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Autore: padme83    30/12/2020    6 recensioni
Raccolta di flash!AU
Prompt #1: TriWizard Tournament/Hunger Games!AU
Prompt #2: Pride and Prejudice!AU
Prompt #3: Flower shop and Tattoo Parlor!AU
Prompt #4: Romeo and Juliet!AU
Prompt #5: Vampire and Lycan!AU
Prompt #6: Star Wars!AU
Prompt #7: College!AU
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Albus Silente, Gellert Grindelwald
Note: AU, Lime, Soulmate!AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'We were closer than brothers'
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Prompt #7: College!AU;
grazie a Miryel e Fuuma <3
Nota esplicativa in fondo}
 
 
 
 
 
Ogni destino tesse la sua ragnatela, e sempre
raccogliamo i frutti seminati dalle nostre azioni.
Coloro che si sono incontrati e amati non possono essere divisi;
se non in questa vita, si incontreranno in un'altra.
(M.Z.Bradley – Le luci di Atlantide) 
 
 
 
 
 
 
~ Un nuovo inizio ~
 
 
 
 
 
 
“The day we met
frozen I held my breathe,
right from the start
I knew that I found a home
for my heart beats fast
colors and promises.
How to be brave?
How can I love when I'm afraid to fall?
But watching you stand alone
all of my doubt suddenly goes away somehow.

One step closer…
 
 
 

 
 
New York, 31 dicembre 2018
 
 
Cammini in fretta, sommerso da una pioggia variopinta di luci, le mani infilate nelle tasche e il volto illividito dal gelo tagliente della notte.
Tieni gli occhi fissi davanti a te, cercando di percorrere il più velocemente possibile le poche decine di metri che separano l’uscita della Metropolitana dal centro di Times Square, addobbata a festa in occasione del Natale. A fatica ti fai largo tra la gente che già si riversa all’interno dell’incrocio e lungo le vie collaterali, e intanto ti sforzi di controllare l’ansia che da qualche minuto ha cominciato a pungolarti con insistenza lo stomaco.
E se in questo casino non riusciste a trovarvi?
In mezzo alla calca parlare al cellulare è praticamente impossibile, e il sovraccarico delle linee rende la rete mobile – e quindi google maps o altre applicazioni simili – quanto meno inaffidabile.
Ti fermi a ridosso di un'enorme insegna pubblicitaria, d'un tratto scoraggiato e incerto sul da farsi. Avreste dovuto accordarvi con maggiore precisione circa il luogo dell’incontro.
Eppure con lui è sempre così, prendere o lasciare. E tu questa sera hai deciso di prendere, o non saresti qui, circondato dalla folla e da un turbinio di candidi fiocchi di neve, con il mento affogato in una sciarpa ruvida e i palmi percorsi da un fremito bollente.
 
 
 
 
I have died every day waiting for you,
darling, don't be afraid
I have loved you for a thousand years,
I'll love you for a thousand more.

 
 
 
 
Vi siete salutati il 21 di dicembre, dopo aver preparato insieme le valigie ed esservi lamentati a dovere del peso dei libri ammassati alla meno peggio nei borsoni; eravate entrambi sollevati per la fine delle lezioni ma al contempo intimamente turbati dalla prospettiva di essere costretti ad attendere gennaio per ritrovarvi, per tornare a condividere studi, progetti, passioni – futuro.
Tutto ti saresti immaginato, tranne che il tuo nuovo compagno di dormitorio alla Columbia si sarebbe rivelato una conoscenza tanto… interessante.
E non solo per la sua genialità indiscussa – è stata un’esperienza stimolante, senza dubbio, incontrare qualcuno in grado di tenerti testa, qualcuno da riconoscere, finalmente, come tuo pari –, non solo per l’ironia affilata e l’atteggiamento audace e spregiudicato, spesso sopra le righe, che in più di una circostanza ha fatto gonfiare le vene del collo al professore di antropologia e suscitato l’ammirazione incondizionata degli altri studenti del corso.
La verità è che Jamie[1] ti ha colpito nel profondo, da subito, come nessun altro è mai riuscito a fare.
C'è qualcosa, in luicapace di scuoterti senza alcuna ragione apparente. È come quel misterioso gioco di luci che in un istante preciso, al tramonto, riporta a galla ricordi speciali conservati in fondo al cuore[2], memorie assopite che sfumano nell’illusione, nella fantasia, nel sogno – perché tu in un castello non ci hai mai messo piede, e nemmeno hai mai indossato vestiti diversi da felpe e jeans, e l’unica bacchetta che possiedi è di plastica e te l’ha regalata la tua sorellina come portafortuna per l’università.
Cos'è stato il primo trimestre, se non una scoperta continua, tra sfide feroci volte a impressionare i docenti e notti insonni trascorse a parlare, a confrontarvi, a sfinirvi in discussioni interminabili sulle quali, comunque, nessuno dei due desiderava avere l’ultima parola.
Chi vi ha visti interagire deve aver creduto che foste amici d’infanzia, fratelli persino, considerata la complicità e la famigliarità di ogni vostro gesto, ed è questo in effetti che hai percepito anche tu – suo, è precisamente come ti sei sentito, fin dal momento in cui i vostri sguardi si sono sfiorati, allacciati, spezzandoti il respiro e trasportandoti, per un attimo che t'è parso infinito, altrovedimmi, bredhu, dimmi, anima mia, da quanto Tempo ci conosciamo, io e te?
Tu sei una persona estremamente razionale, abituata ad analizzare la realtà con minuzia chirurgica, a esaminarne i più piccoli dettagli, a scovarne i segreti più nascosti e improbabili. Tuttavia, sei allo stesso modo consapevole che non tutto a questo mondo debba essere spiegato, che non tutto possa essere ricondotto alle fredde dinamiche della logica, in particolare quando in ballo c’è quell’organo furioso e ribelle che avverti battere contro le costole, e che mai come ora è stato tanto vivo.
Da giorni ormai sei arrivato all’inevitabile conclusione che, riguardo a lui, a voi, non abbia senso farsi troppe domande – il punto è che non vuoi farti troppe domande, non mentre rileggi per l’ennesima volta il suo messaggio, (“vediamoci a Times Square, a mezzanotte, cominciamo l’anno insieme”), una manciata di caratteri che stamani è riuscita a sconvolgerti e a buttarti giù dal letto all’alba, in preda allo sgomento e a un’agitazione febbrile, terrificante, meravigliosa. Hai riempito uno zaino senza avere la minima cognizione di ciò che ci stavi gettando dentro, sotto lo sguardo allibito di tua madre, hai salutato i parenti giunti a Stars Hollow[3] per le vacanze e sei salito di corsa sul primo treno per New York.
 
 
 
 
I will be brave
I will not let anything take away
what's standing in front of me.
Every breath,
every hour has come to this.

One step closer…
 
 
 
 
 
Adesso sei qui, esattamente dove devi essere, dove hai scelto di essere, tra gli sfavillanti grattacieli di Manhattan, assordato dalla bolgia festante e da una musica altissima, a osservare i secondi scivolare via a una velocità inconcepibile. Manca veramente poco – troppo, troppo, troppo poco – allo scoccare della mezzanotte.
D’improvviso, guidato da un istinto sicuro, ti volti e scorgi una massa di capelli biondi che ondeggia e avanza verso di te, spiccando tra la folla uniforme e incolore. Ti scosti di qualche passo, euforico, attraversato da un brivido intenso e inconfondibile che cancella ogni traccia di incertezza, di imbarazzo, di paura. Allunghi le braccia per afferrarlo e lui ti piomba addosso, senza nessuna esitazione, si aggrappa e si abbandona, si confonde in te, ricambiando l’abbraccio con il medesimo slancio; affonda le dita nel tuo giaccone, premendosi con forza al tuo petto, si allinea ai tuoi fianchi e infine, esausto, soddisfatto, poggia il capo sulla tua spalla, che sembra modellata apposta per accoglierlo – e forse, pensi, forse, creata per lui lo è davvero.
«Sono felice di vederti» gridi con la bocca vicino al suo orecchio, nella speranza di farti capire.
Siete soverchiati da una ressa che vi strattona, vi urta, vi spinge da una parte e dall’altra. Voi resistete, rimanete avvinghiati nella marea oscillante di gente eccitata. Il countdown finale è appena iniziato, quando Jamie alza il viso e cattura le tue labbra con le sue, lentamente, inesorabilmente. E così, fra il tripudio che segna l’inizio del nuovo anno, applausi, grida, brindisi, fischi di gioia e schegge ghiacciate che vi avviluppano e vi ricoprono di un sottile strato bianco, voi vi scambiate, stretti quasi a fondervi l’uno nell’altro, il primo bacio della vostra vita[4] – ma no, no, non è il primo, non può essere il primo. Lo avverti nella pelle, nel sangue, nelle ossa, lo senti con una chiarezza tale da toglierti il fiato.
È una seconda possibilità, un nuovo inizio, una promessa antica e finalmente mantenuta.
Il pensiero ti trapassa la mente e come un lampo sfolgora, abbaglia e poi svanisce, si dissolve, lascia spazio a voi, nient’altro che a voi, e a questo bacio agognato e dolcissimo, ardente e sensuale, splendido e vero e impetuoso e giusto.
Non sai cosa succederà domani, non sai nemmeno cosa accadrà tra un minuto, tra un secondo, nel momento in cui vi staccherete e, stupefatti, tremanti, tornerete a guardarvi ancora negli occhi.
Sei impaziente di scoprirlo, però, elettrizzato come un bambino dalla voglia di farti travolgere e sorprendere insieme a lui.
Dopotutto, rifletti, questa è la vostra storia.
E aspetta soltanto voi per essere scritta.
 
 
 
 
 
 
I have died every day waiting for you,
darling don't be afraid
I have loved you for a thousand years,
I'll love you for a thousand more.

And all along I believed I would find you,
Time has brought your heart to me,
I have loved you for a thousand years,
I'll love you for a thousand more.
 



 
 
 
 
 
 
{Words Count: 1205}

 
 
 
[1] se avete letto “Supernova”, “Vide cor tuum” e “Mio blu”, quanto accaduto in questo capitolo dovrebbe essere abbastanza chiaro. Questa conclusione era programmata fin dall’inizio, e ho colto l’occasione del prompt gentilmente offerto da Miryel e Fuuma per darle la giusta collocazione. E quindi, in estrema sintesi, la “presa di coscienza” di qualcuno (chissà chi) alla fine ha spezzato la catena, per cui tabula rasa, niente magia (ma il solito cervello eccezionale destinato comunque a compiere grandi imprese), nomi diversi (e la scelta in questo caso era ovvia, non aveva proprio senso andare a pescarne altri; anche se non compare, potete dunque facilmente intuire il nome della voce narrante), e tutta la vita davanti, una vita da trascorrere finalmente insieme. Confesso che l’idea un po’ mi commuove. Fatemi sapere se ha emozionato anche voi <3
[2] Murakami Haruki, 1Q84.
[3] Scusate, non ho resistito XD c’era un “Hollow” di mezzo e comunque, se Albus e Gellert fossero state ragazze, si sarebbero chiamate Rory Gilmore e Paris Geller – change my mind.
[4] Parafrasando (sempre e comunque indegnamente) Pier Vittorio Tondelli in Camere Separate.



 
 
 
 
 

Nota:

 
È sempre un trauma arrivare alla fine di un progetto, e mettere la spunta “completa” a una storia – a una raccolta, in questo caso. Sono comunque felice di averla portata a termine, come ogni mio lavoro è cominciata per caso, senza nessuna garanzia di poter continuare, e infine si è rivelata un viaggio ricco di sorprese. Spero che abbia potuto intrattenervi un po’ durante questo anno decisamente complicato, spero che vi abbia fatt* emozionare e perché no, anche divertire.
 
Ringrazio dal più profondo del cuore chi ha deciso di seguirla, ricordarla, preferirla, e chi l’ha commentanta non facendomi mai mancare il suo supporto e il suo affetto.
 
Grazie a chi arriverà da qui in avanti, a chi si soffermerà un istante e a chi invece preferirà correre via il più in fretta possibile.
 
Soundtrack: A thousand years, Christina Perri.
 
Volete raggiungermi anche in altri meravigliosi luoghi di internet? Trovate tutti i link (tengo in particolar modo a Instagram) nella bio.
 
Se siete invece interessati ad altre storie su questi due disgraziati, vi invito a cliccare sul link alla serie che trovate nello specchietto introduttivo in alto. Tenete presente che alcune raccolte sono pubblicate nella sezione di Harry Potter.
 
Rimango dell’idea che, per questa volta, gli auguri di buon anno non sia il caso di scambiarseli. Ma che stiate sempre bene e sereni, per quanto le circostanze lo consentano, questo sì che ve lo posso, ve lo voglio, augurare <3
 
Alla prossima, sappiate che non ho intenzione di abbandonare la nave, nonostante diversi episodi spiacevoli che continuano a verificarsi, in particolar modo qui su EFP. Per cui, stay tuned 😉
 
Un bacio e un abbraccio forte, fortissimo :*
 
La vostra,
 
 
 
padme
 
 
 
Disclaimer:
LO METTO IN GRASSETTO NELLA SPERANZA (VANA, ME NE RENDO CONTO) CHE COSÌ RISULTI PIÙ CHIARO
Non concedo, in nessuna circostanza, né
l'autorizzazione a ripubblicare le mie storie
altrove, anche se creditate e anche con link
all'originale su EFP, né quella
a rielaborarne passaggi, concetti o TRARNE ISPIRAZIONE

 in qualsivoglia modo senza mio
consenso esplicito.


 
 
 
   
 
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