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Autore: hikarigaoka    30/12/2020    1 recensioni
[Wakatoshi Ushijima x OC]
«Non credo di essere adatta per te, Wakatoshi»
[...]
Atsuko Sakai non aveva nulla da spartire con Wakatoshi Ushijima.
Era piccata, estremamente irrequieta e, con chi le andava a genio, terribilmente logorroica.
Non era particolarmente di bell'aspetto, di viso poteva anche definirsi "caruccia", ma non era certo graziosa e fatta di porcellana come le sue compagne.
Nonostante il suo distinguersi dalle coetanee, non sembrava attirare particolari attenzioni.
Era agli antipodi di Wakatoshi, silenzioso e sulle sue, che destava attenzione come se sulla sua testa vi fosse un cartello a neon con scritto "asso della Shiratorizawa e figone locale".
Chi avrebbe mai detto che di sarebbero ritrovati a chiedersi di restare?
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Shiratorizawa, Wakatoshi Ushijima
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Patto.


Atsuko aveva tutta l'intenzione di provarci di nuovo con Ushijima.
Non poteva perdere né la già poca fiducia dei suoi compagni di club nei suoi confronti, né l'opportunità di scrivere qualcosa di decente.
Decide di attenderlo all'uscita da scuola, 
giusto per coglierlo nel sacco.
È uno puntuale, si capisce, se non uno che piuttosto fa le cose in anticipo.
È da solo, ben vestito nell'uniforme bianca e viola della Shiratorizawa, e si dirige a passo deciso verso i dormitori maschili.
Atsuko lo raggiunge a passo spedito e gli si affianca, ma lui fa finta di niente.

"Allora, Ushijima-san, hai rivalutato la mia offerta?" gli domanda.

"Direi di no" risponde lui, secco.

La ragazza sospira e intreccia le mani dietro la nuca.

"Sei proprio un ragazzo difficile, sai? Una ragazza ti chiede di trascorrere del tempo e rifiuti cosí?"

In un certo senso si diverte a punzecchiarlo, non capisce mai cosa sta pensando ed è di gran intrattenimento cercare di capirlo.

"Ora devo andare ad allenamento" svia il discorso il capitano, sempre senza guardarla negli occhi e tirando piú dritto possibile.

"AH! Wakatoshi-kun, ti perdo di vista un attimo e sei giá a flirtare in giro, non ti si puó proprio lasciare solo un istante"

Atsuko alza un sopracciglio alla figura allampanata che si era affiancata a Ushijima, che in quel momento sembrava volesse puntare i piedi a terra e sparire nel sottosuolo senza lasciare tracce.
Era inconfondibile, slanciato da sembrare anche piú alto dell'asso, occhi grandi contornati da occhiaie, e soprattutto capelli rosso fuoco sparati in aria.

"Non sto flirtando, Tendō" ribatte Ushijima con la sua voce cavernosa.

Il ragazzo allunga una mano ad Atsuko per presentarsi, e lei subito ricambia con una forte stretta alle sue dita lunghe e sottili.

"Atsuko Sakai, molto piacere. Il tuo amico qui è cosí severo che non mi concede di scrivere un articolo per lui" risponde la ragazza, sospirando teatralmente.

"E di che articolo si tratterebbe?" chiede il centrale.

"«Un mese con l'aquila della Shiratorizawa» Dovrei solamente trascorrere qualche oretta alla settimana con lui e inventarmi qualche cavolata sulla sua vita quotidiana. Ma il signorino non mi concede neanche un minuto del suo tempo"

"Ah?! Wakatoshi-kun! Una ragazza carina ti chiede di passare del tempo con te per un articolo e tu rifiuti cosí? Che ragazzo insensibile" scuote la testa il rosso, lasciando una pacca sulla spalla a Ushijima che sembrava sul punto di scoppiare.

"Visto! Lui mi piace come ragiona!" esclama Atsuko indicando Tendō, che d'altra parte sorride sornione all'amico.

L'improbabile trio si lascia andare talmente tanto in conversazioni, o almeno Tendō e Atsukō, che finiscono per sedersi su una panchina all'ombra di un albero.
Wakatoshi era rimasto in piedi nella speranza che se ne sarebbero andati in fretta, ma alla fine aveva deciso di sedersi e aspettare che quei due finissero di blaterale per non sembrare irrispettoso.
Apre il cellulare e comincia a leggere distrattamente qualche notizia della home di Google, non tralasciando neanche gli avvisi pubblicitari su come perdere 20 kg in una settimana.
Ushijima viene ridestato nel momento in cui riceve una gomitata in pieno fianco dal migliore amico.

"Allora, Wakatoshi-kun, la fai o no questa cosa? Dai, non puoi dire di no ad Atsuko-chan!" esclama il rosso, e accanto a lui si affianca il viso supplichevole della ragazza in questione.

L'asso piega le sopracciglia in maniera quasi comica ed esagerata dalla confusione.
Atsuko-chan? Da dove veniva tutta quella confidenza, si conoscevano solo da mezz'ora.
Ogni tanto, Ushijima era sicuro di non capire le persone, e Satori e Atsuko erano tra gli enigmi piú grandi.
Ora che li guardava bene, sembravano proprio due facce della stessa medaglia.
Sprizzavano energia da ogni poro corporeo, sempre con un qualche tipo di sorriso sul volto e non si capiva proprio che cosa gli passasse per la testa.
Wakatoshi sospira esasperato e si chiede come si era cacciato in una situazione del genere.
All'improvviso, un'altra gomitata nel fianco addirittura meglio assestata della prima.

"Oi, Wakatoshi! Guarda chi c'è!" esclama Tendō, facendo un cenno con la testa verso qualcuno.

Atsuko segue lo sguardo di Tendō e Ushijima, e i suoi occhi si posano su...una ragazza?
Dagli sguardi dei ragazzi, cerca di capire che cosa sta succedendo.
Un sorriso piú malizioso del solito si fa strada sul viso di Satori, mentre il capitano sembra imperturbabile come al solito.

"Lo vedi, Atsuko? Questo è lo sguardo dell'amore!" sospira il centrale, mostrando con una mano il viso dell'amico.

La ragazza alza un sopracciglio.

"A me, a dire il vero, sembra sempre uguale" commenta.

Poi, le attenzioni di Atsuko ritornano sulla studentessa che al momento era oggetto di ben tre paia di occhi.
E non solo.
Molti altri ragazzi sembravano addoccchiarla al suo passaggio, e le loro pupille erano esageratamente dilatate.
Yasuko Hayakawa.
Occhi azzurri, capelli lunghi, biondo cenere e leggermente mossi che ad ogni suo passo sembravano fluttuare privi di peso.
Fisico perfetto, e soprattutto aveva ció di cui Atsuko peccava di piú.
La grazia.
Era una ragazza del terzo anno, faceva parte del club di badminton e lo sapeva mezzo mondo che era una delle ragazze piú dolci in circolazione, nonché una delle piú carine.
Atsuko fa un recap mentale.

Dolce?
Carina?
Aggraziata?
Dotata di tette?
No, non sono io, pazienza.


I tre la vedono passare davanti ai loro occhi, a passo leggero e silenzioso mentre stringe qualche libro al petto.
Poi, la ragazza volta lo sguardo verso di loro, in particolare verso l'asso, che coraggiosamente non distoglie lo sguardo come avrebbe fatto chiunque altro.

"Ciao, Waka-chan!" cinguetta Hayakawa.

"Ciao, Yasuko" risponde Ushijima.

"Allora, com'è andato il compito di matematica? Le ripetizioni sono state d'aiuto?"

"Penso proprio di sí, grazie ancora" 

"Di niente, la prossima volta è venerdí. E io non mancheró alla partita di sabato!" 

"Mi fa piacere, ci vediamo" 

"Alla prossima, Waka-chan!"

Atsuko resta con gli occhi sgranati a riprocessare quanto successo.
Satori non riesce a smettere di ridere come un cretino.
Wakatoshi non capisce che cosa hanno tanto da guardare.

"Che c'è?" domanda cupo.

"Allora. Ho tante cose da questionare" comincia Atsuko "prima tra tutte, ti lasci chiamare Waka-chan senza imbruttirla con il tuo sguardo omicida.
Seconda: ti dà ripetizioni di matematica?
Il capitano si vede settimanalmente con una ragazza? Questa me la segno.
Terzo, lei va alle tue partite? Carina. E quarto..."

"Il tuo sguardo" interrompe Satori.

"Stavo per dire che in realtá non avevo in mente altro, ma va avanti"

"Che ha il mio sguardo?" domanda Wakatoshi, con ironica inespressività.

"Guarda che l'ho visto che hai indugiato un attimo, eh. Per un millisecondo hai abbassato gli occhi.
Peró si sa giá che sei cotto di Hayakawa"

Wakatoshi serra le labbra, seccato.
Non gli piaceva che Satori raccontasse i fatti suoi in giro, soprattutto a una ragazza che aveva appena conosciuto, ma sapeva come era fatto il suo migliore amico e spesso non sapeva stare zitto.

"COOOSA? Ma allora davvero hai una cotta, non ci credo! Proprio la stoica aquila della Shiratorizawa!" esclama Atsuko, incredibilmente stupita.

"Tendō..." mugugna Ushijima, quasi come una minaccia, mentre l'amico se la ride sotto i baffi.

Ushijima non era innamorato perso. 
Non pensava a lei tutte la notti prima di addormentarsi e non le scriveva segretamente delle storie d'amore, peró sotto sotto qualcosa la provava.
Ci era voluto diverso tempo e tanto aiuto da parte di Satori per farglielo capire, ma non ci aveva fatto molto al riguardo.
Semplicemente si godeva i momenti da solo con lei a ripetizioni e le chiedeva di assistere alle partite, tutto quí.
Nonostante l'insistenza del suo migliore amico, ancora non le aveva chiesto di uscire.
Gli sarebbe piaciuto, ma poi si perdeva nei suoi allenamenti e impegni pallavolistici e lasciava sempre perdere.
Non aveva mai avuto una cotta, e non pensava che sarebbe mai stato in grado di averne una, eppure eccolo qui.
E purtroppo era anche costretto a parlarne con chi non conosceva per bene, ma quella ragazza si comportava come se fosse sua conoscente da una vita sin dal primo momento in cui si sono incontrati.
D'altra parte, da quando Satori ha sventolato ai quattro venti il fatto che Ushijima provasse qualcosa per Hayakawa, Atsuko sembrava stesse rimuginando.
Non gli piaceva, quella ragazza era a momenti piú difficile da capire di Tendō.
Giá una persona è difficile da gestire, figurarsi due. 
Improvvisamente, la ragazza batte un pugno sul palmo della mano e sorride soddisfatta, come se una lampadina si fosse accesa sulla sua testa.
Non un buon segno.

"Ho un'idea" annuncia, esaltata "io ti aiuteró a metterti con Hayakawa se tu mi permetterai di scrivere l'articolo"

"Ah, proposta interessante" commenta Satori "ti servirebbe proprio un consiglio sulle femmine da parte di altre femmine"

Ushijima rimane fermo come un palo.
Effettivamente, non aveva mai fatto progressi o passi avanti particolari con Hayakawa, e non sapeva neanche a chi rivolgersi.
Tendō dispensava qualche consiglio, ma non era uno di gran successo con le ragazze, mentre con gli altri membri della squadra non sarebbe stato in grado di aprirsi.
Non conosceva ragazze, a parte ovviamente Hayakawa, e le uniche con cui aveva contatti erano quelle che gli andavano a donare cioccolatini e lettere d'amore nella speranza che anche lui si innamorasse miracolosamente di loro.
Un parere femminile forse gli sarebbe stato d'aiuto.
E accettare una proposta del genere in cambio di qualche ora di domande a settimana, gli sembrava logico.
Tutto per Wakatoshi doveva seguire una certa logica base, il suo cervello non funzionava in modo piú complesso di quello.

"Va bene, accetto" afferma con convinzione.

"AH? COSA? DAVVERO?" sussulta Atsuko, strabuzzando i grandi occhi castani.

"Si" conferma Ushijima.

"Ma se fino a un'ora fa mi stavi facendo la faccia brutta perchè non ne avevi la minima intenzione. E ora accetti per un favore cosí piccolo?" gli domanda, giusto per essere sicura di aver sentito bene.

"Sí, è pur sempre utile" 

Un grande sorriso si fa largo sul volto di Atsuko, e i suoi occhi si illuminano pieni di gioia.
Finalmente un modo per scrivere qualcosa di concreto e anche frequentare una compagnia un po' diversa.
Certo, sarebbe stato strano vedere una delle ragazze piú strambe a scuola girare con la letteralmente star dell'accademia, ma al momento non ci voleva pensare.

"Allora è fatta, su stringetevi le mani e fate questo patto di fuoco" aggiunge Satori. 

Atsuko allunga la mano in segno di stretta a Ushijima e, questa volta, lui la stringe di rimando con la sua, a confronto enorme e ruvida.

"Affare fatto, cominciamo domani, asso"
                                                                                                                       ---

"Fammi capire, tu adesso lavori per quel figo spaziale di Ushijima?!"

"Oi, non lavoro per lui, al massimo è lui che lavora per me" replica Atsuko, e sorride con aria furba.

A porle quella domanda era stata Yukari, la sua migliore amica, che in quel momento era tutta orecchi.
Yukari aveva una passione incredibile per i pettegolezzi e non le era mai capitato di sentirne uno proprio da Atsuko, che di solito da queste cose se ne cavava fuori.
Nonostante Yukari fosse la migliore amica di Atsuko sin dalle medie, le due erano parecchio diverse l'una dall'altra.
Yukari era ben conosciuta a scuola per la sua quasi ineffabile bellezza.
Lunghi capelli castani e mossi, occhi grandi e sguardo dolce e innocente, una risata cristallina.
Tutti le andavano dietro palesemente, insomma, e non era raro che Atsuko dovesse aspettarla davanti a scuola mentre riceveva qualche dichiarazione spassionata. A quanto pare, aveva anche piú successo di Yasuko.
Ma Atsuko non dava torto a nessuno, Yukari era veramente una bella persona.
Era divertente e sinceramente gentile, le era sempre stata accanto.
Certo, era parecchio svampita e per certi versi molto ingenua, ma non si poteva non volerle bene.
Purtroppo Atsuko non le aveva mai dato grandi soddisfazioni quando si trattava di gossip, ma ora si stava ricredendo.
La sua migliore amica che cominciava a frequentare uno dei ragazzi piú adocchiati a scuola? Da non perdersi.

"E dimmi, siete giá usciti a mangiare insieme? Vi siete giá scambiati i numeri? E ti chiama già Atsuko per caso?" domanda a mitraglietta Yukari.

"Hey, frena l'entusiasmo" risponde Atsuko, addentando un pezzo di un enorme panino che era semplicemente la "merendina".

"Dai, racconta!" 

"Ti ho già raccontato tutto! Semplicemente, il ragazzone ha una cotta per Hayakawa"

"Che novitá" la interrompe Yukari, alzando gli occhi al cielo "a nessuno piace Hayakawa"

"Stai zitta, che anche tu piaci a mezzo mondo" ribatte Atsuko "comunque, ha promesso che mi avrebbe concesso l'articolo se io lo avessi aiutato a mettersi con Hayakawa. Cominciamo domani, fine della storia.
Niente flirt in corso, anche perchè mi dispiace, ma non credo proprio di essere il suo tipo" e addenta un altro, enorme pezzo di panino.

"Ma perchè dici cosí!" replica Yukari, gonfiando le guance indispettita.

"Ma lo hai visto? È tipo una celebritá, e poi a lui piacciono tipe come Hayakawa, mica ragazze indelicate come me" risponde Atsuko, aggiungendo una risata.

"E cosa ne sai?" 

"Pensa che l'altro ieri ho osato usare la metafora leccare il culo, e lui se n'è uscito che una ragazza non dovrebbe parlare cosí. Roba da matti!"

"Vabbè, forse ha solo un'immagine stereotipata delle ragazze, ma non è che non potresti piacergli..."

"Oi oi oi, Yukari. Dimentichi che neanche io sono interessata, io sono qui per scrivere un articolo, mica per rimorchiare.
E anche se fosse, i patti tra me e lui sono altri. Devo aiutarlo a mettersi con Hayakawa, fine. 
Visto che è troppo socialmente inetto per farcela da solo..."

In qualche altro boccone, il lungo panino era stato divorato da Atsuko che ora si puliva le mani su un tovagliolo, sotto lo sguardo di Yukari che era preoccupata dalla velocitá con la quale l'amica aveva mangiato.

"Ok, come non detto..." mormora Yukari, intrecciando le dita delle mani sul suo grembo "senti...no niente"

Atsuko alza un sopracciglio e allunga il viso verso di lei.

"Senti cosa?" le domanda, con sguardo indagatorio.

"Nulla, ho detto" la liquida Yukari.

"No no, la conosco quella faccia amica mia.
Tu mi stai per chiedere un favore che reputi imbarazzante e scomodo perchè sai che ti prenderei per il culo fino alla morte"

La conosceva troppo bene, diamine.

"Okay..." ammette Yukari, messa a nudo "vada come vada con Ushijima, ma non è che potresti in ogni caso presentarmi il suo...c-compagno di squadra?"

"Ne ha un po' di compagni di squadra, Yukari, dimmi chi su" risponde Atsuko, secca e sbrigativa.

"Tendō" rivela Yukari, sospirando.

Atsuko rimane interdetta un bel po' di secondi, gli occhi sgranati e che sbattono le palpebre solo un paio di volte.
Era piú stupita di quello che Yukari si era immaginata.

"Fammi capire, tu hai un debole per gli stramboidi?" le domanda, la voce un sussurro scioccato.

"Per quali altri stramboidi avrei avuto un debole, scusami?"

Atsuko si indica il petto con il pollice, e Yukari scoppia a ridere.

"Sí, ho un debole per gli stramboidi allora"
---

Il giorno dopo, Ushijima e Atsuko si erano dati appuntamento dopo l'allenamento intensivo della squadra di pallavolo.
Si erano accordati per trovarsi alla stessa panchina sulla quale avevano stretto il loro patto la mattina prima.
Atsuko arrivó con un paio di minuti di ritardo.

"Scusami, ci sono" farfuglia, trafelata "allora, com'è andato l'allenamento?"

"Bene, sto potenziando le schiacciate" risponde Ushijima.

Atsuko è preoccupata, visto che quelle pochissime volte in cui aveva assistito a una partita di pallavolo aveva visto le schiacciate di Ushijima e l'ultima cosa di cui avevano bisogno era di essere potenziate.

"Bene, dai. Cominciamo, cosí ti tarpino il meno possibile"

Atsuko parte con qualche domanda preliminare, come da quanto tempo praticasse pallavolo, quali sono le figure che lo avevano ispirato a giocare e cose del genere. 
Per oggi avrebbe volato basso.
D'altra parte, Ushijima si sentiva meno a disagio del previsto.
Nel poco tempo che aveva passato con Atsuko, si ritrovava sempre stravolto.
Era una ragazza sicuramente ben intenzionata, ma logorroica fino al midollo e non sembrava in grado di ficcare il naso negli affari suoi.
Un po' come Tendō, ma due Satori alla volta erano troppo.
Tuttavia, l'asso si ritrova ora a pensare a come Atsuko sia molto piú tranquilla quando assorta nel suo lavoro.
Fa qualche domanda, non troppo invadente ma neanche noiosa, e ascolta con grande pazienza. 
Non che abbia molto da dire, ma sembrava genuinamente interessata al suo modo di parlare della pallavolo.
Era quasi piacevole.
Andarono avanti ad aneddoti e domande per un po', finchè la ragazza non decise di chiudere il taccuino.

"Per ora va bene cosí, mi sei piaciuto, grazie del tuo tempo" commenta con un sorriso soddisfatto.

Ushijima fa un cenno di assenso e di congedo, per poi alzarsi dalla panchina e dirigersi verso i dormitori maschili.
Ma, all'improvviso, sente la manica della sua uniforme venire tirata.

"Oi, aspetta un attimo" lo ferma Atsuko, ancora seduta.

"Sí?" le domanda Ushijima.

"Come mai Hayakawa?" 

"Come mai me lo chiedi?" le domanda di rimando il ragazzo, sedendosi di nuovo accanto a lei.

"Beh, ti devo dare dei consigli in cambio del tuo tempo, no? Un minimo dovró pur sapere del vostro rapporto" risponde Atsuko, sorridendo confortante.

Ushijima è meditabondo, sta riflettendo molto seriamente su come rispondere.
In effetti, non ci aveva mai pensato concretamente al perchè Hayakawa.

"Beh, è carina. Ed è molto intelligente, mi aiuta in matematica. È anche gentile, non si perde una partita. Credo sia questo" risponde.

Il suo modo di ragionare ed esprimersi è molto semplice, quasi basilare, Atsuko lo aveva giá notato prima mentre gli faceva le domande.
Quasi quasi lo invidiava, nulla gli sembrava particolarmente un mistero cosí.

"Capisco. Hai mai provato a farti avanti, tipo chiederle di uscire?" gli domanda.

"No, ma Tendō mi ha suggerito di invitarla a una partita e da lí le chiedo sempre di venire" 

"Beh, è già una bella cosa!" esclama Atsuko "alle ragazze piace essere invitate da qualche parte, le fa sentire volute.
Con ció non sto dicendo che siano sempre i ragazzi a dover fare il primo passo, intendiamoci" e mette le mani avanti, sia mai che venga accusata di sessismo "ma è un dato di fatto.
Ti dico io cosa fare alla prossima partita"

Ushijima china il capo leggermente in avanti, in ascolto. Atsuko lo trova un gesto quasi carino, ha la curiositá di un bambino che sta imparando cose nuove.

"Dopo che farai una delle tue schiacciate killer, cercala tra gli spalti e guardala negli occhi.
Oppure falle un cenno con la testa, come per dire che era dedicata a lei"

"Ma io le schiacciate non le faccio per le ragazze, le faccio per vincere" ribatte Ushijima e qui da bambino curioso diventa un bambino offeso.

"Lo so, scemo" sospira Atsuko "ma Yasuko per te è la ragazza, perció dovrai fartelo andare a genio.
Non indicarla con il dito, sarebbe un po' esagerato.
Solo un cenno con la testa, e vedi come reagisce. Intesi?" 

Ushijima annuisce, soddisfatto.
Poi, i due si congedano e tornano ai rispettivi dormitori.

Dopo tutto, è stato piacevole.

È quel che pensa Atsuko, buttandosi di schiena sul letto.
Ma è quello che pensa anche Wakatoshi.



Spazio autrice:
eccomi con il secondo aggiornamento.
Domani il terzo!
Spero vi sia piaciuto, anche se è difficile figurarmi Wakatoshi con una cotta per qualcuno ma hey, è umano, è plausibile.
Alla prossima, mi raccomando di lasciare una recensione, se vi va!
   
 
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