Fanfic su attori > Altri attori/telefilm
Segui la storia  |       
Autore: Serena0397    29/12/2020    0 recensioni
[How To Get Away With Murder]
Finalmente era arrivato il momento di conoscere quelli che per un bel po’ di tempo sarebbero stati i miei colleghi, le persone che avrei visto quasi ogni giorno per quasi tutto il giorno. Max, colui che gestiva tutto quanto, aveva deciso di organizzare un incontro a New York, an-che se il set era previsto a Chicago. Avevo già letto il co-pione ed ero abbastanza preoccupata per quello che mi aspettava. Non avevo mai firmato per una serie, solo per film o comunque brevi apparizioni. Mi aspettava un vero e proprio viaggio grazie al quale avrei conosciuto i miei limiti e i miei punti di forza. Fortunatamente non dovevo affrontare tutto da sola.
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Nel weekend riuscii finalmente a organizzare le mie cose. Sistemai un bel piano settimanale di ricette semplici e iniziai anche a preparare le pietanze che potevano resistere tutti quei giorni. Finii di sistemare il mio armadio catalogando i vestiti per colore e per genere e infine mi dedicai alla libreria nel salone. Avevo intenzione di sistemare anche il caminetto ma non trovai cinque minuti per farlo e in più era ancora presto, il freddo vero doveva ancora arrivare. La domenica sera ospitai a cena Karla e Naomi. Stavo costruendo delle belle amicizie e la cosa mi dava tanto sollievo, iniziavo a non sentirmi più sola. Parlammo un po’ delle nostre vecchie vite, dei nostri interessi e delle nostre relazioni. Solo in quel momento ricordai che James mi aveva chiamata venerdì sera e che io ero completamente sparita nel nulla. Riuscivo ad immaginare la sua furia anche a chilometri di distanza. Non appena le mie amiche se ne andarono presi il telefono e composi il suo numero. -Pronto? Cristina?- Non mi piaceva quando mi chiamava con il mio nome per intero, era un modo formale e delicato per farmi capire che era arrabbiato. -James, scusami se sono sparita nel nulla. Ho sistemato la casa per tutto il weekend, sono state settimane infernali per me e avevo proprio bisogno di dedicarmi alle pulizie, devo iniziare a sentire più mia la casa…- -E non hai trovato nemmeno due minuti per chiamarmi? Devo iniziare a pensare che non ti manco?- -No James, non è vero! Tu mi manchi e lo sai!- Sospirò. -Anche tu 0mi manchi Cris, lo sai. Come va con il lavoro?- Si addolcì immediatamente e la cosa mi tranquillizzò, non mi piaceva sentirlo agitato, i nostri lavori ci portavano sempre a miglia di distanza e la cosa pesava ogni giorno di più ma cercavamo comunque di sorvolare. -Sono stati giorni pesanti, abbiamo dovuto leggere il copione tutti insieme, conoscere i nostri personaggi, sai com’è. Da domani iniziamo a registrare e sono molto tesa.- Gli spiegai. Lui era un cantante ma aveva recitato in alcuni film quindi sapeva di cosa si trattava. -Sai che ce la farai! Io credo in te piccola. Dimmi un po’, ti hanno trovato ragazzo sul set?- Mi chiese poi. -James, è solo lavoro…- -Quindi è un si. Spero che non sia bello quanto me!- Parlava di Charlie, il mio personaggio aveva una storia con il suo e dovevamo girare alcune scene abbastanza particolari. Come potevo spiegargli che Charlie somigliava a un principe? Stavamo parlando di un ragazzo alto, muscoloso, con gli occhi azzurri e i capelli pieni di gel… -Sai che sei il migliore. Ora devo andare a riposare James, domani mi aspetta una giornata abbastanza pesante…- -Va bene piccola, ci sentiamo presto. Mi raccomando, non uscire troppo, non bere troppo e non metterci troppa foga quando baci i tuoi colleghi!- Sorrisi cercando di cacciare via le immagini di lui che mi faceva una scenata mentre baciavo un mio collega sul set. Purtroppo era successo davvero e io avevo quasi rischiato il posto. -Buonanotte James…- Chiusi il telefono senza aggiungere altro. Mi stesi sul divano per guardare un film ma non riuscii ad arrivare nemmeno a metà perché la stanchezza era troppo forte. -Eccola, la mia stella splendente, il mio raggio di sole, il mio fulmine durante la tempesta!- Incontrai Matt che fumava fuori dal set. -Matt, ti prego, sembri il mio ex!- Dissi ridendo. -Beh, se vuoi posso diventarlo!- Mi fece l’occhiolino. Scossi il capo arresa, non si vinceva mai con lui. -Eccola, la mia pioggia in un giorno di siccità!- Disse quando vide arrivare Naomi da lontano. Lo guardai sconcertata, lui scrollò le spalle e mi fece segno di non dire niente della nostra conversazione. Raggiunsi gli altri dentro continuando a ridere. Quella mattina iniziammo a registrare le prime scene che si svolgevano nella facoltà di legge. Ero ancora molto tesa, nonostante non dovessi fare grandi cose in quella giornata. All’ora di pranzo ci spostammo nella mensa per mangiare qualcosa, anche se io avevo portato il mio portapranzo con ciò che avevo cucinato il giorno prima. Avevo tutto organizzato e preferivo passare la domenica a cucinare piuttosto che mangiare la roba che ci davano lì. -Ehi collega!- Mi spaventai sentendo quelle parole. -Gli omicidi non sono ancora iniziati, tranquilla!- Disse Alfred ridendo. -Scusami, ero sovrappensiero.- -Stasera andiamo a bere qualcosa al Dobler, sei dei nostri?- Mi chiese poi. L’ultima volta che ero uscita con loro avevo evitato la chiamata di James, forse non era il caso. -Te lo faccio sapere più tardi, prima devo assolutamente mangiare una mela, sto morendo di fame!- Me ne andai lasciandolo a ridere da solo. Il resto della giornata passò molto lentamente tra le lamentele di Max e le varie repliche che ci fece fare di ogni scena. Riuscii a sopravvivere fino alla fine con non pochi sbadigli. Non appena Max ci diede il via libera mi diressi verso il mio camerino. Trovai Alfred poggiato alla porta della sua stanza mentre guardava il telefono. -Ci vediamo al Dobler!- Dissi prima di sparire per cambiarmi. Andai velocemente a casa e riuscii a mangiare qualcosa di buono, mi preparai per uscire e dopo aver preso il mio fidato zainetto mi diressi verso il locale. Quella sera avevo scelto di mettere una camicetta rosa antico un po’ scollata, una gonna nera accompagnata da un paio di parigine scure e i soliti stivaletti corti. In poco tempo arrivai al locale e trovai Karla che stava parlando con Naomi. Mi salutarono e mi fecero segno di avvicinarmi a loro. -Ecco che arrivano i re della serata!- Disse ironicamente Naomi indicando Alfred, Jack e Matt che arrivavano da lontano. Entrammo tutti a prendere qualcosa da bere. Mi sedetti su uno sgabello e ordinai un gin lemon. -Uno anche per me!- Alfred si avvicinò e si mise a sedere al mio fianco. -Ho bisogno di un consiglio.- Mi disse così lo ascoltai curiosa. -Oggi stavo per spararmi, come hai fatto a rimanere concentrata tutto il tempo mentre Max parlava?- Credevo fosse qualcosa di serio, non appena sentii la sua domanda scoppiai a ridere, lui fece lo stesso e per un attimo mi persi ad osservarlo. Indossava un paio di pantaloni chiari e una camicetta azzurra aperta sul petto. Era fin troppo elegante per una serata al pub. -Primo, ho solo fatto finta di essere attenta, la maggior parte della giornata ho dormito con gli occhi aperti. Secondo, stai per caso venendo da un matrimonio?- Gli chiesi indicando i suoi vestiti. Lui scosse il capo ridendo, si alzò e dopo essersi voltato poggiò i gomiti sul bancone del bar. Si fece serio e mi guardò. -Un avvocato si veste bene anche quando fa la doccia…- Mi fece l’occhiolino e poi sorseggiò il suo drink. Non riuscii a non ridere, aveva un grande senso dell’umorismo. Le ragazze andarono a ballare e mi fecero segno di seguirle, io scossi il capo e diedi una gomitata ad Alfred, lui capì immediatamente e finse di non respirare bene. -Ho proprio bisogno di prendere aria!- -Ti accompagno, non vorrei che ti sentissi male!- Uscimmo dal locale ridendo della situazione e ci poggiammo al muro a finire i nostri cocktail. Proprio in quel momento sentii una goccia sul viso. -Merda!- Alfred mi guardò curioso. -Che succede?- -Sta iniziando a piovere e io sono a piedi!- Appena finii di pronunciare quelle parole la pioggia si fece più pesante così ci rifugiammo di nuovo nel locale. -Ti accompagno io!- Propose. -Non preoccuparti, non voglio approfittare di un elegante avvocato!- -Mi sentirei in colpa se ti lasciassi andare con questo tempo e in più non sono in vena di ballare, ti sto offrendo una possibilità interessante…- Disse alzando un sopracciglio. -Cris, vieni a ballare, c’è un ragazzo che vuole conoscerti!- Karla mi venne a cercare insieme a Matt. -Accetto la tua offerta!- Dissi ad Alfred velocemente, lui annuì soddisfatto. In pochi minuti sparimmo dal locale. Mentre eravamo in macchina non riuscii a non osservare le sue mani sul volante, erano così leggere e sicure. Le mani erano una delle prime cose che guardavo di una persona, lasciavano intuire molto del carattere. Arrivammo davanti casa e Alfred parcheggiò. -Ti offro qualcosa da bere? Devo sdebitarmi…- Senza pensarci troppo lo invitai a bere qualcosa e lui accettò sorridente. Gli mostrai velocemente la casa poi gli offrii della vodka. -Stai entrando nel personaggio?- Mi chiese indicando la bottiglia di alcool. -Me l’ha portata Karla quando è venuta a cena ma non volevo aprirla da sola…- Risposi, lui annuì e alzò il bicchiere in aria per brindare. -All’inizio di questo lungo viaggio!- Disse. Lo seguii e poi sorseggiai quel liquido che subito mi fece bruciare la gola. -Non posso credere che tu abbia invitato Karla a cena e non me! Non ti salverò mai più al pub!- Disse puntandomi il dito contro, io lo guardai offesa ma non risposi. Restammo seduti sul divano a parlare. Mi raccontò della scuola che aveva frequentato, di come era diventato attore, di quanto fosse emozionante ogni volta lasciare tutto e partire per una nuova esperienza. Rimasi ad ascoltarlo per almeno un’ora e avrei continuato ancora per molto ma il telefono squillò. -Scusa, è il mio…- Iniziai, lui annuì dicendomi di rispondere. -Ci metto un attimo…- Mi alzai dal divano e mi allontanai un attimo per rispondere a James. -Ehi James!- -Piccola! Che stai combinando?- -Stavo guardando un film…- Mentii e mi sentii subito in colpa ma non potevo di certo dirgli che stavo bevendo vodka con un mio collega. -Sei sicura di essere a casa? Devo chiederti di mandarmi una foto?- -No James, sono davvero a casa, è tardi per uscire..- -Io ho appena finito l’allenamento e ho pensato di chiamarti, magari puoi farmi compagnia mentre mi faccio la doccia…- Sospirai, non sapevo come uscire da quella situazione. -James, è che devo finire il film e fare una relazione entro domani, mi serve per il lavoro, scusami…- Da dove diavolo mi era uscita quella scusa? Era terribile. -Non preoccuparti, facciamo alla prossima doccia! Dopo la relazione dritta al letto, mi raccomando!- Disse. -Certo, ciao James…- Attaccai e cercai di calmare il cuore che nel frattempo aveva raggiunto i duecento battiti al minuto. Tornai in salone e buttai giù l’ultimo sorso di vodka prima di riempire di nuovo il bicchiere, Alfred poggiò un braccio sulla spalliera del divano e mi guardò malizioso. -Allora, ti serve aiuto con la relazione? Non credo che Max sopporterebbe un ritardo!- Aveva sentito tutto e io volevo sprofondare nel nulla. -Scusa pessima, lo so…- -No, no, no. È fantastica! Dopo il terzo bicchiere di vodka dovrebbe anche funzionare!- Rispose facendomi ridere. Avevo appena fatto una pessima figura ma lui comunque non minacciava di volersene andare. -Ok, il fatto è che non voglio che si preoccupi, lui è lontano e lavora, io lavoro e ogni tanto mi piace svagarmi, uscire e stare con i miei colleghi ma lui questo non lo sopporta e io sto parlando troppo ora! Allora, tu cucini? Io amo cucinare, vuoi che ti spieghi la mia ricetta preferita?- Le parole uscirono fuori tutte insieme e tutte velocemente. Alfred rimase a guardarmi a bocca aperta prima di ridere. -Cris, non c’è niente di male se ogni tanto vuoi uscire e svagarti un po’, sei con i tuoi colleghi, le persone che vedi ogni giorno. Se ha fiducia in te lo accetterà…- Disse con tutta la calma del mondo. -Hai ragione, gliene parlerò…- Conclusi. Aveva ragione, James doveva avere fiducia in me, eravamo spesso lontani e non potevamo continuare a raccontarci bugie. -Ora sentiamo, sono curioso.- Lo guardai senza capire, cosa voleva sapere? -La tua ricetta preferita!- Aggiunse come se fosse ovvio. Continuammo a parlare e a bere per un’altra ora e mezza poi guardando l’orario Alfred decise di tornare a casa. Prima di andarsene mi ringraziò per la vodka e per la chiacchierata. Chiusi la porta alle sue spalle e lo guardai andare via cercando di cancellare dalla testa quel suo maledetto sorriso. Misi tre sveglie per il giorno successivo, non volevo rischiare di fare al lavoro. Mi stesi sul letto dopo essermi sistemata e mi addormentai pensando alle parole che avrei detto a James per spiegargli che volevo frequentare i miei colleghi anche al di fuori del set.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Altri attori/telefilm / Vai alla pagina dell'autore: Serena0397