Anime & Manga > Death Note
Segui la storia  |       
Autore: uchiha_girl e bloodnyar    24/08/2009    4 recensioni
I ricordi di quel che è successo a casa sono appena dietro le palpebre, però non lo tormentano.
Matt non sobbalza, sentendo nuovamente la voce di Beyond su di sé, non si angoscia per l’urlo di Misa, non chiede il perché di quel pizzico sul collo.
[Prompt BDT di Fanfic100_ita - Serie generale.
39 (Gusto), 74 (Oscurità), 75 (Ombra), 73 (Luce).]
Genere: Sovrannaturale, Mistero, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri personaggi, Matt, Mello, Misa Amane, Near
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo tre.

Parole: 1085

Salve cari :D
Capitolo tre giunto, la prima parte l’ho scritta tutta d’un fiato però la seconda ho dovuto elaborarla più volte... Quel tizio è il mio personaggio preferito di penso tutti i tempi, per apprezzarlo a dovere ho attraversato un processo irreversibile +__+
Comunque XD, grazie a BloodNyar per la recensione, è sempre così cara... (LL) Thanks to Mote_Ely per aver inserito fra i preferiti la storia e per il commento… Sempre piacere, sempre piacere, hai ragione al ciiinquanta percento XD! Spero anche questo capitolo possa piacerti ^^
Colgo l’occasione (?) per offrire da bere a tutti coloro che leggono e commentano le fan fiction postate in questo account condiviso, siete il nostro saaangue! *Condizionata*

Bene, vi lascio al nostro ritrovato Matt ^^, potreeebbe fare la sua comparsa un Wammy a caso, non si sa mai :P
Buona lettura ^^!


Capitolo tre.
73 ~ Luce.

Misa si risveglia poco a poco. La pesantezza del sonno l’abbandona lentamente, e con la stessa calma la mente riacquista lucidità.
Quando apre gli occhi fatica un poco a mettere a fuoco la stanza; presto, al sospetto si sostituisce la delusione bruciante.

Allunga il braccio nella parte di letto vuota, poi solleva la testa.
«Matt?» chiama. Il pacchetto di sigarette vuoto sul comodino sprigiona un profumo leggero che colpisce l’olfatto sviluppato della donna, costringendola a una smorfia disgustata.

«Qui» è la risposta, nulla più di un mugugno appena comprensibile.
Seduto a gambe larghe sul piccolo divano di pelle nera, chino sulla PSP, le cuffie nelle orecchie e un mozzicone spento fra le labbra: una visione alla quale Amane è ormai abituata.
Lui alza lo sguardo dal gioco con fare annoiato, incontrando una signora insolitamente seria.

Non più un bambino, quel ragazzo è una ventata d’aria fresca, sebbene l’atmosfera stantia sia impossibile da eliminare del tutto.
Costretto in un seminterrato, circondato da gesti ostili e sguardi avidi, quella madre adottiva piuttosto particolare gli aveva offerto la prima sigaretta da appena dodicenne nel tentativo di donargli un odore meno invitante per la famiglia.

Ma anche fra i vampiri ci sono degli ex-fumatori.


A dire il vero, a Matt non è mai stato detto chiaramente con chi stesse avendo a che fare, però non è uno stupido: abituato alla preghiera serale, non scorderà mai la bella signora che urlava come un’ossessa di «non dire le parolacce di fronte a lei».
Preso da un attimo di confusione, si era dato da fare per spiegarle che non ricordava di aver mai detto una sola parola brutta in tutta la sua vita, però era difficile: non c’era una vita precedente da analizzare. Una mattinata dedita alla paura e ai brutti incontri: Misa che lo inseguiva dicendogli di essere la sua nuova mamma e ridendo di quel gioco, il signor Light che lo guardava serio e gli intimava di far poco rumore, la risata inquietante dello zio B mentre indicava qualcosa sopra alla sua testa.
«Mail? Che nome... strano» aveva commentato assottigliando gli occhi rossi, per poi scoppiare nuovamente.

«Sono le sei, dormi ancora un po’».
«Voglio il mio Matt!» piagnucola lei, sventolando le braccia e tornando col capo sul cuscino. «Ah, se avessi il mio bellissimo piccolo Matt fra le mani... Me lo mangerei di baci! Dov’è il mio Matt?».

«È occupato» sbuffa, tornando sul videogame.

Sente la voce stridula della madre che urla per sovrastare la colonna sonora del gioco.
«Devo insegnarti come comportarsi con una donna, vieni qui» ordina, liberando dalle coperte la porzione di letto dell’altro.
«Mh, la settimana prossima» rimanda, lasciandosi sfuggire un’imprecazione diretta alla play.

L’ibrido accarezza con nostalgia il coprimaterasso scuro, ogni tanto lasciandosi sfuggire un sospiro sofferente. Guarda di sottecchi il figlioccio, ricambiata con rassegnazione crescente.
Jeevas si alza pesantemente, abbandonando senza troppo riguardo l’apparecchio sul divano. Aggira il letto, sistemando il piumone invernale alla meglio e buttandocisi sopra.
«Ciao Matt!» cinguetta Misa, gettandogli le braccia al collo. «Mi sei mancato~ Non mi spiego come faccia tu ad essere così mattutino...».

Scandisce la parola, impegnandosi ad imprimere tutta la sua avversione verso la luce in quelle poche sillabe.
«Sono le sei del pomeriggio» si corregge il ragazzo, alzando il capo e permettendo alla madre di stringersi meglio a lui. «e non sono interessato a trasformarmi un una bestia notturna, grazie».

Di fronte all’espressione cupa, il giovane specifica di riferirsi agli orari del sonno.
Malinconica, lei appoggia la fronte sul petto dell’altro; si adegua al ritmo cardiaco di lui, rallentando il ritmo delle carezze fra i capelli rossi, intonando una ninnananna a bocca chiusa. Fa per parlare un paio di volte, si ferma però prima di cominciare.

E la voce solitamente così stridula, a tratti irritante, diventa una lenta nenia che concilia il sonno, lo getta contro la sua volontà in quell’oblio che profuma di prato tagliato di fresco, tra una pallina di carta stagnola lanciata nel tentativo di fare canestro nel cappuccio delle ragazzine e sorrisi che non ricorda di aver mai visto.

Rumori intorno a lui.
Un urlo, poi qualcuno che chiama il suo nome. Forse la mamma. La risata lugubre di B, poco lontana.

«Il tuo tempo scade oggi» sorride sulla sua fronte, dove poggia poi un bacio leggero. «Il bacio della buon sonno...» spiega, tradendo un sorriso. «Sono proprio curioso di vedere come morirai».

Vorrebbe rispondere. Vorrebbe alzarsi e mandare a cagare quel vecchio pazzo, vorrebbe raggiungere Misa e chiederle cosa succede, vorrebbe sapere chi ha urlato.
Sente qualcosa sul collo, uno spiffero ritmato. Un respiro. Una puntura.

Meno di un istante, meno di uno spillo.

Poi, il buio.

~

Apre gli occhi di scatto, tirandosi a sedere.
Si guarda intorno, spaesato: pareti candide, pavimento di freddo marmo, una sola finestra a dare sul cielo bianco di neve.

In qualche istante prende coscienza del proprio corpo, riconoscendosi s’un letto tiepido, coperto fino alle gambe da un lenzuolo che carezza la pelle nuda.
Unico «arredamento» della stanza, oltre alla branda con impalcatura di ferro, sono un comodino dello stesso materiale sul quale sono posati i suoi abiti accuratamente piegati e un lavandino che continua l’aspetto austero e distante del locale.

Con indosso solo l’intimo si tuffa verso il lavello, sciacquando viso, bocca e braccia quasi con furia. Sente una strana sensazione, come un leggerissimo foglio di pellicola sottopelle che gli impedisce di avere totale controllo di sé stesso.
I muscoli accusano ogni movimento, anche il più involontario. Ma non è doloroso: sembrano solo dire «Ci siamo anche noi», facendosi sentire appena possibile.
Fa attenzione quando cammina, controllando come alza i piedi e come questi incontrano la fredda pavimentazione, la reazione delle braccia all’atto del sedersi nuovamente sul lato del letto.

I ricordi di quel che è successo a casa sono appena dietro le palpebre, però non lo tormentano.
Matt non sobbalza, sentendo nuovamente la voce di Beyond su di sé, non si angoscia per l’urlo di Misa, non chiede il perché di quel pizzico sul collo.

Prende la maglia, deciso ad uscire dalla porta metallica ad ogni costo e capire dove si trova; solo adesso nota che il colletto è macchiato.
Lo annusa, cercando di capire di cosa si tratti. Nessuna risposta.

Non ha il tempo di chiedersi altro: qualcuno ha varcato la soglia che non ha notato aprirsi.
È faticoso distinguere i lineamenti, la luce catturata dai capelli chiari simile a una corona intorno al viso non del tutto sconosciuto. In quegli occhi, puntati dritti nei suoi, Mail vede il mondo.

  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Death Note / Vai alla pagina dell'autore: uchiha_girl e bloodnyar