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Autore: Kira Nikolaevic    04/01/2021    1 recensioni
Tutto ciò che Brylee Aelin Black vuole, è scoprire chi è e chi fossero i suoi genitori.
Sarà l'addozione da parte dei Malfoy ad aiutarla o l'arrivo della sua lettera per Hogwarts?
se vi va, scopritelo assieme a lei, rivivendo, per l'ennesima volta, o forse la prima, un'avventura di sette anni ad Hogwarts, vista dagli occhi di una Serpeverde.
Ebbene sì, gente! Purtroppo per voi, non sono ancora morta e sono tornata con un'altra nuova ff, su cui "lavoro" da anni. (Quindi, sì. Questa la finisco. Poco ma sicuro ;D)
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Famiglia Malfoy, Il trio protagonista, Nuovo personaggio, Voldemort
Note: AU, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Triangolo, Violenza | Contesto: Più contesti
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11. Chapter eleven
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Quidditch
 

Novembre portò con sé un terribile freddo, tanto che le montagne intorno al castello si erano tinte di un algido grigio-bianco e la mattina i dintorni della scuola erano ricoperti di bianca brina. La superficie del Lago Nero era diventata una lastra di grigio metallico, mentre i Serpeverde dalle finestre della loro sala Comune potevano vedere le creature che lo abitavano nuotare indisturbate davanti a quelle.
Assieme al freddo, con novembre sarebbe iniziata la stagione di Quidditch e quel sabato ci sarebbe stata la partita d’apertura, Serpeverde contro Grifondoro, e se Serpeverde avesse vinto quella partita avrebbe avuto ottime possibilità di vincere sia la Coppa delle Case che la Coppa del campionato di Quidditch.
Da quando aveva recuperato il libro sulla legilimanzia e il Prophetia Merlini, Brylee, ogni notte dopo il suo consueto allenamento di danza, arrivava a fare le ore piccole alternando i due tomi, cercando informazioni e da quando aveva trovato che il suo tipo di legilimanzia fosse una capacità molto rara, soprattutto senza l’ausilio di una bacchetta, aveva preso a concentrarsi ed esercitarsi per sviluppare al meglio le sue abilità, all’inizio riusciva giusto a percepire i vari pensieri confusi provenienti dai dormitori degli studenti addormentati, ma col passare dei giorni riusciva a concentrarsi sempre di più ed era arrivata a riuscire ad esplorare i sogni dei suoi compagni. Per quanto riguardava il Prophetia Merlini, un manoscritto risalente al XII secolo, aveva scoperto che il suo antenato, una volta finiti gli studi ad Hogwarts, era entrato a far parte della corte di re Artù e della sua Tavola Rotonda. Quando aveva letto quelle poche righe, Brylee si era ricordata di come si sentiva ogni volta che leggeva di quel mito e dell’incredibile familiarità che le suscitava il leggere delle imprese di quel mago. Il Prophetia Merlini si rivelò essere un misto di nozioni sul mago e le profezie scritte da questo; si poteva facilmente evincere che il tutto fosse stato scritto a mano, date le grafie diverse.
 
Merlino, il mago più potente di tutti i tempi, possedeva la conoscenza per poter interpretare il passato, il presente ed il futuro, e godeva dell’abilità di assumere la forma di qualsiasi animale volesse. Dopo la fine dell’ “Era Arturiana”, si congedò dal mondo babbano, pur proteggendolo, e divenne governatore del piccolo popolo; si dice che egli li custodisse come un padre con l’ausilio del suo famiglio, un lupo addomesticato, Madadh.
 
[...] grazie alla sua conoscenza del futuro, Merlino compose le sue profezie [...]

 
Entro la fine del XX secolo, vi sarà qualcuno dotato di poteri magici e che avrà ereditato molti dei miei poteri e che dovrà affrontare l’erede del mio Mentore, Salazar Serpeverde. Ma per poter adempiere appieno al suo destino, questa persona dovrà prima trovare il Graal, custodito dagli 11 Cavalieri; per succedere nell’impresa questi dovrà rivelarsi una persona priva di impurità e...
 
La pagina successiva, tuttavia si rivelò essere strappata e quella stessa notte in cui Brylee lesse quelle poche ma intense pagine, si affrettò subito a riprendere il libro sulla legilimanzia prelevato dal Reparto Proibito, dove ricordava di aver letto qualcosa riguardo alla veggenza legata alla legilimanzia.
 
La legilimanzia è la competenza di usare la magia per entrare nella mente di un’altra persona; si tratta di molto di più che una semplice lettura del pensiero, in quanto questa pratica offre spesso un’interpretazione dei pensieri dell’altra persona. Coloro che vogliono imparare questa pratica, cominciano con il lanciare l’incantesimo Legilimens. Ciò nonostante, esistono Legilimens talmente capaci da non aver bisogno della bacchetta o di incantesimi per entrare nella mente di un’altra persona. Per loro è più che sufficiente uno sguardo. Sebbene si tratti di un’abilità che può venire acquisita, esistono delle rare eccezioni che nascono con l’abilità innata di leggere la mente degli altri, e per questi pochi è una cosa che risulta naturale, senza nemmeno che ci provino. Malgrado a volte non ci sia un intento maligno nella legilimanzia di queste poche persone, la legilimanzia può risultare invasiva se va a scavare troppo negli strati che compongono la mente umana. Se un individuo si dedica particolarmente a questa pratica può perfino raggiungere i livelli di un veggente, riuscendo a vedere brevi squarci del futuro. Come il potente mago Merlino.
 
Tra le lezioni che si facevano pian piano più intense con l’avanzare del semestre, lo studio e le sue ricerche notturne, Brylee quasi nemmeno si accorse che era giunto il primo fine settimana del mese, e con questo la prima partita della stagione di Quidditch, Serpeverde contro Grifondoro. Come i Grifondoro anche loro avevano un giocatore del primo anno, Miles Bletchley, nel ruolo di portiere; Miles era un ragazzo mezzosangue dalla carnagione bianca e chiara, i capelli castani e gli occhi azzurri. E solo una ragazza era presente nella squadra dei Serpeverde, a differenza dei Grifondoro che ne avevano tre, tutte cacciatrici. Alicia Taylor, tuttavia tutto si sarebbe potuto dire di lei fuorché assomigliasse ad una ragazzo, nonostante la stazza e la corporatura; come il fratello, Colin era molto robusta e come lui aveva una bella ampiezza delle spalle. Malgrado la sua fisionomia muscolosa, era una ragazza molto sicura di sé e portava sempre i lunghi capelli biondo cenere sciolti con giusto due treccine che le partivano dalle tempie e si univano in un’unica treccia dietro la testa.
Quella mattina Brylee una volta scesa per fare colazione, si mosse come d’abitudine in direzione del tavolo dei Grifondoro per sedere tra i gemelli e vicino ad Hermione, ma una volta che si era fatta più vicina, aveva notato qualcosa. Qualcosa che i gemelli per quei due mesi le avevano taciuto. Infatti i due erano seduti assieme a tutta la squadra di Quidditch nei loro maglioni rosso e oro che avrebbero tenuto sotto la divisa durante la partita. Ma non si scoraggiò e continuò fino a raggiungere il tavolo dei rosso-oro.
“E ora per chi dovrei fare il tifo, io, hm?” chiese una volta arrivata alle spalle dei due, che nel sentire la sua voce sobbalzarono e per poco non rovesciarono i piatti pieni di uova strapazzate. “Due dei miei migliori amici giocano nella squadra avversaria...” continuò alla vista degli sguardi semi colpevoli dei due, che tuttavia si illuminarono nel sentire ciò che li legava a detta della ragazzina che li guardava con uno sguardo divertito nonostante il tono di voce offeso che aveva usato.
“Come faccio a riconoscervi da una distanza simile?!” chiese ai due ridacchiando.
“Semplice. Io sono più bravo di lui!” rispose George indicando col pollice il fratello. Guadagnandosi una gomitata da parte di Fred e una risatina da parte di Brylee. “Mh... penso mi baserò sui numeri sulle vostre schiene” dichiarò Brylee dopo aver memorizzato i numeri sulle schiene dei due, Fred aveva il numero 4 e George il 5.
Brylee dopo quei pochi scambi di battute, si accorse delle occhiate storte che le stavano rivolgendo i Serpeverde da lontano. “Penso che non sia il caso di dilungarmi troppo ancora, qui.” sentenziò sorridendo amichevole a tutti gli altri giocatori “vedete di perdere, mi raccomando!” cantilenò  poco prima di avvicinarsi ancora di più ai gemelli che se la ridevano sotto i baffi, sapendo cosa volesse intendere la Serpeverde, che infatti augurò un “Buona fortuna in campo ragazzi.” per poi lasciare due leggeri baci sulle guance dei due. Brylee si allontanò facendo l’occhiolino ai due e salutando con un gesto della mano Hermione mentre si dirigeva verso il tavolo dei Serpeverde, “Ci vediamo alla partita, Herm!” la bruna le rispose con un sorriso. Sapevano entrambe dell’opinione degli altri Grifondoro nei confronti della maggior parte dei Serpeverde, se non tutti, e mentre una si preoccupava, l’altra si divertiva a scherzarci sopra, prendendo anche un po’ in giro l’opinione degli altri su di lei.
Già poco prima delle undici di quella fredda mattina, gli spalti dello stadio erano riempiti dagli abitanti di Hogwarts. Gli spalti di Serpeverde e Grifondoro erano pieni di striscioni e bandierine dei colori delle due Case, per sostenere ognuna la propria squadra. Brylee si trovava tra Draco e Akilah, dietro di loro Pansy, Tiger e Goyle.
Era da colazione che Akilah non faceva altro che parlare esaltata della partita imminente, ma una volta giunti sugli spalti, la ragazza col velo rigorosamente verde e argento, per la partita, aveva tirato fuori un grosso binocolone per poter seguire al meglio la partita e si era ammutolita all’entrata delle due squadre in campo. Da dove si trovava non vedeva bene i giocatori in piedi, al centro del campo attorno a Madama Bump, che avrebbe fatto da arbitro.
Quando al fischio dell’arbitro, le quindici scope si alzarono in aria per iniziare la partita, Brylee poté distinguere meglio i giocatori. A fare da cronista c’era Lee Jordan, il fratello di Kassandra e migliore amico dei gemelli, che in cima ad una postazione alta in maniera da poter seguire meglio i movimenti dei giocatori.
“E la partita è iniziata studenti e professori!” aveva esclamato entusiasta il ragazzo. “...e la Pluffa è subito in possesso di Angelina Johnson di Grifondoro... una cacciatrice così abile e carina che quasi-“ ma venne interrotto dalla McGranitt, seduta accanto a lui perché potesse fare commenti più imparziali possibile. “Mi perdoni professoressa, mi sono fatto prendere la mano, hehe. Ma non ho perso di vista il gioco, infatti, la Pluffa è ora in possesso di Alicia Spinnet, che prova a ripassare indietro al Pluffa a Johnson, ma viene intercettata da Flint, il capitano di Serpeverde! Ed eccolo che come un’aquila si porta verso gli anelli, sta per se- e INVECE NO! Baston para, e Grifondoro è di nuovo in possesso della Pluffa” a quella parata dei versi di delusione salirono dagli spalti di Serpeverde. Lee continuava con i suoi commenti e la cronaca della partita; “la Pluffa è ora di nuovo in possesso di Grifondoro e l’abile Katie Bell si sta lanciando in picchiata contro Flint ed ecco che con un’eccezionale manovra lo schiva all’ultimo. Si sta dirigendo verso gli anelli di Serpeverde è pronta a segnare, ma... OUCH! Quel bolide deve aver fatto male... a quanto pare Alicia Taylor ha voluto bloccarla prima che potesse segnare” continuava a parlare senza staccare gli occhi dai giocatori e sembrava quasi che non prendesse fiato da quanto velocemente parlava, Lee. “Intanto con la Pluffa stretta sotto il braccio, Adrian Pucey si è fiondato a tutta birra verso gli anelli. Un bolide lanciato da uno dei gemelli Weasley, non riesco a capire bene chi dei due, prova a bloccarlo, ma il cacciatore di Serpeverde lo schiva e segna” continuò con tono sconsolato. “Siamo quindi a dieci a zero per Serpeverde, gente!” la cronaca andò avanti così per un po’, con la voce del cronista che si esaltava per quando Grifondoro segnava e più sconsolata quando a segnare era Serpeverde.
“La Pluffa è ora ancora in possesso di Serpeverde, Pucey ha schivato due bolidi e i due Weasley, sta scartando Bell, è pronto a segnare e... un momento! Non era il boccino d’oro quello che ho visto dietro agli anelli?” a quelle parole entrambi i Cercatori si tuffarono in quella direzione, proprio mentre Adrian metteva a segno il trentesimo punto. Tutti i Serpeverde si sgolarono per incitare il loro Cercatore, Terence Higgs, perché acciuffasse il boccino, ma questo era sparito alla vista di tutti, compresi i Cercatori delle due squadre, dopo che Flint aveva provato a bloccare la rotta di Potter.  Madama Bump richiamò il fallo e dopo aver sgridato con parole irritate il capitano verde e argento, ordinò il rigore a favore dei Grifondoro. “Il rigore verrà effettuato da Alicia Spinnet. Ora sono solo lei e il portiere di Serpeverde, Miles Bletchley primo anno...” annunciò Lee Jordan con aria tesa. La tensione si poteva quasi respirare attorno a tutto lo stadio. “Ecco che la Spinnet si avvicina all’area di rigore, pronta a lanciare le Pluffa e determinata a farla passare attraverso uno degli anelli. Ecco! Ha lanciato, e... no! Per quanto sia del primo anno, Bletchley sembra molto abile come portiere! La palla torna a Serpeverde e...” Brylee per quanto presa dalla partita, non riusciva a staccare gli occhi dalle figure dei suoi amici in campo. Si era talmente distratta ed alienata, immaginandosi in mezzo a quel campo a giocare assieme ad Akilah e Draco, che non si era accorta di quanto la partita fosse andata avanti. Ci volle Draco che le dette una scrollata alla spalla ridestandola dalle sue fantasie, per festeggiare l’ennesimo colpo a segno di Serpeverde, ormai si trovavano a cinquanta a venti per Serpeverde.
La partita proseguì per un'altra parte della mattinata, per concludersi con la vittoria, purtroppo di Grifondoro per centosettanta a centoventi.
Certo, c’era stato il fallo da parte di Flint nei confronti di Potter e l’inconveniente con la scopa sempre di quest’ultimo, seguito da un commento di Draco; “Ah! La sua prima volta sulla scopa, gli è andata di fortuna e hanno scelto una schiappa come cercatore. Lo sapevo, io!” per poi ricevere una leggera gomitata da parte di Brylee.
Finita la partita, si diressero tutti in Sala Grande per il pranzo, tra le urla e i festeggiamenti dei Grifondoro e lo sconforto dei Serpeverde.
 
Quel pomeriggio, Brylee se ne stava a sistemare le scarpette da ballo seduta vicino alla riva del Lago Nero, avvolta nel suo mantello nero che aveva indossato sopra l’abitino scozzese con gonna plissettata sopra un maglioncino bianco a collo alto, un paio di collant caldi e col naso affondato dentro la sciarpa a strisce bianche e verdi della sua Casa ma con le mani quasi viola per il freddo; con i guanti non sarebbe mai riuscita a maneggiare ago e filo, quindi sopportava canticchiando tra sé e sé.
Accanto a lei un paio di scarpe vecchie e un libro di trasfigurazione. Verso le tre sentì delle voci avvicinarsi e le seppe subito associare ai gemelli. Pensava non sarebbero venuti, troppo presi dai festeggiamenti per badare a quella sua forse stupida richiesta.
“Eccoci. Come ci avevi chiesto” annunciò Fred ancora esaltato per la vittoria di quella mattina. “Ma cosa stai facendo?” le chiese, notando le scarpette di raso rosa tra le sue mani prive di guanti. Brylee alzò le scarpette per mostrarle ai due “Avevano bisogno di una sistemata, e penso me ne serviranno un paio nuove da qui a poco...” si giustificò. I due sapevano delle sue abitudini riguardo la danza, ma ancora non avevano visto niente che la riguardasse. La guardarono metterle via nella borsa accanto a lei, assieme a tutti i vari attrezzi che stava usando per sistemarle.
“Ci mostrerai mai qualche... mossa?” chiese con tono gentile George, non essendo sicuro dell’ultima parola scelta.
“Allora, cosa avete portato?” chiese facendo vertere l’argomento sul vero motivo per cui li aveva chiamati lì. I due tirarono fuori un paio di scarpe vecchie ciascuno. Brylee sospirò.
“Presumo dovrò fare più lavoro del previsto, hn?” disse con un mezzo sorriso, indicando di sfuggita le sue vecchie scarpe e il libro di trasfigurazione accanto a quelle. “Mi auguro almeno che sappiate come minimo stare sui pattini” continuò mentre sistemava in ordine le tre paia di scarpe.
Le sue, messe a confronto con quelle dei due, sembravano tanto un paio di scarpe per bambini. Non ci dette peso e una volta che ebbe finito con gli incantesimi, si sedette su una roccia che sporgeva dalle sponde ormai ghiacciate del lago per indossare i suoi pattini. Una volta finito, si allontanò di qualche metro dalla sponda per aspettare i gemelli e nel frattempo saggiò le lame dei pattini, provando a fare qualche piroetta ed azzardando dei piccoli passi di danza sulle lame. Quando si voltò per vedere a che punto erano i suoi due amici, li vide un po’ in difficoltà, quindi con un leggero risolino ed il suo solito sorriso allegro stampato in volto avanzò verso di loro per poterli aiutare.
“Sappiamo pattinare, eh?” annunciò ripetendo ciò che i due le avevano detto dopo pranzo quando aveva loro suggerito la sua idea. “Certo che so pattinare!” protestò Fred “Fred non è bravo quanto me, sono io quello con più equilibrio!” disse George, entrambi avevano la mania di parlare in contemporanea anche dicendo cose completamente diverse. “È che sono solo un po’ arrugginito, tutto qua.” Disse Fred portandosi la mano sulla testa a sistemare il berretto di lana. “Ed è scivoloso” sembrò giustificarsi George, ma entrambi si beccarono un’occhiata da “come no” da parte di Brylee che li prese per mano ed iniziò a farli avanzare lentamente mentre lei pattinava all’indietro.
Dopo che i due ebbero preso abbastanza confidenza con i loro pattini, Brylee propose di fare una gara di velocità.
“Il primo che arriva a quel tronco e torna indietro, vince. Ci state?” propose, con un po’ di affanno e le guance arrossate sia dal freddo che dalla fatica che aveva fatto per cercare di mantenere in equilibrio entrambi quegli armadi dei suoi amici.
“Qual è la posta in gioco?” chiesero in coro i due guardandola con aria di sfida.
“Bhe... se vinco io... mi aiuterete a procurarmi tutti i libri di incantesimi avanzati che mi serviranno in futuro, in casa dovreste avere ancora quelli dei vostri fratelli maggiori, no?” disse con un sorrisetto furbo.
“E se dovessimo vincere noi?” chiese Fred con il suo solito mezzo sorrisetto da mascalzone.
“Se vincerete voi... farò qualsiasi cosa mi chiediate da qui in poi.” Disse precipitosa ma sicura di sé Brylee. “Allora, ci state?”
I gemelli si scambiarono uno sguardo complice ed annuirono. “Andata!” stipularono in coro.
“Bene! Vi darò qualche secondo di vantaggio, allora” sentenziò la più piccola. “Al mio via, partite e quando sarete a tre quarti della distanza, partirò io” i due annuirono in sincrono, con gli occhi che brillavano di sfida.
 “Pronti? Tre... due... uno... via!”
I gemelli partirono un po’ traballanti ma dopo pochi istanti ritrovarono l’equilibrio e presero velocità. Giunto il suo momento di partire Brylee li avvisò urlando un “PARTO!” e sfrecciò in direzione del tronco che aveva indicato poco prima, col mantello che le svolazzava dietro la schiena.
Poco prima che li raggiungesse, provò ad usare la sua legilimanzia per vedere se sarebbe riuscita a prevedere le loro intenzioni. Non le servì andare troppo in fondo nelle loro menti. Sembrava che quell’intenzione fosse l’unica cosa presente nelle menti di entrambi, da quanto erano concentrati a pensarla e a metterla in atto alla prima buona occasione, lei che sarebbe passata in mezzo a loro.
Non aveva sbagliato a provare a fare una cosa simile. Infatti, come si accorsero di lei, George e Fred provarono a bloccarla fra le loro spalle, ma lei usò a suo vantaggio la sua corporatura minuta e si chinò ancora di più mentre passava in mezzo ai due e raggiunse quasi subito il tronco, si inclinò leggermente di lato per girare su se stessa e iniziò la sua corsa fino al punto da dove erano partiti. Sentendoli dietro di sé provò uno sprint e accelerò in maniera impressionante per arrivare al punto da cui erano partiti e fermarsi dopo una piroetta, giusto in tempo per vedere gli altri due arrivare malfermi sui loro pattini.
“EHI!” esclamò Fred, un po’ deluso. Sia lui che George erano convinti che avrebbero vinto quella piccola competizione.
“Dovevo pur rivendicare la vincita di Serpeverde, no? Non fosse stata per la fortuna di Potter di ingoiare il boccino, avremmo vinto noi” rispose la ragazzina dopo aver ripreso un po’ fiato. “Se volete posso darvi tutte le rivincite che vorrete” continuò con fare sornione.
“No... io abbandono. Non penso riuscirò a stare ancora su questi cosi” disse George “Piuttosto. Ammettiamo la nostra sconfitta: potrai essere dei nostri.” Concluse ancora affannato dalla corsa sulle lame.
“Anche se, ad essere completamente onesti era una cosa che avremmo voluto chiederti già da un po’” continuò Fred.
“Magnifico!” dichiarò Brylee saltando per poterli abbracciare entrambi. “Lucius non impazzirà dalla gioia, immagino... ma non deve per forza saperlo, no?” continuò ricordandosi cosa l’uomo le aveva detto prima che lei e Draco partissero per Hogwarts.
“Cos’avete in programma per domani, ragazzi?” chiese ai due cambiando argomento e iniziando a scivolare aggraziatamente sul ghiaccio, invitandoli a seguirla.
“Pensavamo di andare ad Hogsmeade, visto che da quest’anno possiamo andarci” rispose George mentre provava a mantenere l’equilibrio ancora per un po’. Brylee si accorse della difficoltà dell’amico e si offrì come appoggio per permettergli di continuare a stare in piedi. “Mi porterete qualcosa?” chiese con aria innocente, quasi da bambina, “vi do io i soldi che vi potrebbero servire!” si affrettò subito ad aggiungere ricordandosi della loro situazione economica.
 
 
 
 
 
~Angolo della Miseria~
Ed ecco a voi l’undicesimo capitolo! Scusate tanto se ci ho messo così tanto a pubblicarlo, ma come già menzionato ho avuto diverse gatte da pelare. Beh, spero vi sia piaciuto,e se siete arrivati fino a qui, penso sia un buon segno, no?
Per quanto riguarda gli estratti del Prophetia Merlini e del libro di legilimanzia, mi sono basata sulle varie informazioni che ho trovato in giro, spero di aver fatto un buon lavoro (:-/).
Passo e chiudo!
Un bacione, Kira!
  
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