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Autore: bimbarossa    27/12/2020    1 recensioni
Episodi speciali, momenti, emozioni della famiglia di cani più famosa del Giappone. E delle donne che li amano.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Ayame, inu taisho | Coppie: Inuyasha/Kagome, Rin/Sesshoumaru
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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“Secondo voi funzionerà?”

“Se vuoi ci provo io a mettere la stella sulla punta, Kagome. Ecco fatto.”

Con un balzo agile da lupo, Ayame depose la grande decorazione rossa piena di brillantini sulla cima del grande abete che si ergeva nell'immenso salone della villa di InuYasha.

“Sono felice che il Generale abbia dato il suo consenso ad invitare tutti qui per Natale, c'è tantissimo spazio, le piscine, il cibo e il saké. Se ci fossero anche le belle ragazze direi di trovarmi in paradiso.”

Miroku sospirò ad occhi chiusi.

“E noi chi saremmo? Delle racchie?”

Rin si affrettò a togliere dalle mani tremanti di rabbia di Sango i pacchetti con dentro i regali.

“Ma no, Sango. Siete bellissime! Guardatevi, tutte quante in rosso sembrate tanti bei bocconcini.”

Ayame intanto pareva più intenta a cercare il padrone di casa piuttosto che ascoltare la lite tra i due fidanzati.

“Allora InuYasha, sei riuscito a dichiararti finalmente?”

“Abbassa la voce, scemo, o vuoi che Kagome ti senta?”

Il mezzodemone era diventato tutto rosso in faccia, tanto da far invidia alle mise delle ragazze.

“E comunque no,”sospirò internamente di disappunto, lui odiava quelle piccole cosucce da donne tipo esprimere i propri sentimenti, “come faccio a chiederle se si vuole mettere con me dopo essere stato per anni con sua cugina Kikyō? Se sono fortunato mi riderà in faccia, se non lo sono potrei rimediare qualche cazzotto.”

Miroku si limitò a dargli colpetti incoraggianti su una spalla. D'altronde che colpa ne aveva lui se il suo amico era stato tanto scemo da prendersi una cotta per la cugina della sua ex ragazza?

“Almeno provaci, ok? Oggi è Natale, e anche se io servo il sacro Buddha gli occidentali affermano che possono accadere strane magie in questa festa. Lanciati, almeno saprai il tuo destino.”

Irrequieto e con il bisogno di starsene cinque minuti in pace e in solitudine, InuYasha si diresse verso il terrazzo che dava sul giardino, in cerca di aria fresca.

Nel tripudio di luminarie da interni che infestavano tutte le porte della casa notò a malapena due figure in piedi nell'angolo più appartato, abbracciate, immerse nel buio rosso del patio incuranti di tutto come solo gli amanti sanno fare.

Ayame quasi era sollevata da terra tanto suo padre la sovrastava in altezza, ma non pareva curarsene tanto nel baciare con foga l'uomo dai lunghi capelli bianchi, anzi, a tratti scoppiavano a ridere entrambi per la fatica della ragazza lupo a stare sulla punta dei piedi, mentre il Generale le accarezzava i lunghi codini, scuri in quella luce scarlatta come sangue.

Quella scena quasi gli spezzò qualcosa dentro, ma non nel modo in cui se lo sarebbe aspettato.

Se persino suo padre, che aveva amato sua madre alla follia ed aveva sofferto l'inferno per tutti quei lunghi secoli era stato capace di lasciarsi quel dolore alle spalle e buttarsi di nuovo, allora chi era lui per non provarci?

Di sicuro non un codardo e un fifone.

Trovò Kagome vicino al grande albero, che fissava affascinata come una bambina quel tripudio di colori intermittenti e allegre, e le si avvicinò con una noncuranza come minimo sospetta.

“Non avrete esagerato con le decorazioni? Sono sorpreso che a mio padre, sobrio com'è, non sia venuto un colpo quando le ha viste.”

“Ma dai, non fare il burbero. È Natale, si deve essere eccessivi, e poi sono belle.” Kagome aveva un pacco in mano. “E non mi sembra che tuo padre si lamenti tanto. Ayame sa essere molto persuasiva.”

“Certo certo, ma sento da qui i lamenti del contatore elettrico. Questo cos'è?” borbottò come al suo solito.

“Ecco tieni, il tuo regalo.”

Con gli artigli di cui era dotato non gli ci volle parecchio per scartarlo.

“L'ho fatta fare per te da un'azienda che usa solo materiali ecologici. Da quando sei entrato nello staff di tuo padre mangi quasi sempre fuori, una scatola del bento ti sarà utile.” Sentiva gli occhi della ragazza puntati su di lui mentre si rigirava tra le mani il contenitore verde smaltato, con sul coperchio una mini Tessaiga fiera e sguainata. “Vedi di non sfoderarla contro quei vecchi testardi del concilio, tu perdi la pazienza in fretta.”

“Grazie Kagome. Ti prometto che la userò, non preoccuparti.” Non ebbe cuore di dirle che tutti loro avevano un ristorante privato extralusso dove magiare tra una riunione e l'altra e che Inu no Taisho aveva in dotazione il tavolo migliore.

“InuYasha, io starei aspettando il mio regalo. Spero che tu me lo abbia fatto.”

Vedendolo indeciso emise un lamento sconsolato. “Lascia perdere. Tanto lo so che tu non sei il tipo che pensa a queste cose.”

“Invece ti sbagli,” tirò fuori dalla tasca una piccola scatolina quadrata, senza fronzoli e non impacchettata.

“InuYasha, sei certo che sia per me?” Kagome si portò una mano al viso arrossato nel vedere il contenuto.

“Era di mia madre, uno dei pochi oggetti che mi sono rimasti di lei. È stato il primo regalo che mio padre le ha fatto per...per...ehm corteggiarla.”

La spilla era semplice, poco appariscente, ma si vedeva che doveva essere molto preziosa, anche ad un occhio inesperto come quello di Kagome.

“Quindi sei proprio sicuro sicuro di volermela dare?” glielo chiese di nuovo con una vocetta strana, traballante e al contempo decisa.

“Assolutamente sì.” Usò il suo tono più serio, quello che si usa quando si fanno e si ricevono delle promesse.

“Bene.” Il sorriso di Kagome avrebbe potuto illuminare la stanza più di tutte le lucine artificiali presenti. “Allora perché non me la metti?”

“Finalmente l'idiota si è deciso a farsi avanti. Kagome, se ti stanchi di lui sai a chi rivolgerti. Cosa ci troverete tu e Ayame in questi cagnacci puzzolenti devo ancora capirlo.” Koga si versò una dose generosa di saké per poi fiondarsi a flirtare con una loro compagna di liceo, Eri, e se ne InuYasha non fosse stato troppo occupato con le mani a infilare la spilla di Izayoi tra le ciocche scure della sua nuova ragazza, lo avrebbe pestato, quel lupo rognoso.

Ma perché tutti erano al corrente dei fatti suoi?

Persino Rin li osservava con occhi languidi, affermando che avrebbe tanto voluto essere al posto di Kagome. InuYasha era certo che suo fratello si sarebbe presto premurato di comprare spille ornamentali a palate.

“Anche tu ti sei sistemato, vedo.” Miroku, già mezzo ubriaco, dondolava contento su sé stesso. “Sapevo che ci saresti riuscito. A Natale può succedere di tutto, no?”

 

 

Questa è una fiction leggera, scritta sperando che abbiate passato un buon Natale e augurandovi un felice anno nuovo.

Ho solo un dettaglio da far notare, ovvero che il Generale è davvero altissimo, molto più di InuYasha e persino di Sesshōmaru, e quando mi sono immaginate la scena con Ayame, questa cosa mi ha fatto un po' di tenerezza tutto qui

Ancora buone feste

 

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