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Autore: HHall93    09/01/2021    0 recensioni
Fu durante un'estate della sua adolescenza che la vita di Aria cambiò.
Amore e amicizia uniti a segreti e misteri la condurranno verso qualcosa che mai si sarebbe aspettata.
Genere: Commedia, Mistero, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Ecco a lei, passaporto e biglietto. Buon viaggio-
-Grazie – rispondo con un sorriso.
Sono felice. Mi sento davvero felice.
Dopo un tempo che non riesco bene a definire, ogni secondo è prezioso oggi più che mai, ci autorizzano ad attraversare la pista grigia e fredda.
Osservo l’aereo davanti a noi: è immenso e non mi sembra ancora reale.
Probabilmente devo salirci per rendermene davvero conto.
Qualche minuto dopo ci fanno accomodare ai nostri posti prenotati e sedendomi su quel semplice sedile uguale a tutti gli altri finalmente realizzo. Sono diretta a Los Angeles. La città degli angeli. Finalmente è giunto il momento che sognavo da quando ero una ragazzina: come regalo del nostro ventiduesimo compleanno io e Clover non ci siamo risparmiate.
In questo momento è seduta accanto a me che legge un libro intitolato Così parlò Zarathustra , presumo per il suo prossimo esame al college. Alla fine si è decisa per psicologia e d’altra parte un po’ me lo dovevo aspettare.
E’ la prima volta che vola e sicuramente è agitata, anche se non ne ha fatto parola.
Si è accorta che la fisso e mi sorride di rimando.
Il nostro rapporto è una delle poche cose che sono rimaste invariate da quell’estate che inevitabilmente aveva cambiato le nostre vite per sempre. Non avevamo mai più parlato della conversazione avvenuta nel parco vicino a casa sua quel giorno di pioggia e così probabilmente doveva essere.
Come era già facile presumere a quel tempo, James Hall non è su questo aereo e non mi sta accompagnando a Los Angeles.
Rimanemmo amici per alcuni mesi dopo l’estate del 2016 poi credo avesse trovato una nuova compagnia e anche una ragazza con cui aveva intenzioni serie, anche se di questo non posso essere certa. Ad oggi non gliene faccio una colpa, aveva solo diciotto anni ed erano successe troppe cose assurde perché nulla cambiasse. Attualmente non ci sentiamo da vari anni e non saprei nemmeno cosa potremmo dirci nel caso ci incontrassimo.
E’ molto triste ma nel corso del tempo ho abituato me stessa a canalizzare i sentimenti: ciò che è stato ha valore, ma ne ha ancora di più il presente. Non posso però negare che pensare a quell’estate con lui sia uno dei ricordi più preziosi che possiedo ma anche uno dei più dolorosi: ricordo bene ogni emozione, ogni sentimento, ogni paura che avevo, ogni momento felice. D’altra parte le ragioni di questo genere di dolore sono sempre dentro di noi, dobbiamo imparare a chiuderle a chiave nei cassetti della nostra mente fin quando non saremo in grado di riaprirli senza strappare i punti di ferite non guarite.
Più o meno la stessa situazione è accaduta con gli altri del gruppo, anche se in maniera diversa.
Con Thomas è piacevole ancora fare due parole quando capita di incontrarci, tuttavia è assai raro beccarlo in giro, tanto è impegnato con i suoi studi in medicina. Raggiungerà livelli importanti me lo sento.
Marina Campbell si trasferì un anno dopo la morte del suo ragazzo a Londra per seguire uno corso accelerato per estetista e da allora non l’ho mai più rivista. E ne io ne Clover ne sentiamo la necessità. Non avemmo mai neanche l'occasione per parlarle in seguito alla chiamata alla polizia fatta per incastrare Nathan: ci evitava come la peste. Dal cugino di Chandler avevo scoperto che era stata interrogata per fare luce su come era venuta a sapere della coiina all’interno della macchina di Nathan, ma la risposta non ci è mai stata fornita.
Marina è l’esempio di come l'ipocrisia dell’amare qualcuno che, sì ricambiava, ma che non aveva il coraggio di dedicarle la propria lealtà e ostacolare la relazione di Christian ed Nathan, che sarebbe potuta essere al contrario della sua perfetta, l’abbia rovinata. Dall'approfittare di me per arrivare a Noelle all’immischiarsi nella vita famigliare privata di Christian, tutto era stato finalizzato all’impedire che qualcuno che apparentemente non aveva futuro fosse felice come avrebbe potuto essere lei. Spacciando anche il tutto come bontà verso la sua migliore amica a causa del suo mancato coraggio.
Taïsse invece rappresenta sicuramente un’eccezione, in quanto, anche se mai l’avrei potuto immaginare quando la conobbi, ora siamo amiche. Desideravo tanto prendesse anche lei parte a questa nostra piccola fuga dalla realtà ma la marea di esami che deve affrontare non glielo ha permesso quest’anno. Ci siamo avvicinate sempre più nel corso degli anni e sia io che Clover abbiamo imparato ad apprezzare perfino i suoi momenti di piccola dittatura e le sue risposte brusche. Non ha sostituito Noelle e mai lo farà, anche solo per il semplice fatto che sono così diverse che risulta difficile anche solo immaginarlo. Di lei, come anche qui è facile presumere, non ho più avuto rapporti sempre dopo quella fatidica estate. Tuttavia è probabile che se riesco a non farmi scoprire da Clover le manderò una cartolina quando saremo a LA. E’ il gesto più stupido e banale che esista e ne sono consapevole ma d’altra parte avevamo sempre sognato di visitare quella città insieme, fin da quando eravamo bambine. Forse, in una piccola e remota parte di lei, le farà piacere.
Da Taïsse ogni tanto ricevo notizie di Payson e il mese scorso siamo andate a trovarla nella sua nuova casa a Brixton. Naturalmente non è più in rapporti con Marina e finalmente sembra aver trovato qualcuno che la ama veramente, anzi sarebbe sufficiente che quel quel ragazzo la ami almeno la metà di quanto lei ami suo figlio. Adesso ha quasi cinque anni ed è davvero sveglio, anche se ancora non riusciamo a abituarci alla netta somiglianza con Christian.
Quest’ultimo sta ancora scontando la sua pena in una delle prigioni di Maidstone a causa dei numerosi reati in cui era stato coinvolto. La mia versione dei fatti era risultata combaciare perfettamente con la sua testimonianza ma tra il furto dell’auto, l’aggressione con omissione di soccorso, i precedenti per spaccio e abuso di sostanze e l’omertà, seppure di un tempo ridotto, riguardo l'assassinio del suo ex amico gli aveva fatto accumulare un po’ di anni da scontare. Inoltre si era preso carico del ritrovamento della coiina nella macchina del suo ragazzo, poiché a quanto sosteneva lui ormai era macchiato, mentre Nathan poteva uscirne pulito. Siamo tutti convinti che la polizia sappia la verità su quel veleno ma difronte al processo con patteggiamento consigliato dal ben pagato avvocato di Christian, poco rimaneva nelle loro mani. L’ultima volta che ho visto Nathan ci aveva rivelato che ormai mancava poco tempo al suo rilascio. Sì, per tutti questi anni Nathan lo era andato a trovare, lo aveva aiutato, sostenuto, perdonato, aspettato e soprattutto amato. Non so bene cosa succederà quando Chris effettivamente verrà rilasciato, ma spero almeno loro abbiano un lieto fine.
Per quanto riguarda me ho passato quasi quattro anni al fianco di quel ragazzino che all’inizio ritenevo carino ma saccente e pesante. Sono stati anni davvero belli, non posso negarlo, e credo di averlo amato davvero per quel poco tempo che abbiamo avuto a disposizione. Non ci siamo lasciati male, anzi, di comune accordo e tuttora siamo amici. Semplicemente ci eravamo accorti che il suo trasferimento in un college di Londra ci faceva più soffrire che altro, non eravamo riusciti ad affrontare tutto a quella distanza di così troppi kilometri per così tanto tempo. Tuttavia cosa ci riserverà il futuro non ci è dato saperlo. Questa mattina ci ha accompagnato in aeroporto e sono anche contenta sia riuscito a raggiungere buoni rapporti con Clover: è sempre stato importante per me. Al momento, nonostante la giovane età e al fatto che non ha nemmeno finito il college lavora per un’importante azienda informatica sempre a Londra. Sostiene fosse il suo sogno fin da bambino quindi sono davvero contenta per lui.
Elliot Reed invece naturalmente se la passa peggio di tutti. Senza il minimo riconoscimento di infermità mentale e con l’aggravante della premeditazione non si era schivato una condanna assai pesante.
Qualche giorno dopo la mia presenza alla centrale di polizia furono ritrovati da un pescatore in riva ad un fiume ormai distante dal luogo del delitto i cellulari di Elliot e J.C. insieme alla giacca della vittima. Circondato da prove scientifiche e accuse contro di lui, non gli era rimasto che confessare sperando in una diminuzione di anni, cosa che però non gli fu concessa.
Dopo la testimonianza del 24 agosto io e le mie due socie fummo richiamate varie volte alla centrale di polizia e nel processo che seguì l’anno successivo fui chiamata a testimoniare contro Elliot Reed, anche se l’unica cosa che potei sostenere di aver visto con i miei occhi fu la sua presenza al discoteca Xoyo alle 23:30 del 20 agosto.
L’ultima volta che lo vidi fu proprio durante il processo: mi aveva fissato con i suoi occhi verdi per tutto il breve tempo in cui ero stata alla sbarra. Se mai uscirà di prigione dovrò assumere una guardia del corpo perché prevedo sentirò il suo sguardo addosso in continuazione.
Il giorno dopo avevo telefonato al St Andrews Apartments scusandomi ripetutamente per aver lasciato il panino del bar come arredo del tappeto alla stanza 258 per poi fuggire. Dovevo fare ammenda per quanto possibile.
Per i genitori di J.C. l’ultimo pensiero in quel periodo erano le gomme bucate di un’auto, così, dopo essermi recata a casa loro come la ragazza che aveva aiutato a trovare il vero colpevole della morte del figlio, decisero di non denunciarmi per l’atto vandalico.
Ed ora eccomi qui.
Ieri prima di partire ho consegnato il mio primo romanzo nella redazione in cui lavoro. Non sono sicura otterrà successo ma per me è già sufficiente questo immenso traguardo.
Ho impiegato quattro anni tra alti e bassi per scriverlo e posso definirmi soddisfatta.
Clover da poco si è addormentata ma io non credo che riuscirò a chiudere occhio, sono troppo elettrizzata.
Prendo quindi fuori dal mio zaino appoggiato sotto al sedile il mio fedele block notes e la mia fedele penna e comincio a scrivere qualche appunto per la mia prossima storia: ho tutto già nella mente, devo solo essere abbastanza brava da ordinare i pensieri e riuscire a creare personaggi che le persone possano capire, nei quali possano ritrovarsi.
Mi è sempre piaciuta l’idea di riuscire a creare qualcosa che resista oltre il tempo e spero che i miei libri lo saranno.
Qualche ora dopo ho ormai terminato il primo capitolo: succede sempre così.
Mi interrompo solo perché annunciano che ci stiamo preparando all’atterraggio.
Ripongo penna e quaderno nello zaino e guardo Clover sorridendo.
Qualche ora dopo camminiamo per la città degli angeli e tutto mi sembra così magico da non essere reale.

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Eccomi qua. A pubblicare l'epilogo.
Mi sembra ancora davvero assurdo eppure è così.
La prima cosa che mi è di dovere fare è ringraziare chiunque abbia letto e leggerà questa storia, anche solo una piccola parte. Nonostante la particolarità so che ci sono persone che l'hanno apprezzata e di questo sono super contenta.
Voglio ringraziare soprattutto la mia velocissima e bravissima cacciatrice di errori, un cecchino oserei dire, e le altre mie amiche che hanno avuto la pazienza di arrivare fino alla fine di questa storia.
Tengo a precisare un veloce fatto per chi non conoscesse la natura di questa fanfiction bizzarra: l'idea è nata quando avevo 16 anni e volevo scrivere, non sapevo nemmeno cosa, tantè che originariamente le tre protagoniste dovevano far parte di una congrega di streghe ahah ma poi alla fine tutto è cambiato, come se le righe si stessero scrivendo autonomamente.
La storia si è formata piano piano da sola nella mia testa.
La stesura dei capitoli finali risale tuttavia a pochi mesi fa, di conseguenza lo sbalzo temporale e di mentalità non ha certo giovato, ma credo vada bene così.
Ci sono situazioni, come per esempio la fine dell'amicizia tra Aria e Noelle, o come anche i sentimenti di Clover per Aria, che in un normale libro dovrebbero avere un fine connesso con la trama, ma qua non è così. Questo perchè il mio scopo era quello sì di raccontare la storia di questo gruppo di ragazzi disfunzionali, ma anche e soprattutto fatti di vita ordinaria, in questo caso dell'adolescenza. Mi sono ritrovata in esperienze da me vissute e quasi dimenticate, ho ritrovato persone che facevano parte della mia vita ecc... certamente era stata scritta inizialmente come sfogo. Quando ho ripreso in mano questa storia l'estate passata non ho potuto fare altro che lasciare ciò che era stato raccontato cercando solo di metterlo giù nel miglior modo possibile. Penso che i libri possano essere anche questo, un racconto di vita.
Mi sono affezionata tantissimo a questo racconto e sicuramente per un po' sentirò la mancanza di Aria. 😂
Come ho scritto all'inizio, questa storia è stata pubblicata anche su Wattpad, cambiano solamente i nomi di alcuni personaggi.
Di conseguenza, con tutti i suoi mille difetti, posso senza dubbio comunque ritenermi soddisfatta.
Ora ho concluso veramente, alla prossima!

   
 
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