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Autore: La Ragazza col Cappotto Bianco    24/08/2009    4 recensioni
è il nostro anniversario! è andata bene, a parte il pesce...
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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zampe rotte Mercoledì 18 febbraio

Un’altra meravigliosa e frizzante giornata (AH, AH). Meowth si è rotto una zampa. Mentre cercava di afferrare Pikachu è precipitato da un dirupo.
Fortunatamente, Ash è stato compassionevole e non ci ha superfulminati, lasciandoci scendere la valle per recuperare Meowth.
Secondo Jessie non era giusto che abbandonassimo la battaglia, ma d'altronde nemmeno lasciare il nostro gatto parlante tutto accartocciato non mi sembrava corretto.
Siamo tornati alla mongolfiera, portandolo sulle spalle siccome non riusciva a camminare e non ha neanche avuto il buonsenso di rientrare nella Pokéball viste le sue condizioni (ha detto che piuttosto avrebbe fatto colazione, pranzo e antipasti a base di ortiche, ma nella Pokéball NON ci tornava).
Effettivamente, in una sfera che è già piccola di suo e si rimpicciolisce ancora di più quando la metti nel contenitore delle Pokéball (noi non ce l’abbiamo, costava troppo. Jessie ha preso due scatolette di metallo. Più economiche.), la vita non deve essere un granché.
Ma il nostro Meowth non sopporta essere un Pokemon (dice che la sua età mentale è di un uomo di 20 anni e che la nostra è da bambini di dieci), e così non si comporta come esso. Specialmente negl’ultimi tempi, non vuole più mangiare il cibo per Pokemon, dice che è disgustoso nonostante l’abbia sempre mangiato.
Le abitudini umane non gli fanno un granché bene (infatti, quando eravamo in albergo, ne ha combinati parecchi di disastri. Ha insistito per mangiare le cozze e poi ha dovuto passare tre ore in pronto soccorso per farsi passare le convulsioni), ma lui si rifiuta categoricamente di entrare nella Pokéball, usare gli attacchi che conosce per difendersi…
È per QUESTO che oggi è caduto in quel precipizio! Poteva tranquillamente usare “graffio”, o qualcos’altro per mettere kappaò Pikachu.
E invece no! Ha preferito rincorrerlo ed è caduto in quel maledetto dirupo.
A volte io e Jessie ci chiediamo perché sia così viziato, visto che Giovanni non l’ha mai amato e ha sempre preferito un Persian.
E poi Meowth parla ed è intelligente perché è stato usato come cavia per un esperimento della Rocket…non ha mai avuto una famiglia, attenzioni e non è mai stato viziato da nessuno.
Spesso e volentieri è più capriccioso di Jessie (ma a lei questo non l’ho detto).
All’inizio vedevo Meowth come un esperimento senza sentimenti, poi l’ho visto innamorarsi, deprimersi, sorridere…
Tutti questi discorsi su Meowth solo perché mi fa tenerezza vederlo sdraiato sul mio sacco a pelo impossibilitato nei movimenti! Incredibile!
Qualche settimana fa ci aveva annunciato che avrebbe completamente cambiato abitudini di vita.
Forse dovrei avvisarlo che dovrebbe “cambiare” con più calma (visto che per ora ha combinato solo CATASTROFI).
Addirittura, quando gli abbiamo detto che saremmo andati un attimo in città per andare a prendere una pomata per la sua zampa (e per andare all’agenzia telefonica per i messaggi minatori, ovviamente. Ma ho promesso a Jessie che non ne avrei parlato con nessuno.), lui si è tutto preoccupato.
Ha insistito perché uno tra me e Jessie restasse lì con lui, non voleva rimanere da solo perché aveva paura che lo abbandonassimo.
Ho dovuto correre via con Jessie per evitare di scoppiare a ridere davanti a lui.
Però, anche se Meowth è una strage, gli voglio bene. E non avrei dovuto ridere per quello che aveva detto, perché mentre io ho paura di Jessie e del suo sentimento, lui potrebbe avere il terrore che una mattina si svegli e si accorga di essere da solo, senza più nessuno.
Non farei mai una cosa del genere a Meowth. E neanche Jessie.
Alla fine, siamo andati all’agenzia telefonica, dove ci hanno accolto con un bel mitra puntato in faccia (hanno riconosciuto le divise. Ma siamo ABITUATI…).
L’accoglienza si stava facendo più calorosa quando stavano per chiamare la polizia, ma prontamente Jessie ha fatto uscire il suo Arbok e tutti hanno cominciato ad urlare.
Dopo un bel po’, il proprietario si è convinto che eravamo lì per una consulenza telefonica e non per rapire qualcuno e ha abbassato la mitragliatrice.
(Questa gente, non si fida di NESSUNO). Non potevamo aspettarci di risolvere tutta la questione in un giorno, e per scoprire il mittente dei messaggi anonimi dovremmo aspettare qualche giorno.
Speravo di poter consolare ancora un po’ Jessie, magari era ancora agitata, ma lei è ritornata inevitabilmente quella di sempre.
In farmacia, mi ha chiamato Meowth sul cellulare (gli avevo detto che se c’era un’emergenza, visto che era da solo nel bosco, di chiamarmi).
“Che c’è Meowth? Siamo in farmacia.”
“No, volevo solo sapere quando tornate”.
Ho lanciato uno sguardo a Jessie, come per dire “oh, dio santo!”.
Dopo dieci minuti ha chiamato di nuovo. “Perché ci state mettendo così tanto?”
E mentre eravamo sulla strada di ritorno: “Ma TORNATE, vero? È? VERO?”.
Arrivati, Meowth ha cominciato a lamentarsi. In questi giorni, sono uscite fuori personalità nascoste da ognuno di noi.
Io, il melodramma di Jessie (oramai si sa), Jessie con le sue piccole paure e speranze di ritrovare la madre e adesso anche Meowth con l’incubo di perderci.
Non è un’ironia? Pensandoci, ho cominciato a ridere. “Non c’è proprio niente da ridere James” ha sentenziato Meowth.
Con tutto questo parlare di Meowth mi stavo quasi scordando di una cosa importantissima.
Beh, domani faccio diciotto anni! Me ne stavo quasi per dimenticare (anzi, me ne ero proprio dimenticato), con tutto quello che sta succedendo.
È stata proprio Jessie ad aprire l’argomento, mentre mangiavamo.
“è veroooooo! Domani è il compleanno di James!” ha esclamato Meowth.
Ho detto che avremmo potuto fare una festicciola tipo quella che avevamo fatto per l’anniversario del Team, magari nello stesso ristorante.
Anche secondo Meowth era una splendida idea, così abbiamo cominciato a parlane tutti eccitati di poter mangiare un’altra torta.
A un certo punto Jessie, che era stata zitta per tutto il tempo, ha detto: “Scordatelo, James. Domani fai diciotto anni, non andremo in un semplice ristorante”.
“Andiamo in un parco divertimenti?” ho chiesto.
“No” ha risposto duramente. “Andremo a casa tua. Dai tuoi genitori.”.
Non riuscivo a credere alle mie orecchie. L’ultima volta che ho visto i miei genitori, ero andato proprio con il Team Rocket e stavano per farmi sposare con quella odiosa di Jessiebelle!
(Io ODIO Jessiebelle, è per questo che sono scappato di casa da piccolo).
Ma per Jessie non ce ne sono ragioni. “James, niente è importante come compiere diciotto anni. Non puoi dirmi che preferisci passare questo compleanno in un ristorante! E non importa cosa è successo con i tuoi genitori. Tu hai la possibilità di festeggiare la tua maturità con la tua mamma e il tuo papà, cosa e io non potrò mai fare”. E dopo questo melodramma in stile telenovelas spagnola, mi sono convinto.
In fondo Jessie è stata così carina ad avere questa idea che sono quasi commosso.
Anche se sono un po’ agitato al pensiero che domani sarò davanti alla porta di casa e vedrò la mia vecchia famiglia.

NOTA PER ME STESSO:
Forse dovrei consultare qualcuno, un medico, per delle improvvise crisi di pianto che mi vengono sempre più spesso.
E forse sono una di quelle persone che perde la testa e aggredisce la gente.
Non potrei mai perdonarmelo, se facessi del male a Jessie (o ancora peggio scoppiare a piangere davanti a lei).

Dopo mangiato, io e Jessie ci siamo divertiti a spruzzarci dei profumi, lei il suo “Madame!” e io il mio “Monsieur!” e abbiamo finito per coinvolgere anche Meowth.
NOTA:
Io e Jessie, siamo entrambi segni d’aria (Acquario e Gemelli) e quindi ci piace avere odori piacevoli e seducenti attorno a noi. (Oramai, sono diventato anche io esperto di queste cose, Jessie sembrava abbastanza colpita).

Stavamo preparando la mongolfiera, per andare in una parte più riparata del bosco e passare la notte lì.
Mentre arrotolavo il mio sacco a pelo, Jessie ha preso di peso Meowth e l’ha sistemato dentro la cesta della mongolfiera per primo (finché non gli guarisce la zampa dobbiamo fare così). Jessie è venuta a darmi una mano, quando, non so come, il sasso che teneva ferma la corda che a sua volta teneva a terra la mongolfiera è rotolato via. La mongolfiera ha cominciato ad alzarci in cielo (io e Jessie ce ne siamo accorti terrorizzati, quando Meowth ha lanciato un urlo da film dell’orrore).
Abbiamo cominciato a rincorrerla, gridando a Meowth di stare calmo e non perdere il controllo.
“NOOOO! Voglio scendere!”
“Aspetta che la mongolfiera si fermi, babbuino rincretinito!” gli ha gridato Jessie furibonda.
Sapevo che Meowth ha questo terrore di non vederci più, ma non fino a questo punto.
Senza che noi ce ne rendessimo conto, Meowth è riuscito ad alzarsi sulle zampe e si è buttato giù dalla mongolfiera.
Ho visto un punto bianco volare giù di sotto e schiantarsi nei cespugli, e poi più nulla.
Quando l’abbiamo recuperato, ce ne siamo accorti: si è rotto L’ALTRA ZAMPA! Non ci potevamo credere.
Recuperata anche la mongolfiera, siamo saliti (questa volta tutti insieme) ed è qui che ho cominciato a scrivere.
Prima di addormentarsi, Jessie mi ha visto scrivere. “Sul tuo diario, oltre che della tua vita, racconti anche di me e Meowth?” Mi ha chiesto.
“Qualche volta” ho risposto.
“E cos’altro dovrei raccontare” ho pensato, mentre ci alzavamo in volo “se la mia vita siete voi?”

**Nota dell’autrice**: spero che il capitolo sia stato carino. Domani è il compleanno di James e ne succederanno delle belle…alla prossima. 
  
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