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Autore: Ahimadala    02/01/2021    5 recensioni
Ricomincia un nuovo anno ad Hogwarts: il sesto anno.
Ma per Draco Malfoy non sarà un anno come gli altri: in una sola estate le sue certezze sono state stravolte e iniziano a crollare una dopo l'altra.
Un compito dal Signore Oscuro ed un unico obiettivo: sopravvivere e far sopravvivere la sua famiglia.
Tra tutti i problemi che appannavano la sua idea di futuro, l'amore per una mezzosangue era l'ultima cosa che si sarebbe aspettato.
Dal testo:
La osservò mentre le sue dita percorsero il profilo di quel marchio. Era strano. Un tocco così delicato su quel segno così oscuro. Si sentiva in qualche modo guarito.
Lei aveva questo effetto su di lui.
"Perchè vuoi farlo? Perchè vuoi mettere in pericolo la tua vita per aiutare me?"chiese.
"La mia vita è già in pericolo" affermò decisa, continuando a fissare il suo avambraccio.
"Solo per questo?"
[...]
"Lascia che io ti aiuti" furono le parole di Hermione, sussurate sul bordo delle sue labbra.
"Ad una condizione" rispose lui. Non aveva scampo, era debole di fronte a lei.
Le sue resistenze crollavano, la sua volontà vacillava, la sua ragione e il suo buon senso si dissolvevano.
"Devi permetterti di proteggerti"
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione, Lavanda/Ron
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Da VI libro alternativo
Capitoli:
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Cinque anni dopo

Le pallide pareti del San Mungo riflettevano i raggi di sole che filtravano dalle piccole finestre. Il cielo era sereno, era una bella giornata.

"Sono certo che gli piacerai..."

"Neville" ansimò, portandosi una mano alla fronte nel tentativo di schiacciare ancora di più quei capelli già perfettamente lisci. Prese un respiro profondo. "Io... sono sempre stata dalla parte sbagliata".

"Non quando era veramente importante, Pansy".

La ragazza continuò  a guardarsi le mani, giocherellando con l'anello che portava al dito. Il grosso rubino luccicò sotto un raggio di luce. 

"D'accordo" disse, raddrizzando la schiena e fissando la porta con aria decisa. Borbottò tra sè e sè qualcosa riguardo l'ostinata testardaggine tutti i grifondoro, facendo un passo avanti e varcando la soglia del reparto di malattie mentali dell'ospedale. 

Non ebbe tempo di guardarsi intorno.

Un uomo dai capelli biondi e ondulati, con gli occhi di un azzurro acceso, ed un sorriso bianchissimo a trentadue denti fu davanti a loro. 

"Oh cielo" esclamò la serpeverde.

"Professor Allock" salutò Neville.

"Salve, siete qui per il mio autografo, immagino" 

Pansy impallidì, ma la sua esitazione durò solamente un attimo. "Come sta, professore?" chiese.

"Splendidamente in forma, come sempre mia cara" disse, afferrandole una mano e chinandosi ber baciarla con fare teatrale. 

La ragazza sorrise, ricordava quell'uomo. Era rimasta incantata da lui anni fa...

"Ecco, loro sono lì" la richiamò Neville, afferrandole mano e trascinandola verso l'angolo in cui i suoi genitori si trovavano.

Attraversarono l'enorme stanza, dirigendosi in un angolo appartato, sistemato con dei divani disposti a cerchio,  e qualche sedia in più adibita per le visite più numerose.

"Mamma, papà, lei è..."

Neville si interruppe, esitando per un momento. "... Lei è Pansy" concluse infine. Il suo sguardo era puntato altrove. Qualcosa, in fondo alla stanza, aveva catturato la sua attenzione.

Strinse la mano di Pansy. "Aspetta qui, torno subito".
Prima che la serpeverde avesse modo di protestare, si alzò. 

Avanzò verso la fine della grande stanza, svoltando per un piccolo corridoio laterale. 

"Neville" esclamò Hermione, sorpresa di essersi ritrovata improvvisamente davanti il grifondoro. 

La ragazza era da sola, in piedi fuori da una piccola porta, in attesa. 

Ormai erano abituati ad incontrarsi tra le pareti del San Mungo.
Il suo piede picchettava nervosamente contro il pavimento. 

"Che cosa succede, Hermione?" chiese preoccupato il ragazzo. "Credevo che la terapia stesse andando bene..." 

La ragazza sospirò. "Sta andando benissimo. Sono ancora un po' confusi, ma hanno recuperato quasi tutti i loro ricordi" i suoi occhi brillarono. Rivolse al ragazzo un ampio sorriso. "Entro la fine del mese potranno rientrare a casa". 

Neville si sentì sollevato all'udire quella notizia, ammirava il coraggio di Hermione per aver obliviato i suoi genitori. Tuttavia era ancora leggermente perplesso. Perché sembrava così angosciata, allora? 

La ragazza lesse l'espressione confusa sul suo volto, rispondendo ai suoi quesiti prima ancora che avesse modo di rivolgere la domanda. "Draco è lì dentro... Con Bellatrix" 

Entrambi i ragazzi serrarono la mascella. 

"Non ricorda nulla" tentò di tranquillizzarlo Hermione. "L'incantesimo era molto potente. Per i primi due anni ha vissuto come un vegetale, adesso crede di essere una babbana". 

Una risata amara lasciò le labbra del ragazzo. "Ironia della sorte..."

"Già" ansimò Hermione. 

Vi fu un click, e la porta si aprì.
Draco lasciò la stanza, l'espressione sul suo volto era indecifrabile. Qualche momento dopo un guaritore e un commissario del ministero lo seguirono fuori. 

"Quindi è deciso, signor Malfoy. Bellatrix Lestrange, vista la sua condizione di infermità mentale, non sconterà la sua pena ad Azkaban, ma resterà in custodia presso il San Mungo. In quanto unico discendente, tutti i beni a lei intestati saranno trasferiti sotto il suo nome". 

Hermione colse il leggero fremito sul labbro superiore del ragazzo. Fece un passo avanti, salvandolo da quella conversazione.
"C'è altro?" chiese all'uomo. 

"No, è tutto". 

Quando i due uomini si allontanarono, Draco alzò finalmente gli occhi dal pavimento.
Hermione strinse la sua mano. 

"Paciock" salutò. 

"Malfoy" sorrise Neville. 

"Ci sarete questa sera, Neville?" chiese Hermione.

"Certo" sorrise. "Pansy non se lo perderebbe per nulla al mondo". 

***

Qualche ora dopo 

"Hermione, ci sei?" ripeté Draco per la decima volta negli ultimi quarantacinque minuti. 

Perché ci metteva così tanto? Di solito era lui quello che impiegava una vita a prepararsi, non lei. Le sua mano accarezzò nervosamente la piccola scatola nella tasca della sua giacca. 

"Solo un momento" rispose la voce affannata di Hermione. 

"D'accordo" replicò fermamente Draco. "Ma se non ti sbrighi credo che la Weasley troverà altri due testimo-". 

Le parole morirono sulla sua bocca quando la porta si spalancò ed Hermione sbucò fuori nel suo vestito azzurro. 

No, non azzurro. Blu pervinca.
Era lo stesso...
Le parole formatesi nel suo cervello non raggiunsero la sua bocca. 

E poi i suoi capelli. Lisci, lucidi, elegantemente raccolti in un nodo dietro la testa. 

Improvvisamente si sentì di nuovo un quattordicenne geloso al ballo del ceppo. 

Era così.... Così... 

"Allora, andiamo?" disse la ragazza, con il braccio teso davanti a lui, pronta a smaterializzarsi alla tana. 

Si rese conto di aver la bocca spalancata. Richiuse le labbra, afferrando il braccio di Hermione.
L'ultima cosa che vide, prima di avvertire la familiare pressione in fondo allo stomaco, fu il sorrisetto compiaciuto sulle labbra della grifondoro. 

Salazar, questa ragazza... 

Atterrarono nel cortile della tana. Furono accolti da un via vai di gente.
Non erano gli unici ritardatari, evidentemente. 

Un oceano di capelli rossi si estendeva per l'infinita distesa di banconi allestiti sul prato verde, spezzato di tanto in tanto da qualche puntino scuro e da qualche rara testa dai capelli biondi. 

La gente si stava lentamente sistemando ai propri posti. La sposa stava per arrivare. 

Raggiunsero Blaise, in piedi di fronte alla panche sempre più gremite.
Il ragazzo era incantevole, avvolto nel suo elegantissimo completo bianco.
Tuttavia, Hermione notò, era anche alquanto nervoso. 

Draco le strinse la mano, incrociando i suoi occhi, prima di lasciarla andare e correre a tranquillizzare il suo amico. 

Hermione attese poco più distante, il suo sguardo scrutò le prime file. 

Molly Weasley aveva già gli occhi lucidi, e si sforzava di ricacciare indietro le lacrime sventolandosi insistentemente con il suo ventaglio a fiori, sicuramente un regalo di Arthur. 

Bill e Fleur sedevano accanto a lei, la piccola Victoire in braccio. 

Nella fila dietro di loro, Fred e George, con degli stravaganti completi rossi, prendevano in giro Percy, seduto nel mezzo, visibilmente irritato. 

Charli Weasley discuteva animatamente con Hagrid, qualche fila più indietro.

I suoi occhi esaminarono gli ospiti seduti dall'altro lato, alle ricerca dei suoi due migliori amici. 

Harry e Ron sedevano l'uno accanto all'altro. Ron stringeva la mano di Lavander, sul suo collo vi era ancora impressa la cicatrice provocata da Graybeack. 

I suoi occhi incrociando quelli dei suoi due migliori amici. 

Fece loro un cenno di saluto con la mano.
Avrebbe voluto avvicinarsi e chiacchierare, ma non c'era tempo. 

La sposa stava per arrivare. 

Calò il silenzio nella sala, e fu come se tutti stessero trattenendo il respiro. 

Ginny era lì.
Ed era meravigliosa. 

In un lungo vestito bianco, i lisci capelli rossi liberi lungo la schiena, il velo che le copriva il volto. 

Arthur, al suo fianco, aveva gli occhi lucidi come la moglie, avanzando lentamente, aggrappato al braccio della sua figlia minore. 

Il volto di Blaise si illuminò non appena la vide. Il nervosismo lasciò istantaneamente il suo corpo. C'era solo lei, in tutto il suo splendore. 

E quando la ragazza finalmente lo raggiunse, e la cerimonia iniziò, il cuore di Hermione iniziò a battere all'impazzata. 

Ma non era per l'emozione della cerimonia e la dolcezza delle promesse che si scambiarono i due. 

No, non era quello a farle mancare la terra sotto i piedi. 

Era lo sguardo fisso di Draco, puntato su di lei dal lato opposto del piccolo altare allestito per la cerimonia.
I suoi occhi erano così intensi, le sue labbra accennarono un piccolo sorriso. 

I loro sguardi si incantenarono per quella che parve un'eternità. 

Fu l'applauso della folla a riportarla alla realtà. I suoi occhi lasciarono quelli di Draco. 

Blaise e Ginny si stavano baciando. 

Non poteva crederci. Adesso erano sposati.
Marito e moglie

Un brivido corse lungo la sua schiena, ma cercò di non darlo a vedere, raggiungendo Draco ed unendosi alla fila che si era creata per congratularsi con i neosposi.

La festa prese il via sin da subito. 

Gli invitati si scatenarono, ballando, brindando e augurando il meglio alla giovane coppia. 

Si sentiva la felice.
La sua testa era alleggerita dall'alcool, le sue gambe pesanti per aver ballato, le sue guance doloranti per le troppe risate. 

Era tutto così perfetto.
Voleva sentirsi sempre così. 

Una serata perfetta.
Una vita felice. 

Niente più guerre, niente più pregiudizi. 

Blaise si avvicinò a lei e Draco, dopo aver concluso l'interminabile giro di saluti a tutta la famiglia Weasley, Ginny era ancora alla prese con un'anziana zia poco più distante. 

"Congratulazioni, amico" rise Draco. "Adesso sei ufficialmente imparentato con il 90% dei maghi della gran Bretagna". 

Hermione gli tirò una gomitata, ammonendolo ironicamente. 

Blaise sorrise. I suoi occhi brillavano.
"Lascia stare Granger, non sono mai stato così felice di una delle frecciatine di Draco". 

Hermione stava per replicare, ma Draco fu più veloce di lei. 

"Credo che non dovresti più chiamarla Granger". 

Hermione vide il sorriso sul volto di Zabini espandersi, prima che la sua mente annebbiata potesse processare le parole del suo ragazzo.

Cercò i suoi occhi.
Li ritrovò a terra.
Draco era in ginocchio davanti a lei. 

In mano aveva una piccola scatolina di velluto scuro. 

"Era l'anello di mia madre" ansimò. "Voglio che l'abbia tu..."  Il suo sguardo era così intenso. 

"Hermione Granger, vuoi-" 

"Si"

Eccomi qua finalmente. 
Ebbene si. Neville e Pansy sono finiti insieme. Mi ha sempre incuriosito come accoppiata, poiché sono l'esempio di "gli opposti si attraggono".
Vorrei scrivere qualcosa in più su di loro e su Ginny e Blaise, magari un altra piccola storia di una decina di capitoli che segue le loro vicende tra le mure di Hogwarts durante la caccia agli horcrux dei protagonisti. 
La mia mente è piena di idee anche se il tempo per scrivere non è molto. 

Grazie per essere arrivati fino a qui, mi sono affezionata a voi! 
Vi auguro un 2021 pieno di tutto quello che il 2020 ci ha tolto, e molto di più. Auguri ❤️❤️❤️❤️❤️❤️

   
 
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