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Autore: Ino chan    24/08/2009    6 recensioni
-Tu chi sei?- soffiò l'animagus.- James Potter.-
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Nuovo personaggio | Coppie: Harry/Ginny, Remus/Ninfadora
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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- Questa storia fa parte della serie 'I lost my Home'
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Remus tremava impercettibilmente mentre James snocciolava ogni passo della sua storia, parlare di quella notte doveva essere come spargere sale su una ferita, e il licantropo lo vide chiudere gli occhi e reprimere un paio di singhiozzi. -Basta così James.- si allungò verso di lui e gli strinse le mani fra le sue –Adesso sei con noi. Sei al sicuro …- sorrise al suo sguardo perso e nello stesso momento lo vide rilassare un po’le spalle. Era bravo a consolare la gente lui, gli bastava riciclare le frasi chi a lui continuamente propinavano per fare la sua solita figura dell’uomo sensibile, ma questa volta lo pensava davvero. Era al sicuro, questa volta lo avrebbero protetto a qualsiasi costo. Spostò lo sguardo verso Sirius che si stava ingozzando di torta e sbuffò… Beh, almeno lui lo avrebbe fatto –SIRIUS!- urlò.

-Che c’è?-

-TI SEMBRA IL MOMENTO?-

Sirius si guardò attorno poi sollevò le spalle, le guance gonfie di cibo. Sembrava davvero non capire il dramma che si stava svolgendo; ingollò infatti un sorso di latte poi si allargò in un sorriso reso ridicolo dalle briciole impigliate nel suo pizzetto – Che devo dire?- bordò un rutto che quasi sollevò la frangia del licantropo –Sei tu la mamma, coccola il cucciolo e sta zitto.-

Remus avvampò mentre lasciava andare le mani di James, balzò in piedi e mentre questo si spingeva contro lo schienale della seggiola per godersi meglio la scena, si avvicinò al tavolo occupato da Sirisu - CHI SAREBBE LA MAMMA?- stridette paonazzo in faccia –IDIOTA!-
-Moony ammetterai che fra noi due, quello che più rispecchia il profilo della mamma orsa sei tu.- spinse indietro la seggiola e mandò giù l’ultimo pezzo di dolce, dondolandosi con un ghignetto divertito –Non c’è nulla di male.-
Remus era ormai paonazzo di rabbia mista a vergogna, e James scoppiò in una risata un po’ arrugginita; si asciugò gli occhi e le guance col dorso della mano mormorando che gli erano mancati tantissimo. Più di quanto potrebbe mai mancargli una mano o un piede. Inspirò profondamente nella speranza di calmarsi -E così se ne va l’ultima parte della mia virilità.- lo sentirono lamentarsi, quando si rese conto di quanto aveva appena detto – Dopo di questo mi resta andare nel deserto a predicare ai grilli.-

-Ascolta Remmy, te la ricordi Andrea Moody, vero?-
Remus spostò lo sguardo verso James mentre sorbiva un lungo sorso di cioccolata calda–Pagnottella, come no.- disse mentre Sirius finalmente distoglieva l’attenzione dalla torta e si dimostrava un pelo più interessato a loro e ai loro discorsi –Certo che me la ricordo.-
-Sirius l’ha morsa.-
Remus ridacchiò scrollando la testa divertito, ma uno sguardo a James lo fece tornare serio - L’ha morsa?- mimò con le sole labbra, prima di girarsi verso l’uomo alla sua sinistra – SEI IMPAZZITO BOTOLO!?-
-Quella ragazzina è l’Auror che sovrintende alle indagini sulla mia cattura, che diavolo vi prende a tutti a due?- urlò Sirius allontanando la sedia con un fastidioso stridio - È normale che l’abbia aggredita!- Perché cazzo ne stanno facendo un affare di stato?, si disse irritato.
-Potresti andare a vedere come sta? Sanguinava parecchio.-
-D’accordo. Il tempo di vestirmi.-
-SMETTETELA D'IGNORARMI!- Prese la giacca dalla spalliera della sedia –Vado io a vedere come sta!- alzò una mano per frenare la protesta di Remus e il balzo in avanti di James – Tranquilli, so come fare per passare inosservato.-


-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.

Aveva bisogno di fare domande e non di dar risposte, Ron l’aveva capito e grazie a Dio l’aveva lasciato tranquillo. Nonostante la curiosità, gli aveva indicato la porta e gli aveva consigliato di fare due passi per schiarire le idee. Era da quel momento che vagava nei pressi della Tana: aveva visto suo padre, gli aveva parlato e si sentiva morire dalla contentezza eppure, non riusciva a stare tranquillo. Aveva paura. Ora che sapeva di poter perdere qualcosa di così importante, non riusciva a star tranquillo. Entrò nel capannone accanto al granaio e la vista di Ginny attorniata da una ventina fra galline e pulcini gli strappò una risata. La ragazza sobbalzò e la vecchia chioccia nera che teneva fra le mani spiccò un volo che si concluse con una rovinosa caduta, di testa fra i pulcini.

-Scusa, non volevo spaventarti.-

La ragazza annuì poi si volse verso la gallina che stentava a rimettersi in piedi –Lady Kokka ti sei fatta male?- sussurrò prendendola in braccio e togliendole dalla testa i residui di becchime.
-Lady Kokka?-

-Sì…- confermò la ragazza mentre prendeva un altro pugno di granturco dalla bisaccia che portava a tracolla e lo porgeva al volatile - Lei è la mia gallina.-

La gallina sollevò il becco e si gonfio spalancando le ali, a mo' di saluto verso il nuovo arrivato e Harry, spinto da un bizzarro senso d'ilarità,  sì accovacciò accanto a Ginny.  Tese la mano verso la simpatica bestiola cercando di accarezzarle la testa  -Ciao Kokka-. Notò con la coda dell'occhio che Ginny sembrava voler prendere a tutti i costi le distanze da lu, visto come si attardava e giocherellava a sistemare i giacigli con le mani. Quando gli parlò, infatti, non riuscì a trattenere un leggero moto di sorpresa:-Sembri preoccupato, qualcosa non va?- 

Harry annuì mentre cercava di prendere in braccio Kokka, ma la gallina non sembrava intenzionata a essere collaborativa. Mugugnò una mazza imprecazione prima di tornare al discorso :  -Se te lo dicessi, non mi crederesti mai.-

-Mettimi alla prova.-

-Beh ecco...Dai piccola fatti prendere - Ci fu un suono di passi, un chiocciare sinistro e…-AHHHHHH! LA TUA GALLINA VUOLE UCCIDERMI-

-COSA?- La ragazza si volse con un salto e si ritrovò Harry seduto per terra con Kokka appollaiata in testa- Oh Merlino.- disse solamente alla vista dell'espressione soddisfatta del volatile che chiocciò in direzione della padroncina prima di chiudere gli occhi in un espressione da" Kokka 1 - Bambino sopravvissuto O "

-Ha trovato un nuovo nido.-

-Ehi!-

-Non è colpa mia se hai una capigliatura assurda.-

-Non è assurda.- s'impuntò il ragazzo incrociando le braccia.

-È assurda Harry.- s'inginocchiò a sfilare la bestiola dalla testa dell'amico e rise alla vista delle penne rimaste fra i capelli di Harry- Oh posso farti una foto?- esclamò mentre lo aiutava a ripulirsi dalle piume.

-Ridi, ridi, tanto alla prima occasione mi faccio Kokka allo spiedo.-

-EHI!-

-Anzi, com'è il proverbio?- tacque un secondo - Ah si, gallina vecchia fa buon brodo.- si volse verso il pollo e lo trovò che lo fissava con uno strano scintillio assassino negli occhi... Possibile che lo stesse guardando male?-Gin, la tua gallina mi sta guardando male.- esclamò puntando il dito.

-È una bestiola molto intelligente.-

-Vuoi dire che non sono un tipo affidabile?-

-Per nulla...-

Scoppiarono a ridere di gusto, tanto che quando Ginny si alzò a prendere il cestino delle uova,  Harry provò l’inarrestabile desiderio di rimanere ancora con lei…Chissà poi perché, dato che da che la conosceva le aveva rivolto più o meno tre parole contate male -Ginny, un momento…-la richiamò alzandosi.

-Sì?-

Harry  fece per avvicinarsi, ma inciampò in Kokka e le piombò addosso sbattendola contro il muro. Si guardarono con i nasi a un paio di centimetri –Harry?- pigolò la ragazza mentre Harry la studiava come se la vedesse per la prima volta

-Scusa.- mormorò lo sentì dire.

-Di…Di niente.-

-Ginny.-

-Sì?-

 -Posso abbracciarti?-

Ginny lanciò un’occhiata a Kokka che beccava contenta, prima di annuire imbarazzata -Certo.-

 -.-.-.-.-.-.-.-.-.-.

- Non mi mangiare! Non mi mangiare! Non mi mangiare! Non mi mangiare! Non mi mangiare! Non mi mangiare! Non mi mangiare! Non mi mangiare! Non mi mangiare! Non mi mangiare! Non mi mangiare!-

A terra, trascinata per una gamba, Andrea Moody si disse che quella non era assolutamente la sua settimana. Due attacchi da parte di un grosso cane nel giro di ore, come mai le era capitato in anni di servizio, non poteva che essere il frutto di un capovolgimento della sua buona stella. Glielo avevano detto, pensò mentre cercava di ribellarsi con tutte le sue forze , che a tirare la corda prima o poi si sarebbe spezzata, ma per tutte le volte che poteva accadere, proprio mentre era semplicemente seduta a mangiare?
–Dai ti prego..- sibilò quasi afona per il terrore, tossendo per via della terra in faccia –Ho già dato per oggi! Mi hanno già morsa! E poi guardami, sono pelle e ossa!-

Un ennesimo strattone la girò sulla schiena e un naso freddo venne premuto sulla sua fronte; simile in maniera inquietante a quello del licantropo che, a otto anni, le era piombato in cameretta, intenzionato a portarsi a casa in tasca la testa della figlia di Malocchio Moody. Strizzò gli occhi, pronta al peggio, ma presto si rese conto che il tartufo sulla sua fronte era meno umido e più caldo del normale.
Aprì un occhio e la vista di Sirius a quattro zampe su di lei le strappò un urlo stridulo-TU!?- gridò con tutto il fiato che aveva in corpo –IO TI AMMAZZO! QUANTO È VERO MERLINO !!!-
-Hai paura dei cani, per questo alla Tana non hai reagito…-
-Dei licantropi.- si ritrovò a dire nonostante la rabbia - I cani grossi mi ricordano i licantropi.-
Sirius si accigliò -Sei stata aggredita?-
-Ma non morsa.- Sirius annuì, prima di tirarsi su, facendo forza sul terreno ai lati del capo della ragazza - Che c’è?-
-Come stai? Ti ho fatto molto male?- Andrea si morse il labbro, divisa fra l’idea di continuare a inveirgli contro e quella di essere, per una volta una persona ragionevole. Scosse la testa e il mago, fra le sue ginocchia sollevate, tirò un leggero sospiro di sollievo. -Mi dispiace zucchero.- Un bacio a schiocco sulla fronte, Andrea, si sentì arrossire mentre Sirisu si scostava da lei per sorriderle divertito - Di solito sono molto più gentile con le ragazze.-

-Se non ti togli subito, ti ammazzo.-
-Violenta.-
-Non sai quanto.-
-E è un peccato, mi piacciono le donne passionali.-

   
 
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