Capitolo cinquantuno
• Drastiche decisioni •
Gwen's POV
Ora che ci
penso, ci sono tre porte davanti a noi: una è gialla, una
è arancione e l'altra è blu chiaro. Devo aver già
vissuto una situazione del genere: quella in cui non sai quale strada
scegliere e, di solito, ti ritrovi in un vicolo cieco dalla quale non
si può più uscire. La porta gialla, sulla sinistra,
potrebbe portare ad un burrone. La porta arancione, sulla destra,
potrebbe condurre verso un labirinto infinito - di solito. La scelta
più conveniente è la porta blu, al centro tra le altre
sue porte, dove è sicuro che ci troveremo davanti il nemico.
«Opteremo
per la porta gialla» dice Sailor Moon «è chiaro che
si nasconde proprio lì il nemico.»
Ghigna
maliziosa, come se fosse una specie di genio. Sta sbagliando tutto: la
porta sinistra porta solo ad un vicolo cieco, dove l'unica scelta
è la morte.
«No, è meglio la porta arancione» interviene Sailor Mars «almeno evitiamo le trappole.»
Si crede che
siamo in una piramide egizia o in qualche strana grotta in stile
Indiana Jones, oppure in una specie di trappola mortale spaziale. Se
vuole evitare di camminare in tondo, non deve scegliere quella porta.
«La
porta blu è la migliore» intervengo poco dopo
«è l'unica con il pomello a forma di cuore, si distingue
facilmente dalle altre due.»
«Questa situazione fa troppo cliché» borbotta Sailor Venus.
«È
vero, forse è la scelta migliore» aggiunge Sailor Moon
sorridendo, per poi sfiorare il pomello della porta blu. Essa si apre
con uno scatto improvviso, davanti a noi ci troviamo un passaggio
ricoperto di vetro illuminato di un arancione molto acceso. È la strada giusta, siamo vicine al nucleo terrestre.
C'incamminiamo
attraversando la galleria, il calore diventa sempre più forte ed
insopportabile. Non appena raggiungiamo la fine, la porta a cinque
metri da noi si chiude all'improvviso.
«Vi stavo aspettando, guerriere Sailor» ad accoglierci è una voce maniacale. «Finalmente c'incontriamo.»
«Chi sei?» domanda la guerriera della luna.
«Il tuo peggior incubo.»
«Battuta copiata» sussurra una seconda voce dallo stesso timbro della precedente.
«Non è copiata, babbeo!»
«A questo punto, era meglio la voce da fantasma: uuuuhhh!»
«Deficiente! Rimbambito! Devi sempre rovinare tutto!»
Tutte
rimangono intontite. C'è una seconda voce? Probabilmente, quella
del tizio dai capelli blu e bianchi che mi aveva attaccata prima.
«E va bene, mi metterò in mostra.»
Davanti a
noi, un piccolo tornado blu fa apparire una donna da due lunghe code
laterali azzurro scuro, un vestito molto elegante e scollato, il
sorriso malvagio e uno strano simbolo sulla fronte. È proprio la
principessa demoniaca Madness?
«Io
sono Princess Madness, nata dalla fusione tra l'ossidiana e il topazio,
futura erede del Regno Infernale nonché il bellissimo paradiso
dei demoni.»
«Sai
che roba» dice Sailor Moon tra sé. Sento quel piccolo
maghetto ridacchiare alle spalle della principessa oscura. Gli faccio
così tanto ridere, a quanto pare. Idiota.
Usagi's POV
Ma dove ha la testa quel mago oscuro? Sembra aver perso completamente il cervello.
«Razza di imbecille, quante volte ti ho detto di non ridere?»
«Oops, perdonatemi signora» bisbiglia arrossendo. Cosa...?
Immediatamente,
lo sguardo demoniaco di Madness punta verso di me. La sua mano sinistra
crea una sfera di luce arancione che, a prima vista, sembra devastante.
«Non
avresti dovuto parlare, angelo delle mie viscere» ringhia
malvagia «te ne pentirai di avermi insultata!»
«Ho solo detto la mia opinione.»
«Risparmia
la voce per le tue ultime preghiere al Signore» sorride
concentrando la sua forza verso la sfera di luce che, adesso, è
diventata ancora più grande. Sicuramente, non potrei morire
più stupidamente di così.
«Bloody Poison!»
«Gemma Inferni!»
Due attacchi
uniti che disintegrano il raggio che, di lì a poco, mi avrebbe
dato alla morte. Mi giro verso destra e vedo due ragazze. Ho una strana
sensazione di déjà-vù: quella posa mi ricorda
qualcosa anzi, qualcuno.
«Se vuoi prendertela con una principessa indifesa, prenditela con noi!»
«Le paladine della giustizia vestite alla marinara: Sailor Minus e Sailor Vampire!»
Madness grugnisce.
«Alla buonora! Mancavate solo voi all'appello!» esclama Sailor Divide un po' irritata.
«Avevamo altro da fare... e poi, a te cosa importa?»
«Oh,
importa eccome! Per il semplice motivo che fai coppia con una creatura
dai canini appuntiti e non con tua sorella, o con qualche altra
guerriera!»
«Non sei tu la leader del gruppo e poi, fatti gli affari tuoi! Mi accoppio con chi voglio!»
Le altre
ragazze rimangono pietrificate assistendo ad un litigio stupido e
venuto dal nulla, Madness inarca un sopracciglio ed io mi picchio la
fronte. Ci mancavano i litigi!
«Stupido androide!»
«Brutto essere di carne e ossa!»
«Ora basta!»
Riesco a
fermarle ma anziché rimediare, peggioro solo le cose. Sailor
Divide le dà le spalle arrabbiata e indignata, so che è
la gelosia a renderla così maleducata e scontrosa.
«Avete
finito il vostro teatrino? Ho altro a cui pensare» di colpo, il
braccio sinistro di Madness si trasforma in metallo e punta al petto di
Sailor Plus. Che abbia intenzione di strapparle il cuore o qualche
altra sua parte del corpo? La piccola androide deglutisce.
Improvvisamente,
mentre la regina si avvicina alla ragazza robot con la sua mano
meccanica, un boomerang blu elettrico riesce a togliere dalle mani di
Madness lo scettro cartesiano facendolo cadere dall'altra parte della
stanza e danneggiando di poco il braccio di metallo. Ella geme dal
dolore.
«Mia signora!»
Le sorelle
robot si guardano alle spalle e notano una strana ombra: sembra portare
un mantello e una spada dalla lama rossa, gli occhi chiari e una forte
aura. Non è né Tuxedo Mask né Prince C.