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Autore: Epic JP    07/01/2021    1 recensioni
(Non sto partecipando a qualche challenge o fandom indette da qualche gruppo perché non ho la più pallida idea su come fare queste cose XD) (Se qualcuno potesse spiegarmelo ne sarei grato)
Questa storia avrà luogo in questo periodo. O meglio, avrà luogo negli ultimi giorni dell'anno. L'idea sarebbe di pubblicare un certo capitolo (che tratterebbe del compleanno di Hinata) il 27. Non so dire con che cadenza caricherò e non so dire se farò in tempo a scrivere QUEL capitolo prima del 27... in ogni caso, ci proverò lo stesso. Scritto questo, introduciamo la storia.
Verso la fine di Dicembre, Naruto e Hinata progettano di festeggiare in un modo diverso dal solito ma una missione in arrivo per Naruto minaccia di mandare tutto all'aria. Ma nessuno può sapere in che modo l'Universo percepisce e reagisce quando accadono certe cose.
Buona lettura e (mi auguro) recensimento. Ci saranno anche immagini cover per ogni capitolo, alcune fatte dal sottoscritto e altre no. ENJOY!
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Kakashi Hatake, Naruto Uzumaki, Nuovo Personaggio | Coppie: Hinata/Naruto
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden, Contesto generale/vago
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Capitolo 4: Il Resto Della Vigilia

 

Dopo aver svuotato circa il 95% dei suoi polmoni, la femmina si ricordò di dove si trovasse e si rese conto di cosa sarebbe accaduto se avesse continuato ad urlare gorgogliando. Quindi, anche se aveva ancora la testa surriscaldata, le mani schizzarono in alto insieme per tappare tutti i buchi della faccia. Nello stesso tempo, i suoi occhi iniziarono a guizzare per trovare la sua riserva d'aria mentre si inclinava leggermente in avanti. Si era momentaneamente dimenticata del marito e, a questo punto, il suo petto era del tutto esposto mentre i due lembi di tessuto penzolavano mezzi fluttuanti.

 

Il marito in questione era strisciato dietro di lei. In principio una parte di sé, almeno quella rimasta intoccata dagli effetti della visione a cui stava assistendo, era rimasta vigile: se la donna avesse perso i sensi per mancanza d'aria, sarebbe intervenuto subito. Aveva compreso di non doversi preoccupare nel momento in cui lei iniziava a riprendere il controllo di sé. Questo però non eliminava la sua intenzione di offrire il proprio supporto in questa imbarazzante circostanza alla corvina. Aveva trovato le sue perle, ora doveva prenderle e portarle fino alla barca ma era necessario agire al momento giusto.

 

La proprietaria delle suddette perle aveva trovato la bombola e, dopo averla infilata di nuovo in bocca, aveva chiuso gli occhi ed iniziato a fare delle profonde inspirazioni buttando fuori l'aria col naso. La faccia era ancora più rossa di una fiamma e il petto si muoveva in piena libertà ogni volta che i polmoni si riempivano e si svuotavano. Dopo circa mezzo minuto, le palpebre rivelarono di nuovo al mondo la coppia di Byakugan. Almeno all'inizio, la kunoichi si guardò intorno interrogandosi sulla posizione dello sposo ma, quando lo sguardo si abbassò di nuovo, vennero emesse altre bolle grandi e piccole. Il suo costume si era rotto ed ora il suo seno era del tutto esposto. D'istinto avrebbe preso le due coperture e le avrebbe tenute su mentre nuotava verso l'alto usando le gambe. Il piano era di arrivare alla barca e rimettersi la maglia che si era tolta prima dell'immersione, in questo modo avrebbe avuto qualcosa che nascondesse la sua parziale nudità ma, prima ancora che potesse distendere le braccia per prendere qualcosa, il suo partner rese di nuovo nota la sua presenza. Facendole emettere un'altra grossa nuvola di bolle e prolungando la permanenza sotto le sue gote del sangue in eccesso.

 

Vide le sue braccia muscolose apparire da dietro sotto le sue ascelle, per un singolo istante aveva pensato che avesse intenzione di fare quello che aveva pianificato lei stessa, e invece lui offrì copertura al suo petto in un altro modo. Senza darle molto tempo per capire cosa stava accadendo, le strizzò le tette tirandola a sé. I suoi occhi si spalancarono ancora di più ma lui parve non curarsene o non notarlo. Invece, si diede una spinta ed iniziò a nuotare portando entrambi verso l'alto. Naturalmente non si era limitato a questo: pur se minimi, le sue dita stavano facendo dei movimenti atti a darle piacere o ad ottenere del piacere, quello dipendeva dal punto di vista. In ogni caso, lei fu quasi sopraffatta da tutto questo e, socchiudendo gli occhi e respirando a pieni polmoni, rilassò il resto del corpo lasciandosi trasportare via dal fondale dall'uomo che amava.

 

- - -

 

Naruto non poteva essere più felice e soddisfatto. L'immersione si era rivelata un successo alla fine. Avevano passato del tempo insieme, il fondale li aveva sorpresi più volte, erano state trovate un po' di ostriche e il premio finale era stato ottenuto. Non era certo la prima volta che le sue mani erano a contatto diretto con le tette, e in particolare, con i capezzoli di Hinata. Era da tempo che apprezzava ogni parte del suo corpo e ne notava i più piccoli dettagli. Nel caso specifico delle mammelle, a furia di toccare ed accarezzare aveva notato quanto fosse minima la differenza che c'era fra la pelle della collina carnosa e quella dell'areola: tutti e due i tipi di epidermide erano straordinariamente lisci, l'unico elemento che faceva da confine era il colore e niente di più. Se un cieco avesse esaminato una mammella della figlia di Hiashi avrebbe potuto dire che, sì, il capezzolo era presente, ma non c'era traccia del cerchio di carne rosea intorno.

 

E un'altra cosa che il biondo aveva appreso con l'esperienza era la tipologia di mosse da fare per trasmettere maggior piacere alla sua compagna. Persino ora stava lavorando su quel fronte, le dita si erano mosse per stringere fra loro i due capezzoli ed ora erano in movimento per stimolare anche loro. Non si trattava di movenze vistose, solo quel che bastava per far ondeggiare i triangoli carnosi femminili. Non aveva in mente di fare l'amore sott'acqua ma ormai conosceva la ninja abbastanza da sapere cosa fare o dire per suggerire qualcosa in modo implicito e, una volta tornati sulla barca... chissà cosa sarebbe potuto succedere.

 

La nuova iniziatrice del suo clan non era la sola a trovarsi in certe condizioni fisiche e mentali, la stimolazione del seno non era concepita per dare piacere solo ad una delle parti in gioco. Se la faccia della donna era cremisi, la sua non era di certo prevalentemente rosea. E se lei stava respirando senza curarsi più di trattenere il respiro, anche lui emetteva nuvole bollose ad intermittenza. E il sangue pompato in più non era fluito solo alla faccia, i due erano a contatto diretto: la parte posteriore di lei era premuta contro il petto, il tronco e la vita di lui e questo significava che, malgrado i due costumi in mezzo, l'ereditiera era in grado, magari solo minimamente, di percepire il suo organo maschile inturgidito. Continuando a sgambare avvicinandosi agli strati più superficiali dell'acqua, anche il maschio chiuse gli occhi compiaciuto di entrambi: -~Adesso potrei finire quello che ho cominciato e godermi le perle trovate hihihihihihi...~-

 

- - -

 

Nella mente della principessa qualcosa le fece capire che le cose erano andate fuori controllo, lo aveva solo voluto punzecchiare un po' prima di immergersi con quel nuovo costume, non pensava che le cose degenerassero in quel modo. Doveva ancora capire se si era rotto accidentalmente o se il marito ci avesse messo lo zampino ma quello che sentiva dietro di lei le aveva fatto capire un'altra cosa: -C-credo che... N-N-Na-Naruto-Kun intenda fa-fare l'amore c-con m-m-m-me... devo... devo trovare u-un modo pe-per evitare c-che... che succeda. N-non è... non è ancora i-il mo-momento per... per quello...-

 

Lei aveva in mente di amoreggiare col marito, naturalmente. Era una delle cose che si era prefissata di fare durante la loro vacanza ma... voleva aspettare fino al giorno dopo. Voleva concedersi a lui il giorno del compleanno, desiderava che fosse qualcosa di speciale. Non che ogni altra occasione non lo fosse ma, nelle attuali circostanze, avrebbe avuto una valenza anche simbolica. Tutta la scena che aveva fatto prima di tuffarsi era solo per provare ad essere dall'altra parte della barricata, non si era aspettata di avere avuto un tale effetto su di lui.

 

Eppure le mani sul seno e... ciò che sentiva contro i suoi glutei erano una chiara manifestazione di ciò che probabilmente stava ora passando nella mente maschile. Era urgente trovare uno stratagemma per uscire dalla spirale in cui stava entrando e, un improvviso quanto provvidenziale ricordo, le diede la risposta che cercava: quella mattina Naruto aveva detto che avrebbe dovuto lavorare già prima di pranzo e, considerando il tempo trascorso e quello che sarebbe dovuto ancora trascorrere, non avrebbero avuto il tempo di fare certe cose. Che poi... dove si supponeva che facessero l'amore, in barca? Non pensava che la piccola imbarcazione potesse soddisfare i loro requisiti di comodità e comfort, ma non sapeva nemmeno se il marito avrebbe dato peso a questi dettagli.

 

Avendo comunque guadagnato un minimo di risoluzione, continuò a lasciarsi trasportare mentre, nella mente, formulava il discorso che avrebbe dovuto pronunciare. La cosa si dimostrò comunque parecchio ardua perché il piacere, il contatto ed il rossore erano difficili da ignorare.

 

- - -

 

Le loro teste emersero in prossimità della chiglia creando momentaneamente due piccole cascate, poi la reincarnazione di Hashirama cambiò presa su di lei per continuare a sostenerla e per potersi liberare la bocca: le tolse le mani dalle tette e le cinse il busto con un solo braccio in modo da continuare a tenerla mentre il seno si poggiava su di esso. Poi prese la propria bombola in mano attendendo che lo facesse anche lei.

 

Ci mise qualche secondo, ma lo imitò senza farlo aspettare troppo tempo. Solo che, nel momento in cui lei tornava a respirare normalmente continuando a tenere gli occhi chiusi, lui partì alla carica con tono amorevole: “Allora, Hinata... ignorando l'incidente avvenuto alla fine, ti è piaciuta l'immersione?”

 

“N-N-Naruto-Kun... i-io...”

 

Lui le soffiò su una parte di collo scoperta facendola rabbrividire ma non per il freddo: “Sai di che avrei voglia ora?” Stava diventando sempre più arduo parlare, lui non stava perdendo tempo e la corvina stava avendo sempre più difficoltà a rimanere lucida: “N-Naruto-Kun... t-tu...”

 

“Tu...?” Aveva già riposto la sua bomboletta dentro la barca ed ora la sua mano libera le stava accarezzando con studiata delicatezza il ventre, facendola tremare impercettibilmente sempre di più: “Tu... tu non... n-non devi... la-lavorare?”

 

La mano si fermò di colpo: “Eh?”

 

La femmina sollevò una palpebra rivedendo la luce non filtrata dall'acqua dell'oceano ed immaginandosi vicina all'uscita di un tunnel oscuro: “Ha-hai detto c-che... a-avresti ri-ripreso ad... a-ad osservare... Mu-Mugetsu-Sama... prima d-di pranzo. Qua-quando avrebbe ripreso i... i suoi... i suoi impegni di-diplomatici.”

 

“...”

 

“Na-Naruto-Kun?”

 

Il biondo si era bloccato per un secondo, aveva del tutto dimenticato di dover anche lavorare quel giorno e, naturalmente, non sospettava minimamente che la moglie cercasse di evitare di trovarsi in una situazione con meno indumenti di quelli che indossavano in giro. Anzi, nella sua visione, lei gli aveva ancora una volta ricordato il suo dovere di shinobi. Però si sbloccò abbastanza in fretta e il suo tono rassicurò la donna fra le sue braccia: “Hai ragione, Hinata. Mi ero dimenticato di questo dettaglio, meno male che ci sei tu insieme a me!”

 

Le diede anche un innocente bacio sulla guancia, il suo sangue era ormai defluito dalle zone in cui si era accumulato ma questo non valeva per la sua consorte. La quale, pur essendo adesso libera dalle sue braccia, esitava a risalire sulla barca: “Ehm... Naruto-Kun?”

 

“N-non è che potresti... vo-voltarti, per favore?”

 

“Voltarmi? E perché?”

 

Lei si voltò quel tanto che bastava per mostrare il suo imbarazzo e il suo traballante occhio sinistro: “Pe-perché s-sono mezza nu-nuda.”

 

L'altro si grattò la testa confuso: “E quindi? Ci siamo visti decine di volte mezzi nudi o anche totalmente nudi, che problema c'è adesso?”

 

“NARUTO-KUN!”

 

Gli sfuggì una nervosa risatina: “Va bene, va bene. Mi volto.”

 

Quando fu sicura di non essere vista dal marito, la portatrice del Byakugan risalì sulla barca andando subito a cercare i suoi vestiti, solo che Naruto non lo sapeva: “Hinata? Non sei ancora salita sulla barca?”

 

“S-sì ma... non... non voltarti ancora, mi sto ve-vestendo.”

 

- - -

 

Il viaggio di ritorno fu fatto nel totale silenzio, la donna era troppo imbarazzata per iniziare un discorso e rimase per tutto il tempo seduta con lo sguardo basso e con le braccia strette attorno al petto. L'uomo invece era di altro umore, si era goduto le tette della moglie per un po' dopo aver nuotato in una baia dalle acque limpide e ricca di vita. Certo, avevano perso i coltelli ma nessuno gli avrebbe proibito di tornare un'altra volta, magari per cercare veramente delle perle e non solo per cogliere l'attimo. Tuttavia, anche lui rimase in religioso silenzio: la moglie sembrava convinta che il costume si fosse rotto accidentalmente e se avesse detto una sola parola sbagliata o avesse parlato con troppo entusiasmo, lei avrebbe capito quello che, almeno per la sua integrità fisica, era meglio non capisse.

 

Una volta tornati al molo, raccolsero le loro cose e si diressero di nuovo dal venditore che avevano incontrato prima per concludere i loro affari. Infine tornarono verso l'albergo. E Hinata, in via del tutto eccezionale, fece sbrigare in bagno prima lui. Le proteste sollevate non ebbero alcun risultato contro la sua fermezza. Lui aveva del lavoro da fare e quindi era giusto che si lavasse e cambiasse per primo. Il fatto che fosse ancora parzialmente rossa e che, per tutto il tempo in cui lui fu presente, non tolse mai le braccia dal petto era qualcosa di secondario. Comunque, prima di lasciarla, il ninja promise di tornare per pranzo così da poter almeno mangiare insieme prima di doversi separare di nuovo.

 

Fu solo dopo la sua uscita che la femmina si rilassò. Si fece una doccia per sciacquare via il sale che ancora aveva addosso ma, una volta fuori dal box semitrasparente, le venne l'idea di farsi un lungo bagno rigenerante. Senza mettersi qualcosa addosso mentre la vasca si riempiva, approfittò di questo momento morto per riflettere su quello che era accaduto sott'acqua. Era certa che qualcosa non tornasse, prima di acquistarlo il giorno prima, si era un po' mossa nel camerino col costume addosso e non le pareva di aver fatto movimenti bruschi mentre era in acqua. Quindi si era davvero rotto accidentalmente come aveva affermato il marito? Non poteva esserne sicura, se lui avesse fatto qualcosa per romperlo se ne sarebbe accorta e invece non aveva avvertito niente finché il suo seno non aveva iniziato a traballare. Magari aveva davvero ragione lui... o magari no.

 

Cos'aveva fatto prima che accadesse il fatto? Naruto le aveva indicato qualcosa da vedere e lei si era voltata muovendo solo il collo, quindi non poteva aver sollecitato i lembi sul petto, o almeno non direttamente. La vasca si riempì e lei si adagiò dentro facendo un lungo sospiro mentre si dava un'occhiata al seno. Era vero che fosse grande, già anni prima Sakuka aveva mostrato la sua invidia ma sarebbe stato grande abbastanza da rompere un indumento? E stranamente non era successo nulla quando si era agitata mentre veniva tirata giù, com'era possibile che si fosse rotto di colpo e senza nessun movimento brusco o improvviso?

 

Naruto sarebbe tornato per pranzo, lo avrebbe interrogato mettendolo alla prova. Se fosse stato lui a causare la rottura, avrebbe finito per confessarlo. O glielo avrebbe fatto confessare lei. Non aveva dimenticato quanto il marito fosse rimasto terrorizzato quando il padre lo aveva colpito dopo... una loro notte d'amore nel luogo e nel contesto sbagliati. Anche lei aveva subito gli effetti di un colpo inferto utilizzando il Byakugan, ma le era stata inferta una pena minore: la cecità per un mese. Lo stesso lasso di tempo della pena che aveva subito quello che, al tempo, era ancora solo il fidanzato.

 

Si erano ripresi entrambi e la loro relazione si era evoluta col matrimonio, ma certi ricordi sono impossibili da cancellare e lei aveva gli stessi occhi del padre.

 

- - -

 

Una ventina di minuti dopo la fine del suo bagno, il suo sposo riapparve nella suite. Aveva una strana espressione in volto ma non disse nulla nell'immediato. Invece propose di pranzare al piano di sotto, non aveva notato molte persone quando era arrivato e aveva ipotizzato che, almeno in quella fascia oraria, non ci sarebbe stata la stessa ressa della sera del loro arrivo. Non avendo niente in contrario, la moglie acconsentì.

 

Il menù odierno comprendeva vari tipi di carne cotti in una miriade di modi diversi. Non erano gli unici piatti disponibili naturalmente e la donna si accontentò di un'insalata leggera. Il biondo invece ordinò una bistecca arrostita. Ci sarebbe voluto un po' prima che il cibo arrivasse e così Hinata avviò la conversazione: “Allora? Cosa vuoi dirmi? Ho capito che volevi parlarmi di qualcosa nel momento in cui hai preferito invitarmi qui, cosa c'è?”

 

L'uomo intrecciò le dita sul tavolo: “Ci sono 2 notizie, 1 buona e 1 cattiva. Quale preferiresti sentire per prima?”

 

“È indifferente, scegli tu.”

 

“D'accordo, allora dirò prima la cattiva.” Gettò uno sguardo intorno alla sala, le poche persone presenti ai tavoli stavano tranquillamente chiacchierando fra loro senza curarsi della coppia di ninja. Nonostante questo, lui preferì abbassare il volume della voce: “Il nostro diplomatico ha avuto un... brutto colloquio.”

 

Istintivamente, la femmina lo imitò: “Brutto colloquio? In che senso?”

 

“Beh... ha incontrato del delegati del Paese del Vento, posso dirlo con certezza perché ho riconosciuto il simbolo del Villaggio sulle loro borse e sui loro blasoni, ma... le cose non sono andate benissimo. Non ero abbastanza vicino da sentire ogni parola ma, ad un certo punto, il volume delle voci si è alzato e poi, poco per volta, sono usciti tutti dalla stanza in cui erano.”

 

“Capisco... se le relazioni fra i nostri Paesi dovessero deteriorarsi, forse neanche Gaara-San potrà fare qualcosa.”

 

“Può darsi, tuttavia la cosa ci riguarda solo relativamente. Piuttosto è quello che ho sentito dopo che ci interessa direttamente.” Lei aveva notato che, parlando, lui aveva iniziato a sogghignare. Non si trattava certo di un brutto segno, o almeno questo era quello che pensava la kunoichi. Tuttavia volle avere una conferma: “Perché? Cos'hai sentito?”

 

Il marito ridacchiò un momento sporgendosi un po' più avanti ma sempre tenendo il volume basso: “Come da prassi, ho seguito il nostro uomo fino alla sua stanza, senza farmi scoprire naturalmente, e, dopo essere entrato, ha dichiarato alle sue guardie che si sarebbe preso il pomeriggio libero. Non avrebbe voluto vedere orari o sentir parlare di altri incontri per il resto della giornata. Poi ha concluso dicendo che avrebbe incontrato di nuovo la delegazione il giorno successivo per risolvere i problemi che erano nati durante il loro incontro.”

 

Gli occhi perlacei di Hinata si illuminarono un momento: “Questo significa che...”

 

Lui la abbagliò con i suoi denti splendidi: “Esatto! Ho il pomeriggio libero! Questo vuol dire che possiamo stare insieme ancora di più! Magari potremmo anche fare spese insieme!”

 

La parola spese fece accendere una lampadina nel cervello femminile, c'era una questione che intendeva sollevare e lui le aveva appena inconsciamente fornito un appiglio. Dal momento che era una ninja di alto livello, non mostrò niente al mondo esterno: “Spese? Che spese?”

 

“Non lo so, magari qualche souvenir per i nostri amici a Konoha... o dei nuovi vestiti tipici del posto da sfoggiare quando torneremo a casa... magari potremmo comprarci un nuovo costume tutti e due.”

 

Gli ingranaggi stavano iniziando a girare: “Un nuovo costume?”

 

“Certo, a me non dispiacerebbe averne uno nuovo e tu... dopo quello che è successo stamattina, devi procurartene un altro. Naturalmente pagherò io per tutti e due, è il minimo che possa fare dopo lo scherzo che ti ho giocato.”

 

Dentro di lei, Hinata fece un ghigno degno di una sua teorica controparte arrogante e assolutamente non timida: -Lo scherzo che mi hai giocato, mh? Sarei curiosa di saperne di più sull'argomento...-

 

La corvina abbassò la faccia quel tanto che bastava a far sì che la sua frangia le nascondesse gli occhi: “Naruto-Kun, di quale scherzo parli?”

 

Il marito stava ancora sorridendo ma qualcosa nel suo tono lo mise in allerta: “Eh?”

 

“Hai sentito la domanda, di-quale-scherzo-parli?”

 

“Ehm... di quello che ti ho... fatto quando eravamo nella baia. Pe-perché lo chiedi?”

 

Il suo intero corpo venne attraversato da un brivido quando l'altra raddrizzò lentamente la faccia e lui la vide. Le iridi erano contratte e sui lati degli occhi erano apparse decine di piccole vene, segno che l'ereditiera aveva deciso di sfoggiare la sua Abilità Innata. Eppure fu il suo tono ancora perfettamente tranquillo, accompagnato da uno dei piccoli sorrisi che adorava tanto, a farlo tremare maggiormente: “Perché non sono sicura che stiamo parlando della stessa cosa, Anata. Potresti essere un tantino più specifico e dirmi cosa avresti fatto in modo dettagliato?”

 

“Ah... i-io...”

 

A quel punto, una seconda voce risuonò nella mente della forza portante: -Ragazzo! Non fare mosse false! Non osare dire la cosa sbagliata incassando un colpo in qualche punto sensibile o giuro che, dopo averci fatto riprendere, ti divorerò dall'interno!-

 

-Ku-Kurama?!?-

 

-No, Madara Uchiha! Certo che sono Kurama! Chi credevi che fosse, la tua mammina deceduta?!?-

 

-Non... non tirare in ballo mia madre adesso. Che... che devo fare?!?-

 

-Respira. Immetti aria nel tuo corpicino e poi buttala fuori, ripeti questo processo un paio di volte e poi usa le parole necessarie per evitare di essere colpito!-

 

-Mi stai dicendo di mentire a mia moglie?!?-

 

-No, ti sto INTIMANDO di non farti colpire! Se ritieni di non poterlo fare, dammi il cambio e fa' parlare me!-

 

-Scordatelo, non se ne parla nemmeno!-

 

-Allora non costringermi a fare quello che ho annunciato! Se finisci di nuovo a terra e mi tocca rimetterti in piedi, giuro che ti farò pentire di aver sposato questa tipetta dagli occhi cangianti! Passo e chiudo!-

 

-No, Kurama, aspetta!!!-

 

Il dibattito fra uomo e Cercoterio durò solo per un istante nel mondo reale e l'uomo, dopo la chiusura del contatto, si ritrovò dove si trovava l'istante precedente, davanti ad un membro del clan Hyuuga pronto a colpire. Si sentì improvvisamente avvampare e dovete bere un sorso d'acqua mentre il suo momentaneo avversario attendeva con pazienza la sua risposta: -Oh, andiamo! Devo solo limitarmi a parlare di quando l'ho afferrata dalla caviglia, che ci vuole? Fintanto che non dico nulla sul taglio che ho fatto... dovrei essere al sicuro. Cioè... lei non è certa che il costume l'abbia rotto io, altrimenti mi avrebbe già sistemato in camera, giusto? Vo-vo-vo-voglio dire... non... non progetterà mica d-di colpirmi qui co-con... con tutta la gente che c'è, ve-vero? E poi... lei è mia moglie! No-non sarebbe neppure nella sua natura fa-fare qualcosa del genere, n-no? Oh, cavolo, l'acqua sta finendo... avanti, Naruto! Esci da questa situazione imbarazzante e non pericolosa! Sei l'Eroe di Konoha e della Guerra, come fai ad avere paura degli o-o-occhi della donna che ti ama?!?-

 

Siccome non era un mimo al lavoro, Naruto non fece finta di bere un liquido invisibile e rimise il bicchiere sul tavolo facendo un profondo sospiro. Sempre sotto lo sguardo di due Byakugan attivi. Infine parlò con tutta la naturalezza che riuscì a sfoggiare: “Hinata, io pa-parlo di quando t-ti ho... preso pe-per il piede e... e... e ti ho ti-tirata giù vero i-il corallo. È di... di quello scherzo che pa-parlavo.”

 

Lo sguardo dell'altro occupante del tavolo rimase invariato: “Oh, capisco. Quindi non lo fai per essere perdonato per quello che hai fatto al mio costume?”

 

Prima ancora che le labbra del maschio si potessero dischiudere, la voce della Volpe eruppe di nuovo nella sua mente: -NARUTO!!! NON CADERE NELLA TRAPPOLA!!!-

 

Tale intervento fu provvidenziale: “Al tuo costume?!? No, aspetta... tu credi forse che io...”

 

“Potrei farlo, sì.”

 

“M-ma... perché avrei dovuto?”

 

La consorte poggiò i gomiti sul tavolo e posizionò le mani sotto il mento incrociando le dita in modo da poterlo appoggiare su di esse: “Non saprei, magari per... offrirmi una copertura in seguito, come poi hai fatto?”

 

“Oh, andiamo, Hinata! Non farei mai una cosa del genere e in nessuna circostanza!”

 

Anche in questo caso, non ci furono variazioni nello sguardo perlaceo: “Provalo, dimostrami che dici il vero. Potrei capirti... siamo sposati, eravamo da soli e in un posto incantevole, avevo addosso qualcosa che mostrava una buona porzione del mio corpo, i miei capelli fluttuavano... magari ti è venuta voglia di fare certe cose e hai agito. Non potrei avere ragione?”

 

-Cavolo, non credevo che mia moglie avesse preso lezioni da Shikamaru di recente, ha praticamente fatto centro su tutta la linea... ma ho ancora un modo per salvarmi, speriamo bene...-

 

Le concesse un segno di assenso: “Non negherò che potresti avere ragione. Tuttavia c'è un dettaglio importante che mi scagiona totalmente.”

 

“Davvero? E qual'è?”

 

“Il contesto in cui tutto è successo. Ho visto come hai reagito quando il tuo costume si è rotto e sono certo che progettavi di usarlo anche in altre occasioni. Ora, secondo te, romperei una cosa che hai appena comprato e rischierei di vederti annegare solo per toccarti il petto? Voglio dire... ho già avuto modo più volte in passato di ammirare e... apprezzare il tuo corpo. Sarebbe offensivo ed ipocrita negare che io sia attratto da te sotto quel punto di vista ma converrai certamente che non arriverei mai a tanto solo per poterti toccare.”

 

“Mh... però, a giudicare da come hai mosso le mani, quando mi hai coperta hai provato piacere. Non è vero?”

 

Gli scappò una piccola risata nervosa: “Come ho detto... sa-sarebbe da ipocriti negare certe cose. È ovvio che mi sia piaciuto toccarti il seno, ma ricorda sempre che l'ho fatto con l'unico scopo di aiutarti. Come avresti fatto a tornare su se non ti avessi aiutata, mh?”

 

Ci fu un interminabile secondo in cui lei continuava a mantenere attivi gli occhi e lui si chiedeva se la sua arringa lo avesse scagionato. Poi arrivarono i camerieri con le loro porzioni e le vene sparirono dalla faccia della ragazza, che comunque non distolse lo sguardo. Anche quando li ringraziò per il cibo ricevuto. Fu solo quando prese la forchetta che concesse all'altro di riprendere a respirare normalmente: “D'accordo. Ti credo e accetto la tua proposta.”

 

“Qu-quale proposta?”

 

Si guadagnò un nuovo sorriso, più spontaneo e meno inquietante: “Quella di andare insieme a fare shopping. Itadakimasu!”

 

Lui ricambiò l'augurio ma solo dopo aver fatto un lungo sospiro: -Meno male, è andata bene...-

 

-Avrei preso il sopravvento se avessi detto una sola parola sbagliata, sappilo!-

 

-Fa' silenzio tu, stupida palla di pelo!-

 

- - -

 

Come d'accordo, poco dopo pranzo, i due uscirono per le vie del Villaggio con l'intenzione di spendere un po' del denaro che si erano portati dietro. Visitarono anche un paio di negozi di abbigliamento, Hinata voleva comprare qualche capo tipico del luogo e il marito non aveva niente in contrario se questo l'avrebbe fatta contenta.

 

Passarono anche in qualche via costeggiata di bancarelle, dove trovarono vari oggettini da portare via con loro: altre due riproduzioni marmoree della zona per Sakura e Ino, un kunai dalla forma esotica per Tenten, due piccoli soprammobili a forma di samurai per Shino e anche una sorta di... osso-pulisci-denti per Akamaru. In verità, Naruto ne aveva preso uno anche per Kiba, ma questo dopo che la moglie era uscita e tramite un clone.

 

Entrarono anche in una gioielleria ma non acquistarono nulla perché il costo e la consapevolezza di poter trovare altri gioielli per conto proprio li dissuasero dallo spendere soldi in quel modo. E finalmente giunse il momento di visitare un salone di costumi. Entrati insieme, si separarono abbastanza presto, gli indumenti erano divisi come due proprietà terriere: le cose per uomo erano da un lato e le cose per donna erano dall'altro, i camerini erano in mezzo quasi come a cucire insieme le due parti della struttura interna.

 

Entrambi trovarono qualcosa da provare: lui un nuovo costume a boxer del tutto simile a quello che aveva già ma di un colore più consono alle sue tendenze: arancione. E anche la sua partner aveva trovato qualcosa, ancora più invitante della scelta del giorno precedente: si trattava di un altro completo a due pezzi, era verde ed elasticizzato ma, mentre il precedente era formato da un tanga e due strisce di tessuto tenute sul corpo da due cinturini, questo doveva essere annodato per essere indossato e, se si escludevano i fili da annodare, solo tre triangoli di tessuto avrebbero coperto le aree tipicamente femminili di un corpo umano.

 

Naruto fu il primo a provare il nuovo pezzo e, senza troppe cerimonie o giri di parole, Hinata dette la sua approvazione. Poi fu il suo turno di provare il capo scelto e, mentre lei faceva un paio di giri su sé stessa per farsi vedere, il biondo aveva iniziato a salivare e a smettere di ragionare normalmente. Tuttavia, quando lei si fermò, era ancora abbastanza lucido per sollevare un dubbio. Tenendosi il mento fra il pollice e l'indice, prese la parola: “Hinata, forse dovresti fare un ultimo test prima di comprarlo...”

 

Lei piegò la testa di lato confusa: “Mh? Che tipo di test?”

 

Gli fu impossibile non mostrare un sorriso volpino: “Prova a saltellare un po', così vedremo se sarà abbastanza elastico per il tuo fisico. Non vogliamo mica che succeda di nuovo qualcosa di spiacevole, vero?”

 

La donna si diede un'occhiata ancora confusa: “Saltellare? E perché do...” L'illuminazione le dipinse un corrispettivo sorriso in faccia: “Oh, hai ragione, Naruto-Kun. Devo controllare che non si rompa o i nodi si sciolgano se faccio qualche movimento strano.”

 

Il sorriso del marito era sempre più ampio: “Allora fallo, cosa aspetti?” Probabilmente non avrebbe potuto giocarle lo stesso scherzetto una seconda volta, ma vedere le colline pettorali in movimento era piacevole anche sulla terra ferma. Tuttavia la moglie lo lasciò a bocca asciutta facendo un passo indietro per rientrare nel camerino e chiudendo le tende.

 

Lui rimase fermo lì, davanti ad una tenda chiusa e col sorriso ancora mezzo stampato in faccia mentre sentiva i piedi della sua dolce metà rimbalzare sul tatami. Poi le tende vennero di nuovo aperte da una donna raggiante: “Questo qui è perfetto, Naruto-Kun! Non c'è il minimo rischio che i fili si spezzino!”

 

“...Già... ...è... ...fantastico...”

 

Si rimisero addosso i propri abiti e raggiunsero la cassa per pagare ciò che avevano scelto, per tutto il tempo un sorriso plastico rimase impresso sulla faccia del ninja di Konoha.

 

- - -

 

Poco dopo erano di nuovo all'ingresso del loro attuale complesso residenziale. Uno dei due non era ancora riuscito a sciogliere abbastanza i muscoli facciali per cambiare espressione mentre il secondo elemento ignorava deliberatamente e felicemente questo fatto. Ammesso e non concesso che a pranzo l'imputato non avesse mentito, adesso la vendetta per lo spavento era stata compiuta.

 

Giunsero alla reception per avere indietro le chiavi e, dopo averle ricevute, l'impiegata mostrò anche un altro oggetto che era stato lasciato per loro: “Un altro ospite vi ha lasciato un biglietto e ha chiesto cortesemente di fornirgli una risposta il prima possibile.”

 

Questo attirò la curiosità di entrambi mentre la corvina prendeva il biglietto in questione. Si trattava di un formale invito a cena per quella sera stessa da parte di Mugetsu Vasuki, l'uomo al centro della missione del marito. Facendo un piccolo inchino e pregando di attendere, Hinata prese il marito per il braccio e lo tirò da parte così da potersi confrontare senza dare troppo nell'occhio: “Che ne pensi? Dici che dovremmo accettare?”

 

“E perché no?”

 

“N-non potrebbe essere... rischioso. Magari per... la tua copertura?”

 

“Non credo. Ci siamo già incontrati e lui sa che alloggiamo qui. Magari vuole invitarci per godersi la cena in compagnia di altri che non siano le sue guardie. Ricorda che si è anche preso il giorno libero. Non ci vedo niente di strano in quest'invito. Anzi, magari ci potrebbe dare qualche altra perla di saggezza su questo Villaggio.”

 

La femmina si picchiettò con la punta del dito sulle labbra immersa in profondi pensieri: “Dici che non ci sono rischi, quindi?”

 

Lui annuì: “Sì, ma se tu non te la senti, respingeremo l'invito ovviamente.”

 

“N-no! Non... non si tratta di questo...”

 

“E allora cosa?”

 

“E che... siamo stati in mezzo alla gente fino ad ora, non mi va di cenare con la confusione e il chiacchierio tutto intorno a me.”

 

“Mh... cosa dice di preciso il biglietto?”

 

Lei se lo portò davanti ed iniziò a leggere: “Gentili Naruto Uzumaki e consorte, mi farebbe grande piacere e onore se accetterete questo mio invito. Gradirei la vostra presenza questa sera a cena alle ore 20:00 nella mia suite, la numero 873. Cordiali saluti. E poi c'è la sua firma.”

 

Lui sorrise sinceramente dopo tutto il tempo che lo aveva fatto quasi in modo artificioso: “Se le cose sono come le ha descritte, allora non ci sono problemi! Saremo nella sua stanza, non al ristorante. È perfetto. E potrò anche dare un'occhiata approfondita al luogo in cui risiede così, se dovessi intervenire per qualche ragione, avrò anche un'idea del posto.” Poi tornò serio guardando gli occhi della consorte: “Comunque la decisione finale è tua. Che vuoi fare?”

 

“Beh... se saremo da soli... certamente non avremo una folla intorno quindi... va bene, mi hai convinto. Accettiamo la sua proposta.”

 

“Ci penserò io, tu puoi anche iniziare a salire.”

 

Si scambiarono un veloce bacio sulle labbra e si divisero: una andò verso gli ascensori e l'altro tornò alla reception: “Può far sapere al signor Vasuki che accettiamo la sua offerta.”

 

La donna fece un piccolo cenno di assenso senza perdere il sorriso: “Sarà fatto, signore.”

 

“Però avrei 2 piccole domande prima di congedarmi.”

 

“E quali sono?”

 

“Per prima cosa, vorrei sapere cosa si mangerà stasera.”

 

“Varie tipologie di pesce, crostacei, frutti di mare e frutta allegata. Ma se preferisce, può ordinare anche altro. I nostri chef sono a completa disposizione dei clienti.”

 

Lui ondeggiò la mano con noncuranza: “Nono, il pesce va benissimo. Piuttosto, la seconda cosa che vorrei sapere è...”

 

- - -

 

Quando il maschio raggiunse la camera, dopo aver usato le scale per evitare di fare qualche pasticcio, la femmina era in bagno. Poteva rendersene conto dal rumore causato dallo scorrere dell'acqua. Avevano ancora una buona quantità di tempo prima di dover andare al piano superiore e Naruto, considerando gli sviluppi inaspettati e il fatto che il giorno dopo sarebbe stato del tutto dedicato alla moglie, accese il computer e digitalizzò le parole che intendeva dire a Kakashi. Lavorò con calma, si trattava sempre di un messaggio che sarebbe finito sotto gli occhi del Daimyo e lo shinobi non aveva voglia di dare una brutta impressione delle cose.

 

Ci mise circa venti minuti. Molto più del solito ma, in pratica, volle revisionare l'intero testo correggendo ogni parola che sembrava non adatta o fuori posto. Finalmente, quando gli parve abbastanza presentabile, chiuse il tutto con dei saluti formali e inviò l'e-mail.

 

Quasi nello stesso momento, la porta del bagno si aprì permettendo l'ingresso della sua bella nella stanza: “Hai mandato un altro messaggio all'Hokage?”

 

Lui si voltò, per una volta non influenzato da quello che aveva davanti: “Sì, avrei dovuto farlo domani ma... siccome ci sono state delle interessanti novità, ho cambiato i piani.”

 

“Capisco, comunque ora il bagno è libero, puoi andare a lavarti tu.”

 

“Sì, certo che è libero... mi sarebbe impossibile non accorgermene.” Forse il cuore non aveva iniziato a pompare il triplo del sangue ma vedere una bella donna con null'altro che un accappatoio color lillà addosso catturerebbe lo sguardo di qualunque uomo. E uno sguardo di un certo tipo non potrebbe mai non essere notato dalla donna in questione, che infatti avvolse intorno a sé ancora di più ciò che la copriva: “Cerca di non farti venire qualche strana fantasia, abbiamo un impegno e il tempo è limitato.”

 

Il biondo annuì senza perdere il ghigno: “Ovviamente. Comunque stasera si mangerà pesce e altra roba allegata, spero che non ti dispiaccia perché, in caso contrario, mi hanno detto che è possibile ordinare qualcosa di diverso.”

 

Lei scosse le mani assolutamente non scoraggiata: “Il pesce va benissimo, non avrò problemi.”

 

“Bene, allora io vado a lavarmi.”

 

Le passò di fianco e, subito dopo averla superata, le diede una pacca in corrispondenza del sedere. Lei fece un minuscolo balzo arrossendo lievemente ma, prima ancora che potesse voltarsi per riprenderlo, il suo sposo si era già barricato in bagno emanando una falsamente malefica risata. Tuttavia anche lei aveva un suo piano per il giorno dopo: -~Divertiti ora, Anata, perché domani sarò io a lasciare di stucco te~-

 

Con tale pensiero in testa, l'erede di casa Hyuuga si diresse verso la camera da letto per decidere cosa indossare per la singolare occasione.

 

- - -

 

“Vorrei innanzitutto farvi le mie più sincere scuse per... il trattamento che avete subito ancora prima di poter entrare.” I due erano andati all'appuntamento ma, quando avevano bussato alla porta, erano stati accolti da una montagna umana i cui occhi erano nascosti da lenti scure e che, quasi senza preavviso, tirò fuori uno strano aggeggio luccicante che usò per sfiorare la loro intera superficie. Secondo l'omone si trattava di una misura di sicurezza per localizzare oggetti metallici. Quel coso era suonato solo quando, all'altezza della vita, era passato vicino ad una innocua catenella dei pantaloni dell'Eroe di Konoha.

 

Per fortuna nessuno era andato in allarme e non erano apparsi i colleghi della guardia, ma ci vollero delle spiegazioni molto ben convincenti per mostrare quanto l'oggetto fosse innocuo.

 

Solo dopo il cenno di assenso del tizio accigliato, la coppia poté mettere piede nella suite del funzionario. Si trattava quasi di una versione ingigantita della loro camera, le altre porte erano chiuse e quindi era impossibile sapere se anche il connazionale avesse un letto a forma di cuore ma il soggiorno sembrava essere grande il doppio del loro, il tavolo era molto più lungo, al posto della finestra c'era un balcone e c'era anche una coppia di divani color crema, assenti nello spazio al piano inferiore. Si erano accomodati e il loro ospite aveva iniziato a parlare: “Di certo comprenderete che questo non dipenda da me.”

 

Hinata annuì appena: “Naturalmente, Mugetsu-Sama. Sono misure atte a garantire la sua sicurezza. È perfettamente comprensibile.”

 

“Sì, anche se ne farei volentieri a meno. È già stato complicato convincere 3 dei miei uomini a stabilirsi nella stanza accanto. E non è stata nemmeno una vera vittoria, hanno accettato questo compromesso solo a patto che, a rotazione, uno di loro sia sempre con me.” Si rivolse al suo sorvegliante in posizione dietro il divano: “Dico bene?”

 

L'altro non cambiò espressione: “Come ha appena spiegato, questa misura è stata adottata per garantire la sua sicurezza, Mugetsu-Sama.”

 

Il cortigiano si rivolse di nuovo ai due allargando le braccia in modo innocente e socchiudendo gli occhi: “Visto? Non sono mai da solo, gli unici momenti di privacy che mi sono concessi sono quelli che passo in bagno e a letto.”

 

Naruto soppresse una risata, chissà come avrebbe reagito se avesse saputo la vera ragione della sua presenza a Enotorc: “Beh, non per fare l'empatico ma posso dire di... capirla. Anch'io ho passato del tempo tenuto sotto stretta sorveglianza e senza neanche sapere di esserlo. Almeno lei non è all'oscura di ciò che le accade intorno.”

 

L'altro annuì riabbassando le braccia: “Molto vero e molto giusto.”

 

“Posso chiederle perché ci ha invitato a cena, se non suono troppo invasiva?”

 

“A dire il vero, oggi non è stata una giornata piacevole. Non mi è concesso condividere molti dettagli ma... ho incontrato delle persone poco simpatiche. Oserei quasi dire... troppo legate al passato. Non ho passato un bel momento con loro e così mi sono preso del tempo libero rimandando a domani tutti i miei altri impegni. E poi mi siete tornati alla mente voi due, gli unici altri abitanti del Paese presenti con cui abbia davvero piacere di chiacchierare.”

 

I due fecero un altro cenno di inchino prima che il biondo rispondesse per entrambi: “Le sue parole ci onorano, Mugetsu-Sama.”

 

“Ah, vi prego! Basta col sama. Stasera siamo semplici amici insieme per una semplice cena. Niente politica, titoli e missioni. E datemi pure del tu, non ne nascerà un dramma.”

 

I coniugi si scambiarono un'occhiata confusa prima che la donna parlasse di nuovo: “Co-come desideri, Mugetsu-Sa... Mugetsu.”

 

L'altro sorrise facendo un applauso: “Ecco, è così che mi piace parlare, come abbiamo fatto in spiaggia. E a proposito della spiaggia...” La pausa attirò tutte e due le coppie di occhi: “...ho già ordinato la cena ma arriverà fra poco, perché nel frattempo non mi dite se avete seguito il mio suggerimento.”

 

La corvina venne attraversata da un istantaneo brivido: “Su-suggerimento?”

 

“Certo, riguardo alle 2 baie che vi ho suggerito di visitare. La Baia delle Perle e la Baia della Tranquillità. Lo avete fatto, alla fine?”

 

Fu il maschio a rispondere sorridendo e sforzandosi di calibrare le parole facilmente influenzabili dai suoi recenti ricordi: “Ah, sì! Abbiamo visitato la prima proprio questa mattina. È stata un'esperienza... memorabile.” La moglie scoccò un'occhiataccia istantanea chiedendosi se lui si riferisse all'esperienza generale o solo all'ultimo atto. Per fortuna, Mugetsu non si accorse del momentaneo scintillio: “Sono contento, e quindi? Quello che ho detto è vero? Avete trovato delle ostriche o no?”

 

“Beh, sì. Ci sono ancora delle ostriche sul fondo, a dire il vero ne abbiamo trovate un buon numero. Tuttavia, le uniche perle che abbiamo rinvenuto erano piccolissime, talmente tanto che abbiamo deciso di lasciarle al loro posto in modo che possano accrescersi ancora di più.”

 

“Capisco, immagino però che non ci fossero solo perle da cercare, dico bene?”

 

“Oh no, certo che no! Quella parte di fondale è ricca di sorprese e di vita, noi ne abbiamo vista una parte ma di sicuro, se dovesse ripresentarsi l'occasione, ci immergeremo di nuovo.” Si rivolse alla consorte: “Non è vero, cara?”

 

La donna annuì sorridente: “Certo, sarebbe bello esplorare anche altre aree del fondo.”

 

“E che mi dite della Baia della Tranquillità? Posso sembrare invadente forse ma... hehehehehe... da giovane desideravo così tanto esplorare nuove terre che il desiderio è rimasto vivo in me anche se non mi è più concesso vagare in lungo e largo e sentire i resoconti mi offre una momentanea via di fuga. E anche della gioia aggiuntiva quando si tratta dei luoghi che ho suggerito io stesso.”

 

Fu la voce femminile a risuonare: “Abbiamo in programma di visitarla domani mattina, mio marito ha pensato di... offrirmi l'esperienza come regalo di compleanno.”

 

Il vicario del Daimyo sollevò le sopracciglia sorpreso: “Oh, è vero. Domani sarà il grande giorno. Le farei gli auguri ma dicono che porti sfortuna farli il giorno precedente.”

 

Lei arrossì lievemente per la premura dell'uomo che aveva davanti: “Non si... non preoccuparti, Mugetsu, sapere che andremo lì grazie ad un... tuo suggerimento è già abbastanza per me.”

 

“Di buona famiglia, composta, bellissima, educata, dotata di un'Abilità Innata e anche modesta... credo che ti sia trovato una moglie perfetta, Naruto Uzumaki.”

 

L'altro maschio ridacchiò grattandosi la nuca mentre anche la sua faccia si tingeva di un leggero rosso: “È... sei troppo gentile. Al massimo... sono io a non essere un marito perfetto per lei.”

 

La conversazione sarebbe potuta proseguire ma, proprio dopo l'ammissione del figlio di Minato, qualcuno bussò alla porta e la guardia la raggiunse con un singolo balzo lasciando sbigottiti due degli altri occupanti delle stanza: si trattava della cena. E venne introdotta nella stanza solo dopo un approfondito controllo della guardia presente e delle altre tre, intervenute per l'occasione, dopo essere apparse da chissà dove.

 

Le pietanze servite sui vassoi erano, come era stato dichiarato, a base di pesce ma non del tipo che una buona ma inesperta forchetta come Naruto poteva conoscere. Fra le altre cose, c'era una ciotola con dentro delle piccole sferette scure, si trattava di caviale. E quando venne spiegato che il caviale equivaleva a uova di pesce... qualcuno riuscì a nascondere un improvviso groppo alla gola dovuto alla rivelazione.

 

L'ereditiera invece riconobbe uno strano animale arancione dentro un piatto come quello che aveva notato in mezzo ai coralli quella mattina. Il cortigiano fu ben contento di spiegarle che si trattava di un'aragosta.

 

- - -

 

Salvo piccoli imprevisti non troppo gravi, la cena proseguì nella tranquilla e spensierata cordialità. Il ninja in missione riuscì anche ad ottenere informazioni interessanti sugli eventi del giorno successivo: non espresse in modo esplicito ma, se loro avevano dichiarato le loro intenzioni, anche Mugetsu si lasciò sfuggire qualcosa sui suoi prossimi incontri. Poi si erano salutati quasi come buoni amici e la coppia si era ritirata nella propria stanza. Poi si erano dati una rinfrescata e si erano cambiati per mettersi a letto.

 

E fu a quel punto che, senza preavviso, Naruto avvolse le braccia intorno al corpo della moglie tirandola a sé così tanto che entrambi potevano percepire i battiti dei loro cuori malgrado la vestaglia da notte della donna separasse i loro petti. Nonostante la mossa potesse essere intesa come qualcosa di romantico, la faccia di Hinata si tinse di rosso mentre il suo respiro si faceva più accelerato: “Na-Naruto... ...Kun?”

 

Lui le rivolse uno sguardo profondo, quasi come se volesse osservarle l'anima: “Tu sai che giorno è domani, vero?”

 

“S-sì, è... il 27 Di-Dicembre.”

 

“E che altro?”

 

“È... è... è il mio co-compleanno.”

 

La risposta lo fece sorridere: “Giusto, Hinata. È il tuo compleanno. Questo significa che domani sarà la tua giornata.”

 

Lei si stata sentendo sempre più confusa, lui l'aveva tirata a sé ma si era fermato lì. Non la stava accarezzando, non stava tentando di toglierle di dosso la veste e non la stava nemmeno palpando, la stava semplicemente abbracciando: “L-la mia... giornata?”

 

“Sì. Domani sarà tutto dedicato a te: il mio tempo, le mie attenzioni, il mio corpo, il mio totale interesse... tutto per te. Domani sarò fuori servizio perché sarò completamente focalizzato sulla tua persona.” Sbatté le palpebre un paio di volte donandole un sorriso più dolce: “E siccome desidero che la tua giornata parta bene, ti ho abbracciata fin d'ora. Così domani mattina... quando aprirai i tuoi begli occhietti, ti sveglierai in modo confortevole. Che te ne pare?”

 

Davanti a queste parole, Hinata comprese le intenzioni dello sposo e, pur con la faccia ancora arrossata, si rilassò dando riposo ai propri occhi e poggiando anche le mani sui pettorali dell'uomo: “Mi pare un'idea meravigliosa, Anata. Oyasuminasai.”

 

“Oyasumi, principessa.”

 

Lui imitò i movimenti delle palpebre di lei e si scambiarono un ultimo bacio della buona notte prima di addormentarsi l'una fra le braccia dell'altro.
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Note d'Autore: salve di nuovo a tutti e Buon Anno Nuovo!!! Siete liberissime/i di non crederci ma mi ci sono voluti 2 anni per finire questo capitolo. Siete libere e liberi di non crederci, ma è così! Ho iniziato nel 2020 e ho finito nel 2021, due anni. OK, scherzi a parte... per l'immagine di copertina, vale quanto scritto nel capitolo precedente. Poi... anche qui c'è una parte di testo che rimanda ad un'altra storia scritta dal sottoscritto (simpatico il gioco di parole, vero XD?) e che renderebbe questa una sorta di sequel. E poi c'è anche un'altra cosa da far notare. Quando i due tesorini vanno a fare shopping e Hinata verifica la... resistenza del suo nuovo bikini (perchè alla fine è così che si chiamano) agli scossoni lasciando però Naruto letteralmente fuori dal camerino... per la sua espressione mi sono ispirato al pezzo del manga in cui Hashirama e company arrivano sul campo di battaglia, Madara è tutto contento di vedere il suo avversario di un tempo, "l'antenato" di Naruto gli molla un due di picche e Madara resta... pietrificato. Ecco, se avete visualizzato quella scena in testa o siete andati a cercarla, avete visto la faccia che ha fatto il biondino porcellino BD. Come sempre, attendo possibili futuri commenti con la speranza che arriveranno... ciao!

PS: che ne pensate di Mugetsu Vasuki? Tipo interessante, vero?

 

   
 
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