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Autore: SURPRISE    15/05/2005    2 recensioni
Che succederebbe se una ragazza salisse di nascosto a bordo della Surprise??
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I marinai della Surprise stavano facendo del loro meglio per camuffare la Surprise da nave della Marina ad una vecchia baleniera.

Sottocoperta si caricavano moschetti, pistole, si affilavano spade e sciabole, si montavano baionette e si attrezzavano i cannoni.

Lady Anne era nello studio del dottore.

Le avevano ordinato di rimanere lì, qualsiasi cosa fosse successo.

Ma lei non ne aveva proprio l’intenzione.

Sfondò la porta colpendola con un’accetta, e salì sul ponte.

“Capitano!” gridò, avanzando a grandi passi, visibilmente irata.

“Avete mandato Killick giù, che mi ha barricato negli alloggi del dottor Maturin e mi ha detto di non muovermi… Ha anche chiuso la porta a chiave!! Voi non potete impedirmi di vendicare mio padre!!”

Il silenzio calò improvvisamente, perché tutti quanti volevano ascoltare ciò che stava accadendo.

Lady Anne ora ansimava, per riprendere fiato dopo lo scoppio di collera.

Aubrey le si avvicinò.

“Siete sotto la mia responsabilità. Non potrei mai perdonarmelo, se vi accadesse qualcosa. Pensate solo che siete l’unica erede di Sir Joseph, e a cosa succederà alla proprietà se non ritornerete…”

La ragazza lo fissò un istante negli occhi e rispose: “IO TORNERO’.”

Il capitano si rassegnò.

“Bene, signorina Ferrett. Caricate la vostra pistola. Posso permettervi di sparare qualche colpo da qui, ma non dovete assolutamente partecipare all’abbordaggio della Acheron. Sarebbe troppo pericoloso.”

Lady Anne sorrise.

“Sì, signore.”

La ragazza scese nei suoi alloggi per prendere la sua arma da fuoco.

In un angolo distinse la spada.

Era di suo padre.

L’aveva presa all’ultimo momento, quel giorno che aveva deciso di fuggire.

Ora la sapeva usare. La afferrò ed uscì dalla stanza.

* * *

Gli allievi erano in fermento per la battaglia imminente.

Calamy era stato nominato terzo ufficiale, e tutti si stavano congratulando con lui.

La ragazza si avvicinò, intenta ad agganciarsi il fodero della spada alla cintura.

“Salve Lady Anne.” la salutò il giovane, raggiante.

“Felicitazioni per la vostra nomina…” rispose lei, facendo un nodo a rovescio.

“Oh, permette?” il ragazzo le riaggiustò la cintura e legò saldamente il fodero.

“La ringrazio.”

“Una spada?”

“E non solo, anche una pistola.”

“Milady, siete sicura di voler partecipare alla battaglia?”

“Non me ne starò certo rintanata nella mia cabina come un topo tremante di paura!”

“Siete una donna coraggiosa, signorina Ferrett. E per questo vi ammiro.”

La giovane arrossì.

Non l’aveva chiamata bambina, né ragazza o giovinetta. L’aveva chiamata donna.

Le riaffiorarono alla mente le raccomandazioni del padre. Trovare marito mentre lui non c’era.

Non aveva ancora compreso quanto era cresciuta, in quel viaggio.

“Signorina?”

“Oh, mi scusi, ero sovrappensiero.”

“Se permette, non sarà saggio essere sovrappensiero a tiro di moschetto…”

“Avete ragione.” la ragazza fece per salire in coperta.

“TUTTI AI PROPRI POSTI!”

Il ragazzo la trattenne per un polso.

Lei si voltò.

I loro occhi si incrociarono in uno sguardo.

Il tempo sembrò fermarsi.

Tutto intorno a loro vi era una frenesia di gente, di urla e di incitazioni al combattimento. Di incitazioni alla morte.

Solo allora i due ragazzi compresero il vero valore della vita. Il valore del poter amare ed essere amati.

Senza accorgersene, Lady Anne si ritrovò le guance bagnate di lacrime.

Si salutarono in un silenzioso abbraccio.

“Promettetemi che tornerete vivo…” sussurrò lei, con voce flebile e rotta dal pianto.

“Ve lo prometto, milady. Ve lo prometto…”

* * *

“Signor Blakeney, prenderete voi il… Comando della nave.”

“Il comando della nave?? G-Grazie signore!”

“Tenete d’occhio Lady Ferrett…”

“Sì, signore.”

“Signor Calamy, distribuite queste armi. Salirete a bordo e libererete i prigionieri rinchiusi nella Acheron.”

I marinai della Surprise si apprestavano a fare gli ultimi preparativi.

Avevano dato fuoco a del cordame steso sul ponte, per dare l’idea di essere una preda uscita malconcia da uno scontro navale, le uniformi degli ufficiali erano state camuffate con dei vecchi abiti sgualciti, le armi erano state nascoste, i fanti si erano piazzati sulle coffe, sotto delle tele da sacco.

A poppa della nave troneggiava un nuovo nome. SYREN.

La Acheron si distingueva a poca distanza.

Le manovre venivano eseguite con lentezza e goffaggine.

“Ci hanno avvistati.” Aubrey aveva scorto la vedetta dell’Acheron sbracciarsi indicando la Surprise.

A bordo si fece silenzio.

Dalla nave francese si levò un richiamo di megafono.

“UOMINI DELLA BALENIERA SYREN, FERMATEVI O VI DISTRUGGEREMO… QUESTO E’ L’ULTIMO AVVERTIMENTO, FERMATEVI O VI DISTRUGGEREMO…”

I marinai della Surprise si sentirono gelare il sangue nelle vene. L’ora della battaglia era scoccata.

“Dobbiamo rallentare e avvicinarci…” disse Mowett.
Le due navi si fronteggiarono nel mare aperto.

“Forza adesso!!” ruggì Aubrey.

I cannoni carichi furono portati in batteria.

  
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