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Autore: NateBabbane    31/12/2020    1 recensioni
Nella scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts si terrà il Torneo Tremaghi. Che evento sensazionale!
Si vocifera addirittura che per la Prima Prova saranno messi in campo dei draghi. Draghi veri.
Finalmente Ibbie, Sam e Darren frequenteranno il terzo anno e potranno accedere al villaggio di Hogsmeade. Non vedono l'ora di bere Burrobirre al caldo de I Tre Manici di Scopa e comprare un sacco di scherzi magici da Zonko.
Sembrerebbe proprio un anno fantastico. Eppure, fra di loro si insinuerà un mistero.
Genere: Avventura, Fantasy, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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- Questa storia fa parte della serie 'Nate Babbane'
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c a p i t o l o 19
 
la fine dei giochi
 
 
Quella sera al banchetto c’erano molte più portate del solito.
« Che storia, quella Joan …» disse Sarah, servendosi della seconda porzione di insalata di polpo.
« Chissà qual è la minaccia che temono i Centauri» le rispose Sam, che aveva nel piatto uno sformato di carote, fumante.
« Devono temere qualcosa di imminente, se avevano bisogno di un drago per proteggere la Foresta e soprattutto per rivolgersi a un'inaffidabile come Joan» riprese la ragazzina coi capelli rossi, scolando una lunga sorsata d’acqua dal calice.
« Magari era l’unica abbastanza idiota da accettare di lavorare di contrabbando. Fatto sta che Anton si è vinto una medaglia, per come ha trattato Joan» ridacchiò Sam, ripensando alla scena finale in cui Anton diceva alla Guardadraghi: “mi sa che qui qualcuno deve chiedere delle scuse”.
L'avevano vista svignarsela verso Hogsmeade, dove di certo si sarebbe Smaterializzata verso un luogo molto lontano. Claire aveva giocato molto bene la storia del vaiolo di drago e di come Silente l'avrebbe arrestata – cosa sicuramente non vera.
Mentre il soffitto incantato sopra le loro teste cominciava a sbiadire dall’azzurro a un violetto fosco, il preside si alzò al tavolo dei professori e subito cadde il silenzio.
Le teste delle studentesse, di Darren, più quelle di Anton e François, di Tegamina e di tutti gli altri studenti della scuola di Hogwarts, si alzarono per ascoltare.
«Signore e signori, tra cinque minuti vi chiederò di scendere al campo di Quidditch per la terza e ultima prova del Torneo Tremaghi. I campioni vogliano per favore seguire il signor Bagman giù allo stadio, adesso».
Harry Potter si alzò dal tavolo dei Grifondoro. Tutta la Casa lo applaudì e così fecero anche Sam e Sarah.
Dal tavolo di Tassorosso, immerso in un bagno di esulti ed applausi, si alzò Cedric Diggory. Darren finalmente sorrideva beato, senza alcun pensiero. Ibbie notò che il suo Prefetto, nervoso e sorridente, era ancora più carino.
Anche Tegamina applaudì a suo modo, rimbalzando su una pentola di minestrone.
Dal tavolo di Corvonero fece la sua entusiasmante figura Fleur Delacour, che si diresse fuori con graziose piroette.
Alice applaudì educatamente, mentre Darcey disse una parola che nemmeno si poteva credere esistesse davvero. In ogni caso, fu sommersa dagli applausi e nessuno la udì.
Anche per Krum fu una gran festa.
Laura aveva tirato fuori la sua sciarpa della Bulgaria dalla borsa e se l’era messa al collo, gioendo con furore. Anche Claire si unì al tifo degli studenti di Durmstrang.
 
Gli studenti sciamarono allegramente in direzione dello stadio.
Entrarono dunque nel campo di Quidditch, che ormai era irriconoscibile: una siepe alta sei metri correva per tutto il suo perimetro. L’ingresso dell’enorme labirinto era buio e sinistro.
L’aria si riempì di voci eccitate e dello scalpiccio di innumerevoli piedi mentre centinaia di studenti riempivano le tribune. Il cielo era di un intenso, limpido azzurro, e cominciavano a spuntare le prime stelle.
Quando tutto fu al suo posto e i campioni si furono sistemati per la partenza, la voce del solito Ludo Bagman risuonò amplificata:
«Signore e signori, sta per cominciare la terza prova del Torneo Tremaghi, la prova finale! Permettete che vi ricordi la situazione del punteggio! Al primo posto, alla pari, con ottantacinque punti ciascuno… il signor Cedric Diggory e il signor Harry Potter, entrambi della Scuola di Hogwarts!»
Le grida e gli applausi fecero alzare in volo nel cielo sempre più scuro gli uccelli appollaiati sugli alberi della Foresta Proibita.
(Chissà se Esmeralda riusciva a sentire tutto quel fragore, pensò Darren)
«Al secondo posto, con ottanta punti… il signor Viktor Krum, dell’Istituto Durmstrang!»
Altri applausi.
«E al terzo posto … Mademoiselle Fleur Delacour, dell’Accademia di Beauxbatons!»
Fra i deboli applausi provenienti più che altro dagli studenti dell’Accademia Francese, si poté distinguere un:
« Chi è all'ultimo posto? Oh, scusa, tu!»
Darcey si dimenava sulla sua postazione, sghignazzando con poco ritegno.
« François, le dici qualcosa, per favore?» disse Claire, voltandosi verso il ragazzo francese. Erano seduti tutti insieme. François sospirò e fece cenno di no con il capo, poi le bisbigliò: « Melio che non dica nionte. Credo che non vorrebbe que je fascesse il tifo puor la mia scuola. Melio fingere che anche io fascio tifo per Hoguàrs».
Laura invece non lasciava dubbi su chi volesse come vincitore: la sua sgargiante sciarpa della Bulgaria era ben visibile sopra la divisa nera di Hogwarts.
Anton ne era contento.
 
La prova si prospettava noiosa come la precedente. Dopo una buona mezz'ora, Ibbie tirò fuori le Magiche Gocce di Cioccolato, mentre Claire sfilava di tasca un cruciverba che aveva trovato in un pacco di cereali della colazione.
« Sei verticale, colore rosso e tanti puntolini. Sette lettere»
« Weasley» rispose Sam.
Claire prese una Magica Goccia di Cioccolato dal pacchetto di Ibbie e gliela tirò.
« Ahia!» gridò Sam. La Goccia l'aveva colpita in un occhio.
« Come osi?!» gridò Ibbie a Claire. Sbraitò come una pazza, poi mise via il pacco di biscotti.
« Credo che la risposta sia “fragola”» disse Alice, asciugandosi le lacrime agli occhi dalle risate.
Gli occupanti dei posti vicini si voltarono inviperiti, chiedendo il silenzio.
« Ma cosa volete? Tanto non si vede niente!» ruggì Ibbie, sempre furibonda.
Proprio in quel momento, invece, accadde qualcosa: Fleur Delacour, seguita poco dopo da Krum, uscirono dal labirinto e furono subito spediti in infermeria.
Era calato un brutto silenzio, da quando una barella aveva trasportato Krum: sembrava svenuto o Schiantato.
Gli studenti stranieri bisbigliavano fastidiosamente e lanciavano occhiatacce agli inglesi.
Darcey non volle insistere sul fatto che Fleur avesse perso il Torneo, anche perché sembrava sconvolta.
Dopo questo breve attimo di movimento, tutto ritornò ad una calma piatta, snervante.
La serata andava sempre più verso la notte. Si iniziarono a sentire i grilli cantare da dentro i cespugli.
La prova stava durando più del necessario. Era noiosa ed estenuante. Tutti gli studenti non desideravano altro che andarsene a letto.
« Ma che stanno facendo lì dentro, Harry e Cedric? Si sposano?» fece Darcey, sbadigliando e accoccolandosi sulla spalla di François.
« È una noia mortale» concordò Sarah, incrociando le gambe.
« Secondo voi Joan è tornata indietro a vedere la prova?» chiese Darren, per risvegliare un qualche discorso interessante.
« Ma figurati! Aveva una fifa. Se saremo fortunati non rivedremo mai più il suo muso » ridacchiò Claire, giocherellando col distintivo di Serpeverde.
« Ma non c’è un limite di tempo? Se nessuno dei due riesce a trovare la Coppa?» Chiese Ibbie, che iniziava ad avere un po’ di freddo.
Tegamina le si era addormentata in spalla e il suo respiro la faceva gonfiare e sgonfiare lievemente.
« Mamma mia, speriamo che arrivi presto. Franz, mi presti la tua sciarpa, se non la usi?» esclamò Alice, sorridendo.
Dopo la causa comune contro Joan aveva deciso che esistevano persone più antipatiche di François, così si stava sforzando di fare pace.
Fu proprio mentre il giovane francese ricambiava il sorriso e passava la sciarpa ad Alice che si udì un rumore, poi un crepitio di applausi.
Istintivamente, i ragazzi guardarono con un gran sospiro di sollievo verso l’entrata del labirinto.
« Uh! Ma sono tutti e due! Hanno vinto insieme!» Esultò Sarah.
« Ha vinto Hogwarts, yu-hu!» canticchiarono Darren e Ibbie, abbracciandosi. Tegamina si svegliò di soprassalto.
« Siamo i migliori ragazzi!»
« Ma Potter cosa sta facendo lì …?»
« No … c’è qualcosa di strano»
« È Diggory. L'hanno Schiantato?»
« Eppure ...»
« No, no, no. Ragazzi… È morto»
« È morto?»
« È MORTO!».
Qualcuno iniziò a strillare e nella confusione ci furono molti gridi, schiamazzi, urla, lacrime e parapiglia.
Darcey scoppiò a piangere sul petto di François, Sam aveva la nausea, Darren gridava cose a caso, Ibbie era ammutolita con gli occhi sgranati, Sarah, Laura e Alice versavano lacrime, frastornate, aggrappate ad Anton mentre Claire si metteva le mani nei capelli.
Tutto era confusione.
 
*
 
Il banchetto di addio, quell’anno, fu terribile.
Quando entrarono nella Sala, le ragazze più Darren e i loro amici di Durmstrang e Beauxbatons, videro subito che mancavano le consuete decorazioni.
La Sala Grande di solito era addobbata con i colori della Casa vincitrice in occasione della festa di fine anno. Quella sera, invece, c’erano stendardi neri sulla parete dietro il tavolo degli insegnanti.
 
«Siamo alla fine» esordì il Professor Silente, facendo scorrere lo sguardo su tutti gli studenti lì riuniti «di un altro anno».
Fece una pausa, e i suoi occhi si posarono sul tavolo di Tassorosso. Il loro era il tavolo più taciturno già da prima che Silente si alzasse, e i loro volti erano anche i più tristi e pallidi della Sala. Ibbie aveva le occhiaie livide. Stava aggrappata a Darren, pallido e abbattuto.
«Ci sono molte cose che vorrei dire a tutti voi stasera» disse Silente, «ma prima di tutto devo ricordare la perdita di una persona molto bella, che dovrebbe essere seduta qui» — e fece un gesto verso il tavolo di Tassorosso — «a godersi il Banchetto con noi. Vorrei che tutti voi, per favore, vi alzaste e brindaste a Cedric Diggory».
Obbedirono tutti; le panche grattarono per terra mentre tutti in Sala si alzavano e levavano i calici e ripetevano, in un solo, cupo rombo: «A Cedric Diggory».
«Cedric era una persona che riuniva in sé molte delle qualità che distinguono la casa di Tassorosso» riprese Silente, mentre Ibbie così come altri della sua Casa iniziarono a lacrimare.
«Era un amico buono e fedele, un gran lavoratore, credeva nel gioco leale. La sua morte ha toccato tutti voi, che lo conosceste o no. Credo che abbiate il diritto, dunque, di sapere esattamente com’è successo.
«Cedric Diggory è stato assassinato da Voldemort».
Un sussurro terrorizzato spazzò la Sala Grande. Tutti fissarono Silente increduli e atterriti. Lui rimase perfettamente calmo a guardarli confabulare, e poi tacere di nuovo.
«Il Ministero della Magia» riprese Silente, «non vorrebbe che ve lo dicessi. È possibile che alcuni dei vostri genitori si scandalizzeranno per ciò che ho fatto: perché non vogliono credere al ritorno di Voldemort, o perché sono convinti che non dovrei dirvelo, giovani come siete. È mia convinzione, tuttavia, che la verità sia generalmente preferibile alle menzogne, e che ogni tentativo di fingere che Cedric sia morto in seguito a un incidente, o a un errore da lui commesso, sia un insulto alla sua memoria».
Tutti quanti in Sala erano rivolti a Silente, stupefatti e sconvolti .
«C’è qualcun altro che dev’essere ricordato in merito alla morte di Cedric» continuò Silente. «Naturalmente sto parlando di Harry Potter».
Un mormorio percorse la Sala Grande, mentre poche teste si voltavano dalla parte di Harry prima di tornare rapide a Silente.
«Harry Potter è riuscito a sfuggire a Voldemort» disse Silente. «Ha rischiato la vita per riportare il corpo di Cedric a Hogwarts. Ha dimostrato, in tutti i sensi, il coraggio che pochi maghi hanno mostrato nell’affrontare Voldemort, e per questo io gli rendo onore».
Silente si voltò con gravità verso il tavolo di Grifondoro e levò di nuovo il calice. Quasi tutti in Sala Grande lo imitarono subito. Mormorarono il nome di Harry Potter, come avevano mormorato quello di Cedric, e bevvero alla sua salute.
Sam e Sarah non poterono fare a meno di asciugarsi le lacrime.
Quando tutti si furono rimessi a sedere, Silente riprese: «Lo scopo del Torneo Tremaghi era di approfondire e promuovere l’intesa tra maghi. Alla luce di quanto è accaduto — il ritorno di Voldemort — questi legami sono più importanti che mai».
Darcey si strinse a François, che le cinse le spalle con calore e le accarezzò i bei capelli ricci, dolcemente.
Laura e Anton si guardarono con molta intensità e rimasero così anche quando Silente riprese a parlare:
«Tutti gli ospiti di questa Sala saranno i benvenuti qui, in qualunque momento, quando vorranno venire. Ripeto ancora una volta a tutti voi: alla luce del ritorno di Voldemort, siamo forti solo se uniti, deboli se divisi. L’abilità di Voldemort nel seminare discordia e inimicizia è molto grande. Possiamo combatterla solo mostrando un legame altrettanto forte di amicizia e fiducia. Le differenze di abitudini e linguaggio non sono nulla se i nostri scopi sono gli stessi e i nostri cuori sono aperti.
«È mia convinzione — e non ho mai desiderato tanto di sbagliarmi — che stiamo tutti per affrontare tempi oscuri e difficili. Alcuni di voi in questa Sala hanno già subito terribili sofferenze a opera di Voldemort. Molte delle vostre famiglie sono state distrutte. Una settimana fa, uno studente ci è stato portato via.
«Ricordatevi di Cedric. Quando e se per voi dovesse venire il momento di scegliere tra ciò che è giusto è ciò che è facile, ricordate cos’è accaduto a un ragazzo che era buono, e gentile, e coraggioso, per aver attraversato il cammino di Voldemort. Ricordatevi di Cedric Diggory».
 
Voldemort tornato? Cedric Diggory, il bel Prefetto, il Campione di Hogwarts … morto? Cosa voleva dire? Come si poteva affrontare l’estate con un peso così grande sul cuore?
Quando fu il momento per gli studenti stranieri di andarsene, qualcosa si strappò dalle certezze che gli otto amici si erano costruiti.
Dove stava la loro forza se non c’era Anton?
E a chi avrebbero chiesto consiglio, se François se ne andava?
Dove avrebbero trovato il coraggio di affrontare pensieri come il ritorno del più potente Mago Oscuto e la morte di un loro compagno, se i loro nuovi e indispensabili amici se ne andavano lontano?
Con il cuore gonfio di sconforto, gli otto amici fissarono la nave di Durmstrang sprofondare nelle scure acque del lago e la carrozza di Beauxbatons librarsi alta nel cielo.
L’Espresso di Hogwarst li aspettava. Anche Esmeralda sarebbe rimasta nella Foresta, mentre loro se ne andavano accompagnate dagli sbuffi del vapore.

 

   
 
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