Michael si ritira in camera sua, sbattendo con violenza la porta e chiudendola a chiave. Ha dovuto resistere, fare appello a tutta la sua forza di volontà per non afferrare violentemente Valentina, confessarle i suoi reali sentimenti e baciarla, possederla fino ad indurla a implorare la sua pietà. Ma non lo ha fatto: non lo ha fatto, ha resistito ed è scappato via. È scappato da lei, è scappato dai suoi sentimenti. Guarda il suo riflesso nello specchio, nel quale le sue ali sono ancora ben visibili e le sue vesti completamente diverse, quasi regali. “ Basta... basta... “. Sussurra solamente l’arcangelo del fuoco, prendendosi la testa tra le mani. “ Basta! “. Grida, dando un forte pugno allo specchio in cui, ora, il suo riflesso appare del tutto deformato. Le gocce porpora cadono a terra, lui non sente dolore: no. Non è il dolore fisico che lo tormenta, che lo fa soffrire. È il male dell’anima a divorarlo da giorni, da settimane. “ Perché? Perché non posso dimenticarti? Perche...? “. Sussurra, riflettendo: sta cedendo ad un sentimento umano, un sentimento che non dovrebbe provare ma, di fatto, non riesce a reprimere. “ Un giorno sarei mia, Giustizia. È una promessa “. Sussurra, senza sapere che una giovane dalla chioma mogano ha osservato di nascosto la scena, tuttavia non è riuscita ad udire ciò che ha detto.
“ Oh, Michael... cosa tormenta il tuo animo? “. Sussurra Valentina, percependo in lei una grande sofferenza ed un incredibile senso di vuoto.