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Autore: Epic JP    23/12/2020    1 recensioni
(Non sto partecipando a qualche challenge o fandom indette da qualche gruppo perché non ho la più pallida idea su come fare queste cose XD) (Se qualcuno potesse spiegarmelo ne sarei grato)
Questa storia avrà luogo in questo periodo. O meglio, avrà luogo negli ultimi giorni dell'anno. L'idea sarebbe di pubblicare un certo capitolo (che tratterebbe del compleanno di Hinata) il 27. Non so dire con che cadenza caricherò e non so dire se farò in tempo a scrivere QUEL capitolo prima del 27... in ogni caso, ci proverò lo stesso. Scritto questo, introduciamo la storia.
Verso la fine di Dicembre, Naruto e Hinata progettano di festeggiare in un modo diverso dal solito ma una missione in arrivo per Naruto minaccia di mandare tutto all'aria. Ma nessuno può sapere in che modo l'Universo percepisce e reagisce quando accadono certe cose.
Buona lettura e (mi auguro) recensimento. Ci saranno anche immagini cover per ogni capitolo, alcune fatte dal sottoscritto e altre no. ENJOY!
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Kakashi Hatake, Naruto Uzumaki, Nuovo Personaggio | Coppie: Hinata/Naruto
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden, Contesto generale/vago
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Capitolo 2: Arrivo & Ambientazione

 

Preciso come un ninja addestrato a colpire bersagli a grande distanza, il treno partì dalla stazione di Konoha in perfetto orario e, fra le decine di persone a bordo, si trovavano anche due giovani sposini dall'ottimo umore.

 

Il marito aveva spiegato tutto quello che era successo prima di tornare a casa e, dopo un iniziale attimo di smarrimento dovuto alla sorpresa, l'entusiasmo aveva contagiato anche la moglie. Poi si erano scambiate delle informazioni con l'Hokage, che ne aveva approfittato per consegnare il computer a Naruto dopo avergli spiegato come funzionasse, e il giorno della partenza la coppia aveva preso posto sul mezzo di trasporto. Il viaggio sarebbe durato alcune ore. L'uomo che Naruto avrebbe dovuto sorvegliare era partito con qualche ora di anticipo ma andava bene, non era necessario stargli dietro come una ruota.

 

I due ne avevano approfittato per schiacciare un pisolino ma poi, dopo essersi entrambi svegliati, ad Hinata venne in mente che lei non conosceva tutti i dettagli della missione. Se ne avesse saputo di più forse avrebbe anche potuto aiutare il marito in caso di bisogno e così avevano iniziato placidamente a parlare: “...e quindi dovresti assicurarti che tutto vada bene ma senza che l'uomo sappia che tu vegli su di lui.”

 

“Sì, sulla carta l'uomo non dovrebbe neppure sapere che io sono ad Enotorc, se poi dovessi venire scoperto...”

 

“Dovresti inventare una scusa credibile per giustificare la tua presenza.”

 

Lui fece un profondo sospiro stiracchiando le braccia: “Ufficialmente è così ma...” Le rivolse un sorriso a 32 denti: “...io sto semplicemente andando in vacanza con mia moglie in una località di mare, che ne posso sapere che lì si trova anche un funzionario del Fuoco?”

 

I due si scambiarono una risatina prima che Hinata andasse avanti: “E... come concilierai vacanza e lavoro? Non voglio che ignori i tuoi doveri per me.”

 

“Non ti preoccupare, ho già elaborato una mezza strategia.”

 

“Davvero? E quale sarebbe?”

 

Lui allargò le mani come se stesse per dire la cosa più ovvia del mondo: “Userò dei cloni. Potrò passare il mio tempo con te mentre tengo d'occhio il tipo. E se dovesse succedere qualcosa agirò di conseguenza, anche se il maestro Kakashi mi ha assicurato che non dovrebbero esserci imprevisti di sorta.”

 

La moglie sorrise prima di appoggiargli la testa sulla spalla: “Ricorda che io sarò lì con te. Se avrai bisogno di aiuto o di sostegno, potrai contare su di me.”

 

Lui la cinse col braccio prima di darle un bacetto sui capelli: “Lo so, Hinata. Tu ci sei sempre stata quando ho avuto bisogno di qualcosa in passato e so bene che continuerai a farlo. Però...”

 

Si interruppe abbastanza da far alzare Hinata per guardarlo in faccia con aria confusa: “Però?”

 

Il biondo inclinò la testa di lato sorridendo in modo infantile: “Invece di pensare alla missione, perché non pensiamo un po' alla nostra vacanza? Sappiamo quali sono le attrazioni del posto ma non ci siamo mai messi a discutere su cosa fare e quando farlo.”

 

Un'altra risata comune interruppe la discussione. La corvina era certa che, malgrado gli immancabili impegni del marito, avrebbero passato dei giorni piacevoli.

 

- - -

 

-...ENOTORC, STAZIONE DI ENOTORC, IL TRENO RESTERÀ IN ATTESA PER 10 MINUTI, CHI DEVE SCENDERE È INVITATO A FARLO. ENOTORC...-

 

Il treno aveva raggiunto la loro destinazione e i due ninja presero i propri bagagli per poi scendere dal mezzo. La prima reazione che ebbero appena misero un piede fuori fu di essere accecati. L'illuminazione della cabina in cui erano stati fino a pochi secondi prima poteva essere considerata penombra rispetto alla luce che c'era fuori. Ci vollero una decina di battiti di ciglia e qualche altro secondo prima che la coppia potesse ammirare l'ambiente intorno a sé.

 

La stazione era stata costruita in prossimità della costa e, come avevano letto sul dépliant, il sole era alto e splendente. C'erano delle piccole nuvole bianche che, come colpi di pennello fatti da un artista, abbellivano la volta celeste ma non impedivano alla luce dell'astro di raggiungere ogni luogo. E il risultato era qualcosa di assolutamente spettacolare: la sabbia della spiaggia dava l'impressione di essere fatta di frana d'oro mentre l'acqua dell'oceano luccicava creando infiniti giochi di luce diversi a causa del movimento continuo delle piccole e grandi onde che mantenevano in costante movimento la superficie. E, dalla spiaggia, sembrava che si alzasse gradualmente una collina: all'inizio c'era solo la sabbia libera, poi alcune strutture in legno e una serie di ombrelloni disposti a scacchiera, andando avanti apparivano strutture più alte e costruite con materiali più duraturi e resistenti. Si trattava probabilmente della zona dedicata ai turisti con alberghi di ogni genere, ristoranti, luoghi di svago e così via. Infine, nella zona più interna, si trovavano gli edifici più alti destinati alla gente che viveva lì stabilmente. Forse il posto poteva essere definito Villaggio perché non aveva una popolazione altissima ma, a giudicare dalle strutture simili a quelle costruire in tempi recenti anche al Villaggio della Foglia, di sicuro i residenti si erano arricchiti negli ultimi tempi e sapevano il fatto loro. L'aspetto dell'intero agglomerato era quello di una tenaglia costruita tutta intorno alla costa. Oltre gli edifici più esterni era possibile vedere alcune delle cime degli alberi che costituivano la macchia di foresta di cui aveva parlato Hinata.

 

Per gente non ancora abituata a vedere qualcosa di simile, si trattava di qualcosa di difficile da concepibile e infatti i due turisti rimasero a bocca aperta per quasi un minuto spostando lo sguardo su tutto quello che li circondava mentre intorno a loro la vita di tutte le altre forme viventi andava avanti. E poi, finalmente, Hinata rinvenne: “Va bene, il Villaggio sembra anche migliore di come era descritto ma adesso voglia andare?”

 

Anche il compagno si riprese dallo shock iniziale: “Eh? Ah, sì. Certo. Abbiamo una prenotazione nello stesso hotel dell'uomo che devo sorvegliare. Andiamo.”

 

I due si diressero in direzione opposta al mare e, abbastanza velocemente, trovarono la sede del loro alloggio. Davanti a loro si ergeva in tutta la sua altezza il Dragon Hotel, il miglior albergo della zona secondo le loro informazioni. E anche il più costoso. Ce lo si poteva anche aspettare, dopotutto la persona che li aveva preceduti era un pezzo grosso dello staff del Daimyo del Paese del Fuoco ma chissà quanto era costato al Sesto dover trovare una stanza anche per loro.

 

L'edificio aveva una tinta chiara e le lettere che formavano il suo nome erano in rilievo mentre un drago a fauci spalancate era stato scolpito tutto intorno ad esse. Solo la parte più bassa però era liscia: da una certa altezza in poi, i muri erano pieni di finestre e balconi, categoricamente ordinate per piano e tutte con le stesse misure. Naruto era stato informato che il soggetto aveva una camera con balcone e che ai due era stata assegnata la medesima stanza al piano inferiore.

 

Questo significava che, in caso di necessità, sarebbe potuto uscire dalla finestra e salire di pochi metri per raggiungere la stanza dell'uomo. Dopo aver dato un'occhiata contemplativa al tutto, i due entrarono e raggiunsero la reception. Scambiando poche frasi mirate ottennero la chiave della loro stanza e scoprirono anche che la struttura offriva pasti al pian terreno ed era anche dotata di ambienti di svago interni. Opportunamente prenotabili a pagamento. Non avendo momentaneamente bisogno di altre informazioni, la coppia ricevette l'augurio di buona permanenza e un addetto li accompagnò alla loro stanza, usando l'ascensore e causando una scena mezzo divertente quando Naruto dimostrò di non sapere assolutamente cosa fosse un ascensore e a cosa servisse. Infine il terzo elemento li condusse davanti alla porta col loro numero e, augurando ancora la buona permanenza, andò via.

 

Ancora mezzo rosso per la figuraccia di pochi minuti prima, l'Eroe di Konoha diede le chiavi alla nobile: “Ecco, apri tu. Non vorrei combinarne un'altra delle mie.”

 

Scuotendo la testa per far scivolare via l'argomento come scivola l'acqua piovana su un indumento impermeabile, la donna esaudì il desiderio del marito e aprì la soglia della stanza numero 773. Bastarono pochi passi per comprendere che, anche se naturalmente non si trattava della stanza migliore, era certamente una stanza di lusso: l'entrata era formata da un ampio soggiorno con un tavolo tondeggiante al centro accerchiato da 4 sedie con intagli a carattere floreale, oltre il tavolo si trovava la parete parallela dotata di finestra sull'oceano e le pareti dell'intera stanza erano state dipinte con tre sfumature di verde che si sposavano fra loro mentre il pavimento era realizzato con mattonelle ambrate mentre le tende della finestra avevano una curiosa colorazione arancione semitrasparente.

 

Alla loro sinistra c'era un'altra porta e, aprendola, trovarono il bagno. Anch'esso enorme. Il colore dominante qui era il bianco e ogni pezzo d'arredamento aveva una tinta cerea. Erano presenti una doccia e una vasca da bagno grandi abbastanza da poter contenere anche 4 persone, il lavandino aveva uno specchio talmente largo ed alto che un capellone con una crocchia avrebbe potuto vedere anche le punte più alte e 3 persone si sarebbero potute pettinare insieme senza darsi problemi di vista. Nei cassetti del lavandino poi, separati per categorie, si trovava una marea di pettini diversi, di creme per il corpo, di trucchi per gli occhi e di altri strumenti per toeletta mattutina. E, attaccati ad una parete lì vicino, quattro accappatoi di seta e cotone di 4 colori diversi.

 

Finito di ispezionare il bagno, i due si diressero verso la direzione opposta e, aprendo l'uscio, la vista fu dominata da un nuovo gruppo di colori. Rosso e oro. Era la camera da letto e probabilmente chi l'aveva fatta costruire aveva in mente di destinare l'intera suite a giovani coppie. Anche qui le tonalità di rosso variavano dallo scarlatto all'amaranto e al carminio sposandosi splendidamente e le decorazioni dorate su tutto creavano un connubio da favola. Il letto era al centro della stanza: largo e lungo, dalla forma vagamente simile a quella di un cuore e con coperta e federe varie color indaco con abbellimenti color oro. Sebbene ci fossero solo due lunghi cuscini, anche in questo caso si sarebbero potute stendere nello stesso momento almeno 5 o 6 persone, tutto sembrava costruito e montato con misure extra-large. La parete alla loro destra era nascosta da un gigantesco armadio vuoto ma dotato di tutte le tipologie di strumento per agganciare concepibili e anche le ante erano specchianti e con bordi decorati da floreali fantasie dorate. E dall'altra parte un comò con una piccola scrivania incorporata e accompagnata da due o tre pouf allegati, questa volta di colore violaceo, permetteva di specchiarsi anche lì e di darsi una eventuale ritoccata al trucco o un'occhiata prima di mettersi a dormire. O di scambiare effusioni al mattino mentre ci si dava una sistemata.

 

Camminando come se stesse viaggiando in un ipotetico Paese delle Meraviglie, Naruto si fece avanti a bocca aperta prima di arrivare fino al letto e, mollando le maniglie delle valigie, si lasciò cadere su di esso. E percependo quanto fosse morbido quel giaciglio. Hinata invece rimase in piedi, con lo sguardo perso anche lei ma senza unirsi al suo sposo.

 

Per qualche secondo regnò il silenzio, poi fu l'uomo a romperlo, tutto concento: “Beh, non possiamo lamentarci! Dovrò fare qualche ringraziamento al maestro Kakashi quando stenderò il mio primo rapporto.”

 

Hinata era dello stesso avviso ma una punta di preoccupazione le impediva di godersi tutta quella grazia come il biondo: “Sono dello stesso avviso ma... quanto... quanto credi che sia venuto a costare tutto questo?”

 

“E che ne so! Ma secondo te, adesso, mi importa?”

 

Lei lasciò le valigie e fece qualche passo avvinandosi a lui: “Forse dovrebbe, non pensi che a causa mia i costi siano saliti?”

 

Lui alzò la testa per guardarla con sguardo scettico: “Ti stai davvero preoccupando di eventuali spese extra fatte per te?”

 

Lei abbassò lo sguardo arrossendo lievemente ed iniziando a giocherellare con le dita: “N-non posso farne a meno. Ufficialmente dovevi venire solo tu qui. Ma-magari se non WHOA!!!”

 

Non volendo sentire altre frasi inutili, Naruto aveva acchiappato il polso della femmina e l'aveva tirata giù. In questo modo anche lei si ritrovò sul soffice materasso e, suo malgrado, non poté fare a meno di interrompersi per mostrare un sorriso abbozzato quando vide di nuovo il volto solare dell'uomo che amava: “Smettiamo di pensare a queste sciocchezze e godiamoci il tempo che abbiamo a disposizione, d'accordo?”

 

- - -

 

Passarono un paio d'ore, le valigie furono svuotate e gli spazi vuoti vennero riempiti. Ci volle un po' più di quanto sarebbe stato necessario perché la suite nascondeva delle sorprese che non erano state notate subito. Per esempio, i telefoni apparentemente inesistenti erano parte dell'arredamento. Sia nella camera da letto che in soggiorno erano presenti 2 di questi strumenti ma i loro colori e la loro forma li rendeva parte del comò e del tavolo. In sostanza era come se, per telefonare, fosse necessario staccare un pezzo di legno.

 

Poi bisognava darsi una lavata. Il viaggio non era stato lungo ma i vari cambi di ambiente e il tempo passato sotto il sole e la voglia di sciacquare via un po' di tensione e preoccupazioni esigevano una lavata. E anche usare la doccia si rivelò quasi un gioco a sorpresa.

 

Non la fecero insieme, ma la vasta gamma di opzioni possibili per la scelta della temperatura dell'acqua e di forza e forma del getto unite all'esorbitante quantità di creme e saponi per corpo e capelli allungarono di molto il processo di lavaggio. In ogni caso, dopo un paio d'ore, i due erano lavati e vestiti e tutte le loro cose avevano trovato una sede. Si era fatta sera e, non sapendo bene come comportarsi, chiamarono la reception per avere delle informazioni.

 

Praticamente avevano libera scelta fra scendere al pian terreno e cenare al ristorante dell'albergo o uscire e cenare da un'altra parte. Il costo della cena sarebbe stato aggiunto al conto finale. La ragazza aveva mostrato qualche riluttanza davanti a questa prospettiva ma il biondo ci mise poco a convincerla a mangiare momentaneamente gratis. E così scesero giù per mangiare qualcosa.

 

Mentre dei camerieri passavano da un tavolo all'altro con scodelle e piatti da portata, Naruto ne approfittava per studiare l'ambiente circostante. Se avesse individuato subito il tavolo dove sedeva il suo uomo e fosse stato sicuro lo avesse sempre usato, avrebbe già avuto un'informazione certa da mandare all'Hokage. Il computer era stato lasciato in stanza, sul tavolo del soggiorno ma lui era certo di riuscire a ricordare dei dettagli così semplici. Anche la moglie avrebbe voluto contribuire alla mansione, aveva visto la faccia del soggetto e aveva offerto l'uso del Byakugan per localizzarlo subito. Il maschio aveva rifiutato per ragioni strategiche, se qualcuno avesse notato delle persone con caratteristiche strane, il loro anonimato avrebbe rischiato di dissolversi.

 

Non ebbero fortuna, il posto era grande e c'era un sacco di gente seduta e in piedi. Tuttavia, dopo aver rinunciato ad analizzare inutilmente ogni persona nel loro campo visivo, si godettero la cena come avrebbe fatto ogni coppia di sposini al loro posto.

 

- - -

 

L'aria era fresca e profumata. Dopo cena, i due sposi avevano deciso di fare una passeggiatina digestiva. E anche per fare un giretto esplorativo del posto. Si erano fatti strada in mezzo agli edifici come un topolino si fa strada dentro un labirinto per arrivare al pezzo di formaggio e davanti a loro si era aperta di nuovo la visione dell'oceano. Anche di sera era uno spettacolo per gli occhi: la luce della luna piena e la mancanza di nuvole davano alle acque tinte bluacee ed argentee che variavano in accordo col moto ondoso. Una leggera brezza permetteva loro di sentire il profumo dell'acqua anche se si trovavano ancora a varie decine di metri dalla sponda.

 

Avevano trovato un passamano e ci si erano poggiati sopra con le braccia per poi chiudere gli occhi ed inspirare a pieni polmoni l'aria marittima. Non erano soli, ma sembrava quasi che ogni coppia, comitiva o singolo passante avesse stretto il tacito accordo di lasciare a chiunque altro si trovasse in giro la privacy necessaria.

 

In tutta onestà, era Hinata quella del tutto immersa nella brezza notturna, Naruto aveva riaperto gli occhi e invece di continuare a guardare di fronte a sé, si era focalizzato sulla donna che aveva di fianco. I suoi lunghi capelli corvini ondeggiavano con leggiadria e anche sulla sua pelle lattea la luce lunare creava piacevoli giochi di luci. Tuttavia non fu lui ad iniziare la conversazione, ma la principessa: “Naruto-Kun, pensi che Toneri possa vedere la terra come ora noi vediamo la luna?”

 

La domanda lo colse impreparato: “Eh? Cosa?”

 

“Dici che dalla luna sia possibile vedere la terra nello stesso modo?”

 

“Non saprei... e poi...” Si grattò la nuca con un certo imbarazzo: “...Toneri non ha più modo di vedere, ricordi? Quando siamo andati via era rimasto senza occhi.”

 

Lei sollevò le palpebre mostrando un lieve velo di tristezza e rammarico: “È vero. Ma avrei voluto che le cose andassero diversamente per lui.”

 

Lui le mise una mano sulla spalla per confortarla: “Rimanere è stata una sua scelta, lo ha detto lui che intendeva espiare le sue colpe.”

 

“Lo so ma... non posso fare a meno di chiedermi se ora sia rivolto da questa parte.”

 

Non avendo tanta voglia di parlare dell'uomo che aveva rapito Hanabi e la sua compagna e desiderando riportare l'umore di quest'ultima a livelli più alti, Naruto trovò il modo di cambiare argomento: “Sai una cosa? Tu ti preoccupi troppo! Prima avevi brutti pensieri per i costi extra dovuti alla tua presenza, poi cerchi di fare parte del mio lavoro e adesso pensi al lontano parente orbo della tua famiglia! Devi distrarti, Hinata! E io so come fare per farti distrarre un po' da tutte queste preoccupazioni!”

 

Non aveva cambiato tono durante l'ultima parte della sua invettiva, quindi Hinata non pensò che stesse pensando di concludere la serata in modo intimo, tuttavia non comprese comunque cosa avesse in mente neanche dal suo sguardo: “Non capisco, cosa vuoi fare?”

 

“Domani ti porto in spiaggia!”

 

Le sopracciglia scure della ragazza si sollevarono: “In... spiaggia?”

 

“Certo! Oggi l'abbiamo ammirata e anche adesso ce la siamo goduta ma sono sicuro che sarà ancora meglio usarla, non sei d'accordo?”

 

“Beh... sì, ma...”

 

“Allora è deciso! Domani mattina andremo al mare! E adesso vieni qui!”

 

“Cosa... AH!” Con un rapido movimento, Naruto prese fra le braccia la sua donna tenendola come la sposa che era: “Preparati, adesso faremo qualche salto fra i tetti!”

 

Incapace di opporsi davanti a tanta giovialità ed entusiasmo, Hinata decise di non opporsi alla volontà del biondo e si avvinghiò a lui per tenersi meglio.

 

- - -

 

Nel giro di pochi minuti erano di nuovo nella loro camera. Erano stati informati che, in caso di uscita di entrambi, era possibile far riassettare la stanza. La donna avrebbe rifiutato ma un eloquente sguardo del marito l'aveva convinta a sfruttare questa comodità. E adesso che erano rientrati ebbero un'altra sorpresa. Non ci avevano pensato prima perché c'era la luce naturale ad illuminare l'interno, ma adesso che avevano premuto un paio di interruttori, un'altra meraviglia si mostrò ai loro occhi: non c'erano lampade, il soffitto era stato come seminato di piccoli faretti a distanza regolare che, potendo essere modulati, facevano in modo che gli ambienti potessero essere illuminati a giorno o nella penombra.

 

Ci fu la perdita di un altro paio di minuti per l'ennesimo giochino fatto dai due ma poi Hinata si mise a letto dopo essere passata dal bagno ed essersi cambiata per la notte. L'uomo la raggiunse alcuni minuti più tardi, aveva acceso il computer e aveva scritto un primo rapporto da inviare: non ci aveva scritto poi chissà cosa. In pratica informava che era arrivato a destinazione, che tutto era andato bene fino a quel momento e che, anche se il soggetto non era stato localizzato, aveva trovato modo di arrivare alla sua stanza in caso di necessità. Aveva poi concluso la cosa facendo dei saluti formali e un Post Scriptum in cui ringraziava cordialmente il Sesto Hokage per la sistemazione che gli aveva fornito.

 

Finito il suo lavoro, spense il computer e ripe tè le azioni della moglie per poi raggiungerla a letto. Lei indossava solo una lunga camicia da notte e avrebbe potuto provare a far scaldare la serata, dopotutto lui indossava solo un paio di boxer, ma la donna stava già dormendo e il suo respiro regolare gli fece capire che ogni mossa troppo invasiva l'avrebbe solo disturbata. Si consolò sapendo che ci sarebbero state altre occasioni per... interagire senza nulla in mezzo e si distese al suo fianco. Siccome non faceva troppo freddo quella sera, la finestra era stata socchiusa e la femmina si era coperta solo con un lenzuolo, così lui la imitò e si addormentò dopo aver tirato un sospiro di soddisfazione.

 

- - -

 

Il mattino dopo vide Naruto aprire gli occhi trovandosi la moglie rannicchiata contro il suo corpo. Durante il sonno aveva anche deciso di usare il braccio del marito come cuscino mentre il suo seno testava la resistenza di parte dei suoi pettorali alla pressione. E la posizione assunta non era cambiata nel momento in cui il maschio si era svegliato. Il biondo pensò subito positivo: -~Beh, se il buongiorno si vede dal mattino, questa sarà una giornata con i fiocchi~-

 

Personalmente avrebbe anche gradito restare fermo e godersi il contatto indiretto col corpo femminile ma, avendo dei programmi e anche degli impegni, decise di far svegliare anche la donna. E nel modo più dolce e scontato possibile.

 

Le diede un bacetto sulle labbra. Lei non si svegliò ma reagì a tale mossa mugolando lievemente e muovendo il muso come se stesse ancora baciando chi immaginava di avere di fronte. E davanti a questa reazione, l'uomo prese la palla al balzo riprendendo a baciarla: -Vediamo quanto ci metti a svegliarti, dolcezza~- La cosa andò avanti per quasi 10 secondi, dopo tale lasso di tempo, anche gli occhi di Hinata si aprirono poco a poco mostrando le sue iridi perlacee e vedendo chi aveva davanti. Ci mise un istante a capire cos'era successo ma, se una volta avrebbe reagito arrossendo ed iniziando a balbettare, ora era diverso. Richiudendo gli occhi ed accarezzando la guancia del suo amato mentre sorrideva, emise le prime parole della giornata: “Ohayo gozaimasu, Anata.”

 

Il sorriso venne ricambiato: “Ohayo, principessa. Hai dormito bene?”

 

Lei annuì: “Avevi ragione, questo letto è davvero morbidissimo. Nemmeno il letto che usavo al maniero era così morbido.”

 

Lui le fece scivolare lentamente un dito sulla guancia: “Magari potremmo chiedere in reception se vendono anche materassi come questo.” La risposta fu una risatina: “Andiamo, Naruto-Kun, non fare il bambino!”

 

“Awww... ma posso farlo con te, come a me piace quando mi salti addosso ogni volta che torno a casa, anche a te piace quando faccio così.”

 

“Sì, ma adesso sei in missione.”

 

“No! Adesso sono in vacanza con mia moglie. Ho appena passato la prima notte in albergo e fra poco sarò sulla spiaggia a godermi il sole, il mare e il clima.”

 

“E quando pensi di lavorare? Non devi ancora trovare il soggetto che ti è stato indicato?”

 

Lui fece un sorrisetto criminale: “Per quello ho già l'uomo adatto. Anzi, la donna!”

 

“La donna?” Lui si mise seduto ed eseguì una serie di rapidi sigilli prima di far materializzare una nube di fumo vicino al letto. Anche lei si mise seduta ma senza comprendere davvero la mossa: “Non capisco, hai creato un clone.”

 

Il sorriso del biondo non sparì: “Vero, ma non un clone come gli altri!”

 

Non appena il fumo di dissipò, apparve davanti ai due Naruko, un clone in versione femminile di Naruto. Ovviamente indossando solo dei boxer e tenendo il seno nascosto con le braccia. Il maschio si voltò verso la corvina: “Allora, non è un'idea geniale?”

 

Non solo lei rimase confusa, ma vedere un clone di sesso femminile del marito la confuse ancora di più: “Scusami, ma davvero non capisco cosa vuoi fare. Perché è una femmina?”

 

Lui ridacchiò come se fosse uno scienziato geniale in procinto di spiegare un concetto basilare ad una persona ignorante: “Innanzitutto, se un clone si occupa di localizzare e tenere d'occhio il rappresentante del Daimyo, io sono libero di passare il mio tempo con te e poi...” Si voltò per dare un'occhiata alla sua controparte ancora in attesa: “...io sono un maschio, se il tizio vedrà un'attrice del teatro Kabuki, come potrebbe pensare che io sia qui?”

 

“Teatro Kabuki? Perché dovrebbe essere una donna di teatro?”

 

“Beh, come avrai certamente notato, ha ancora in faccia i segnetti che ho io. Quindi dovrà truccarsi abbastanza per nasconderli e sono le attrici quelle che si truccano e indossano abiti particolari come i kimono.” Adesso Hinata stava iniziando a capirci qualcosa ma c'era ancora un dettaglio che non la convinceva: “Potrebbe anche passare per attrice ma... come spiegherebbe il trucco e il vestito?”

 

“Potrebbe sempre dire di averlo fatto per abitudine! Se uno fa una cosa tutti i giorni, può capitare una volta che la faccia anche se non serve, non trovi?”

 

Hinata dette un'altra occhiata al clone, che stava iniziando ad arrossire per qualche ragione a lei ignota: “E... quindi adesso cosa succede?”

 

“Te lo spiego subito!” Saltò fuori dal letto con un salto mortale atterrando vicino alla sua controparte cingendole poi le spalle con un braccio: “Mentre io scendo a prendere la colazione. E prima che tu obbietta, la mangeremo qui in camera! Tu le darai una mano a truccarsi e ad indossare qualcosa di adatto. Abbiamo visto che hai vari vestiti e vestitini, forse qualche... misura sarà troppo grande per lei, ma sono certo che riusciremo ad arrangiare qualcosa. E una volta che sarà pronta, la lasceremo scorrazzare in città alla ricerca del nostro uomo mentre io e te ce la fileremo al mare! Non la trovi un'idea geniale?”

 

La nobile era rimasta allibita davanti a tale pianificazione, Naruto non brillava certo per capacità strategica eppure aveva organizzato un piano... non perfetto forse, ma certamente ben congegnato. E adesso stava attendendo il suo responso: “Beh... si può fare un tentativo. Ho visto che in questa struttura ci sono molte persone che vanno e vengono, potrebbe anche uscire senza attirare troppa attenzione.”

 

Lui rispose con un forte battito di mani: “Magnifico, Hinata! Era questa la risposta che mi aspettavo di sentire!”

 

“Chiedo scusa...” Solo adesso i due si voltarono verso il clone attirati dalla sua voce: “...vi siete messi d'accordo su tutto?”

 

I due annuirono all'unisono e solo in quel momento tutta la femminilità invogliata in quel corpo venne mostrata: “ALLORA DATEMI QUALCOSA DA INDOSSARE!!! SONO IMBARAZZATISSIMA E POTREI PRENDERMI UN ACCIDENTE SE RESTO ANCORA IN QUESTO STATO!!!”

 

- - -

 

Alla fine tutti e tre erano usciti, prima il clone opportunamente truccato e vestito e poi i ninja, col necessario equipaggiamento per andare al mare. Sotto la maglietta e i pantaloncini rossi, Hinata indossava il suo costume intero. Era formato da un unico pezzo color latte con decorazioni astratte che la copriva dal bacino al seno lasciando libere gambe, braccia e spalle. Lo aveva comprato alcuni mesi prima e aveva anche avuto un paio di occasioni per usarlo in presenza del marito. Quest'ultimo aveva una canottiera bianca a copertura della parte superiore del suo corpo e un boxer blu scuro aderente quanto bastava per sembrare quasi una seconda pelle senza però mostrare ogni sua curva a chi lo incrociasse.

 

E poi tutti e due si erano presi la briga di portarsi dietro da Konoha degli asciugamani mentre la stessa stanza che avevano era fornita di abbastanza crema solare da proteggere la pelle di un'intera famiglia. Così i due arrivarono in spiaggia e, dopo aver affittato un ombrellone, si tolsero di dosso quello che non serviva più. Poi il biondo era rimasto all'ombrellone a stendere gli asciugamani e a tenere d'occhio le loro cose mentre la donna faceva il primo bagno. Ne approfittò anche per dare un'occhiata in giro. Anche in questo caso, ogni gruppo umano, grande o piccolo che fosse, aveva a disposizione uno spazio vitale libero. Questo non impediva che ci fossero interazioni fra persone di ombrelloni diversi ovviamente, ma la disposizione di questi ultimi gli permetteva di vedere molte facce ben distinguibili a differenza di quello che era successo la sera prima al ristorante.

 

Ne approfittò anche per scambiare quattro chiacchiere col suo infiltrato in città: -Hey, hai trovato il nostro uomo o ancora no?-

 

-Scusami, finora non ho avuto fortuna.-

 

-Quali aree del posto stai perlustrando?-

 

-Beh, ho visitato un paio di negozi di abbigliamento, poi sono andata ad un bar per bere una bibita e adesso mi sto godendo una passeggiata vicino alla zona verde.-

 

Una vena apparve sulla tempia sinistra del maschio: -Razza di imbecille! Come pensi di trovare un cortigiano in mezzo agli alberi?!? Cosa credi, che sia andato in cerca di funghi invece di badare ai suoi compiti diplomatici?!?-

 

-Non scaldarti tanto! Non è colpa mia se mi hai fatto femmina e la tua tecnica è ben sviluppata! Oltre ad avere un aspetto femminile, ho anche una mente femminile! Non ti aspetterai mica che ragioni nel tuo stesso modo, vero?-

 

-Forse no, ma certamente non mi aspetto che tu bighelloni in giro quando ti ho affidato una missione di spionaggio!-

 

-E tu credi davvero che non mi sia guardata intorno durante il mio giro?!?-

 

-Non è quello il punto, se ti dirigi verso i posti sbagliati allora...- Naruto era talmente preso nella sua conversazione mentale da non essersi accorto che una delle persone intorno a lui lo aveva notato e si stava avvicinando alle sue spalle. Per fortuna non si trattava di un qualche nemico apparso dal nulla per un'ignota ragione: “Chiedo scusa...”

 

Anche se la mente era impegnata, le orecchie del biondo funzionavano ancora bene, quindi tagliò le conversazioni: -Scusa, mi chiamano dal vivo. Ci sentiamo dopo. E vedi di cambiare itinerario!-

 

L'uomo si voltò solo per trovarsi davanti la persona che era stato incaricato di trovare.

 

Si trattava di un uomo sulla trentina, con grandi occhi verdi e pelle poco abbronzata, ordinati capelli marroncini a caschetto e corta barba allegata. Aveva addosso un pantaloncino da spiaggia e dei sandali, quindi Naruto poté sorprendersi, senza però farlo vedere, del fisico asciutto e abbastanza definito della figura davanti a lui.

 

Pur non spalancando gli occhi o la bocca, non fu lui ad iniziare la conversazione: “Ero certo di aver visto giusto, lei è Naruto Uzumaki, giusto? L'Eroe della Guerra.”

 

Il suddetto fece la parte dello gnorri: “Ehm... sì, sono io. Ma lei... chi è? No-non mi pare di averla mai vista...”

 

L'altro si dette un colpetto sulla fronte: “Oh, che sbadato, dimentico sempre di presentarmi ad un incontro.” Gli offrì la mano per una stretta: “Mugetsu Vasuki, inviato diplomatico del Daimyo del Fuoco.”

 

Il biondo offrì la stretta tacitamente richiesta non ancora sicuro di sapere come comportarsi in questa situazione: “Ah, capisco. Ed è qui... in vacanza, forse?”

 

“Oh, mi piacerebbe ma no. Sono qui per lavoro. Devo presenziare una serie di incontri con dei rappresentati del Daimyo del Vento. Ci hanno fatto il favore di incontrarci in un posto piacevole come questo ma... non ho molto tempo da dedicare allo svago.”

 

L'altro annuì ridacchiando quasi nervosamente: “Comprendo, a volte dobbiamo mettere il dovere davanti al piacere.”

 

L'altro ricambiò la risata ma in modo più gioviale: “Concordo. Ma, se posso chiedere, cosa ci fa un tipo come lei in un posto come questo? Io sono qui per lavoro, lei invece che ci fa qui alla fine dell'anno? Se non sbaglio, ci sono delle festività particolari a Konoha in questo periodo.”

 

Alla domanda, il sistema nervoso di Naruto andò in corto: -Oh cavolo! E adesso che gli dico?!? Ho pensato a cento situazioni diverse e non mi sono preparato una scusa adatta da buttare fuori.-

 

La copertura venne salvata dal caso: proprio in quel momento, Hinata era uscita dall'acqua e aveva visto il marito parlare con qualcuno e, riconoscendo quel qualcuno, aveva deciso di avvicinarsi come se niente fosse: “Naruto-Kun, l'acqua è fantastica, vieni anche tu a... Oh! E il signore chi è?” Il biondo prese la palla al balzo e si mise di lato per renderla visibile al diplomatico: “Ah, mi permetta di presentarle mia moglie, Hinata Hyuuga-Uzumaki.” Poi si voltò verso la moglie: “Hinata, questo è Mugetsu Vasuki, inviato del nostro Daimyo.” Ebbe l'accortezza di eseguire le presentazioni accompagnando le parole col movimento coordinato delle mani.

 

L'uomo fu il primo a fare un breve inchino: “Molto lieto, avevo sentito dire che Naruto Uzumaki si fosse sposato, ma non avevo mai avuto occasione di incontrare lui o la sua incantevole moglie.” Hinata ricambiò il gesto poggiando le mani sul grembo: “È un piacere e un onore conoscerla, Mugetsu-Sama. Chiedo solo scusa per il nostro abbigliamento.”

 

Lui fece ondeggiare una mano facendo l'occhiolino: “La prego, niente formalità. Qui siamo in spiaggia e i titoli non significano niente. Ma vedendo anche lei, deduco che siate qui per passare qualche giorno di vacanza, vero?”

 

Di nuovo, il biondo prese la palla al balzo: “Sì, è vero! Fra 2 giorni sarà il compleanno di mia moglie e poi ci sarà la fine dell'anno. Così abbiamo unito l'utile al dilettevole e abbiamo deciso di festeggiare in modo alternativo!”

 

L'altro sollevò le sopracciglia lievemente sorpreso: “Oh, che coincidenza, anch'io resterò qui fino ai primi giorni dell'anno prossimo. Magari potremmo pranzare insieme una volta o due.”

 

Naruto emise una risata quasi disperata ma che suonò giovanile: “Sì, ci farebbe molto piacere accettare un suo potenziale invito.”

 

“Allora spero che accetterete anche un mio consiglio.”

 

Stavolta fu la donna a rispondere: “Che consiglio?”

 

Mugetsu diede uno sguardo distratto ai dintorni: “Questa spiaggia non è male, ma esistono anche posti migliori. Forse non tutti sanno che esistono 2 baie in questo Villaggio: questa spiaggia si trova al centro del sistema costiero ed è la principale meta per i turisti, invece le altre due aree sono meno frequentate pur essendo molto più suggestive.”

 

“Cosa intende dire?”

 

“La prima è alla sinistra di questa spiaggia, è detta Baia delle Perle. La gente di qui non è sempre vissuta di turismo, in principio qui vivevano pescatori ed allevatori di ostriche. Forse non erano ricchi come lo è qualche proprietario edilizio di oggi ma la pace ha portato alla nascita di nuovi lavori che prima non esistevano. Di conseguenza, oggi nessuno qui alleva più ma la baia in questione è stata usata come campo per generazioni. E, anche se le strutture artificiali non esistono più, la popolazione di ostriche nuovamente libere non è di certo scomparsa. Ci sono dei negozi dove è possibile noleggiare dell'attrezzatura adatta per fare immersioni e, una volta sul posto, se si trovano degli agglomerati rocciosi e si è abbastanza fortunati, il premio potrebbe essere una bella perla.”

 

I due annuirono rapiti dal racconto e anche dalla cultura dell'uomo: “Personalmente non ci sono mai stato. Al contrario, poco dopo il mio arrivo qui ieri, ho visitato l'altra baia.”

 

Il biondo parlò per entrambi: “E come si chiama?”

 

“La Baia della Tranquillità. Secondo una leggenda locale, un ricco abitante del Villaggio fece piantare una sorta di giardino subacqueo per la sua sposa originaria di un'isola lussureggiante per farle passare la malinconia di cui aveva iniziato a soffrire a causa dell'ambiente spoglio che li circondava. Siccome era impensabile sconfiggere il deserto, l'uomo le fece questo regalo e i due vissero il resto delle loro vite di nuovo felici.”

 

Hinata aveva gli occhi luccicanti e aveva iniziato a sorridere in maniera più naturale mentre ascoltava la storia, Naruto invece stava riuscendo a mantenersi un po' più concentrato. Il racconto terminò con una considerazione personale: “Non sono andato lì per immergermi, ma solo per pescare un po'. Dove c'è un giardino ci sono anche gli animali, non credete?”

 

“M-ma...” La donna aveva riacquistato la lucidità che aveva perso: “...lei come conosce tutti questi dettagli? Ho scoperto questo posto grazie ad un dépliant e lì non c'è scritto nulla a proposito di queste 2 baie.”

 

Il notabile ridacchiò senza malizia: “È comprensibile, in una pubblicità non si può mettere tutto e quindi si punta su ciò che attira di più. Io invece faccio sempre degli approfondimenti personali prima di spostarmi in un luogo che non conosco.”

 

La conversazione sarebbe anche potuta andare avanti ma un uomo pelato e dalla corporatura massiccia, con degli occhiali scuri e una giacca dello stesso colore apparve quasi dal nulla fermandosi ad un paio di metri dal diplomatico con le braccia dietro la schiena prima di parlare con voce quasi metallica: “Mi dispiace disturbarla, Mugetsu-Sama, il suo prossimo appuntamento è fra meno di 20 minuti.”

 

L'uomo si voltò facendo un cenno di assenso, che però non fece sparire l'omone, prima di rivolgere alle sue due nuove conoscenze un sorriso di scuse: “Perdonatemi ma il dovere mi chiama. Ho solo parte della mattina libera in questi giorni, per il resto viaggio da una camera d'appartamento all'altra per parlare con altri delegati.”

 

I due annuirono insieme ma fu la donna a parlare per entrambi: “Non ha motivo per scusarsi, sta solo svolgendo il suo lavoro. Come farebbe chiunque altro al suo posto.”

 

La frase le fece guadagnare un altro sorriso, più sincero questa volta: “La ringrazio, penso che se mi sentirò giù di morale chiederò il suo intervento, è brava con le parole.”

 

Dopo questo ci fu un ultimo scambio di saluti ed inchini, più o meno rituali, e poi i due impiegati del Fuoco andarono via dalla spiaggia. La coppia invece restò in attesa finché non fu sicura di non poter essere sentita dalle orecchie sbagliate: “Hinata... devo ringraziarti, sei arrivata proprio al momento giusto!”

 

“Perché? Cos'ho fatto?”

 

“Un istante prima del tuo arrivo mi aveva chiesto cosa ci facessi qui e io... stavo per mostrare che ero senza parole. Il tuo arrivo mi ha ricordato la risposta.”

 

“Beh... sono felice di averti aiutato, Naruto-Kun ma... cosa pensi di Mugetsu-Sama?”

 

Il biondo si mise le mani dietro la testa: “Devo dire che mi ha sorpreso. Mi aspettavo di trovarmi davanti il classico tipo snob che guarda tutto e tutti dall'alto in basso e invece sembra un tipo socievole e divertente. Mi ha fatto ricredere sui miei stereotipi a proposito della gente che vive a corte.”

 

La moglie sorrise: “Mi fa piacere che ti abbia fatto una buona impressione.”

 

“E mi ha anche dato qualche indizio per la mia attività di sorveglianza. Ha detto di avere libera solo parte della mattina mentre il resto del tempo lo passa fra un hotel e l'altro. Magari pranza fuori, se riesco a farlo beccare per strada da un mio clone senza che venga scoperto, il lavoro diventerà una passeggiata.”

 

“Ma... hai considerato la presenza delle sue guardie del corpo? Ne abbiamo vista una, ma non sappiamo se ce ne sono altre.”

 

Lui sogghignò incrociando le braccia sul petto: “Una cosa alla volta, Hinata, una cosa alla volta. Per adesso fammi richiamare la sciroccata che ho sguinzagliato.”

 

“Sciroccata?”

 

Naruto non rispose subito, aveva strizzato gli occhi incupendosi ed era rimasto in quello stato per qualche secondo prima di mostrare di nuovo la sua abituale espressione: “Bene, la questione del mio clone è risolta. Pomeriggio darò un'occhiata al nostro uomo nel suo ambiente naturale e...” Si protese verso l'orecchio della corvina abbassando il volume della voce: “...domattina andremo ad esplorare la Baia delle Perle.”

 

Lei ebbe un piccolo sobbalzo per la sorpresa: “Cosa? Perché?”

 

Il maschio si rimise dritto facendo una faccia burbera e mettendo le braccia dietro la schiena come aveva fatto il bodyguard apparso dal nulla: “Voglio vedere se ci sono davvero delle perle in quella zona. E ho abbassato il volume della voce perché non voglio che altri imitino la mia idea. Inoltre sono sicuro che Ino non te ne abbia parlato e quindi immergersi da quelle parti sarà una cosa nuova anche per te.”

 

Incuriosita anche lei dalle parole del connazionale e sapendo di non potersi veramente opporre alla volontà del marito, la portatrice del Byakugan mise le mani sui fianchi mostrando un sorriso rassegnato: “Quindi hai già programmato il tuo pomeriggio e la nostra prossima mattina, c'è forse altro che vorresti fare?”

 

Alla domanda, la luce del sole riflettette sui denti bianchi del maschio: “Una cosa ci sarebbe...”

 

La corvina non ebbe nemmeno il tempo di formulare la domanda successiva che venne di nuovo sollevata dalle braccia del suo sposo un attimo prima che quest'ultimo si mettesse a correre verso l'acqua: “NON MI SONO ANCORA FATTO UN BAGNO, FA CALDO E HO VOGLIA DI RINFRESCARMI IN COMPAGNIA DELLA MIA DOLCE METÀ!”
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Note d'Autore: devo confessare una cosa, nel precedente capitolo ho fatto un pò di errori di distrazione che però non hanno riguardato solo la grammatica. Cronologicamente parlando, Naruto e Hinata sono stati insieme per un anno e dopo si sono sposati. Quindi in questo... universo parallelo creato dalla mia mente e le mie mani, i due (finora) sono stati un anno fidanzati e un anno sposati. OK, finito questo chiarimento, passiamo alla nota vera e propria: per avere una migliore descrizione del costume di Hinata, invito le lettrici e i lettori a dare un'occhiata al capitolo numero 11 (In Piscina) della mia storia, sempre NaruHina, "Living in the Moment". Vedo che, come avviene spesso, la gente che legge le mie storie è timida. Di cosa avete paura? Non vi mangio mica se mi piazzate una recensione negativa o critica. Tanto meglio, saprò dove dovrei migliorare. E se quello che leggete vi piace, farmelo sapere mi incoraggerebbe a migliorare. Ultima cosa, piazzi un commento chi vorrebbe "vedere" il motivo per cui questa storia è arancione. Finora la nostra corvina dagli occhi perlacei se l'è cavata senza incappare in qualche istinto primordiale e maschile del marito ma... chi lo sa cosa potrebbe accadere in futuro. Va bene, fatto questo invito, spero che la lettura sia stata piacevole e mi auguro di essermi guadagnato uno o due minuti del vostro tempo. Ciao!

   
 
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