Film > Altro - Drammatico
Segui la storia  |       
Autore: JennyPotter99    24/12/2020    0 recensioni
[Film drammatico]
[Film drammatico]Ispirato ai personaggi di Henry di “Battlecreek” ed Ellen di “Fino all’osso” di Bill Skarsgard e Lily Collins.
-Mi piacerebbe molto avere il tuo numero.- intervenne Henry.
Allison frugò nella sua borsetta bordeaux. -Non ho la penna, per caso ne hai una tu?-
Henry si tastò le tasche velocemente, come per paura che scappasse.- No, neanche io. Ne vado a chiedere una dentro, non muoverti!-
Henry si precipitò dentro e afferrò la prima penna che vide sul tavolino.
Allison sembrava davvero quella giusta, dopo tanto tempo di ricerca.
Gli sembrava quasi impossibile.
Era stato quasi un colpo di fulmine.
Poi, improvvisamente, un lampo di luci l'accecò e un furgone che stava trasportando pollame e correva tutta velocità, decise di investirla in pieno.
Fu allora che Henry riaprì gli occhi.
Stesso sogno, puntuale come un orologio.
Eppure, ogni volta, sembrava fare più male.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Come ogni mattina, Henry alzò il busto nudo dal materasso e scese dal letto.
Luke si era alzato qualche minuto prima di lui e stava alzando la serranda.
-Luke, fermo, devi aspettare che esco dalla stanza!- esordì Henry, allontanandosi in fretta dal sole.
-Ah, sì, scusa Henry, me ne ero dimenticato.- balbettò il compagno di stanza, tirando giù le tapparelle.
Henry sbuffò.- Sei qui da due mesi, è così difficile ricordarselo?- borbottò, indossando la vestaglia.
Mise i piedi dentro le ciabatte e scese di sotto, percorrendo la scala a chiocciola.
Stare senza porte non gli era mai dispiaciuto, tanto lui non aveva niente da nascondere tranne la sua amarezza e infelicità.
Come ogni mattina, fece capolino dalla finestra delle scale, l’unica dove non batteva mai il sole e guardava fuori le persone camminare.
-Buongiorno persone.- mormorò, avviandosi in soggiorno.
Successivamente, alla fine delle scale, passò una ragazza con un vestito giallo e i capelli marroni, con una ciocca viola.
Avevano praticamente la stessa espressione afflitta, come due zombie appena risvegliati dalla morte.
-Buongiorno Anna, come va oggi?- le chiese abbracciandola.
-Stesso giorno, stessa merda.- bofonchiò lei, trascinandosi in soggiorno.
-Alla grande.- commentò Henry, sedendosi a capo tavola come sempre.
Il soggiorno non era altro che un tappeto peruviano e un lungo tavolo in legno con 6 posti.
Una ragazza di colore, in carne, con le treccine sbarazzine, era già seduta al suo posto, con in mano un cucchiaio immerso dentro il barattolo del burro di arachidi.
Nello stesso momento, dalle cucine, arrivò una ragazza alta e bionda, con un piatto contenente tre pancakes e due uova fritte.
-Ecco a te Henry.-
-Grazie Megan.- le disse lui, riempiendosi il bicchiere di succo di frutta.
-Non è giusto, anche io voglio i pancakes.- borbottò la ragazza di colore.
-Cara Kendra, quando avrai raggiunto il tuo peso forma, ti prometto che ti darò un pancakes.- replicò Henry.
-Devi prima parlarne con Lobo.- intervenne la ragazza seduta accanto a lui, abbassando la rivista di gossip che stava leggendo.
Henry alzò gli occhi al cielo.- Dovrei parlare con Lobo anche di dove nascondi il vomito, Tracy.-
Lei afferrò una forchetta contro di lui, guardandolo male.- Non oseresti!-
-Ah, io oserei.- replicò Henry, alzando le sopracciglia.
Henry si guardò intorno e notò che mancava una persona che di solito era sempre puntuale.- Dov’è Pearl?-
Megan abbassò lo sguardo, dall’altro capo tavola.- L’hanno intubata ieri sera…-
Henry si passo una mano nei capelli, sospirando.- Cazzo.-
-Do you hear the peolpe sing?!- urlò improvvisamente Luke, scendendo dalle scale con voce stonata.
Tutti i presenti a tavola si irrigidirono, infastiditi.
-Perché non gli togli quel cazzo di DVD?!- esclamò Tracy, stringendo i pugni.
-E’ qui da pochi mesi Tracy, dagli tempo…- aggiunse Megan, storcendo la bocca.
Henry si coprì le orecchie.- Sì, ma tu non ti devi subire la sua voce tutte le sante sere!-
Luke corse giù per le scale e si sedette a tavola.- Buongiorno a tutti.-
-Sai Luke, se continuerai a vedere quel film, non è che la rivoluzione francese non sarà mai esistita!- commentò Tracy, mettendosi in bocca un cereale, uno per uno.
-Non lo hai nemmeno visto, se lo vedresti, ti piacerebbe di sicuro.- rispose Luke, sorseggiando il latte.
-Neanche morta!-
-E poi perché tu hai una rivista e io non posso averla?-
-Perché ho guadagnato punti, idiota. Presto potrò anche uscire, non vedo l’ora.-
In quello stesso momento, dalle cucine, uscì una donna di colore sui 30 anni con una divisa fucsia e lunghi capelli neri.
-Ciao ragazzi, come andiamo oggi?-
Henry le si avvicinò con il busto.- Buongiorno Lobo. Come sta Pearl?-
-Al letto con l’enorme peluche di unicorno che le hai comprato.- spiegò lei. – E’ sottopeso, abbiamo dovuto farlo per forza.-
-Posso andare a parlarle?-
Lobo gli sorrise, dandogli una pacca sulla spalla.- Lasciala riposare ancora un altro po'.-
Henry notò quasi subito che in mano avesse una tazza piena di rametti: sapeva già, dentro di se, cosa significasse.
-Allora gente, tra poco arriverà una nuova ragazza. Per favore, accogliamola come si deve, d’accordo?-
-Un’altra anoressica?- chiese Luke.
-Quando se la sentirà, vi dirà lei quali sono i suoi problemi. Per adesso, pescate una rametto per chi le mostrerà la casa.-
Henry era lì dentro da più tempo, di fatti era stato lui a far vedere la casa a Megan.
Megan l’aveva fatto con Pearl ed Anna.
Anna lo aveva fatto con Tracy.
Pearl lo ha aveva fatto con Kendra e infine Henry lo aveva fatto di nuovo con Luke, dato che era suo compagno di stanza.
Pearl, Anna e Kendra dormivano nella stessa stanza al piano di sotto, mentre Megan e Tracy al piano di sopra, accanto a Henry e Luke.
Lobo, la loro tutrice, stava nella stanzetta degli ospiti vicino alla cucina.
Il centro di riabilitazione California Dreamin poteva sembrare da fuori una baita tutta di legno, con un enorme prato che dava su un laghetto circondato da alberi.
La porta sul retro dava sul cortile, che le ragazze avevano abbellito con lucine e un’altalena.
Tutti pescarono un rametto dalla tazza.
Henry alzò gli occhi al cielo quando si guardò attorno e capì di aver preso quello più piccolo.- E ti pareva.-
Lobo fece un ghigno divertito e gli baciò la nuca.- Ricordati di prendere le tue medicine, tesoro.- gli sussurrò, scompigliandogli i capelli.
Henry si fece una doccia e poi si fermò a guardarsi allo specchio.
Gli specchi erano vietati per la casa, come le riviste, le lamette e qualsiasi apparecchio elettronico.
I bagni erano le uniche stanze ad avere le porte per la privacy e il bagno di Henry, al primo piano, l’unico ad avere uno specchio.
Tuttavia, anche se quelle ragazze, e Luke, non si potevano guardare allo specchio, ad Henry non piaceva affatto quello che ci vedeva riflesso ogni giorno.
Prese un bel respiro e mandò giù le sue medicine.
Indossò il completo della tuta blu, con una felpa a collo alto e le scarpe da ginnastica.
In quello stesso momento, anche se le serrande della camera erano tutte messe giù, sentì la macchina parcheggiare nel vialetto.
Allora scese di sotto e aspettò che la nuova ragazza entrasse in casa.
La prima cosa che notò, furono i suoi lunghi capelli rossi scuro ed ondulati.
No…
Tutto ma non i capelli rossi.
Il suo pensiero, per un attimo, andò inevitabilmente ad Allison.
-Henry, aiutala con le valige.- gli disse Lobo.
Henry attese che la ragazza varcasse la porta e poi si prese una borsa in spalla.
-Non serve, grazie.- esordì lei.
-Ho preso il rametto più piccolo, sono obbligato.- aggiunse Henry, sospirando.
Lei fece uno sguardo quasi dispiaciuto e lo seguì al piano di sopra con il suo zainetto giallo.
Sistemò la valigia a rotelle nella stanza di Megan e Tracy, dove c’era un letto libero.
-Loro sono Megan e Tracy.- le presentò Henry.- E lei è…Ehm, come hai detto che ti chiami?-
L’altra alzò un sopracciglio.- Non l’ho detto…Non me lo hai nemmeno chiesto.- rispose, infastidita. -Mi chiamo Ellen.-
-Ciao Ellen.- dissero all’unisono le altre due ragazze.
Subito dopo, entrò anche Lobo.- Benvenuta Ellen. Dunque, hai con te oggetti taglienti o lamette di qualsiasi tipo?-
Ellen scosse la testa.
-Perfetto, mi devi dare ogni oggetto elettronico che hai, non aiuta con la terapia.-
Ellen si strinse nelle spalle: Henry sapeva che quello era il momento più tragico per tutte.
-Ho un telefono, ma con l’Ipad ci disegno solamente.- bofonchiò.
-Mi dispiace tesoro, non posso fare eccezioni.-
Ellen sbuffò e consegnò tutto nelle sue mani.
-Bene, Henry ti farà fare un giro della casa.-
La ragazza aggrottò le sopracciglia.- Sempre se non ti dà fastidio…Henry.-
Henry fece una finta risata per la mia battuta.- Affatto, sei nel mio territorio.-
Anche lei rise.- Nel tuo territorio? Cosa siamo, nella savana?-
Henry capì che lo stesse sfidando: aveva sempre una risposta pronta.- Esatto e non bisogna mai disturbare il leone che dorme, cioè io.-
-Oddio Henry, falla finita.- borbottò Tracy, passando per il corridoio.
Lui alzò gli occhi la cielo.- Quella è la iena.- le sussurrò.
-Ti ho sentito!-
-Volevo che sentissi, vecchia bagascia!- esclamò Henry, facendole poi cenno di scendere di sotto. -Allora, a destra della porta d’entrata c’è la cucina, posto in cui non dovrai mai entrare, è vietatissimo.-
Ellen alzò le mani.- Non ci entro manco morta lì dentro.-
-Di qua c’è il salone, chiamato anche la stanza dell’inferno. La regola è che bisogna sedersi a tutti i pasti, non devi per forza mangiare, non sei costretta, ma devi essere comunque presente.- spiegò Henry, mostrandole la stanza col tavolo.
Proseguì poco più avanti, in una stanza ove c’era un lungo divano, diverse poltrone e una tv.
-Questo è il soggiorno, ci mettiamo qui dopo cena e a turno scegliamo cosa vedere.- continuò, indicandole la pila di DVD sotto la tv. -Inoltre, ogni mese alle 17 ci riuniamo tutti con la dottoressa Karen per raccontarci i nostri problemi, la nostra vita, ecc..ecc..-
Ellen sgranò gli occhi.- Devo dirlo davanti a tutti?!-
Henry alzò le spalle.- Karen dice che fa bene.-
Ellen si passò una mano nei capelli, quasi sconvolta e fu a quel punto che osservò le finestre con le tapparelle mezze abbassate e le tende chiuse. -Perché le finestre di questa casa sono praticamente serrate?-
Henry si morse un labbro nervosamente a quella domanda.- Perché la luce è cattiva.-
Ellen alzò le sopracciglia scoppiando a ridere.- La luce è cattiva? Quanti film di fantascienza ha visto?!-
Henry stava per controbattere con molte parolacce, quando giunse Luke.
-Ciao, io sono Luke!- esclamò, mettendosi davanti a lei. -Hai mai visto I Miserabili?-
Ellen ne fu spaventata e divertita allo stesso tempo.- No, mi spiace.-
-Ti va di vederlo?-
Henry, dietro di lui, le fece cenno di dire assolutamente di no, gesticolando.
-Ehm, ci penso su…Va bene?- balbettò Ellen, senza sapere cosa dire.
-D’accordo!- esclamò Luke, entusiasta.
Entrambi si allontanarono prima che riprendesse a parlare di quel film.
-Non dirmi che è qui perché è ossessionato dai musical.- continuò Ellen, proseguendo sul retro.
Henry ridacchiò leggermente.- No, è che era un cantante fino a qualche mese fa. Fin che non ha fatto un saggio importante, si è bloccato e questo lo ha distrutto. Non dormiva, né mangiava più e adesso pesa quanto un ramoscello d’ulivo.-
-Wow, deve essere stato orribile. Però so cosa significa.- commentò, aprendo la porta che dava sul cortile.
-Ah sì?-
Ellen annuì, abbassando lo sguardo.- Sono…Ero una ballerina.- affermò, uscendo al cortile e sedendosi sull’altalena.- Wow, che bella!- esclamò sorridendo, alzando lo sguardo su di lui.- Non vieni?-
Henry fece una smorfia, scuotendo la testa.
Se n’era dimenticata per un attimo.- Ah, giusto, scusa, luce cattiva.-
Solo in quel momento, avendola a qualche metro di distanza, Henry riuscì veramente a vederla.
Avrà avuto circa 20 anni come lui, era magrissima, tanto che i jeans strappati e la camicia rossa a quadri che indossava, le stavano tre taglie più grandi.
Aveva il viso ondulato, le labbra sottili e gli occhi verdi.
I capelli…Ah, lasciamo perdere i capelli.
Se Henry avesse potuto, glieli avrebbe strappati.
Aveva bisogno di ancora un po' di tempo per inquadrarla, come aveva fatto con tutti, d’altronde.
Non era mai più amico di qualcuno, erano tutti suoi compagni allo stesso modo.
Il motivo per cui Luke vedeva sempre quel musical era perché probabilmente ci vedeva se stesso, in particolare, nel ruolo del fuggitivo Jean Valjean.
Hugh Jackman scappava dalle sue colpe e Luke al suo disastroso saggio.
Tracy…Lei era arrabbiata con il mondo: credeva che la propria condizione sarebbe migliorata se avesse sfogato tutta la sua rabbia su Henry.
Però, lui credeva che nascondesse qualche segreto, solo che non sapeva quale.
La dolce Megan era solo vittima dell’arroganza degli uomini e preferiva aiutare gli altri, che se stessa.
Pearl era quella che stava peggio, per questo avevano dovuto intubarla.
Certe volte, Henry aveva anche pensato che soffrisse di schizofrenia e che la sua faccina adorabile fosse solo una maschera.
Anna era più o meno simile a Megan, ma era troppo chiusa per ammetterlo.
Kendra era stata cacciata di casa dai genitori e da quel momento in poi si era lasciata andare.
Tutti avevano dei problemi e ogni volta che Henry aveva dovuto parlare dei suoi, era stata una pugnalata al cuore.
Raccontare quella storia non era mai facile e non sapeva se ce l’avrebbe fatta di nuovo per Ellen.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Altro - Drammatico / Vai alla pagina dell'autore: JennyPotter99