era il primo amore del gemello, ma per mille dubbi il re dell'inferno non diceva quelle tre parole per portarlo al trono, facendo scattate il cuore meccanico che aveva nel petto.

Ma Lucifer si sacrificò per la sua Chloe, il nipote appena nato, tornando volontariamente all'inferno. Sapendolo, Michael urlò per giorni la sua rabbia. L'angelo decise che avrebbe obbligato Lucifer nel dire quelle tre parole a Chloe. Cercando di sembrare come Lucifer, scese sulla Terra.

Michael provocò il ritorno di Lucifer da Chloe. Riuscendo persino nel portare dalla sua parte Maze, che voleva un anima, riuscì nel portare a termine il suo piano.

L'angelo Michael riunì Amenadiel e Lucifer nella centrale di polizia, congelata da Amenadiel. L'espressione di Michael, aggravata dal taglio sul viso provocato da Lucifer, da sorpresa divenne raggiante, gridando al padre Dio appena comparso nella centrale

"Finalmente, il mio piano avrà un termine"

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